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Non-accettazione


Robetta

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Ho spesso letto in questo forum che molte ragazze lesbiche hanno attraversato una fase di non-accettazione della loro sessualità. Volevo sapere, da chi l'ha vissuto, in che cosa consiste non accettarsi.

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Uhm... Passo ;)

 

Volevo sapere, da chi l'ha vissuto, in che cosa consiste non accettarsi.

 

Pensavo di essere stata abbastanza chiara...o forse questo è un forum di lesbiche navigate, e allora la domanda è troppo sciocca.

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la tua non è affatto una domanda sciocca, anzi, le risposte interessano anche a me.

Personalmente non ho esperienza di non-accettazione quindi non saprei risponderti come si deve, però posso riportare l'esperienza della mia ragazza che più che un rifiuto di accettarsi è un non porsi minimamente il problema.

Infatti ci sono persone che ritengono che definirsi lesbica, con tanto di etichetta, sia una cosa giusta oltre che coerente con se stessi (io sono una di queste); altre persone invece non amano affatto le etichette e preferiscono starne "al di sopra" e questo è l'esempio della mia ragazza... il suo pensiero è il seguente: "perchè dovrei etichettarmi? io amo te ed il fatto che tu sia uomo, donna, lesbica o meno non ha importanza".

Ovviamente io non la penso così, per me l'essere donna è FONDAMENTALE.

 

Altre persone invece hanno "semplicemente" paura. Di cosa? di tutto: della società, della famiglia, del futuro e persino di loro stesse!!! Paura di accettarsi come omosessuali per paura di tutto ciò che questo comporta. E così si passa dalla fase della non-accettazione alla fase del rifiuto. Infatti tanti omosessuali finiscono con il sposarsi per soffocare la propria vera natura.

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StellaDanzante

Beh il non accettarsi dipende da quanta paura si ha del non essere accettati dagli altri. Non è una cosa semplice affacciarsi sul proprio abisso e scegliere di essere se stessi rifiutando i compromessi imposti dall'esterno, questa non la considero una prerogativa di noi omosessuali, ma si tratta di fare i conti con una condizione che può rivelarsi scomoda a volte. Se si cresce in un ambiente nel quale l'omosessualità sembra non esistere o essere addirittura condannata, chi si accorge di appartenere a tale realtà ,sentirà di far parte di una diversità scomoda. E questo succede a chiunque riconosca di essere in qualche modo "diverso". Se l'omosessualità facesse parte di una dimensione riconosciuta quotidiana il problema non esisterebbe.

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Guest macavity

be non so esattamente se per fase di non-accettazione si possa intendere anche la mia esperienza quindi per non sbagliare ve la racconto ;).

dunque a un certo punto sono iniziati a venirmi i primi dubbi della serie "ma se non mi piacciono gli uomini allora sono lesbica??" la cosa difficile non è stato rispondere a quella domanda (mi dicevo ok non mi piacciono gli uomini però nemmeno le donne) quanto ammettere che invece le donne mi piacciono, però facevo il discorso "mi basterebbe avere la certezza". in realtà per un certo periodo ho negato a me stessa l'evidenza poi quando la cosa è diventata davvero troppo palese ho passato la fase "che cazzo sto combinando??sono scema?? mi voglio rovinare la vita??" poi per fortuna questa fase mi è passata e ho smesso di crearmi dei problemi dove in realtà non c'erano.

sono d'accordo con StellaDanzante il mio problema non è mai stato "che schifo sono lesbica" ma "cazzo sono lesbica: non verrò mai accettata" in più credo che il fatto che dell'omosessualità non si parli rende la situazione difficile da decifrare e imputo proprio a questa mancanza di informazioni la mia incertezza nel definirmi e il mio esserci stata tanto male soprattutto nel primo periodo perchè dopo è stata solo questione di tempo.

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Mah...io non credo di aver avuto troppi problemi di accettazione però,pensandoci,non mi sento neanche completamente libera da inibizioni o condizionamenti esterni. In realtà non perchè me ne vergogni della mia ragazza,anzi. Solo che,per esempio,quando siamo in pubblico nè a me nè alei piace troppo stare appiccicate anche se comunque mi rendo conto che abbiamo atteggiamenti di una coppia. Questo perchè magari la gente si potrebbe infastidire e perchè io odio diventare un fenomeno da baraccone x cui tutti si girano a guardare (e spesso è così visto che la gente non si fa i fatti propri).

Con me stessa sono sempre stata molto sincera,credo,anche se degli ostacoli mi sono trovata ad affrontarli. Magari mi sono trovata di fronte al problema testa-cuore: il mio cuore provava certi sentimenti,nuove sensazioni che la testa razionalmente si chiedeva se erano "giusti". Però ho sempre seguito le sensazioni perchè sono sempre state molto forti ed era una cosa che mi tirava da dentro. Inoltre sono una persona molto curiosa anche nei confronti proprio di me, di quello che posso o non posso fare in certe situazioni,di ciò che posso provare perciò mi sono buttata.

Sia io che la mia ragazza abbiamo qualche riserva nei confronti dell'esterno anche perchè io in casa mia ho una situazione pessima... a volte vorrei poter essere più tranquilla magari. ;)

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non ho avuto una fase di non-accettazione. la prima volta che ho capito di essermi innamorata di una ragazza, la mia reazione è stata "ah, ok, vorrà dire che sono lesbica".

 

ho avuto ovviamente una fase di paura iniziale a dirlo ad altre persone, e di momenti imbarazzanti se magari mi chiedevano se mi piaceva qualcuno, ma non credo che sia questo che intendessi con la tua domanda.

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Mah...io non credo di aver avuto troppi problemi di accettazione però,pensandoci,non mi sento neanche completamente libera da inibizioni o condizionamenti esterni. In realtà non perchè me ne vergogni della mia ragazza,anzi. Solo che,per esempio,quando siamo in pubblico nè a me nè alei piace troppo stare appiccicate anche se comunque mi rendo conto che abbiamo atteggiamenti di una coppia. Questo perchè magari la gente si potrebbe infastidire e perchè io odio diventare un fenomeno da baraccone x cui tutti si girano a guardare (e spesso è così visto che la gente non si fa i fatti propri).

 

sì questo alle volte capita anche a me. Odio quando la gente punta me e la mia ragazza e dice "guarda! due lesbiche!" come se fossimo un vero e proprio fenomeno da baraccone. Io la maggior parte delle volte me ne frego, la mia ragazza invece si fa più problemi anche se non eccessivamente. Generalmente tendiamo a non esagerare con i comportamenti troppo di coppia... ci limitiamo ad andare in giro mano nella mano e in qualche viuzza sperduta ci scappa anche il bacio... magari ci vedono un paio di persone, ma non importa. Invece nella folla il discorso è diverso... è veramente fastidioso perchè ad un certo punto tutti iniziano a guardarci, additarci e parlare di noi e si sente di tutto "oddio che schifo due lesbiche!" "wow! due lesbiche! non ne avevo mai vista una!" "oddio... andiamo via quelle due sono lesbiche" "che carine!" e via dicendo...

 

Comunque la mia esperienza è stata molto simile a quella di sweet.

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Si mi da semplicemente noia il fatto che la gente ti guardi come qualcosa x cui divertirsi,stupirsi,schifarsi ecc. Tutti però sempre lì a guardare,,manca di mettergli dei pop corn e mano e siamo a posto!  :eek: 

Neanche noi tendiamo a mostrarci troppo però io comunque sono una che ama fare due coccole,anche solo due carezze o dire qualcosa di carino e a volte si deve fare a meno.

Una cosa che invece mi da più fastidio è dover tacere spesso che ho una relazione o comunque del tipo di relazione che ho. Perchè in certi casi non so mai come dirlo,mi faccio magari troppi problemi a dirlo a certe persone o perchè magari in certi ambienti evito,tipo il lavoro o persone che non conosco e probabilmente mai rivedrò più. Solo che dopo più di due anni e mezzo ogni tanto la cosa mi pesa.

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Una cosa che invece mi da più fastidio è dover tacere spesso che ho una relazione o comunque del tipo di relazione che ho. Perchè in certi casi non so mai come dirlo,mi faccio magari troppi problemi a dirlo a certe persone o perchè magari in certi ambienti evito,tipo il lavoro o persone che non conosco e probabilmente mai rivedrò più. Solo che dopo più di due anni e mezzo ogni tanto la cosa mi pesa.

 

come ti capisco! anche io prima di "rivelarmi" aspetto un po' perchè voglio prima "studiare" le persone con cui ho a che fare e solo quando le conosco un po' meglio allora decido se dirglielo o meno. La cosa più fastidiosa è quando qualcuno ti chiede "hai il ragazzo?" e non sai che cavolo rispondere! E' una cosa che proprio non riesco a sopportare... la mia reazione poi è ridicola perchè inizio a ridere come un'isterica per poi rispondere "no, fortunatamente no!" una risposta proprio del cavolo!  :eek: oppure peggio quando le persone già sanno che non sei fidanzata e ti chiedono "ma qual'è il tuo tipo?" mi verrebbe voglia di rispondere "beh, formoso, magari con una bella terza, possibilmente con i capelli lunghi e molto, molto femminile!" ahahahaha  :ok:

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non ho avuto una fase di non-accettazione. la prima volta che ho capito di essermi innamorata di una ragazza, la mia reazione è stata "ah, ok, vorrà dire che sono lesbica".

 

ho avuto ovviamente una fase di paura iniziale a dirlo ad altre persone, e di momenti imbarazzanti se magari mi chiedevano se mi piaceva qualcuno, ma non credo che sia questo che intendessi con la tua domanda.

 

Per prima cosa, grazie a tutte delle risposte.  :ok:

Sweet, per "non accettarsi" intendo non solo il reprimersi, ma anche il nascondere la propria natura; non mi pare il tuo caso, però: l'imbarazzo di cui parli mi sembra piuttosto dovuto a non voler spiazzare le persone che danno involontariamente per scontato che una ragazza possa esclusivamente stare con un ragazzo.

 

sì questo alle volte capita anche a me. Odio quando la gente punta me e la mia ragazza e dice "guarda! due lesbiche!" come se fossimo un vero e proprio fenomeno da baraccone.

 

Si mi da semplicemente noia il fatto che la gente ti guardi come qualcosa x cui divertirsi,stupirsi,schifarsi ecc. Tutti però sempre lì a guardare,,manca di mettergli dei pop corn e mano e siamo a posto!  :eek:

 

Beh, che l'omosessualità sia un orientamento sessuale naturale lo sappiamo (altrimenti non esisterebbe), però non coinvolge la maggior parte delle persone: quindi trovo altrettanto "naturale" soffermarsi per un poco a guardare due ragazze in atteggiamenti intimi (c'è un limite all'indiscrezione, ovviamente: ma, in questo caso, si tratta di semplice maleducazione). Anzi, direi che manifestarsi ed attirare l'attenzione sia davvero positivo: dà a voi diritto di esistere e agli altri di smantellare un po' il monopensiero etero.  :P

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come ti capisco! anche io prima di "rivelarmi" aspetto un po' perchè voglio prima "studiare" le persone con cui ho a che fare e solo quando le conosco un po' meglio allora decido se dirglielo o meno. La cosa più fastidiosa è quando qualcuno ti chiede "hai il ragazzo?" e non sai che cavolo rispondere! E' una cosa che proprio non riesco a sopportare... la mia reazione poi è ridicola perchè inizio a ridere come un'isterica per poi rispondere "no, fortunatamente no!" una risposta proprio del cavolo!  :eek: oppure peggio quando le persone già sanno che non sei fidanzata e ti chiedono "ma qual'è il tuo tipo?" mi verrebbe voglia di rispondere "beh, formoso, magari con una bella terza, possibilmente con i capelli lunghi e molto, molto femminile!" ahahahaha  :ok:

 

Muahahah sarebbe da rispondere così una volta,girarsi e andare via!! :P Perchè quando ci sta,ci sta!! Non è che puoi dirlo sempre in tranquillità comunque,a volte preferisco semplicemente evitare.

Robetta va bene farsi notare però non sempre come un fenomeno!! Certo in alcuni momenti mi comporto più liberamente perchè è più forte l'esigenza (ovviamente nel limite del decente,ovvio!!),altre per la pacifica convivenza evito.

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  • 3 months later...

io posso dire di star ancora attraversando questa fase. Inizialmente quando avevo capito di provare qualcosa per una mia amica l'avevo trovato quasi dvertente, mi ero detta "perchè no?" come se fosse un gioco, convinta che quando avessi voluto, in qualsiasi momento, avrei potuto tornare sui miei passi e riapprodare all'altra sponda. Convinzione alquanto idiota :cry: Eppure per me era una sicurezza. Ben presto ho capito che mica potevo far finta di niente, e che i ragazzi proprio non mi piacevano. Adesso sto con una ragazza da poco più di un anno, eppure...ci sono ancora dei momenti (miei) di profonda infelicità, non perchè io non la ami o non stia bene con lei, ma perchè penso che questo non era quello che volevo per me e a volte preferirei chiudere gli occhi e fare finta di non essere me. L'ironia della situazione è che a casa, per esempio,sembra che mia mamma e mia sorella abbiano preso meglio il mio c.o. rispetto a me stessa. Un altro problema per me è la parola "lesbica", lo so che è ridicolo, ma è più forte di me, ogni volta che io devo usarla o solo la sento mi sento come un nodo nello stomaco. A questo punto magari vi chiederete come faccio allora a stare con una ragazza...il punto è che quando siamo insieme mi semto tranquilla, mi sembra di poter affrontare ogni cosa con lei vicina, ma anche solo quando ognuna va a casa sua, ecco che di nuovo mi tornano mille preoccupazioni. Sembrerà una contraddizione, ma se da una parte ho un fortissimo desiderio di stare con la mia ragazza dall'altra vorrei non essere così.Nonostante questa situazione noon posso certo dire di essere repressa, non lo nego a me stessa ma faccio una fatica bestia ad accettarlo.

 

P.S.

Spero di non aver offeso nessuna :hm: Anzi io invidio molto la serenità che trapela ( non sempre) da alcuni post.

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ciao! sono d'accordo con stella danzante e anche con macavity.

E voglio anche dire che io sono una di quelle che odia le etichette. cioè... le etichette servono più che altro alla società, quindi io ad es. spesso dico "sono bisessuale"  (infatti in questo forum mi sono presentata come una bisessuale) perchè devo farmi capire dagli altri, e spesso mi dicono "ma come fai ad essere bisex? gli uomini e le donne non sono uguali, o ti piacciono gli uomini o ti piacciono le donne". Ma a me piacciono entrambi quindi se proprio mi devo dare un'etichetta dico che sono bisessuale ma in realtà io mi innamoro e basta. Quindi tutti questi discorsi sulle etichette e sull'esigenza di etichettarsi io semplicemente non li concepisco.

 

Però ovviamente non è che l'ho pensata sempre così. Ho vissutio anch'io un periodo in cui sono stata shockata dal fatto che mi piacevano le donne e sinceramente ho attraversato varie fasi: una fase di rifiuto, in cui non volevo neanche più vedere la mia ragazza per evitare di alimentare questa cosa che mi faceva così tanta paura; una fase più o meno lunga in cui ho pensato di essere totalmente lesbica e gli uomini mi facevano schifo; una fase in cui ho cominciato a capire che non c'era nulla di male nel fatto che mi piacessero le donne e una fase in cui ho capito che i maschi mi piacciono ancora.

 

Insomma, per me è stato lungo e travagliato come percorso. E posso dire che ho iniziato a parlarne con gli altri solo dopo un paio d'anni.

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iUn altro problema per me è la parola "lesbica", lo so che è ridicolo, ma è più forte di me, ogni volta che io devo usarla o solo la sento mi sento come un nodo nello stomaco.

Di' che sei gay allora :cry:

 

Il post successivo non lo commento... per ora.

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Beh il non accettarsi dipende da quanta paura si ha del non essere accettati dagli altri. Non è una cosa semplice affacciarsi sul proprio abisso e scegliere di essere se stessi rifiutando i compromessi imposti dall'esterno, questa non la considero una prerogativa di noi omosessuali, ma si tratta di fare i conti con una condizione che può rivelarsi scomoda a volte. Se si cresce in un ambiente nel quale l'omosessualità sembra non esistere o essere addirittura condannata, chi si accorge di appartenere a tale realtà ,sentirà di far parte di una diversità scomoda. E questo succede a chiunque riconosca di essere in qualche modo "diverso". Se l'omosessualità facesse parte di una dimensione riconosciuta quotidiana il problema non esisterebbe.

 

Sono perfettamente d’accordo con Stella Danzante!

A mio parere, “il problema” reale di TUTTI gli omosessuali (di quelli che attraversano una fase di non-accettazione o di rifiuto, ma anche di quelli riescono dal primo momento della “scoperta” a vivere in modo del tutto tranquillo la loro sessualità) è la società, quella società che da sempre detta delle leggi generali a cui, secondo la maggior parte della popolazione mondiale, tutti dovrebbero obbedire! :)

 

 

Io penso di non aver mai attraversato una fase di non-accettazione; sono del tutto serena e soddisfatta di essere quella che sono! Di sicuro ho paura delle reazioni che potrebbero avere coloro che mi circondano, quindi, prima di pensare di “rivelarmi” cerco di capire come sono le persone che ho intorno! Pian piano questa paura mi sta passando, grazie anche all’aiuto, devo dire, di persone che già sanno di me e che mi trattano in modo del tutto naturale, scherzando e prendendomi in giro di continuo come farebbero con qualsiasi persona etero! :D

 

 

 

Un altro problema per me è la parola "lesbica", lo so che è ridicolo, ma è più forte di me, ogni volta che io devo usarla o solo la sento mi sento come un nodo nello stomaco.

 

Anche io all’inizio avevo una sorta di rifiuto nei confronti di questa parola, preferivo usare la parola gay o omosessuale, ora mi è passata, non mi dà più fastidio! :D

 

Per quel che riguarda le etichette, credo che chi evita di etichettarsi, in fondo, tende a nascondere a se stesso/a quale sia la sua vera natura! E questo sempre per colpa delle paure che gli schemi sociali fanno nascere in ognuno di noi!  :D

 

Per finire, son quasi sicura del fatto che se dovessi trovare la persona adatta a me, se mi dovessi innamorare sul serio, tutto il resto non mi importerebbe, anzi, in quel caso…..chi se ne frega di quello che pensa la gente! Altro che non-accettazione! Secondo me, nel momento in cui una ragazza in contra la sua Lei, la fase della non-accettazione, laddove dovesse esserci, dovrebbe scomparire all’istante, perché finalmente si diventa se stessi, incondizionatamente! :asd:

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Per finire, son quasi sicura del fatto che se dovessi trovare la persona adatta a me, se mi dovessi innamorare sul serio, tutto il resto non mi importerebbe, anzi, in quel caso…..chi se ne frega di quello che pensa la gente! Altro che non-accettazione! Secondo me, nel momento in cui una ragazza in contra la sua Lei, la fase della non-accettazione, laddove dovesse esserci, dovrebbe scomparire all’istante, perché finalmente si diventa se stessi, incondizionatamente! :D

 

sante parole  :D

 

cmq io credo di aver passato la fase della non accettazione  :) insomma la paura dell'essere infelice. Infatti lo si poteva notare anche dal mio primo post dove dico la frase:''sarò infelice a vita se sono così''.

Grazie a questo forum invece ho imparato ad accettare quello che sono :D. Sono d'accordo con quello detto finora...la società -.- se magari la società italiana facesse vedere l'omosessuale come persona e non come malato...non ce ne sarebbero di problemi!! Concordo poi con cc_wary...io se avessi una ragazza me ne fregherei maggiormente di tutto *-*

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io posso dire di star ancora attraversando questa fase. Inizialmente quando avevo capito di provare qualcosa per una mia amica l'avevo trovato quasi dvertente, mi ero detta "perchè no?" come se fosse un gioco, convinta che quando avessi voluto, in qualsiasi momento, avrei potuto tornare sui miei passi e riapprodare all'altra sponda. Convinzione alquanto idiota :) Eppure per me era una sicurezza. Ben presto ho capito che mica potevo far finta di niente, e che i ragazzi proprio non mi piacevano. Adesso sto con una ragazza da poco più di un anno, eppure...ci sono ancora dei momenti (miei) di profonda infelicità, non perchè io non la ami o non stia bene con lei, ma perchè penso che questo non era quello che volevo per me e a volte preferirei chiudere gli occhi e fare finta di non essere me. L'ironia della situazione è che a casa, per esempio,sembra che mia mamma e mia sorella abbiano preso meglio il mio c.o. rispetto a me stessa. Un altro problema per me è la parola "lesbica", lo so che è ridicolo, ma è più forte di me, ogni volta che io devo usarla o solo la sento mi sento come un nodo nello stomaco. A questo punto magari vi chiederete come faccio allora a stare con una ragazza...il punto è che quando siamo insieme mi semto tranquilla, mi sembra di poter affrontare ogni cosa con lei vicina, ma anche solo quando ognuna va a casa sua, ecco che di nuovo mi tornano mille preoccupazioni. Sembrerà una contraddizione, ma se da una parte ho un fortissimo desiderio di stare con la mia ragazza dall'altra vorrei non essere così.Nonostante questa situazione noon posso certo dire di essere repressa, non lo nego a me stessa ma faccio una fatica bestia ad accettarlo.

 

P.S.

Spero di non aver offeso nessuna :D Anzi io invidio molto la serenità che trapela ( non sempre) da alcuni post.

 

Soul ho capito perfettamente quello che dici. Secondo me ci sono due soluzioni:

- o stai nella fase di non accettazione

- o non sei sicura di essere totalmente lesbica, ed è per questo che non ti piace la parola lesbica, perchè non sei sicura di esserlo al cento per cento. Forse dentro di te senti che puoi ancora in futuro innamorarti di un uomo, e magari questa possibilità non te la vuoi neanche precludere. Non è che fai fatica ad accettarti, fai fatica a pensarti totalmente lesbica perchè non sei sicura dii esserlo. Almeno credo.

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io nell'adolescenza credevo di non essermi nemmeno posta il problema di accettarmi... ma in realtà i miei vari dubbi celavano blocchi psicologici che tutt'ora analizzo e non capisco del tutto...

adesso fortunatamente sento di essermi accettata completamente e serenamente...

 

invece, leggendo alcuni dei vostri post che accusano la società...

ma ragazzi, la società siamo noi! e noi siamo la società... se nessuna di noi si ponesse il problema di rispondere "no, ho la ragazza" quando ci viene chiesto "hai il ragazzo?", se non ci si ponessero problemi a mostrarsi coppia in pubblico né più e né meno di come ci si comporterebbe se si fosse una coppia etero... insomma se ci si comportasse naturalmente, e non modificando di continuo in maniera forzata il nostro agire in funzione della paura di non essere accettati (o per evitare fastidi)... allora diventeremmo fatto quotidiano sociale. la parte di società che ci ignora continua a farlo solo perché noi non diciamo che ci siamo, o non lo diciamo con sufficiente forza e convinzione.

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ragazze, io sono nuova qui e devo dire che ogni post che leggo , il 90% dei post che leggo, non alcune cose, il 90% di tutto quello che leggo e anche in quelli che sembrano i +diversi e divergenti, io mi ci ritrovo , e ne rimango sconvolta ancora ogni volta. questo mi fa "crescere" vedo in particolare che gli aspetti contraddittori di ognuno portano confusione e sensazione di capire sempre meno invece io, almenoxme, ho capito che sono aspetti che cmq mi appartengono, tutti, sia quando penso alla parola lesbica come1parolaccia sia quando mi sento lesbica e finalmente nella mia dimensione solo dal momento che accetto tutti e2 questi miei aspetti uno comincia a prevalere sull altro, è qui la crescita...

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  • 4 weeks later...

Cercavo una discussione su questo argomento e l'ho trovata.

 

Vorrei raccontare la mia esperienza, così da capire se, a quel tempo [4-5 anni fa], non mi accettavo o se c'erano altri motivi che mi portavano a determinati pensieri.

 

La mia prima esperienza omosessuale è stata con la mia migliore amica, in seconda superiore. Eravamo molto vicine, come normalmente lo sono le ragazze: baci sulle guance, abbracci e simili. Dopo qualche mese, però, ci siamo rese conto entrambe di volere più di questo. Infatti, desideravamo baciarci sulla bocca. Dopo lunghe discussioni, abbiamo deciso di provare, per vedere se questo desiderio sarebbe sparito appena soddisfatto. Ovviamente, non è andata così, e al primo bacio ne sono susseguiti altri, tutti a stampo. Ci siamo anche dette "ti amo", ma ora non è molto importante ai fini del post.

 

Allora, ero certa di sentire il desiderio di baciare la mia amica, ma non credevo di essere attratta da lei. Non avrei mai detto o pensato: " quella è una bella ragazza". E sono quasi certa che già mi soffermavo a guardare le ragazze, osservando quelle che ritenevo più interessanti.

 

Adesso, la questione è ben diversa. Provo attrazione per le ragazze e lo ammetto senza remore. Sinceramente, però, non riesco a spiegarmi quella mia convinzione di allora, che sembra quasi una contraddizione.

Voler baciare una persona non vuole dire esserne attratti? Il mio era un tentativo di rendere più accettabile una situazione che viene condannata dal molte persone ed istituzioni? Che fosse una specie di blocco mentale?

 

Me lo domando da un po' e trovare qualche spunto su cui riflettere più a fondo non sarebbe male. Sarà un difetto, ma cerco sempre una spiegazione in ogni cosa  :D

 

Grazie  :D

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toraepantote

Cercavo una discussione su questo argomento e l'ho trovata.

 

Vorrei raccontare la mia esperienza, così da capire se, a quel tempo [4-5 anni fa], non mi accettavo o se c'erano altri motivi che mi portavano a determinati pensieri.

 

La mia prima esperienza omosessuale è stata con la mia migliore amica, in seconda superiore. Eravamo molto vicine, come normalmente lo sono le ragazze: baci sulle guance, abbracci e simili. Dopo qualche mese, però, ci siamo rese conto entrambe di volere più di questo. Infatti, desideravamo baciarci sulla bocca. Dopo lunghe discussioni, abbiamo deciso di provare, per vedere se questo desiderio sarebbe sparito appena soddisfatto. Ovviamente, non è andata così, e al primo bacio ne sono susseguiti altri, tutti a stampo. Ci siamo anche dette "ti amo", ma ora non è molto importante ai fini del post.

 

Allora, ero certa di sentire il desiderio di baciare la mia amica, ma non credevo di essere attratta da lei. Non avrei mai detto o pensato: " quella è una bella ragazza". E sono quasi certa che già mi soffermavo a guardare le ragazze, osservando quelle che ritenevo più interessanti.

 

Adesso, la questione è ben diversa. Provo attrazione per le ragazze e lo ammetto senza remore. Sinceramente, però, non riesco a spiegarmi quella mia convinzione di allora, che sembra quasi una contraddizione.

Voler baciare una persona non vuole dire esserne attratti? Il mio era un tentativo di rendere più accettabile una situazione che viene condannata dal molte persone ed istituzioni? Che fosse una specie di blocco mentale?

 

Me lo domando da un po' e trovare qualche spunto su cui riflettere più a fondo non sarebbe male. Sarà un difetto, ma cerco sempre una spiegazione in ogni cosa  :D

 

Grazie  :D

 

 

Io penso che il processo di formazione e definizione della sessualità sia graduale e dipenda da tanti fattori, biologici e sociali. Non credo si possa escludere l'influenza che l'ambiente esercita su di noi. Credo che nella maggior parte dei casi desiderare di baciare una persona sia una manifestazione/conseguenza dell'attrazione a meno che...

 

1.(contro la tua volontà) non stavi pagando pegno al gioco della bottiglia...

 

2. più palusibile, cominciavi ad essere attratta dalle donne, sentivi il desiderio di baciare una donna e lo hai appagato con una persona che rappresentava IL genere femminile dal quale eri attratta ma che nel caso specifico non ti attraeva... una sorta di test su te stessa.

 

 

Credo inoltre che molte delle prime esperienze omosessuali vengano vissute in modo più platonico, intendo prevalentemente quelle avute in giovanissima età e che spesso si hanno con POCA o SENZA consapevolezza della propria sessualità (che infatti è in fase di definizione). Probabilmente una certa influenza culturale omofobica rallenta un pò le tappe.

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io nel periodo di coming con me stessa credevo d impazzire in mezzo a tutte quelle contraddizioni che "sentivo" e/o "sapevo", annegavo nell abisso che c era tra la "teoria" e la "pratica"... ad un certo punto VOLEVO una risposta e cosa ho pensato? di mettermi alla prova finalmente cioè di baciare una ragazza e aspettare la risposta/reazione (come se stessi parlando di una persona completamente estranea) l ho fatto(in discoteca) eee.. niente nè caldo nè freddo sensazione alquanto sciapa e sono tornata nell abisso, ma ripensandoci oggi anche quella era una risposta, semplicemente non mi piaceva particoarmente quella ragazza inoltre penso se una donna etero bacia un'altra ragazza le farebbe schifo o quasi :salut:

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