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[JackSawyer] Ieri


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approfittando della mia grandissima tristezza in questi giorni natalizi, dovuta alla fine di una storia che si protrae da tempo ed a cui io ho dato tutto me stesso (ne parlo qui http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic/25572-il-primo-non-si-scorda-mai/ ) , ieri ho finalmente, a 27 anni, fatto C.O. con mio padre.

ho accettato la mia omosessualità abbastanza tardi, a 25 anni...

credevo che non sarei mai riuscito a parlarne con i miei...perché la mia è una famiglia, molto, molto, molto cattolica.
io stesso sono credente (abbastanza critico verso il cattolicesimo, ma cristiano) e, vivendo in me stesso questa situazione, non trovo discordanza tra gli insegnamenti cristiani e l'amore per un essere dello stesso sesso.

 

comunque, ieri ero a tavola, a pranzo....ero (e sono) molto giù per la storia con il mio "ragazzo" che ormai è finita, ammetto (anche se è abbastanza patetico) che avevo gli occhi lucidi di pianto....mio padre allora ne ha approfittato per avvicinarsi a me dopo pranzo e dirmi: "che succede? perché con me non parli mai?" io: "a volte, credimi, è meglio non saperle le cose".

lui ha insistito dicendomi di non aver timore, che se non l'avessi fatto in quel momento mi sarei tormentato ancor più aspettando altro tempo.

allora mi son detto "vai, è ora il momento" e gli ho semplicemente detto "papà, ti ricordi che i miei amici mi prendevano in giro perché non stavo con nessuna ragazza, nonostante ne avessi molte interessate a me, dicendomi che ero gay? Beh, papà....è vero, io sono gay".
lui è stato in silenzio.
io ho pianto dicendogli che mi dispiace ma è così, e che sono stanco dell'ambiente cattolico che mi fa sentire un condannato, sono stanco di dover sempre fingere, che non ce la faccio più.
lui mi ha detto che non posso aver paura del giudizio altrui, che devo vivere serenamente.

 

poi è scattato il suo "meccanismo di difesa": grazie al cielo, papà da un paio di anni, nonostante l'età (55 anni) sta studiando per "hobby" psicologia all'università, si impegna tantissimo per preparare e passare gli esami, e dovrebbe laurearsi tra un po'.

questo suo "studio" fortunatamente gli ha fatto aprire gli occhi su tante visioni "distorte" della chiesa cattolica. nonostante lui sia un uomo di grandissima fede.

allora mi ha detto che va bene così, che non devo viverla come una situazione "anormale" che, anzi, è una cosa normalissima, ma, vorrebbe che prima di tutto faccia degli incontri per capire se alla base di questo non ci sia un "complesso" o checa**onesoio di irrisolto...che se poi mi accorgo che è una cosa "innata" ed è così, è giusto che io viva in tranquillità la mia natura.
queste le sue testuali parole.

 

ecco, io credo questo sia un suo meccanismo di difesa, un suo metabolizzare la cosa, attaccandosi ad un possibile trauma o quel che sia che magari mi abbia deviato.

per ora glielo passo....povero, immagino non sia facile per lui....anche se mi ha stupito, mai avei creduto potesse reagire con tanta tranquillità....

ora mi sento un po' più "spavaldo" nei suoi riguardi, tipo ieri sera fumando una sigaretta insieme, durante il cenone, gli ho detto: "l'hai detto a mamma"? e lui "non ancora, cerchiamo prima di capire se è tutto come dici tu" ed io "papà, mettiti l'anima in pace, io ci andrò pure a fare questi  incontri per scavare nel mio passato, e chissà che non trovi altro che finora mi ha bloccato, ma sappi che sono sicurissimo di me, prenditi tutto il tempo che vuoi per metabolizzare...così è e così resta".

 

mai, mai avrei creduto di poter essere IO a parlare così.

mai.

 

 

questo importantissimo passo avanti mi ha un po' sollevato dalla mia tristezza per la storia finita, anche se non più di tanto, perché sto soffrendo tantissimo però....però c'è una cosa strana....oltre alla bellissima sensazione di essermi tolto un peso enormemente grande sento anche che da ieri io sono un'altro.
è strano a spiegarsi.....sento che nel giro di mezzora in me è cambiata tanta, tanta roba.

 

vi aggiornerò.

un abbraccio a tutti voi.

 

 

 

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https://www.gay-forum.it/topic/25587-jacksawyer-ieri/
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Sono davvero contento per te :) Siete stati entrambi grandi!

te hai fatto un passo da gigante nel dirglielo, ma anche lui da quello che hai scritto mi è apparso molto comprensivo.. e cmq hai fatto bene a dirgli di mettersi l'anima in pace perché a 27 anni non è un momento di confusione, ormai tu ne sei convinto e sai chi sei veramente, sono contento spero che la cosa si risolva bene anche con tua madre ;)

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https://www.gay-forum.it/topic/25587-jacksawyer-ieri/#findComment-725822
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unmondomigliore

In fondo sei fortunato. Hai avuto un padre che ti ha accettato, anche se non ti ha compreso del tutto. Forse gli ci vorrà un po' di tempo. L'importante è che gli fai capire che sei sicuro di te stesso e questa strada che stai prendendo è la tua strada, non ce ne sono altre. Stai seguendo la tua natura, perché solo in questo modo puoi raggiungere la felicità.

 

Mia madre, oggi, ha dato sfoggio della sua omofobia insultando alcuni miei parenti, chiamandoli recchioni e urlando contro i gay party. E' un'invasata davvero, e non gli vorrei neanche dire che sono gay, se non fosse che sono costretto, perché prima o poi le cose vengono a galla. 
 

Un po' si capisce : non ho una fidanzata, non mi piacciono le ragazze, e non faccio le stesse cose che fanno i miei coetanei. Ho 16 anni e vorrei avere l'età tua, così da poter essere indipendente e fare quel che cazzo mi pare con la mia vita. Purtroppo mi devo scontrare con l'ignoranza non solo dei miei compagni di classe, che mi prendono in giro ma anche di mia madre, che non comprende il mio dolore e se ne strafrega di tutto. Per lei sono importanti solo le borse e le scarpe firmate, mentre i sentimenti si possono pure lasciare da parte

 

A me non spaventa essere rifiutato. Per quanto paradossale possa essere ''rifiutare'' un figlio che metti al mondo per il modo in cui è nato, lo accetto di più che non essere compreso. Essere incompresi, dopo anni di dolore e solitudine, è davvero la batosta più grande. Aspetti tanto e credi che facendo coming out troverai qualcuno con cui sfogarti, con cui entrare in sintonia. Ti accorgi che non è sempre così....che le persone non sono sempre come appaiono. Che anche quelle a cui hai fatto tanti favori sono ben disposte a chiudere un occhio e ad abbandonarti con freddezza, dopo aver saputo che sei gay....anche gli amici più intimi....

 

tutto ciò è assurdo, ci piango pure...ma non si può cambiare....vorrei anch' io avere l'età tua, ti ripeto, perché così non dovrei affrontare questi problemi e sarei più libero.

Edited by unmondomigliore
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In fondo sei fortunato. Hai avuto un padre che ti ha accettato, anche se non ti ha compreso del tutto. Forse gli ci vorrà un po' di tempo. L'importante è che gli fai capire che sei sicuro di te stesso e questa strada che stai prendendo è la tua strada, non ce ne sono altre. Stai seguendo la tua natura, perché solo in questo modo puoi raggiungere la felicità.

 

Mia madre, oggi, ha dato sfoggio della sua omofobia insultando alcuni miei parenti, chiamandoli recchioni e urlando contro i gay party. E' un'invasata davvero, e non gli vorrei neanche dire che sono gay, se non fosse che sono costretto, perché prima o poi le cose vengono a galla. 

 

Un po' si capisce : non ho una fidanzata, non mi piacciono le ragazze, e non faccio le stesse cose che fanno i miei coetanei. Ho 16 anni e vorrei avere l'età tua, così da poter essere indipendente e fare quel che cazzo mi pare con la mia vita. Purtroppo mi devo scontrare con l'ignoranza non solo dei miei compagni di classe, che mi prendono in giro ma anche di mia madre, che non comprende il mio dolore e se ne strafrega di tutto. Per lei sono importanti solo le borse e le scarpe firmate, mentre i sentimenti si possono pure lasciare da parte

 

A me non spaventa essere rifiutato. Per quanto paradossale possa essere ''rifiutare'' un figlio che metti al mondo per il modo in cui è nato, lo accetto di più che non essere compreso. Essere incompresi, dopo anni di dolore e solitudine, è davvero la batosta più grande. Aspetti tanto e credi che facendo coming out troverai qualcuno con cui sfogarti, con cui entrare in sintonia. Ti accorgi che non è sempre così....che le persone non sono sempre come appaiono. Che anche quelle a cui hai fatto tanti favori sono ben disposte a chiudere un occhio e ad abbandonarti con freddezza, dopo aver saputo che sei gay....anche gli amici più intimi....

 

tutto ciò è assurdo, ci piango pure...ma non si può cambiare....vorrei anch' io avere l'età tua, ti ripeto, perché così non dovrei affrontare questi problemi e sarei più libero.

 

 

 

 

carissimo, mi trovavo nella tua stessa situazione anche io....sentivo a casa discorsi omofobi o pseudomofobi ed ho sempre avuto paura di poter parlare con i miei, ma alle volte, credimi, le persone difronte alla realtà delle cose vedono sfaldarsi tutte le loro convinzioni ed ipocrisie e rispondono con l'unica cosa vera che l'uomo possiede: l'amore.

 

dai tempo al tempo.

 

 

 

aggiornamenti:

lo sa anche mamma, lei, l'ha presa ancor meglio di papà....anzi...ha detto che più o meno l'aveva capito.

e cosa più bella ancora: mi ha chiesto perché stessi così male in questi giorni e le ho raccontato della mia storia travagliata con quel ragazzo....e lei....ha fatto la mamma!!!! :)

ha voluto sapere chi fosse, il perché ci siamo lasciati ed ha cercato, per quanto poteva, di consolarmi.

 

non ho parole.

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Che bella storia, la tua.

 

Tuo padre sta razionalizzando; è un meccanismo di difesa in cui la psicologia si mette al servizio di sé stessa: in pratica ti difendi usando la ragione da qualcosa che fai fatica ad accettare. In questo caso la ragione si serve della psicologia perché è anche ciò che tuo padre può usare al meglio per razionalizzare. È scontato da dire, ma "dagli tempo".

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Felice per la chiacchierata liberatoria con tuo padre , ma anche triste per la fine della tua relazione. Credimi, so cosa stai passando.

Unmondomigliore, ho letto il tuo diario e tutto quello che hai scritto all ' inizio, ( circa i compagni di classe) avrei potuto scriverlo pure io alla tua età . Ero nelle tue stesse condizioni.

Un bacio forte a tutti e due.

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ringrazio tutti voi per la vicinanza e condivisione.

sono felice, sono felice per me, perché per la prima volta sono riuscito a reagire alla sofferenza non lasciando che essa mi distruggesse ma facendo qualcosa per "migliorare" la mia vita.

triste perché avrei voluto condividere con lui questa gioia....ma non posso aver tutto insieme.

 

vi abbraccio.

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unmondomigliore

ringrazio tutti voi per la vicinanza e condivisione.

 

sono felice, sono felice per me, perché per la prima volta sono riuscito a reagire alla sofferenza non lasciando che essa mi distruggesse ma facendo qualcosa per "migliorare" la mia vita.

 

triste perché avrei voluto condividere con lui questa gioia....ma non posso aver tutto insieme.

 

vi abbraccio.

di niente...sappi che se hai bisogno di sfogarti noi ci siamo sempre..siamo qui per questo

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approfittando della mia grandissima tristezza in questi giorni natalizi, dovuta alla fine di una storia che si protrae da tempo ed a cui io ho dato tutto me stesso (ne parlo qui http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic/25572-il-primo-non-si-scorda-mai/ ) , ieri ho finalmente, a 27 anni, fatto C.O. con mio padre.

ho accettato la mia omosessualità abbastanza tardi, a 25 anni...

credevo che non sarei mai riuscito a parlarne con i miei...perché la mia è una famiglia, molto, molto, molto cattolica.

io stesso sono credente (abbastanza critico verso il cattolicesimo, ma cristiano) e, vivendo in me stesso questa situazione, non trovo discordanza tra gli insegnamenti cristiani e l'amore per un essere dello stesso sesso.

 

comunque, ieri ero a tavola, a pranzo....ero (e sono) molto giù per la storia con il mio "ragazzo" che ormai è finita, ammetto (anche se è abbastanza patetico) che avevo gli occhi lucidi di pianto....mio padre allora ne ha approfittato per avvicinarsi a me dopo pranzo e dirmi: "che succede? perché con me non parli mai?" io: "a volte, credimi, è meglio non saperle le cose".

lui ha insistito dicendomi di non aver timore, che se non l'avessi fatto in quel momento mi sarei tormentato ancor più aspettando altro tempo.

allora mi son detto "vai, è ora il momento" e gli ho semplicemente detto "papà, ti ricordi che i miei amici mi prendevano in giro perché non stavo con nessuna ragazza, nonostante ne avessi molte interessate a me, dicendomi che ero gay? Beh, papà....è vero, io sono gay".

lui è stato in silenzio.

io ho pianto dicendogli che mi dispiace ma è così, e che sono stanco dell'ambiente cattolico che mi fa sentire un condannato, sono stanco di dover sempre fingere, che non ce la faccio più.

lui mi ha detto che non posso aver paura del giudizio altrui, che devo vivere serenamente.

 

poi è scattato il suo "meccanismo di difesa": grazie al cielo, papà da un paio di anni, nonostante l'età (55 anni) sta studiando per "hobby" psicologia all'università, si impegna tantissimo per preparare e passare gli esami, e dovrebbe laurearsi tra un po'.

questo suo "studio" fortunatamente gli ha fatto aprire gli occhi su tante visioni "distorte" della chiesa cattolica. nonostante lui sia un uomo di grandissima fede.

allora mi ha detto che va bene così, che non devo viverla come una situazione "anormale" che, anzi, è una cosa normalissima, ma, vorrebbe che prima di tutto faccia degli incontri per capire se alla base di questo non ci sia un "complesso" o checa**onesoio di irrisolto...che se poi mi accorgo che è una cosa "innata" ed è così, è giusto che io viva in tranquillità la mia natura.

queste le sue testuali parole.

 

ecco, io credo questo sia un suo meccanismo di difesa, un suo metabolizzare la cosa, attaccandosi ad un possibile trauma o quel che sia che magari mi abbia deviato.

per ora glielo passo....povero, immagino non sia facile per lui....anche se mi ha stupito, mai avei creduto potesse reagire con tanta tranquillità....

 

ora mi sento un po' più "spavaldo" nei suoi riguardi, tipo ieri sera fumando una sigaretta insieme, durante il cenone, gli ho detto: "l'hai detto a mamma"? e lui "non ancora, cerchiamo prima di capire se è tutto come dici tu" ed io "papà, mettiti l'anima in pace, io ci andrò pure a fare questi  incontri per scavare nel mio passato, e chissà che non trovi altro che finora mi ha bloccato, ma sappi che sono sicurissimo di me, prenditi tutto il tempo che vuoi per metabolizzare...così è e così resta".

 

mai, mai avrei creduto di poter essere IO a parlare così.

mai.

 

 

questo importantissimo passo avanti mi ha un po' sollevato dalla mia tristezza per la storia finita, anche se non più di tanto, perché sto soffrendo tantissimo però....però c'è una cosa strana....oltre alla bellissima sensazione di essermi tolto un peso enormemente grande sento anche che da ieri io sono un'altro.

è strano a spiegarsi.....sento che nel giro di mezzora in me è cambiata tanta, tanta roba.

 

vi aggiornerò.

un abbraccio a tutti voi.

 

Sai cosa ti dico? Non ci conosciamo, io sono nuovo qui, ma ti voglio far sapere che sono FIERO di te :) Quando una persona va incontro al coming out sapendo che si sta giocando la possibilità di essere visto "con gli stessi occhi" dai propri cari che magari, come nel tuo caso, sono radicati a delle convinzioni difficili da sradicare... c'è sempre il rischio che non vada come vorremmo.

 

Ti sei comportato da uomo, con la u maiuscola. E tuo padre altrettanto meravigliosamente, per cui può essere fiero di averti cresciuto come sei, ovvero intellettualmente ONESTO. 

 

Ti stringo forte.

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grazie, grazie davvero, tutto questo mi commuove.

ti abbraccio forte anche io, seppur non ci conosciamo! :)

 

sono contento del mio coming out.....sta andando bene.

sono tornato dal capodanno distrutto.....perchè ho rivisto il mio "ex" che mi ha mollato il giorno della vigilia, e dovevamo vederci per forza dato che lavoravamo nella stessa situazione.

e proprio in questi giorni mi ha detto di essere tornato con il suo ex.

il più brutto capodanno della mia vita.

era lì con me per ben 4 giorni e non potevo "averlo".
e nemmeno due settimane prima mi ha baciato in aeroporto dicendomi "dai, ci vediamo presto, a capodanno!"

dicevo, sta andando bene, perchè quando sono tornato a casa con gli occhi gonfi di lacrime, i miei mi han detto :
"ohi? che hai?" ed io "nulla....ci siamo lasciati.....sto una merda".

che poi sto male comunque su questo non ci piove.

ma almeno adesso, per me, la parola "casa" ha tutt'altro significato.

 

buon 2014 a tutti.

Edited by JackSawyer
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