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Non capirci più niente


Cooper

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Buona sera a tutti.

Ho pensato molto a questo messaggio, non sapevo bene cosa scrivere. Ha avuto un travaglio di molti gorni.

 

Sarà lungo, quindi preparatevi al pippone o tornate indietro e salvatevi finché siete in tempo.

Dunque, quando mi sono iscritto qui mi consideravo bisessuale, con una certa sicurezza. Il fatto è che ora ne sono sempre meno sicuro. Non voglio continuare a spacciarmi per bisex "sicuro" perché non ne sono per nulla sicuro, ne va della mia onestà intellettuale.

 

Tanto per cominciare, ho scoperto da pochi mesi (da maggio, circa) di non essere eterosessuale. E ciò era palese. Anzi, per la verità l'ho sempre saputo e negato a me stesso per non so quale pressione sociale data la mia nota Asocialità.

Dunque, dopo aver fatto Coming out con un paio di persone come bisessuale(due mie carissime amiche, che l'hanno presa decisamente bene anche se credo già sospettassero qualcosa) ho iniziato a pormi un dubbio.

Come faccio a sapere se sono bisex o solo un gay ancora poco "consapevole"?

È facile etichettarsi come bisex quando si capisce poco e si ha poca esperienza. Anche se io esperienza fisica con ragazzi ne ho avuta e mi piaceva molto (però non sesso vero e proprio, ahimè). Io ovviamente non penso affatto che i bisessuali siano gay che non si accettano del tutto o che sia solo una fase di passaggio, una delle due ragazze di cui vi parlavo è mia carissima amica e serenamente bisessuale dichiarata e conclamata, per cui non ho il minimo dubbio sul fatto che la bisessualità esista. I dubbi sono sul fatto di esserlo io.

 

L'attrazione (non solo fisica) per altri ragazzi ce l'ho da quando ho memoria, ho persino avuto qualche "cotta" per miei coetanei più volte in passato. Pensavo fosse normale ricercare in quel modo i propri simili in questa età, mi sono reso conto solo in seguito che era ben più che curiosità verso i coetanei.

 

Questo è un punto di cui voglio parlare. Sentimenti assimilabili a cotte ne ho avuti molti per ragazzi e mai per ragazze, anzi forse solo un volta ma ho il forte sospetto che fosse falsa e "autoindotta" perché ricordo che pensai "ecco, vedi? A te piacciono le donne!" Come per volerlo dimostrare a me stesso. Cosa che ora ripensandoci trovo ridicola.

 

Inoltre quando vedo un ragazzo "bono" o carino mi piace davvero tanto, se mi viene indicato uno di questi faccio commenti di apprezzamento palesi e spontanei come fra amici (no non lo grido, cerco di essere discreto e non ossessionato. I classici commenti innocui, o almeno lo penso). Se mi si indica una ragazza l'unica cosa che mi viene in mente invece è "anvedi sta zoccola" anche se non la conosco. È più forte di me, non lo penso quasi mai realmente. So che sembro cattivo o do l'idea della sfrantona stereotipata che vede le donne come "rivali" ma non lo penso minimamente. Parte da solo!

 

Quando sono in un gruppo di ragazzi che parlano di donne la maggior parte del tempo penso ad altro e mi faccio bellamente i cazzi miei, oppure faccio qualche battuta senza esprimere apprezzamenti o dimostrarmi interessato. Mi da persino fastidio, mentre se con delle ragazze parlo di ragazzi mi diverto pure.

 

Non riesco ad immaginare il mio futuro con una ragazza. Preferisco un uomo accanto, non mi ci vedo assolutamente con una donna. L'idea mi dà disagio.

 

Già da piccolo avevo una serie di comportamenti assimilabili alla "frocità" che se li elenco non finisco più, alcuni sembrano sterotipi (tipo chiedere a mia madre di mettermi il rossetto per uscire) altri sono più arguti (sono da sempre appassionsto di biologia,dunque da piccolo amavo disegnare e ritagliare animali o insetti di carta per poi giocarci fingendo di far svolgere loro il proprio ciclo vitale basato sul vero animale. Ipotizzai una sorta di spiegazione evolutiva all'omosessualità in alcuni insetti. E l'idea mi piaceva. Fra l'altro ciò che teorizzai si rivelò in seguito reale, esiste davvero un insetto chiamato Tribolium castaneum che ha relazioni omosessuali perche evolutivamente vantaggiose, nello stesso modo e meccansimo che pensai da piccolo... è una storia lunga)

 

Voi direte a questo punto "amò te sei più culattone de tutto er ghei praid" e non ho nulla per darvi veramente torto, però io penso:

 

Quanto ha senso, almeno nel mio caso, porsi determinate etichette senza avere una scientifica sicurezza, visto il fatto che ora (ho 17 anni) non ho ancora mai avuto la minima esperienza sessuale con chicchessia? Ha senso non bocciare del tutto una mia "tendenza bisex"?

Escludo di essere ancora condizionato dalla paura di rivelarmi, perché è vero che qui c'è molta omofobia, ma a me non frega proprio nulla e credo che un mio CO in famiglia o con amici (intendo quelli che ancora non sanno) non desterebbe tutto questo scalpore.

 

La versione ufficiale dei fatti, ovvero quello che alcuni miei amici conoscono, è che """non so se sono gay o bsx o cosa, preferisco non pormi etichette e penso che sarebbe saggio se tutti facessero così. Perché in fondo non ci vedo tutta questa importanza."""

 

Ma ora non so quanto valga questa definizione di me.

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Ciao Cooper! allora esattamente due mesi pubblicai un topic sotto molti aspetti simili al tuo soprattutto per quanto riguarda il definirsi gay o meno senza avere dati empirici alla mano. Da quello che scrivi mi verrebbe da pensare che tu possa essere gay, ma in questo genere di cose è meglio andarci piano. Non avere fretta di metterti etichette rima di tutto, so che la confusione e l'incertezza posso dare fastidio, ma la fretta non ha mai fatto bene a nessuno. Anch'io ho pensato qualche mese fa che potessi essere bisex magari sul fatto che avevo avuto una relazione lunga con una ragazza e nessuna esperienza con ragazzi. La situazione è ancora la stessa ma in breve capirai che non serve sempre toccare con mano per capire, in fondo lo sai bene cosa ti piace, se vedi un ragazzo e pensi che carino o che bono ma non capita lo stesso con le donne, bé io qualche domanda me la farei, il corpo sa esattamente cosa ci stimola c'è poco che puoi fare! Io al momento non boccerei del tutto la tua tendenza, la sessualità è qualcosa di così fluido e tu stai ancora crescendo e maturando dai tempo alla natura di fare il suo corso !

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Ciao Cooper, mi associo totalmente al discorso di m89 e ti ripeto di lasciare andare le cose così come vanno, anche io sto passando un periodo un pò turbolento ma comincio davvero a fregarmene, prima o poi passerà! Provo attrazione sia per gli uomini che per le donne, in certi periodi mi piacciono più gli uni e meno le altre e viceversa.. Se mai dovessi imbarcarmi in una relazione seria poi non voglio preoccuparmi del sesso dell'altra metà.. :)

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Ciao, Cooper.

Ti scrive un utente che non ha mai amato molto le definizioni ma che, col passare del tempo, ha capito quanto possano rivelarsi utili in certe occasioni. So che sembrerà paradossale, ma se vuoi che una categorizzazione ti faccia del bene, non devi darle importanza.

Mi spiego meglio.

Dieci anni fa ero etero. Cinque anni fa, bisessuale. Tre, gay. Oggi... non saprei. Nei vari cambiamenti che hanno stravolto la mia vita, la modificazione dell'identità sessuale mi ha aiutato non poco: era il termometro della situazione, in un certo senso, e mi forniva un'interessante chiave di lettura su certe dinamiche personali. Una volta esaurito questo ruolo, però, tornavo alla mia abituale (e congeniale) assenza di definizioni: sotto quei vestiti a volte sobri e a volte sgargianti, grazie al cielo, alla fine ci trovavo sempre il solito "io".

Tu hai diciassette anni, e questo "io" è, in te, probabilmente ancora poco conosciuto: utilizza tutti i mezzi che riterrai utile per arrivare all'essenza, anche se questo significasse il dover ricorrere alle categorizzazioni. Purché tu abbia sempre presente che sei quello che sei, e non quello che credi o dici di essere.

Spero di essere stato chiaro  :fie:

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Quanto ha senso, almeno nel mio caso, porsi determinate etichette senza avere una scientifica sicurezza, visto il fatto che ora (ho 17 anni) non ho ancora mai avuto la minima esperienza sessuale con chicchessia?

 

Per quanto riguarda il sesso, basta questo

 

 

 

Non riesco ad immaginare il mio futuro con una ragazza. Preferisco un uomo accanto, non mi ci vedo assolutamente con una donna. L'idea mi dà disagio.

 

Questo è un desiderio omosessuale al 100%, che non lascia adito a dubbi

 

Il senso di una autoidentificazione come gay, deriva proprio dal fatto che non

esistono scientifiche sicurezze, se esistessero sicurezze scientifiche saresti

"catalogato" come gay

 

Siccome queste certezze non esistono DEVE essere una tua scelta

 

 

A questo consegue un dovere di onestà, nel tuo caso abbastanza facile da risolvere

nel senso che a differenza di altri, ti stai dicendo la verità. Dire la verità a se stessi è

la precondizione per non dover mentire agli altri

 

La maggioranza degli adolescenti pseudo-bisex, mentono in primo luogo a se stessi

per difetto di accettazione e quindi sostengono di immaginare un futuro con una donna

( desiderio eterosessuale ) di potersi pienamente innamorare con una donna, anche se

poi si scopre che non era vero ed era una bugia cosciente o una bugia inconsapevole

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ciao. Io ho 20 anni e sono più o meno nella tua stessa situazione. Più o meno.

Ho sempre saputo che eterosessuale non ero, però solo un 2-3 anni fa ho realizzato in pieno di essere omosessuale, e la cosa la accetto abbastanza tranquillamente (anche se non mi sono dichiarato con nessuno, ma qui entrano altri fattori).

Nonostante questo, continuo a provare attrazione per le ragazze (allora sono bisessuale?), però dovendo immaginarmi una relazione, me la immagino solo con un maschio (allora sono solo omosessuale?).

C'è da diventarci matti, ma non è il problema più grosso.

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dalla mia esperienza ho potuto capire che non basta guardarsi allo specchio e dirsi "sì, io sono gay!" per dirsi completamente accettato. sicuramente questo è un bel passo avanti verso la completa accettazione di se stessi, questo dipende anche dal grado di consapevolezza di se stessi, del proprio io e dell'equilibrio di questo con le altre variabili sociali. se ti poni ancora queste domande a me pare chiaro che tu non ti sia ancora accettato del tutto, se questo vuol dire fare CO puoi saperlo solo tu, di certo potrebbe aiutarti il fatto di avere appoggi morali, che non è poca cosa.

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Non voglio continuare a spacciarmi per bisex "sicuro" perché non ne sono per nulla sicuro, ne va della mia onestà intellettuale.

 

 

 

Come faccio a sapere se sono bisex o solo un gay ancora poco "consapevole"?

 

Probabilmente è già stato detto, ma la questione si riduce non banalmente a queste due domande.

 

Dunque. Perché per te è così importante etichettarti e definirti?

La risposta potrei suggerirtela io: hai diciassette anni, adolescenza a pressione, crescita maturità e definizione dell'Io. Potresti passare ore ed ore a friggerti il cervello chiedendoti "chi sono io?" "sono quello che dico di essere o sono solo la somma delle mie azioni?" (Hegel cit.).

Ma prima o poi arriverai alla verità che, semplicemente, tutto questo non importa!

Vivi tranquillo senza chiederti cosa sei, cosa facciano di te le tue scelte e le tue azioni.

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Potrei anche essere d'accordo se esistessero veramente

delle azioni da sommare ( onnipotenza adolescenziale,

trasgressività, tante esperienze sessuali con donne e uomini,

bisessualità e confusione )

 

Ci devono però essere azioni ed esperienze sessuali da sommare

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Vi ringrazio tutti per il vostro tempo e per i vostri messaggi.

 

Avete ragione, devo imparare a non farmi coinvolgere dalla mia smania di etichettare tutto, compreso me stesso. Il resto verrà da sé, vivendo.

 

Ancora grazie!

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Se hai dei dubbi al riguardo non sei gay. Al massimo sarai un bisex molto tendente all'omo. Un individuo completamente gay non può avere dubbi riguardo al proprio orientamento.

Edited by wwspr
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TUTTI i gay hanno dubbi sul loro orientamento

 

  

Se hai dei dubbi al riguardo non sei gay.

A me sembrano entrambe estremizzazioni azzardate...

 

Non vedo perché un gay non potrebbe essere sicuro di esserlo, né perché non potrebbe porsi un ragionevole dubbio.

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Il motivo per cui TUTTI i gay hanno dubbi, consegue

al fatto che si scopre di essere omosessuali a partire

da una presunzione assoluta di eterosessualità

 

Nessun padre o madre ci ha mai detto: forse a 12 anni

scoprirai di avere pulsioni omosessuali

 

Quindi quando si scopre di avere delle pulsioni omosessuali

non si è preparati a questa eventualità

 

In secondo luogo non esistono stereotipi negativi o pregiudizi

che scoraggiano una autoidentificazione come etero

 

Al contrario sull'omosessualità esistono SOLO stereotipi negativi e pregiudizi

 

E potrei andare avanti per ore....

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dalla mia esperienza ho potuto capire che non basta guardarsi allo specchio e dirsi "sì, io sono gay!" per dirsi completamente accettato.

A me è successo proprio questo, invece.

Un giorno mi sono "arreso" all'evidenza dei fatti e mi sono detto: "fanculo, sono gay" e basta. :D

 

Io penso si faccia una figura migliore

una figura migliore nei confronti di chi, scusa?

ma chissenefrega della "figura migliore"

 

_________________________________________________________

 

Considerando la giovanissima età, la tua confusione riguardo al tuo orientamento sessuale è molto più che normale.

Innanzitutto non devi spaventarti, ma vivere questa situazione come un periodo di transizione

che alla fine ti porterà da qualche parte: cioè a scoprire chi sei e chi/cosa ti piace.

 

Per quanto riguarda le etichette , ci sta che tu ne voglia indossare una per ricordare a te stesso chi sei.

Siamo esseri umani, abbiamo bisogno di costruirci delle certezze sulle quali fondare la nostra stessa vita

per non finire in balia degli eventi e di tutto quello che circonda, a maggior ragione quando si è adolescenti e si è più deboli.

Ma nella vita, di certo, non c'è nulla!

Un sacco di persone si sono scoperte omosessuali anche dopo una certa età e dopo aver costruito la propria vita su certezze diverse

che sono poi immancabilmente venute a crollare.

Per evitare questo io ti direi di accettare i tuoi impulsi etero/bi/omo-sex che siano e di viverli così come sono

senza il bisogno di doverti necessariamente categorizzare.

Ti attraggono di più i maschi adesso? Viviti le tue esperienze affettive/sessuali a 360° con dei ragazzi

Ma se un domani questi tuoi impulsi dovessero subire una forte sterzata, non ne rimanere traumatizzato,

semplicemente seguili, fatti trasportare da loro e vivi appieno la tua vita (che si tratti di provocare un orgasmo maschile o femminile ;) )

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A me sembrano entrambe estremizzazioni azzardate...

 

Non vedo perché un gay non potrebbe essere sicuro di esserlo, né perché non potrebbe porsi un ragionevole dubbio.

Generalizzo prendendo come modello la mia esperienza personale, questo è vero, comunque ragionevolmente credo che qualunque gay (non represso, consapevole delle proprie pulsioni e della loro esclusività verso il genere maschile) di dubbi non ne possa avere. L'incertezza subentra se effettivamente c'è una qualche tendenza secondaria, altrimenti non c'è nessuna ragione di mettere in discussione il proprio orientamento innato.

Edited by wwspr
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  • 3 weeks later...

 

 

A me è successo proprio questo, invece.

secondo me, questo vuol dire "riconoscersi gay", diventare cosciente di essere gay, di provare pulsioni sessuali per persone del proprio sesso, e già questo è un trauma. per "accettarsi gay" io intendo un'altra cosa, cioè vivere la propria sessualità, in questo caso omosessualità, in rapporto alla società, il normale processo di crescita, cioè il "diventare adulti". e credo che questo diventare adulti sia difficile anche per gli eterosessuali, quindi generalizzando è difficile per tutti. naturalmente se la società vuole distruggere la diversità, anche sessuale, crescere diventa molto più difficile, visto che l'ambiente in cui si cresce diventa troppo ostile, e in alcuni casi diventa addirittura impossibile.

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