matrimonio si o matrimonio no?

[chuno]

Io il romanticismo temo di averlo perso da un po', vivo bene lo stesso, magari a volte sono insensibile o magari no

 

ma tutto questo è frutto di esperienze di vita o l'hai sempre pensata così?

[ahlborn]

Io non sposerei mai nessuno, ma mi farei sposare volentieri.

[skizzo]

Io sono contraria al matrimonio, civile o religioso che sia (l'idea di qust'ultimo, poi, mi fa venire i brividi  )!

Non mi piace l'idea del matrimonio non perchè io non creda nell'Amore, no!; semplicemente penso che quello stesso Amore che tiene legate due persone come se fossero una sola potrebbe anche finire! Non ci sono garanzie sul "per sempre"!! E allora nel caso finisca.....che si fa?! E' un guaio! In quel caso, tra l'altro, il matrimonio sarebbe stato qualcosa di falso, una costrizione, qualcosa che non è riuscito "a reggere", il che va proprio contro la "formula" del matrimonio stesso! 

Poi, se due persone si amano non  hanno bisogno, a mio modesto parere, di rendere pubblico o legale il loro amore, non c'è bisogno di dimostrare ad un'autorità di qualsiasi tipo che sono innamorati!

Non so se sono riuscita a spiegarmi!  :P

[Ermetefilon]

ci sono diverse formule...che senso ha dirsi contro il matrimonio.Il matrimonio è un contratto per darsi reciproche rassicurazioni in un modno fatto di tasse, eredità , testamenti, beni condivisi o meno, pensioni, compagnia in ospedale e robe.

[Hero]

non ritengo il matrimonio qualcosa che renda migliore una relazione. ritengo giusto però che esistano dei diritti all'interno di una coppia e quindi non trovo sbagliato che esista una legge che li tuteli.

quindi, per ora non mi interessa ma non trovo impossibile che in futuro possa accadere.

[Fantom]

E' a questo che serve il matrimonio? A "legare" qualcuno a te per la paura di restare soli? Si può stare insieme una vita intera anche senza sposarsi.

 

Come al solito se non metto i puntini sulle i mi sento male

Il titolo è sbagliato, si dovrebbe chiamare semplicemente unione quella tra due persone dello stesso sesso, per il fatto che l'etimologia della parola matrimonio deriva dal momento in cui una ragazza, sposandosi, inizia a diventare madre, questo ovviamente in un contesto religioso dove è obbligatorio fare sesso dopo il matrimonio per poter dare valore a questo rito.

In uno stato laico dove vige il libero arbitrio, si può vivere una vita intera senza sposarsi come dice hijack, e una ragazza può diventare madre quando gli pare, se vuole, va da se che il termine "matrimonio" acquisti significato solo in determinati contesti religiosi.

Per questo non mi piace per niente chiamare matrimonio l'unione tra omosessuali, mi sta anche un po' antipatico questo termine, mi ricordo da piccolo che i miei facevano sempre a botte

tornando IT io non mi unirei, per ora, tra 10 anni è probabile che cambi idea.

[Almadel]

E "patrimonio", scusa?

[Fantom]

per me si potrebbe pure fare 

[Kensor]

Se càpita, càpita. Se non càpita, non càpita. Capìta l'antifona?

 

(Scusate il mio stile idiota )

[Hinzelmann]

OT

 

Volendo proprio attaccarsi all'etimologia...la parola è più antica

della definizione cristiana, risalendo alla Roma pagana.

 

Il motivo per cui ci si riferisce ai figli  ( mater-monium )

è che il conubium ( accoppiamento ) determinava lo

status dei possibili figli : schiavi, liberti, cittadini romani

ma è noto che moltissimi romani ricorrevano alla adozione

dei propri eredi scegliendo i più dotati della gens ( Cesare

e Ottaviano ) giacchè le mogli spesso appartenevano a

famiglie rivali...o nemiche ( quindi il pater-monium o

patrimonio in effetti contava molto di più del matrimonio )

 

L'istituto con cui invece i romani esprimevano meglio

la loro concezione eterosessuale del matrimonio era

la conventio in manum ovvero lo status di soggezione

al marito della donna ( coemptio= acquisto compera )

 

Insomma la questione era un pochino più "brutale"

di come se la sono rigirata poi i cristiani

[Ermetefilon]

e per far gossip nerone si sposò vestito da donna ad un suo bellissimo schiavo citaredo e durante il secondo e terzo secolo il matrimonio tra uomini tra giovani artisti ed aristocratici divenne molto diffuso tanto che il senato dovette emana diverse leggi di condanna.