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Quando la pornografia rovina la sessualità, libero scritto sulla masturbazione.


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Premetto, non è nè una riflessione ispirata al sesso, ne nulla di simile, anzi, è un approfondimento la sessualità e cosa può celarla o, momentaneamente, "cambiarla".

Sia chiaro, non voglio far polemica, anzi, vi chiedo solo di leggere e di scusarmi per i vari errori ortografici (sono le 5 anche per me :salut: ).

Iniziamo.

 

Cosa è che porta un ragazzo gay a definirsi tale?

Il desiderio di copula verso lo stesso sesso? La fantasia che interviene durante la masturbazione? L'emulazione di alcuni stereotipi e il ritrovarsi in essi?

Queste si possono definire le domande "portanti" riguardo l'omosessualità. Ma siamo sicuri che esse possano dare una risposta concreta? Il ritrovarsi in certi "paletti" psicologici, fisici, di atteggiamento, può definire realmente la sessualità?

Assolutamente no, anzi, questi quesiti possono solo crear confusione.

Un ragazzo gay non "visibilmente checca" si porta a domandarsi se la sua sia un'omosessualità effettiva o solo un modo per eludere il rifiuto femminile o cose simili. Per esperienza ho notato che durante la "scoperta" della propria sessualità (anche nel mio caso) si tende a estremizzare un certo di atteggiamenti che dovrebbero esprimere il concetto di omosessuale. Durante questa fase, il ragazzo tende a chiudersi in tale stereotipo, diventa figafobico(passatemi il francesismo), rende i suoi tratti femminili alquanto pronunciati e il suo modo di comportarsi arriva all'isterismo, quasi.

Idem vale nel caso della pornografia, il ragazzo tende a vivere la propria omosessualità e le storie che ne derivano in modo anaffettivo, prendendo d'esempio ciò che gli viene propinato grazie a internet e ai vari media. Il problema, al tempo della "non liberazione sessuale" non si poneva, dal momento che la pornografia era ristretta ad un circolo di poche persone e il tabù imponeva un certo pudore nell'andare a comprare un tipo di giornalino, o un qualunque mezzo di informazione raffigurante iil sesso esplicito. L'erotismo faceva da padrone e le piccole esperienze sessuali, partendo dalla masturbazione reciproca a cose più concrete, erano parte unica della fantasia, ciò portava ad una "non saturazione" sessuale e quindi ad un modo di vivere il sesso più pieno, senza gli stereotipi che ora sono parte integrante dell'adolescenza(storia=sesso, etc.).

Il desiderio di copula verso lo stesso sesso è un altro punto da non tener in considerazione per delineare la propria sessualità, un ragazzo ragionando su essa deve pensare allo stadio affettivo e non a quello di "scopata", deve ragionare sulla persona con cui vuole avere una storia, cosa desidera da essa, cosa lo può portare a "preferire" (scusatemi per la parola ma ora non mi vengono in mente sinonimi) gli uomini alle donne o viceversa e, da quello, passare alla fantasia erotica e a dove indirizzarla.

Ora un ragazzo gay pensa a come può esser far sesso, non a come può essere una relazione, non a come può essere amare che è il 90%, se non di più, di essa.

Io mi sono ritrovato a guardare un film gay(drammatico) tempo fa, a guardare la relazione, a osservare un mondo omosessuale che non avevo mai visto fino a quel momento. A ragionare, a non farmi piacere più il lato sessuale nella coppia.

Prima ero dipendente dalla pornografia, ora è raro che mi stimoli qualcosa, mi sono ritrovato a chiedermi se la mia sessualità era quella che avevo creduto fino al momento o era stata tutta una farsa per nascondere la solitudine e accattivarsi, in un dato modo, un certo tipo di persone.

Ho fatto degli esperimenti, ho guardato nel mio passato se c'erano delle analogie, mi son ritrovato ad accavallare le gambe per sentirmi gay, ho guardato "filmini" di una sponda e di un'altra per vedere quale stimolava la mia lascivia.

Durante questo periodo(bruttissimo, tra l'altro) ho avuto una relazione con un ragazzo, di dimostrare la mia sessualità con lui non mi interessava, i momenti di intimità che passavo con lui eran felici(a differenza del vuoto e della pena che provavo per i miei ex partner dopo la copula o il petting).

Mi sentivo gay perchè sapevo di amarlo, sapevo che non era l'ennesimo esperimento, l'ennesima dimostrazione, era qualcosa di reale per cui ero felice, se accavallavo le gambe, se mostravo un lato più femminile era per gioco, perchè sapevo di poter mostrare quel tipo di lato, perchè conoscevo la sua reazione, perchè sapevo che quel lato non ispirava in lui sesso ma tenerezza.

Potevo essere femminile, maschile, tutto quello che volevo ed era SPONTANEO, non una forzatura data dalla circostanza a fini sessuali.

Potevo passare un pomeriggio con lui e dargli solo un bacio a stampo e stavo sinceramente bene, ero felice perchè in quel momento non c'era bisogno di alcun comportamento diverso da quel "semplice" gesto d'affeto per dimostrare il bene che provavo nei suoi confronti.

Quando mi ha lasciato, invece, son ritornato nello stato di prima, riuscendo a "eccitarmi" quasi solamente con dei ricordi(i nostri...), con quella spontaneità che durante i momenti intimi caratterizzava il tutto, quell'amore incondizionato che provavo nei suoi confronti.

Adesso non mi eccito guardando porno gay, è raro, li vedo stupidi, falsi, saturi di puttanate(francesismo, scusatemi ancora, nda.) che non conducono a niente di reale.

E' più facile io raggiunga un certo grado di perversione con della pornografia etero, visto che non appartiene al mio mondo(con le lesbiche no per esempio, necessito della presenza dell'uomo, da buon gay). Visto che so che quel tipo di uomo non mi apparterrà mai(qui entrano in campo altri fattori, il desiderio di ciò che non si può avere, ecc.). Durante un porno etero, per esempio, è difficile vedere l'espressione dell'uomo durante l'atto e ciò porta anche ad una ricerca di esso e quindi ad una continua innovazione, cosa che non avviene nella nostra sponda, quando tutto è dato subito e tale ricerca(che è ciò che fa nascere il sesso o la circostanza nella relazione, sguardi, movimenti, mugolii, ecc.)viene praticamente annullata nel maggiore dei casi.

Dopo aver analizzato per 5 mesi questa situazione sono arrivato al dunque (che tanto avete agognato, immagino :salut:), la pornografia riesce solo a crear confusione e a produrre un percorso inverso all'accettazione visto che quando se ne è saturi e ci si ritrova a guardare il nostro mondo da un punto di vista differente, le basi cadono e si deve riniziare tutto da capo.

Nonostante abbia 15(16 a poco) anni non credo questo sia solo un momento di passaggio, ho appurato che il mondo femminile non mi ispira il brivido che mi fa percorrere lungo la schiena il ragazzo che amo, e ho appurato che non riesco a trarre eccitazione dal corpo di una donna. Quindi, ragionando su tutte le possibilità, la mia confusione è riconducibile solo a quella descritta sopra.

Scusatemi ancora per il pippone, ma avevo bisogno di condividerlo con qualcuno che capisse e magari aiutare qualcuno in una situazione analoga alla mia.

 

Scusatemi ancora per gli errori sintattici e ortografici.  ^^

La pornografia alimenta confusione in chi la guarda con occhi confusi

 

Detto questo prima della liberazione sessuale i gay usavano ritrovarsi

nei bagni dei cinema a luci rosse etero o in determinati luoghi di battuage

quindi direi che quanto a causa ed effetto, la pornografia non ha causato

niente di nuovo. Non è quindi la pornografia la causa dell'anaffettività...

 

Quando la pornografia si doveva acquistare nelle edicole e si trattava di

pornografia gay e magari si trattava di andare in quella "certa" edicola in

genere vicino ad una stazione ferroviaria, beh...a 14-15 anni era di fatto

una prima piccola impresa che valorizzava il gesto.

 

Nel caso di effettiva "dipendenza" dalla pornografia, magari incentivata

da una sua più facile reperibilità, mi pare ovvio che il punto sia chiedersi

cosa ha determinato questo uso eventualmente eccessivo.

 

Eccessivo significa che io ci investo un quid di tempo che non risponde

al solo fine erotizzante che le è proprio, perchè ne ricavo un piacere

compensativo di altro, in genere questo "altro" è un dis-piacere nella

vita reale che va rimosso, risolto.

Condivido quasi tutto, tranne in alcune parti che sono in contrasto (o non corrispondono esattamente) con la mia esperienza. Durante la mia accettazione omosessuale, avvenuta più o meno quando avevo la tua età, quella che tu definisci in "figagobia" non è mai sfociata in atteggiamenti di accentuazione dei tratti femminili (o effeminatezza). Forse un po' me lo sono imposto io, questo non posso negarlo, ma quando ormai ho imparato ad apprezzare anche tutti quei lati femminili che fanno parte della nostra umanità mi sono sempre lasciato trasportare senza limitazioni. Benchè non sia un tipo che esterna effusioni in pubblico, ad esempio, sono capitate le volte in cui per un forte affetto verso un mio amico mi sono lasciato andare ad abbracci, o a camminate mano nella mano. Forse non sto centrando in pieno quello che intendevi, ma se vai a guardare questi atteggiamenti sono considerati "poco virili", e penso che sia questo il succo della questione.

 

In ogni caso sono d'accordo quando si viene detto che la pornografia crea confusione in chi la guarda con occhi confusi.

All'epoca della mia prima relazione è stato quasi un disastro, ci si incontrava solo per fare sesso, credevo di provare qualcosa ma... non era neanche amicizia, e io non me ne rendevo conto, e quelle 3 coccole da 2 minuti che facevamo pensavo bastassero. Mi sono erso conto, verso la fine, che questa cosa non andava bene, anche perchè... cacchio, a volte emulavo quello che vedevo nel porno... E non perchè mi andasse proprio di farlo. E ho tralasciato tutte quelle cose che rendono bella una relazione... Quando me ne sono reso conto era ormai troppo tardi, ci siamo lasciati... E fu allora che eseguii l'ultima parte dell'accettazione. Mi resi conto di tutte le cose belle che avremmo potuto fare se non fossi stato preso da tutta quella "fisicità". Ovviamente non mi sono svegliato e ho capito tutto. È stata una riflessione abbastanza lunghetta, durante la quale mi chiedevo se non avessi sbagliato tutto, che la mia omosessualità fosse autoindotta, ma piano piano ho finito con l'accettermi, e ho capito che se avessi lasciato fare al mio istinto sin da subito invece di far finta di essere in uno di quei filmini mi sarei risparmiato molti problemi.

 

Spero di aver centrato il discorso  :salut:

non so, la vedo differente, mi sono accettato sui 21 anni, a quell'età già una smanettata tra amici la vedevo come il massimo che si potesse fare tra uomini, la pornografia non sapevo manco che era, quella etero mi faceva vomitare, quella gay non c'era, o se c'era non la conoscevo, chissà se avrei visto un bel porno gay a 16 anni mi avrebbe aperto la mente e aiutato ad accettarmi molto prima, o quantomeno sapere quello che volevo.

secondo me il problema del ragazzo non stava nel rapporto tra pornografia > accettazione dell'omosessualità quanto piuttosto in quello tra pornografia > morbosità nei confronti del sesso, ed è una cosa che riguarda ache gli etero. anzi io penso l'esatto opposto su alcune cose e cioè che una persona con le idee confuse riguardo alla propria sessualità se le chiarisca proprio guardando scene erotiche, perchè se uno è gay finisce per vedere filmati gay anche se si crede etero o bisex...

secondo me il problema del ragazzo non stava nel rapporto tra pornografia > accettazione dell'omosessualità quanto piuttosto in quello tra pornografia > morbosità nei confronti del sesso[...]

 

Mah penso che sia solo una parte dell'equazione. Insomma, il ragazzo ha parlato di accentuazione della femminilità durante l'accettazione, penso che sia inerente anche questo. Almeno, nel mio caso l'elemento dell'equazione "Morbosità" stava al centro.

beLikeInfected

Femminilità sia come atteggiamento che come modo di pensare. Io mi sono ritrovato il mondo ribaltato, ad un certo punto.

Perchè scoprirsi tramite filmini che non innamorandosi di un bel ragazzotto? :salut:

Siamo tutti gay...ma siamo anche persone singole con singole attitudini e approcci alle stesse esperienze. L’ostilità verso le donne o figafobia potrebbe essere una reazione difensiva in un gay non del tutto accettato che in realtà ha un rapporto ancora conflittuale con la propria parte femminile. Io sono gay ma sono ancora un vero uomo come gli etero: è una rassicurazione. Da qui discende in genere un cattivo rapporto pure con l’effeminatezza, propria e degli altri, ed una attrazione per ciò che è virile.

 

Difficilmente vedrete film pornografici con personaggi effeminati…che si scambiano coccole, il motivo è ovvio non è ciò che i gay vogliono vedere, non vende. La domanda quindi dovrebbe essere: perché un gay figafobico finisce per accentuare in sé ciò che di sé non gli piace prendendo pose ancora più effeminate e poi allo stesso tempo si nutre di pornografia cioè di rappresentazioni che accentuano l'esatto contrario?

 

Una risposta potrebbe essere che i modelli virili che lo circondano sono tutti eterosessuali e quindi inarrivabili, fuori dalla sua portata, lo mettono in crisi. Stiamo parlando di ragazzini che stanno scoprendo qualcosa di sé, inevitabilmente c’è dentro qualcosa che preme per uscire fuori ed esprimersi, manifestarsi, anche contro la volontà cosciente della persona. Ecco che c'è un terreno fertile per la compensazione morbosa...

 

Però scusatemi…non vi viene in mente che il problema è un altro?

 

Non avete mai avuto un amico di famiglia che fosse gay? A casa mia c’era…era quello che veniva da solo alle cene. Della sua omosessualità non si sapeva nulla, perché non se ne parlava, il fatto che fosse sempre solo non era esattamente rassicurante, ma certo credo mi abbia aiutato il fatto di vederlo trattare come tutti gli altri ospiti dai miei e vederlo parlare di tante cose etc. Il problema era che lo specifico omosessuale di questo omosessuale restava un grande punto interrogativo per me. Una volta che ci si scopre gay questo specifico va riempito, ma se uno non ha mai conosciuto un gay in vita sua…

 

Secondo problema, se manca la conoscenza pratica dell’omosessualità c’è la possibilità di una conoscenza teorica, ma libri per ragazzini di 11-12 anni non esistono. Io lessi un vecchio trattato di sessuologia dei miei, di livello universitario, che traduceva un testo americano degli anni ’60. Si parlava di tutto, l’unica cosa che ancora oggi ricordo è “malattia incurabile”. Ma a parte il fatto che il testo era omofobico e datato, non si

può pretendere che un ragazzino gay abbia capacità e attitudini intellettuali superiori alla media degli etero.

 

Insomma è ovvio che non si può dare la colpa al porno della mancanza TOTALE di una educazione sentimentale e sessuale gay, che di fatto

un ragazzino di dodici anni deve farsi da solo, spesso senza nessuno strumento a disposizione se non la pornografia.

Femminilità sia come atteggiamento che come modo di pensare. Io mi sono ritrovato il mondo ribaltato, ad un certo punto.

Perchè scoprirsi tramite filmini che non innamorandosi di un bel ragazzotto? :salut:

 

Nel mio caso in questo modo avrei dovuto aspettare altri 10 anni, represso com'ero in questi argomenti... xD

Che topic denso!

Sono sicuro che non riuscirò a dire la mia su tutto...

 

- Se esamino la questione "pornografia

alla ricerca di qualcosa di specificamente gay,

scopro - come dice Coeranos - che la dinamica è identica

a quanto avviene per la nostra controparte etero.

Agli etero manca un'educazione sentimentale?

Di sicuro non mancano loro né gli esempi né i modi per trovarla;

questo però non impedisce che consumino pornografia

e possano avere un rapporto morboso col sesso quanto il nostro.

Morbosità - quella del nostro autore - a cui si sostituisce,

come nel "periodo refrattario", un disgusto per il sesso.

 

- Lo strano nesso tra effeminatezza, "figafobia" e pornografia

(un mondo, come ricorda Hinzelmann, privo di effeminati),

reso ancora più paradossale pure dal consumo di porno etero,

è un nocciolo di mistero nel quale non mi raccapezzo;

quindi sbaglierò l'analisi che segue.

Io credo che l'effeminatezza si manifesti più spesso

in situazioni di "chiusura", quasi a lanciare un segnale agli altri

(ritengo che più sia "aperta" una società, meno i gay siano effeminati).

Credo anche che la "figafobia"

(misoginia come repulsione sessuale? Davvero manca un nome?)

sia chiaramente innescata dall'effeminatezza

e che sia un modo nevrotico per auto-alimentarla.

In questa nevrosi suppongo che l'identificarsi nella "donna del porno etero"

debba avere una parte.

Sgombriamo il campo dai falsi problemi perché in effetti il topic è denso

 

Uso morboso della pornografia: bisogna intendersi sul morboso…è ovvio che un ragazzino che viva ancora la sua sessualità in modo solo voyeristico, specifichiamo pure voyeristico virtuale per distinguere dal voyerismo vero e proprio, cioè non ha ancora avuto rapporti con persone in carne ed ossa, dedicherà più tempo alla pornografia. Solo in casi veramente eccezionali è possibile presumere che l’uso sia morboso e  come nell’esempio qui formulato emerge che nel consumo di pornografia si buttano istanze non legate all’eccitazione e soddisfacimento sessuale.

 

Un consumo intenso di pornografia di per sé quindi non è morboso, anche se certo sarebbe meglio che non costituisse l’unica forma di educazione sessuale. Anche il parlarne cogli amici, scherzarci etc. etc. è del tutto ovvio e pacifico. Se parliamo di uso corretto di pornografia

parliamo di educazione SESSUALE non sentimentale. Ovviamente quando io parlo di educazione sessuale non intendo le menate paracattoliche sull’educazione all’affettività, al rispetto della donna, tutte cose retoriche che scivolano addosso perchè improprie, parlo proprio di eros.

 

Il punto è quindi che a un ragazzino etero manca l’educazione sessuale e c’è pure la paura di doversi confrontare col sesso diverso. Anche gli etero hanno il problema di dover crescere...

 

Al gay manca l’educazione sessuale, che già implica una possibile sessuofobia più accentuata causa omofobia, ma anche tutto il resto ed ecco che rischia di finire nella confusione più totale. Tutte le istanze irrisolte sulla sua identità rischiano di scaricarsi sull’unica cosa dell’omosessualità che conosce, perché non ha altri termini di raffronto o categorie in cui orientarsi.

 

Solo a questo punto del discorso si inserisce il fatto di non aver mai conosciuto un gay, di non aver mai letto niente di gay e meno male

che ora fra cinema e TV qualcosa si vede...di non saper relazionarsi che con una "certa idea degli omosessuali" che è quella dell'ambiente

eterosessuale in cui è vissuto.

beLikeInfected

Ma io non parlo di privare del tutto la persona della pornografia, io dico che un adolescente non dovrebbe usare quella ma lavorare di erotismo e fantasia, di esperienze magari. Per me la pornografia dovrebbe dar "spunti" per accrescere la creatività al nel momento intimo, nulla più.

ciao !

mi è piaciuto molto il tuo post.

 

Penso che la pornografia sia qualcosa di "neutro", cioè è vero che banalizza il sesso però eccita e a volte piace, anche se è noiosa e un po' ridicola. Non credo che faccia del male.

Avrai notato che ci sono delle immagini o dei film cheti danno molta emozione o eccitazione anche se non si vede sesso. 

 

Penso che sia forse normale che ci sia una sessualità molto fisica (e anche un po' banale) e una più intensa e di "testa" con emozioni più forti.

 

Tutto sommato la pornografia svolge una sua funzione...

...sostanzialmente, credo che l'abuso di pornografia alimenti la tristezza.

Penso alla pornografia come qualcosa di finto, sintetico, poco interessante...lo sguardo di un ragazzo che mi piace mi eccita di sicuro di più del filmino di una scopata.

Riconcosco che all'età di beLikeInfected, per me guardare film a tematica gay o porno gay è stato "utile" per sgombrare il campo dall'idea che potessi essere etrosessuale. Ma non ha avuto un'importanza tanto rilevante quanto lo è stato socializzare con altri ragazzi gay...

 

Mi rivolgo direttamente all'autore del topic:

non è la pornografia in sè a rovinare la società, o il percorso di accettazione individuale...siamo noi che dobbiamo trovare delle forme meno "passive" e più partecipate di scoperta della sessualità....non è un invito ad organizzare orge, nemmeno a non farlo, dico solo di non farsi condizionare troppo dai pornazzi nella definizione della propria identità sessuale :salut:...in internet alle volte conviene cercare persone con cui condividere dei racconti di esperienze fatte piuttosto che cercare sex in modo disordinato...

Dici di trovare più eccitanti i porno etero di quelli gay: io credo che accada solo perchè vorresti avere vicino un ragazzo molto virile.

 

Concordo con Almadel circa l'idea che l'effemminatezza possa essere, in una situazione di "chiusura" in cui non si viva serenamente il proprio essere gay, un modo alternativo per "dire agli altri" che siamo gay.(Più banalmente, se penso alla mia esperienza, quando non ero dichiarato non ero esattamente più effemminato: ero solo più infelice e più isterico. E l'isteria è femmina, c'è poco da fare...)

Ma si incontrano anche molti ragazzi effemminati che non sembrano percepire questa situazione di "chiusura", di "censura" emotiva, sessuale....perciò è certo che la "genesi" dell'effemminatezza ha anche altre ragioni.

Credi che il fatto che la pornografia possa apparire qualcosa di sintetico

possa spiegare pure alcune sue evoluzioni come il genere amatoriale, insomma

c'è anche una ricerca estetica della spontaneità nel porno attuale, secondo voi?

 

Ovviamente concordo sull'osservazione che lo sguardo di un ragazzo in

carne ed ossa che piace è tutta un'altra cosa, la conferma di questo penso

l'abbiamo pure dai voyer che preferiscono assistere a scene di sesso dal vivo...no?

Sempre spettatori, ma in presa diretta...direi sia probante :D

 

Per quanto riguarda l'effeminatezza, io sono solito distinguerla dalla "parte femminile"

che ognuno di noi ha interiormente. Questa parte femminile va distinta dalla sua

esteriorizzazione e spogliata da caratteristiche negative.

 

E' vera l'osservazione che l'isteria produce probabilmente una effeminatezza di risulta

sgradevole e in quanto tale l'isteria è un qualcosa che nasce da dentro di noi.

 

Ci sono però altre genesi dell'effeminatezza...concordo pure su questo.

 

Ad es. ci possono essere altre chiusure, più specifiche che non ineriscono

al solo fatto di non aver fatto CO. Come percepisco il mio corpo, che rapporto

ho con esso? Come agisco o non agisco le mie emozioni etc. etc.

 

L'obiettivo dovrebbe essere quello di far apparire la naturalezza del proprio

lato femminile

 

Avete mai notato ad esempio come cambia l'atteggiamento di un travestito

a seconda che sia in vesti maschili o femminili? Tanto è imbranato timido incerto

da maschietto, e spesso non isterico, tanto è diva in vesti femminili...

 

Beh vi lascio a riflettere su queste cose perchè parto... :salut:

LocoEmotivo

Idea iniziale molto interessante, come anche le varie replies che ho letto: cercherò però di non infognarmi nella confutazione di questa o quella proposizione ma di dare, semplicemente, il mio contributo.

 

La pornografia per me è stata una sorta di magistra vitae: quando ero un giovane etero, semplicemente mi spalancò mondi che non immaginavo ma che interiorizzai e che lasciarono, poi, stupita la mia prima donna (ma non sono mai stato un grande amatore  :D).

Nei miei periodi di confusione d'identità, la pornografia gay m'indicava come non tutto fosse ancora alla luce, come ci fosse altro da conoscere - e proprio grazie alla pornografia, principalmente, ho capito qualcosa in più di me.

Concordo che tutto ciò fa male: ricordo ancora la tristezza di un ragazzo che mi stava facendo qualcosa con rumori e mosse tipici dei più tristi video...  :D  Però, con un forte senso critico alle spalle, credo che, nelle età di formazione, tutto sommato se ne possa "imparare" qualcosa (passati l'espressione, è l'una di notte e sono stanco morto!): una sorta di Bignami di educazione sentimentale, quasi, alla quale va però affiancata l'educazione sentimentale del cuore.

 

Però io dico questo avendo 26 anni: quando ne avevo dieci di meno la porgnografia su internet non era poi così facilmente accessibile (anzi, tutto sommato non lo era proprio il web!  :D). C'è da sperare che i sedicenni di oggi siano fortunati quanto me ne ritengo io.

 

(E se ho detto cretinate, vi prego, siate giudici pietosi!)

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