Jump to content

Gente che sente il bisogno di sfogarsi con sconosciuti.


Recommended Posts

On 2/1/2024 at 9:49 AM, Ghost77 said:

È legittimo, ma su talune cose sono necessari dei filtri. C'è tempo per essere conosciuti in tutto e per tutto. Insomma, un minimo di savoir faire, o di scaltrezza, è necessaria, tanto più se non siamo propriamente consapevoli di che cosa possa essere strano alle altrui orecchie. 

Se uno vuole parlare invece della propria pupú liquida al primo appuntamento non può rivalersi poi sugli altri se non avrà successo. 

Infatti dico che a volte succede di conoscere persone in momenti diciamo drammatici della nostra vita, in cui non si è al top del nostro stato psico-fisico. E l'altro si fa un parere sbagliato sulla nostra persona. Bisogna avere tempo, se si cerca qualcosa di più profondo, frequentare molto una persona, altrimenti bisogna imparare a mascherare i momenti drammatici della nostra vita, nel caso in cui si cerchi sempre avventure immediate, magari che nascono già senza futuro

On 1/31/2024 at 10:11 AM, Almadel said:

Anche a me capita di partire a ruota libera se incontro ragazzi sconosciuti.

Non so effettivamente il perché.

Anche io, specie nei 20 anni. Ci tenevo innanzitutto ad affermare cosa NON ero: fascista, borghese, religioso, machista, ricco, abituato a seguire il branco. Poi sono diventato più sicuro di me, ma resto molto aperto con gli sconosciuti. 

Poi dipende cosa racconti, perchè, e con che atteggiamento. Uno che puzza di disperazione non vuole accollarselo nessuno, anche perchè chiedere aiuto o compatimento a sconosciuti è indice di tante cose poco attraenti. Ben diverso è intavolare, naturalmente, una discussione che va sempre più in profondità, sempre più nel personale, fino a svelare grandi dettagli di noi stessi. Quello è possibile se, mentre parliamo si entra nella giusta sintonia con l'altra persona, che non si imbarazza, anzi porta la sua esperienza con convinzione.

7 hours ago, Gaunt said:

Anche io, specie nei 20 anni. Ci tenevo innanzitutto ad affermare cosa NON ero: fascista, borghese, religioso, machista, ricco, abituato a seguire il branco. Poi sono diventato più sicuro di me, ma resto molto aperto con gli sconosciuti. 

Poi dipende cosa racconti, perché, e con che atteggiamento. Uno che puzza di disperazione non vuole accollarselo nessuno, anche perché chiedere aiuto o compatimento a sconosciuti è indice di tante cose poco attraenti. Ben diverso è intavolare, naturalmente, una discussione che va sempre più in profondità, sempre più nel personale, fino a svelare grandi dettagli di noi stessi. Quello è possibile se, mentre parliamo si entra nella giusta sintonia con l'altra persona, che non si imbarazza, anzi porta la sua esperienza con convinzione.

Guarda posso capire che una volta una persona possa provare una grande alchimia con uno sconosciuto e raccontarli le sue cose intime.

Ma questo può succedere con piu' persone ? credo che se lo si fà con tanti sconosciuti,c' è un bisogno della persona che và sfogato.

7 minutes ago, fra1991 said:

se lo si fà con tanti sconosciuti,c' è un bisogno della persona che và sfogato.

aspetta però, dipende pure dai contesti in cui ci si trova!

per esempio, quando mi sono fatto un mese e mezzo di ospedale in era covid (-> quando non potevamo ricevere visite parenti; vedevamo solo infermieri, medici e gli altri ricoverati), anche solo per passare il tempo ci si raccontava la vita cogli altri "carcerati", tutta gente che fino a 3 giorni prima era perfettamente sconosciuta e con cui, una volta dimessi, ci si è persi di vista (vabbè, il contatto social, il gruppetto wUp eccetera li abbiamo, ma dopo poche settimane, avendo meno tempo, hanno cominciato a languire e adesso stanno lì mezzi abbandonati. ci si fa giusto gli auguri per le feste e poco più).

1 hour ago, freedog said:

aspetta però, dipende pure dai contesti in cui ci si trova!

per esempio, quando mi sono fatto un mese e mezzo di ospedale in era covid (-> quando non potevamo ricevere visite parenti; vedevamo solo infermieri, medici e gli altri ricoverati), anche solo per passare il tempo ci si raccontava la vita cogli altri "carcerati", tutta gente che fino a 3 giorni prima era perfettamente sconosciuta e con cui, una volta dimessi, ci si è persi di vista (vabbè, il contatto social, il gruppetto wUp eccetera li abbiamo, ma dopo poche settimane, avendo meno tempo, hanno cominciato a languire e adesso stanno lì mezzi abbandonati.ci si fa giusto gli auguri per le feste e poco più).

Lì è una situazione diversa,erevate in una situazione di forte stress,per farti un esempio anche a me è capitata una collega che avendo subito  mobbing è scoppiata a piangere con me e altri colleghi raccontadoci varie cose della sua via.

E' ben diverso il caso di una persona che si sfoga con varie persone durante situazioni normali e non si accorge che questo può provocare disagio.

35 minutes ago, fra1991 said:

erevate in una situazione di forte stress

mah.. più che stressati, dopo le operazioni eravamo prima acciaccati e mezzo rimbambiti post anestesia, poi (con la convalescenza, la riabilitazione eccetera) eravamo parecchio annoiati, nonostante fossimo provvisti di iPad, cellulari, cruciverba, mazzi di carte eccetera; ma, specialmente la sera, il tempo non passava mai.

che fosse un contesto "particolare" mi pare ovvio; sta di fatto però che i miei compagni di reparto sanno cose di me che perfino Madreh & Coniuge ignorano (ed io di loro)

Edited by freedog

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
×
×
  • Create New...