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Israele, Palestina e gay.


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11 hours ago, Gastida said:

Pochissimi dei quali hanno parole dure verso Hamas, come mai?

Non so a chi ti riferisci nello specifico, quindi non posso risponderti nel merito. 

19 minutes ago, Gastida said:

Leggo spesso i pezzi de Linkiesta, pur non condividendo la loro linea editoriale 😅

Non ho seguito molto nell'ultimo anno i comunicati dei gruppi Queers for Palestine, e non dubito che periodicamente si siano resi ridicoli, posso dire però che le accuse di rainbow-washing e di pink-washing ad Israele non sono una novità (io ne sento parlare da più di un decennio) e, in genere, chi le muove(va) non crede affatto che le donne e gli appartenenti a minoranze LGBT se la passino bene nei paesi arabi. Piuttosto, si critica Israele perché, trattandosi, nell'ottica pro-palestinese, di una "potenza occupante", la sua comunicazione proLGBT sembra pretestuosa.

 

 

 

Edited by schopy
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MyleneFarmer
On 6/9/2024 at 9:02 PM, Gastida said:

Non capisco la fascinazione che hanno i gay e i movimenti LGBT per la causa palestinese, mi è del tutto incomprensibile.

I movimenti gay-LGBT nostrani sono tutti d'ispirazione comunistoide (sindrome di Stoccolma) per cui al comunista piace più il musulmano perché porta la droga, non si lava, odia la religione cattolica e il capitalismo e porta la barba lunga che l'ebreo a capo della multinazionale e con l'uccello scappellato.

Gastida
1 minute ago, MyleneFarmer said:

I movimenti gay-LGBT nostrani sono tutti d'ispirazione comunistoide (sindrome di Stoccolma) per cui al comunista piace più il musulmano perché porta la droga, non si lava, odia la religione cattolica e il capitalismo e porta la barba lunga che l'ebreo a capo della multinazionale e con l'uccello scappellato.

Eppure l'Arcigay fu fondata da un ex prete e un cattolico, entrambi gay ovviamente. Sicuramente gli ideali queer anglosassoni correlati alla militanza di Mario Mieli hanno colonizzato il movimento LGBT italiano.

MyleneFarmer
18 minutes ago, Gastida said:

Eppure l'Arcigay fu fondata da un ex prete e un cattolico, entrambi gay ovviamente. Sicuramente gli ideali queer anglosassoni correlati alla militanza di Mario Mieli hanno colonizzato il movimento LGBT italiano.

il problema è che in Arcigay ci sia il prefisso "ARCI-" poiché nasce come estensione dell'ARCI fondato da Diodati, partigiano comunista...

e poi sicuramente l'influenza del PCI e l'aria bolognese hanno contribuito.

Gastida
1 hour ago, MyleneFarmer said:

il problema è che in Arcigay ci sia il prefisso "ARCI-" poiché nasce come estensione dell'ARCI fondato da Diodati, partigiano comunista...

e poi sicuramente l'influenza del PCI e l'aria bolognese hanno contribuito.

L'Arcigay è stato fondato a Palermo, a Bologna è arrivato dopo. Comunque il movimento omosessuale in Italia è sempre stato guidato dalla sinistra dagli anni '70 in poi, a parte la parentesi dei Radicali da cui Mieli si era dissociato e i Gay Lib berlusconiani degli anni '00.

Alcuni storici esponenti di Arcigay come Aurelio Mancuso e Angelo Pezzana sono ostili al comunismo e progressisti. In particolare Pezzana protestava contro il trattamento dei gay nei gulag sovietici. Mancuso è contro la GPA e abbastanza filo-israeliano.

Edited by Gastida
11 hours ago, MyleneFarmer said:

L'Arcigay è il circolo froci del PD d'ispirazione bolognese con varie sezioni in tutta Italia.

Mi sembra una sintesi tranchant;  i circoli Arcigay nascono negli anni '80 come costola dei circoli ARCI, ovvero i circoli ricreativi di sinistra che esistono in moltissime città italiane già dagli anni '50-'60...i circoli ARCI storicamente sono sempre stati vicini al PCI, poi ai DS, poi al PD, ma da quando Arcigay è una realtà autonoma, mi sembra che il legame con DS prima e PD poi sia molto meno forte rispetto a quello dei circoli ARCI

11 hours ago, Gastida said:

Alcuni storici esponenti di Arcigay come Aurelio Mancuso e Angelo Pezzana sono ostili al comunismo e progressisti. In particolare Pezzana protestava contro il trattamento dei gay nei gulag sovietici. Mancuso è contro la GPA e abbastanza filo-israeliano.

Pezzana è un outsider, ma Mancuso fa da sempre politica con PDS, DS, PD...ha iniziato molto prima coi giovani comunisti, e solo da molto adulto è entrato in Arcigay

 

Gastida
12 hours ago, lr02 said:

Poi scopri che i fascisti sono storicamente stati vicini alla causa palestinese

In realtà molti ebrei rilevanti nella società italiana contribuirono a fondare pure il fascismo mussoliniano che agli inizi non era assolutamente antisemita, anzi. Gli antisemiti erano già nel movimento fascista, ma erano pochini e tutti copiavano i sentimenti nazionalisti tedeschi che erano sempre stati anti-ebraici fin dall'Ottocento. Uno dei fascisti più antisemiti fu Giovanni Preziosi, campano, ex prete, che voleva delle leggi razziali più rigide e che, se fosse stato per lui, avrebbero considerato ebrei molti più italiani, quindi da deportare. Per fortuna si tolse di torno da solo all'indomani della caduta di Salò.

12 hours ago, MyleneFarmer said:

L'Arcigay è il circolo froci del PD d'ispirazione bolognese con varie sezioni in tutta Italia.

Non sentirai mai l'Arcigay criticare il PD. 

Sarà, ma io ho sempre sentito molte critiche al PD dentro all'Arcigay, i cui vertici non si fanno di certo problemi a criticare il partito, anche se sperano di farci carriera. A Bologna fu la prima sezione al Nord nel 1985 e divenne subito rilevante, ma il primo circolo associativo nacque a Palermo nel 1980 poco dopo il delitto di Giarre.

Edited by Gastida
Almadel
1 hour ago, Gastida said:

In realtà molti ebrei rilevanti nella società italiana contribuirono a fondare pure il fascismo mussoliniano che agli inizi non era assolutamente antisemita, anzi.

In Spagna il Franchismo non è si neanche sforzato di essere antisemita.

E lo stesso Fascismo non aveva nessuna teoria sulla Razza prima di Hitler,

anzi italianizzava Tedeschi e Slavi a bastonate.

E non era certo contrario allo stupro e alla deportazione delle ragazze somale.

Poi il Nazismo ci ha contagiati e abbiamo avuto le leggi razziali.

Gastida
3 hours ago, Almadel said:

In Spagna il Franchismo non è si neanche sforzato di essere antisemita.

Beh, attenzione, Franco di suo non era antisemita perché era un monarchico e cattolico tradizionalista, ma certi membri della Falange erano antisemiti e riallacciavano le loro idee a quella della Riconquista cattolica della penisola iberica contro musulmani ed ebrei. Inoltre, fece il doppio gioco, è vero che migliaia di ebrei europei transitarono in Spagna per fuggire dall'Europa o ivi rifugiarsi, ma è anche vero che Franco non si spese direttamente in tal senso e protesse centinaia di nazisti in fuga nel secondo dopoguerra.

Almadel
13 minutes ago, Gastida said:

Beh, attenzione, Franco di suo non era antisemita perché era un monarchico e cattolico tradizionalista, ma certi membri della Falange erano antisemiti e riallacciavano le loro idee a quella della Riconquista cattolica della penisola iberica contro musulmani ed ebrei. Inoltre, fece il doppio gioco, è vero che migliaia di ebrei europei transitarono in Spagna per fuggire dall'Europa o ivi rifugiarsi, ma è anche vero che Franco non si spese direttamente in tal senso e protesse centinaia di nazisti in fuga nel secondo dopoguerra.

Ho detto che non era antisemita, non che non fosse filo-nazista.

Mussolini invece sulla persecuzione degli Ebrei si spese attivamente.

 

Questo è quello che scriveva Giorgio Almirante sugli Ebrei.

«Altrimenti — scriveva ancora Almirante — finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue».

E questo è quello che scrive Giorgia Meloni su Giorgio Almirante.

A 34 anni dalla morte di Giorgio Almirante ricordiamo un uomo coraggioso, onesto, rispettato e stimato dagli amici ma anche dai suoi avversari. Un grande politico che ha saputo trasmettere alle successive generazioni idee, valori, tradizioni e un infinito amore per la nostra Nazione.
La destra italiana non dimentica.
 
Begli ideali, valori e tradizioni!
Questa è la bella gente che ci accusa di antisemitismo.
"Un mondo al contrario" come direbbe il generale Vannacci.
54 minutes ago, MyleneFarmer said:

in Russia i sovietici usavano i pronomi inclusivi invece? 

Si parlava di antisemitismo e non di omofobia; comunque, se vuoi rimanere sull'omofobia, per costruire bene la tua replica polemica devi prendertela con Schlein che chiude la campagna elettorale a Padova ricordando Berlinguer, e trovarmi una citazione in cui Berlinguer manifesta la sua omofobia (temo non sarà difficilissimo).

Mi tocca insegnarti anche a rompere i coglioni 🙂 

MyleneFarmer
23 minutes ago, schopy said:

Si parlava di antisemitismo e non di omofobia;

e chi ti ha detto che parlavo di omofobia? Parlavo sempre di antisemitismo.

In Russia non sono stati e non sono ancora oggi meno antisemiti di quanto erano o sono in Europa. 

Sei tu che rompi i coglioni fuori contesto.

26 minutes ago, schopy said:

ricordando Berlinguer, e trovarmi una citazione in cui Berlinguer manifesta la sua omofobia 

è un modo di ragionare molto woke, alla pari di chi vuole buttare giù le statue di personaggi storici di 200 anni fa perché erano omofobi o razzisti. 

35 minutes ago, MyleneFarmer said:

e chi ti ha detto che parlavo di omofobia? Parlavo sempre di antisemitismo.

In Russia non sono stati e non sono ancora oggi meno antisemiti di quanto erano o sono in Europa. 

Sei tu che rompi i coglioni fuori contesto.

Ma allora perché hai scritto quella battuta sui pronomi inclusivi? Che ci azzecca con l'antisemitismo? 😅 Che poi, per precisi la battuta sui pronomi inclusivi avrebbe a che fare con la transfobia e non con l'omofobia, ma insomma, a voler cercare politici di sinistra del novecento che facessero affermazioni specificamente transfobiche diventava troppo complicato anche per me.

35 minutes ago, MyleneFarmer said:

è un modo di ragionare molto woke, alla pari di chi vuole buttare giù le statue di personaggi storici di 200 anni fa perché erano omofobi o razzisti. 

Ma no, era perché Almadel aveva appena ricordato le parole di Almirante sugli ebrei e le lodi di Meloni ad Almirante, e tu te ne salti fuori chiedendo "in Russia i sovietici usavano i pronomi inclusivi?"...vabbè, non mi sei sul pezzo.

O forse ti sopravvaluto, cara la mia SabrinaS.

20 minutes ago, marco7 said:

Ecco, tu sempre pronto col sussidiario.

Edited by schopy
17 minutes ago, schopy said:

Ecco, tu sempre pronto col sussidiario.

ci sono forse problemi a proposito ?  :hm:

19 minutes ago, schopy said:

ma insomma, a voler cercare politici di sinistra del novecento che facessero affermazioni specificamente transfobiche diventava troppo complicato anche per me.

ci credo, se non sai neppure cercare la roba antisemita della sinistra che è più facile che cercare la roba transofobica.

Almadel
5 minutes ago, MyleneFarmer said:

in Russia i sovietici usavano i pronomi inclusivi invece? 

Ne discuteremo volentieri quando la Schlein

ricorderà commossa la morte di Stalin, come fa la tua amica Giorgia con Almirante.

Non capisci la differenza?

Quel processo democratico che Berlinguer ha fatto 50 anni fa per il PCI

poteva venire compiuto anche nell'MSI, se la svolta di Fiuggi

non fosse stata impallinata dai nemici di Gianfranco Fini.

E ora è difficile scollare di dosso a Fratelli d'Italia l'antica macchia dell'omofobia e del razzismo.

 

Dove sono nel PD di oggi gli operai incazzati e omofobi degli anni Cinquanta? Non ci sono.

E dove sono i contadini razzisti e omofobi nella Destra di oggi? Ovunque.

Non se ne sono mai andati.

Possono averli rincoglioniti le prediche dei Democristiani o le TV di Berlusconi,

ma i Fascisti sono sempre tra noi. Dobbiamo solo aspettare che ci riportino nella merda,

per raccogliere i cocci del Paese: come è destino che avvenga.

2 hours ago, Almadel said:

Quel processo democratico che Berlinguer ha fatto 50 anni fa per il PCI

prima di berlinguer il PCI non era democratico ?

la mia è una domanda per sapere la risposta a una cosa che non so.

2 hours ago, Almadel said:

Dove sono nel PD di oggi gli operai incazzati e omofobi degli anni Cinquanta? Non ci sono.

E dove sono i contadini razzisti e omofobi nella Destra di oggi? Ovunque.

gli operai del PD oggi non sono più omofobi perché tutta la società in genere non è più omofoba.

se i contadini italiani di oggi sono omofobi e razzisti non lo so. in svizzera non credo che lo sono.

MyleneFarmer
11 hours ago, Almadel said:

Dobbiamo solo aspettare che ci riportino nella merda,

per raccogliere i cocci del Paese: come è destino che avvenga.

Se ti riferisci al pericolo fascismo e guerra al momento se non vuoi essere riportato nella merda conviene dare armi e supporto all'Ucraina 

Se ti riferisci al pericolo stagnazione e declino economico beh l'Italia è in declino da 30 anni e in questi 30 anni ha governato chiunque. Anche Draghi che non ha fatto proprio bene.

https://www.huffingtonpost.it/rubriche/uscita-di-sicurezza/2024/06/14/news/se_nel_gay_pride_gridassero_cessate_le_frustate_inflitte_agli_omosessuali_a_gaza_ma_non_accadra-16180006/?ref=HHTP-BH-I0-P1-S1-T1

 

"Se nel Gay Pride gridassero "cessate le frustate" inflitte agli omosessuali a Gaza (ma non accadrà)

di Pierluigi Battista 14 Giugno 2024 alle 08:26

Lo slogan dovrebbe essere questo. Ma di quella persecuzione non glie ne importa nulla

C’è chi ha paragonato le frange occidentali del mondo gay pro-Hamas ai tacchini che celebrano il Giorno del Ringraziamento. Hanno ragione: non sanno niente, non gliene importa nulla della persecuzione cui sono sottoposti i gay a Gaza o in Iran. Sventolerebbero a fatica le bandiere filo-Hamas nella sfilata del Gay Pride se sapessero qualcosa su Mahmoud Ishtiwi, uno dei principali comandanti del gruppo di Hamas che, con l'accusa di sesso gay, nel 2016 fu torturato tra atroci sofferenze dai suoi stessi compagni. Se sapessero che a Gaza è pratica comune scaraventare dai tetti i gay.

Se sapessero che secondo l’agenzia Lgbtq+ di Israele, sono i migliaia gli omosessuali di Gaza che chiedono aiuto in un posto “from the river to the sea” e che si chiama Stato di Israele. Se sapessero che “la Palestina è stata anche nominata da Forbes come uno dei paesi peggiori al mondo per i viaggiatori Lgbtq+”. Se sapessero che in Afghanistan hanno appena condannato con un numero spaventoso di frustate 62 omosessuali, tra cui 14 donne, per “relazioni immorali e sodomia”. Come ha scritto Giulio Meotti lo slogan dovrebbe essere: “Cessate le frustate”. Ma non ci sarà al Gay Pride questo slogan perché come “persone queer e transfemministe respingiamo qualsiasi strumentalizzazione delle nostre istanze per coprire il genocidio palestinese e le pulsioni islamiste”. Ecco."

 

https://www.huffingtonpost.it/esteri/2024/06/11/news/usa_rilanciano_proposta_cessate_il_fuoco_e_annunciano_400_milioni_di_dollari_in_aiuto_a_gaza-16156572/?ref=fhuff-da-la-2

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Partita a scacchi su Gaza. Sinwar non ha fretta: "Le nostre vittime civili sono un sacrificio necessario"

di Nadia Boffa 11 Giugno 2024 alle 17:13

Blinken rilancia il piano Usa, Hamas accetta il testo Onu. Il Wsj diffonde i messaggi del leader di Hamas a Gaza ai mediatori, che dimostrano che la resistenza alla pressione per un cessate il fuoco avviene nella convinzione che più combattimenti e più vittime civili rechino vantaggi alla causa palestinese

Un’ipotesi di accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza esiste e resta in piedi, ma le modalità con cui arrivarvi sono ancora tutte da inventare. È questa la consapevolezza che il segretario di Stato americano Antony Blinken si porta con sé quando è arrivato verso il termine dell’ottava missione, in otto mesi di guerra, in Medio Oriente, con l’obiettivo di avvicinare un accordo per la tregua a Gaza e impedire che la guerra sul fronte del Libano si estenda ulteriormente. Dopo essere stato ieri in Egitto e Israele, oggi Blinken è in Giordania per la Conferenza internazionale per gli aiuti a Gaza, un vertice organizzato congiuntamente dall'Egitto e dalle Nazioni Unite per rafforzare la risposta della comunità internazionale alla crisi umanitaria a Gaza. Blinken ha annunciato che Washington concederà 404 milioni di dollari in aiuti di assistenza umanitaria ai palestinesi, portando il contributo totale degli Usa ai palestinesi, dal 7 ottobre, a 674 milioni di dollari. 

Il mandato di Blinken di avvicinare il cessate il fuoco è ancora più complesso dopo il blitz di tre giorni fa, da parte dell’esercito israeliano, che ha portato alla liberazione di quattro ostaggi vivi, tenuti prigionieri da Hamas. L’inviato Usa riporta sul tavolo la proposta di accordo formulata da Washington, ma di fondo sia Israele che Hamas continuano a rimanere in un limbo, in cui tutto sembra possibile, ma allo stesso tempo nulla sembra possibile. 

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, a detta del capo della diplomazia americana che ieri lo ha incontrato, "ha riaffermato il suo impegno per il cessate il fuoco, basato sulla bozza di accordo proposta dagli Usa". Dall’altra parte Hamas ha accettato la risoluzione di cessate il fuoco approvata ieri dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed è pronta a negoziare i dettagli, secondo quanto dichiarato alla Reuters da Sami Abu Zuhri, alto funzionario della milizia. Ma nessuno dei due attori sembra voler fare il primo passo, entrambi attendono che sia il rivale a muoversi, per poter studiare e giocare meglio le proprie carte. Un funzionario informato sui negoziati ha confermato a Reuters che “i mediatori non hanno ancora ricevuto una risposta sulla proposta di accordo, né da Israele, né da Hamas”.

Gli Usa e la comunità internazionale non sanno più a quali mezzi ricorrere per fare pressing sui due contendenti. Mentre Blinken ieri sera arrivava in Israele, il Consiglio di Sicurezza Onu a New York approvava, come anticipato prima, la bozza di risoluzione Usa che sostiene il piano di cessate il fuoco a Gaza annunciato da Joe Biden e "invitava" Hamas ad accettarlo. È l’ennesimo tentativo Usa di blindare una sorta di accordo. Nel testo si esortano "entrambe le parti” ad “attuare pienamente i termini del piano senza indugio e senza condizioni”. La bozza è stata approvata con 14 voti a favore, la Russia si è astenuta. La risoluzione è molto rilevante perché al suo interno viene presentata nei dettagli la proposta Usa, suddivisa in tre fasi, dal cessate il fuoco immediato, alla fine permanente delle ostilità, ad un piano pluriennale di ricostruzione per Gaza. Restano punti critici però: innanzitutto l’interrogativo sul controllo di Gaza da parte di Hamas, scenario che Netanyahu definisce “una linea rossa”. Poi i tempi del cessate il fuoco.

Alla Conferenza Internazionale per gli aiuti a Gaza organizzata in Giordania il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha esortato le parti a cogliere la proposta Usa di cessate il fuoco e a rispettare la risoluzione. Anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha sottolineato che “la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dovrebbe essere attuata con urgenza”. Mentre il presidente egiziano Abdel-Fattah El-Sisi ha ribadito che “Israele sta distruggendo la Striscia di Gaza, le infrastrutture di Gaza e anche il sistema sanitario di Gaza” e la comunità internazionale deve fermarlo ''ritenendolo responsabile di ciò che sta accadendo’'. 

Se Hamas da un lato sostiene di aver “accettato” la risoluzione, dall’altra parte dà segnali totalmente contrapposti, ovvero di voler prolungare la guerra. Il Wall Street Journal ha pubblicato in esclusiva una serie di messaggi inviati ai mediatori dal leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, in cui definisce le vittime civili di Gaza dei “sacrifici necessari”. Secondo il giornale americano questi messaggi mostrano come Hamas "intenda prolungare i combattimenti" e come "aumentare il numero dei palestinesi uccisi vada a vantaggio di Hamas e della sua sopravvivenza". “Abbiamo gli israeliani esattamente dove li vogliamo” ha detto Sinwar ai funzionari di Hamas impegnati in trattative con i mediatori di Egitto e Qatar. E poi ancora: “Finché i combattenti saranno ancora in piedi e non avremo perso la guerra, i negoziati dovrebbero essere immediatamente interrotti. Abbiamo le capacità per continuare a combattere per mesi”. Una rivelazione del New York Times in qualche modo conferma l'ipotesi che Hamas voglia prolungare il conflitto. Secondo il giornale americano, che ha parlato con importanti funzionari, i leader di Hamas hanno dato ordini ai miliziani che controllano gli ostaggi a Gaza di sparare ai prigionieri se pensano che le forze israeliane stiano arrivando. Il quotidiano Usa sostiene che un "piccolo gruppo di ostaggi" sia trattenuto vicino a Sinwar, che intende usarli come scudi umani.

 

Per Blinken, la posizione di Hamas sulla risoluzione per il cessate il fuoco “è un segnale di speranza”. “Ma ciò che conta davvero è la parola che arriva da Gaza e dalla leadership di Hamas nell'enclave palestinese” ha aggiunto il segretario di Stato Usa, sottolineando, ancora una volta, che sta alla milizia accettare la proposta di accordo, perché Israele, a detta di Blinken, l'ha già accettata. 

Non sembrano poi però così tranquilli gli Usa sulla risposta israeliana. Perché Blinken ieri sera ha voluto vedere non solo Netanyahu, ma anche, separatamente, i leader dell'opposizione israeliana, Benny Gantz, neo dimissionario dal gabinetto di guerra e dal governo israeliano e Yair Lapid, leader di Yesh Atid, proprio per tentare, anche tramite l’opposizione, di mettere pressione su Netanyahu affinché accetti l’accordo. Gantz, in questo senso, nonostante sia uscito dalla coalizione di governo, ha confermato di voler continuare ad esercitare quel ruolo di mediatore - che ha svolto finora - tra le richieste degli Usa e le intenzioni di Israele. Il leader centrista ed ex capo di stato maggiore dell’Idf ha promesso che "sosterrà anche da fuori il governo su qualsiasi accordo responsabile per il rilascio degli ostaggi e incessante il fuoco”, confermando, di fatto, che, d'ora in poi, non intende svolgere un ruolo propriamente di opposizione a Netanyahu. 

Intanto la crisi politica israeliana non sembra essersi esaurita con l’uscita di Gantz dal governo. Stamane la Knesset, il Parlamento israeliano, riunita in plenaria, ha dato il via libera al rilancio del progetto di legge sull'esenzione degli ebrei ultra-ortodossi dalla leva obbligatoria  (si tratta di un disegno di legge passato in prima lettura nel 2022 ai tempi del precedente governo Lapid-Bennett come misura-tampone in attesa di una normativa sulla coscrizione degli Haredim) e il ministro della Difesa Yoav Gallant ha votato contro il progetto di legge, lanciando un duro segnale alla coalizione di governo. 

 

Ora il disegno di legge sarà deferito per discussione alla Commissione parlamentare per gli affari esteri e la difesa per proseguire il suo studio prima della seconda e terza lettura. Ma è un disegno di legge che stride fortemente con la notizia, di oggi, che quattro soldati israeliani sono rimasti uccisi in un'operazione a Rafah. Il ministro della Difesa Gallant, anche per tali ragioni, si è opposto al disegno di legge. “Non dobbiamo fare politica meschina a discapito dei grandi combattenti dell’esercito” ha dichiarato Gallant. “Sopportare insieme il peso del servizio militare è un compito nazionale”.

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