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Forse non lo sapevate ma esiste il primo regno gay/lesbo


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Questa era troppo bella non potevo non pubblicarla  :salut:

(24/07/2009) Eletto il gay più influente del Paese, Insy tratta nella sua rubrica l`unico stato dichiaratamente gay al mondo: the Gay and Lesbian Kingdom of the Coral Sea Islands.

 

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Insy Loan Tutto sommato poteva andare peggio

 

 

La sua bandiera nazionale è la rainbow, la lingua ufficiale l’inglese e stampa persino dei francobolli. A molti sarà sfuggito ma il 14 giugno scorso si è celebrato il quinto anniversario della fondazione del Gay and Lesbian Kingdom of the Coral Sea Islands, la prima, e credo unica, nazione omosex al mondo (vai alla pagina di Wikipedia in inglese >>> o alla pagina Wikipedia in italiano >>>). Si trova su una piccola isola nel nord est dell’Australia e considerando l’aspirazione ad essere regine che alberga nel cuore di tutti i gay, la forma di governo non poteva che essere una monarchia, tant’è che il suo fondatore, Dale Parker Anderson, da oggi risponde al nome di Sua Maestà Dale I.

 

Una delle isole principali del regno

La nazione venne proclamata all’indomani del rifiuto da parte del parlamento federale australiano ad approvare i matrimoni omosessali quindi, un manipolo di pionieri si sono detti: “Sai che c’è? Noi a questo punto ci facciamo uno stato come ci pare a noi” e un po’ come fecero i quaccheri nel XVII secolo quando approdarono in America fondando la Pennsylvania, hanno messo quattro lesbiche ai remi due gay abbracciati a prua e sulle note di “My heart will go on” sono sbarcati sulla loro terra promessa.

Ora la storia in se potrebbe far sorridere visto che mi posso solo immaginare che l’inno nazionale sia un brano preso a caso da Abba Gold (I am what I am, cantata da Gloria Gaynor ndr.), e che le uniformi di un eventuale esercito siano state disegnate dagli stilisti della Aussiebum, ma in linea di principio l’idea non mi sembra affatto sbagliata. Se uno stato, di quelli veri, con tanto di accredito all’ONU, non permette ad una larga parte dei propri cittadini di vivere serenamente assecondando la loro natura (e nel rispetto dei propri connazionali), perché non andarsene e crearsi uno stato a propria immagine e somiglianza? Perché dobbiamo considerare come valore la convivenza quando questa potrebbe frustrare le aspirazioni di parte dei suoi abitanti? Lo so che molti si stracceranno le vesti ed inizieranno a gridare “ghettizzazione!!”, ma qui non si tratta di una segregazione forzata quanto piuttosto di una scelta fatta in assoluta libertà. Non capisco infatti come mai se una famiglia esasperata dallo smog di Milano decide di abbandonare la città per trasferirsi in una baita isolata in Trentino mangiando formaggio di capra e respirando aria pulita tutti si riempiono gli occhi di lacrime di approvazione, mentre se un gruppo di gay, dopo essersi rotti le palle in una società che non li tutela, decidono di farsene una per conto loro, dovrebbero essere accusati di autoghettizzazione.

 

Se la richiesta del riconoscimento dei matrimoni gay è una cosa tanto intollerabile per molti stati e se per altri il solo fatto di essere omosessuali è addirittura condizione sufficiente perché vengano messi alla forca, che problema c’è a desiderare di ritirarsi in un lembo di terra dove nessuno ti rompa l’anima dicendoti che le tue istanze sono socialmente destabilizzanti o divinamente intollerabili?

Lo hanno fatto gli ebrei fondando Israele quando si sono resi conto che se a preservarsi non ci avessero pensato da soli, nulla avrebbe garantito in futuro l’irripetibilità un altro olocausto. Stesso principio di auto tutela potrebbe essere valida anche per gli omosessuali, soprattutto in nazioni come la nostra dove il dibattito sulle unioni tra persone dello stesso sesso è fermo ai tempi di Giulio Cesare, dove una Ministro dalle ginocchia sbucciate continua arrogantemente a non voler attuare provvedimenti che condannino l’omofobia e dove, a fronte di alcuni ricchioni privilegiati dalla loro posizione sociale esiste una larga fascia di omosessuali che ancora patiscono violenze e soprusi. Quindi, a questo punto, ha davvero valore continuare a scontrarsi quando hai di fronte interlocutori che considerano le tue esigenze capricci trascurabili?

 

Credo che tutti gli sforzi che l’essere umano fa nel corso della propria esistenza siano tesi a modellare la propria vita sull’immagine dei loro bisogni. E’ il fondamento della felicità se ci pensiamo bene. Quindi tutto sommato, pur nella sua paradossalità, pensare di creare uno stato dove gli obiettivi sono universalmente condivisi, non mi sembra poi un’idea così malsana. E se a questo ci aggiungente che stiamo parlando di una soleggiata isola australiana, la cosa si fa ancora più allettante.

 

Fonte: gay.tv

 

Credevo fosse uno scherzo ma poi ho visto che ci sono pagine di wikipedia sia in inglese che in italiano

letto dall'inizio alla fine tutto d'un fiato  :D sono d'accordo con chi ha scritto tutto questo...insomma al più presto voglio proprio visitarlo questo regno  :salut: però,non è giusto che siano stati costretti a fare una cosa del genere! Se le persone fossero state più intelligenti -.- si può vivere civilmente gli uni con gli altri...ma comunque non ci sono degli Stati dove essere omosessuali non conta? Cioè dove sei una persona normale e dove sei una persona normale? Londra?

carino quell'articolo, mi piace proprio il tono con cui e' scritto! anche molto intelligenti le osservazioni che tacciano le solite accuse di auto-ghettizzazione. Solo mi sfugge se e in che modo questa nazione e' riconosciuta dalle altre?... Risultano tutti ancora avere passaporto australiano, y/y?

 

edit: Imperfect_Dream, Londra non è uno stato... ù_____ù"

Avevamo anche noi una micronazione a largo di Rimini, mi pare, ma è stata prontamente affondata dai carabinieri.

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_delle_Rose_(micronazione)

 

Sealand, quella che ho citato prima, era stata invasa dall'Olanda, ma i militari sono ritornati in patria con la coda tra le gambe perchè il principe era riuscito a scacciarli tenendo in ostaggio il responsabile del tradimento, un esponente olandese.

È chiaro che le micro-nazioni non sono affatto tollerate, e che un cittadino non può andarsene dove vuole a fare quello che vuole rifiutando la propria cittadinanza

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Principato_di_Sealand

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Iniziativa bellissima, e anche divertente!

Quasi quasi ci faccio un pensierino eheheheh  :D

Non trovo sia ghettizzante, all'iniziativa possono infatti partecipare tutti non solo i gay e poi in ogni caso nulla costringerebbe i gay alla scelta di quell'isola rispetto al resto d'Australia quindi per me no problem. Anzi, idea originale, provocatoria e spassosa  :D  :D

XD sweet mi scuso per la gaff...come primo esempio ho preso Londra...ma non volevo far credere che lo prendessi come esempio di Stato  :D ma più come città ovviamente  :D

 

Comunque è davvero una bella idea :D

Propongo di andare in massa a conquistare Ventotene, sarebbe più facile da raggiungere...  :D :D

 

Non credo ci potremmo entrare tutti: Ventotene è un fazzoletto di terra ed i gay sono centinaia di milioni  :D Semmai dovremmo conquistare Cuba

Non possiamo andare tutti in Grecia?

In fondo l'omosessualità non è il "vizio greco"?

 

In una settimana spezziamo la resistenza

di tutti i Greci che rompono le palle;

e se qualcuno ci dice qualcosa, possiamo sempre dire

che sono come i Nazisti e vogliono un nuovo "Omocausto".

 

Concediamo la cittadinanza a tutti i gay del mondo;

a ciascuno diamo un peschereccio e un fucile per difendersi dai Greci

(sapete che la Chiesa Ortodossa è fra le più omofobe?).

 

Cioè, dai! Le Isole del Mar dei Coralli sono disabitate!

Mi togliete tutto il divertimento!

Ho già in mano un progettino per il "Muro di Atene"

e pensate a Mykonos! E una discoteca al Partenone!

 

Poi espelliamo i Greci eterosessuali

e facciamo dei campi profughi in Serbia;

fatto questo andiamo alla conquista dell'Albania

(è pure mussulmana, peggio ancora che ortodossa!)

e staniamo gli omofobi col fosforo bianco.

 

Ci pensate? Daaaai, vi prego!

poi morti tutti di vecchiaia perchè non ci riproduciamo, il mondo sarà deserto

Ma no, basta estrarre a sorte quali persone dovranno loro malgrado accoppiarsi tra loro per garantire la continuazione della specie... E si minaccia i figli che se escono fuori etero verranno buttati fuori di casa... :D

È un po' la scoperta dell'acqua calda (in effetti dev'essere calda, da quelle parti). Era finendo non so come su quella pagina di wiki, che scoprii I am wghat I am, che peraltro manco mi piace.

Propongo di invadere la Corsica, tanto i Francesi si sono pure scordati di averla.

 

Ma non è molto più sconvolgente che Insy Loan sia stato nominato il gay più influente d'Italia?

OT: E' un blogger (gay dichiarato) ---> http://trps1.blogspot.com/

 

Recentemente ha pubblicato anche un libro: "Alla fine di questo libro la mia vita si autodistruggerà".

Credo che stia riscuotendo un discreto successo.

 

Fine OT.  :D

direi ke è stata un'ottima e pacifica protesta contro un mondo sempre + omofobiko e rincoglionito :D

 

fatto questo andiamo alla conquista dell'Albania

(è pure mussulmana, peggio ancora che ortodossa!)

e staniamo gli omofobi col fosforo bianco.

 

cavolo ti appoggio :D studio arabo e l'idea ke un giorno dovrò trasferirimi momentaneamente in un paese arabo anti-frocio m vengono i brividi :D

  • 3 weeks later...

mah  :)

e poi.. regno omosessuale e poi risultano essere isole disabitate? :look: mi aspettavo locali e festini stile gay village :afraid:

 

The kingdom's claims are not recognised by any state, and as no permanent settlement has been established, the Coral Sea Islands remain uninhabited. The kingdom issued its first stamps in July 2006. The kingdom's website says that tourism, fishing and philatelic sales are its only economic activities.

 

 

 

Lfn :cool:

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