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Notiziuola passata inosservata: rastrellamenti di clandestini a Milano


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Milano, vigili a caccia degli immigrati / il bus-galera imprigiona i clandestini

 

Gli stranieri senza documenti vengono fatti salire su un bus con grate sui vetri: è il “bus-galera” usato per gli ultrà, utilizzato per bloccare i presunti clandestini e poi identificarli. A effettuare le operazioni sono i vigili del nucleo Trasporto pubblico, istituito per garantire la sicurezza su tram e bus, ma che di fatto si è specializzato in questi mesi nella caccia ai clandestini in città. [...] Quando alla fermata del tram 15 in via De Missaglia scatta la "tonnara" — sempre stando al gergo dei vigili — sono le sette e mezza. Il tram si ferma, gli agenti bloccano le uscite. Per primo tocca a un ragazzo nordafricano. Mostra fotocopie di documenti, gli fanno cenno di salire sul bus blindato, lui esegue senza fare troppe storie. Poi è il turno di uno slavo. Non apre bocca, toglie le mani di tasca solo prima di sedersi dietro al primo fermato. I passeggeri del tram assistono alla scena e commentano. Una donna con caschetto di capelli bianchi chiede agli agenti: "Ma perché fate così? Hanno fatto qualcosa?". La risposta: "Sono clandestini, signora".

 

Fonte: La Repubblica, edizione di Milano

 

Forse definirli rastrellamenti è un termine un po' "violento", ma vi assicuro che è la prima cosa che mi è venuta in mente stamattina quando ho letto sta schifezza...

Ho sentito la notizia, ma sinceramente mi scandalizzano di più il fatto che questi clandestini siano entrati in Italia per anni e anni e non siano mai stati regolarizzati, e il fatto che un permesso di soggiorno si ottenga dopo 40'000 anni sia per un delinquente che per un immigrato con, boh, un dottorato in biochimica, e questi ritardi li costringono a un sacco di problemi come la sottopaga, il lavoro in nero e situazioni rischiose...

 

Comunque mi sembra di aver capito che dopo essere saliti su questo bus non vengono rimpatriati ma identificati... E poi? Si procede alla regolarizzazione? Qual è il "dopo"?

Sarà, ma io a certe cose non riesco ad abituarmi, e credo sia meglio così: l'abitudine genera (anche) indifferenza e l'indifferenza genera mostri. Non mi aspetto nulla, ma non posso fare a meno di provare rabbia e sconforto ogni volta; gli stessi sentimenti che provo quando vengo ignorato nei mei bisogni, calpestato, deriso e fatto oggetto di strumentalizzazioni politiche per una cosa che non ho scelto io: la mia (omo)sessualità.

I passeggeri del tram assistono alla scena e commentano. Una donna con caschetto di capelli bianchi chiede agli agenti: "Ma perché fate così? Hanno fatto qualcosa?". La risposta: "Sono clandestini, signora".[/i]

 

Peccato che l'agente non può sapere se sono clandestini. Puo al massimo sospettarlo. Ma non sta arrestando un clandestino. Sta solo conducendo un fermo per controllare l'identità di una persona. controllo che avviene in questura, e solo in seguito all'accertamento burocratico si può parlare di clandestini.

 

Chiunque puo essere fermato per un accertamento di identità. E chiunque puo essere portato in questura per accertamenti, se, magari banalmente é uscito di casa senza portafoglio.

 

Ma la domanda ovvia é, se un "bianco italico" trovato senza documenti viene fermato, lo mettono in un pulman blindato, lo tengono li per ore fino a quando il pulman é pieno per poi portarlo dopo in questura? I documenti li chiedono a tutti o solo a chi ha la pelle di un certo colore?

Non sono affatto d'accordo con le modalità con cui eseguono certi controlli oltre alle affermazioni senza prove certe: "sono clandestini, signora".

 

Ma la domanda ovvia é, se un "bianco italico" trovato senza documenti viene fermato, lo mettono in un pulman blindato, lo tengono li per ore fino a quando il pulman é pieno per poi portarlo dopo in questura? I documenti li chiedono a tutti o solo a chi ha la pelle di un certo colore?

 

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