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Come affrontare il disturbo ossessivo compulsivo


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siccome alcuni ragazzi di questo forum hanno un disturbo ossessivo compulsivo linko questa trasmissione radiofonica in cui si è parlato del tema con un esperto.

 

http://mediaww.rsi.ch/rsi/unrestricted/2015/10/08/1941827.mp3?content-disposition-attachment

E' un bel documento, molto articolato, ma la soluzione che propone è un punto di vista, considerando che gli psicofarmaci possono avere anche degli effetti devastanti sulla persona, solo che non lo dicono. Io non prenderei mai uno psicofarmaco né mi azzarderei mai a darlo a mio figlio (se e quando ne avrò uno).

Conosco una persona che un tempo stava a livelli di ossessione abbastanza gravi (cioè i rituali che svolgeva erano al limite della follia), aveva 11 anni; nessuno la mandò dallo psicologo, eppure dopo un po' di tempo (un paio d'anni o più, non ricordo) di grande sofferenza è guarita da sola (anche se una base di pensiero ossessivo-compulsivo le è rimasto e si manifesta nel controllare più volte se una porta è chiusa - ad esempio - ma ora lo fa solo in momenti di particolare insicurezza).

Edited by Divine

Quanti guariscono da soli percentualmente ?

 

Quanti subiscono effetti "devastanti" dai farmaci ? Se non si sopporta un farmaco lo si puo' anche interrompere ma a partire dal concetto che non si provera' mai un farmaco ci si preclude a delle cure che possono aiutare a stare meglio.

 

Quanta gente ha cronicizzato un problema psicologico / psichiatrico perche' non e' andata subito a curarsi quando,era ancora curabile lasciando crescere il disturbo e / o rendendolo grande e / o poco curabile in seguito ?

 

Il medico o terapeuta non serve a torturare il paziente ma a migliroargli la vita possibilmente.

Edited by marco7

ci sono talmente tanti livelli e manifestazioni dell'ossessività che spesso classificarli tutti sotto il nome di doc risulta riduttivo.

Ad ogni modo il fatto è che  il ''doc'' non è mai un disturbo esterno alla persona , è cmq parte della sua personalità ossessiva ; è un tratto che non si può modificare. 

Quindi anche guarendo le ''alterazioni psicopatologiche'' la tendenza rimane sempre. 

La compulsione per certe persone ha un valore esistenziale.

Serve a dare un  ordine alla vita  in modo da scongiurare il rischio di un errore.

Scopo del terapeuta è orientare la compulsione, che è un bisogno vitale della persona, verso una direzione diversa, ''adattabile''. freud parlava di sublimazione.

Edited by Olimpo

I farmaci in psichiatria non guariscono, tengono sotto controllo. È diverso e a volte anche sufficiente per capire qualcuno che scelga di non usarli.

 

Ps a volte il tenere sotto controllo è normalizzare il comportamento dell'individuo a livelli più accettabili, ma non è detto che la sua personalità non ne venga influenzata e modificata.

vabbè: un abtibiotico non ti guarisce un organo malato ma elimina i batteri che di per se sono corpi estranei da eliminare. se hai la pressione alta, il colesterolo alto, il diabete o altre malattie croniche anche li il farmaco non ti guarisce ma ti tiene sotto controllo.

 

dire che in una depressione maggiore il farmaco non ti guarisca non so se è corretto.

finché devi prendere un supplemento esterno, non sei guarito. chi ha l'hiv e lo tiene sotto controllo puoi definirlo guarito solo perché grazie ai farmaci ha un'aspettativa di vita normale? dalla febbre si guarisce, perché prendi i farmaci tre volte e sei a posto. la depressione è leggermente più complicata di così, ci si convive spesso per tutta la vita.

...anche se una base di pensiero ossessivo-compulsivo le è rimasto e si manifesta nel controllare più volte se una porta è chiusa...

 

Oddio... questa tua frase mi ha aperto un mondo... io controllo numerose volte che la porta sia chiusa quando esco di casa, reinserisco la chiave per controllare se l'ho chiusa a chiave, a volte la riapro e la richiudo... e poi il gas... prima di uscire di casa controllo parecchie volte di aver chiuso la maniglia centrale del gas... anche per le porte dell'auto... un giro completo intorno ad essa per controllare che siano tutte chiuse...

Avrò mica il disturbo ossessivo compulsivo???

Edited by uranio

la personalità ossessiva non si può modificare...sarebbe un ' azione contro natura e impossibile... 

vi è sia una base genetica (irremovibile) sia una base psicologica, anch' essa irremovibile, perché si è formata nel corso dell'infanzia e si è sviluppata poi nell'età evolutiva.

Molte persone hanno dei tratti ossessivi e riescono a conviverci perfettamente, sfruttandoli ad esempio nel campo del lavoro. Sono persone rinomate in campo scientifico o artistico o letterario e apprezzate per l'estrema precisione meticolosità, serietà ed impegno , che li porta a distinguersi rispetto agli altri colleghi di lavoro.

In una persona sana i tratti di personalità ossessiva sono integrati con altri tratti.

Se i tratti assumono una dominanza rispetto agli altri allora si parla di disturbo della personalità. 

Edited by Olimpo

Sì uranio, i sintomi in linea di massima sono quelli che hai citato anche tu ma non ti ci fissare perché a questo punti siamo tutti - o quasi - pieni di manie ossessivo - compulsive. Se non ti senti "disturbato" agendo così, vuol dire che non hai il "disturbo". Bisogna fare attenzione anche al linguaggio perché a volte certe cose ci sembrano gravi solo perché hanno un nome.  

Io conosco diverse persone che controllano più volte gas, auto e porte, io compresa, ma non mi sento disturbata né ci si sentono tutti gli altri che lo fanno perché spesso è solo un'insicurezza.

 

Il problema diventa serio quando i cosiddetti rituali sfociano in qualcosa che impedisce di vivere una vita serena e normale, quando cioè si supera una certa soglia di accettabilità. Se i rituali consistono nel lavare determinate cose che si ritiene ad es. contaminate, se si lavano cose che a loro volta sono entrate in contatto con ciò che si ritiene sia  stato contaminato; se si inizia a chiudere le porte con i piedi per non toccare qualcosa, se appunto una banalità diventa un'ossessione... bè, là è un altro discorso. Queste ossessioni così forti (parlo di quelle forti) spesso nascondono la presenza di tabù legati al sesso, alla religione, alla salute o ad altro ancora, tant'è che i più diffusi sono i rituali di pulizia per contrastare la contaminazione.

 

In realtà queste cose sono sempre esistite, l'antropologo De Martino parlava di "crisi della presenza" e di come già 50 - 60 anni fa si ponessero in opera dei rituali per contrastare tale crisi.

 

Voglio poi dire che non sono affatto contraria alla psicoterapia e agli psicologi giacché anch'io in passato mi sono fatta aiutare per diverse problematiche. Certo, lo psicologo deve essere bravo e dare davvero la sensazione di aiutare, non come fanno certi che ti finiscono di rovinare.

Riguardo gli psicofarmaci, il prenderli o no è una scelta ma l'importante - che si decida di prenderli o meno - è essere consapevoli. Voglio dire, tutto si può fare purché ci si sia informati ad ampio raggio su rischi e benefici. Il compito dello psicologo dovrebbe essere quello di mettere l'individuo nella condizione di non dover (più) usare questi psicofarmaci; invece spesso si finisce tra uno psicofarmaco e l'altro, causando dipendenza ed aumentando l'ossessione del soggetto che non capisce come mai "non guarisca". Conosco comunque persone che li hanno voluti usare in determinati periodi per poi interrompere appena stavano meglio poiché sapevano degli effetti collaterali. 

 

Non vorrei essere troppo semplicistica ma secondo me a volte bisognerebbe anche un po' uscire dal contesto, fare un cambio radicale nella propria vita e sono sicura che già si starebbe meglio.

La ragazzina di cui parlavo prima iniziò a stare meglio  andando alle superiori, cioè cambiando ambiente ed iniziando a studiare ciò che le piaceva. Non fece nient'altro e... che dire? Fu davvero fortunata. Evidentemente era più forte la passione e l'entusiasmo per ciò che stava facendo che "non aveva più tempo" per il disturbo ossessivo compulsivo.

Edited by Divine

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