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Una sentenza storica in India dell'alta corte che finalmente abroga un'insulsa legge che vigeva da epoca coloniale.

 

L'Alta corte Sconfessa una legge ereditata da ex colonizzatori britannici

India, l'omosessualità ora è legale

«I rapporti sessuali tra adulti consenzienti dello stesso sesso non devono più essere considerati un crimine»

 

NUOVA DELHI - L’Alta corte di Nuova Delhi ha sentenziato giovedì che i rapporti sessuali tra adulti consenzienti dello stesso sesso non devono più essere considerati un crimine.

 

E’ la prima volta che la giustizia indiana sconfessa una legge ereditata dagli ex colonizzatori britannici, che vieta l’omosessualità perché ritenuta «contro-natura». Stando alla sentenza citata dall’agenzia di stampa Press Trust of India, l’Alta Corte ha dichiarato l’articolo 377 del codice penale indiano, che criminalizza i rapporti omosessuali tra adulti consenzienti, una «violazione dei diritti fondamentali».

http://www.corriere.it/esteri/09_luglio_02/india_legalizza_omosessualita_e7dfa598-66d1-11de-9708-00144f02aabc.shtml

 

L'Alta Corte di New Delhi cancella una controversa legge coloniale britannica

Vittoria delle organizzazioni di prevenzione dell'Aids e per i diritti umani

India, storica sentenza

l'omosessualità non è reato

 

India, storica sentenza l'omosessualità non è reato

 

NEW DELHI - L'India depenalizza l'omosessualità. Con una storica sentenza, l'alta Corte di New Delhi ha giudicato legali i rapporti gay tra adulti consenzienti. Viene così cancellata la legge di epoca coloniale del 1861 - la cosiddetta "sezione 377" - che assimilava questi rapporti al "sesso contro natura" e li puniva con il carcere fino a 10 anni e addirittura con l'ergastolo nei casi più gravi.

 

La legge, imposta dall'Impero britannico, aveva attirato le critiche degli esperti sanitari e degli attivisti della lotta all'Aids. Il dipartimento di controllo dell'Aids, che fa parte del ministero della Salute indiana, aveva sostenuto che la legge stava mettendo in pericolo i suoi programmi di prevenzione. La sentenza della Corte suprema riguarda il ricorso della Naz Foundation, un'organizzazione che si batte per la prevenzione dell'Aids, secondo cui la Sezione 377 violava il diritto alla privacy e l'eguaglianza garantiti dalla Costituzione indiana.

 

Circa 2,4 milioni sui 33 milioni di persone infettate dal virus HIV nel mondo sono in India, secondo un rapporto dell'Unaids. Circa un milione dei malati sono donne. Proprio domenica in molte città dell'India si erano tenute le marce del Gay Pride, segno della crescente presa di coscienza delle persone omosessuali nel Paese nonostante la legge repressiva.

 

Alcune parti della legge continueranno ad essere attuate per quanto riguarda i rapporti non consensuali.

http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/esteri/india-gay/india-gay/india-gay.html

MAGNIFICA NOTIZIA!!!  :pausa:

 

Questo è un'enorme passo in avanti. Secondo me, al giorno d'oggi, è più importante abolire la pena dell'omosessualità nei paesi in cui vige la pena che promuovere il matrimonio omosessuale nei paesi in cui non esiste nessuna giurisdizione a riguardo, anche se trovo importantissima anche quella battaglia. Prima di tutto il diritto di vivere e di essere riconosciuti dallo stato senza subire pene. Poi si può parlare di diritti, unioni civili e matrimoni.

È senza dubbio un passo in avanti considerevole. :ok:

 

Che deve essere più o meno lo stesso pensiero che è stato fatto quando l'omosessualità è stata depenalizzata in Italia, più di un secolo fa. :ok:

 

Non per smorzare gli entusiasmi, però, se hanno i nostri stessi ritmi, gli indiani cominceranno a parlare di unioni civili nel 2115.

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