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Omosessualmente etero: paradosso?


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dissonantecognitivo
transessuale o transgender NON indicano un orientamento sessuale. Indicano il sesso a cui ti senti di appartenere. Ovvero' date=' biologicamente sei un uomo o una donna, ma ti senti di appartenere all'altro sesso.

Etero, lesbica, bisex indicano quali sessi ti attraggono.[/quote']

 

Dà un che di aulico citare qualcuno da un altro topic, sicché ne faccio pratica anch'io.

 

Il dubbio che passo a propinarvi è forse più logico che non reale/biologico, ma vale lo stesso la pena discuterne, al mio avviso.

 

Transessuale non indica una disposizione naturale verso questo o quel sesso, ma semplicemente un modo di intendersi sessualmente, o meglio l'appartenenza a livello fisico al sesso opposto - sarebbe contraddittorio travestirmi per adegurmi al mio stesso sesso.

Dunque, assodato ciò, consideriamo un signor X travestito da donna: rispondendo alla naturale propensione ormonale - alla più diffusa almeno - questa signora sarà attratta dagli uomini, sentendosi pienamente una vera e propria donna. Questo solleva la mia curiosità: pur avendo la "coda davanti", il signor X è mentalmente una graziosa pulzella a tutti gli effetti, dunque benché si consumi un vero e proprio atto omosessuale, in realtà l'atto è (figurativamente) eterosessuale, considerando gli intendimenti sessuali degli amanti.

 

Spero dii essermi spiegato adeguatamente.  :eek:

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/11041-omosessualmente-etero-paradosso/
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Spieghiamo la differenza tra travestito e transessuale, allora.

 

La transessuale

(si usa il femminile quando si indica un maschio che si sente e diviene donna)

che sia attratta da un maschio è chiaramente eterosessuale.

Lo è talmente tanto che - dopo l'operazione a cui aspira -

può benissimo sposarsi ANCHE in Italia (e pure in Turchia e in Iran...)

 

Il travestito

è semplicemente un maschio che si traveste da donna durante il sesso.

Nonostante questo NON si sente una donna,

esattamente come se io mi vesto da SS, non mi sento un nazista

o non penso di essere un infermiere se durante un rapporto recito questo ruolo.

In questo caso - ovviamente - si tratta di omosessualità,

seppur "colorata" da un gioco di ruolo.

Ci si infila in un rognoso rompicapo che è fine solo a se stesso. Penso che questi interrogativi, dal mio punto di vista quasi del tutto accademici, si potrebbero meglio rispondere empiricamente: sarebbe molto più facile chiedere a un transessuale cosa si sente, cosa gli piace e come si "etichetta". Ho virgolettato deliberatamente la parola in quanto mi è capitato di leggere nella firma di un utente il fatto che per costui fosse importante etichettarsi come omo etero o bsx, ma d'altra parte qui si scende in una situazione differente, e credo che l'etichettatura a questo punto sia solo un impiccio più mentale che pratico.  :eek::asd:

Io ADORO le questioni puramente accademiche :eek:

Ad ogni modo questi problemi di etichetta

sono fondamentali per trattare con una trans.

Una trans NON si sente omosessuale

(a meno che non lo sia davvero, ne conosco un paio)

e si offenderebbe a sentirselo dire.

dissonantecognitivo

Spieghiamo la differenza tra travestito e transessuale, allora.

 

La transessuale

(si usa il femminile quando si indica un maschio che si sente e diviene donna)

che sia attratta da un maschio è chiaramente eterosessuale.

Lo è talmente tanto che - dopo l'operazione a cui aspira -

può benissimo sposarsi ANCHE in Italia (e pure in Turchia e in Iran...)

 

Il travestito

è semplicemente un maschio che si traveste da donna durante il sesso.

Nonostante questo NON si sente una donna,

esattamente come se io mi vesto da SS, non mi sento un nazista

o non penso di essere un infermiere se durante un rapporto recito questo ruolo.

In questo caso - ovviamente - si tratta di omosessualità,

seppur "colorata" da un gioco di ruolo.

Chiedo umilmente venia, mi frustigherò pubblicamente per tre giorni,

quando non indosserò il cilicio per espiare nella carne i miei peccati.  :)

 

Presumo si sia capito lo stesso il discorso, tutto sommato.  :P

 

Ci si infila in un rognoso rompicapo che è fine solo a se stesso. Penso che questi interrogativi, dal mio punto di vista quasi del tutto accademici, si potrebbero meglio rispondere empiricamente: sarebbe molto più facile chiedere a un transessuale cosa si sente, cosa gli piace e come si "etichetta". Ho virgolettato deliberatamente la parola in quanto mi è capitato di leggere nella firma di un utente il fatto che per costui fosse importante etichettarsi come omo etero o bsx, ma d'altra parte qui si scende in una situazione differente, e credo che l'etichettatura a questo punto sia solo un impiccio più mentale che pratico.  :ghgh: :ghgh:

Non sei abbonata alla settimana enigmistica, mi sa.  :)

 

Io ADORO le questioni puramente accademiche

Siamo in due  :)

 

Ad ogni modo questi problemi di etichetta

sono fondamentali per trattare con una trans.

Una trans NON si sente omosessuale

(a meno che non lo sia davvero, ne conosco un paio)

e si offenderebbe a sentirselo dire.

Dunque una trans non è gay, ma etero a tutti gli effetti, sebbene per la biologia si tratti di omosessualità conclamata.

Il paradosso rimane, ma non è rilevante, con questo quesito non ci costruiremo cattedrali di pensiero.

 

Era un giochetto volto a dimostrare che, qualora mi sentissi donna senza mostrarlo,

ed andassi con le donne per qualunque motivo, sarei completamente gay,

solo che la maggioranza mi chiamerebbe etero.

 

Altre implicazioni e riflessioni potrebbero uscire, anche molto distanti dalla sfera sociale,

ma fintanto mi accontento così, poi chi lo sa.  ;)

 

 

 

(non scrivete due post consecutivi, usate il tasto "modifica" piuttosto;)

Dunque una trans non è gay, ma etero a tutti gli effetti, sebbene per la biologia si tratti di omosessualità conclamata.

Dubito che la biologia entri molto in queste questioni di identita' di genere e orientamento sessuale.

Certo, se una persona quando e' nata era uomo, ed e' attratto dagli uomini era omosessuale.

Ma se questa persona si opera, perche' la sua identita' di genere e' femminile, e diventa una donna, allora non e' piu' omosessualita'... e' diventata una donna eterosessuale. Che a un certo punto della sua vita sia stata uomo e' irrilevante. Persino per la biologia!

 

Era un giochetto volto a dimostrare che, qualora mi sentissi donna senza mostrarlo,

ed andassi con le donne per qualunque motivo, sarei completamente gay,

solo che la maggioranza mi chiamerebbe etero

Se ti sentissi donna e andassi con le donne, saresti una transgender che ha come orientamento sessuale "lesbica". Esistono.

Ma di fatto se ti sentissi di un genere diverso da quello con cui sei nato, non lo faresti "senza mostrarlo". Cercheresti di assumere tratti femminili o magari chiederesti di essere chiamato con nome da donna.

Io conosco due transessuali - nessuno dei due e' operato o e' diventato biologicamente maschio ma entrambi si fanno chiamare e si riferiscono a se stessi con pronomi maschili.

Dubito che queste due persone potrebbero essere transessuali "senza mostrarlo".

Mi sa che il tuo esempio parte da una tua situazione di fantasia piu' unica che rara.

Proprio ieri ho visto una bellissima puntata di South Park in cui il Sig. Garrison si sottopone a una vagino-plastica, e dopo l'operazione si considera una donna etero, e infatti ripudia il suo fidanzato, il signor Maso perchè finocchio.  :)

 

Non sei abbonata alla settimana enigmistica, mi sa.  :P

 

No, guarda, non è che non mi piacciono i rompicapo, è semplicemente la questione dell'etichetta che per me, diversamente da Sweet, ha poca importanza. E poi sono un tipo più pragmatico che teorico :).

 

Sì, c'è da chiedersi perchè ho deciso di partecipare alla discussione :ghgh:  :ghgh: :) ;) ;)

dissonantecognitivo
Se ti sentissi donna e andassi con le donne' date=' saresti una transgender che ha come orientamento sessuale "lesbica". Esistono.

Ma di fatto se ti sentissi di un genere diverso da quello con cui sei nato, non lo faresti "senza mostrarlo". Cercheresti di assumere tratti femminili o magari chiederesti di essere chiamato con nome da donna.

Io conosco due transessuali - nessuno dei due e' operato o e' diventato biologicamente maschio ma entrambi si fanno chiamare e si riferiscono a se stessi con pronomi maschili.

Dubito che queste due persone potrebbero essere transessuali "senza mostrarlo".

Mi sa che il tuo esempio parte da una tua situazione di fantasia piu' unica che rara.[/quote']

 

La discriminazione spaventa, il coraggio di distruggere una vita per ricostruirne un'altra, idem.

Molti non sanno accettarsi per quello che sono, spesse volte.

Non ti sto parlando di qualche storiella, ma di esperienze viste più o meno da vicino,

per quanto per me rimanga una realtà alquanto inesplorata.

La gente si maschera bene quando ha paura.

 

Poi, oh, a me basta un solo caso perché questo topic abbia motivo di esistere. :P

 

No' date=' guarda, non è che non mi piacciono i rompicapo, è semplicemente la questione dell'etichetta che per me, diversamente da Sweet, ha poca importanza. E poi sono un tipo più pragmatico che teorico[/quote']

 

Alla fine così è, non hanno significato le etichette, tranne forse una qualche funzione orientativa in questo mondo così complesso.

Vedi già la mia magra figura su trans e travestiti, voglio dire, troviamo persone vere oltre le categorie, cominciare a conoscere le loro caratteristiche potrebbe avere una sua utilità dopotutto, non credi? Poi, chiaro, ognuno vive la sua sessualità come crede, in modo sicuramente irripetibile ed incomprensibile, ma almeno so per grandi linee con chi ho a che fare, evitando comportamenti o espressioni fuori luogo e/o offensivi.

 

 

Perché hai partecipato?

 

facciamone una questione puramente accademica  :) :ghgh: :ghgh:

dissonantecognitivo

 

Perché hai partecipato?

 

 

Perchè in fondo in fondo le questioni accademiche mi piacciono. Mi capitava di perdermi in discussioni sul funzionamento dei motori iperspaziali, e lo facevo molto tranquillamente :ghgh:

Un altro fan di Donnie Darko :)

Alla fine così è, non hanno significato le etichette, tranne forse una qualche funzione orientativa in questo mondo così complesso.

Vedi già la mia magra figura su trans e travestiti, voglio dire, troviamo persone vere oltre le categorie, cominciare a conoscere le loro caratteristiche potrebbe avere una sua utilità dopotutto, non credi?

.

 

Va bene allora eliminiamo ogni etichetta così tu non ti confondi e non fai brutte figure? Ma che ragionamento è? Se non sai la differenza tra transessuale, transgender e travestito, non è la fine del mondo, te lo fai spiegare da qualcuno e impari. No che dobbiamo eliminare queste definizioni perché tanto a te interessa conoscere la persona... La definizione non è un contenitore che definisce ogni aspetto di una persona e il suo carattere: pertanto la persona la devi conoscere lo stesso. Se tu conosciuta l'etichetta sessuale di una persona ti fermi lì e non la conosci oltre è un limite tuo, mica mio.

dissonantecognitivo
Va bene allora eliminiamo ogni etichetta così tu non ti confondi e non fai brutte figure?

 

:) :) :ghgh: :ghgh:

 

Rianimatemi.

 

Dài ragione alle mie stesse parole venendomi contro. Fantastico.

Devo essere scarsamente comunicativo, mi sa.

Siano giudici gli utenti.  :P

dissonantecognitivo

Esattamente in che modo ti avrei dato ragione?

Esattamente i quel preciso periodo ero a favore, anche se con riserva, delle tanto declamate etichette.

 

Alla fine così è, non hanno significato le etichette, tranne forse una qualche funzione orientativa in questo mondo così complesso.

 

"Le etichette hanno funzione orientativa".

Comporta che non sono inutili, e che sono utili per orientarsi appunto.

 

Vedi già la mia magra figura su trans e travestiti, voglio dire, troviamo persone vere oltre le categorie, cominciare a conoscere le loro caratteristiche potrebbe avere una sua utilità dopotutto, non credi?

 

Parlo di magra figura proprio in quanto non ho saputo orientarmi tra gli schemi, ed ora dovrei deplorarli? Sarebbe quanto meno contraddittorio.

Se poi consideri che parlavo di caratteristiche con soggetto le categorie, noto che l'analisi logica un po' difetta.

 

Poi, chiaro, ognuno vive la sua sessualità come crede, in modo sicuramente irripetibile ed incomprensibile, ma almeno so per grandi linee con chi ho a che fare, evitando comportamenti o espressioni fuori luogo e/o offensivi.

 

Cosa credi significhi quel "grandi linee"? E' proprio l'infarinatura fornitaci dalle etichette. Una conoscenza superficiale ed impropria utile ad una convivenza migliore. Non basterà dire omo o etero o bisex per esaurire un individuo, né tantomeno a esaurire la sua sessualità, e su questo possiamo scornarci fino a farci male. Di certo, conoscendo ciò che un individuo di un insieme tendenzialmete è, posso comportarmi di conseguenza.

 

Cos'hai detto tu di tanto diverso?

dissonantecognitivo

Caro DC.

Sweet parte ovviamente prevenuta

ogni volta che si maneggiano temi

trattati troppe volte e sempre usati

per nascondersi dietro a un dito.

 

In effetti anche a me suonava un po' ambiguo,

ma può essere solo diffidenza.

 

 

 

La diffidenza è sacra come il pane, ogni onore,

ma che prima si compia lo sforzo di leggere davvero. :)

Non mi piace mica molto il modo in cui avete condotto questa discussione... :)

Capisco che al forum partecipino poche trans o travestiti dichiarati, ma potrebbero pur sempre leggervi.

 

Perché ritenete che un travestito o una trans o una persona che legge questo forum e questo topic che abbia dubbi al riguardo

della propria identità di ruolo o di genere, non possa definire il proprio orientamento sessuale  rispetto alla propria sessualità,

esattamente allo stesso modo in cui fate voi?

 

Gli studi ci dicono che le trans che definiscono il proprio orientamento sessuale come omosessuale, cioè in modo corrispondente

al proprio comportamento, che rispetto al sesso biologico di appartenenza è omosessuale, tendenzialmente vivono la propria fase

di transizione in modo migliore, più “rilassato”, rispetto alle trans che si definiscono etero o bisex.

 

Il motivo è ovvio, hanno un problema di meno…le altre investono tutto, a volte troppo, nel futuro e nell’esito del processo di

transizione e non sempre per i motivi giusti, soprattutto se vengono da realtà fortemente omofobiche. Stiamo parlando di percorsi

che durano anni e impegnano tutta l’adolescenza e la giovinezza e che peraltro non iniziano sempre alla stessa età.

 

Voi correte, vi precipitate…verso il termine di questo percorso per poi definire alla luce del suo compimento tutto ciò che lo precede

non considerate il fattore età, il fattore provenienza geografica, cultura familiare etc. etc. e ignorate la tendenza a valorizzare il percorso

in sè ( che è il modo per vivere felicemente la propria condizione al presente )

 

Che poi la fase di transizione giunga a termine, al termine legale per il cambiamento di sesso che però è solo una definizione legale,

ma allora a quel punto non si è più trans o al termine esistenziale di ciò che basta alla persona, che può anche non coincidere colla

definizione legale, come peraltro le trans rivendicano, oppure si prolunghi indefinitamente per tutta la vita non volendo mai compiersi,

tutto ciò appartiene al variegato mondo della dimensione cross gender, che non è inquadrabile in due categorie nette : maschio-femmina.

La questione del transgenere

(che può o non può essere "fase di transizione")

credo sia alla base della critica di Hinzelmann.

 

Ma quando io ho risposto avevo in mente

un mio amico dell'adolescenza

(femmina-a-maschio e fidanzato con un uomo gay)

e la compagna Siclari della CGIL

(maschio-a-femmina e sposata con una donna)

 

Considerarsi un/a etero chiuso/a nel corpo sbagliato

piuttosto che un omosessuale che vuole cambiare

è sicuramente più frustrante, è vero.

Ed è verco che continuare a frequentare ambienti gay

anche dopo la transizione aiuta molto il buonumore

(almeno nella coppia che conosco io).

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