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Ieri sul Corrierone è uscito sto fondo di Pietro Citati.

http://www.corriere.it/cronache/15_maggio_26/omosessuali-commento-citati-irlanda-9fc8eda8-0380-11e5-8669-0b66ef644b3b.shtml

A leggerlo, io son rimasto alquanto basito, per cui -al momento- non voglio commentarlo.

Fatelo voi al posto mio!

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Se gli omosessuali ora si riscoprono banali
I gay in lotta per i diritti non perdano la loro singolarità
di Pietro Citati

 

Pochi giorni fa, in Irlanda, le coppie omosessuali hanno conquistato per la prima volta in Europa attraverso un referendum il diritto di contrarre matrimonio. Dobbiamo essere felici per la sempre più rapida emancipazione di una parte degli esseri umani. Non ci sono più né maschi né femmine, né eterosessuali né omosessuali, ma soltanto persone: ciò che importa è la forza intellettuale e sensuale di ciascuno, e il segno che imprime nella realtà e nell’avventura umana. Mentre conquistano i propri diritti, gli omosessuali pretendono di essere come gli altri: ciò che certo non sono; tanta è la singolarità di condizioni che li distingue. Questa è un’offesa a loro stessi: un’offesa alla loro vita quotidiana; una cancellazione dell’abisso e del fascino che li circonda. Come una donna non può dimenticare di essere una donna, tanto più un omosessuale non può trascurare la ricchezza delle condizioni, delle sensazioni e dei sentimenti che lo distingue. Questa ricchezza ha sempre risvegliato un immenso fascino: spesso un desiderio di fondersi e di confondersi con loro. I grandi omosessuali hanno un profondo orgoglio del loro ego: talora un disprezzo dei cosiddetti esseri normali, e della loro vita comune. Certo, di esseri normali non ne esiste nemmeno uno: ogni uomo, maschio o femmina, etero ed omosessuale, è un cosmo infinitamente complicato che non si identifica con nessun altro.

 

Nel caso degli omosessuali si aggiunge la coscienza della violazione e delle violazioni che essi impongono ai costumi di quella che resta la maggioranza. Gran parte di loro conserva la coscienza della propria natura di élite: la superbia di essere una minoranza, che nessuna eguaglianza di diritti può avvicinare al resto degli uomini. Sono singolari, e superbamente singolari: la ferita della differenza non può essere cancellata o abolita: brucia, arde come la ferita di nessun altro gruppo umano. In quasi ogni omosessuale, c’è qualcosa di demoniaco; ed è la coscienza di quella che molti di loro considerano la propria orgogliosa altezza spirituale. Molti di essi, oggi, pensano alle grandi poesie di Baudelaire dedicate a Lesbo, alle Donne dannate come a qualcosa di irreparabilmente remoto: ma hanno torto. Cancellare ogni traccia della loro singolarità equivale a renderli normali, comuni, banali, come essi non sono mai stati

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https://www.gay-forum.it/topic/30285-omosessualebanale/
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Ho dato prima una lettura molto veloce.

Il senso di tutto ciò, se non avessi riletto la premessa, avrei potuto vederlo come "siete diversi dagli etero, non pensate che il matrimonio egualitario".

 

Invece è un invito a rivendicare la propria diversità e a non uniformarsi ai costumi e ai comportamenti delle "masse" per essere accettati.

 

Un'opinione che trovo in parte condivisibile, anche se non totalmente.

Perché ho qualche dubbio su quante possano essere tali diversità.

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https://www.gay-forum.it/topic/30285-omosessualebanale/#findComment-859668
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Hinzelmann

Beh assomiglia un po' ad alcune cose detta in passato da Sgarbi

solo scritte meglio e ( mi pare, devo uscire quindi ho letto veloce )

non finalizzate alla rinuncia dei diritti ; Sgarbi diceva rinunciate ai

diritti rimanete omosessuali 

 

Citati direbbe : prendetevi i diritti ma non diventate banali-normali

 

Ho dei dubbi sul fatto che si possa volere tutto-tutto, per ogni guadagno

ci deve essere anche una parziale perdita

 

Certamente il fascino dell'intellettuale per la diversità omosessuale, noi

avremmo voluto vederlo espresso positivamente quando ci sarebbe servito

 

Non è del tutto mancato...possiamo ricordare Moravia, che in molti frangenti

ci è stato vicino, ma non ricordo così tanti intellettuali etero che si prendevano

le cenciate in faccia insieme ai gay negli anni '60-'70-'80

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https://www.gay-forum.it/topic/30285-omosessualebanale/#findComment-859669
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E' un articolo molto provocatorio, ma tutto sommato è un discorso che in parte può funzionare se non si butta l'occhio al passato ed al perchè delle cose .

 

 

Ciò che l'autore dimentica è che l'omosessuale è diventato altezzosamente pieno di ego per poter sopravvivere . "Voi mi volete diverso? si, avete ragione, sono senza dubbio diverso da voi benpensanti . In meglio" .  Questo pensiero è, nel bene o nel male, radicato in tanti . Il sentirsi parte di un qualcosa, essere il "popolo dagli occhi viola", bambini indaco in mezzo a gente grigia, crearsi un'identità, questo è tutto frutto di una discriminazione di base . D'altronde il gruppo che orbitava attorno a Milk si era costituito proprio a causa della discriminazione, ed erano e si sentivano giustamente eroi, speciali . Eroi che sarebbero stati persone comuni senza qualcosa che li avesse uniti .

 

Il problema è che sembra quasi si debba esser grati all'omofobia di tutto ciò . Io direi che si può essere speciali anche in altro, senza per forza diventarlo per via dell'orientamento sessuale . Quindi viva, viva il perdere ogni distintivo di specialità, vista la grandezza di ciò che si andrebbe a guadagnare ( in maniera comunque molto utopica, dato che credo che l'uguaglianza non sia così vicina come appare) ,

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https://www.gay-forum.it/topic/30285-omosessualebanale/#findComment-859673
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credo che questo articoletto sia una pila di merda, l'omosessualità diventa una condizione di diversità positiva dove ci sono diritti e manca la discriminazione, punto.

 

questo imbecille ci vuol far credere il contrario lusingandoci con belle parole, ma sostanzialmente ripete cazzate che ho già letto tante volte e il senso è :ben vengano i diritti(quali, dove?) ma adesso smettetela di rompere il cazzo

 

fa parte di quella schiera di imbecilli che parlano di un mondo gay che non esiste e vogliono convincerci che non appena avremo conquistato un filo di rispetto smetteremo di essere gay per diventare borghesotti

Ci son già troppi utenti che lo dicono, l'autore dell'articolo invece che scrivere boiate farebbe meglio a praticare asfissia erotica sperando gli vada male

Edited by Demò
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LocoEmotivo

Mentre conquistano i propri diritti, gli omosessuali pretendono di essere come gli altri: ciò che certo non sono

Senti, coglione di un Citati.

VOI avete demonizzato noialtri invertiti obbligandoci ad essere macchiette di noi stesi, ed ora sempre VOI vi sentite attaccati da un concetto di normalità talmente ampio che non entra nelle vostre ridicole testoline zeppe di liquami organici.

Voi etero siete proprio il gradino più basso dell'Homo sapiens sapiens.

 

(Era questo che volevi rispondere, caro @freedog?)

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umh

Citati è un critico letterario, occasionalmente scrittore (non tra i memorabili): il suo mestiere lo porta ad esaltare figure "maudit" alla Rimbaud, Wilde o Pasolini

il suo articolo è un puro esercizio letterario, di vita vissuta non dice niente: non tutti gli omosessuali sono scrittori maledetti, ci sono anche impiegati, operai, studenti disoccupati e artisti che tutto sommato non desiderano morire come Pasolini o finire in carcere come Wilde, come son sicuro gli stessi due protagonisti di queste vicende non avrebbero desiderato

caro Citati, sei vecchio: nella tua vita hai contemplato troppe statue di Apollo, troppi quadri di levigata bellezza e hai descritto troppe storie di scrittori ripiegati nel loro estetismo

dirti che è il caso di cominciare a vivere è forse inutile, ma cerca almeno di non scambiare i tuoi senili svolazzi mentali per una realtà che non conosci

Edited by conrad65
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umh

Citati è un critico letterario, occasionalmente scrittore (non tra i memorabili): il suo mestiere lo porta ad esaltare figure "maudit" alla Rimbaud, Wilde o Pasolini

il suo articolo è un puro esercizio letterario, di vita vissuta non dice niente: non tutti gli omosessuali sono scrittori maledetti, ci sono anche impiegati, operai, studenti disoccupati e artisti che tutto sommato non desiderano morire come Pasolini o finire in carcere come Wilde, come son sicuro gli stessi due protagonisti di queste vicende non avrebbero desiderato

caro Citati, sei vecchio: nella tua vita hai contemplato troppe statue di Apollo, troppi quadri di levigata bellezza e hai descritto troppe storie di scrittori ripiegati nel loro estetismo

dirti che è il caso di cominciare a vivere è forse inutile, ma cerca almeno di non scambiare i tuoi senili svolazzi mentali per una realtà che non conosci

bingo!

[ovviamente straquoto ogni sillaba; anzi, ogni lettera: non avrei saputo dirlo meglio!]

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Efestione7

Ma che caspio eh, sembra che essere omosessuale sia un tipo di lavoro o uno schema di vita rigido votato al capovolgimento della normalità (qualunque cosa s'intenda).

Peccato che il nostro "fascino" per millenni sia stato messo in croce o in prigione, che articoletto dal vuoto sapore reale.

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Come un critico letterario pensa che tutti i gay siano poeti,

così la casalinga di Voghera penserà siano tutti parrucchieri;

è una distorsione generata dalla scarsa visibilità dell'omosessualità,

così ciascuno generalizza a partire da quei pochissimi che conosce.

Lo facciamo spesso persino noi, giuriamoci se non lo fanno gli etero...

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Ma che dire? Intanto Il Corriere è sempre più un giornale che strizza l'occhio alla destra italiota & populista

poi mi chiedo quanti omosessuali reali conosca l'autore dell 'articolo: probabilmente nessuno o, al massimo, qualche militante negli anni '70

per quanto mi riguarda Conrad ha espresso compiutamente il mio pensiero, mi ha letteralmente tolto le parole di bocca :grin:

insomma trovo le argomentazioni dell'articolo davvero superficiali, diciamo da cretinetti e trovo grave, per un giornalista, dietro alle vane lusinghe, pontificare così

e, purtroppo per lui,  la ferita dell'imbecillità può essere anche più incancellabile di quella della differenza :asd:

Edited by prefy
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Beh assomiglia un po' ad alcune cose detta in passato da Sgarbi

solo scritte meglio e ( mi pare, devo uscire quindi ho letto veloce )

non finalizzate alla rinuncia dei diritti ; Sgarbi diceva rinunciate ai

diritti rimanete omosessuali 

 

Ma se per molto molto meno ho rischiato di venire ostracizzato...

 

A leggerlo, io son rimasto alquanto basito, per cui -al momento- non voglio commentarlo.

 

Son felice che tu abbia sollevato la questione, volevo farlo io.

 

Condivido la vostra ipotesi circa la causa della "limitata" visione di Citati, dovuta alla sua professione...

quel che mi stupisce è che non vi incazziate di più, ché il beneficio del dubbio pare appannaggio che si riserva solo agli Intellettuali.

 

Personalmente trovo che l'articolo sia espressione di un pensiero piuttosto stereotipato, e pure la scelta delle parole adoperate per descrivere l'omosessualità in genere mi pare datata. E' un pezzo scritto in modo furbo, che -temo- molti lettori del Corriere che si ritengono intelligenti riterranno intelligente. Ahinoi :(

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Ma se per molto molto meno ho rischiato di venire ostracizzato...

 

Condivido la vostra ipotesi circa la causa della "limitata" visione di Citati, dovuta alla sua professione...

quel che mi stupisce è che non vi incazziate di più, ché il beneficio del dubbio pare appannaggio che si riserva solo agli Intellettuali

beh, insomma.. più di qualcuno qui non mi pare ci sia andato leggero...

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Hinzelmann

@Schopy

 

Tu sei gay e giovane

 

Citati è etero ed ha 85 anni

 

Trovo più giusto criticarlo per ciò che non ha fatto

negli anni '60-'70-'80

 

Piuttosto che per ciò che dichiara oggi

 

Detto ciò, è un mio modo di vedere la cosa non è che dissenta nel merito

da parte delle critiche che gli vengono rivolte ora, solo che ricordo alcune cose

che mi sono piaciute poco di lui, dette ad esempio su Pasolini ( in teoria suo

amico, in pratica a certe condizioni ) che per me hanno un disvalore maggiore

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Hinzelmann

Beh non ti posso citare le parole esatte ma una roba del tipo

che quando era giovane portava l'omosessualità "con leggerezza"

mentre con il passare degli anni ne era "ossessionato" 

 

( tralascio la parte sul fatto che era tanto bravo ed erano tanto amici

ma faceva schifo come regista ed era mediocre come scrittore di prosa

che è un giudizio "severo" detto da un amico - di fatto salvava solo Pasolini

poeta...tralascio perché è un giudizio estetico ed era un critico )

 

L'ossessione per l'omosessualità lo avrebbe condotto a fare "cose indicibili"

che di fatto però Citati diceva ( masochismo ) che a loro volta lo avrebbero portato

alla morte.

 

Preciso che non ha mai detto che se l'era andata a cercare...però nel contesto di quegli

anni il giudizio era -come minimo- suggerito

 

Onestamente non è una cosa che io direi di un amico assassinato

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Secondo me è una riflessione impostata male. Se al posto di concentrarsi sul pericolo di abbassarsi al "normale, comune, banale" avesse fatto riferimento al pericolo di imborghesirsi, sarebbe stato più centrato. Ma a quanto pare la lotta di classe non interessa più nessuno, nemmeno gli intellettuali, nemmeno l'ancor più ristretto gruppo degli intellettuali ottuagenari.

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https://www.gay-forum.it/topic/30285-omosessualebanale/#findComment-859777
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ma è tutta fuffa questa equazione -orientamento omosessuale=genio e sregolatezza- per carità!

La triste circostanza è che, per sopravvivere meglio di altri, avere uno spazio (sia pure angusto) alcuni gay, che magari possedevano anche un qualche talento, hanno dovuto inventarsi un personaggio "maledetto" da recitare nelle società ostili che li ospitavano

ma non è che per far piacere agli etero tipo Citati, i gay debbano essere tutti Malgioglio, ancora oggi

la maggioranza dei gay aspira ad una vita mediamente banale e tranquilla quanto quella degli etero e non capisco perchè dia così tanto fastidio a taluni

Edited by prefy
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ma non è che per far piacere agli etero tipo Citati, i gay debbano essere tutti Malgioglio, ancora oggi

Trovo scorretto pensare che Citati possa riferirsi a Malgioglio, posto che sappia chi sia, certo non è a lui che si riferisce scrivendo questo articoletto. 

 

 

 

 

la maggioranza dei gay aspira ad una vita mediamente banale e tranquilla quanto quella degli etero e non capisco perchè dia così tanto fastidio a taluni

Istintivamente mi veniva da rispondere: a me non dà fastidio, ma ho il dubbio che non sia vero.

Ripensandoci però... sì, mi dà un po' fastidio. Non per la vita tranquilla per carità (la tranquillità è un valore per me) quanto per la vita banale, o mediamente banale.

 

Posto che messa così, mi domando se gli etero siano d'accordo che nelle loro aspirazioni ci sia una vita mediamente banale...

E' chiaro che vogliamo gli stessi diritti (e doveri) degli etero.

Ne vogliamo anche le stesse vite? O forse possiamo volere anche delle vite migliori?

Possiamo vedere le trappole, gli errori, le insoddisfazioni, le superficialità in cui incappano gli etero, e imparare ad evitarle, e proporre percorsi diversi?

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Ne vogliamo anche le stesse vite? O forse possiamo volere anche delle vite migliori? Possiamo vedere le trappole, gli errori, le insoddisfazioni, le superficialità in cui incappano gli etero, e imparare ad evitarle, e proporre percorsi diversi?

E' proprio su questo che verteva il mio intervento . Nel bene o nel male, il mio essere omosessuale in un certo periodo mi ha fatto vivere in modo "speciale" e mi chiedo se avrei fatto determinati percorsi fossi stato eterosessuale .

 

Sembra quasi illegittimo porsi questa domanda, a favore di un più politicamente corretto "sono tutte cazzate, non siamo speciali " . Davvero non lo siamo diventati, o forse fa paura ammetterlo perchè crediamo andrebbe a cozzare con una ricerca di "normalità" ?  

 

Quindi : rinuncereste a tutti i vostri vissuti (perdonatemi 20enni ma mi rivolgo agli over 25 che hanno già avuto modo di vivere più vicissitudini), dicevo, rinuncereste a tutti i vostri vissuti da gay se in uno schiocco di dita poteste cambiare il mondo, passato e presente, annullando le differenze che ancora ci discriminano ? Vorreste essere sempre stati "uno come tanti" senza quella componente che vi ha fatto prendere determinate strade ?

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@Ghost77, io sono sicuro che da etero sarei stato meno banale

di quanto adesso non sia diventato.

 

I grandi eccessi di sesso, di amore, di droga;

disturbi alimentari, concerti, depressione, lacrime

io li ho vissuti con una ragazza.

 

Anche io ho vissuto i tormenti bohemienne dell'omosessualità,

quando con lei leggevamo i poeti francesi e guardavamo il RHPS:

ma era una omosessualità fittizia, vissuta col filtro della letteratura come per Citati.

La mia omosessualità reale è stata molto più divertente e leggera.

 

Ed ho persino avuto la ventura di vivere un'omosessualità sopra le righe

rispetto alla noia della selezione di un fidanzato su Romeo.

Roba divertente: case occupate queer a Berlino, marchettari, vagabondaggio,

battuage, dark-room, ospedali, sbirri, tatuatori, sadomaso e litigi...

Poca roba però rispetto alla vita pantofolaia che conduco di solito.

 

La mia eterosessualità invece si colloca in una certa età mitica

in cui l'insipienza e gli ormoni mi facevano camminare dieci metri da terra.

L'omosessualità mi ha imborghesito perché è con lei che sono cresciuto

e con cui sto invecchiando...

 

Forse anche per Citati è lo stesso.

Forse anche lui quando ripensa all'omosessualità ripensa alla sua gioventù con Pasolini

o semplicemente ripensa alle sue letture dei poeti maledetti, proprio come me.

 

E' così difficile distinguere una Cosa dal modo in cui La abbiamo vissuta

che a volte non vale quasi la pena di provarci.

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