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Poliamore: la monogamia ha fallito?


PolyamoryG

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Ciao a tutti,

 

Ho letto le altre discussioni relative al poliamore ma in questa discussione vorrei ricevere riscontri su alcune specifiche dinamiche relazionali.

 

Sono anni che sto vivendo questa nuova modalità di relazione, e prima di questa nuova scoperta ho vissuto, come molti di voi, relazioni monogame seriali. Il motivo per il quale ho abbracciato questa filosofia è l'aver notato che, sopratutto nell'ambiente gay, è molto difficile mantenere una relazione a lungo termine: spesso ci si lascia quando il rapporto si modifica, e la sessualità e la passione iniziano a passare in secondo piano. Forse i motivi delle rotture sono da attribuire all'assenza di una cultura che invece è ancora oggi presente nell'ambiente eterosessuale, in cui obbliga i due coniugi a preservare l'unione per la famiglia, per i figli, la casa, o per mantenere l'importante promessa pronunciata durante il fatidico sì.

 

Studi scientifici e antropologici asseriscono però che i nostri antenati concepivano le relazioni come condivisione: i primi uomini, come del resto gli animali, non hanno mai considerato la monogamia un valore, anzi: più partner si avevano, e più possibilità c'erano che il proprio DNA venisse propagato. I sentimenti di possesso e di gelosia sono nati solo quando l'uomo ha iniziato ad impossessarsi della terra per coltivarla, mercificando i propri averi e confinando i propri territori per assicurarsi che nessuno si impossessasse dei nostri possefimenti. Così anche la donna veniva considerata una proprietà, e nacque il sentimento di gelosia che è comune a tutti coloro che sono convinti di possedere cose e persone.

 

Personalmente non credo nell'amore possesso. Il mio concetto di amore è di condivisione, è un sentimento che irrompe dentro noi e si modifica continuamente attraverso gli anni, assumendo connotati più simili all'amore familiare e non più strettamente passionale come i primi tempi. Perché non considerarlo pur sempre amore? Forse perché la passione non è più come i primi anni? O perché il sentimento si è con il tempo modificato diventando più tiepido? E' sempre e tuttavia amore. Quindi perché ci si lascia? Per poter riprovare nuove passioni? Perché non riprovarle senza interrompere la precedente relazione che funziona e gratifica, e nella quale ci si identifica sempre come coppia?

 

Io credo che i condizionamenti culturali di cui accennavo prima abbiano sradicato la nostra natura, immergendoci in un mondo moralista che in realtà non ci appartiene. Uno spunto di riflessione: quando venne approvata la legge sul divorzio moltissime coppie fuggirono dalla loro vita matrimoniale. Ed oggi sempre più matrimoni falliscono perché anche nel mondo eterosessuale la cultura sta cambiando.

 

Cosa ne pensate? Chi di voi condivide i miei pensieri e preferisce mantenere più relazioni parallele con il consenso di tutti, piuttosto che abbandonare il proprio partner che si ama per poter vivere nuove esperienze emozionanti e affettive?

Edited by R.POST
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davydenkovic90

E se trovi una persona con cui stai bene più di tutte le altre?

A quel punto tutti gli altri rapporti amorosi che hai instaurato diventano palle al piede...

Poi, belli i ragionamenti antropologici e filosofici, per carità, ma va anche detto che chi è poligamo (poliamorosi, coppie aperte e quant'altro) ha anche tutt'altre motivazioni più terra terra per esserlo, esattamente come chi non lo è.

Io, ad esempio, ho già un'agenda troppo piena di impegni per potermi permettere 3-4 fidanzati.

Niente è da condannare, ogni modo di vivere la sessualità e le relazioni è legittimo, se fatto nel massimo rispetto possibile verso gli altri.

Ognuno trova la soluzione migliore per sé.

baci baci.

 

Comunque anche io ho elaborato, maturando, una visione simile alla tua. Anni fa il sesso occasionale non mi piaceva e lo trovavo squallido, adesso invece penso che sia un atto di amore, cioé, in quel momento tu "vuoi bene" a una persona e ci fai sesso, e non c'è niente di male, anzi, è una cosa bellissima. Che uno può scegliere di fare o non fare, a seconda di cosa ritiene più congeniale a sé. L'importante è fare attenzione alle malattie.

Edited by davydenkovic90
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Non capisco però che cosa intendi per "poliamore" . Weekend separati e dedicati un fidanzato alla volta, o questo divano lungo 4 metri in cui tutti assieme vi vedete il festival di sanremo bevendo un the la sera ?

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Io concepisco la relazione amorosa come rapporto a due perché a mia detta l'amore, quello romantico e passionale, sarebbe snaturato e svilito se destinato a più persone.

Quando mi innamoro di un ragazzo, il mio sentimento e ciò che ne deriva sono soltanto indirizzati verso di lui e troverei offensivo che costui, intanto, si intrallazzi con altri in virtù di condivisione e non-possesso.

È palese che il sentimento debba essere bilaterale e condiviso per poter essere sostenuto.

Concepisco il "poliamore" come un rapporto posto su un piano diverso, che non potrei intavolare se innamorato.

Ognuno, comunque, è legittimo che faccia quel che vuole senza imporre la propria agli altri.

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davydenkovic90: la mia visione è di lunga durata. Dopo anni di relazione cambiano gli individui e la relazione in sé. Il sentimento muta, diventa più tiepido ma comunque di profondo amore, e la sessualità passa in secondo piano. Concordo con te invece per quanto riguarda la coppia aperta, che generalmente si apre ai soli incontri fisici: non mi piacciono le scopate fine a sé stesse e tendo a voler conoscere le persone che incontro. Credo che fare l'amore, quando c'è affettività e conoscenza, sia molto più appagante rispetto a una toccata fugace con uno sconosciuto.
Ovviamente il tempo è poco, difatti non credo di riuscire a poter frequentare più di due persone alla volta. Più che di numeriche penso sia importante parlare di qualità dei singoli rapporti. Più se ne hanno e più superficiali sarebbero ovviamente.
Inoltre il poliamore non è tradimento, perché tutti gli attori coinvolti sono a conoscenza di chi sto frequentando.

Ghost77: per poliamore si intende qualsiasi configurazione che non comprenda esclusività sessuale ed emotiva. Personalmente io tendo a dividermi tra i miei partner perché preferisco vivermi da solo i momenti che dedico ad ognuno di loro. Ci sono alcuni però che preferiscono rapporti tribali, quindi tutti assieme sul divano. Dipende da cosa necessiti per sentirti a tuo agio e cosa vogliono o preferiscono le persone che sono coinvolte.

 


Laen: capisco quello che intendi e quello che provi, in passato lo provavo anche io; ma quanto c'è di culturale in questa tua legittima visione dei rapporti di coppia? Perché si tradisce continuamente, esistono gli amanti, ci si innamora di altre persone mentendo al proprio partner? Preferisco che nei rapporti ci sia totale trasparenza, sapere che ci potrebbe essere la possibilità che io e il mio compagno possiamo conoscere altri.
Per quanto mi riguarda, queste idee le avevo perché avevo paura di perdere una persona che amavo e che amo ancora oggi: gelosia che nasconde il timore che una bellissima relazione possa terminare da un giorno all'altro.

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Bell'argomento...Io non riuscirei mai a essere poligamo, ma noto che le coppie che abbracciano la filosofia di cui parli stanno aumentando sempre di più!!

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Ermes83: forse ci siamo stancati dei tradimenti, di essere lasciati per altri con cui si risveglia la passione perché non ci sarebbero altre opzioni? Forse preferiamo essere meno ipocriti con noi stessi e di conseguenza anche con gli altri? :-)

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Sicuramente é legittimo divulgare il concetto di poliamore e rendere noto che puó essere una buona filosofia di vita per alcuni, ma giustificare la tua scelta di abbracciarlo con il fatto che i tuoi precedenti rapporti monogami sono falliti, mi sembra svilire un po'la pratica poliamorosa.

Del resto sostenere che un rapporto monogamo é fallimentare perché si esaurisce con il tempo sembra piú un pensiero da monogamo seriale che pretende un solo rapporto per tutta la vita piuttosto che l'opinione di una persona libera che sa che tutti i rapporti, mono o poliamorosi, possono esaurirsi anche se questo non toglie valore a quanto di buono se ne é tratto.

Non penso sia necessario pretendere il fallimento o l'innaturalità della monogamia, altrimenti si diventa intolleranti e sembra che il problema vero sia il tuo personale piuttosto che generale e umano.

Edited by Demò
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Cosa c'entra il "culturale"?

Il tradimento giunge quando ormai l'amore di coppia va scemando e/o l'intesa sia logora.

Un amore vivo, appagante in ogni lato non necessita di amanti, caro. È pura paraculaggine per giustificare la voglia di libertinismo sessuale.

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Ciao Demò, il fallimento delle relazioni monogame mi è servito a capire che ci sono altri modi di amare più consoni alla mia natura. Non voglio svilire la pratica del poliamore anche perché i concetti espressi sono in linea con i miei sentimenti. Nella mia vita ho cambiato mille volte direzione, sia in ambito professionale che personale, proprio per comprendere quale collocazione potesse essere a me più congeniale. Preferisco avere più partner perché lo desidero, non per guarire dalle ferite di un passato che rimpiango. Non tornerei mai più sui passi della monogamia perché non fa più parte di me. Il concetto di fallimento della monogamia naturalmente avvalora i miei sentimenti e i miei dubbi sulla validità di un modello relazionale che è più culturale che naturale. 

Come dicevo in un altro post: la monogamia è un atto di fede, proprio come la religione. Non considero sbagliato chi crede o chi non crede.

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Eh no mio caro :)

L'unico sostegno valido per entrambe le pratiche é il "io mi ci trovo bene".

Sostenere che la monogamia é atto di fede significa che vi hai rinunciato per paura dei tradimenti, quando dovresti invece dire che sei passato al poliamore perché ne trai una soddisfazione maggiore e sul piano sentimentale e su quello sessuale, mentre la monogamia ti sta stretta :).

 

Dire che la monogamia é fallita é una pessima giustificazione, perché i tuoi fallimenti non implicano quelli altrui, inoltre é una giustificazione debole perché é "in negativo", ovvero "scelgo il poliamore non perché funziona bene per me ma perché la monogamia non funziona".

 

Quindi, se vuoi parlare di poliamore, devi limitarti a dire che é appagante e per nulla libertino, in modo da togliere ai ragazzi come laen i loro pregiudizi, non attaccare la monogamia come se le scelte altrui avessero meno valore delle tue :)

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In effetti mi sono posto male: il mio non è un pregiudizio, è come io intenderei il poliamore se fossi il soggetto compiente.

Cercherei la complicità di più ragazzi se, non innamorato, volessi una ampia condivisione sia fisica che affettiva, un affetto che però pongo su un piano inferiore rispetto all'amore come lo intendo io, come già detto.

Poi beh, se il topic starter intende l'amore in maniera diversa, nulla di male, basta che siano sereni lui e i soggetti partecipanti.

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davydenkovic90

 

 

la monogamia è un atto di fede, proprio come la religione.

Ora, non esageriamo. Non c'entra il credere in qualcosa, incontrare una persona e capire di non aver bisogno di nessun altro è una cosa che ti accade e non puoi farci niente. Poi questo rapporto può modificarsi e anche finire, come anche durare tutta la vita.

Credo che dopo un po' ci si stufi anche di fare le puttanelle come di fare i poliamorosi esattamente come ci si stufa della monogamia, non credi?

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Ciao Demò. Forse non sono stato chiaro nell'esprimere il mio percorso. A causa di condizionamenti culturali e sociali ho inizialmente intrapreso relazioni prevalentemente monogame, pur sentendo con il tempo il desiderio di conoscere altre persone con le quali condividere affettività e sessualità. A causa dei miei personali fallimenti, e non fallimenti dell'umanità anche se le statistiche parlano chiaro, sono venuto a conoscenza del poliamore come alternativa alla monogamia. Ho tastato il terreno del poliamore con entusiasmo perché una sola parola è riuscita a descrivere ciò che provavo, ma anche con molti dubbi, perché per nessuno credo sia facile sradicare degli ideali che fanno parte della nostra storia e cultura. Oggi sono anni che lo pratico perché ci sto bene e ne condivido appieno gli ideali,è un modo di vivere le relazioni che mi gratifica ed è naturalmente per me appagante.

 

Hai ragione, non c'è nulla di libertino nel poliamore, poiché i capisaldi di questa cultura sono le relazioni e non il sesso. E' doveroso distinguere il poliamore dalla coppia aperta. Solitamente nella coppia aperta gli incontri sono solo di carattere sessuale e finalizzati allo sfogo fisico che magari non viene più soddisfatto in coppia, e le regole dei due generalmente sono: ok il sesso con altri ma senza nessuna implicazione emotiva. Nel poliamore, invece, i rapporti sono di affetto, di stima e di conoscenza, con implicazioni emotive anche importanti. 

 

Nessun libertinaggio quindi. Ci sono valori e accordi che vanno rispettati, proprio come tra le coppie monogame. E' possibile anche decidere di avere due relazioni importanti e chiuse, ovvero nessun altro nuovo partner potrà entrare nell'attuale configurazione.

 

Ovviamente anche le relazioni poliamorose possono terminare, ma non per causa di terzi.

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Se sono innamorato vorrei passare più tempo possibile con la persona che amo, non vedo l'ora di tornare a casa per raccontarle nei dettagli la mia giornata ecc ecc. Difficilmente potrei vivere un rapporto di questo tipo con due o più persone contemporaneamente.

Inoltre non capisco come sia possibile, in termini logistici far combaciare le esigenze e le attenzioni dei diversi partner e le proprie.

 

Il fatto che non capisca il poliamore non implica che esprima poi un giudizio morale su chi lo vive.

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Io sono abbastanza attivo in un paio di pagine sul Poliamore su facebook

e sono stato nel loro spezzone al Pride sia a Verona che a Bologna;

mi vedo ogni tanto con la traduttrice italiana de "La Zoccola Etica"

perché frequentiamo gli stessi ambienti bolognesi.

 

Il poliamore descritto da PolyamoryG

(ho più di una relazione sentimentale e sessuale contemporaneamente)

non è molto diffuso in ambiente gay,

dove invece sono diffuse coppie aperte e traingoli.

Tutte le persone che conosco che lo praticano così

sono etero o bisessuali.

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Più che polyamore credo che il problema sia la mancanza di una vita sociale. Conosco qualche coppia "annoiata" con gli anni, ma non credo continuino a stare assieme per i figli, la casa o l'eterna promessa. Forse continuano a stare assieme perché hanno modo di svagarsi e rompere la monotonia con gli amici e gli impegni da vita familiare. Anche se magari non c'è l'euforia di decenni fa, la coppia si ridimensiona e si ama ancora.

 

Credo che il problema di certe coppie gay ed anche etero, sia proprio quello di vivere una vita di coppia in solitudine. E ad un certo punto è logico che si cerchi il diversivo ed evadere dalla solita vita a 2.

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E' la questione della disponibilità astratta.

 

Prendo di una persona solo ciò che mi piace, mentre il resto lo copro con la presenza di un'altra persona, e mentre quest'altra persona copre i difetti e le mancanze della prima, ne prendo una terza che copra difetti e mancanze della seconda, e così via, fino a costruire l'Essere Perfetto. Che però non è più un essere umano, ma un conglomerato di pezzi di esseri umani. Una creatura di Frankenstein.

 

E' il gioco di crearsi un partner su misura usando più persone. Il trionfo dell'egoriferimento più totale. l'io narciso veleggia alla conquista del mondo, un mondo di persone mansuete ed addomesticate, asservite al suo desiderio e controllo.

 

E' il rifiuto definitivo dell'Altro.

 

Forse è così che si consegue la felicità?

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Ciao Almadel. Sono attivo anche io sui gruppi Facebook e conosco molti praticanti, per lo più eterosessuali o bisessuali donne. Nella comunità italiana mancano però gay poliamorosi. Sapresti dare una spiegazione a questo fenomeno di assenza? Questioni emotive o storiche?

 

Anche per questo motivo ho aperto questa discussione in un forum gay. Possibile che tutti i gay siano monogami, o solo disponibili ad aperture sessuali e non conoscitive e di affetto?

 

Vorrei capire se può esserci qualche omosessuale in grado di accettare una simile visione. Sono stanco di essere insultato nelle chat quando provo a conoscere qualcuno, anche per semplici scopi amicali. Accetto che una persona possa non condividere il mio modo di vivere la sessualità e le relazioni, ma non accetto le offese gratuite che mi vengono fatte. Non dovremmo essere i più sensibili alle discriminazioni?

 

Sampei: i mostri li lascerei al cinema :)
È così terribile frequentare più persone con le quali condividere diversi interessi? Io lo trovo arricchente. Non si fa così nelle amicizie? Ti piacciono i funghi e le fragole: con x una sera mangi funghi, e con y la sera dopo mangi fragole. Perché precludersi uno dei due alimenti solo perché al nostro compagno non piacciono?
L'amore non è attaccamento ma libertà. Se io sto bene, se sono innamorato di un'altra persona, arricchisco anche la vita di coppia pre esistente.

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Saramandasama

E' la questione della disponibilità astratta.

 

Prendo di una persona solo ciò che mi piace, mentre il resto lo copro con la presenza di un'altra persona, e mentre quest'altra persona copre i difetti e le mancanze della prima, ne prendo una terza che copra difetti e mancanze della seconda, e così via, fino a costruire l'Essere Perfetto. Che però non è più un essere umano, ma un conglomerato di pezzi di esseri umani. Una creatura di Frankenstein.

 

E' il gioco di crearsi un partner su misura usando più persone. Il trionfo dell'egoriferimento più totale. l'io narciso veleggia alla conquista del mondo, un mondo di persone mansuete ed addomesticate, asservite al suo desiderio e controllo.

 

E' il rifiuto definitivo dell'Altro.

 

Forse è così che si consegue la felicità?

Invece accettare il 90% di ciò che non ci piace, solo per non riferirsi troppo al proprio ego, porta lontano? L' accettare un partner, nella propria vita, con cui si ha niente o quasi da spartirci alla lunga sarebbe meglio che crearsi un frankenstein poliamoristico?

La prima opzione mi dá l' idea di sacrificio legato all'ideologia di qualche setta religiosa. La seconda, se vissuta consapevolmente da tutti gli attori in scena, può essere una soluzione per chi non si ritrova in una concezione monogamica della vita amorosa.

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Nella comunità italiana mancano però gay poliamorosi.

 

I gay italiani hanno gravi problemi a far accettare il fatto di avere

un fidanzato, figuriamoci se possono concedersi il lusso di esibirne

due...finirebbero linciati

 

Quanto al fatto di cercare terze persone non hanno bisogno di una

community separata, perchè la comunità gay da sempre dà spazio

a tante opzioni sessuali, la partecipazione ha più un'ottica politica

che pratica o utilitaristica

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davydenkovic90
disponibilità astratta.

aridaje co sta disponibilità astratta! ahahah. E' peggio dell'algebra astratta, ci perseguita ovunque.  :P:

 

Io credo che siano tutti fenomeni molto umani e molto comprensibili, che non ci sia davvero niente di male nell'essere poliamorosi, come lesbiche, gay, etero, santarelline, porche, feticisti o sadomaso.

Se @Poly è felice così, buon per lui/lei.

 

p.s.io sono uscito con un ragazzo gay poliamoroso una volta... non mi disse subito che lo era, tirò fuori l'argomento di punto in bianco...mi disse che per lui ogni ragazzo che frequentava era importante come se ci fosse solo lui e non ci fossero gli altri e che quindi, se volevo, avremmo potuto frequentarci. Il mio istinto è stato di prendere e andarmene. Gli dissi che poteva dirlo subito e non ci sarei uscito, e ovviamente non l'ho più rivisto. 

 

Che poi, "poliamoroso" non mi piace come parola. Se fossi così mi definirei "troia" senza tanti giri di parole.

LOL.

Edited by davydenkovic90
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Hinzelmann: non concordo. Sono anni che ho trovato solo persone monogame e che non concepiscono il concetto del poliamore. Vorrei rammentarti che qui non si parla di solo sesso, facilissimo da consumare per fidanzati e non, ma di amore non esclusivo.

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Non ho capito con cosa non concordi...Lol

 

Sul fatto di trovare sesso mi dai ragione, sul fatto di

non trovare amore ti ho scritto io per primo che per un

gay è già difficile presentare alla mamma il fidanzato, figuriamoci

presentargliene due...XD

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La comunità poliamorosa (italiana, non so le altre)

è composta principalmente da bisessuali, di solito donne.

Per questo il loro comportamento non-monogamico tipico

(ovvero: vivo da sola ed esco con due partner diversi in momenti diversi della settimana)

è considerato il comportamento standard della comunità del poliamore.

 

Il comportamento etero non-monogamico più diffuso (lo scambismo)

non è visto bene nella comunità poliamorosa decisamente sinistrorsa,

perché lo scambismo ha degli altri canali, meno fricchettoni;

più bunga bunga che amore libero

 

Per noi gay il comportamento non-monogamico

è essenzialmente la coppia aperta, di cui anche la triade chiusa è un'evoluzione.

Anche questo è visto con sospetto dai poliamorosi

perché il più delle volte esclude un coinvolgimento anche affettivo.

Come dice Hinzelmann i gay non-monogamici

esattamente come gli etero scambisti o gli etero cuckold

non hanno bisogno di una comunità poly separata

perché hanno già dei canali in cui riescono a trovare partner.

 

(Se vado alla polibirra del mercoledì,

organizzata dall'ottimo Denis a Padova

sono l'unico omosessuale.)

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L' accettare un partner, nella propria vita, con cui si ha niente o quasi da spartirci alla lunga sarebbe meglio che crearsi un frankenstein poliamoristico?
Non sto polemizzando. Me lo chiedo veramente se quella è la strada per essere felici. Io non credo di essere in grado di percorrerla per motivi fisiologici molto precisi e forse purtroppo immodificabili: sono geloso (e non che io voglia esserlo ovviamente!).
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