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E se fosse soltanto un desiderio di diversità?


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Premetto che sono pressoché sicuro che esista già un topic di questo tipo ma non sono riuscito a trovarlo, chiedo venia

 

La domanda che ora sta alimentando la mia (quotidiana ;)) crisi d'identità è molto semplice:

Può qualcuno "inventarsi gay" semplicemente per un desiderio di sentirsi diverso, particolare... "speciale"?

 

Potrei ora elencare le cause che hanno generato in me questo dubbio ma finirei immediatamente off-topic. Lascio piuttosto ad altri la parola ed, eventualmente, ne parleremo strada facendo

Per quanto mi riguarda non lo escluderei.

 

Ma visto che so perfettamente

che il "desiderio di normalità"

- presente in molti gay -

non basta a far avere loro

un'erezione con una donna;

mi sembra improbabile che possa valere il viceversa.

 

Io avrei sempre voluto essere omosessuale

(oltre che nero, rom, ebreo, mancino, coi capelli rossi...)

perchè ho una smodata passione per le minoranze;

ma devo dire che conosco pochi gay così "progressisti"

Anche io non lo escludo,

a prescindere da dove tirano gli uccelli, mi piace distinguermi dagli altri ANCHE per la sessualità Certo, non ho pianificato di nascere (diventare?) gay, ma se è successo e io non l'ho impedito probabilmente c'era di mezzo il piacere dell'essere diversi ;)

Io sono del parere che, nell'atto di scoprirsi e farsi delle domande su se stessi, è possibile arrivare a delle conclusioni affrettate, del tipo:

a) mi capita di fare apprezzamenti sugli uomini, ;) mi sento particolarmente legato al mio migliore amico, c) mi piace la moda ma non il calcio -> allora  devo esser per forza gay.

Autoconvincersi di essere ciò che non si è è possibile, sempre. E, ovviamente, una delle cause può essere il desiderio di sentirsi "speciali", "diversi".

 

Al momento della prova del nove (rapporto sessuale, da lì non si scappa), però, è difficile rimaner nel dubbio...  ;)

Insomma uno si inventa di essere gay per rendersi interessante

 

L'erezione non mente

 

Quindi è possibile porsi una domanda del genere solo se

si è sessuofobici

 

Il gay sessuofobico spesso sublima il desiderio sessuale in note

di eccentricità o passioni smodate.

Credo di capire che, come di norma, i dubbi sulla propria identità sessuale possano trovare una risposta esauriente nella biblica prova del nove...

In passato si era discusso a lungo sul fatto che tale prova non fosse così determinante ma, a conti fatti, pare dimostrarsi l'esatto contrario

Ma visto che so perfettamente

che il "desiderio di normalità"

- presente in molti gay -

non basta a far avere loro

un'erezione con una donna;

mi sembra improbabile che possa valere il viceversa.

 

Scusami, mi deve essere sfuggito qualcosa. ;)

 

Stai dicendo che ti sembra improbabile che un gay possa inventarsi eterosessuale per desiderio di normalità? E gli ex-gay che cosa sono?

Non credo che gli ex-gay siano un buon esempio, anche perché la questione "ex-gay" oltre ad essere controversa rischia di sfociare nell'OT in breve tempo. In ogni caso gli ex-gay sono una minoranza anche nel mondo omosessuale (e gli omosessuali si sa, sono una minoranza); tra l'altro esistono anche numerosi (se rapportati al numero di ex-gay) ex-ex-gay. In definitiva mi pare che, non volendo entrare nello specifico, improbabile sia un termine più che appropriato ;)

Certo che è possibile; c'è chi si improvvisa gay per moda e chi ha rapporti omosessuali solo per poter fare sesso (esempio classico sono i detenuti)..

Mi sembra piuttosto realistico pensare che qualcosa lo diventi per i motivi che citi tu, probabilmente è un processo inconscio.. magari credi di essere gay ma in realtà lo sei solo per soddisfare il tuo bisogno di diversità.

 

La psiche è complessa ;)

Gli ex-gay sono infatti IMPROBABILI.

 

Maddai! Ma vi pare?

Io non crederò mai che qualcuno lo sia "per moda".

La Moda semmai è una scusa per un giovane gay;

ma vi pare una cosa credibile?

 

Stessa cosa vale per la detenzione...

E' ovvio che nemmeno il ragazzo più stupido del mondo condurrebbe uno stile di vita effettivamente gay solo per moda..

Ma non è così raro che ragazzi/e vogliano provare un rapporto omosessuale (magari un semplice bacio più che un vero rapporto) solo per trasgressione, per farsi notare, per far scaplore su qualcuno, perchè si ritrovano in quel contesto... lo fanno non per vero desiderio verso il proprio stesso sesso ma solo per poter dire "Si, è un'esperienza che ho fatto" ;)

 

Queste persone esistono, personalmente non mi sento di definirle ne gay ne bisessuali... gay per moda mi pare la definizione adatta ;)

 

La domanda che ora sta alimentando la mia (quotidiana ;)) crisi d'identità è molto semplice:

Può qualcuno "inventarsi gay" semplicemente per un desiderio di sentirsi diverso, particolare... "speciale"?

 

 

Un eterosessuale può "inventarsi gay", può anche desiderare di trasformarsi in gay e riuscirci (io ne conosco uno),

ma un omosessuale non può, se ci rifletti bene.

Per questo la tua, caro Niebla, è solo una crisi d'identità.

 

Naturalmente, come è stato più volte detto, l'erezione del pene frappone un limite invalicabile

rispetto a qualunque crisi d'identità o paura identitaria o odio identitario.

 

In psicanalisi si parla tra l'altro di «intelligenza del pene»: in genere la si impiega per la situazione contraria, ad esempio

un uomo che non desidera sessualmente più una donna perché in realtà é gay (o perché ogni passione è del tutto morta),

ma vale anche per quella di cui parliamo.

S'è per quello, non bastano neppure cose più "spinte" di un bacio per dirsi gay: quanti sono i maschietti etero un minimo disinvolti che si fanno fare con molto piacere certi giochini "perversi" (notare le virgolette!) dalle loro ragazze? Io non penso che quelli siano gay, checché ne dicano in vari forum che mi è capitato di leggere. Spesso la preoccupazione è più nella ragazza di turno (e in chi le risponde sui forum) che pensa che a certe richieste debba per forza corrispondere un'omosessualità latente... Credo che sia più importante il fattore romantico, rispetto a quello erotico, per definire la sessualità di una persona. Anche perché altrimenti si finisce a farne solo una "questione di buchi" (cit.), come fanno molti omofobi e detrattori vari.

 

Per quanto riguarda il quesito iniziale, penso che forse possa dirsi il contrario: chi si scopre gay, magari per alleviare la paura della novità, tenta di autoconvincersi di essere speciale come conseguenza. Qualcosa di simile a chi si ritiene più geniale di altri perché è mancino.

 

Che ne dite?

Gli etero che dalle loro ragazze si fanno fare i "giochetti" (che dici tu) non hanno nulla di omosessuale; sono semplicemente uomini consapevoli di com'è fatto il corpo umano, sanno cos'è una prostata e cos'è un punto L.

C'è ancora chi crede che se ti piacciono certe pratiche allora sei omosessuale (magari proprio gli stessi che vorrebbero farsi toccare dalla propria donna ma non lo fanno per timore), ma sono persone ignoranti che non conoscono l'anatomia perchè in realtà non c'entra proprio niente

Il fattore romantico? Ti dirò che per me "gay" è un termine politico.

O - forse ancora meglio - un termine sociale.

 

Non posso accettare che l'omoSESSUALITA' sia sentimentale,

perchè conosco troppi ragazzi etero che hanno giurato fedeltà ad altri maschi

e che considerano le femmine poco più che partner sessuali.

Speravo sentimentale.

 

Perchè l'amicizia non è governata dal sentimento?

 

Infondo quello che differenzia un'etero da un gay è solo la location dove va a inserirsi l'apposito spinotto.

Che poi attorno ci si siano costruiti splendidi edifici culturali è un'altra cosa.

Se una persona è confusa ha due alternative, non se ne esce. Può fare chiarezza dentro di sè oppure confondere le acque, cioè

applicarsi nel produrre idee ( confuse ) adeguate al proprio stato di confusione.

 

E' chiaro che la seconda ipotesi è la scelta sbagliata, quella giusta ovviamente è meno facile, ma non ci sono reali alternative.

Quando la verità di un rapporto che ci vede coinvolti è nota a tutti tranne che a noi stessi...beh mi pare evidente che salti

agli occhi che il problema è la nostra inconsapevolezza. Venendo invece al piano delle idee, per sgombrare il campo

dalla confusione indotta dalla crisi d'identità di Niebla:

 

La sessualità non è l'affettività ( omoaffettivo è un termine usato solo a fini propagandistici, prevalentemente da gay di destra, per

rendersi più accettabili ) e probabilmente in una società più libera l'affettività non conoscerebbe diversità di genere sessuale così

marcate e omologanti come oggi ( amicizie maschili etero vs amicizie maschili gay vs amicizie femminili etc. etc. )

 

La sessualità non è neanche il singolo atto sessuale o l'attività sessuale intesa come mera sommatoria di atti.

Anche perchè in quel caso molti di noi sarebbero bisex per aver avuto dei rapporti con le donne, così come è

evidente che anche gli etero possono avere dei rapporti sessuali con uomini. Nè il concetto di orientamento

sessuale può essere solo quantitativo.

 

Ritorno quindi al mio discorso dell'imparare a raccontarsi in prima persona. Se le mie fantasie sessuali durante la

pubertà erano omoerotiche, se le prime esperienze erano omoerotiche, se quando ho avuto il primo rapporto

sessuale con una donna avevo alle spalle tutto ciò e sapevo benissimo di essere gay...quel rapporto sessuale si

inscrive in questo contesto. Ovviamente in una società eteronormata ed omofoba il reciproco per un eterosessuale

è più raro, ma non così infrequente, più la società è omofoba più sarà necessario un contesto di legittimazione

( Churcill diceva che i pilastri della marina inglese erano: frusta, rum e sodomia...non credo lo dicesse perchè era

aperto di mente...visto che riteneva essenziale frustare i marinai! )

 

Tuttavia come io sono perfettamente in grado di raccontarmi come gay avendo avuto dei rapporti etero, devo

riconoscere ad un etero la stessa possibilità, che poi sia in grado di convincermi chiaramente è un altro paio di

maniche... ;)

Gli etero che dalle loro ragazze si fanno fare i "giochetti" (che dici tu) non hanno nulla di omosessuale; sono semplicemente uomini consapevoli di com'è fatto il corpo umano, sanno cos'è una prostata e cos'è un punto L. C'è ancora chi crede che se ti piacciono certe pratiche allora sei omosessuale (magari proprio gli stessi che vorrebbero farsi toccare dalla propria donna ma non lo fanno per timore), ma sono persone ignoranti che non conoscono l'anatomia perchè in realtà non c'entra proprio niente

 

Appunto, non fai che confermare quel che avevo scritto io, ma dal tono della risposta mi pare quasi che tu volessi confutare il mio discorso, o sbaglio? Ho proprio scritto infatti che non bastano neppure cose più spinte per dirsi gay, come dire: quelli che pensano di esserlo o che pensano che lo siano i propri partner solo a causa di certe pratiche sessuali, prendono una gran cantonata! ;)

 

Senza polemica, ovviamente. ;)

Per gli altri: scusate l'OT.

Ritengo che, per quanto molti gay sentano il bisogno di dissociarsi dalla massa, questo non sia sufficiente: io supporto la tesi dell'omosessualità genetica e sinceramente non capisco come anche volendolo si potrebbe cambiare.

Inizio con ringraziare Hinzelmann per l'accurata analisi (ti devo una seduta dallo psicologo).

 

Ora, mi sembra giunto il momento di aggiungere all'argomento alcuni dettagli personali che potrebbe apportare, a mio avviso, essi stessi materiale per la discussione.

 

La mia situazione personale è alquanto complicata da anni (molti anni) di pratica religiosa cattolica romana oso dire pseudo fondamentalista.

L'astinenza totale dalla sessualità (imposta, ricordo, anche agli eterosessuali non sposati) ha reso il mio percorso molto più difficile, direi quasi esclusivamente mentale.

Fin da ragazzino ho avuto fantasie omosessuali che però ho sempre represso. Ma si è sempre trattato esclusivamente di fantasie.

Mi sono trovato, a dire il vero, alcune volte ad avere contatti con delle donne. Posso dire che mi eccitavano i preliminari ma assolutamente non l'opzione sessuale e non sono mai riuscito ad avere un rapporto (questo però può anche essere causato dal senso di colpa, notoriamente inclulcato da un'educazione cattolica).

Da solo per eccitarmi ho bisogno di immaginarmi una situazione omosessuale. Però, ancora, si tratta sempre solo di fantasie.

Nell'ultimo anno sono (o meglio ero) finalmente arrivato alla consapevolezza di me. Improvvisamente però, una frase casuale detta da un mio amico mi ha fatto ripiombare nel dubbio totale.

Ho fatto coming out con lui (in modo abbastanza casuale, la nostra non è una grande amicizia e sono già abbastanza dichiarato nell'ambiente che frequenta). Mi risponde: Anche tu?? Ma basta con questa moda!! Lo fate solo per darvi un tono!!

 

Se subito ho ritenuto la sua frase un'idiozia nella mia mente si è insidiato qualcosa. Anni di pedestre religiosità urlavano nelle mie vene la voglia di uscire (forse di trasgredire??). Ora, pagherei oro per essere sicuro di essere gay (e questa stessa cosa mi fa pensare che questo mio amico avesse in qualche modo ragione).

 

questo è quanto

 

ps. So che non è la sezione dei consigli e che sono riprovevole come membro di questo forum, sempre pronto a chiedere consigli e mai capace di darne... ciò nondimeno il vostro punto di vista mi farebbe comodo

Guarda io ne ho viste e sentite di tutti i colori.

 

Racconti simili al tuo decine....ed in tutti, a posteriori, la rabbia

ed il rimpianto, per gli anni buttati via: il furto di un'adolescenza

è ammissibile, quello della gioventù è una ingiustizia enorme.

 

Tu vivi attualmente in uno stato di sospensione, di indeterminatezza

che deve essere sciolto.

 

Non a caso nei miei interventi precedenti ho molto valorizzato il

desiderio sessuale...per due motivi essenziali: il primo è che il

desiderio sessuale basato su fantasie è ciò che insorge per primo,

il secondo motivo è che se io ipotizzo che il mio interlocutore sia

bloccato o inibito sul piano sessuale, so che lo sbarramento della

inibizione sessuale si colloca quando questo desiderio si confronta

colla sua attuazione pratica, ma non prima.

 

Se l'omosessualità ti è necessaria per eccitarti, mentre l'opzione

sessuale con le donne viene respinta...già hai degli elementi su

cui riflettere. Aggiungo che però con le donne ci hai provato,

mentre nel caso dell'opzione gay lo sbarramento è stato più

forte. La sessuofobia non è cioè neutrale rispetto all'orientamento

sessuale, per questo l'affettività è ingannevole....

Non credo che gli ex-gay siano un buon esempio, anche perché la questione "ex-gay" oltre ad essere controversa rischia di sfociare nell'OT in breve tempo. In ogni caso gli ex-gay sono una minoranza anche nel mondo omosessuale (e gli omosessuali si sa, sono una minoranza); tra l'altro esistono anche numerosi (se rapportati al numero di ex-gay) ex-ex-gay. In definitiva mi pare che, non volendo entrare nello specifico, improbabile sia un termine più che appropriato ;)

 

Scusa, ma io pensavo che stessimo parlando di persone che vanno contro la propria sessualità per assecondare un loro desiderio di relazionarsi con il resto della società. Da questo punto di vista tra gli etero che diventano gay per sentirsi speciali e i gay che diventano etero per sentirsi accettati non vedo proprio alcuna differenza. ;)

 

Non devi mica scattare sulla difensiva solo perché ho scritto "ex-gay". Non stiamo parlando di strambe terapie di conversione. XD

 

A me sembra che per problemi relazione con il resto della società sia possibile fare di tutto. Uno può autoconvincersi di essere etero per non deludere gli insegnamenti della famiglia religiosa con cui è cresciuto, oppure può credersi gay perché questo lo rende speciale (o magari accettato, come succede a Meg in una puntata dei Griffin XD).

Autoconvincimento non vuol dire esserlo, ma mi pare che della prima cosa si stesse parlando in questo topic (quindi gli ex-gay a me sembrano molto in-topic, visto che sono il fenomeno opposto).

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