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Le canzoni sono di chi le compone o di chi le canta?


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Stavo leggendo un articolo su Micheal Jackson e mi ha colpito una cosa: la famosa canzone Thriller, che tutti conoscono per essere una canzone sua in realtà è stata composta da Rod Temperton che ne ha scritto pure il testo, e mi stavo chiedendo se fosse giusto che le canzoni siano attrubuite al cantante che le rende famose anzichè al compositore che le crea. Sarò io un po' di parte ma per me è una brutta abitudine quella di dire che le canzoni sono di chi le canta, voi cosa ne pensate?

infatti, ma quando si parla delle canzoni si dovrebbe dire che sono del compositore, e ciò non avviene mai! (a meno che cantante e compositore siano la stessa persona)

 

hai ragione..

praticamente solo a sanremo vengono presentati sia compositore che interprete.

non so in base a cosa, per esempio, quando passa un video su mtv appaiono solo il nome dell'interprete e il titolo della canzone, forse è una questione di diritti, come dice qualcuno.

comunque in certi casi non so quanto sia maggiore il merito del compositore piuttosto che quello dell'interprete.. ad esempio thriller se l'avesse cantata qualcun altro sicuramente non avrebbe avuto lo stesso successo (che poi di thriller è bello soprattutto il video, o comunque il mix musica + video)

Si, ci penso spesso, è triste che un brano nella mente del pubblico viene sempre e solo attribuito a chi ne è solamente l'interprete, lasciando nell'oblio il paroliere e il compositore, anche se legalmente hanno tutti i diritti.

E' normale che nella nostra epoca ci sia una frammentazione del prodotto artistico. Mentre prima c'era un aedo, un cantore, che componeva e interpretava, oggi non è più così, perchè c'è stata una divisione dei ruoli, essendo cambiati tutti i meccanismi relativi alla circolazione di arte.  C'è il poeta che scrive il testo, il musicista che compone, l'interprete che canta, chi produce, chi si occupa dell'immagine, chi della veste grafica.

E' un po' come per il cinema: è un lavoro di gruppo. Anche il teatro è stato sempre un lavoro di gruppo; un'opera d'arte che si ottiene grazie alla collaborazione di una squadra.

C'è poi un'ingiustizia di fondo dovuta ai meccanismi pubblicitari e di vendita: nel cinema a restare nella storia sono il regista e qualche attore grande (lo sceneggiatore può aver fatto anche un ottimo lavoro ma, a differenza di quanto accadeva nel teatro classico greco e italiano, nessuno lo tiene in considerazione); allo stesso modo in ambito musicale la gloria che dovrebbe essere condivisa, è riconosciuta solo a uno.

 

Secondo me le canzoni sono di chi le ascolta, di chi le canta, ma soprattutto di chi le compone. Chi le ascolta ha la possibilità di farle sue e di sentirsi raccontato in quelle parole, ma il suo è un gesto fine a se stesso; chi le canta cerca di dare una sua interpretazione al meglio e di applicare la tecnica; ma chi le compone compie la magia. Il miracolo. Il miracolo di trasformare un'idea in qualcosa di concreto, in parole, in note, capaci di essere comprese dagli altri. In effetti, al di là della musica prettamente commerciale, chi scrive non sa mai se il suo entusiasmo, la sua gioia nel sentire che ciò che ha scritto "funziona", saranno poi, mai, condivise. E' una specie di scommessa. E lui, a differenza degli altri, mette in gioco tutto se stesso e tutto ciò che ha, altrimenti non potrebbe produrre niente di autentico e di interessante, ma solo cose simili a quello che altri hanno già scritto e composto.

appunto, è un lavoro di gruppo, un lavoro come un altro

un produttore nota 4 ragazzini carini e fighi che vestono alla moda, le ragazzine sbavano per loro, gli fa cantare degli album pop orecchiabili scritti a tavolino dal suo staff e si fanno $$$ per lui, fama e ragazze per i ragazzini.

le band emergenti che si fanno il mazzo per comporre canzoni proprie, cercando di gestire il tempo tra lavoro/studio e prove, non se le fila nessuno.

purospirito

Si capisco il discors mi sembra più che giusto....

 

Ma si de ve sottolineare che molte canzoni vengono scritte appositamente per un artista, che le fa proprie interpretandole in un certo modo, con la sua personalità.

Pensate, come detto, a tante canzoni che magari le canti qualcun altro...

 

La canzone è come un  vestito cucito apposta per te!

Mike in the Breeze

Ma chiunque sappia cantare e suonare può renderle vive ^^

Forse intendi "chi le rende famose ne rappresenta l'anima"?

 

 

EH????

Scusa ma mi sembra una gran castroneria. Basta pensare alle centinaia di Cover INUTILISSIME che girano.

 

Comunque Coeranos, è una bella domanda. Secondo me è un 50 e 50. Thriller fatta da Madonna, non sarebbe stata Thriller. E' ovvio che entra in gioco la personalità e lo stile dell'artista nel mettere "in vivo" la canzone. Ci sono un sacco di fattori sotto: la popolarità, la personalità, lo stile..

Scusa ma mi sembra una gran castroneria. Basta pensare alle centinaia di Cover INUTILISSIME che girano.

 

Infatti ho scritto "chiunque sappia cantare e suonare".

Con quel "sappia" intendo "essere all'altezza di quello che si sta interpretando", le cover inutilissime non rientrano nella categoria se per cover inutilissime intendi esecuzioni mal fatte o mal riuscite.

che le cover sono inutili non credo proprio, meriterebbero un discorso a parte.

la maggior parte se non la quasi totalità degli artisti ha iniziato approcciandosi ad un cantante/gruppo preferito, studiando e imparando a conoscere le proprie capacità ed il proprio genere attraverso l'interpretazione degli altri, successivamente dagli insegnamenti acquisiti si tirano fuori i propri pezzi.

un musicista non si alza la mattina e gli esce un pezzo dal nulla senza aver acquisito qualcosa dagli altri.

sarebbe un po' come fare l'istruttore di nuoto che non sa nuotare.

senza contare il successo che hanno molte cover band, riempiono i locali (quelle brave ed esperte)

sono molto richieste anche da chi ama "l'originale"

il discorso che una canzone è cucita su un determinato artista è valido anche per chi fa le cover

di certo non esiste il "suonatore universale" in grado si eseguire/cantare qualsiasi cosa, avrà anch'egli un suo genere, una sua personalità

C'è il compositore, il paroliere e l'interprete; e il tutto (la "canzone") non è la mera somma delle parti. Quello di cui parla coeranos è l'aspetto commerciale della musica, legato all'immagine: ci si ricorda più facilmente di Micheal Jackson che di Rod Temperton per il semplice fatto che Jackson lo vedi.

Mike in the Breeze

che le cover sono inutili non credo proprio, meriterebbero un discorso a parte.

la maggior parte se non la quasi totalità degli artisti ha iniziato approcciandosi ad un cantante/gruppo preferito, studiando e imparando a conoscere le proprie capacità ed il proprio genere attraverso l'interpretazione degli altri, successivamente dagli insegnamenti acquisiti si tirano fuori i propri pezzi.

un musicista non si alza la mattina e gli esce un pezzo dal nulla senza aver acquisito qualcosa dagli altri.

sarebbe un po' come fare l'istruttore di nuoto che non sa nuotare.

 

 

 

Con cover inutili intendo quelle cover che non aggiungono nulla di nuovo all'originale.

Insomma, non ce n'è proprio bisogno, no?

se fanno proprio schifo e sono la brutta copia, meglio sopprimerle, cmq vanno molto a gusto, alcune cover mantengono le caratteristiche del cantante e piacciono per questo, altre volte cambia proprio stile e può piacere o no, è molto personale

io personalmente odio quelle di Marylin Manson, mentre To France di Oldfield, fatta dai Blind guardian mi piace, qualcuno potrebbe uccidermi per questo :bua:

Con cover inutili intendo quelle cover che non aggiungono nulla di nuovo all'originale.

Insomma, non ce n'è proprio bisogno, no?

 

Vorrei precisare che quando ho detto che chiunque sappia cantare e suonare può dare vita ad una canzone non avevo assolutamente in mente il discorso delle "cover commerciali". Intendevo più che altro "l'esecuzione in proprio". Ogni volta che piglio in mano la chitarra e suono e canto una canzone, sento di rendere vive le note scritte sul pezzo di carta. Lo stesso se mi metto in una band e insieme suoniamo un pezzo di qualcun altro (sempre posto che si sia all'altezza dell'esecuzione). Insomma, esiste anche la musica "prodotta" per piacere personale o per fare un piccolo spettacolo, senza che ci sia necessariamente di mezzo un interesse commerciale...

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