marco7 Posted March 11 Share Posted March 11 Per me la comunita' gay non esiste. Esistono gay che si conoscono o che si trovano al pride o in discoteca o a casa di almadel. i cattolici fanno parte della comunita' cattolica finche' non si sbattezzano. i gay non hanno una comunita' col registro di tutti gli 'aderenti' gay. esiste la comunita' di chi ha i capelli rossi ? No, non esiste e lo stesso vale per i gay. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pugsley Posted March 11 Share Posted March 11 10 hours ago, schopy said: Non capisco cosa intendi con "migliorare nelle frequentazioni"...intendi che si cerca di frequentare chi è più ricco e/o più bello? Sì, vuol dire non accontentarsi mai e volere sempre di più, purtroppo questa città ti spinge a pensare così. 20 hours ago, marco7 said: come fai a lottare per cambiare i milanesi ? Che fai concretamente che ha un influsso sui gay milanesi ? Poi mica e' detto che i gay milanesi vogliano in generale cambiare. Ti sei risposto da solo, ma non per questo getto la spugna Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted March 11 Share Posted March 11 47 minutes ago, Pugsley said: Ti sei risposto da solo, ma non per questo getto la spugna In pratica non fai nulla ma non alzi semplicemente bandiera bianca suppongo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pugsley Posted March 11 Share Posted March 11 1 hour ago, marco7 said: In pratica non fai nulla ma non alzi semplicemente bandiera bianca suppongo. Il problema è che chi qui fa attivismo lo fa o per essere qualcuno di importante e diventare un volto conosciuto o per scopare i gay che gli piacciono il più possibile. Trovarne di persone come Almadel...farei con lui volentieri attivismo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted March 12 Share Posted March 12 Appunto: trasferisciti a padova e fa attivismo con almadel ! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted March 12 Author Share Posted March 12 On 3/10/2024 at 10:04 PM, Vivacia3But said: P.s. per quanto riguarda Ozpetek, trovo i suoi film orrendi e penso che alcuni siano a un passo da The Lady di Lory del Santo per demenzialità... se però intendi dire che la tua aspettativa è tornare a casa da lavoro e trovare Garko che sta morendo di Aids in camera da letto, la Buy che ha appena scoperto le ennesime corna del marito, e bonazzi random tipo Argentero che cucinano la pastasciutta... be', forse il problema non è la "Comunità"... Alt il cinema di Ozpetek è imbarazzante su questo non ci piove, ha fatto robaccia assurda. Concordo. On 3/11/2024 at 1:11 AM, Pugsley said: Ciao @Iron84, Milano è una città regionale e provinciale, anche se è la più europea delle città italiane. A Milano i gruppi gay alla Ozpetek li ho sentiti sono fra gay bonazzi che praticano spesso sesso tra loro e con altri esterni che coinvolgono nel gruppo e che spesso di volta in volta cambiano. Ho frequentato almeno 3 se non 4 gruppi nel corso dei miei ultimi 20 anni e tutti si sono sfaldati per questioni essenzialmente legate al sesso, cioè non esiste la condivisione gay, esiste la tesaurizzazione gay. Probabilmente figlia un po' dell'eteronormatività, del capitalismo e del neoliberismo che ci pervadono sempre di più, e a Milano più di ogni altra città italiana. Milano è una città di gay non tanto per i milanesi, quando per i non milanesi, che qui vengono con il sogno nel cassetto, ma che portano tutto un background culturale provinciale, e ciò non mi stupisce di quanto non decolli la socialità milanese paragonata ad altre realtà migliori come Madrid o San Francisco. Qui appena adocchi uno che ti piace cerchi di portartelo via e di non farlo conoscere agli altri, il farlo conoscere agli altri è elemento destabilizzante, perché se piace agli altri te lo possono portare via. Spesso poi tieni nascosta la frequentazione o magari diradi le frequentazioni amicali. Il concetto che una persona può condividere esperienze anche sessuali con altri pur restando essa stessa legata a te o il concettodi condividere assieme (tu e lui) esperienze con altri, non è proprio concepito per i motivi che ho sopra citato, cioè che praticamente gran parte dei gay che vivono a Milano sono vittime del patriarcato che si portano dai loro territori di origine e quindi il concetto di coppia scimmiottata dagli etero tradizionalisti. Io stesso ho provato sulla mia pelle che quando amici gay o transgender si innamorano, tu passi in secondo piano, e non hai modo di conoscere l'altro, perché non te lo fanno conoscere, se non tramite i racconti che le amicizie di lui ti fanno. Ho rimodulato anche io il concetto di comunità gay negli anni, anche io ci credevo, su modello Stonewall, poi mi sono dovuto ricredere. Io che ho sempre pensato che non avrei mai avuto un compagno, che sarei sempre stato solo, la comunità gay mi era sembrata la soluzione ad una vita che sarebbe stata altrimenti di mera solitudine. Di fatto sono ancora deluso, ma non per questo ho pensato di abbandonare la mia città, e considera che il resto del Paese non è la pancea se già qua ce la passiamo male. Chi è andato all'estero è perché aveva amicizie o agganci e comunque poteva permetterselo per la professione lavorativa scelta o per altri mille motivi. A Milano non ci si accontenta e si cerca sempre di migliorare, purtroppo, anche nelle frequentazioni. Un amico che frequenta saune mi ha detto che a Milano i milanesi sono schifitosi ed esigenti, quando va a Brescia, a Torino o a Berlino la gente non fa così. Sarà un retaggio del fatto ci è città della moda ricca di gente gay che ci lavora che proviene dalle profonde province italiane? Però dai, qui possiamo trovare nelle librerie libri lgbtqia+ che anche solo a Torino o Napoli non troviamo, o di altre discipline di nicchia che altrove devi comprare solo via internet. Grazie trovo la tua analisi speculare alla mia, il fatto che tu la condivida significa che un fondo di realtà ci sta. Io amo Milano, sarà sempre nel mio cuore, mi ha dato tanto però non è la mia dimensione in generale. Io sono una persona del sud, la mia dimensione è quella, Milano mi aveva sedotto non per le puttanate sullo stile, la moda o cazzate simili ma proprio per la sua vita gay che è proprio cosi. Guarda io l'ho vissuta sul personale i primi anni, mi sentivo io escluso, in realtà poi singolarmente ero molto cercato per la mia compagnia se ero propositivo avevo sempre ed ho un grande seguito. Questo significa che le persone amano stare con me ma forse proprio questo mio modo di essere mi fa percepire come minaccioso. Chissà. Non lo so. Il punto è che non credo che fuori Milano sia tanto diverso, lo spero, ma mi muovo più per tornare a casa che per inseguire utopie arcobaleno. Ne prendo atto e vado avanti, ci dormo la notte ma sul discorso gruppo di bonazzi E' PROPRIO COSI! 23 hours ago, Cesco00 said: Secondo me è un problema generazionale. Quando avevo vent'anni mi è capitato di frequentare qui a Roma, per diversi anni, un giro di amicizie che definirei ozpetekiano. Per quanto fosse anagraficamente molto variegato, lo "zoccolo duro" del gruppo, che lo aveva messo in piedi e ne costituiva il collante, era costituito da quarantenni, ma parliamo di oltre dieci anni fa. Persone dunque che oggi hanno 50-60 anni. Quel tipo di socializzazione mi sembra meno possibile tra le generazioni più giovani, ossia tra i trentenni di oggi, forse ancor meno tra i ventenni. Perché? C'entra forse una lenta e inesorabile eteronormativizzazione dei rapporti non solo amorosi ma anche amicali? Un maggiore individualismo trasversale agli orientamenti sessuali? La risposta è si e questo secondo me è molto triste. Non stiamo riuscendo a proporre un modello sociale valido. Saremo vecchi e senza rete sociale in grado di sostenerci. E' una generazione che non ha saputo darsi un volto speriamo nella prossima ma lavoriamoci noi. 22 hours ago, Saramandasama said: L’idea di comunità che molti gay adulti hanno è ormai di una generazione fa.. Ripeto ma noi non abbiamo la rete sociale degli etero, anche se domani avessimo le adozioni sarebbe un discorso molto residuale lo stesso. 21 hours ago, schopy said: Non credo c'entri il fatto che saremmo più "eteronormativi" di un tempo; piuttosto, se puoi vivere out con colleghi o amici conosciuti sui banchi di scuola, perché dovresti sentire l'esigenza di socializzare in modo esclusivo con altri gay? 🤔 Questo è proprio un discorso del cazzo. Scusami non ce l'ho con te anzi ho letto il tuo intervento e lo condivido in pieno e non voglio essere offensivo ma ho scelto questa frase perchè me la sono sentita dire tante volte, davvero la trovo talmente irritante che mi deprime quasi. Per lo stesso motivo per il quale un single non frequenta la coetanea con marito/moglie e figli, non capisco come sia possibile ritenere frequentazioni amicali gay come superflue. Forse a 20 anni e nemmeno. Io non dico di non avere amici etero ma è ovvio che per un gay avere un giro di ragazzi omosessuali sia importante. E' quello il discorso di comunità. Concordo gli amici stretti sono pochi ma non mi lamento di quello, ne ho e gli voglio un mondo di bene, mi manca quella comunità. Molti però ragionano cosi e ne prendo atto, ecco che l'unica cosa che i gay possono dare è il sesso, ergo frequento il mondo gay quando sono arrapato o voglio fare serata. Mi fa tristezza. On 3/11/2024 at 2:25 AM, marco7 said: mica ho parlato di estero io. come fai a lottare per cambiare i milanesi ? Che fai concretamente che ha un influsso sui gay milanesi ? Poi mica e' detto che i gay milanesi vogliano in generale cambiare. Ci tengo a precisare che Milano è esempio di città più out, se Milano non mi ha dato quello che cercavo non penso di trovarlo più facilmente in altre città, semplicemente che considerando che non è il mio luogo dei sogni, se non può darmi quello che desideravo la mia esperienza con la città finisce qui. Penso che proprio i gay non concepiscano la comunità in maniera diversa, da un lato mi intristisce, dall'altro mi leva un dubbio. Ci ho sicuramente provato. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted March 12 Share Posted March 12 (edited) 1 hour ago, Iron84 said: Non stiamo riuscendo a proporre un modello sociale valido. Saremo vecchi e senza rete sociale in grado di sostenerci. (...) Ripeto ma noi non abbiamo la rete sociale degli etero, anche se domani avessimo le adozioni sarebbe un discorso molto residuale lo stesso. Non capisco il discorso sulla rete sociale etero; dici nel senso che non avremo dei figli a farci da bastoni della vecchiaia, quella cosa lì...? 1 hour ago, Iron84 said: Per lo stesso motivo per il quale un single non frequenta la coetanea con marito/moglie e figli, non capisco come sia possibile ritenere frequentazioni amicali gay come superflue. Forse a 20 anni e nemmeno. Io non dico di non avere amici etero ma è ovvio che per un gay avere un giro di ragazzi omosessuali sia importante. E' quello il discorso di comunità. Concordo gli amici stretti sono pochi ma non mi lamento di quello, ne ho e gli voglio un mondo di bene, mi manca quella comunità. Molti però ragionano cosi e ne prendo atto, ecco che l'unica cosa che i gay possono dare è il sesso, ergo frequento il mondo gay quando sono arrapato o voglio fare serata. Non ritengo affatto superflue le frequentazioni amicali gay, anzi, quando non avevo amici gay ero molto più cupo e ansioso di quanto sono ora. Magari a molti ventenni bastano tre o quattro amici gay, e non sentono l'esigenza di un "giro di ragazzi omosessuali" proprio perché hanno una discreta vita sociale pure con compagnie non gay, questo era il senso di quanto scrivevo. Continuo però a non capire bene come, secondo te, dovrebbe funzionare questa comunità. L'associazionismo mi sembra ancora lo strumento migliore per ampliare la propria rete di conoscenze ed avere una sorta di "gruppo di riferimento", ma so che molti sono proprio allergici all'idea dell'associazione. So che molti si lamentano della superficialità dell'ambiente dei club, perciò evitano pure le discoteche. So che molti non amano il gruppo di pallavolo gay, o il coro gay (realtà che a Padova esistono, e mica siamo a Milano), né frequentano le giornate di cinema queer (che ormai si fanno un po' in tutte le città d'Italia), che solo svogliatamente partecipano ai Pride....ecco, se tutto ciò ancora non basta non so di preciso di cosa ci lamentiamo, perché mi sembra che le occasioni d'incontro per giovani gay siano all'ordine del giorno. Edited March 12 by schopy Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 12 Share Posted March 12 Io l'unico giro che conoscevo di Milano (e di Roma e di Bologna) era quello dei gay che bazzicavano intorno ai centri sociali, come il Leonkavallo. Un ulteriore filtro rispetto alla mera omosessulità mi sembra decisivo. Come dico sempre l'omosessualità da sola non basta, serve qualcosa in più. E in una città grande come Milano non è difficile trovare un filtro ulteriore. Le compagnie gay che descrive Pugsley - in cui tutti cercano il più bello e il più ricco - esistono ovviamente anche a Padova, ma non mi ci avvicinerei neanche con una canna da pesca. Non è che puoi pensare che ti accolgano in quanto gay, se non sei come loro (immagino un imprenditore cocainomane e discotecaro o un modello). Il fatto che in UNA comunità gay non vi siate trovati bene, non significa che non vi troverete bene in NUSSUNA. Perché ce ne sono tante: come ho detto alcune si costruiscono intorno a un tema, altre intorno a una persona. Magari se non avete nessuna passione potete sempre trovarvi un fidanzato molto popolare. I nostri amici storici li abbiamo perché erano vicini di casa o compagni di classe, quindi erano tutti diversi tra loro e non serviva avessero qualcosa in comune. Le cose in comune erano appunto le nostre esperienze scolastiche e i nostri giochi d'infanzia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
lr02 Posted March 12 Share Posted March 12 1 hour ago, Iron84 said: . Per lo stesso motivo per il quale un single non frequenta la coetanea con marito/moglie e figli, non capisco come . Lo fanno spesso invece, quando hanno un attimo di tempo libero. Comunque guarda, gli amici difficilmente sono un bastone per la vecchiaia per chiunque e gli affetti su cui si può contare sono spesso pochi. La famiglia, al massimo può avere questa funzione. 24 minutes ago, schopy said: Non. Magari a molti ventenni bastano tre o quattro amici gay, e non sentono l'esigenza di un "giro di ragazzi omosessuali" proprio perché hanno una discreta vita sociale pure con compagnie non gay, Si l'ho notato anche io nei giovani, ed é un bene come vale anche per altri gruppi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Vivacia3But Posted March 12 Share Posted March 12 8 hours ago, Iron84 said: Alt il cinema di Ozpetek è imbarazzante su questo non ci piove, ha fatto robaccia assurda. Concordo. E allora perché vuoi ricreare nella vita quelle schifezze che propone? E poi, quale personaggio vorresti essere? Argentero, la Buy... quell'attrice turca che piazza in tutti i film? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pugsley Posted March 12 Share Posted March 12 5 hours ago, Vivacia3But said: quell'attrice turca che piazza in tutti i film? È la migliore Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted March 13 Author Share Posted March 13 (edited) 23 hours ago, lr02 said: Comunque guarda, gli amici difficilmente sono un bastone per la vecchiaia per chiunque e gli affetti su cui si può contare sono spesso pochi. La famiglia, al massimo può avere questa funzione. Si l'ho notato anche io nei giovani, ed é un bene come vale anche per altri gruppi. Come mai? Non è che noi gay abbiamo tante alternative. La cosa che mi fa sorridere è che nel mondo etero certe cose stanno cambiando mentre da noi no e torniamo indietro. La famiglia è quella che ti fai tu e non quella che hai, quella inevitabilmente la perderai prima o poi. Se non vuoi fare la fine di Ferula ne "La Casa degli Spriti" la devi farti tu una rete sociale di sostegno che non vuol dire avere la badante, la badante te la paghi e via. Ad ogni modo è evidente che la comunità gay non abbia un grandissimo significato se non in tema di lotta politica o serata in discoteca. Ci sta, cosi come ci sta che piano piano il giro giusto se lo si fa e che è un pò indipendente dal luogo in cui ti trovi. A questo punto davvero basta andare in qualsiasi città in cui ci sia un discoteca gay o una associazione e stai tranquillo, non ha senso andare in città più grandi dove aumenta solo la quantità ma non la qualità o la varietà dell'offerta. Ed io dovrei essere bendisposto verso un gay solo in quanto tale? CERTO! E Non solo ma di sicuro ANCHE in quanto gay. Così come lo sono i gruppi etnici tra di loro, quelli religiosi, politici, chiunque appartiene ad una minoranza deve fare gruppo in quanto appartenente ad essa per farsi sentire. Non esiste appartenenza ad un gruppo senza condivsione di spazi e tempi anche di mero cazzeggio, non dico a 360 gradi o sarebbe una setta, ma bisogna svolgere parte della propria vita all'interno di essa. Altrimenti non sei più una comunità, come non esiste la comunità degli intolleranti al lattosio o la comunità dei ragazzi con i capelli rossi. La cosa triste è che un tempo questa comunità c'era eccome per sostegno sociale, per resistere alla discriminazione si faceva gruppo in quanto gay, cosa che si è persa forse per fortuna ma è grazie a quelle persone che oggi abbiamo i diritti di cui disponiamo. Edited March 13 by Iron84 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
lr02 Posted March 13 Share Posted March 13 28 minutes ago, Iron84 said: Come mai? Non è che noi gay abbiamo tante alternative. La cosa che mi fa sorridere è che nel mondo etero certe cose stanno cambiando mentre da noi no e torniamo indietro. La famiglia è quella che ti fai tu e non quella che hai, quella inevitabilmente la perderai prima o poi. Se non vuoi fare la fine di Ferula ne "La Casa degli Spriti" la devi farti tu una rete sociale di sostegno che non vuol dire avere la badante, la badante te la paghi e via. Anche un partner é famiglia. Avere un rapporto fraterno con un amico é difficile da ottenere, si contano forse sulle dita di una mano. E comunque essendo amici non li vedi sempre,ognuno ha fondamentale la sua vita, a differenza di un partner,un fratello con cui sei cresciuto e con cui ha un legame familiare solido, dei figli (anche se in Italia é un fenomeno poco diffuso). 30 minutes ago, Iron84 said: Così come lo sono i gruppi etnici tra di loro, quelli religiosi, politici, chiunque appartiene ad una minoranza . Infatti gli effetti che ne stiamo vedendo e abbiamo visto nella storia sono stati tutt'altro che positivi spesso💀 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted March 13 Share Posted March 13 29 minutes ago, Iron84 said: A questo punto davvero basta andare in qualsiasi città in cui ci sia un discoteca gay o una associazione e stai tranquillo, non ha senso andare in città più grandi dove aumenta solo la quantità ma non la qualità o la varietà dell'offerta. Ci si lamenta della "qualità o varietà dell'offerta" di un supermarket o di una pizzeria al taglio, non delle persone che puoi incontrare in un club o in un'associazione...che avranno i loro pregi e i loro difetti, ma hai una bella faccia tosta a lamentarti del fatto che non esistano persone fatte come tu te le immagini, o che non si comportano come a te piacerebbe, senza fare almeno lo sforzo di conoscere la gente per quel che è 😅 35 minutes ago, Iron84 said: La cosa triste è che un tempo questa comunità c'era eccome per sostegno sociale, per resistere alla discriminazione si faceva gruppo in quanto gay, cosa che si è persa forse per fortuna ma è grazie a quelle persone che oggi abbiamo i diritti di cui disponiamo. Tu hai vissuto quest'età della merda e dell'oro o sai che è esistita grazie agli articoli di gay.it? Ho partecipato in più di un'occasione a manifestazioni in solidarietà di ragazzi gay picchiati o che avevano subito forti discriminazioni (alcuni sono proprio degli amici), e non manco di ringraziare quei gay più coraggiosi di me che si sono maggiormente esposti per la causa. 50 minutes ago, Iron84 said: Non esiste appartenenza ad un gruppo senza condivisione di spazi e tempi anche di mero cazzeggio, non dico a 360 gradi o sarebbe una setta, ma bisogna svolgere parte della propria vita all'interno di essa. Tanti di noi ha fatto queste esperienze (magari, appunto, all'interno di un'associazione), quindi non capiamo di cosa ti stai lamentando Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
sabrinaT Posted March 13 Share Posted March 13 Questo topic è così "SabrinaS"... tutto quello che ho da dire sul tema l'ho sviscerato in anni di forum tra innumerevoli topic e ban tra il serio e il faceto in cui me ne sono state dette di ogni... La cosa assurda è che avendo 10 anni in meno io sia arrivato allo stesso ragionamento comunque 10 anni prima. Il problema però non è Milano di per se ma è che da una parte è proprio la comunità gay a livello generale con i suoi schemi/codici/valori (soprattutto dalla massificazione di internet in poi) sono tutti non di tipo "culturale" ma di tipo "commerciale" e dall'altra è proprio quella italiana ad essere specificamente e particolarmente distopica con l'aggiunta del suo tipico provincialismo e arrivismo alla stracciarola. Nemo propheta in patria. 3 hours ago, Iron84 said: La cosa triste è che un tempo questa comunità c'era eccome per sostegno sociale, per resistere alla discriminazione si faceva gruppo in quanto gay, cosa che si è persa forse per fortuna ma è grazie a quelle persone che oggi abbiamo i diritti di cui disponiamo. la rivoluzione copernicana di internet e la relativa (e presunta) rivoluzione sessuale dei social e delle chat (come Grindr) ha dato l'illusione di averci emancipato rispetto al passato ma in realtà ha solo reso la comunità gay completamente annichilita e atomizzata e chi ne ha tratto realmente vantaggio da questa rivoluzione sono gli etero che ora possono farsi Onlyfans e il canale Pornhub senza subire quella minima censura che si erano autoimposti con i dogmi morali e religiosi. Nel nostro caso invece ci ha reso solo più atomizzati, soli, conflittuali e disgregati. In aggiunta dato che la cultura gay è tutta importata perché fondamentalmente non ne abbiamo mai costruita una locale in più la diffusione del queerismo e del wokismo (quel movimento assurdo dietro la Schlein per esempio) sta dando il colpo di grazia definitivo. In Italia poi le associazioni non contano proprio nulla. Sono una sorta di sindacati dei froci: tantissime, inutili, irrilevanti, con margini di autonomia/budget e capacità limitati che servono più a far fare carriera (o ottenere status) al singolo al vertice piuttosto che apportare benefici al gruppo di rappresentati. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted March 13 Share Posted March 13 5 hours ago, schopy said: Tu hai vissuto quest'età della merda e dell'oro o sai che è esistita grazie agli articoli di gay.it? sa che esistita anche perchè alcuni dinosauri (quorum ego) gliene hanno parlato, perfino di persona personalmente Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted March 13 Share Posted March 13 8 minutes ago, freedog said: sa che esistita anche perchè alcuni dinosauri (quorum ego) gliene hanno parlato, perfino di persona personalmente Cosa facevate e in che senso eravate più affiatati di oggi? Così capisco cosa vorrebbe Iron Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted March 13 Share Posted March 13 (edited) 34 minutes ago, schopy said: Cosa facevate e in che senso eravate più affiatati di oggi? Così capisco cosa vorrebbe Iron beh, quell'auto aiuto che 30 anni fa ci portava per esempio ad organizzare le ronde a monte caprino per cacciare i rumeni che venivano lì a menare e rapinare dietro le fratte, o il senso di sorellanza che ci ha portato ad inventarci gli sportelli di ascolto, le help line o i consultori contro l'aids e le MST, eccetera; tutte attività benemerite che vanno avanti anche adesso; anzi, ci abbiamo aggiunto pure cineforum, squadre sportive, cori polifonici, reading, pubblici dibattiti sui diritti, gli stessi Pride... insomma tutto quel che è l'attivismo praticato e/o militante. poi certo, le app, i frocial eccetera stanno un po' atomizzando le relazioni umane in generale, e quelle gaye non fanno eccezione. però di fondo ancora sta scintilla attiv(ist)a c'è ancora, e sto forum stesso lo dimostra, visto che ci si consiglia/confronta su qsi cosa Edited March 13 by freedog Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
lr02 Posted March 13 Share Posted March 13 3 minutes ago, freedog said: beh, quell'auto aiuto che 30 anni fa ci portava per esempio ad organizzare le ronde a monte caprino per cacciare i rumeni che venivano lì a menare e rapinare dietro le fratte, o il senso di sorellanza che ci ha portato ad inventarci gli sportelli di ascolto, le help line o i consultori contro l'aids e le MST, eccetera; tutte attività benemerite che vanno avanti anche adesso; anzi, ci abbiamo aggiunto pure cineforum, squadre sportive, cori polifonici, reading, pubblici dibattiti sui diritti, gli stessi Pride... insomma tutto quel che è l'attivismo praticato e/o militante. poi certo, le app, i frocial eccetera stanno un po' atomizzando le relazioni umane in generale, e quelle gaye non fanno eccezione. però di fondo ancora sta scintilla attiv(ist)a c'è ancora, e sto forum stesso lo dimostra, visto che ci si consiglia/confronta su qsi cosa Mi viene un dubbio, ma non é che anche all' epoca chi partecipava a queste attività fosse una minoranza assoluta dei gay che per il resto vivevano distanti da ciò in contesto prevalentemente etero? Alla fine parliamo degli anni 90', erano in pochi ad essere dichiarati anche solo in famiglia. Tipo Dalle parti mie di gay over 50 ne conosco,ma tutti hanno sempre vissuto senza una "comunità gay" a cui fare riferimento. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted March 13 Share Posted March 13 15 minutes ago, freedog said: anzi, ci abbiamo aggiunto pure cineforum, squadre sportive, cori polifonici, reading, pubblici dibattiti sui diritti, gli stessi Pride... insomma tutto quel che è l'attivismo praticato e/o militante. Sì, infatti elencavo a @Iron84 alcune delle attività che fanno le associazioni gaye qui a Padova, ma non sembrava convinto 🤔 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted March 13 Share Posted March 13 31 minutes ago, lr02 said: ma non é che anche all' epoca chi partecipava a queste attività fosse una minoranza assoluta dei gay che per il resto vivevano distanti da ciò in contesto prevalentemente etero? Alla fine parliamo degli anni 90', erano in pochi ad essere dichiarati anche solo in famiglia. credo di averlo scritto qualche miliardo di volte, comunque ripeto: fino al world pride del 2000, noi attivisti eravamo 4 gatti spelacchiati, spernacchiati, ignorati e mezzo sfigati, e forse anche questo essere pochi ci cementava più di oggi. tornerei indietro a quell'epoca? assolutamente no, e nemmeno la rimpiango (al netto del dettaglio che avevo qualche decennio di meno sul groppone). penso solo a cosa sono diventati i Pride oggi, con ste fiumane immense che saltano, ballano e ridono e mi ricordo come eravamo quando la frocessione andava da bocca della verità all'anagrafe (distanza percorsa: 500 metri). No, di strada ne abbiamo fatta, e tanta. A fatica, con tanto sangue, sudore & lacrime, eccetera; ovvio, tanta tocca ancora farne, ma sono e resto molto orgoglione di quello che abbiamo fatto, all'inizio in pochi, ora con più mezzi e risorse Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
lr02 Posted March 13 Share Posted March 13 53 minutes ago, freedog said: credo di averlo scritto qualche miliardo di volte, comunque ripeto: fino al world pride del 2000, noi attivisti eravamo 4 gatti spelacchiati, spernacchiati, ignorati e mezzo sfigati, e forse anche questo essere pochi ci cementava più di oggi. tornerei indietro a quell'epoca? assolutamente no, e nemmeno la rimpiango (al netto del dettaglio che avevo qualche decennio di meno sul groppone). penso solo a cosa sono diventati i Pride oggi, con ste fiumane immense che saltano, ballano e ridono e mi ricordo come eravamo quando la frocessione andava da bocca della verità all'anagrafe (distanza percorsa: 500 metri). No, di strada ne abbiamo fatta, e tanta. A fatica, con tanto sangue, sudore & lacrime, eccetera; ovvio, tanta tocca ancora farne, ma sono e resto molto orgoglione di quello che ab Quindi parliamo del senso di "sorellanza frocia" di una minoranza di singole persone del passato, più che della comunità gay, a questo mi riferivo: "La cosa triste è che un tempo questa comunità c'era eccome per sostegno sociale, per resistere alla discriminazione si faceva gruppo in quanto gay, cosa che si è persa forse per fortuna ma è grazie a quelle persone che oggi abbiamo i diritti di cui disponiamo." Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted March 13 Share Posted March 13 4 hours ago, sabrinaT said: Il problema però non è Milano di per se ma è che da una parte è proprio la comunità gay a livello generale con i suoi schemi/codici/valori (soprattutto dalla massificazione di internet in poi) sono tutti non di tipo "culturale" ma di tipo "commerciale" e dall'altra è proprio quella italiana ad essere specificamente e particolarmente distopica Quali sarebbero questi schemi/codici/valori in vigore nella comunità gay? Il culto della palestra o l'abitudine a postare foto spogliati su Grindr? Pure qui, lo chiedo con sincera curiosità perché alle volte mi chiedo se ci sia qualcosa che è sotto gli occhi di tutti e che io non vedo, se ci sono delle abitudini comuni a tutti fuorché a me... 🤔 4 hours ago, sabrinaT said: In Italia poi le associazioni non contano proprio nulla. Sono una sorta di sindacati dei froci: tantissime, inutili, irrilevanti, con margini di autonomia/budget e capacità limitati che servono più a far fare carriera (o ottenere status) al singolo al vertice piuttosto che apportare benefici al gruppo di rappresentati. È un discorso molto generico, dipende poi da quali scopi si prefigge l'associazione 2 minutes ago, lr02 said: Quindi parliamo del senso di "sorellanza frocia" di una minoranza di singole persone del passato, più che della comunità gay, a questo mi riferivo: "La cosa triste è che un tempo questa comunità c'era eccome per sostegno sociale, per resistere alla discriminazione si faceva gruppo in quanto gay, cosa che si è persa forse per fortuna ma è grazie a quelle persone che oggi abbiamo i diritti di cui disponiamo." La cosa triste (o comica, a seconda dei punti di vista) è che probabilmente Iron trent'anni fa non avrebbe preso parte quei momenti comunitari di cui ora sente inspiegabilmente nostalgia; non gli sarebbero piaciuti tutti quegli omosessuali rumorosi e rompipalle 😊 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 13 Share Posted March 13 1 hour ago, lr02 said: Mi viene un dubbio, ma non é che anche all' epoca chi partecipava a queste attività fosse una minoranza assoluta dei gay che per il resto vivevano distanti da ciò in contesto prevalentemente etero? Alla fine parliamo degli anni 90', erano in pochi ad essere dichiarati anche solo in famiglia. Oggi come allora alla maggioranza dei gay non interessava avere una comunità: fondamentalmente quello che volevano e vogliono è scopare & fidanzarsi. Una volta c'erano i battuage, poi i battuage e i locali, poi i locali e le app e poi quasi solo le app. Non è che tutti vogliano una comunità gay in cui avere delle amicizie. Ad alcuni interessa ma non ne hanno la possibilità, ad altri non importa proprio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted March 13 Share Posted March 13 (edited) 57 minutes ago, lr02 said: parliamo del senso di "sorellanza frocia" di una minoranza di singole persone del passato, più che della comunità gay 30 anni fa eravamo talmente poch* che tutta sta differenza tra singole persone e comunità tout court era minima, visto che tra attivisti ci si conosceva tutt*: il 2000 ha cambiato tutto, nel bene e, in parte, nel male Edited March 13 by freedog Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pugsley Posted March 13 Share Posted March 13 Mi sono accorto anche io dai miei studi che lo spartiacque è stato proprio il World Pride del 2000 svoltosi a Roma. Freedog me l'ha confermato. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 13 Share Posted March 13 Decidetevi: è cambiata in peggio o in meglio la socialità gay rispetto a un quarto di secolo fa? Io mi trovo sinceramente meglio. Prima convidevo le mie passioni coi miei amici etero mentre la mia vita gay era fondamentalmente incentrata sul mio uccello. Ora che i miei amici etero sono indaffarati coi figli e non devo più scoparmi quattro gay a settimana, ho rimpiazzato i miei vecchi amici etero con degli amici gay che condividono i miei interessi. L'associazionismo gay non è una vera e propria comunità: cioè lo può essere solo se ti fai delle amicizie. A me sono rimasti degli amici da quella stagione, ma anche molti nemici: perché la politica è fatta anche di quello. E adesso sono troppo saggio per i bisticci. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted March 13 Share Posted March 13 Perche' una volta dovevi scoparti quattro gay a settimana @Almadel ? da dove veniva questo tuo dovere ? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted March 13 Share Posted March 13 6 minutes ago, marco7 said: da dove veniva questo tuo dovere ? Era una decisa presa in autonomia dal mio cazzo. Poiché non avevo motivi per contraddirlo, lo assecondavo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted March 13 Share Posted March 13 E ora il tuo cazzo @Almadel sta sempre molle e non ti obbliga piu' a scopare ovunque ? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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