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8 Marzo


Cosgrove

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Auguri a tutte le donne! Il sorriso di una donna porta la primavera in un giorno di inverno e l'anima delicata delle donne contribuisce a illuminare ravvivare questa umanità ancora troppo maschilista. Quando c'era la vera parità fra l'uomo e la donna, come nell'antica Creta, la civiltà era equa e delicata, l'ambiente era rispettato, non c'erano povertà o sfruttamenti, e la religione non includeva jihads, guerre sante, razzismi e discriminazioni. Queste cose sono venute con l' oppressione degli uomini verso le donne. Quando gli uomini e le donne avranno parità di trattamento, quando le donne non saranno discriminate ed oppresse in nome delle religioni inventate dai maschi, ci sarà pace ed equità nel mondo. La donna è la parte migliore dell'uomo. Buona giornata della donna a tutte le donne e,uomini, celebrate anche la donna che è in voi!

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Io starei attento a sostenere che a Creta ci fosse la vera parità tra uomo e donna e che quella civiltà fosse davvero equa e delicata senza povertà né sfruttamenti.

 

Come starei attento a puntare il dito soprattutto contro jihad e guerre sante, dimenticando l'idea che della donna ha l'Occidente, ad esempio sui luoghi di lavoro ma anche in ambito religioso... Il Cristianesimo non è certo stato (e non lo è tuttora) paritario con la donna.

 

Ben venga la Festa della Donna, ben venga il Gay Pride, ben venga la Giornata della Memoria, ben venga l'Inclusione Islamica... ma di certo la prospettiva migliore sarebbe quella in cui non ci fosse bisogno di tali ricorrenze (tanto meno bisogno di dire che la donna è "la parte migliore dell'uomo": né "migliore" né "peggiore", solo "diversa"), perché si sarebbe già raggiunta la cultura della tolleranza, dell'uguaglianza nella diversità.

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Io starei attento a sostenere che a Creta ci fosse la vera parità tra uomo e donna e che quella civiltà fosse davvero equa e delicata senza povertà né sfruttamenti.

 

Come starei attento a puntare il dito soprattutto contro jihad e guerre sante' date=' dimenticando l'idea che della donna ha l'Occidente, ad esempio sui luoghi di lavoro ma anche in ambito religioso... Il Cristianesimo non è certo stato (e non lo è tuttora) paritario con la donna.

 

Ben venga la Festa della Donna, ben venga il Gay Pride, ben venga la Giornata della Memoria, ben venga l'Inclusione Islamica... ma di certo la prospettiva migliore sarebbe quella in cui non ci fosse bisogno di tali ricorrenze (tanto meno bisogno di dire che la donna è "la parte migliore dell'uomo": né "migliore" né "peggiore", solo "diversa"), perché si sarebbe già raggiunta la cultura della tolleranza, dell'uguaglianza nella diversità.[/quote']

Con Creta ho esagerato un pò, in effetti, ampliando una interpretazione fatta da una studiosa, Riane Eisler.

Riane Eisler ne "Il Calice e la Spada" sostiene che a Creta c'era la parità fra uomo e donna, e che era una società migliore, non certo perfetta ma migliore delle successive società patriarcali, di cui quella Cristiana è una derivazione. La Eisler è una studiosa, antropologa e storica femminista, e nel libro citato si occupa del rapporto uomo-donna nella

storia. La Eisler sostiene che nelle prime socità mediterranee, prima dell'arrivo delle tribù patriarcali semitice e indoeuropee, vigeva iun modello di società basato sulla parità fra uomo e donna e sull'equità sociale, nonchè sulla cooperazione e tolleranza. Le società patriarcali, violente e dominatrici, avrebbero imposto un modello sociale di supremazia del mascgio, di aggressoività e competizione sociale, che comportava l'oppressione della donna e la soppressione nell'uomo della sua componente femminile. Componenti egalitarie e tolleranti hanno continuato a sussistere, specie nel cristianesimo, ma nell'Islam, come ben sai, la barbara oppressione di donne, omosessuali e dissidenti è la regola.

La religiosità primitiva adorava una Dea della natura, ma le religgioni patriarcali imposero una visione degradata,o al massimo angelicata, della donna.

Io auspico che un giorno cessi l'oppressione della donna da parte di uomini che si sentono giustificati da religioni patriarcali opprimenti, o da un sistema che trova naturale che le donne facciano le veline in programmi di varietà, ma non che siano ministri e presidenti. L'italia ultimamente, è andata indietro, invece che avanti, sulla strada della pari opportunità

Angela Merkel in germania e la nuova Presidentessa Cilena (di cui mi sfugge il nome) stanno a indicare come non sia impossibile garantire parti opportunità,in politica come sul lavoro.

scusami per la tirata.

Buona festa della donna!

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Cosgrove, parli di argomenti che conosco bene. Devi sapere che la mia madre spirituale, maestra di vita e di teatro, è una intellettuale femminista e quindi con la Eisler, la Wolf, la Gimbutas e tutte queste grandi signore io ho una certa confidenza. Ho anche realizzato la versione teatrale di molte loro opere. Se guardi sul mio sito troverai esposti concetti sull'avvento del patriarcato molto simili ai tuoi, quindi ti assicuro che sono d'accordo con te.

 

Però si tratta pur sempre di costruzioni intellettuali e politicizzate ricche delle sovrastrutture della nostra epoca: la verità è che la società cretese, per quanto noi la si possa idealizzare e trasfigurare, era pur sempre una società arcaica e di certo non egualitaria in senso moderno.

E mi sta anche bene stigmatizzare l'assurda segregazione cui è soggetta la donna nelle società islamiche, a patto che non diventi una strumentalizzazione politica, quindi ricordando (come giustamente hai fatto or ora) che anche l'occidente che si cerde "civilizzato" sotto sotto è tuttora misogino, si tratti di religione, politica o marketing...

 

Chiedo scusa anche io per la mia, di tirata. Girls, a voi il topic! ;)

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Mi sembra carino fare gli auguri a tutte quelle ragazze che si imbatteranno in queste righe e non, in occasione di questa ricorrenza. Alcune di voi non si sentono di celebrarla in modo alcuno, per un comprensibile fatto di principio. Ugualmente a tutte, vanno queste righe di dedica.

 

70.gif

 

 

Curiosamente oggi ricade il compleanno di mia madre. ^^

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Auguriiiii!!

Cosgrove, hai tirato fuori una roba da poco: lo scontro fra una civiltà meditterranea/matriarcale (la grande Potnia Meter) e una di tipo indoeuropeo/patriarcale, che poi avrà storicamente il sopravvento in area greca....comunque non idealizziamola! In quelle antiche civiltà rurali-matriarcali si facevano riti da far accapponare la pelle! Chi si ricorda la storia del Re Sacro?

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Sì,me la ricordo, ma la cosa è stata un po' esagerata da Fraser. E' vero: nelle società arcaiche, paritarie (non "matriarcali" ) e patriarcali, si praticava il sacrificio umano. Ma, appunto, erano arcaiche, per questo non vanno idealizzate ( ed è per questo che fanno ridere certi adepti della New Age con il loro recupero delle religioni celtiche antiche! vogliono recuperare anche il costume di appendere le teste mozzate dei nemici come ornamento? O i sacrifici umani, appunto?Ce n'era uno in cui la vittima veniva lasciata a morire dissanguata per "nutrire la terra"...)

Ma l'ideale di parità, di uguaglianza nella diversità, di pari opportunità, hanno (forse) il loro primo germe in quelle prime civiltà.

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Auguri anche da parte mia! Una curiosità: qualcuno sa come mai il simbolo di questa festa è il fiore di mimosa?

in poche parole non mi ricordo bene in che periodo una in una fabbrica di solo donne...morirono tutte....per un incidente e il campo che circondava questa fabbrica era di mimose.... in brevissimo è questa la storia.... :sisi:

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Ecco qua...Vi spiega in modo generale il perchè dell'8 Marzo e le Mimose...

 

La festa delle donne cade l’8 marzo perchè ricorda una data simbolica nella storia dell'emancipazione femminile.

La tradizione socialista afferma che la scelta dell’8 di marzo fu fatta per richiamare il grande sciopero dell’ 8 marzo del 1848, quando le lavoratrici dell’industria dell’abbigliamento di New York proclamarono uno sciopero cui parteciparono trentamila donne.

Ma è accreditata anche la notizia che tale data si riferisca all' 8 marzo 1908, quando 130 operaie rimasero bruciate vive in uno stabilimento tessile di New York mentre stavano scioperando, per protestare contro le condizioni di lavoro a cui erano sottoposte.

 

Si dice che dalle ceneri dell'incendio fiorì per prima una mimosa. Da allora questo fiore, parente dell'acacia secondo la classificazione di Linneo, é diventato il simbolo dell'8 marzo.

 

:sisi: Cmq grazie degli auguri

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Ecco qua...Vi spiega in modo generale il perchè dell'8 Marzo e le Mimose...

 

La festa delle donne cade l’8 marzo perchè ricorda una data simbolica nella storia dell'emancipazione femminile.

La tradizione socialista afferma che la scelta dell’8 di marzo fu fatta per richiamare il grande sciopero dell’ 8 marzo del 1848' date=' quando le lavoratrici dell’industria dell’abbigliamento di New York proclamarono uno sciopero cui parteciparono trentamila donne.

Ma è accreditata anche la notizia che tale data si riferisca all' 8 marzo 1908, quando 130 operaie rimasero bruciate vive in uno stabilimento tessile di New York mentre stavano scioperando, per protestare contro le condizioni di lavoro a cui erano sottoposte.

 

Si dice che dalle ceneri dell'incendio fiorì per prima una mimosa. Da allora questo fiore, parente dell'acacia secondo la classificazione di Linneo, é diventato il simbolo dell'8 marzo.

 

:( Cmq grazie degli auguri[/quote']

ecco..questa è la spiegazione più dettagliata..io non me la ricordava benissimo... :sisi:

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Ecco qua...Vi spiega in modo generale il perchè dell'8 Marzo e le Mimose...

 

La festa delle donne cade l’8 marzo perchè ricorda una data simbolica nella storia dell'emancipazione femminile.

La tradizione socialista afferma che la scelta dell’8 di marzo fu fatta per richiamare il grande sciopero dell’ 8 marzo del 1848' date=' quando le lavoratrici dell’industria dell’abbigliamento di New York proclamarono uno sciopero cui parteciparono trentamila donne.

Ma è accreditata anche la notizia che tale data si riferisca all' 8 marzo 1908, quando 130 operaie rimasero bruciate vive in uno stabilimento tessile di New York mentre stavano scioperando, per protestare contro le condizioni di lavoro a cui erano sottoposte.

 

Si dice che dalle ceneri dell'incendio fiorì per prima una mimosa. Da allora questo fiore, parente dell'acacia secondo la classificazione di Linneo, é diventato il simbolo dell'8 marzo.

 

:D Cmq grazie degli auguri[/quote']

 

C'erano una volta delle operaie tutte lavoro, fede socialista e sindacato; e c'era un padrone cattivo. Un giorno, le lavoratrici si misero in sciopero e si asserragliarono nella fabbrica. Qualcuno (il padrone stesso, a quanto si dice) appiccò il fuoco e 129 donne trovarono atroce morte. Era l'8 marzo 1908, a New York. Due anni dopo, la leggendaria femminista tedesca Clara Zetkin propose, al Congresso socialista di Copenaghen, che l'8 marzo, in ricordo di quelle martiri sociali, fosse proclamato "giornata internazionale della donna".

 

Storia molto commovente, letta tante volte in libri e in giornali, fatta argomento di comizi, di opuscoli di propaganda, di parole d'ordine per le sfilate e le manifestazioni: prima del femminismo e poi di tutti. Si, storia commovente. Con un solo difetto; che è falsa. Eh già, nessun epico sciopero femminile, nessun incendio si sono verificati un 8 marzo del 1908, a New York. Qui, nel 1911 (quando già la "Giornata della donna" era stata istituita), se proprio si vogliono spulciar giornali, bruciò, per cause accidentali, una fabbrica, ci furono dei morti, ma erano di entrambi i sessi. Il sindacalismo e gli scioperi non c'entravano. E neanche il mese di marzo.

 

La festa dell’8 marzo, che in Italia si tramanda di anno in anno con l’immutabilità delle leggende, narra della lotta di classe, dello sfruttamento capitalista, del diritto al lavoro e, immancabilmente, dell’iniquità della società americana. Si tratta però di una mitologia indotta, un misto di fatti veri e meno veri ricostruiti con fantasia dal movimento sindacale, in piena Guerra Fredda, per dare corpo all’ideologia marxista e incanalare le donne il più possibile verso rivendicazioni di stampo comunista. La storia vera infatti è molto più articolata della sola iniziativa che si vuole lanciata da Clara Zetkin a Copenhagen nel 1910. L’incendio della Triangle Shirtwaist Factory di New York fu tragedia vera e immane, ma non fu riconducibile né a scioperi né a serrate, fece vittime anche fra gli uomini e oltretutto avvenne nel 1911, un anno dopo il supposto "proclama". Nella minuziosa ricostruzione storica offerta dal libro "8 marzo. Storie, miti, riti della giornata internazionale della donna" di Tilde Capomazza e Marisa Ombra (ed. Utopia, Roma, 1991), si scopre che la data dell’8 marzo fu stabilita a Mosca nel 1921, durante la "Seconda conferenza delle donne comuniste". Svoltasi all’interno della III Internazionale comunista, la conferenza decise di stabilire quella data come "Giornata internazionale dell’operaia" in onore della prima manifestazione delle operaie di Pietroburgo contro lo zarismo. La "Festa della donna" fu istituita quindi nel quadro ideologico e politico che vedeva i paesi comunisti di tutto il mondo uniti per la rivoluzione del proletariato, sotto la guida dell’Unione Sovietica. Perché allora questo fatto non viene tramandato ogni 8 marzo? Per capirlo bisogna andare alle radici del femminismo, che non nasce dalle lotte del proletariato ma dalle donne del ceto medio, che già dalla metà dell’800 avevano cominciato a mobilitarsi per il diritto di voto. Quando poi, al volgere del XX secolo, venne fondato il Partito Socialista internazionale, le sue donne si divisero fra quelle disposte ad allearsi con le femministe "borghesi", e quelle che invece ritenevano che, come scrisse nel 1910 L’Avanti!, "il proletariato femminile non può schierarsi col femminismo delle donne borghesi [….] per ottenere quelle riforme civili e giuridiche che le tolgano alla tutela e alla dipendenza dall’uomo. Questa emancipazione di sesso non scuote e può piuttosto rafforzare i cardini della presente società economica: proprietà privata e sfruttamento di classe". In poche parole le donne di sinistra accusavano le borghesi di "non attaccare a fondo l’istituto familiare, luogo privilegiato di oppressione della donna". Questa divisione può spiegare la ricostruzione dell’8 marzo come iniziativa di protesta per il terribile incendio di New York, il cui taglio anti-americano risultava tanto più efficace quanto più ne rimaneva nascosta la radice sovietica. Questa versione fu riportata infatti per la prima volta in Italia dal settimanale La lotta, edito dalla sezione bolognese del Partito Comunista Italiano. Era il 1952, e quell’anno l’Unione Donne Italiane, settore femminile della Cgil, distribuì alle sue iscritte una valanga di librettini minuscoli, 4 cm x 6, da attaccare agli abiti insieme a una mimosa. Nel libretto c’era un resoconto dell’incendio di New York. Due anni dopo, il settimanale della Cgil, Il lavoro, perfezionò il racconto con un fotomontaggio che ritrae un signore arcigno in bombetta dal nome inventato che si fa largo fra masse di donne tenute indietro dalla polizia. Così la data dell’8 marzo si è diffusa a tappe alterne, soprattutto in Europa. In alcuni paesi è salita alla ribalta solo da pochi anni. Negli Stati Uniti, dove le manifestazioni delle donne hanno sempre incluso le più svariate associazioni femminili, le donne socialiste tenevano già una "Festa della donna" nel 1908, che però non è mai diventato un appuntamento diffuso.

 

Un po' di controcultura presa in giro per la rete. Per il resto....

 

:sisi: Grazieeee ohhh che cari :(

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