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Gruppi Gay e Accoglienza


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Lo so che il Forum non nasce per questo,

ma è evidente che lo facciamo lo stesso.

 

Quando un* ragazz* ha un grande bisogno di "conoscere persone"

chi più chi meno, chi bene e chi male, si cerca di introdurlo in qualche giro.

 

Mi riferisco alle persone che oltre a scrivere sul forum

frequentano anche qualche associazione

e quando vedono qualche ragazzin* sperdut*

lo portano al loro gruppo.

 

Torino e Padova sono realtà molto attive in questo senso.

E anche Roma potrebbe attivarsi seriamente.

A Milano mi pare che manchi ancora un forte aggancio,

ma fondamentalmente sono le realtà periferiche

che ne avrebbero un maggiore bisogno.

 

Che "copertura" abbiamo?

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https://www.gay-forum.it/topic/19858-gruppi-gay-e-accoglienza/
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Il problema è che.. almeno in città a Pisa.. prima se ne parlava di associazioni tipo Arcigay o addirittura forums gay studenteschi per universitari.. ma poi per qualche motivo non hanno mai avuto successo: troppo politicizzati e non guardavano (o forse non hanno mai guardato) al senso di unione, fare nuove conoscenze, aiutare "gli sperduti".

Quindi non penso che ci sia una buona copertura :)

A Torino c'è, soprattutto ultimamente, una certa forza attrattiva di Arcigay che sta tentando in mille modi di dare momenti di aggregazione interessanti (e alternativi alle classiche serate) ai ragazzi.

Alcuni arrivano con le loro gambe in sede e, magari dopo aver tentennato ad entrare, lo fanno e scoprono che non è quel luogo di perdizione che si aspettavano! :no:

Anche mediante Facebook aggiorniamo sulle attività in corso e stimoliamo alla partecipazione attiva e propositiva, che non fa mai male ad un'associazione.

 

Qui sul forum ne abbiamo molti testimoni.

Cosa intendi con Copertura?

Che grado di accoglienza offrono le associazioni e noi come singoli?

 

Nel qual caso da quello che vedo Roma, si è ben disposti a far integrare un nuovo "ospite".

Personalmente mi capita che se c'è una persona nuova sul forum che chiede aiuto

lo invito sempre a partecipare a qualche circolo per conoscere gente.

ah quindi noi ''provincialotti'' siamo destinati a una vita di solitudine e repressione? FANTASTICO -.-

 

ok questa cosa mi fa abbastanza incazzare sinceramente, perché mi tocca direttamente,

cioè uno che ha difficoltà a dichiararsi e andare in giro a gayeggiare in pace deve TOTALMENTE (porno su internet a parte) reprimersi solo perché non vive a milano, padova, torino o roma?

ma veramente non c'è niente di niente in città più piccole delle sopra citate?

Nelle piccole realtà (e ti parla chi vive in un paesino di 3000 anime) non è di sicuro facile creare dal nulla un'associazione, avere una sede, avere i contatti istituzionali necessari ad avere una minima visibilità, ecc ecc ecc.

 

Già noi, come Arcigay Torino, dobbiamo fare i MIRACOLI per riuscire a farci notare in mezzo a tremila altre iniziative commerciali rivolte alla popolazione LGBT! :yes:

Beh Roma in questo senso offre molto, anzi credo che una delle cose in

cui i circoli culturali gay romani investono di più è proprio la socializzazione

e l'aggregazione, anche troppo per il mio personale punto di vista visto

che sacrificano molto l'ambito dell'attivismo.

messermanny

Bel topic.

Credo che Casper abbia ragione, si fa fatica a farsi notare nei grandi centri, figurarsi nei piccoli.

Anche se la questione è diversa:

- Nei grandi centri si è troppi e poco uniti.

- Nei piccoli centri si è troppo pochi e si rischia d'esser soli.

 

Ne consegue che, a Roma (Presa a paragone perché ci vivo) abbiamo a mia memoria almeno 4 associazioni - In realtà sono di più - che organizzano serate di intrattenimento e momenti di socializzazione ma che, nel momento topico, si fanno guerra sul fronte dell'attivismo.

Bisognerebbe farsi una domanda: Cosa deve fare un'associazione, e a che serve?

 

Per tornare in topic; A Roma c'è una buona copertura, direi ottima, ma disunita sul versante dell'attivismo.

E per riallacciarsi a quel che dice Altair, non è che non si sia attivisti, ma si è troppo divisi ed impegnati a farsi le guerre tra associazioni che sembra d'attivista non ci sia più nessuno.

Eppure a raccogliere firme per le iniziative di legge ci si va, solo che non è disponibile nessuno, e forse non è colpa delle associazioni.

Se poi per attivismo si intende il mettere bombe a palazzo Chigi, allora lì parliamo di insurrezionalismo o terrorismo.

 

Tanta gente va alle associazioni da sole, altre vengono spronate da altri - come fa Zigulì - e come tempo fa fu fatto con lui.

E con me.

Insomma, nel bene o nel male ci sono è devono esserci.

E per riallacciarsi a quel che dice Altair, non è che non si sia attivisti, ma si è troppo divisi ed impegnati a farsi le guerre tra associazioni che sembra d'attivista non ci sia più nessuno.

 

Si questo è verissimo, la guerra fra le associazioni è una cosa conosco bene.

 

Io intendevo proprio la mancanza di un attivismo consapevole e perché no, unito e coeso.

Spesso le attività di attivismo o soccombono sotto il peso delle attività ludiche (l'organizzazione

della serata in disco o l'aspetto ludico del pride che vengono prima di tutto) oppure lo si fa

in maniera disordinata e azzarderei dire anche troppo ideologizzata.

 

Manca una visione pragmatica dell'attivismo, spesso si fanno eventi di facciata che nella pratica

servono a poco o addirittura rischiano di diventare controproducenti. Per non parlare, come dice

Manny, che finché si tratta di vedere il film o avere i bliglietti ridotti per la discoteca ci sono tutti,

appena si contano le teste per le attività "impegnate" spariscono tutti.

Ah, io non parlavo di attivismo!

Parlavo di quella cosa che viene prima: l'accoglienza.

 

La mia domanda è: se c'è un ragazzo calabrese che non conosce nessun gay

c'è qualcuno del forum che può portarlo a un aperitivo gay a Catanzaro?

 

L'attivismo è qualcosa che viene dopo - se viene -

intanto c'è da spezzare l'isolamento.

Forse non sto capendo come al mio solito.

Ok, c'è un ragazzo nuovo sul forum che chiede di incontrare qualche forumista del suo paese.

Vuoi sapere se il forumista medio lo farebbe?

 

Dipende da:

- se il forumista è apertamente dichiarato (se non lo è magari non vuole allargare le sue cricche di amicizie gay)

- se è fidanzato (magari c'è la gelosia del compagno. E' anche vero che la coppia può uscire con il ragazzo nuovo)

- se il ragazzo nuovo risulta a pelle antipatico

 

era questo che intendevi?

Mah, indipendentemente dall'antipatia a pelle o dalla gelosia dell'ipotetico compagno..

mica ci devi uscire tu tutte le sere.

Lo devi solo portare a conoscere altri gay, magari presso un qualche evento di un'associazione, perchè non si senta ancora isolato.

Poi, una volta che l'hai portato sta a lui integrarsi con quelli che gli risulteranno più simpatici.

Io credo che lo farei senza grossi problemi...

messermanny

Ah, allora mea culpa.

Compreso male.

 

Sì, sotto quest'ottica non ho problemi.

Anzi, forse sono io a propormi per accompagnare gente nelle associazioni, o meglio, in quella che frequento.

 

Voglio dire, tanto io ci vado, mica mi costa fatica.

Io ho inteso la domanda di Almadel così:

facciamo un sondaggio sul forum, per capire quali utenti, e di quali città, frequentano gruppi gay,

e sono disponibili a introdurre i nuovi arrivati in quei gruppi?

 

In modo che appunto, quando uno scrive i primi post cercando un gruppo in cui inserirsi

gli si possa dire "guarda, c'è Tizio che sa qualcosa dei gruppi gay della tua città".

 

Personalmente non frequento, ma conosco persone che frequentano il gruppo giovani del Cassero a Bologna.

Fin quando Almadel non risponde non sapremo mai cosa intendesse col suo topic

 

Nel frattempo dico che a me piace portare qualcuno di nuovo ai circoli o semplicemente conoscerlo per farlo unire alla cricca frocia.

Ultimamente ho consigliato il mio coinquilino a iscriversi al Mieli e costretto ad iscriversi al forum :D

Oggi ho portato il mio raga al Mieli, anche se non è un ragazzo nuovo :-P

messermanny

Bon, e allora creiamolo 'sto sondaggio, chi si prende la briga? XD

Tre domande:

- Frequenti associazioni gay? --> Sì-No.

- Città di frequentazione: Piccola lista delle grandi, con in più opzione "Altro".

- Ci accompagneresti un utente del forum "spaesato"? --> Sì-No.

 

Se aspettate che mi prende voglia lo fo io :-)

La Campania in questo senso e molto aperta e ci sono omosessuali davvero ovunque! Quindi non ci sono molte difficoltà per una persona nuova, di incontrare persone. Personalmente non frequento "circoli" omo, quindi non sarei d'aiuto. Sul forum, se leggo nella sezione "Presentati" il messaggio di un campano rispondo ma nulla di più. Di certo sarebbe bello formare un gruppo campano del forum ma c'è bisogno di spirito di coesione e voglia di frequentarsi. Sinceramente socializzare con persone non interessate ad un'amicizia non m'interessa. :)):

Alma, pongo una domanda: attialmente nelle associazioni c'è chi controlla l'accoglienza?

 

Io spero di si, spero che la si faccia in tanti e non si lasci l'onere ad un singolo.

 

Al mio ragazzo, che si rivolse proprio all'accoglienza di un'associazione Torinese (non l'arcigay, sia inteso, perchè all'epoca forse non la faceva ancora), venne fatta un'accoglienza " a mano lunga".

Si tratta di un punto delicatissimo nella vita di un giovane e mentirei se non dicessi che è un fatto che mi è rimasto dentro perchè toccato alla persona a me più cara e proprio nel momento del bisogno, in un'associazione in cui in passato avevo contribuito pure io , tenendoci molto, ad accogliere - quando ancora il concetto di accoglienza avveniva molto in maniera più informale e non necessitava corsi di comunicazione psicologica che poi si vede a che cosa sono serviti.

 

 

Quindi, se si puo' fare qualcosa già qui sul forum, ben venga, ci sto !

messermanny

Ma guarda, corsi ne fanno anche al Mieli.

Ad esempio se vuoi far parte della linea telefonica hai bisogno di un corso, se non altro, hai bisogno di informazioni da poter dare nel caso servisse, a chi sta dall'altra parte.

 

Però insomma, se lo scopo è creare un "database" di persone disposte a fare da "cicerone" verso un punto fisso, che possa essere un'associazione (Magari che lo stesso accompagnatore frequenta) non vedo il perché serva un corso.

Poi è normale, parliamo sempre delle città più popolose, anche se col topic spero si vengano a trovare persone disposte a far ciò in qualche posto meno popolato che a Roma, Milano o Torino (Sempre se ci si trova qualche associazione, o qualche luogo di ritrovo).

 

Il problema è trovare la voglia di fare il sondaggio XD

Credo che ogni singola associazione sia un po' storia a parte,

anche per quanto riguarda l'accoglienza del singolo.

 

Diciamo che Torino, Padova e Roma hanno una connessione forum-associazione

e noi dobbiamo semplicemente creare simili connessioni anche in altre realtà;

investigando quanti "sperduti" siano presenti mediamente per regione.

ma veramente non c'è niente di niente in città più piccole delle sopra citate?

Se parliamo di gruppi giovani, so che c'era Modena che era molto attiva... Ora non se sia ancora così... In teoria dovrebbe esserci un coordinamento nazionale dei gruppi giovani.

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