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Ordinanza 248 della Corte d'Appello di Trento riguardo i matrimoni gay


lux

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Oggi è stata pubblicata con il numero 248 l’ordinanza della Corte d’Appello di Trento che ha sottoposto, sulla scia di quanto fatto dal Tribunale di Venezia pochi mesi prima, alla Corte Costituzionale la questione del matrimonio omosessuale.

Con questo atto la corte trentina ha dichiarato di non poter decidere sul caso delle due coppie che avevano fatto ricorso con il rifiuto delle pubblicazioni di matrimonio finché la Corte Costituzionale non avrà chiarito se è costituzionale o no il divieto di sposare una persona dello stesso sesso.

L’ordinanza chiede che parti del codice civile, che sono da sempre interpretate nel senso di richiedere una diversità di sesso dei coniugi, siano esaminate valutando se siano o meno accettabili nella società contemporanea. I giudici ritengono che il divieto agli omosessuali di sposarsi potrebbe essere in contraddizione con gli articoli 2, 3 e 29 della Costituzione.

Significativo il passaggio in cui i giudici dicono che alle persone omosessuali viene impedito, negando loro il diritto di scegliere liberamente la persona con cui contrarre matrimonio, di sviluppare pienamente la loro personalità in violazione dell’articolo 3 della Costituzione.

La pubblicazione sulla gazzetta ufficiale dà alle parti 20 giorni di tempo per costituirsi davanti alla Corte e depositare una memoria scritta a sostegno della propria tesi. Gli avvocati della rete Lenford sono già al lavoro per presentare entro i termini un atto simile a quello presentato nel caso sollevato dal tribunale di Venezia.

 

fonte: www.siamofamiglie.it

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Sarebbe molto bello se la corte costituzionale facesse giustizia, solo che ho paura che possa succedere come in Albania, dove sembra vogliano fare i matrimoni civili (solo per entrare in UE), ma in realtà gli omosessuali non sono affatto accettati

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Sarebbe molto bello se la corte costituzionale facesse giustizia, solo che ho paura che possa succedere come in Albania, dove sembra vogliano fare i matrimoni civili (solo per entrare in UE), ma in realtà gli omosessuali non sono affatto accettati

 

Per quanto la situazione italiana sia pietosa, non credo sia paragonabile a quella albanese. Magari e sottolineo MAGARI la corte costituzionale stabilisse che il matrimonio civile in Italia è già possibile fra persone dello stesso sesso, il resto poi si sistema...

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Ora, io non sono un avvocato, ne uno studente di giurisprudenza, quindi chi ha conoscenze per farlo mi smentisca quanto prima se sbaglio in ciò che sto per dire. La Corte Costituzionale NON può dire che noi possiamo sposarci, può solo dire che la costituzione NON vieta di sposarci (che sono due cose completamente differenti); speriam bene.. comunque passerà ancora un anno prima del pronunciamento finale.

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Tecnicamente parlando la Corte può dire ciò che vuole.

 

Per snudare la sostanza politica del problema dalle complessità legali, direi

che da una parte c'è la Costituzione e dall'altra il Parlamento.

 

La Corte può limitarsi a dire che la costituzione non vieta, non preclude il matrimonio gay

ma la questione è rimessa alla discrezione del parlamento ( non vieta, ma non impone ).

 

Potrebbe dire che la costituzione non solo non vieta il matrimonio gay ma impone che i

gay abbiano diritto ad una legislazione conforme a determinati principi ( quali? da vedere )

 

Potrebbe spingersi infine a dire che i principi costituzionali sono così stringenti da imporre un'unica soluzione,

il matrimonio gay e provvedere vuoi a cassare direttamente le norme preclusive, vuoi ad ordinare di introdurre

le norme necessarie ad assicurare il diritto.

 

Il problema politico quindi è : fino a che punto i giudici costituzionali sono disposti a spingersi

nel limitare la discrezionalità del parlamento ( che come sappiamo attualmente è contrario al

99% al matrimonio gay ) ben sapendo che si tratta di andare contro il Parlamento.

 

In passato ci sono stati casi di leggi intere scritte dal parlamento "sotto dettatura" della Corte

Costituzionale. Pensiamo al sistema radiotelevisivo...cioè normative complesse, più complesse

del matrimonio ( più una normativa è complessa più è difficile limitare la discrezionalità del

parlamento a trovare una soluzione obbligata conforme al principio costituzionale )

 

Ovviamente il nostro punto di debolezza è che con un Parlamento totalmente contrario

la Corte Costituzionale deve avere un certo coraggio politico. Tecnicamente però i mezzi

a disposizione li ha tutti.

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@ lux, hinzelmann

A me sembra che l'unica cosa sensata che la C. Costituzionale può -e anzi ha il dovere di- fare è dichiarare incostituzionale escluderci dal matrimonio civile.

Come hanno fatto numerose Alte Corti in America (Ontario, Br.Columbia, Quebec, Massachusetts, California, Connecticut).

La nostra Costituzione ordina eguaglianza (vedi art 3 dei 'principi fondamentali')... non essendoci alcun motivo che regga per impedirci di andare in municipio e sposare la persona che amiamo come possono fare e fanno tutti gli altri, il fatto che veniamo esclusi da tale libertà civile è discriminazione... un qualcosa quindi che viola il principio fondamentale di eguaglianza sancito nero su bianco dalla Costituzione.

Le considerazioni sull'art 29 sono delucidazioni in qualche modo accessorie, che servono per mettere in chiaro che da nessuna parte nella Costituzione è stato scritto che gli sposi dovrebbero per forza essere di sesso diverso.

Tutto sta a vedere se i giudici costituzionali comprenderanno la giustezza della questione posta dalle varie coppie gay richiedenti le pubblicazioni di matrimonio e avranno le palle per far rispettare la nostra legge-base (la Costituzione) a questo proposito nonostante le posizioni omofobiche, incostituzionali, dei nostri parlamentari.

La Coste Costituzionale è un organismo nato per essere guardiano del rispetto della Costituzione.

Se non dichiarerà incostituzionale impedirci di accedere al matrimonio di tipo civile vorrà dire che avrà rifiutato di fare il suo dovere.

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A me sembra che l'ordinanza di remissione alla Corte Costituzionale

della Corte d'Appello di Trento, con il suo insistere solo sull'art. 29, e citando solo l'art. 2,

ma non citando mai l'art. 3, non vada al punto essenziale e sia alquanto timida.

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Sì in effetti si capisce abbastanza che il giudice sospende il processo perchè c'è già stato

un provvedimento analogo, ma fosse stato per lui forse non lo avrebbe fatto. Comunque

è prassi quando viene sollevata una questione di costituzionalità su una questione dirimente

per la decisione, che altri giudici si allineino al Tribunale che ha sollevato la questione per primo

per sospendere il processo in attesa della decisione.

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Piuttosto mi chiedo: la corte costituzionale quanto sarà libera da condizionamenti? Sarà capace di essere libera dal clericalismo Vaticano? Non ci sarà dentro qualcuno con idee tipo Binetti in grado di condizionarla? Quanto saprà essere coraggiosa? ...? :sisi:

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Piuttosto mi chiedo: la corte costituzionale quanto sarà libera da condizionamenti? Sarà capace di essere libera dal clericalismo Vaticano? Non ci sarà dentro qualcuno con idee tipo Binetti in grado di condizionarla? Quanto saprà essere coraggiosa? ...? :sisi:

 

Se la Corte darà ragione alle coppie gay vuol dire che l'Italia l'anno prossimo diventerà il 2° importante Paese europeo a permettere ai gay di sposarsi.

Secondo voi è probabile che accada...? Per me è auspicabile, ma mi sembrerebbe un vero miracolo se ciò accadesse.

Le Alte Corti che nel mondo hanno permesso ai gay di sposarsi sono in Paesi in cui esiste un movimento lgbt molto conscio di ciò che gli spetta, ostile ai compromessi e soprattutto alle unioni-ghetto, organizzato, determinato, che ha una grande influenza sui media, nell'opinione pubblica e nella politica... tanto da far schierare interi grandi partiti in difesa del diritto di ognuno a sposare la persona amata a prescindere da sesso e gusti sessuali.

Persino lì tali sentenze sono definite come 'coraggiose' e non si ripetono così tanto spesso... basti pensare che in California è bastato spostare il bando ai matrimoni dello stesso sesso dal codice statale per la famiglia alla costituzione che all'improvviso la Corte ha rinunciato a fare il suo dovere... basti pensare che qualche anno fa a New York l'Alta Corte ha detto no alle richieste matrimoniali delle coppie omosex facendo finta che la questione non riguardasse il principio di eguaglianza ma fosse a totale discrezionalità del parlamento locale.

Non penso ci siano le basi per essere in alcun modo ottimisti... non è pensabile che ne venga fuori più di un richiamo pro-pacs/pics/pucs.

Al massimo ci si può aspettare che la Corte dichiari infondate le cavolate che vengono sparate dagli antigay sull'espressione 'società naturale'.

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Io direi questo...

 

Indubbiamente aver portato la questione davanti alla Corte è un grande successo. Ha il limite di essere una iniziativa

un po' giacobina, ovvero sorretta dalla volontà e capacità di chi ci si è impegnato ( cosa che va riconosciuta a prescindere

da come vada ) e dagli ideali, ma non da un movimento complessivo nella società.

 

Quanto alla indipendenza dei giudici noi sappiamo che quella di alcuni è stata messa in dubbio ( Mazzella e Paolo Maria

Napolitano...quelli che avrebbero cenato con Berlusconi ) quella di altri mi pare sicura per statura morale e professionale

ma ciò non toglie che alcuni di loro siano cattolici e abbiano pure i loro convincimenti. Paolo Grossi e Ugo De Siervo sono

due giuristi cattolici di chiara fama, uno di destra e uno di sinistra...certo sono cattolici "fiorentini" escluderei Binetterie di

bassa lega, ma questo ci tranquillizza soltanto sull'interpretazione dell'art 29 Cost, non ci garantisce certo il risultato.

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Paolo Grossi e Ugo De Siervo sono due giuristi cattolici di chiara fama, uno di destra e uno di sinistra...

 

Dimentichi Maria Rita Saulle (ruiniana) e Paolo Maddalena, anch'essi cattolici...

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Hai ragione.

 

Diciamo che ci sono cattolici su cui ragionevolmente non possiamo contare

e che sicuramente cercheranno di far danno. Come e in quale misura è

difficile poterlo dire prima, perchè non sappiamo quanto e quanti laici

siano disposti a spendersi sul tema.

 

Poi ci sono gli uomini di apparato tipo Mazzella e Napolitano

 

Devo dire che la composizione della Corte in questo momento vede

molti internazionalisti e amministrativisti, meno civilisti e penalisti.

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Bah...ovviamente ciò che segue è fantascienza, nel senso che non è facile

prevederlo.

 

Un internazionalista dovrebbe porre sul piatto il problema della doppia cittadinanza europea e italiana:

 

1) il fatto che l'Europa oramai legifera in tema di diritti civili ed ha un chiaro indirizzo a favore dell'eliminazione

    di tutti i fattori discriminanti;

2) il fatto che una posizione di netta chiusura sarebbe destinata a creare un conflitto fra ordinamento repubblicano

    e ordinamento europeo, tale per cui l'Italia dovrebbe barricarsi dietro la formula dei principi supremi dell'ordinamento

    per sostenere una posizione isolazionista ( cerco di usare un linguaggio il più politico possibile...);

3) il fatto che una posizione non isolazionista potrebbe portare al paradosso che l'Italia riconosce ad una coppia europea

    che si stabilisca in Italia, diritti che non riconosce ai propri concittadini gay e quindi sia consigliabile trovare una soluzione

    "armonica" con le altre legislazioni europee;

 

Gli amministrativisti dovrebbero essere ferrati sul concetto di "ordine pubblico", purtroppo diversi di loro professionalmente

hanno la cultura della difesa dello stato ( Avvocati dello Stato, Consiglieri di Stato...) dovrebbero però essere sensibili quantomeno

al problema: "non infiliamoci in una posizione, in prospettiva, indifendibile". Certo sarebbe stato meglio che fossero professori universitari

o avvocati che difendono i cittadini, per sensibilità culturale etc. etc. D'altronde i professori che ci sono, sono cattolici e questo non è

certo favorevole alla soluzione massima del matrimonio.

 

Un Avvocato penalista di destra come Frigo, ovviamente ha meno mezzi dialettici e di conoscenza rispetto al tema. Potrebbe però

avere la sensibilità della cultura dei diritti, che in genere i penalisti hanno e allinearsi ad una soluzione favorevole ( ma non crearla )

Poi ci sono esperti di materie su cui non riesco a dedurre molto ( diritto tributario...) ma che presumibilmente si allineeranno ad una

soluzione determinata da altri.

 

Manca secondo me un grande civilista del mondo accademico, vedo - non poteva certo mancare - che c'è un avvocato civilista che

ha difeso Berlusconi...

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