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Etichettarsi sessualmente è sbagliato?


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ivanpoppy

Buongiorno a tutti! Sono un ragazzo romano di quasi 26 anni con una storia erotico affettiva molto particolare... Ho vissuto la mia adolescenza da gay, avendo esperienze in maniera fissa e continuata con un mio coetaneo. Ho sempre guardato anche le donne sebbene inizialmente non riuscivo ad avere eccitazione. Fin quando una ragazza scelse d andare dentro di me e farmi capire che ll'unione dei corpi e' la conseguenza dellìunione delle anime. Quindi Amore e' sempre! Diciamo ke questa mia se cosi vogliamo definiral bisessualità e' anche sfociata in esperienze sessuali trasgressive e creative... ma il cuore ha sempre ragione! Mi chiedo... potro' mai avere una famiglia...o meglio una donna riuscirà mai ad accettare questo mio sensus dell'essere? Cari amici ditemi la vostra!

D. Palooka

Etichettarsi sessualmente è cosa buona e giusta. Sono sicura che troverai altri miliardi di topic sull'argomento.

 

Congratulazioni, sei bisessuale (è un'etichetta che si addice bene alla tua condizione attuale, no?). Non disperare, nel mondo ce ne sono tanti e tante come te. Ognuno ha la sua Linda Lee Thomas.

"una donna riuscirà mai ad accettare questo mio sensus dell'essere? "

intendi se una donna risucirà  a perdonarti le scappatelle con altri gay, all'interno del matrimonio?

no.

non riesco a capire la domanda bene, se non come l'ho intesa sopra

Etichettarsi...non è etichettarsi è semplicemente dare un nome...ed è importante dare un nome alle cose, situazioni e quant'altro. Ci serve per dare una logica al tutto.

Se posso dare un nome al tuo post...direi che lo battezzerei "ipocrisia" non me ne volere ma...se vuoi stare con una donna o con un uomo è una tua scelta sessuale, sentimentale o quant'altro... stare con una donna e farsi una famiglia è più che lecito, però  se invece di andare ad una partita di poker vai a farti un ragazzo...direi che è sbagliato a prescindere, è tradimento..cerca tutti i palliativi che vuoi ma è così.

A parte che potrei aver travisato il tuo post, quindi ti dico come l'ho letto: mi piacciono gli uomini, non disdegno le donne, vorrei farmi una famiglia e andare a letto con gli uomini. Perdonami se ho dato un giudizio affrettato ma era un post confuso.

Comunque...etichettare le cose a mio avviso è giusto...è la parola "etichettare" che è sbagliata.

P.S. Quante K... :ok:

misterbaby

Già nel titolo c'è l'errore, perchè vuoi far passare una tua verità come universale e giusta. Io non ci trovo nulla di male a volersi etichettare, e chi non lo fa, a parer mio, vuole solo scappare dalla realtà perchè la teme. Io credo nella bisessualità, ma quella vera, no quella per convenienza. Secondo me tu semplicemente sei gay, hai paura che essendo tale non potrai mai avere una famiglia, e quindi ti illudi di essere bsx e vuoi convincerti che un matrimonio di facciata sia migliore di un non matrimonio, perchè almeno è accettato da questa società. Ovviamente è solo una mia opinione.

ivanpoppy

trovo molto interessanti le vostre risposte amici... ma nessuna pienamente appaga quello ke cerco... ogni tanto bisogna attenersi all 'idea di qualcosa di inspegabile...come l'innamoramento...ci si innamora e non c'e' necessariamente un perche'! Cmq sto forum e' davvero interessante!

trovo molto interessanti le vostre risposte amici... ma nessuna pienamente appaga quello ke cerco... ogni tanto bisogna attenersi all 'idea di qualcosa di inspegabile...come l'innamoramento...ci si innamora e non c'e' necessariamente un perche'!

 

Mi sa che hai frainteso tutte o quasi le risposte, nessuno mette in dubbio che l'amore non ha un perchè, quello che dico io è che l'amore se è tale NON accetta tradimento. Ripeto, sei ovviamente libero di seguire il cuore, se ti manda da un uomo vai da un uomo se ti manda da una donna vai da una donna ma non puoi stare con una donna e innamorarti di un altra PERSONA, o meglio, puoi (lo fanno in tanti) ma non puoi pretendere di trovare una povera scema che ti dice " si ok amore, stasera vai da pinco? divertitevi eh, non fare troppo tardi", come non puoi trovare un povero scemo che ti dice "divertiti con pinca"..insomma..il concetto credo sia ben chiaro.

E...si...secondo me ha ragione anche misterbaby...è tutta una questione di egoismo e ipocrisia (penso questo, non me ne volere)  :roll: :P

io direi che alla base di tutto c'e' lo scrivere in italiano corretto, e in 7 post che hai messo, non ti sei corretto neanche una volta, il post qua sopra dice "ke" "nn" e "pokissimo"... vediamo ancora quanti avvertimenti servono...

ti faccio presente nel caso non lo sapessi visto che sei nuovo che nel forum ci sono persone che per principio se scrivi cosi' non ti leggono.

trovo molto interessanti le vostre risposte amici... ma nessuna pienamente appaga quello ke cerco...

 

Anche io non sono appagato da quello che scrivi. Ti è stata rivolta una precisa domanda

e non hai risposto. Invece sei pregato di farlo:

 

Se dire "sono gay" è un'etichetta,

anche dire "sono italiano" è un'etichetta?

 

Cosa è "etichetta" e cosa non lo è?

 

Io preciso: etichettarsi non significa niente. E' un termine di comodo coniato per non usare

il verbo definirsi, quindi assumersi per quello che si è. Assumersi e definirsi significa applicare un principio di responsabilità

e di verità verso se stessi.

ivanpoppy

Isher la tua risposta mi piace! Spesso ho pensato sono gay...sono bisex.. Per un periodo mi sono concentrato soo sul mio lato omosex.. ma avevo come sempre una sensazione di incompletezza..nn so come spiegarti... e ora dopo varie esperienze vissute sono arrivato alla conclusione che se mi lego a una persona...indipendentemente dal sesso che rappresenta.. va bene! Tutto questo era l'essenza del mio post

Thelema 93

:roll: Sono piuttosto perplesso... Non so se vi rendete conto con che acidità state trattando un ragazzo che ha solamente osato raccontare un proprio punto di vista sull'amore...

 

Detto questo sono d'accordo con il fatto che etichettarsi è una necessità della mente umana, e che in ogni caso, che ci si definisca gay, etero, bsx, "al di sopra di tutte le etichette" sempre una "delimitazione di sè rispetto al resto" rimane. Ciò non toglie che l'importante è sempre e comunque non farsi guidare dalle suddette "etichette" e fare quello che si vuole.

E' impossibile non etichettarsi, ma è possibile, possibilissimo non prestare attenzione alle etichette.

 

Ora una domanda a tutte le persone del forum che si sono scagliate contro ivanpoppy:

 

In tutta sincerità cosa vi ha datto fastidio? Perchè sì, ci si può nascondere dietro ai regolamenti del forum, al sospetto di trovarsi dinanzi al classico bsx che non fa altro che mettere corna a destra e a manca(come se i gay e gli etero non lo facessero), però traspare un atteggiamento di fondo di ostilità...o almeno questa è la mia impressione.  :P

In tutta sincerità cosa vi ha datto fastidio? Perchè sì, ci si può nascondere dietro ai regolamenti del forum, al sospetto di trovarsi dinanzi al classico bsx che non fa altro che mettere corna a destra e a manca(come se i gay e gli etero non lo facessero), però traspare un atteggiamento di fondo di ostilità...o almeno questa è la mia impressione.  :roll:

Ti devi pure rendere conto che quando uno frequenta da quasi 6 anni questo forum, in tutte le sue incarnazioni, piu' magari altri forum, blog e compagnia bella, il ripetersi ciclico di certi discorsi porta quantomeno a una sensazione di sconfitta, che niente cambi, che le cosiddette "nuove generazioni" altro che piu' aperte mentalmente, si fanno esattamente le stesse pippe mentali di 60 anni fa.

 

Personalmente la mia crociata contro gli anti-etichette mi fa venire il vomito alla sola menzione della parola "etichetta", figuriamoci in un topic del genere uguale a mille altri con un titolo che e' proprio una dichiarazione d'intenti... che praticamente manda in frantumi anni e anni di lotte di tutti coloro che a vari livelli si sono battuti per il DIRITTO a etichettarsi, dicendo invece che chi non si etichetta sarebbe superiore a chi invece si etichetta... vanificando gli sforzi altre persone, piu' coraggiose e rispettabili.

 

A questo punto tanto vale la terapia d'urto - fai discorsi sulle etichette?? Bene tanto vale che tu sappia da subito che NO non sei l'unico che fa questi discorsi, NO questo non ti rende migliore di altri, e soprattutto non ti rende migliore di chi invece si etichetta, SI' questo problema se lo pongono in tanti e da tanti tanti anni. C'era bisogno di aprire un nuovo topic? Probabilmente la risposta e' NO anche in questo caso perche' ce n'e' come minimo uno principale in Spunti&Riflessioni senza contare il numero praticamente incalcolabile di topic dove la spinosa questione e' in una maniera o nell'altra uscita fuori.

 

Spero che la mia risposta sia abbastanza esaustiva Thelema...

Thelema 93
Ti devi pure rendere conto che quando uno frequenta da quasi 6 anni questo forum, in tutte le sue incarnazioni, piu' magari altri forum, blog e compagnia bella, il ripetersi ciclico di certi discorsi porta quantomeno a una sensazione di sconfitta, che niente cambi, che le cosiddette "nuove generazioni" altro che piu' aperte mentalmente, si fanno esattamente le stesse pippe mentali di 60 anni fa.

 

Ma questo perchè tu parti dall'idea che chi dice di non volersi etichettare lo fa perchè trova sbagliato essere gay o lesbica, e che il non etichettarsi sia un mettere da parte una cosa troppo oscura, quasi da nascondere.

Ed invece non etichettarsi dovrebbe essere il punto di arrivo in un mondo in cui essere gay o bsx non sia più una cosa da accettare, ma una caratteristica come avere i capelli biondi o neri. L'orgoglio gay dal mio punto di vista è una grande cavolata. Non siamo nè meglio nè peggio degli etero. Non siamo diversi, dobbiamo mettercelo prima in testa noi di cercare di metterlo in testa agli altri.

 

Quando l'essere gay o bsx non sarà più un'etichetta(che coinvolge l'essere dell'individuo) ma attributo di una persona, allora sì, allora dire sono gay, sono lesbica, sono bsx non farà più strano e nessuno avrà problemi a dirlo. Fintanto che ci si ghettizza invece (almeno dal mio punto di vista) non si può superare il problema delle persone che non si accettano e che non accettano.

 

Sostanzialmente credo che l'incomprensione derivi soprattutto dal significato che si attribuisce ad "etichettarsi".

Per me significa assumere una maschera, un'etichetta, per de-finirsi(ossia limitarsi) in un modello.

Definirsi è certo un'esigenza nel momento in cui si vuol comunicare, perchè la comunicazione è fatta di simboli, che sono universali e proprio per questo riduttivi.

 

Definirsi gay è un'etichetta nel momento in cui la definizione implica l'esclusione di variabili esterne ad essa. Cioè se io mi dico gay, ma un giorno vedo una ragazza che mi piace, cosa faccio?

Chi davvero si etichetta tira dritto per la sua strada per non mettere in discussione la maschera che si è assunto. E casi del genere esistono.

E si etichetta pure chi si definisce "al di sopra di ogni etichetta" e per coerenza si comporta come tale nonostante il solo pensiero di limonare con una persona di sesso opposto gli faccia venire i conati di vomito. E casi del genere ne esistono ancora di più.

 

Allora non etichettarsi, nel senso di fare ciò che si vuole, significa non lasciarsi inglobare dalle definizioni, definirsi pure gay o etero o bsx ma lasciandosi aperte le porte, lasciando ogni possibilità come tale. E non, quello che tu temi Sweet, assumere un'etichetta completamente difforme dal proprio essere per mancanza di coraggio.

aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah....questo argomento mi sa tanto che è stato trattato tempo fa in un altro topic (forses a rigurdo della bisessualità..mah non ricordo)...le etichette....servono, fanno parte della vita umana ci sono i bianchi, i neri, i cattolici, i mussulmano, gli  etero, i gay, i pelati, i capelloni, i comunisti, i fascisti, la taglia 42 e la 44...sono tutte etichette..servono per riconoscerci se non esistessero come potremmo spiegare quello che siamo??

Caro Thelema,

vorrei davvero riuscire a chiarire questo punto.

Come Sweet, vorrei tanto chiarirlo in modo definitivo;

ma ovviamente è una cosa assolutamente impossibile:

non abbiamo la formula magica per "chiudere" una questione ;)

 

In primo luogo: "orgoglio gay" è una traduzione sbagliata dall'Inglese.

L'Orgoglio è il contrario della Vergogna,

non l'affermazione di una presunta superiorità.

Questo punto è veramente fondamentale:

riguarda il "coming out" e l'accettazione di sè;

lo smettere di fingere e la fine dei silenzi imbarazzati;

non certa l'idea di "essere meglio degli altri".

 

Il mondo in cui etichettarsi non sarà più necessario

è anche il mondo in cui nessuno dirà più

"etichettarsi sessualmente è sbagliato".

Una società davvero aperta non considera

la parola "gay" o "lesbica" come un'etichetta,

esattamente come il dire "sono biondo"

(chi mai pensa che "essere castano"

sia un'etichetta inutile?)

 

Se ti definisci gay e domani incontri una ragazza

non succederà nulla. Non verrà l'ArciGay a dirti:

"Mi spiace, Thelema, non puoi rompere il voto di omosessualità!"

Gli amici gay non ti abbandoneranno più di quanto

non ti possano abbandonare gli amici etero

nel giorno in cui fai il "coming out" con loro.

 

Sul "ghetto" la questione è ancora più facile.

Sono gli etero che vivono in un ghetto, semmai.

Perchè i gay e le lesbiche possono frequentare

qualunque ambiente ritengono interessante:

mentre è raro che gli etero vadano nei locali gay.

 

Se cominci a considerare i gusti sessuali

uguali ai gusti musicali, ti renderai conto

che non si può definire un teatro

come un "ghetto per chi ama l'opera";

nè potrai dire di un locale gay

che è un "ghetto per chi ama i gay".

Il post di Almadel è davvero eccellente e si potrebbe quasi considerare il topic chiuso.

 

Io vorrei solo domandare a Thelema e a coloro che vogliono lasciarsi tutte le porte aperte (cosa ottima, se è vera)

dove batte il loro...pisello! ;) ;) ;)

 

La mia non è una volgarità, sia pure ingentilita da un termine simpatico: è tratta, in sostanza, dal libro di Leo Bersani,

Homos, tradotto anche in italiano (ovviamente da una casa minore e ormai esaurito e introvabile).

 

Vorrei cioè che si scendesse nella realtà dei fatti. Coloro che essendo gay, non vogliono definirsi, sono

effettivamente attratti dalle donne? Il loro immaginario, le loro fantasie, i loro stessi sogni (in senso onirico), il loro sguardo

nella realtà di tutti i giorni, i loro desideri fisici, la loro eccitazione fisica, sono diretti anche ed egualmente verso le donne?

 

Si gradiscono risposte chiare e precise.

D. Palooka

Per me significa assumere una maschera, un'etichetta, per de-finirsi(ossia limitarsi) in un modello.

 

E' qui che sbagli. Definirsi non significa marchiarsi a fuoco. Per riprendere la tua similitudine, se io dico a qualcuno "ho i capelli rossi", nella mia affermazione non è implicito un "non mi tingerò MAI di biondo platino!". Ovviamente la sessualità non è come le tinture che vanno via con tre shampoo XD, però il principio è quello: io PER ORA mi definisco, e se mai dovessi cambiare idea - anche se credo sia improbabile - cambierei definizione, pace. Questo in linea di massima è il ragionamento diffuso tra i gay. Tra gli etero è diverso, tant'è che moltissimi ex-etero hanno una lungo cammino di autoaccettazione da percorrere quando si accorgono di essere omosessuali, ma quello è dovuto a fattori sociali di omofobia più o meno esplicita che poco c'entrano col discorso sulle etichette.

 

E si etichetta pure chi si definisce "al di sopra di ogni etichetta" e per coerenza si comporta come tale nonostante il solo pensiero di limonare con una persona di sesso opposto gli faccia venire i conati di vomito. E casi del genere ne esistono ancora di più.

 

Da quello che scrivi sembra che tu non appartenga a questa categoria di persone... quindi, visto e considerato che i sessi alla fine sono due (partendo dal presupposto che un MTF è sempre femmina e un FTM è sempre maschio), ancora non capisco che problema hai a definirti semplicemente BISESSUALE.

Thelema 93

Ad Almadel:

 

;) Quoto al 90% quello che hai scritto

 

Ad Isher:

 

Al momento il mio pisello batte su un altro pisello e basta, in quanto in una relazione monogama con il ragazzo che amo da 2 anni. Ciò non toglie che abbia battuto prima del ragazzo attuale esclusivamente nel "mondo femminile". In realtà è piuttosto difficile spiegare come funzioni il mio desiderio, perchè va a giornate. A settimane a volte. Anche durante la masturbazione ci sono periodi in cui l'oggetto è esclusivamente femminile e altri in cui è esclusivamente maschile. E ancora a volte le cose si alternano. Ma non vorrei andare troppo OT o.o

 

A D. Palooka:

 

 

Credo che tu sia stata l'unica ad aver capito ciò che intendevo dire... E' tutta una questione di quello che si intende per etichetta. Per come la vedete tu e Almadel e forse anche Sweet non posso che concordare con  le vostre opinioni, per il concetto che invece ho io di etichetta, e da quanto penso di intuire(magari sbaglio) lo stesso Isher non posso dire lo stesso.

Non ho capito che idea ti fai del mio concetto di "etichetta", e mi sarebbe difficile capirlo, perché io non ne ho alcuno!

La parola etichetta è una parola che non appartiene al mio vocabolario, e raramente ho visto usare (dagli altri) questo termine in modo

altro che approssimativo.

 

Se tu sei bisessuale a me sta benissimo e - ovviamente - non ho niente da obiettarti. E' questo che hai voluto dirmi? Io non lo so.

Oppure tu non vuoi definirti neppure bisessuale? Spiegami perché sinceramente vorrei capire (forse lo hai fatto in altri topics, ma,

se fosse così, non lo ricordo).

 

So solo che io non mi sentirei a mio agio se fossi nei panni del tuo ragazzo.

Io gradirei stare con una persona che si assume interamente quello che è con me.

 

Con uno che mi dicesse: sto con te, ma due anni fa mi piacevano le ragazze....

Sto con te, ma non so se sono gay...

Ti desidero, ma il mio desiderio varia da giorno a giorno...

 

Potrei anche capirlo, ma lo pianterei seduta stante.

In realtà è piuttosto difficile spiegare come funzioni il mio desiderio, perchè va a giornate. A settimane a volte. Anche durante la masturbazione ci sono periodi in cui l'oggetto è esclusivamente femminile e altri in cui è esclusivamente maschile. E ancora a volte le cose si alternano.

 

Ti capisco pienamente...anche a me succede questo e ciò mi crea non pochi problemi ti assicuro.

 

Con uno che mi dicesse: sto con te, ma due anni fa mi piacevano le ragazze....

Sto con te, ma non so se sono gay...

Ti desidero, ma il mio desiderio varia da giorno a giorno...

 

Potrei anche capirlo, ma lo pianterei seduta stante.

 

Capisco pure te perchè probabilmente nemmeno io penso starei con una persona così  ;) ;)

Fortunatamente per me (e anche per Thelema a quanto ho capito) però pare che persone che lo accettino invece ce ne siano.. Speriamo continuino a pensarla sempre allo stesso modo ^^

 

Capisco pure te perchè probabilmente nemmeno io penso starei con una persona così  ;) ;)

Fortunatamente per me (e anche per Thelema a quanto ho capito) però pare che persone che lo accettino invece ce ne siano.. Speriamo continuino a pensarla sempre allo stesso modo ^^

 

 

Marco, ti creerà problemi ma credo ne crei molti di più a un ragazzo gay che stia con te.

Forse ricorderai di avermi detto una volta in privato una cosa che giustifica la mia affermazione.

 

Per il resto: noi stiamo qui per conoscerci e per capire come siamo fatti e come va il mondo.

Non c'è nulla di "personale" in quello che ci diciamo.  ;)

 

Io tendo a credere che chi ripete incessantemente che non si vuole limitare e definire, rischi di non

dirsi la verità, di teorizzare (se non abbellire) un proprio modo di essere su cui potrebbe interrogarsi più a fondo, e

quindi di definirsi senza rendersene neppure conto.

 

Discorso diverso per chi è e dice di essere bisessuale

e manda questo chiaro segnale al mondo.

Se lo è (non sto parlando di te), e non sta fingendo con se stesso e/o con gli altri.

Forse ricorderai di avermi detto una volta in privato una cosa che giustifica la mia affermazione.

 

Io tendo a credere che chi ripete incessantemente che non si vuole limitare e definire, rischi di non

dirsi la verità, di teorizzare (se non abbellire) un proprio modo di essere su cui potrebbe interrogarsi più a fondo, e

quindi di definirsi senza rendersene neppure conto.

 

Infatti ti ho giustificato anche nel mio post precedente.

Comunque per come la vedo io, limitarsi non è sinonimo di definirsi. Uno anzi definendosi su "una o l'altra sponda", se è quello che ritiene sia la sua vera natura ed è sincero con se stesso, invece che limitarsi andrà invece a fare l'opposto! Si toglierà delle catene che medesimamente si era messo e vivrà la propria vita al meglio.

 

Ma nemmeno chi si sente veramente bisessuale (e nota che dirlo è diverso da sentirselo) penso debba limitarsi. Io stesso mi son reso conto negli ultimi tempi di quanto questa situazione possa avere molti risvolti negativi, mi sono perfino dispiaciuto di non essere direttamente su una o sull'altra sponda (anche se so che è una cosa brutta da dire e da pensare), ma cosa possiam fare noi se ci sentiam così?

Niente!

Non dobbiam renderne conto alla società, ne a nessun'altro, solo a noi stessi!! L'unica cosa da fare è quindi vivere al meglio la nostra natura, sperando magari di incontrare l'anima gemella o comunque qualcuno che si senta come noi e/o che al massimo ci comprenda.

Quando l'essere gay o bsx non sarà più un'etichetta(che coinvolge l'essere dell'individuo) ma attributo di una persona, allora sì, allora dire sono gay, sono lesbica, sono bsx non farà più strano e nessuno avrà problemi a dirlo. Fintanto che ci si ghettizza invece (almeno dal mio punto di vista) non si può superare il problema delle persone che non si accettano e che non accettano.

 

Thelema il problema è che essere gay o lesbica è GIA' un attributo, ma la gente non lo capisce. Come al solito, il valore delle parole sta in chi le dice e in chi le recepisce. Se tu non lo vuoi vedere come un attributo, non ce lo vedi. Io non solo ce lo vedo ma ce l'ho sempre visto, e per questo ho sempre detto "sono lesbica" senza farmi problemi, perché è solo quello, un attributo, un aspetto della mia persona. Io non devo aspettare che tutto il resto del mondo lo veda come un attributo per dirlo. Ce lo vedo io, e tanto basta, perché quando lo dico, questo assuma valore di attributo, e non di etichetta con chissà quali connotazioni negative. Forse è semplicemente che io l'etichetta con connotazioni negative semplicemente è impossibile che l'abbia, perché non sono una lesbica stereotipata, e quindi nessuno può dire di me "quella è lesbica" intendendo "quella è una camionista bassa e tracagnotta che non si distingue da un uomo se non perché ha le tette" (<- stereotipo) dal momento che io non sono né camionista né bassa né tracagnotta.

Lo stereotipo lo combatto tutti i giorni con le mie parole e le mie azioni, non lo combatto non etichettandomi.

 

Io ho sempre detto "sono lesbica" e mai detto, nemmeno sottinteso, "sono lesbica... e pertanto questo è l'unico aspetto degno di nota della mia persona". Tu invece sembri suggerire che al momento è così, che se uno dice che è gay la gente si sofferma solo su quello, e questo sarebbe un motivo per cui non definirsi gay?? Allora innanzitutto io ti rispondo chi se ne frega la gente su cosa si sofferma. In fin dei conti essere gay è una parte integrante di una persona. Inutile negarlo. Preferisco che la gente si soffermi sul mio essere gay piuttosto che se lo ignorasse o facesse finta di niente, come fanno tante persone.

Dire cosa si è non è ghettizzarsi... e credere che dire cosa si è equivalga a ridurre tutta la propria persona a un solo aspetto, è ridicolo. Per me è l'ennesima scusa, dire "non mi definisco perché non voglio essere visto come 'solo gay'" ma perché tutte le persone a cui dico che sono agnostica vedono di me "solo agnostica"? O "solo castana" se parliamo di colore dei capelli??

E comunque se devono vedere un solo aspetto della mia persona tanto vale che ne vedano uno bello grosso!! Essere gay coinvolge eccome l'essere dell'individuo, non può "non diventare un'etichetta che coinvolge l'essere dell'individuo", perché sempre lo ha coinvolto, e sempre lo sarà, è una cosa che ti determina nel profondo, determina il modo in cui vivi e approcci determinate situazioni e problematiche, non è un bruscolino che si può accantonare, è una parte grande, prominente della mia e della tua di persona.

Thelema 93

Io non ho alcun problema a definirmi bisessuale, ad eccezione delle persone che sono coinvolte con la mia famiglia materna lo sanno quasi tutti. Solo la cosa viene fuori con naturalezza. Non vado a dire sono gay piuttosto che sono bisex così senza motivo, ma magari mi ritrovo a parlare del mio ragazzo. Allora spesso la gente inizia a fare domande e io spiego che sono bisex, che mi piacciono sia i ragazzi che le ragazze. Se fossi gay, spiegherei che mi piacciono i ragazzi invece delle ragazze. Non è che non voglio dire "sono bisex", semplicemente utilizzo questa espressione per far capire agli altri quello che provo, non ne faccio una maschera a cui adattarmi.

E ribadisco che secondo me stiamo tutti dicendo la stessa cosa, che io non la penso diversamente da voi, solo si creano incomprensioni per l'uso diverso dei termini che abbiamo. E forse anche ivanpoppy aveva un concetto diverso di etichetta chissà. Quindi viva viva siam tutti d'accordo, eccetto Isher che mi rifiuta in maniera così brutale e villana  ;) (scherzo lol)  ;)

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