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Chirurgia plastica


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Ok, ieri sera casualmente ho visto un paio di puntate di South Park.

In una di esse, molto politically incorrect, il maestro della serie si sottoponeva a una vaginoplastica per diventare donna. La madre di uno dei protagonisti, per spiegare questo al figlio, gli dice che certe persone si sentono a disagio col loro corpo ma grazie al cielo esiste la chirurgia che può dargli l'aspetto che desiderano (qualcosa del genere).

 

Dopodiché, nel corso della puntata quel bambino, interpretando la spiegazione della madre in modo a lei inaspettato, si sottoporrà a una negroplastica per diventare nero e più alto (perché altrimenti non lo prendevano a giocare nella squadra di basket), mentre suo padre si sottoporrà a una delfinoplastica per diventare... un delfino (che è sempre stato il suo sogno).

 

La morale della puntata però è che nessuno di loro è veramente cambiato, in quanto il maestro non è veramente una donna perché non può avere il ciclo né rimanere incinta, il bambino non può giocare a basket perché se ci prova gli partono le nuove rotule, e il padre non è veramente un delfino non mi ricordo per quale motivo.

 

 

 

Tralasciando l'episodio di South Park, che ne pensate della chirurgia plastica? C'è qualcosa di sbagliato nel modificare il proprio corpo affinché rifletta quello che ci sentiamo di essere? Spesso sento dire che se uno è stato orribilmente sfigurato da un incidente, allora è giusto che si sottoponga a un intervento. Ma negli altri casi è solo triste/sbagliato/vanitoso.

Ci si deve accettare con l'aspetto con cui siamo nati? E come si giustifica questo senza ricorrere a motivazioni religiose (del tipo "Dio t'ha voluto così")?

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Perché dovrebbe essere sbagliato? Ognuno faccia quello che gli pare del suo corpo. E' suo, anzi, è l'unica cosa di veramente suo in questo mondo e quindi sia libero di modificarlo come meglio crede. Questo include chirurgia plastica, seni, nasi, sederi, genitali (ma qui il motivo è ben più profondo), tatuaggi, piercing, dilatazioni, implant, piercing, branding, splitting e chi più ne ha più ne metta.

 

Le uniche persone che prenderei a pugni sono quelle fresche di mastoplastica additiva che si schifano davanti a un implant. Coerenza no?

Ah, un'altra cosa che mi fa schifo. La donna che si è rifatta le tette, o l'uomo che si è rifatto il naso, è normale e socialmente accettato. Una persona con tatuaggi e piercing (o modificazioni più estreme) non trova lavoro...

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Io non mi sono ancora fatto un idea ben definita.

Penso che se non riesci ad accettarti per come sei, più che problemi fisici hai dei problemi psicologici, e non li risolvi con la chirurgia estetica.

Però allo stesso tempo sono "favorevole" a chi decide di cambiare sesso perchè magari è nato uomo ma si sente donna.

Non so se definirmi pro o contro la chirurgia, diciamo che dipende dai casi.

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Ilromantico

E' un discorso complesso, direi che io sono favorevole a piccoli interventi non invasivi e di cui si è sicuri del risultato. Finché si tratta di 'corregere' qualcosa e non cambiarla allora non vedo il problema. Ad esempio una che ha il naso storto e se lo fa raddrizzare, ma il discorso cambierebbe se la tipa vorrebbe poi cambiare il suo nasone per un naso alla francese. Generalmente quando si tenta di cambiare qualcosa chirurgicamente i risultati sono disastrosi. Quello che non capisco è perché la gente insista tanto nel farsi ritoccare la faccia in modo aggressivo se poi i risultatii sono sempre quelli di assomigliare a una 'giovane' donna gatto. E in altri casi i risultati sono talmente innaturali e poco duraturi che non capisco la convenienza nel subire questi interventi e spendere questi soldi.

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Il discorso è più complesso di quanto non sembri, ma non declinato sull'asse del giusto/ingiusto, bensì su altri piani.

In linea di principio, e sull'asse giusto/ingiusto, è perfettamente lecito: è cosa che è in nostro potere, riguarda il nostro corpo,

la nostra estetica se il problema è migliorarla. E lecito e giusto resta anche se si cambia chiave interpretativa del discorso.

 

Mi riferisco a questo: esistono dei piani, per l'accettazione e integrazione dei quali non è sufficiente modificare il proprio

aspetto o determinati organi. Perché? Perché in questi casi, entrano (o meglio, dovrebbero entrare) in gioco dei confronti, dei

ragionamenti, delle valutazioni su lungo corso, un percorso psicologico, che interessano la psiche, e più ancora la globalità della

nostra coscienza.

 

Ecco, in questi casi la chirurgia plastica va a coprire solo un versante del piano interessato, quello fisico, mentre poi il

desiderio (o problema) che ne è alla base interessa, strutturalmente, anche l'altro. Allora in questi casi la chirurgia estetica o

plastica è un fenomeno di letteralismo psicologico - si prende alla lettera, si materializza in una cosa, un desiderio o un problema

(o addirittura, nei casi più smaccati, lo si proietta su di essa).

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Per me la chirurgia plastica è un po' come i tatuaggi e i piercing.

A favore, ma sugli altri, non su di me.

E non perchè io mi reputi o mi veda perfetto, ma per il terrore di vedere qualcosa di diverso sul mio corpo dopo 28 anni.

Insomma, ok, non ti piace il tuo naso/i tuoi occhi/ le tue labbra/"inserisci qui qualsiasi cosa non ti piace di te stesso", sono anni che te lo ripeti e che pero' ci convivi e poi bam, da un giorno all'altro hai qualcosa di diverso.

 

Mi mette i brividi

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Solo per risolvere qualche difettuccio tipo che ne so... il nasone :D

Uno per quanto possa essere immune ai commenti degli altri prima o poi si stufa di sentire le prese per il culo, le risate dietro le spalle, o essere ricordato dai conoscenti solo per qualche sgorbiosità che porta.

C'è chi lo reputa un disturbo psicologico, ma è buffo come la chirurgia estetica curi i disturbi psicologici!

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Si ma se le prese per il culo le senti anche in età adulta, è giunto il momento di cambiare giro di persone...

A me han sempre preso per il culo quando ero adolescente perchè son sempre stato mingherlino, le vaccate si sprecavano...

Ma già dalla 5a liceo le prese x il culo sono andate scemando fino a sparire totalmente.

In quei casi, se il problema sono le prese per i fondelli, non sei te che devi cambiare l'oggetto della presa per il culo, ma devi proprio cambiare gente, o imparare a sorvolare, tanto le prese in giro sono solo sinonimo di superficialità.

Diverso è il discorso se proprio non riesci a vivere con determinata parte di te.

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Va bene, ma non stiamo parlando degli esiti visibilmente peggiorativi, e della coazione-a-plastificarsi.

 

I primi sono operazioni riuscite male, oppure fatte in base a criteri estetici grossolani. La seconda è certamente

un abuso dell'opportunità che offre la chirurgia plastica (come un alcolista abusa del buon sapore del vino).

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Si ma se le prese per il culo le senti anche in età adulta, è giunto il momento di cambiare giro di persone...

Già fatto da 10 anni, ma da fastidio quello che le nuove conoscenze potrebbero pensare ma in realtà non dicono per educazione, mentre quelle maleducate te lo fanno notare. Diciamo che non sopporto la mia presentabilità.

 

Diverso è il discorso se proprio non riesci a vivere con determinata parte di te.

Anche! diciamo 60% questo e 40% quanto scritto sopra :D

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Se parliamo del fenomeno di costume, direi che la puntata

di South park lo ignori...in effetti il fenomeno sociale spinge

più verso l'omologazione dei corpi, che verso la realizzazione

di desideri o la risoluzione di problemi individuali.

 

E magari questi casi sono quelli in cui tutto fila più liscio

non intendo collegare all'omologazione un giudizio negativo,

solo mi pare utile alla discussione sottolineare questo aspetto

( "qualitativo"? ) del cambiamento.

 

Potrebbe in astratto esserci un esito opposto, mentre direi che

nella pratica se ci sono degli eccessi sono solo quantitativi, ma

sempre dentro la stessa immagine omologata: cioè il fatto che

alcune persone mirano ad un risultato non o non più raggiungibile

e quindi finiscono per peggiorarsi, perchè fanno troppo.

 

Questo non significa che il bisogno psicologico non vi sia, in

effetti potrebbe essere un normale "parametro" del desiderio.

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Credo che il modo in cui imposti il discorso sia corretto. Realizzazione di desideri,

aspetto del cambiamento: questi i significati positivi. Ma temo che sul lato sociale non

sia granché possibile distinguere tali desideri, potenzialmente individuali, dall'omologazione,

perché i desideri stessi sono suggeriti da e modellati sull'omologazione. Questo significa

che la valutazione etica (omologazione) non ha più spazio in questo tipo di cose che sono

solo opportunità di acquisto determinate dala scienza e dalla tecnica. Resta il criterio

"estetico" (che come sempre è un criterio "etico-estetico"): non fare troppo, non peggiorarsi,

sapersi valutare, accettare che qualcosa non è più raggiungibile.

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In realtà mi sembra che nella puntata di South Park ci sia tutto. :)):

 

Con il maestro, abbiamo il riferimento al cambio di sesso.

 

Con il bambino, abbiamo il riferimento a quello che dici tu, l'omologazione dei corpi. Infatti, Kayle (un bambino ebreo e basso) vuole diventare nero perché tutti i bambini presi nella squadra di basket della sua scuola sono neri, e tutti lo sminuiscono dicendo che "Gli ebrei non sanno giocare a basket".

Ok, non sono le tette rifatte, ma solo perché si parla di ambito sportivo, anziché televisivo.

 

Con il padre, abbiamo il riferimento alla realizzazione dei sogni più "anticonformisti", che a me è sembrato un riferimento al movimento furry. Chiunque abbia una minima frequentazione del furrydom sa che il ricorso alla chirurgia per diventare animali antropomorfi è un tema ricorrente.

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messermanny

Uhm, tendenzialmente favorevole alla chirurgia plastica.

Sfavorevole quando passano i "ritocchi" al naso come interventi complessi a scapito del SSN.

 

Assolutamente strafavorevole agli interventi di chirurgia plastica per gli ex obesi. è il coronamento di un corollario, ed è un passo importante per lo spirito oltre che per il corpo.

 

Poi se ti esplode una protesi, o somigli ad una barbie (O ad un ken), quasi sembri di plastica. Bé, significa che era tempo di fermarsi a rinfrescarsi e idee qualche minuto :-)

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Aggiungo qualcosa al mio misero monoriga (per l'appunto dovevo correre in palestra :D ).

 

Io credo che il bisogno estetico di rinnovamento debba venire sopratutto da dentro, per

rimediare ad un disagio interiore ma che deve essere totalmente estraneo dal contesto

esterno, quale può essere l'omologazione o il tentativo di apparire più attraenti ad un

potenziale partner (nei limiti della gravità si intende).

 

Questo perché i canoni estetici esteriori sono mutevoli, e nella società di oggi anche molto

velocemente, il disagio interno è invece il vero problema nella misura in cui l'immagine esteriore

e quella interiore non coincidono.

 

Inoltre il "difetto" fisico è talvolta parte della nostra stessa personalità, se noi lo accettiamo (e

se ovviamente non è invalidante) anche per gli altri può avere un certo fascino.

 

Ad esempio ci sono molti piccoli difetti fisici che io letteralmente adoro sia nel mio ragazzo sia nei

miei amici, perché sono parte della loro individualità. Un naso un pò imperfetto piuttosto che un neo

o una forma del viso e degli zigomi non geometricamente perfetta sono dei segni di "bellezza" spesso

davvero ignorati.

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Svela l'arcano. Come si fa? chi lo fa? che cosa significa, di fatto, diventare animali antropomorfi? :hm:

No, non è che lo facciano veramente!

Però loro si sentono animali o mezzi-animali e ogni tanto ho sentito parlare in modo sognante di questa possibilità. E nella loro letteratura salta fuori spesso questo tema dell'uomo che diventa antropomorfo, con chirurgie, manipolazioni genetiche o quel che è. XD

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Ah, va bene, credevo di essere rimasto terribilmente indietro rispetto alla mia epoca! Questo desiderio dei furry però fa pensare

ai desideri stessi che scatena l'esistenza della chirurgia plastica, che non è solo risposta a un desiderio, ma appunto li produce.

 

Allo stato attuale, sarei d'accordo con Altair, come impostazione generale, nel senso che mi sembra il modo più corretto di procedere.

Questo, per un essere giovane, e senza difetti fisici oggettivi o pesanti. Ovvio che in questi ultimi casi, e in un'età adultà o anziana,

il ricorso alla chirurgia plastica ha un altro significato, e un'altra necessità.

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Come molte cose, la chirurgia plastica è uno strumento.

Se il problema è realmente un difetto estetico, allora sono estremamente favorevole. Io mi sono operato agli occhi per togliere la miopia, non è proprio un trattamento da chirurgia plastica ma l'idea è la stessa.

 

Se però il problema è psicologico, nessun intervento chirurgico può realmente compensare. E si entra poi in circoli viziosi molto poco accettabili.

Come la ragazza che soffre perchè non riesce a farsi amicizie, e allora si rifà le tette. Per assurdo poi si aggrava il problema perchè avrà le attenzioni, ma non quelle desiderate.

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https://www.gay-forum.it/topic/19594-chirurgia-plastica/#findComment-547871
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forse è OT

@@Altair mi piace quello che hai scritto, vorrei aggiungere qualcosa.

Premesso che le persone si valutano nell'insieme e non da un solo particolare, anch'io mi sono innamorato dei difetti di alcuni tipi quando tutto il resto compensava enormemente quell'insulsa caratteristica.

L'ho anche sperimentato al contrario, anni fa mi sono stupito di come molti ragazzi erano attratti da me nonostante io mi sentivo un cesso ambulante per via di un mio difetto.

Se i difetti sono pochi e nell'insieme si è una persona che sa piacere non ci sono mental saw che reggono ai canoni estetici dettati dalla società.

Staccandoci dal tema relazionale, un fastidio è quello che ho accennato prima, la presentabilità, cioè la prima idea che gli altri si fanno di te appena ti vedono in faccia.

 

Ma il senso estetico è anche una cosa diabolica e molto femminile! Lo vedo come uno strumento di potere: quello di far innamorare di se tutti quanti per poi dirgli di no e farli soffrire, il potere di potersi permettere di prendere tutti in giro, di suscitare invidia ecc. Potere che con il tempo si andrebbe comunque a sfumare.

E la chirurgia plastica estetica permetterebbe di prolungare più a lungo questo.

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Anche a me è piaciuta moltissimo la riflessione che @@Altair ha fatto. Purtroppo avendo subito moltissime offese dai miei compagni di scuola dalle medie fino al primo anno di superiori anch'io sono cresciuta con l'idea di volermi rifare a tutti i costi il naso. Quest'idea non l'ho ancora abbandonata del tutto, ma crescendo mi sto rendendo sempre più conto di quanto le nostre caratteristiche personali, che non chiamerei per forza difetti, ci distinguano dalle altre persone e ci rendano in qualche modo unici e speciali. Quando parlai per la prima volta con il mio ragazzo del fatto che volevo farmi la rinoplastica lui mi disse che era molto dispiaciuto che volessi fare una cosa simile, perché tra le tante cose che l'hanno colpito del mio aspetto una è stata proprio il mio naso, forse non conforme alle immagini da copertina, ma che mi rende i lineamenti di una particolarità che a lui piace.. nonostante questo ha messo in secondo piano il suo punto di vista dicendomi che se è una cosa che mi fa stare meglio con me stessa, di farla. Da un certo punto di vista capisco anche @@Mina che dice di avere i brividi al pensiero di ritrovarsi improvvisamente con un'immagine diversa alla quale non era abituato e quindi avere il rigetto nei confronti del nuovo "se", purtroppo quando queste operazioni si fanno dopo una certa età il rischio che succeda è piuttosto elevato, specialmente se ciò che si è andati a modificare è una parte del corpo che tende a modificare tutta l'estetica del viso ( com'è effettivamente per il naso ), il discorso è diverso se invece si aumenta la dimensione del seno, in quel caso non penso possa esserci un vero e proprio rigetto, almeno che non si esageri con la dimensione.

 

Detto questo, sono favorevole alla chirurgia plastica quando va ad aggiustare leggermente dei "difetti" estetici che la persona non riesce proprio a sopportare e i quali gli comportano dei problemi relazionali con le persone, ( io ne ho avuti e ne ho tutt'ora per il mio naso.. -.- ), ma sono del tutto contraria all'abuso della chirurgia estetica, come nei casi di donne canotto o di persone che accedono alla chirurgia per somigliare ad animali, in quel caso mi chiedo se non sia dovere del chirurgo dire uno schietto NO piuttosto che intascare soldi e rovinare una persona. Dietro certe richieste assurde è più che palese che ci sono disturbi mentali neanche tanto lievi.

 

Per quanto riguarda il problema del non accettarsi dal punto di vista psicologico, credo che quando si vanno a modificare parti del corpo che modificano in maniera più che evidente l'aspetto fisico sarebbe molto meglio farlo con il sostegno di uno psicologo, per assicurarsi che le due "guarigioni" corpo+mente avvengano di pari passo.

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https://www.gay-forum.it/topic/19594-chirurgia-plastica/#findComment-547940
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Assolutamente contro la chirurgia estetica se non si hanno dei reali motivi (tipo incidenti, ecc...), per eliminare qualche difetto fisico non ha senso.

Io personalmente non sono certo un modello fisicamente ma non mi farei fare interventi strani, mi sembra che persone di successo non bellissime ce ne siano parecchie, poi il voler essere tutti fisicamente belli e uguali mi ricorda certe idee eugenetiche stile nazismo che fanno rabbrividire (il modello della perfezione ad ogni costo).

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