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In vena di musica!


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Mercante di Luce

Bluvertigo - Complicità

 

Bellissima, pur essendo una cover!

 

"Se ci credi, se hai fiducia in me

con un patto noi ci consacreremo

senza gli abiti, senza affanni

incontro ai viaggi dell'immaginazione

sembra casa mia, sembra pace

Sembra casa tua, sembra nostra

Complicità, il sogno di sempre

su questo pianeta solo noi due

spirito e corpi disgiunti

poi in un istante congiunti

ma io mi sento il sangue pulsare in te

Ritrovare i noi la Divina Idea, la calma

dolce di chi si parla nel silenzio delle parole

suoni, sguardi, visioni e passioni

sembra casa mia, la mia chiesa

Sembra casa tua, sembra nostra

Complicità, il sogno di sempre

su questo pianeta solo noi due

spirito e corpi disgiunti

poi in un istante congiunti

ma io mi sento il sangue pulsare in te"

Mercante di Luce

Probabilmente un tantino pesante, ma... semplicemente meravigliosa.

 

Perdonate la lunghezza, ma non posso fare altro:

 

"Uomini senza fallo, semidei

che vivete in castelli inargentati

che di gloria toccaste gli apogei

noi che invochiam pietà siamo i drogati

Dell'inumano varcando il confine

conoscemmo anzitempo la carogna

che ad ogni ambito sogno mette fine:

che la pietà non vi sia di vergogna

 

C'era un re che aveva

due castelli

uno d'argento uno d'oro

ma per lui non il cuore

di un amico

mai un amore nè felicità

 

Banchieri, pizzicagnoli, notai

coi venti obesi e le mani sudate

coi cuori a forma di salvadanai

noi che invochiam pietà fummo traviate

Navigammo su fragili vascelli

per affrontar del mondo la burrasca

ed avevamo gli occhi troppo belli:

che la pietà non vi rimanga in tasca

Giudici eletti, uomini di legge

noi che danziam nei vostri sogni ancora

siamo l'umano desolato gregge

di chi morì con il nodo alla gola

Quanti innocenti all'orrenda agonia

votaste decidendone la sorte

e quanto giusta pensate che sia

una sentenza che decreta morte

 

Un castello lo donò

e cento e cento amici trovò

l'altro poi

gli portò mille amori

ma non trovò la felicità

 

Uomini, cui pietà non convien sempre

mal accettando il destino comune,

andate, nelle sere di novembre,

a spiar delle stelle al fioco lume,

la morte e il vento, in mezzo ai camposanti,

muover le tombe e metterle vicine

come fossero tessere giganti

di un dominio che non avrà mai fine

Uomini, poichè all'ultimo minuto

non vi assalga il rimorso ormai tardivo

per non aver pietà giammai avuto

e non diventi rantolo il respiro:

sappiate che la morte vi sorveglia,

gioir nei prati o fra i muri di calce,

come crescere il gran guarda il villano,

finchè non sia maturo per la falce

 

Non cercare la felicità

in tutti quelli a cui tu

hai donato

per avere un compenso

ma solo in te

nel tuo cuore

se tu avrai donato

solo per pietà."

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