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Ho letto  Il matematico indiano di David Leavitt, un lungo romanzo biografico dedicato

al matematico indiano Ramanujan, ma anche al matematico inglese G.H. Hardy, che è l'Io narrante,

e più ancora all'ambiente accademico di Cambridge tra il secondo e il terzo/quarto decennio del

Novecento, che è ricostruito con grande competenza, ambiente in cui è vivissima l'omosessualità

maschile (Hardy è gay, ad esempio). Gran bel libro, «esplora temi cruciali - dice la quarta di copertina - come il genio e l'identità». Mi sono domandato quale sia la metafora sottesa a tutto

ciò, visto che «identità» è solo un modo diverso per (non) dire omosessualità. Ho l'impressione

che l'omosessualità sia molto più al centro dell'esplorazione di quanto non appaia a prima vista,

anche se come fatto essa è molto presente nel romanzo. E quale sia il ruolo della matematica, che nel libro viene svelata quale la vivono i matematici puri e i geni matematici, cioè come fatto insieme razionale e artistico-creativo. Gli accademici di Cambridge sono geni e grandi personaggi, che sono già uomini a 19 anni, il che è come dire che rimangono fedeli all'adolescenza per tutta la vita. E quindi all'omosessualità. Anche la vita in quanto tale è al centro dell'esplorazione ed è uno dei «temi cruciali» che il romanzo pone, ma senza tematizzarlo come problema, ma solo esibendolo con la narrazione.

 

Qualcun* ha letto questo o altri libri di David Leavitt, e che cosa ne pensa?

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https://www.gay-forum.it/topic/11099-david-leavitt/
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  • 2 weeks later...
abstractio86

Ho letto "Arkansas" di David Leavitt.

Molto carino, il romanzo è diviso in tre racconti indipendenti tra loro, unico filo conduttore: la tematica gay.

Ha un modo di scrivere molto realistico e scorrevole.

Il prossimo libro che vorrei leggere di Leavitt è "Ballo di famiglia"

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https://www.gay-forum.it/topic/11099-david-leavitt/#findComment-336433
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  • 3 weeks later...
  • 1 month later...

dopo aver divorato "la lingua delle gru" e "mentre londra dorme" nel 2008,

adesso sto leggendo

"il matematico indiano".

è piuttosto lungo,

ma quando ho il tempo di respirare leggo ottanta pagine al giorno.

 

Non sono estasiato dallo stile di leavitt, ma mi piace molto.

è il tipo americano positivo(non positivista,buono), in fondo, ma va bene.

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https://www.gay-forum.it/topic/11099-david-leavitt/#findComment-351138
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