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Non di recente skippando su tiktok mi capita spesso un ragazzo/uomo che parla delle PAS (Persone altamente sensibili) e storpiando la sigla ho usato GAS (Che poi è tutto dire lol). Torniamo seri, la teoria dice:

Uno studio condotto da Suomi su scimmie rhesus nate con un tratto chiamato up tight (ansioso, nervoso) mostrava come esse soffrissero di un deficit serotoninergico congenito che aumentava la loro vulnerabilità ad ansia e  depressione (a contatto con condizioni di vita stressanti).

Nei gruppi sociali di queste scimmie, la presenza di individui up tight equivaleva anche ad avere in branco individui più capaci di valutare la pericolosità/bontà di ambienti e cibi. Determinando – relativamente a loro spese – un vantaggio in termini di sopravvivenza ed adattamento per il gruppo.

Infine, le scimmie rhesus che avevano il tratto in questione, se allevate da madri esperte, mostravano precocità di sviluppo, resilienza allo stress e capacità di diventare leader.

La Dott.ssa Aron, ispirata da questo lavoro, individuò che anche le persone molto sensibili si connotano per la presenza di una condizione genetica predisponente: rilevò che un 15-20% della popolazione ha una maggiore ricettività nei confronti della stimolazione (descritta poi come tratto PAS, unitamente alle altre caratteristiche distintive).

Si chiese quindi: quale valida motivazione può esserci in natura perché così tante persone abbiano uno svantaggio evolutivo come la tendenza alla depressione?

 

Nel 2005 la Aron rilevò che le persone ipersensibili con una infanzia problematica rischiavano di più di diventare depresse o ansiose rispetto alle persone con una infanzia similare ma meno sensibili (non PAS).

Gli studi compiuti rilevarono che anche le condizioni stressanti di vita potevano, nella persona PAS più che nelle non PAS, catalizzare lo sviluppo di sintomatologia ansioso depressiva.

Non è raro che le persone PAS abbiano avuto una infanzia difficile, in quanto spesso il loro temperamento non viene compreso o viene invalidato (“sei esagerato”; “quel che senti è sbagliato”; “non dovresti sentirti così”…).

Ecco che i sentimenti negativi dovuti al tratto PAS possono portare la persona a sentirsi ancor più a disagio, in crisi o infastidita. Non solo per l’elevata sensibilità, ma anche per l’etichetta di inadeguatezza o inappropriatezza che si impara (o ci si rassegna) ad abbinarci.

 

PAS caratteristiche fondamentali secondo Aron

Quando si parla di High Sensivity (spesso tradotto erroneamente con “iper-sensibilità” in italiano) non si fa riferimento ad una condizione anormale o patologica. La traduzione corretta e avallata dall’autrice è il letterale “Alta Sensibilità”. Nel 2011, in “Psychotherapy and the Highly Sensitive Person”, l’autrice si serve dell’acronimo DOES per  aiutare gli specialisti e gli interessati a conoscere l’alta sensibilità:

D come profondità (depht) dell’elaborazione: una persona PAS osserva e riflette prima di agire e elabora maggiormente ogni elemento dell’esperienza. Le HSP sottopongono ogni cosa ad una maggiore attenzione, collegando e paragonando ciò che notano alle esperienze passate, a quelle recenti e similari, sia consapevolmente che inconsapevolmente. Possiamo paragonare questo costrutto a quello di “intuito”, che le PAS posseggono. Anche gli studi di neuroscienze hanno indagato questa caratteristica, notando come i PAS usino, nella processazione delle informazioni, centri cerebrali più “profondi” (come l’insula) a dispetto dei non PAS.
O per over-stimulation (sovra-stimolazione) in cui la persona PAS incorre facilmente: prestando maggiore attenzione ad ogni dettaglio si stanca prima – gli stimoli provenienti dal mondo interno ed esterno, vividamente percepiti, possono diventare soverchianti. Gli HSP si stancano velocemente a causa della sovra-stimolazione oppure, avendo imparato la lezione, tendono ad evitare più di altri situazioni ritenute snervanti (motivo per il quale possono anche essere impropriamente individuati come introversi o socialmente evitanti). Anche il semplice trascorrere di una giornata quotidiana, data la profondità dell’elaborazione sensoriale, può stancare un PAS molto prima di un non PAS!
E sta per enfasi (emphasis) tipica delle reazioni emotive oltre che per empatia (empathy), colonne portanti dell’esperienza interna della persona PAS. Queste persone mostrano una maggiore attività dei neuroni a specchio, come rilevato da Acevedo. Quando si parla di reattività emotiva si intende che un PAS, posto di fronte ad una situazione emotivamente connotata, non solo sente intensamente l’emozione dell’altro come se fosse la propria (empatia), ma anche si sente portato ad agire (reattività).
S sta per subtetlies (essere sensibili ai dettagli): le persone PAS riescono a vedere i piccoli particolari che agli altri sfuggono. Ciò vale sia per la percezione degli elementi ambientali (luci, rumori, colori…) sia per la percezione interna propria e altrui (vissuti personali, elementi dell’esperienza interpersonale, vissuti dell’altra persona…). Questa micro-percezione è alla base dell’esperienza di over-stimulation ma anche della maggiore abilità, avendo tempo a disposizione, di interagire con l’ambiente interno ed esterno producendo risposte più intelligenti (adattive).
Indicazioni pratiche per persone ipersensibili o per chi ha a che fare con loro

Le PAS sono più propense alla sovra-stimolazione, inoltre sperimentano uno stato di attivazione più elevato in situazioni che per altri sarebbero moderatamente stimolanti. Possono apparire ansiose o nevrotiche anche senza esserlo!
Fare fretta a un PAS o mostrarsi impazienti accresce il loro livello di stimolazione, quindi ne aumenta lo stress, il che non li aiuta a comunicare.
Nessuno fa buone prestazioni quando è sovra-stimolato: tanto più un PAS è sottopressione tanto più fallirà, il che diventa demoralizzante!
Alti livelli di stimolazione (esempio una stanza rumorosa) stressa e stanca un PAS molto prima e più intensamente di un non PAS. Questo può comportare ritiro ed isolamento o, per contro, iperattività (ad esempio nei bambini).
Le PAS possono socializzare di meno perché hanno bisogno di più tempo per elaborare privatamente le loro esperienze. Questo può renderle meno visibili o inserite nel contesto.
Tra i tanti spunti che la riflessione ed i lavori che Aron ha prodotto, viene da sottolineare che gli elementi di sovra-stimolazione e reattività emotiva spesso fanno credere a “non PAS” e “PAS” (posto che poi esistono tutte le espressioni intermedie di questo tratto) che questi ultimi abbiano un difetto.

Se poi consideriamo che in più, PAS con un passato tormentato o difficile hanno un minor controllo sulle loro reazioni, ecco che il tratto viene associato a gravi difficoltà psicologiche.

Indipendentemente, dunque, dall’ufficiale riconoscimento di questo tratto dalle categorie diagnostiche ufficiali (vedi DSM), può essere utile per il clinico o per ciascuno di noi che ama osservare il proprio funzionamento interno, tenere presente la riflessione e l’accurato lavoro della Dott.ssa Aron e dei suoi collaboratori.

fonte > https://www.ipsico.it/news/ipersensibilita-le-persone-altamente-sensibili-pas/

vi sentite GAS?

 

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/117907-gas-gay-altamente-sensibili/
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Possibile sia un tratto evolutivo, uno di quelli necessari alla sopravvivenza della specie. Daltronde la natura non è senziente, poco fa che, su 100 pas, 90 soffrano come cani : l'importante è che ci siano quei 10 che presentino resilienza e doti di comando.

Come gli spermatozoi, nessuno pensa mai a quelli che non ce la fanno ma si parla sempre di quell'unico che sopravvive. 

Considerando che sembrerebbe essere un tratto caratteristico e non una malattia, sarebbe un errore trattare coi guanti o con percorsi speciali i pas poiché altrimenti non svilupperebbero (quei pochi) le doti utili al gruppo. 

Insomma, se lo scopo evolutivo è quello di portare dei leader e tu li tratti in una campana di vetro, rimarranno degli anonimi individui. 

Quindi è necessaria la sofferenza di quei 90 per la vittoria di quei 10 ed il bene di tutti. 

Saramandasama

Rimanendo in tema..
Il rischio che si sta correndo ultimamente è proprio quello di far diventare una moda essere neurodivergenti/ avere tratti autistici, psicopatici o robe simili. Ci si rivolge all’ultimo degli psicologi per farsi somministrare test a sostegno di queste patologie per poi flexare i risultati sui social. ( ci sono milioni di post sui social “ ho pensato tutta la vita di essere sbagliato, invece si trattava solo di adhd, autismo..” )E  rimanerci male se non si ha nulla. Magari un altro psicologo la prossima volta si avvicinerà al risultato che speravano di ricevere e potranno così sbandierare il proprio tratto neurotipico o di deficit dell’attenzione in giro..

 

Edited by Saramandasama
1 hour ago, Ghost77 said:

Possibile sia un tratto evolutivo, uno di quelli necessari alla sopravvivenza della specie. Daltronde la natura non è senziente, poco fa che, su 100 pas, 90 soffrano come cani : l'importante è che ci siano quei 10 che presentino resilienza e doti di comando.

Come gli spermatozoi, nessuno pensa mai a quelli che non ce la fanno ma si parla sempre di quell'unico che sopravvive. 

Considerando che sembrerebbe essere un tratto caratteristico e non una malattia, sarebbe un errore trattare coi guanti o con percorsi speciali i pas poiché altrimenti non svilupperebbero (quei pochi) le doti utili al gruppo. 

Insomma, se lo scopo evolutivo è quello di portare dei leader e tu li tratti in una campana di vetro, rimarranno degli anonimi individui. 

Quindi è necessaria la sofferenza di quei 90 per la vittoria di quei 10 ed il bene di tutti. 

Quindi la maggioranza di loro ha anche un ostacolo concreto alla realizzazione personale? Una condanna all'insoddisfazione?

30 minutes ago, Saramandasama said:

Rimanendo in tema..
Il rischio che si sta correndo ultimamente è proprio quello di far diventare una moda essere neurodivergenti/ avere tratti autistici, psicopatici o robe simili. Ci si rivolge all’ultimo degli psicologi per farsi somministrare test a sostegno di queste patologie per poi flexare i risultati sui social. ( ci sono milioni di post sui social “ ho pensato tutta la vita di essere sbagliato, invece si trattava solo di adhd, autismo..” )E  rimanerci male se non si ha nulla. Magari un altro psicologo la prossima volta si avvicinerà al risultato che speravano di ricevere e potranno così sbandierare il proprio tratto neurotipico o di deficit dell’attenzione in giro..

 

For real 

4 hours ago, lr02 said:

Quindi la maggioranza di loro ha anche un ostacolo concreto alla realizzazione personale? Una condanna all'insoddisfazione?

Non so, si teorizza, bisogna sempre capire se parliamo di tratti realmente esistenti. Mai fidarsi di un solo studio. 

Ciò che intendevo col mio intervento è che, casomai realmente esistesse questa manifestazione genica con una funzione di sopravvivenza della specie, sarebbe pressoché inutile poiché tenteremmo di recuperare anche i soggetti Pas che fisiologicamente non dovrebbero farcela, andando a sovvertire lo scopo evolutivo di quella mutazione. 

Magari anche i gay sono frutto di un gene con una sua utilità evolutiva, chi lo sa. 

16 hours ago, Tyrael said:

Non di recente skippando su tiktok mi capita spesso un ragazzo/uomo che parla delle PAS (Persone altamente sensibili) e storpiando la sigla ho usato GAS (Che poi è tutto dire lol). Torniamo seri, la teoria dice:

Uno studio condotto da Suomi su scimmie rhesus nate con un tratto chiamato up tight (ansioso, nervoso) mostrava come esse soffrissero di un deficit serotoninergico congenito che aumentava la loro vulnerabilità ad ansia e  depressione (a contatto con condizioni di vita stressanti).

(...)

vi sentite GAS?

Mi sento più un macaco!

Scherzi a parte, quand'ero bambino gli adulti attorno a me dicevano che fossi particolarmente sensibile, e pure un insegnante di arti marziali mi disse che tendevo a reagire eccessivamente agli stimoli...non lo so, fino ai 6-7 anni ero terrorizzato dalle altezze, da alcuni rumori (non solo i fuochi d'artificio, anche la centrifuga della lavatrice) e fino all'adolescenza scoppiavo a piangere per delle sciocchezze, perché mi sembravano fatti molto gravi. Un fidanzatino quando mi lasciò mi spiegò che gli era difficile rimanermi vicino perché tendevo a "trascinarlo nel pozzo" delle mie esagerate preoccupazioni...ed io a replicare "ma no! Che dici? Non ci vado più nel pozzo, promesso!!!" (era lo stesso che mi diede dell'immaturo, al quale in modo molto risentito risposi "eh, come no, sarai maturo te!!!") In effetti ho sofferto di ansia e (credo) depressione una decina d'anni fa, ma non so se c'entri con la maggior sensibilità...grazie alla psicoterapia e ad una breve terapia farmacologica comunque ho risolto molti problemi, alcuni tratti di carattere rimangono ma sono molto meno incline alla disperazione 😅 sono più freddo e cinico, e meno male

15 hours ago, Saramandasama said:

Rimanendo in tema..
Il rischio che si sta correndo ultimamente è proprio quello di far diventare una moda essere neurodivergenti/ avere tratti autistici, psicopatici o robe simili. Ci si rivolge all’ultimo degli psicologi per farsi somministrare test a sostegno di queste patologie per poi flexare i risultati sui social. ( ci sono milioni di post sui social “ ho pensato tutta la vita di essere sbagliato, invece si trattava solo di adhd, autismo..” )

Non ho mai voluto impietosire nessuno quand'ero preda delle mie ansie/depressioni, o almeno, non volevo farlo consapevolmente 🙂 ma non ho mai sofferto di deficit di attenzione e non credo di avere spiccati tratti autistici, quindi si parla di cose un po' diverse

Saramandasama
Just now, schopy said:

Mi sento più un macaco!

Scherzi a parte, quand'ero bambino gli adulti attorno a me dicevano che fossi particolarmente sensibile, e pure un insegnante di arti marziali mi disse che tendevo a reagire eccessivamente agli stimoli...non lo so, fino ai 6-7 anni ero terrorizzato dalle altezze, da alcuni rumori (non solo i fuochi d'artificio, anche la centrifuga della lavatrice) e fino all'adolescenza scoppiavo a piangere per delle sciocchezze, perché mi sembravano fatti molto gravi. Un fidanzatino quando mi lasciò mi spiegò che gli era difficile rimanermi vicino perché tendevo a "trascinarlo nel pozzo" delle mie esagerate preoccupazioni...ed io a replicare "ma no! Che dici? Non ci vado più nel pozzo, promesso!!!" (era lo stesso che mi diede dell'immaturo, al quale in modo molto risentito risposi "eh, come no, sarai maturo te!!!") In effetti ho sofferto di ansia e (credo) depressione una decina d'anni fa, ma non so se c'entri con la maggior sensibilità...grazie alla psicoterapia e ad una breve terapia farmacologica comunque ho risolto molti problemi, alcuni tratti di carattere rimangono ma sono molto meno incline alla disperazione 😅 sono più freddo e cinico, e meno male

Non ho mai voluto impietosire nessuno quand'ero preda delle mie ansie/depressioni, o almeno, non volevo farlo consapevolmente 🙂 ma non ho mai sofferto di deficit di attenzione e non credo di avere spiccati tratti autistici, quindi si parla di cose un po' diverse

Non si tratta di impietosire nessuno. È un trend in voga sui social, quello di vantarsi dei propri tratti aututistici, narcisistici o di adhd. ( potrei fare decine di esempi)

Perché mai ti sei sentito chiamato in causa??

 

43 minutes ago, Saramandasama said:

Perché mai ti sei sentito chiamato in causa??

...chissà perché... lol

12 hours ago, Tyrael said:

un GAS non arriverebbe a battute cosi pessime. Per tua fortuna e ammissione non sei un GAS 

chissà... tutti portiamo una maschera,  il difficile è capire chi sta dietro!!!   lol

1 hour ago, Saramandasama said:

Non si tratta di impietosire nessuno. È un trend in voga sui social, quello di vantarsi dei propri tratti aututistici, narcisistici o di adhd. ( potrei fare decine di esempi)

Perché mai ti sei sentito chiamato in causa??

Mi sono sentito chiamato in causa da @Tyrael che ha concluso il suo post chiedendo "vi sentite Gay Altamente Sensibili?" e, visto che tu rispondevi (al tuo solito, evitando accuratamente di parlare di te) con delle riflessioni su chi si autoproclama neurodivergente sui social, ed io spiegavo che sì, in effetti alcune persone in passato mi hanno detto che potrei essere (stato) un tipo altamente sensibile, ho a mia volta espresso delle considerazioni sul fatto che non sempre gli ansiosi e/o i depressi ci tengono a pubblicizzare la cosa su facebook o instagram

32 minutes ago, Aspis said:

...chissà perché... lol

Ma questa cosa del lol credi faccia ridere?

Edited by schopy
5 minutes ago, schopy said:

Ma questa cosa del lol credi faccia ridere?

no, non fa ridere, è la risata stessa.

Mi è più comodo che usare le faccine.

7 minutes ago, schopy said:

io spiegavo che sì, in effetti alcune persone in passato mi hanno detto che potrei essere (stato) un tipo altamente sensibile

sensibililtà prontamente dismessa.

Adesso sei un leone... da tastiera...  😁

Ho usato la faccina, contento?

Saramandasama
3 hours ago, schopy said:

Mi sono sentito chiamato in causa da @Tyrael che ha concluso il suo post chiedendo "vi sentite Gay Altamente Sensibili?" e, visto che tu rispondevi (al tuo solito, evitando accuratamente di parlare di te) con delle riflessioni su chi si autoproclama neurodivergente sui social, ed io spiegavo che sì, in effetti alcune persone in passato mi hanno detto che potrei essere (stato) un tipo altamente sensibile, ho a mia volta espresso delle considerazioni sul fatto che non sempre gli ansiosi e/o i depressi ci tengono a pubblicizzare la cosa su facebook o instagram

Ma questa cosa del lol credi faccia ridere?

Non hai detto proprio tu qualche post fa che avresti chiesto alla moderazione di far rimuovere tutti i tuoi post “personali”?— e poi te ne esci con il fatto che io parli sempre in generale e non mi esponga sul forum?

Ci leggo una leggera contraddizione, ma tant’è!

Secondariamente, avevo premesso “rimanendo in tema” proprio perché non mi rifacevo all’ argomento specifico PAS..

Se tu non sei sui social a sventolare la tua diagnosi psicologica per fare follower o per giustificare forse i tuoi fallimenti, non vedo perché ti sei sentito accomunato a questa categoria di persone. 
Il mio punto era proprio quello che sostieni tu, un vero ansioso, depresso etc.. raramente sente il bisogno di fare del proprio disturbo psichico una bandiera. Anche perché come dicono alcuni attivisti del campo, di solito, i disturbi psichici, specialmente nelle minoranze, sono usati come un’ulteriore arma per discriminare ed escludere. 
 

 

17 minutes ago, Saramandasama said:

Non hai detto proprio tu qualche post fa che avresti chiesto alla moderazione di far rimuovere tutti i tuoi post “personali”?— e poi te ne esci con il fatto che io parli sempre in generale e non mi esponga sul forum?

Mamma mia, ma non puoi fare a meno di leggermi! Sei praticamente un mio follower!

18 minutes ago, Saramandasama said:

Se tu non sei sui social a sventolare la tua diagnosi psicologica per fare follower o per giustificare forse i tuoi fallimenti, non vedo perché ti sei sentito accomunato a questa categoria di persone. 

Non mi ci sento accomunato in effetti, non so nemmeno di che stiamo parlando...

4 hours ago, Aspis said:

Adesso sei un leone... da tastiera...  😁

Triste ma vero. Dovrei stare al mare, e invece no, sarà per quello che ogni tanto di questi tempi divento acido qui sul forum

Saramandasama
4 hours ago, schopy said:

Lo conosco e chiudiamola qui tornando in topic 🙂 sei sensibile? Non lo so, un po' suscettibile sì direi

Cazz@ hai letteralmente detto

6 hours ago, schopy said:

non so nemmeno di che stiamo parlando

Sì! Chiudiamola qui~

Un diffuso errore è che le Persone Altamente Sensibili siano iper-reattive alle relazioni sociali, quando la ricerca, compresi i modelli animali, si è concentrata sulla loro iper-reattività agli stimoli sensoriali siano essi luce, rumore, stimoli potenzialmente pericolosi.

Non mi sento un GAS, anche se empatia e sensibilità mi sono state talvolta riconosciute come caratteristiche caratteriali.

Non ho ben capito come si possa rilevare la presenza del tratto "alta sensibilità" in una persona; più, in generale, ammetto che la tendenza delle scienze psicologiche a medicalizzare e creare un acronimo per ogni sfumatura della personalità umana mi suscita diffidenza.

On 8/6/2023 at 5:52 PM, Ghost77 said:

 

Considerando che sembrerebbe essere un tratto caratteristico e non una malattia, sarebbe un errore trattare coi guanti o con percorsi speciali i pas poiché altrimenti non svilupperebbero (quei pochi) le doti utili al gruppo. 

Insomma, se lo scopo evolutivo è quello di portare dei leader e tu li tratti in una campana di vetro, rimarranno degli anonimi individui. 

 

Anche se è uno studio ancora da approfondire, se considerassimo come attendibile la presenza di questo tratto e veritiera la tua ipotesi, potremmo provocatoriamente affermare che essere allo stesso tempo gay e pas possa portare ad una maggior presenza anche del tratto "leadership"? Dico questo se consideriamo spesso l'infanzia di un gay come "difficile", qualsiasi cosa voglia dire nello specifico. O dici che questo effetto sarebbe mitigato da diversi altri fattori inibitori? 

On 8/12/2023 at 11:21 PM, IlFinnico said:

tratto "leadership"

Benché a noi occidentali piaccia molto fare congetture sulla personalità "leader", una visione un po' più strutturata ci indica che i leader sono molto diversi fra loro e non esiste un "tratto leader". I leader dipendono quasi completamente dalla cultura in cui sono collocati e spesso le persone al comando diventano leader con un processo di apprendimento, più del contrario.

MyleneFarmer

penso dipenda dal contesto in cui uno si trova, considerando ad esempio che molti gay basano la loro personalità sull'essere essere o acidi, o spocchiosi, o saccenti o vanesi - probabilmente per un ribaltamento rispetto a un passato dove sono stati vittime della società omofobica o maschilista, basta che uno sia educato e ti dia un fazzoletto per soffiarti il naso che già passa per Maria Goretti. Molti film o personaggi - reali o di fantasia - amati dai gay sono sempre istrionici, acidi, saccenti o vanesi. Vedi l'amore smisurato per film come Il Diavolo Veste Prada o Mean Girls etc... 

1 hour ago, MyleneFarmer said:

penso dipenda dal contesto in cui uno si trova, considerando ad esempio che molti gay basano la loro personalità sull'essere essere o acidi, o spocchiosi, o saccenti o vanesi - probabilmente per un ribaltamento rispetto a un passato dove sono stati vittime della società omofobica o maschilista, basta che uno sia educato e ti dia un fazzoletto per soffiarti il naso che già passa per Maria Goretti. Molti film o personaggi - reali o di fantasia - amati dai gay sono sempre istrionici, acidi, saccenti o vanesi. Vedi l'amore smisurato per film come Il Diavolo Veste Prada o Mean Girls etc... 

Funziona solo per i personaggi femminili, però.

 

On 8/16/2023 at 1:25 PM, dreamer_ said:

Benché a noi occidentali piaccia molto fare congetture sulla personalità "leader", una visione un po' più strutturata ci indica che i leader sono molto diversi fra loro e non esiste un "tratto leader". I leader dipendono quasi completamente dalla cultura in cui sono collocati e spesso le persone al comando diventano leader con un processo di apprendimento, più del contrario.

Sì, sono generalmente d'accordo. È vero che i leader si formano col tempo, anche se credo che siano necessarie delle qualità caratteriali innate, oppure devi iniziare già da piccolo; sono molto scettico sulla tendenza di poter diventare in poco tempo tutto quello che vuoi (la tipica frase detta per vendere corsi), perché semplicemente non è vero. 

Io comunque stavo riprendendo il discorso che avevo quotato ed in generale credo si prendessero in considerazione caratteristiche come: assertività, resistenza allo stress, capacità di vedere una soluzione anche in periodi più difficili etc. In ogni caso in questi studi non ci vedo tanta utilità, mi sembra un po' una cosa tanto per parlare, simile all'oroscopo, ma chissà...

  • 1 month later...
Saramandasama
On 8/6/2023 at 6:59 PM, Saramandasama said:

Rimanendo in tema..
Il rischio che si sta correndo ultimamente è proprio quello di far diventare una moda essere neurodivergenti/ avere tratti autistici, psicopatici o robe simili. Ci si rivolge all’ultimo degli psicologi per farsi somministrare test a sostegno di queste patologie per poi flexare i risultati sui social. ( ci sono milioni di post sui social “ ho pensato tutta la vita di essere sbagliato, invece si trattava solo di adhd, autismo..” )E  rimanerci male se non si ha nulla. Magari un altro psicologo la prossima volta si avvicinerà al risultato che speravano di ricevere e potranno così sbandierare il proprio tratto neurotipico o di deficit dell’attenzione in giro..

 

Una voce sull’argomento ADHD controtendenza rispetto al mainstream dei social 

 

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