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CO con amico dopo qualche commento omofobo


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Salve a tutti, è la prima volta che scrivo qui, vi volevo raccontare la mia vicenda, che mi sta portando a compiere quell'atteso passo del C.O. La mia è una situazione per me nuova e in rapida evoluzione, da quando qualche mese fa ho preso la mia prima, vera cotta per un mio collega a lavoro. Il fatto di essere cresciuto in un ambiente aperto ed averne già parlato ad un altro collega gay mi ha dato molto aiuto e sto facendo "passi da gigante" (anche il forum in questo momento stato fondamentale!). Il fatto è che con questa persona ho stretto un bel legame di amicizia: io 25 anni lui 20, fin da subito credo che lui mi stimi molto, e non posso fare in modo di non vederlo per ovvie ragioni lavorative.

Per alcune settimane sia a me che ad altri sembrava che tra noi due ci fosse qualcosa di reciproco, o quanto meno un rapporto più stretto che con altri(lui mi cercava, contatti fisici, sguardi e sorrisi infiniti, lunghe chiaccherate anche oltre l'orario di lavoro,ecc...e gli amici a farci battute su quanto fossimo carini insieme!) Contento della rapida evoluzione e sostenuto dal mio altro collega gli avrei presto voluto parlare della mia "confusione" per giocarmi tutte le carte e vedere come nel tempo avrebbe reagito (senza fare però diretto riferimento a ciò che provo per lui) ma ecco che nell'arco di due settimane mi crolla il mondo addosso. Alcuni episodi che non sto a raccontarvi mi fanno prima capire che non c'è possibilità che mi ricambi, poi che forse non vede nemmeno in me un'amicizia così stretta e speciale come credevo. Senza apparente motivo i suoi atteggiamenti con me prendono una piega negativa... Infine, entrando in argomento omosessualità mi fa alcune uscite profondamente omofobe che mi hanno devastato. Ho realizzato nei giorni successivi che che quella maturità che vedevo in lui in realtà erano tutta una mia idea...e non c'è niente di peggio che dare fiducia a una persona e poi capire che si è sbagliato tutto! Quanto sono stato stupido a vedere certe cose...ci sono caduto anche io, nell'ennesima storia gay-etero, non dando ascolto a chi sul forum consigliava di lasciar stare, perché in fondo non sembrava così impossibile!

Nel buio più totale, sto accettando l'idea di non poter aver nulla da lui, ma dopo le sue uscite sento ancora di più il bisogno di mettere subito le cose in chiaro, nonostante spesso abbia letto che se si ha l'impressione di trovarsi davanti a una persona omofoba è meglio evitare. Il punto è che se devo rovinare una buona amicizia più avanti, tanto vale tagliare la testa al toro e parlarne ora. Se poi mi vorrà allontanare me ne farò una ragione, forse sarà meglio anche per me. Sarà una buona idea? Lo sconforto è enorme e con qualcuno ne vorrei parlare. Con i miei amici ad ogni modo lo vorrei fare a breve e credo che accettino la cosa, però ho paura che parlandone più avanti con il diretto interessato rimanderei solo la fine di un'amicizia e un problema a livello lavorativo.

Cosa ne pensate? Meglio attendere parlandone prima con altri? Il fatto è che sento il bisogno di chiarire con lui prima di tutto, per mettere un punto alla cosa e voltare pagina, guardarmi altrove, cercare qualche esperienza che al momento non ho e risolvere piano piano questa confusione. D'altronde la cosa mi sta consumando e da qualche parte devo "sfogare"...

Non è che ha intuito qualcosa e, non sapendo come dirti di no, ha giocato delle pessime carte per allontanarti tra cui la battuta facile? 

È più facile prendersi la responsabilità di passare per un mostro che parlarti e dirti che per lui non ce n'è, a volte. 

1. sul posto di lavoro sesso e tresche sono sconsigliate

2. difficile capire se lui e' un gay represso e per questo omofobo, se e' veramente omofobo o se come dice ghost fa l'omofobo per tenerti a distanza perche' ha capito che lui ti piace.

1 hour ago, Gio15 said:

nell'arco di due settimane mi crolla il mondo addosso. Alcuni episodi che non sto a raccontarvi mi fanno prima capire che non c'è possibilità che mi ricambi, poi che forse non vede nemmeno in me un'amicizia così stretta e speciale come credevo. Senza apparente motivo i suoi atteggiamenti con me prendono una piega negativa... Infine, entrando in argomento omosessualità mi fa alcune uscite profondamente omofobe che mi hanno devastato. Ho realizzato nei giorni successivi che che quella maturità che vedevo in lui in realtà erano tutta una mia idea..

sai cosa? probabilmente qualcuno gli ha fatto qualcuna di quelle battutine tra colleghi tipo "quanto siete carucci assieme" "a quando le nozze?" eccetera, lui forse è andato in panico e ti sta allontanando per far metter a tacere ste malelingue.

raga, quando vi dico di evitare le storie tra colleghi al lavoro, forse qualche fondato motivo per farlo ce l'avrò, no? Va sempre a finire che o vi portate lo stress dell'ufficio a  casa o qualche collega stronzo comincia a mettere in giro voci, vocine e vociacce, col rischio concreto di rovinarvi la relazione, se non si è abbastanza corazzati da sopportarle

5 hours ago, Gio15 said:
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Il fatto è che sento il bisogno di chiarire con lui prima di tutto, per mettere un punto alla cosa e voltare pagina, guardarmi altrove, cercare qualche esperienza che al momento non ho e risolvere piano piano questa confusione.

Non capisco cosa vorresti dirgli...

On 2/26/2024 at 4:54 PM, Ghost77 said:

Non è che ha intuito qualcosa e, non sapendo come dirti di no, ha giocato delle pessime carte per allontanarti tra cui la battuta facile? 

È più facile prendersi la responsabilità di passare per un mostro che parlarti e dirti che per lui non ce n'è, a volte. 

Ci ho pensato, ma in realtà da parte mia non c'è mai stato niente di esplicito se non essere disponibilissimo con lui per ogni bisogno. Paradossalmente si è avvicinato molto di più lui a me, e non sembrava affatto disturbato dalle numerose battute (alcuni colleghi hanno un ironia pungente che non è facile da gestire, soprattutto per chi come lui è nuovo...). Per il resto mi spiego meglio: è chiaro che se ci fosse stato un interesse reciproco lo avrei visto entro poco tempo, mi aspettavo delle risposte che non sono arrivate...ad esempio in qualche occasione che ho avuto per vederlo con altra gente fuori da lavoro mi ha fatto capire che quando è con altri io passo del tutto in secondo piano. Non mi ha allontanato, ma semplicemente quel "grande interesse/entusiasmo" nei miei confronti è come se fosse svanito nell'arco di qualche giorno. Rimaniamo in buoni rapporti, ha solo un atteggiamento più distaccato. Poi capita qualche sera che improvvisamente mi cerchi e di nuovo passiamo il tempo a chiaccherare. Lo stesso collega con cui mi sono confidato (che ormai ci osserva sempre e mi dà i suoi pareri da "terzo") non riesce a capire questi comportamenti altalenanti, anche se secondo lui può meritare andare avanti.

On 2/26/2024 at 5:24 PM, freedog said:

raga, quando vi dico di evitare le storie tra colleghi al lavoro, forse qualche fondato motivo per farlo ce l'avrò, no

Saggio consiglio...fortunatamente è un lavoro serale in cui lo vedo due o tre volte a settimana nei turni insieme, siamo tutti studenti (da quest'anno frequenta pure la mia stessa facoltà!) Nulla insomma di determinante nel percorso di vita. Non potrei in caso allontanarlo definitivamente ma potrei limitare al massimo le serate in turno insieme.

20 hours ago, schopy said:

Non capisco cosa vorresti dirgli...

Mi dà frustrazione il fatto che entrambi vogliamo mandare avanti un'amicizia, ma se devo farlo nella finzione totale, sapendo che davanti ho una persona che potrebbe prendere male un mio futuro C.O. sul lavoro...meglio che gli parli subito. Alla fine è  la persona con cui ho legato di più e questo potrebbe essere un buon pretesto: vorrei parlargli della confusione che sto provando a livello sentimentale, del mio percorso di questi ultimi mesi, provare a farlo capire che in fondo non c'è nulla di male! Naturalmente non gli direi che la persona che ha fatto nascere tutto ciò è proprio lui: la prenderebbe come un "attacco personale" e lì probabilmente reagirebbe male. Sento il bisogno di farlo perché voglio avere certezze su ciò che pensa al riguardo, per me sarebbe come mettere appunto un punto fermo sulla questione e capire appunto in quale dei tre casi che marco7 diceva ho davanti. In fin dei conti a 20 anni quando parli di questi argomenti spesso escono delle risposte preconfezionate, magari sentite da qualcun altro e dette tanto per mostrarsi di un certo partito, più che dettate da un sincero ragionamento personale.

Vorrei capire, magari da esperienze altrui (anche se capisco che le situazioni sono sempre tutte diverse...) se dare retta a questo istinto di farlo, con tutte le conseguenze possibili del caso, o se è meglio lasciar perdere e prima confidarmi con tanti altri amici, con i quali sento meno il bisogno di farlo ma sicuramente non avrei problemi...

1 hour ago, Vivacia3But said:

 

E vabbè, c'è una scena di Fantozzi perfetta per ogni situazione 😂

Grazie a tutti intanto per le risposte...come capirete ho in testa tanta tanta confusione, e spiegarmi bene in poche righe non è  facile...ma avere qualcuno con cui confidarmi è un sostegno grandissimo 🙂

1 hour ago, Gio15 said:

Lo stesso collega con cui mi sono confidato

sa che sei gay questo collega ?

1 hour ago, Gio15 said:

Sento il bisogno di farlo perché voglio avere certezze su ciò che pensa al riguardo, per me sarebbe come mettere appunto un punto fermo sulla questione e capire appunto in quale dei tre casi che marco7 diceva ho davanti. 

per me ci tieni a sapere che pensa perché speri che in qualche modo in futuro lui possa avere interesse per te.

se lui è un gay represso non puoi far nulla e solo aspettare anni sperando che lui si accetti in futuro.

se lui è omofobo non hai nulla da guadagnarci con lui.

se lui ha capito che tu lo vorresti alla fine è la situazione migliore ma lui in questo caso non è interessato a te a prescindere dal suo orientamento sessuale.

concludendo: a te per me non servirà a nulla conoscere le sue motivazioni. anzi: ti porterà solo a prolungare l'agonia d'amore che provi per lui.

Edited by marco7

All’inizio pensavo anche io, come Ghostuccio, che qualche battuta o diceria lo avesse infastidito e ti avesse allontanato per questo. Con contorno di esternazioni omofobe per fare capire bene che lui non solo non è gay ma neanche li sopporta…

questa ipotesi non posso escluderla anche se dici che le battute non lo hanno mai infastidito, perché in fondo non si sa mai se invece una in particolare ha sortito un effetto imprevisto e nuovo. 
però nel momento in cui parli di rapporto forte svanito all’improvviso si fa strada anche un’altra ipotesi, ossia che sia una di quelle amicizie che iniziano con una fase “luna di miele” dove si scopre di essere molto in sintonia ma poi la cosa non dura

quanto a fare coming out con questo amico/collega, purtroppo è la classica situazione in cui può andare sia bene che male: o si ridimensiona nella sua omofobia, e magari chissà con il tempo può anche rivedere certe convinzioni sbagliate, oppure si allontana definitivamente lasciando spazio all’odio. Sinceramente non potrei prevedere l’esito ma tu, conoscendolo, magari hai già un’idea di quello che potrebbe succedere. 

Esatto Krad: proprio un'amicizia del genere. Ieri sera a lavoro mi era sembrato di tornare ai "vecchi" momenti: tante risate insieme e lunghi discorsi. Oggi ci siamo incrociati in facoltà: giusto un vago sorriso e poi ha fatto finta di nulla. Mah. L'età non aiuta...

Comunque sicuramente tra le motivazioni che mi spingono a parlargli c'è quella di una, seppur minima, speranza. La situazione ideale sarebbe quella che lui capisse, riflettesse, magari cambiasse la sua posizione sul tema o non si mostrasse davvero così  chiuso. Sarebbe una bella soddisfazione per me e una crescita per lui. Però si, in generale marco7 hai pienamente ragione...in qualsiasi caso non ne guadagnerei nulla di pratico. Forse meglio pensare a come dirlo ad altri amici: ne avrei meno il bisogno ma alla lunga mi spianerebbe la strada per tante cose...poi il resto verrà di conseguenza. 

Il problema lì è un altro, che immagino sia per tutti: il fatto che quando faccio altro e sono più sollevato non ne sento il bisogno e non riesco mai a iniziare il discorso con nessuno...forse dovrei riflettere meno e buttarmi 🥲

23 hours ago, marco7 said:

sa che sei gay questo collega ?

Non quello che mi piace, ma un altro, gay, che conosco da più tempo, è l'unica persona a saperlo e confrontarmi con lui e averlo a fianco mi è servito veramente tantissimo.

3 hours ago, Gio15 said:

Esatto Krad: proprio un'amicizia del genere. Ieri sera a lavoro mi era sembrato di tornare ai "vecchi" momenti: tante risate insieme e lunghi discorsi. Oggi ci siamo incrociati in facoltà: giusto un vago sorriso e poi ha fatto finta di nulla. Mah. L'età non aiuta...

Comunque sicuramente tra le motivazioni che mi spingono a parlargli c'è quella di una, seppur minima, speranza. La situazione ideale sarebbe quella che lui capisse, riflettesse, magari cambiasse la sua posizione sul tema o non si mostrasse davvero così  chiuso. Sarebbe una bella soddisfazione per me e una crescita per lui. Però si, in generale marco7 hai pienamente ragione...in qualsiasi caso non ne guadagnerei nulla di pratico. Forse meglio pensare a come dirlo ad altri amici: ne avrei meno il bisogno ma alla lunga mi spianerebbe la strada per tante cose...poi il resto verrà di conseguenza. 

Il problema lì è un altro, che immagino sia per tutti: il fatto che quando faccio altro e sono più sollevato non ne sento il bisogno e non riesco mai a iniziare il discorso con nessuno...forse dovrei riflettere meno e buttarmi 🥲

Non quello che mi piace, ma un altro, gay, che conosco da più tempo, è l'unica persona a saperlo e confrontarmi con lui e averlo a fianco mi è servito veramente tantissimo.

 credo che l unica soluzione che hai sia ignorarlo completamente e levartelo dalla testa, se lui prova qualcosa per te vedrai che prima o dopo si riavvicina in qualche maniera; parlargli non serve a nulla se si è freddato, e potrebbe essere solo un grosso problema nel rapporto lavorativo che comunque a quanto ho capito dovrà continuare

  • 2 weeks later...

Aggiornamento:

In queste settimane sono riuscito a parlare con molti amici, tutti l'hanno presa benissimo, ci tengono che li aggiorni e si sono resi tutti disponibili per qualsiasi cosa. Mi sento mooolto più leggero!

Oltretutto, pronto ad affrontare qualsiasi conseguenza, ho raccontato al diretto interessato della mia confusione. Anche lui l'ha presa benissimo come gli altri, mi ha riempito di abbracci e frasi di affetto e mi ha detto che a me ci tiene tanto e che si sente davvero tanto legato...(a dispetto delle frasi omofobe del quale si è vergognato è scusato in maniera esagerata!). Spero che questo possa essere d'esempio: a 20 anni, tante cose si dicono per darsi arie e per sentito dire. Meglio così!

Chiaramente almeno con lui le mie carte le ho giocate, ora starà a me valutare se e come distaccarmi per non continuare a starci male. L'unico paradosso è che dopo averci parlato lui si è fatto molto avanti come non aveva mai fatto nel chiedermi di vederci: all'università, per allenarci insieme,...io gli ho dato la massima disponibilità, tutte le volte però non si è presentato o mi ha dato buca all'ultimo minuto! Cerco di non mostrarglielo ma sta cosa mi sta innervosendo molto...

Non so, forse ha capito del mio interesse per lui e non sa come gestire la cosa, forse banalmente la "grande amicizia" che mi mostra è solo di facciata ma poi non gli importa nulla...anche i miei amici non si capacitano di questo estremo bipolarismo... Mi dà l'idea che comunque allontanarlo sia la cosa migliore, dispiace perché ci eravamo promessi di rivederci davanti a una birra così che potessi spiegargli meglio le cose che mi son successe ultimamente (quando gli ho parlato purtroppo non avevamo molto tempo e sono stato piuttosto superficiale...).

Intanto però grandi passi sono stati fatti, son davvero contento!

 

 

On 3/15/2024 at 5:14 PM, Giorgiog said:

Prima di fare il definitivo allontanamento digli che non hai gradito i suoi buchi ai vostri impegni concordati e vedi cosa ti risponde 

Fatto ieri l'altro: si è scusato tantissimo, e appena ci siamo visti mi ha chiesto come mi sentivo, è  stato disponibilissimo, mi ha detto che sono una persona fantastica per avergli detto certe cose, mi ha proposto di vedersi pure dopo il lavoro (purtroppo avevo da fare io)... 

Ieri sera invece, tornando da una serata insieme, dopo aver visto qualche effusione tra una coppia gay e complice l'alcol se ne esce con "ma come si fa a essere fr*ci? Che schifo, è inconcepibile" inutile fargli notare che poteva evitarsela un'uscita così in un momento mio del genere, lui di risposta si mette a ridere... immaturità o idiozia, questi alti e bassi mi fanno star malissimo, il mio umore va su e giù in base a quello che mi dice. Quanto vorrei che capisse...ma tanto sarebbe inutile credo...direi che a questo punto rimane poco da fare...

  • 2 weeks later...

Rieccomi per aggiornarvi su come si è conclusa (si fa per dire) la cosa. 

Il giorno dopo quelle frasi gli ho scritto per fargli capire davvero cosa provavo e aggiornarlo su come stavo. Saranno 3 ore di confidenze, domande, consigli: "secondo me dovresti dirlo alla persona in questione, staresti meglio te, e poi se fossi io al posto suo mi farebbe molto piacere!" Mi dice che non sapeva bene come gestire l'argomento e qualsiasi battuta gli usciva malissimo, anche lui ci era stato molto male perché si era reso conto di ciò che aveva detto. Parliamo di tutto, di amicizia, di amore, di esperienze nostre: lui stesso sottolinea come siamo uguali su tanti aspetti, sui valori e il modo di vedere la vita... c'è un'intesa incredibile, veramente ci rendiamo conto di quanto sia prezioso il nostro rapporto. Si è creata la situazione perfetta, mi dico: ora o mai più. Gli confesso di essere cotto di lui. Dopo avergli fatto collegare un po' di puntini ci riflette e mi dice: "Capisco non sia facile, ma se prima ti stimavo, ora ti stimo 10 volte tanto. Hai un coraggio incredibile, sono contento di averti portato alla soluzione migliore. Sono orgoglioso di averti conosciuto, mi hai fatto capire tante cose. La sincerità prima di tutto: se davvero ti ho cambiato la vita, è la cosa più bella che potessi dirmi. Ora voglio solo il tuo bene, prima del mio: se reputi di dovermi allontanare, ci starò male ma lo capisco. Faccio tutto quello che vuoi te, anche perdere turni a lavoro se serve. Ti voglio bene" un lunghissimo abbraccio, ci commuoviamo entrambi. Poteva andarmi meglio?

Decido di scrivere e mandargli delle riflessioni a caldo su quel pomeriggio intenso di emozioni, per lasciarne traccia scritta e ribadire quanto ci tenga alla sua amicizia e cosa provavo, ma anche perché mi "puzzava" quella sua reazione così poco scomposta alla mia "bomba".

Tre giorni dopo gli consegno una lettera. Di nuovo mi dice: "Per due giorni non ho pensato ad altro, anche senza lettera quello che mi hai detto mi rimarrà per sempre. Mi hai fatto capire tante cose sull'argomento e ho sentito il bisogno di parlare con i miei, ho sfatato tanti tabù anche in famiglia. Sei stato l'esempio più lampante di come si possa perseguire i propri sogni senza paura. Se il nostro rapporto non è cambiato, non cambierà mai più. Sei un leone" e cose così.Che gioia!

Per i successivi 10 giorni non lo sento, e non ne sento il bisogno. Finalmente le mie ansie sono acquietate, non ci sono più segreti tra me e lui e mi sorprendo di come io stia meglio. Già lo vedo con occhi diversi, si vede che anche quella briciola di speranza che inconsciamente avevo ora non ha più motivo di esistere. Solo ora mi rendo conto di quanto davvero sia prima di tutto un amico prezioso e forse un equilibrio posso trovarlo senza rompere i rapporti. Ho messo il punto, ora basta, mi guardo avanti! 

Ma ecco che cade l'asino. Mi scrive perché mi deve parlare dopo lavoro. Già a lavoro non mi considera, a stento mi saluta, non spiccica parola. 

È palese, ha realizzato, l'imbarazzo ci sta.

Mi dice che solo leggendo la lettera ha realizzato il mio sentimento ed è andato in "panico". Non sapeva che fare, ha chiesto aiuto ai suoi migliori amici, alla fine ci ha pensato fisso per una settimana e mi comunica con fermezza che "per il mio bene" ha deciso di troncare tutti i rapporti. Ci vuole poco a smascherare il tutto: mi confessa che sono diventato per lui una persona scomoda, che tutto ciò che vedo io nella nostra amicizia non è vero ma dettato dal sentimento e che tutto ciò che ho detto e fatto per lui ora lo vede solo con un secondo fine. Mi colpevolizza per la decisione (da lui consigliata tranquillizzandomi!) di raccontargli tutto a caldo, dicendo che inevitabilmente ho portato la nostra amicizia a rompersi per sempre in modo definitivo. "Ormai per me sei un'altra persona" In sostanza, tutte le belle parole per cui lo avevo elogiato se le è rimangiate del tutto. 

Secondo me questa sua reazione prima o poi doveva arrivare, non gliene faccio una colpa, ma son convinto che con il tempo l'ordine naturale delle cose ci riporterà a essere quelli di prima. Serve solo tempo. Non è naturale nemmeno per lui il non rivolgermi parola a lavoro! Rompere un'amicizia per sempre per una sua decisione perentoria no...sarebbe l'unica vera sconfitta. Per entrambi.

Avrò fatto male a scrivere la lettera? Il tempo riuscirà a ricucire? E niente, quando tutto sembrava concludersi una volta tanto con il lieto fine, tutto crolla...

Postilla: ho parlato della cosa con i capi e altri colleghi del lavoro. Son tutti veramente dispiaciuti perché stavamo veramente creando un bel rapporto...ma sono anche fermamente convinti che questo suo panico sia dovuto a una crepa più profonda che ho creato in fondo in fondo alla sua testa, e che per la sua "sindrome dell impostore" non ammetterà mai. Ma a me poco importa, ormai guardo avanti!

freedog
27 minutes ago, Gio15 said:

Avrò fatto male a scrivere la lettera?

molto.

non gli hai dato il tempo materiale di elaborare/digerire la bomba che gli hai sganciato.

se proprio volevi dirgli tutto tutto, potevi anche scriverla subito, perchè no, ma avresti dovuto dargli il tempo di metabolizzare la notiziona.

così l'hai travolto, ci sta che adesso si metta sulla difensiva in ritirata

Eh già...anche senza lettera probabilmente avrebbe maturato la cosa ma senza avere la "prova scritta e tangibile" del sentimento. Mi sono fatto fregare dalla sua reazione fin troppo matura e dai suoi inviti alla sincerità più assoluta. Dovevo allarmarmi quando mi ha confessato che non riusciva a pensare ad altro e aveva sentito il bisogno di parlarne con i suoi. 

Comunque mi ha detto che ora che sanno vorrà parlare con gli altri colleghi, che sono tutti del mio stesso parere. Speriamo si convinca anche lui a rilegare un minimo col tempo!

Intanto devi contestualizzare il fatto che più che amici siete colleghi di lavoro, probabilmente si era creata una certa complicità, come hanno detto anche i colleghi e i titolari. Ma parlare di amicizia è un tantino differente.

Ciò detto, hai fatto più che bene a dirgli della tua omosessualità e che le sue uscite e battute erano profondamente infelici e poco rispettose. 

Rimaneva comunque un elefante nelle cristalleria. Tu provavi qualcosa di diverso per lui. Non era e non è solo “un’amicizia”.

55 minutes ago, Gio15 said:

mi confessa che sono diventato per lui una persona scomoda, che tutto ciò che vedo io nella nostra amicizia non è vero ma dettato dal sentimento e che tutto ciò che ho detto e fatto per lui ora lo vede solo con un secondo fine. Mi colpevolizza per la decisione


Ha usato parole dure e colpevolizzarti è stupido e cattivo (e dal mio punto di vista sbagliato). Però in fondo capisco le sue ragioni: come fai ad avere un’amicizia con una persona che prova qualcosa per te? Avrai sempre il dubbio. Non è un ragionamento irrazionale.

 

Mi dispiace, ma credo anche io tu abbia sbagliato a buttargli questa bomba.
 

Anche io spesso penso a quanto sia bella la sincerità, ma questo è uno dei casi dove forse, per il bene di tutti, non sarebbe stato il caso di esplicitare proprio tutto. Forse con più calma, al limite.


Comunque, sarà che ha “solo” 20 anni, ma passare dalle parole che ti ha detto a caldo (fin eccessivo), a quello che poi ti ha detto successivamente… o denota che non ha ben chiaro quello che pensa, oppure che cambia idea a seconda dei consigli di turno delle persone con cui parla. 

Mi dispiace sia andata così e non so come andrà il futuro con lui. Sicuramente non hai nulla per cui colpevolizzarti. Sono le piccoli o grandi batoste che ci fanno fare esperienza e migliorare in futuro. Fanne tesoro.

1 hour ago, Gio15 said:

Ma a me poco importa, ormai guardo avanti!

Bravo, guarda avanti!

7 minutes ago, netny said:

Intanto devi contestualizzare il fatto che più che amici siete colleghi di lavoro, probabilmente si era creata una certa complicità, come hanno detto anche i colleghi e i titolari. Ma parlare di amicizia è un tantino differente.

Non so, sai quante volte mi sono chiesto cosa ne sarebbe della nostra amicizia se non provassi qualcos'altro. Certo non saremo amici storici, ma abbiamo compagnie diverse ma vite e principi simili e se tutti vedono questo e lui stesso me lo diceva effettivamente qualcosa ci sarà...vorrei solo non buttare tutto nel cesso, tutto qui, e viverla se sarà  possibile (richiederà tempo per entrambi) in maniera disinteressata. 

Poi siamo tutti diversi, io sono restato amico di tante ragazze di cui ero perso o con le quali qualcosa era successo... comunque si, le sue ragioni sono tutte validissime senza dubbio! 

21 minutes ago, Gio15 said:

Poi siamo tutti diversi, io sono restato amico di tante ragazze di cui ero perso o con le quali qualcosa era successo... comunque si, le sue ragioni sono tutte validissime senza dubbio! 

Può succedere, ma non nel momento in cui si prova qualcosa di diverso rispetto all’ amicizia. Se un ragazzo o una ragazza con la quale hai un rapporto di amicizia o conoscenza ti confessasse di provare qualcosa per te (e tu non ricambiassi), riusciresti a far finta di nulla e continuare a frequentarla/o come prima? 
 

Personalmente non ce la farei. E non per buon cuore verso l’altro, proprio per mio egoismo e imbarazzo. 

Poi che lui abbia detto tutto e il contrario di tutto, addossandoti addirittura colpe è un filo esagerato (per usare un eufemismo). 

 

21 minutes ago, Gio15 said:

vorrei solo non buttare tutto nel cesso, tutto qui, e viverla se sarà  possibile (richiederà tempo per entrambi) in maniera disinteressata. 

Come reagirà lui e metabolizzerà la cosa in futuro non si sa. Ma tu ora devi andare avanti, passare oltre. Non è detto che non sarai il primo, in futuro quanto ti passerà questa cotta, a riconsiderare questa persona e fregartene di avere un rapporto con lui.

 

 

 

Edited by netny

A me sembra la prima reazione quella più reale, anche perché istintiva e non mediata. La seconda reazione potrebbe essere collegata ai suggerimenti degli amici e all'averci pensato su troppo.

Il fatto che tu dica che lo "capisci" nella sua seconda reazione non significa però che tu non possa rispondere. Probabilmente lo capiamo tutti ma comunque qualcosina da dire ce l'avremmo. Innanzitutto persona scomoda perché? E questa fa il paio con "sei un'altra persona"... no, non lo sei, e puoi dirglielo.
E poi l'amicizia non ci fa provare cose così profondamente diverse da un amore non corrisposto, perchè è di amore non corrisposto che stiamo parlando no? Vuoi il suo bene, senti sintonia, ti piace passare del tempo con lui ecc ecc. Non è che sia diverso dall'essere un grande amico, se non fosse che in un amore non corrisposto ci può essere sofferenza... per chi ama. La persona che è amata di solito non soffre questi grandi dolori nel frequentare chi l'ama.

E poi quale secondo fine? Che gli avrai chiesto mai? Una persona innamorata magari desiderebbe che il rapporto si evolvesse, magari anche sul lato fisico, ma insomma in un'evoluzione che è quella di una relazione. Parlando di secondo fine, sembra quasi che tu sia il viscido che vuole portarlo a letto. Su questo dovresti correggerlo fermamente.

E comunque se i tuoi sentimenti, dopo averglielo detto, sono cambiati, puoi anche dirglielo e fargli sapere che la tua cotta è passata e desideri solo un'amicizia. Magari gli fa bene e si ridimensiona un po'... e poi se non ti crederà, fatti suoi, tu saprai di avere detto la verità.

Bravo Krad! Sono tutte cose che ho cercato subito di spiegargli. Lui sostiene che le cose che penso davvero sono quelle nella lettera perché scritte col cuore: ci sta, ma anche io allora penso che le cose più sincere da parte sua siano quelle bellissime cose che mi ha detto di istinto sul momento. Sarò lo stesso di sempre ma a maggior ragione ora che non ho più motivo di credere in nulla il mio "secondo fine" non ci sarà più, ma nella sua testa è da ora in poi che il nostro rapporto sarà troppo in salita per proseguire. Io ho capito quanto sia sottile a volte il passaggio da una stretta amicizia a un qualcosa di più. Lui invece crede siano cose ben diverse, e una deve necessariamente escludere l'altra. Argomento luuuungo ma che lui interpreta secondo il detto molto etero "l'amicizia tra uomo e donna non può esistere"...e beh, se sul momento è vero, nel tempo non sono d'accordo. Vediamo come prosegue, il mio mare interiore intanto non può che calmarsi, il suo si sta agitando sempre di più...si accorgerà con il tempo che se di istinto mi ha sempre trattato in un certo modo ora far finta che io non esista farà male a lui...

Nel mentre.. buona pasqua a tutti!

È molto bella la risposta di Krad. Riprende, meglio di me, alcune considerazioni che nel mio messaggio di ieri ho solo abbozzato. Tra l’altro allargando alcune considerazioni che condivido. 

Poi, premetto che a me sto tipo, per come l’hai descritto fin dall’inizio e per i suoi “sbalzi umorali e comportamentali” non mi ha mai dato una buona sensazione “a pelle”. Non a caso ha fatto… diciamo così … vari scivoloni non proprio edificanti, compreso l’ultimo aggiornamento.
 

31 minutes ago, Gio15 said:

Argomento luuuungo ma che lui interpreta secondo il detto molto etero "l'amicizia tra uomo e donna non può esistere"...e beh, se sul momento è vero, nel tempo non sono d'accordo.

Ti sei mai chiesto, viceversa, se non avessi una cotta per lui, se il tuo interesse di avere una grande amicizia con lui ci sarebbe o avrebbe le stesse caratteristiche?

Non so, è ben possibile che sbagli o interpreti male io, però il fattore “sono cotto di lui” mi pare venga marginalizzato; secondo me non è esattamente trascurabile o minimizzabile per provare a comprendere una parte delle dinamiche e dei comportamenti nei suoi confronti da parte tua, e successivamente da lui nei tuoi confronti.


 

 

Edited by netny
1 hour ago, netny said:

Ti sei mai chiesto, viceversa, se non avessi una cotta per lui, se il tuo interesse di avere una grande amicizia con lui ci sarebbe o avrebbe le stesse caratteristiche?

È un interrogativo gigante che mi frulla in testa da giorni. Non lo nego, non saprei dare una risposta. Ma l'unica cosa che mi fa pensare che l'amicizia sotto ci sia ed è vera è il fatto che fino a qualche mese fa, finché veramente non ho realizzato di provare qualcosa di diverso, ero il primo a vedere in lui un'ottima persona, solare, simpatica, aperta al confronto...e dicevo a scherzo agli altri: "finalmente un collega 20enne maturo con cui scambiare due chiacchere senza stare fissi al cellulare!" E anche gli altri, che di certo non si aspettavano un innamoramento da parte mia, continuano a descrivermi il nostro rapporto ai loro occhi come "perfettamente paritetico e bilaterale". Oltretutto se io posso "non fidarmi di me" perché abbagliato da un sentimento diverso, se c'è una persona che invece ha stretto questo legame in maniera sincera e disinteressata è proprio lui: capisco senta un po' tradita la sua fiducia. 

Ora la mia paura è che essendosi rimangiato tutto, si sia rimangiato anche le belle parole sulla nostra amicizia, e che in fondo per lui sia solo un collega dei tanti con cui si trova bene. Io ho cercato (anche con fatica: quante volte avrei voluto troncare di netto e i miei amici mi hanno "messo in guardia"!) di pormi nella condizione mentale di non rovinare l'amicizia perché lui stesso mi ha ammesso che ci rimarrebbe male: è un torto che non si merita. Ma se ora si rimangia tutto...

Ogni conclusione mi porta a pensare che la sua sia una reazione da panico dettata dal troppo pensarci. Va bene il bipolarismo, ma qui si esagera! 

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