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Ostentare il proprio carattere?


Noa

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Stavo rispondendo ad una domanda su Answers, quando clicco su 'invia' e vedo che era stata già chiusa... quindi ripropongo la questione qui: potrebbe essere un argomento di discussione interessante.

 

La domanda originale riguardava le persone transessuali, ma si tratta di una critica spesso rivolta (con superficialità) anche alla comunità gay.

 

Questo utente faceva notare come spesso le donne transessuali sono esagerate nei modi, ostentando i lati femminili, mentre chi nasce donna solitamente è meno appariscente per abbigliamento e carattere.

 

Spesso si 'accusano' anche gay o lesbiche di ostentare comportamenti tipicamente femminili o maschili, quindi immagino che la domanda possa essere rivolta a tutti, anche se le ragioni possono variare da caso a caso.

 

La mia risposta era specifica sulla transessualità ma in fondo relativa all'identità in genere, quindi spero sia interessante per tutti (ed in particolare gli ultimi due paragrafi sono applicabili a chiunque).

 

------

 

La domanda è interessante ed è stato anche per me argomento di riflessione...

 

Io personalmente non tendo a ostentare comportamento, abbigliamento o altro, ma anch'io i primissimi tempi ricordo di aver avuto atteggiamenti non del tutto spontanei.

 

La risposta ritengo sia da ricercare nel fatto che spesso una ragazza transessuale non ha mai sviluppato una personalità femminile nel corso della sua vita, avendo represso tutti i possibili atteggiamenti che sarebbero sorti automaticamente; per me quantomeno è stato così.

 

Dopo aver preso quindi la decisione di transizionare, non è possibile far venire allo scoperto la propria personalità femminile... perchè in realtà non ce ne è una, ed il precedente carattere era mutuato da ciò che vi era intorno a noi. Quindi si prende contemporaneamente coscienza di aver avuto un'identità caratteriale puramente costruita, facendo al contempo emergere una personalità che si sente come propria. A quel punto si rischia, invece di essere se stessi, di cercare di 'imparare' rapidamente un modello comportamentale che non abbiamo mai fatto nostro nel corso degli anni per colpa delle pressioni sociali, semplicemente perchè è il modo più facile per tentare di soppiantare le vecchie abitudini comportamentali.

 

Personalmente non ho intenzione di saltare da uno stereotipo maschile a uno femminile, e la mia ricerca dell'identità punta verso un modo di essere unico ed in cui possa sentirmi a mio agio. Tuttavia nella comunità transessuale la necessità di sentirsi accettat* è chiaramente percepita come fondamentale, risultando spesso persino più pressante dell'obiettivo di sentirsi a proprio agio nel proprio corpo, ed arrivando a creare uno stress aggiunto notevole pur di tentare di essere quel che la società si aspetta da una donna, per non venir rifiutata come tale... ed il primo 'errore', in questo senso, è tentare di imitare tanti più comportamenti femminili visibili invece di vivere come propri quelli che vengono alla luce spontaneamente.

 

C'è poi una seconda eventualità, che riguarda un meccanismo istintivo di difesa, relativo a chi ostenta il proprio comportamento per mostrare con orgoglio di appartenere ad una certa categoria, e farsi forza contro tutte le persone avverse; questo modello è applicabile tanto a chi mostrava atteggiamenti effemminati o mascolini fin da prima essendo oggetto di scherno, tanto per chi ha sviluppato poi questi tratti nel corso della convivenza con una società ostile.

 

Ma per altre persone è semplicemente carattere, ed è possibile che esprimessero da sempre così la propria personalità senza aver mai tentato di reprimerla; anche al di fuori della transessualità abbiamo persone che ostentano naturalmente tratti maschili o femminili, senza quindi rendersene conto e senza alcuna volontà cosciente se non di essere se stessi.

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Credo sia una cosa che vivono allo stesso modo transessuali, gay e lesbiche. E poi c'è differenza fra ostentare la propria sessualità e viverla senza porsi dei limiti: una trans che vuole far vedere per forza che è trans alterando il proprio atteggiamento appositamente secondo me è ridicola, come lo è un etero che allo stesso modo vuole fare vedere per forza che è etero. Comportarsi spontaneamente è tutta un'altra cosa.

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Io tendo a ostentare parecchio, in qualsiasi situazione  :P

Spesso succede che in compagnie gay mi trovo ad agire più mascolinamente mentre tra ragazzi etero sono più effemminato  :sisi:

Nel complesso lo trovo un atteggiamento naturale che a volte può essere esagerato ma è del tutto normale.

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Ti dirò, io pure spesso reprimo alcuni miei atteggiamenti che reputo troppo femminili. Penso che mi lascerò veramente andare più in là, quando il mio corpo mi darà un po' più di certezze su chi sono.

 

Però quello che dici è una cosa che ho notato (non me ne vogliano le categorie, se il mio ragionamento è sbagliato ditemelo) anche tra i gay molto effeminati e tra le lesbiche molto mascoline.

Spesso entrambe le categorie hanno atteggiamenti che sarebbero eccessivi anche per una donna o un uomo genetico, scheccheggiate enormi oppure esagerata volgarità (ovvio, ogni persona è diversa, dico che mi sembra che tendenzialmente queste categorie abbiano questi atteggiamenti).

Anche qui mi sembra un voler prendere gli atteggiamenti del genere opposto e volerli esagerare (il tutto inconsciamente) per affermare la propria identità. Voglio dire, non penso che sentirsi uomo implichi necessariamente essere volgare, ruttare liberamente o quant'altro, come anche non penso che essere donna implichi la necessità di fare eccessivamente la diva o quant'altro.

(Ripeto nuovamente, non ho intenzione di offendere nessuno, questa è la mia impressione e le mie riflessioni a riguardo).

Forse è solo difficile definire realmente una propria identità senza basarsi troppo sui canoni sociali. :-/

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a me è capitato solo due volte di vedere delle transessuali, una volta era una ragazza vestita sobriamente con capelli biondi tenuti corti, l'altra era una tipa appariscente con seno in esposizione, labbra a canotto, trucco evidente e vestiti corti. alla fine penso che esistano degli stereotipi ma basta un poco per andare oltre.

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L'ostentazione esiste ovunque e nasce dal fatto che una persona si voglia far notare, vuoi per il fatto che si senta inferiore vuoi per altro. Ad alcuni può piacere ad altri no.

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Se sono alto 1,80 ho spalle large ed una struttura ossea maschile

caratteristiche che le cure ormonali non possono alterare...

non potendo essere Audrey Hepburn, forse posso puntare

ad essere Anita Ekberg.

 

Questo ovviamente per non parlar del fatto che se mi pago

le cure prostituendomi devo piacere alla mia clientela

 

e poi piacere ad eterosessuali italici

( non saprei immaginare disgrazia peggiore )

 

Le trans che ho conosciuto tendenzialmente avevavo tutte

un carattere forte, duro, ma credo per il fatto di essere forgiate

da una vita dura, difficile.

 

A volte ho visto - magari in discussioni concitate - riemergere

gestualità maschili...ma direi in modo naturale non consapevole.

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Guest I_am_igor_stravinskij

Nel mio caso cerco di farmi notare il meno possibile evitando atteggiamenti che potrebbero tradire il mio orientamento sessuale. Deriva dal fatto che sono una persona estremamente insicura, non mi sento mai libero di esprimermi come vorrei, in particolar modo nei luoghi pubblici. Nonostante tutto però qualche persona che ho conosciuto, dopo aver detto della mia omosessualità, mi ha confessato di aver individuato qualche mio atteggiamento rivelatore. Percui alla fine per quanto io cerchi di essere il meno appariscente possibile alla fine qualche movenza involontaria ( mi è stato accusato un leggero sculettare mentre cammino  :ok: ) fa spuntare qualche dubbio. Ad ogni modo non ho intenzione di forzarmi ulteriormente, sto imparando ad accettare il fatto che non si possa camuffare perfettamente quello che è il carattere di una persona. Troppe volte ho cercato di apparire diverso da come sono in realtà ma è stato assolutamente inutile.

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Ti dirò, gli eccessi ci sono ovunque. E molto spesso anche io vado da un estremo all'altro...

Però mi sono resa conto che, quando mi si dice di "reprimermi" o di "comportarmi da ragazza" anche quando alla fine sono sempre stata molto mascolina, mi da fastidio.

Mi sento limitata e imbarazzata. Come se quella che sono non andasse bene a nessuno a parte che a me.

Evito di fare la scaricatrice di porto, o comunque dico tante parolacce quando una qualsiasi persona normale, e ovviamente le evito quando sono in situazioni particolari, però comunque mi siedo a gambe aperte, perché a gambe incrociate sto scomoda, mi stravacco su poltrone e sedie, perché la schiena dritta non la so tenere, gioco a calcio o a basket e, sopra al costume intero, in piscina porto i pantaloni del costume da uomo.

Mi da fastidio quando mi si dice che eccedo troppo o che mi comporto troppo da maschio perché... Beh, sono sempre cresciuta così. Capelli corti, sempre tute o jeans, sempre giocato a calcio o ai pirati...

In quei casi tendo solo a sedermi e a comportarmi come una personcina a modo, tranquilla e rispettosa, ma quella non sono io.

So essere rispettosa, ma sempre nel mio modo di essere, non in quello degli altri.

 

Ed è vero che a volte a qualcuno da fastidio eh, succede, ma se dovessi cambiare me stessa per ogni persona che passa non saprei nemmeno più riconoscermi allo specchio.

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Eledh, prima di accettarmi come maschio per un periodo ho cercato di conformarmi un po' alle camioniste, ma devo dire che mi sono sempre trovato a disagio.

Il pensiero ricorrente nella mia testa era: ehi, io pure mi sento maschio, ma non sono così.

Non lo so, mi sembrava eccessiva ostentazione, anche io pur sentendomi maschile, so quando essere rispettoso e quando posso dire le parolacce, mi vesto maschile ma in base a quello che mi piace a me, non ho mai fatto lo scaricatore di porto, ecc.

Insomma, penso che sia lo stesso che capita a te, no? :ok:

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Io semmai ostento la mia virilità,

se proprio devo ostentare qualcosa.

Bevo, rutto, bestemmio; specie da ragazzino

l'ostentazione della virilità mi piaceva:

il mix tra essere dichiarato come gay

e ostentare "machismo" mi piaceva.

 

Ora sono più sobrio, devo dire.

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Per fortuna Almadel. L'eccesso non fa bene. :ok:

 

Sinceramente, ci sono alcune cose che io faccio solo perchè mi fanno sentire maschio, chiamiamole fissazioni.

Ad esempio la birra. Non tutta la birra mi piace ma, nonostante questo, quando sono in compagnia ci tengo sempre a sceglierla come bevanda, e praticamente mai mi arrischio a prendere una birra piccola perchè ci tengo a far vedere che sono virile quanto i miei amici.

Ciononostante, non reggo bene l'alcool, quindi in realtà a volte basta quella birra media a rendermi brillo.  :ok:

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Frattaglia, a volte mi succede di comportarmi così, sì. Ma non la vedo come una cosa tipo "mi comporto da maschio perché mi sento maschio", la vedo più come una cosa tipo... Mi comporto così perché mi sono sempre comportata così.

Non voglio diventare uomo, ammetto di averci pensato, ma no. L'idea è stata scartata molto presto, però sta di fatto che se da piccola mi chiedevo se ero maschio o femmina, visti i capelli corti e la voce bianca che tutti i bambini hanno indipendentemente dal sesso, rispondevo che ero un maschio.

Semplicemente mi trovo più a mio agio in vestiti e comportamenti maschili, perché non so... Credo di aver sempre avuto quel tipo di movenze e, comportarmi in modo più femminile, mi lascia una sensazione non confortevole addosso. Come se stessi mentendo a tutti, prima di tutto a me stessa.

Quindi boh, per me non è un ostentare, per me è essere me stessa. Con eccessi e tutto il resto.

:ok:

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Si ovvio, ti capisco Eledh.

Solo che (e non penso sia il tuo caso, dato che tu mi hai detto che ti comporti normalmente) a volte mi sembra di notare eccessi nei comportamenti sia tra i gay effeminati che tra le lesbiche mascoline. E con alcuni mi capita di pensare quanto in realtà quei comportamenti siano loro propri, e quanto siano solo una nicchia che si sono scavati per avere conferma della loro identità.

 

Uhm. Temo che stasera non riesco a esprimermi a dovere. :-/

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Nono, Frattaglia, io ho capito quello che intendi.

E sì, sono d'accordo con te.

Molto spesso è comune la cosa che comunque il gay vuole mettersi la cosa attillata e muovere le mani in un certo modo, per essere più delicato e femminile, e magari è propria come cosa, magari l'ha sempre fatto, ma a volte capita che lo facciano proprio per sentirsi più sicuri di chi sono.

E così succede anche con le lesbiche.

Personalmente davvero, non ha niente a che fare con la mia sessualità, ha più a che fare con il modo in cui sono cresciuta e le persone con cui sono cresciuta.

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Anche io mi ritrovo per qualche verso nelle parole di Almadel.

Non so se rientra nel comportamento di ostentazione, ma se c'è una cosa che amo fare è rompere gli schemi delle persone che mi trovodavanti. Cosi senza accorgermene quando parlo con qualche conoscente conscio della mia omosessualità, allargo il petto abbasso la voce e parlo fissando negli occhi, quasi a dire "beh che c'è sono gay e più maschio di te". Forse anche un attacco/difesa? bah...

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Quando ero piccolo mi capitava spesso di avere movenze o tono della voce che tradivano la mia femminilità....e più me ne vergognavo o venivo preso in giro e più mi sentivo impacciato e rischiavo di ostentare atteggiamenti poco naturali. Crescendo ho fatto molti sforzi per essere maschile e ci sono abbastanza riuscito....ora non so più dire se mi piaccia avere atteggiamenti maschili, se siano naturali o se siano frutto di un'autorepressione....orami sono come sono e cerco di essere me stesso e basta...

però quelli che hanno atteggiamenti da diva o da ragazzina schizzinosa mi danno un po' fastidio, ma non per la cosa in sè ma perché spesso a questo modo di fare si associa una certa stupidità e intolleranza verso gli altri...e questo modo di fare è fastidioso e artefatto anche quando lo si vede in certe donne eterosessuali.

Per quanto riguarda le lesbiche stessa cosa: niente di male a vestire in modo sobrio e avere un modo di fare risoluto, ma ostentare volgarità gratuita è fastidioso, esattamente come quando lo si vede fare a un uomo etero

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