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Che cosa è per voi la comunità gay?


Iron84

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sabrinaT
4 hours ago, schopy said:

abbiamo il Pride Village più frequentato d'Italia, anche quello vorrà dire qualcosa

anche perché è l'unico... 

5 hours ago, schopy said:

Sì, questa aspettativa è comprensibile; ma ti sei mai chiesto se tu puoi essere d'aiuto ad altri gay e/o essere quello che contribuisce a creare un gruppo...?

proprio nella vita in generale in qualsiasi contesto io non sono mai il leader del gruppo ma più il wannabe clown della comitiva o il propositivo - creativo incompreso che le cose che dice di solito non se le fila di pezza nessuno :uhsi: e sempre tollerante al limite del people pleasing verso qualsiasi cosa poi alla fine vado a morire da solo lontano come i gatti serbando rancore per sempre... :uhsi: i leader che ci sono in giro tra i gay però mi sono sempre sembrati molto più interessati a promuovere il proprio brand personale e il culto della loro personalità che altro. Un difetto dei gay italiani è che forse sono davvero delle dive di paese alla potenza ennesima e molto choosey. Qualche anno fa in qualche topic avevo parlato dell'effetto pianerottolo dei gay italiani e del panico da rottamazione mi pare. Il provincialismo e la periferia sono davvero così culturalmente egemonici che si ha perennemente paura di finire nell'oblio appena si ottiene un minimo di riconoscimento sociale (nel caso dei gay, quello da parte degli altri gay) che poi alla fine non te ne frega niente degli altri perché sono tutti potenziali rivali anche loro in lotta per fuggire dalla provincia che incombe su di loro appena ti rilassi un attimo, anche se magari vivi a Roma o a Milano da 40 anni.

6 hours ago, schopy said:

A me pare di sì 🙂 da qualche anno molti si sono trasferiti su chat Telegram, quindi anche l'utenza qui si è sensibilmente modificata

perché il forum è morente, abbandonato pure dagli amministratori e obsoleto dato che negli anni non è mai diventato quel qualcosa in più che sarebbe potuto essere...

Sono intervenuto solamente perché il topic era molto triggherante e di un utente di vecchio corso... altrimenti sarei rimasto volentieri nell'oblio nella damnatio memoriae forumistica  :uhsi: ma tra un po' sparirò di nuovo :uhsi: 

PS 🍋🍋🍋

chat telegram che viene di tanto in tanto nominata nei topic e nella shoutbox (e non si capisce l'esigenza di farlo) ma che è ad accesso esclusivo visto che quando io seppi dell'esistenza di quella chat (con l'account SabrinaS, ormai irraggiungibile perché **qualcuno non si sa chi**  mi ha modificato la password e non posso più accedervi) non sono stato mai invitato in quella chat (e probabilmente non sono l'unico) 🫣🤫 

... non che voglia in realtà farne parte quindi non linkatemi niente, già lo dissi... però ecco alla fine a suo modo è un po' come la storia di Pugsley di qualche pagina fa. :aha:

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Vivacia3But
4 hours ago, lr02 said:

Rimane pur sempre una città abbastanza grande e progressista per la media. Sicuramente più friendly di dove viviamo noi.

(che é comunque vivibile per un gay)

Padova, e il nord-est in generale, progressista? in quale sogno psichedelico?

E forse è proprio per il motivo contrario, a limite, che ci può essere aggregazione, ma non è assolutamente tra le realtà gay italiane degne di nota

 

Se poi vogliamo dire che è meglio il capoluogo del paesello o che a qualcuno è più comodo rimanere lì che andare a Milano... queste sono banalità...

ma screditare Milano in favore di Padova (LOL) è solo la volpe che non arriva all'uva!!

 

 

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3 hours ago, Vivacia3But said:

ma screditare Milano in favore di Padova (LOL) è solo la volpe che non arriva all'uva!!

Io non ho "screditato" Milano, che anzi è una città che offre moltissime esperienze a chi se le può permettere; mi sono limitato a scrivere che per un giovane gay secondo me una piccola città universitaria come Padova è più accogliente.

Certo che non è una "realtà gay degna di nota" (qualsiasi cosa ciò voglia dire...tipo meritarsi degli articoli su gay.it scritti dagli amici degli albergatori di Torre del Lago).

6 hours ago, sabrinaT said:

chat telegram che viene di tanto in tanto nominata nei topic e nella shoutbox (e non si capisce l'esigenza di farlo) ma che è ad accesso esclusivo 

Non sapevo fosse ad accesso esclusivo...comunque, io ne sono uscito dopo due o tre settimane, quindi non so bene come funzioni ora 🙂

6 hours ago, sabrinaT said:

Il provincialismo e la periferia sono davvero così culturalmente egemonici che si ha perennemente paura di finire nell'oblio appena si ottiene un minimo di riconoscimento sociale (nel caso dei gay, quello da parte degli altri gay) che poi alla fine non te ne frega niente degli altri perché sono tutti potenziali rivali anche loro in lotta per fuggire dalla provincia che incombe su di loro appena ti rilassi un attimo, anche se magari vivi a Roma o a Milano da 40 anni.

Ma mica siamo tutti delle Mean Girls 😅

Un'ultima nota sulle città friendly: da una brevissima ricerca online scopro che Milano sarebbe la mecca gay per via di Porta Venezia e di via Lecco (cioè l'inferno secondo @Pugsley), a proposito di Roma leggo meraviglie sulla gay street estiva (e non c'è un forumista romano che ne parli bene)...ora, o i forumisti qui sono testimoni poco attendibili e, mediamente, persone con bassissima capacità di socializzazione, o questo ranking delle realtà gay italiane è un po' una sciocchezza 🙃

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Almadel

Ma perché malignate e andate in acido così facilmente?

Iron ci ha fornito solo due dati: a Milano non è riuscito a farsi una compagnia gay come a Roma,

solo ragazzi gay coi quali uscire singolarmente.

E ha definito questa "compagnia gay" come "comunità gay",

anche se forse non ne è una definizione precisa.

 

Non possiamo sapere se il fatto che io mi trovi bene con la mia comunità

sia dovuto a delle caratteristiche mie o della mia città,

né possiamo sapere se a Milano ci siano ragazzi che si trovino meglio che a Roma

in quanto a compagnie gay, senso di comunità e accoglienza; rispetto a come ci si trovi Iron.

 

Nessuno però sta contraddicendo queste analisi, quindi le darei per buone.

Un consiglio potrebbe vertere o su un approccio generico

(il solito condividi una passione con i gay che vorresti frequentare)

o qualcosa di più specifico: "Sei a Milano? Devi assolutamente questo posto!").

In entrambi i casi però non possiamo sapere se questo incontrerà le aspettative del singolo.

 

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Saramandasama
4 hours ago, schopy said:

mediamente, persone con bassissima capacità di socializzazione

Non era un dato di fatto, assodato, questo?

poi non si dice, a destre e a manca, che le esperienze personali non siano un metro di giudizio scientificamente rilevante?

https://www.igeacps.it/il-bias-del-sopravvissuto-quando-la-storia-racconta-dei-vincitori/
 

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41 minutes ago, Saramandasama said:

Certo, siamo tutti consapevoli del "bias del sopravvissuto" (che brutta locuzione), ma su questo forum non abbiamo modo di far statistiche con campioni rappresentativi, si procede per scambio di opinioni, consigli, qualche congettura...aspiriamo ad intrattenere, non per forza a fare scienza 🙂 oltretutto, se davvero molti forumisti sono persone con difficoltà di socializzazione (non ne ho idea), qui potremmo trovarci invischiati in una sorta di "bias del perdente"

4 hours ago, Almadel said:

Ma perché malignate e andate in acido così facilmente?

Ma no, non maligno, ho fatto una battuta su quel che si legge nell'internet a proposito di città gay friendly; di seguito un buffo articolo contenente il paragrafo "arte gay in Vaticano": https://www.visititaly.eu/it/luoghi-e-itinerari/le-5-destinazioni-piu-lgbt-d-italia-quali-sono-e-perche" 

(Padova non se la fila nessuno, evidentemente non abbiamo agganci nei media)

In tutto ciò ancora non capisco di cosa si sta parlando.

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Almadel
1 hour ago, schopy said:

(Padova non se la fila nessuno, evidentemente non abbiamo agganci nei media)

Bologna è sicuramente meglio di Padova, a Milano servono soldi per divertirsi.

A Roma e Firenze divertirsi come gay è impossibile: povero o ricco che tu sia;

ma almeno i gay romani sono molto più socievoli e divertenti dei fiorentini.

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sabrinaT
11 hours ago, Vivacia3But said:

ma screditare Milano in favore di Padova (LOL) è solo la volpe che non arriva all'uva!!

in genere se una città è media (sui 200k abitanti) e/o ha università e/o conservatorio e/o ha molti afflussi turistici/pendolari e/o si trova al nord in pianura in genere è molto più accogliente di altre città del nord (più piccole o in montagna) o del sud in generale a parte Napoli e forse altre due città in croce per i gay. 

Padova non sarà Milano ma probabilmente è vero che è molto gay, aneddotica a parte, dato che è in una regione relativamente ricca + piena di turisti+ è al nord + ha una università con 60 mila studenti (quanto la Statale e a Milano) + conservatorio + in genere è un posto dove si lavora e la disoccupazione generale e giovanile è bassa. Non è San Francisco ma non è nemmeno Potenza.

1 hour ago, schopy said:

(Padova non se la fila nessuno, evidentemente non abbiamo agganci nei media)

mediaticamente è vero ma in generale la sento nominare spesso dai gay o comunque mi capitano a vista molti gay che frequentano Padova o sono di Padova e dintorni ... sei snobbi Padova, forse sei abituato troppo bene e hai vissuto nella bambagia frocia. 🤐

44 minutes ago, Almadel said:

a Milano servono soldi per divertirsi.

più che altro anche solo viverci, però pure a Bologna certi prezzi delle camerette/celle in affitto che si vedono negli annunci che quasi ti costa come Milano ma non sei a Milano🫣

Edited by sabrinaT
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Almadel
41 minutes ago, sabrinaT said:

in genere se una città è media (sui 200k abitanti) e/o ha università e/o conservatorio e/o ha molti afflussi turistici/pendolari e/o si trova al nord in pianura in genere è molto più accogliente di altre città del nord (più piccole o in montagna) o del sud in generale a parte Napoli e forse altre due città in croce per i gay.

Anche questo potrebbe generare confusione.

Non è detto che una città accogliente (che significa semplicemente "di sinistra")

abbia anche una vita gay decente e non è detto che una vita gay interessante

corrisponda anche alla possibilità di integrarsi nella comunità gay.

Ci sono città molto di sinistra con una vita gay noiosa (come Firenze)

e città di destra con una comunità gay molto solidale (come Verona).

Città con una vita gay molto vivace, ma molto individualiste (come Milano)

e insomma probabilmente ci sono un po' tutte le possibilità.

La comunità gay di Genova fa così schifo che per il Pride ci hanno ospitati gli etero*...

(*i meridionali).

 

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1 hour ago, sabrinaT said:

in genere se una città è media (sui 200k abitanti) e/o ha università e/o conservatorio e/o ha molti afflussi turistici/pendolari e/o si trova al nord in pianura in genere è molto più accogliente di altre città del nord (più piccole o in montagna) o del sud in generale a parte Napoli e forse altre due città in croce per i gay. 

 

Qualche sera fa' mi é capitato di uscire in un gruppo dove c'era un trans fuorisede di Gela, e ci teneva a farmi sapere che dalle sue parti i gay out se la passano bene.😁

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On 3/21/2024 at 10:06 AM, schopy said:

Se spiegassi un po' meglio in che modo facevi "comunità" a Roma, forse capiremmo anche di cosa senti la mancanza. 

Io per un paio d'anni all'uni avevo un gruppo di amici e amiche (eterosessuali) con cui frequentavo i corsi, studiavo, pranzavo, organizzavo feste, andavo ai concerti...cioè, a volte facevamo praticamente le stesse cose dalle 9 di mattina a mezzanotte, ed è stato tutto molto piacevole, ma per forza di cose oggi non potrebbe ripetersi allo stesso modo...

Simile a quello che dicevi tu ed eravamo in maggioranza gay. Non avevamo 22 anni, sto parlando di 9 anni fa e ne avevo 30, alcuni erano 25 enni altri ne avevano anche 40 di anni.

Quindi non eravamo tutti universitari ma molti lavoratori e di età. A Milano quando per vicissitudini lavorative mi sono trovato 4 anni dopo, una situazione simile non l'ho più vissuta pur avendola cercata molto.

On 3/21/2024 at 5:42 PM, netny said:

 

Però dai, non è proprio il gay-forum stesso una forma di comunità, seppur virtuale (che ok, non è una differenza irrilevante), in un qualche modo simile al senso che intendi tu?

Poi per carità come dice Iron 

e questo forum ha dato ampie dimostrazioni anche di questi limiti😉

 

Verissimo, infatti, non la prendiate come un'accusa, ma  a Milano anche il forum non ha funzionato.

A tal proposito tra i tanti buchi nell'acqua annovero anche "voi".
Mentre grazie a forum come questi sia a Roma che a Napoli ho potuto creare piccole comunità che ancora ci sentiamo, a Milano nonostante abbia conosciuto diversi forumisti, soprattutto i primi anni il tentativo di provare a bissare certi incontri è caduto nel vuoto.
Ricordo gruppi chat dove ci scrivevamo ma al momento di organizzare per vedersi si veniva meno e per tanto, poco dopo, non si è scritto più.

Al tempo mi spiegai che evidentemente erano ragazzi già integrati nella vita gay milanese, che esaurita la curiosità di conoscere il forumista cui ci si scriveva o magari conoscere uno a cui fare il filo passava anche la voglia di approfondire e di tornare alle proprie vite.
Di li ho perso interesse per i raduni e alla fine nemmeno si sono più fatti e la mia presenza sul forum è limitata ad interventi su temi che mi interessano. Per il resto non ho voglia di alimentare amicizie virtuali quando si potrebbe fare dal vivo.

22 hours ago, Krad77 said:

Ecco un altro punto chiave. Tu non hai trovato gruppi di gay in cui poterti inserire, e quando hai cercato di crearli tu, non ci sei riuscito.
Posto che già la società stessa è sempre più individualista, non stupisce che in una grande città come Milano, diciamolo piuttosto frenetica, l'individualismo sia più marcato. Non è che sia come vivere a Miami, o a Cuba...

Innanzitutto occorre il senso di comunità per ottenere una comunità che si sviluppa, e non tutti lo hanno. In passato abbiamo parlato di come alcuni vivono il proprio orientamento sessuale LGB in chiave anti-identitaria, come qualcosa che è capitato di avere ma che non deve avere alcun peso... a prescindere da ciò che se ne pensi, questo causa che il senso di comunità non può svilupparsi. Magari uno ha già tanto da fare con la sua vita sentimentale e con il lavoro, magari l'altro ha già un suo gruppo di cui è felice e non ha voglia di entrare in uno nuovo, né si sente di invitare qualcuno in quello che ha già. Dunque le persone che fanno comunità non per forza fanno anche gruppo o lo cercano, sono cose diverse.
 

Ma questo è verissimo e pertanto io con comunità intendo qualcosa a 360 gradi e non un semplice mutuo soccorso.
E comunque l'essere un gruppo sociale accogliente nelle sue dinamiche è proprio non sviluppare le dinamiche suddette.

Ammesso che però le cose vadano proprio in questo campo perchè in realtà io vedo un profondo individualismo che a mio avviso è la morte sociale.
Se si perde la grammatica dello stare insieme poi non lamentiamoci della solitudine.

Comunque qui entriamo in un ambito più generico, di modello sociale, che a mio avviso è sbagliato e andrebbe corretto ma non è esclusivo gay ma in generale delle città porto tipo Milano o comunque di un certo modello di grande città

19 hours ago, Vivacia3But said:

E

E non parlo di Iron84, il quale, forse si sta più sfogando di un altro problema che non è l'assenza di "comunità" qualunque cosa sia

ma di compagnie dove si trova volentieri ed è appagato che provino verso di lui sentimento reciproco

E questo, lo ripeto, non te lo dà un luogo particolare come una metropoli o una città più piccola o un piccolo paese

ma te lo dai tu da solo con le tue qualità

e l'impegno che metti nel coltivare i rapporti

Ti ripeto, se quello che cercavo l'ho trovato in parte altrove, mi chiedevo solo come mai non l'avessi trovato a Milano che in teoria dovrebbe essere la culla gay forse proprio citando Mario perchè "tanti biondi non fanno una comunità di biondi".
Tutto qui.

 

Poi tu puoi anche dirmi che il problema sia io, potrei anche accettarlo ma in sei pagine di discussione non mi risulta che quello che cercavo esista.
La mia idea è utopica, stupida, immatura, irreale? Ok, lo accetto ma non puoi dirmi che non so realizzarla se fino a questo momento non ho avuto testimonianze in tal senso.

Si può semplicemente dire che quello che io cerco non viene considerato importante dalla maggioranza delle persone gay, lo accetto e va bene cosi.

 

9 hours ago, Almadel said:

Ma perché malignate e andate in acido così facilmente?

Iron ci ha fornito solo due dati: a Milano non è riuscito a farsi una compagnia gay come a Roma,

solo ragazzi gay coi quali uscire singolarmente.

E ha definito questa "compagnia gay" come "comunità gay",

anche se forse non ne è una definizione precisa.

 

Non possiamo sapere se il fatto che io mi trovi bene con la mia comunità

sia dovuto a delle caratteristiche mie o della mia città,

né possiamo sapere se a Milano ci siano ragazzi che si trovino meglio che a Roma

in quanto a compagnie gay, senso di comunità e accoglienza; rispetto a come ci si trovi Iron.

 

Nessuno però sta contraddicendo queste analisi, quindi le darei per buone.

Un consiglio potrebbe vertere o su un approccio generico

(il solito condividi una passione con i gay che vorresti frequentare)

o qualcosa di più specifico: "Sei a Milano? Devi assolutamente questo posto!").

In entrambi i casi però non possiamo sapere se questo incontrerà le aspettative del singolo.

 

Ottima sintesi

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Pugsley

10 anni fa Padova offriva commercialmente molto poco sul fronte lgbtiaq+. Ricordo un locale ombrello in cui mi sono recato, quando Milano aveva già locali specializzati in tribù lgbtiaq+

Per me il Gay Village estivo è sempre stato un ghetto molto più delle vie attorno Porta Venezia e la Stazione Centrale

@Iron84 ha ragione quando parla del fallimento del sottogruppo milanese del forum. Molti dei forumisti che giravano anni fa su Milano non erano milanesi e ora vivono altrove, anche all'estero, Milano è stata solo la prima tappa, il trampolino di lancio per realtà migliori

Edited by Pugsley
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sabrinaT
7 hours ago, Almadel said:

Anche questo potrebbe generare confusione.

Non è detto che una città accogliente (che significa semplicemente "di sinistra")

abbia anche una vita gay decente e non è detto che una vita gay interessante

No io non parlavo di amministrazione politica e non ho mai parlato di destra o sinistra; parlavo proprio di città nel senso di popolazione che ci bazzica.

A Milano se invece di Beppe Sala ci fosse come sindaca la Meloni la città sarebbe comunque piena di froci anche se forse avrebbero più paura di essere out o viversi la città più liberamente perché prima di tutto attira lavoratori in cerca di lavoro da tutte le parti d'Italia (anche se la prima provincia per arrivi nazionali extraregionali specialmente dal sud qualche anno fa credo fosse Bologna e non Milano come si potrebbe pensare), poi ci sono eventi internazionali che attirano turisti e stranieri e in più è piena di università.

La mia città d'origine terrona ha la metà degli abitanti di Padova e la provincia ha meno della 1/2 degli abitanti della provincia di Padova ma non è che la città ha la metà dei froci e dei locali/serate/occasioni/possibilità che ha Padova e la provincia 1/2 rispetto alla provincia di Padova. Non ne ha nemmeno 1/10: non c'è l'università, non c'è il conservatorio, non c'è lavoro, non è una città e una zona particolarmente turistica. A parte gli arcigay locali che sono poco frequentati non è che ci sia qualcos'altro... e infatti se ne vogliono andare tutti e se ne vanno tutti.

Le città "gay" italiane sono prima di tutti città universitarie importanti e lavorativamente attrattive per la borghesia media laureata, specialmente in certe materie.

Questo lega la fauna gay che naturalmente si forma prima di tutto a un privilegio di tipo economico-sociale e medio-alto borghese più che identitario con tutti i pregi e difetti. Il gay che dal sud va a Bologna e alimenta la ""comunità gay" bolognese ad esempio non è rappresentativo dei ragazzi del sud o dei ragazzi italiani in generale ma della medio-alta borghesia (specificamente meridionale in questo caso ma è lo stesso per il friulano che va a Bologna). 

Il difetto è forse proprio in questo al contrario di quanto detto da Pugsley sul discorso del provincialismo retro dei campagnoli con la valigia di cartone a Milano. Se l'Italia è così mal-ridotta è prima di tutto colpa della sua borghesia decadente... cosa che si ripercuote anche nella sua popolazione gay più visibile. 

7 hours ago, Almadel said:

La comunità gay di Genova fa così schifo che per il Pride ci hanno ospitati gli etero*...

(*i meridionali).

in moltissimi pride il corteo è pieno più di etero che di LGBT... spesso donne😌: cioè le amiche che gay che si portano appresso... per ogni gay ci sono 4 amiche etero e dato che non tutti i gay nemmeno vanno al pride il pride e i locali gay diventano le occasioni ideali per i maschi etero per cuccare più di quanto lo siano per un gay.

15 hours ago, schopy said:

Un'ultima nota sulle città friendly: da una brevissima ricerca online scopro che Milano sarebbe la mecca gay per via di Porta Venezia e di via Lecco (cioè l'inferno secondo @Pugsley), a proposito di Roma leggo meraviglie sulla gay street estiva (e non c'è un forumista romano che ne parli bene)...

E' che la gente in provincia scopa meno di quel che fa credere e mostra sui social per esempio quindi effettivamente se cerchi un po' di cazzo per la legge dei grandi numeri se sei a Milano e ci sono 1,5M di persone e potenzialmente 40 mila gay se apri Grindr qualche cazzo da succhiare alla lunga lo trovi rispetto ad Alberobello (o andando in discoteca o in sauna). Se fossi stato milanese dalla nascita e avessi passato tutta l'adolescenza e il peak della trombabilità 19-25 a Milano di sicuro oggi a 29 avrei potuto dire di aver scopato di più di quello che ho fatto passando invece quegli anni al meridione...

Quando si fanno le classifiche si pensa principalmente a questo concetto e non si pensa alle cose ad altre cose perché già poter dire di aver quello è già un successo parziale.

Idem a Roma. Però se cerchi qualcosa di più o delle amicizie o una "comunità" come dice Iron questo discorso non si può fare.

15 hours ago, schopy said:

o i forumisti qui sono testimoni poco attendibili

si può essere.. in 9 anni di forum per esempio Freedog avrà postato non so quanti link di siti bislacchi in innumerevoli topic di svariati utenti su fantomatiche serate queer, cineforum LGBT e locali gay al sud Italia che poi o sono chiusi/falliti da boh 25 anni o in realtà sono locali che sono al 99% etero che si spacciano per locali gay con la scusa di avere qualche bandierina colorata ai tavoli e cose del genere  😶‍🌫️ 

non so quante volte ho fatto notare questa cosa sul forum... 🤒

---

14 hours ago, Almadel said:

Iron ci ha fornito solo due dati: a Milano non è riuscito a farsi una compagnia gay come a Roma,

PS

ma quindi a Napoli c'è questa comunità gay? :hm: (così magari ci trasferiamo o ci andiamo più spesso🍕)

Bisognerebbe vedere con esempi e aneddoti più concreti se è proprio così o se è più una cosa legata agli amici di gioventù/infanzia/famiglia allargata... perché dato che Iron è campano e ovvio che abbia più legami lì piuttosto che altrove se non ha rapporti rovinati con la famiglia e ha fatto coming out con un numero ampio di persone rispetto a Milano dove è uno sconosciuto.

Ma poi appunto perché non chiedere il trasferimento a Roma se si ha un ricordo così positivo?

Tanto costa come Milano... :hm: ha tutti i vantaggi di Milano ma ha pure la comunità che si desidera.

La mia opinione è che la comunità gay propriamente detta non esiste né a Milano né a Roma e nemmeno a Napoli o altrove.

Poi certamente Napoli rispetto a Milano ha il vantaggio di essere una città più """divertente""" e calorosa e con un clima più mite e se cerchi del saltuario cazzo di sicuro non ti delude sotto quell'aspetto anche se potrebbe deludere sul piano lavorativo/professionale e servizi.

Però sono cose più da monologo di Teresa Mannino che discorsi sulla comunità gay.

Edited by sabrinaT
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7 minutes ago, sabrinaT said:

 

in moltissimi pride il corteo è pieno più di etero che di LGBT... spesso donne😌: cioè le amiche che gay che si portano appresso... per ogni gay ci sono 4 amiche etero e dato che non tutti i gay nemmeno vanno al pride il pride e i locali gay diventano le occasioni ideali per i maschi etero per cuccare più di quanto lo siano per un gay.

.

Un ottimo segno di integrazione impensabile fino a pochi decenni fa piaccia o meno.

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sabrinaT
7 minutes ago, lr02 said:

Un ottimo segno di integrazione impensabile fino a pochi decenni fa piaccia o meno.

beh le femmine sono da sempre notoriamente meno omofobe dei maschi. Gli ospiti dei pride sono quasi sempre cantanti donne e non cantanti uomini se ci fai caso: Paola e Chiara, Cristina d'Avena, Anna Tatangelo, Arisa pre-coming out meloniano... un Claudio Baglioni, Albano o Biagio Antonacci non li ha mai invitati nessuno probabilmente ma forse nemmeno verrebbero.

Così come i gay si portano le amiche femmine ma non gli amici maschi etero (se ne hanno).

Edited by sabrinaT
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freedog
2 minutes ago, sabrinaT said:

Gli ospiti dei pride sono quasi sempre cantanti donne e non cantanti uomini

A Roma una decina d'anni fa Daniele Silvestri ci regalò inno + clip (con Mastandrea) per il pride. Nel senso che non volle un centesimo, manco per il copyright 

Googla Gino e l'alfetta e trovi la prova

Poi ci son stati Mahmood ancora non famoso che cantò a Milano e Bologna,  tanti emergenti che non si son vergognati di supportarci, sia nei pride che alle manifestazioni... insomma,  di cantanti e/o band solidali con La Causa per fortuna ce ne son sempre stati,  senza stare a scomodare per forza la Sacra Trimurti Madonna-Lady Gaga- J. Lo.

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Vivacia3But
12 hours ago, sabrinaT said:

n genere se una città è media (sui 200k abitanti) e/o ha università e/o conservatorio e/o ha molti afflussi turistici/pendolari e/o si trova al nord in pianura in genere è molto più accogliente di altre città del nord (più piccole o in montagna) o del sud in generale a parte Napoli e forse altre due città in croce per i gay. 

Padova non sarà Milano ma probabilmente è vero che è molto gay, aneddotica a parte, dato che è in una regione relativamente ricca + piena di turisti+ è al nord + ha una università con 60 mila studenti (quanto la Statale e a Milano) + conservatorio + in genere è un posto dove si lavora e la disoccupazione generale e giovanile è bassa. Non è San Francisco ma non è nemmeno Potenza.

L'Università --> di università ce ne sono tante in Italia, dappertutto ci sono fuorisede gay giovani che vi si rifugiano

che però puntualmente dopo la laurea vanno a lavorare a Milano o all'estero... non rimangono di certo a Padova

quindi l'ambiente gay che circola attorno a quella, per chi è sopra i 30, è piuttosto inutile soprattutto a livello di amicizie e frequentazioni

 

Tra le regioni del nord il Veneto è quella più fascista, arretrata e limitata, non per niente i veneti sono detti i terroni del nord (questo me lo ha spiegato un Veneto...) 

 

Non c'è una realtà gay rilevante, non è, in generale, tra le zone più gayfriendly d'Italia... mai sentito nessuno dire "voglio andare a padova per la realtà gay"... per studiare psicologia ok, ma le realtà gay sono ben altre.... ma questa è un'ovvietà.... non so perché su questo forum si creda diversamente

 

Poi certo lì  l'affitto costa meno che a Milano e si vive più sereni per quello e con meno stress... 

 

Ma se a Milano l'opener non ha trovato, consigliargli Padova dicendo che è meglio fa veramente ridere, con tutto il rispetto per l'utente che ha sparato questo consiglio forse in buona fede e annebbiato dalla sua visione parziale delle cose...

ma sarebbe più sensato consigliargli di trasferirsi in una bella casa in campagna come fece ai tempi Claudia Cardinale per sfuggire ai paparazzi.

 

P.S. Milano tutta la vita (cit.)

Edited by Vivacia3But
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20 hours ago, schopy said:

In tutto ciò ancora non capisco di cosa si sta parlando.

Anche io!

On 3/22/2024 at 8:54 AM, Almadel said:

E ha definito questa "compagnia gay" come "comunità gay",

anche se forse non ne è una definizione precisa.

Approfitto di questo spunto di Almadel. Non è che - forse - l’incipit di Iron abbia fatto prendere alla conversazione strade poco attinenti alla realtà della quale si sta lamentando? 

Perché “comunità gay” apre decine di riflessioni pseudo sociologiche di ogni tipo.
 

Se invece abbassiamo un po’ il livello del ragionamento a “non riesco più a costruire o ad essere accolto in un gruppo gay come in passato, sia a Milano ma soprattutto come successo in altre città”…  magari le ragioni sono più semplici e meno da tesi di laurea.
 

Come ho già scritto lascio stare dall’equazione Milano; non ci ho mai vissuto. 

Edited by netny
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Almadel
20 minutes ago, netny said:

Se invece abbassiamo un po’ il livello del ragionamento a “non riesco più a costruire o ad essere accolto in un gruppo gay come in passato, sia a Milano ma soprattutto come successo in altre città”…  magari le ragioni sono più semplici e meno da tesi di laurea.

Non è che ci si sia sforzati molto a parlare delle proprie esperienze

e l'alternativa a parlare di sé è quella di costruire una teoria generale 🙂

(Che è comunque meglio rispetto a polemizzare sul nulla)

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@Almadel anche a me, con i miei amici, capita e piace di provare a trovare una teoria generale ad un fenomeno, magari prendendo spunto dal caso X accaduto ad alcuni di noi o raccontato indirettamente. Poi vabbè, questa è una mia opinione personale sulla quale abbiamo avuto anche un piccolo diverbio qualche mese fa, sono un po’ allergico quando si estremizza e si tende a calare una “teoria generale” ad ogni essere umano. Ma vabbè, qui si aprirebbe un altro tipo di discorso e non è il topic adatto.

 

25 minutes ago, Almadel said:

Non è che ci si sia sforzati molto a parlare delle proprie esperienze

Vero. Personalmente, però, credo che uno dei motivi sia la poca chiarezza del problema di iron. Voleva fare un dibattuto sulla “comunità gay”? Voleva parlare della situazione specifica di Milano? Oppure non riesce più a ritrovare un gruppo di amici gay come frequentava in passato?

Possono avere collegamenti con qualche punto in comune. Ma sono cose un po’ diverse.

Edited by netny
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Almadel
38 minutes ago, netny said:

Voleva parlare della situazione specifica di Milano? Oppure non riesce più a ritrovare un gruppo di amici gay come frequentava in passato?

Ha ddetto che a Roma ce l'aveva una compagnia gay,

quindi evidentemente è un problema di Milano.

E nessun gay milanese è intervenuto dicendo che lui una compagnia gay ce l'ha.

Quindi direi che la risposta è che i Milanesi sono poco socievoli.

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13 minutes ago, Almadel said:

Quindi direi che la risposta è che i Milanesi sono poco socievoli.

In passato un conosciuto di persona un paio di forumisti milanesi. Effettivamente, tra le persone bazzicate e conosciute da questo bacino virtuale, sono quelle che poi si sono rivelate più una “delusione”😳

Ma questo sillogismo non è un po’ esagerato?

Poi rimane la sensazione, secondo me, che il discorso di iron è più “non riesco più ad avere un giro di conoscenze o amicizie gay” come in passato.

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Almadel
1 minute ago, netny said:

Poi rimane la sensazione, secondo me, che il discorso di iron è più “non riesco più ad avere un giro di conoscenze o amicizie gay” come in passato.

Per la mia esperienza l'età non si è rivelata una grossa discriminante.

Anzi probabilmente non scopare più in giro e non frequentare più locali

ha avuto sulla mia compagnia di amicizie gay un effetto assai positivo:

perché si finisce quasi sempre a fare serata a casa di qualcuno

e si pensa a giocare e a chiacchierare; invece di buttarsi in pista per rimorchiare.

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Non facevo un discorso di età. 
 

Banalmente può essere cambiato iron. Magari a Roma o Napoli, senza accorgersene, aveva sì questo bel gruppo, ma più o meno inconsciamente si faceva andare bene determinati “schemi o metodi” che ora non lo soddisfano più. Altrettanto banalmente può essere, viceversa, che utilizzi schemi o metodi che funzionavano in determinate situazioni e contesti (forse anche anagrafici) che ora invece si rivelano meno utili al suo scopo. 
 

Non lo so eh, sto sparando ipotesi sul nulla!

Magari davvero Milano è la città, vivendoci, meno indicata per costruire una rete di amicizie gay.

10 minutes ago, Almadel said:

perché si finisce quasi sempre a fare serata a casa di qualcuno

e si pensa a giocare e a chiacchierare; invece di buttarsi in pista per rimorchiare.

Questo effetto, in parte da ascrivere anche all’età, l’ho visto anche nel mio giro etero o gay che fosse. Però l’altro lato della medaglia è che tendenzialmente ci si allontana dalla socialità e si è meno “disposti” a frequentare luoghi dove poter aggregare (o farsi aggregare) nuove persone (da nuove persone).

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11 hours ago, Vivacia3But said:

Ma se a Milano l'opener non ha trovato, consigliargli Padova dicendo che è meglio fa veramente ridere, con tutto il rispetto per l'utente che ha sparato questo consiglio forse in buona fede e annebbiato dalla sua visione parziale delle cose...

Ho scritto che credo che Padova sia una città accogliente per un GIOVANE gay, credevo fosse chiaro che non stavo dando un consiglio sul da farsi a@Iron84

Ovvio che a Milano, che è una città di quasi un milione e mezzo di abitanti, ci siano molti più gay che a Padova, ma non credo che le "realtà gay" di cui parli siano qualitativamente molto differenti. Certo, ci sono più locali gay, e più carini e frequentati dei locali gay padovani, ma non credo che le serate siano, qualitativamente, troppo diverse 😊

4 hours ago, Almadel said:

Quindi direi che la risposta è che i Milanesi sono poco socievoli.

Magari, da buon meridionale, Iron ha aspettative esagerate sulla socievolezza dei settentrionali.

Tornando a @Vivacia3But, capirei la sua stizza se il discorso fosse "sono un giovane attore (o un pubblicitario, o un designer di moda, o un architetto di interni ) e a Padova non ho molte occasioni di lavoro" e allora certo, sarei il primo a consigliare di trasferirsi a Roma (per fare del cinema) o a Milano (per progettare interni, eventualmente anche a Roma se sei un architetto di scarso talento o dubbio gusto)...ma forse che un cocktail in un locale friendly a Milano ha un sapore diverso di un cocktail in un locale friendly a Padova? Le darkroom milanesi hanno armadietti più spaziosi? 

Certo, a Milano puoi potenzialmente conoscere decine di migliaia di gay...potenzialmente, appunto. Un eccesso di offerta che alimenta il desiderio, cui consegue un eccesso di delusione quando quel desiderio non viene soddisfatto 😌

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freedog
55 minutes ago, schopy said:

forse che un cocktail in un locale friendly a Milano ha un sapore diverso di un cocktail in un locale friendly a Padova?

guarda, i Negroni sò Negroni a Milano, a Padova, a Roma.... pure quelli sbagliati!!!

:asd:

57 minutes ago, schopy said:

Le darkroom milanesi hanno armadietti più spaziosi? 

le dark non so, le saune anche sì

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Almadel
1 hour ago, schopy said:

Magari, da buon meridionale, Iron ha aspettative esagerate sulla socievolezza dei settentrionali.

I "Milanesi" non sono quelli nati a Milano: sono un tipo di persona che lì si è trasferito.

Stasera sono a un compleanno gay in cui sarò moolto presumibilmente l'unico nato a Padova:

per questo le considerazioni su come siano i Lombardi o i Veneti ("i terroni del Nord") sono irrilevanti,

qualora si debba giudicare la qualità della vita per un omosessuale.

 

E' vero però che la gente sceglie anche una città a sua misura per andare a vivere.

A Milano sono stato in locali in cui c'era la selezione all'ingresso in base all'aspetto fisico e allo "stile";

una cosa che a Padova o a Bologna non avrebbe successo nella comunità gay.

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Posted (edited)
18 hours ago, Pugsley said:

@Iron84 ha ragione quando parla del fallimento del sottogruppo milanese del forum. Molti dei forumisti che giravano anni fa su Milano non erano milanesi e ora vivono altrove, anche all'estero, Milano è stata solo la prima tappa, il trampolino di lancio per realtà migliori

Ma questo vale per la maggioranza delle persone che bazzicano Milano.
La vera spiegazione è che nelle "città porto" ci vivono marinai che staranno li un certo periodo di tempo e poi andranno via.
Credo che la precarietà della relazioni dipenda dalla precarietà con cui si vive in queste città che oramai costruiscono la loro identità sulla mutevolezza.

Ergo la vita gay segue le stesse dinamiche di una città così precaria.

6 hours ago, netny said:

 Altrettanto banalmente può essere, viceversa, che utilizzi schemi o metodi che funzionavano in determinate situazioni e contesti (forse anche anagrafici) che ora invece si rivelano meno utili al suo scopo.

Sicuro i miei schemi qui non funzionano più ed ho imparato anche ad adeguarmi un pò e campo meglio.
Sono forse anche piu simpatico, non invito nessuno , se qualcuno vuole aggiungersi lo rimbalzo, mi vivo le mie amicizie separatamente e va bene cosi.

6 hours ago, netny said:

Poi rimane la sensazione, secondo me, che il discorso di iron è più “non riesco più ad avere un giro di conoscenze o amicizie gay” come in passato.

Mi spiace ma se certe cose le sono riuscito a creare in breve tempo a Napoli e a Roma e non a Milano il problema è Milano non il tempo. Oggi ho 39 anni e vabbè ci sta ma a Milano ci sono arrivato che ne avevo 32 e a Roma ne avevo 29 (con compagnia di età varia)

 

Ad ogni modo, comunque non dico che in quelle città ci sia il paradiso, tantomeno abbia visto questa comunità anche perchè magari mitizzo un periodo della vita e soprattutto a Milano ci vivo da 7 anni e le cose cambiano.

Ergo non sto dicendo che Milano è peggio, dico che Milano non ha mantenuto le aspettative.

Edited by Iron84
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@Iron84 non era mia intenzione affermare che Milano fosse o non fosse (quantomeno parte ) del problema. Non ci ho mai vissuto, quindi preferisco - in genere - non parlare di realtà che non ho toccato con mano, almeno un po’.

Il tuo primo messaggio però era un po’ fuorviante, usiamo questo termine, rispetto poi al problema che ti affligge. 

Sta di fatto che se affermi che Milano è parte del problema, per le premesse di cui sopra, non posso che leggere con interesse questo thread ma apportare ben poco. 

 

21 minutes ago, Iron84 said:

Mi spiace ma se certe cose le sono riuscito a creare in breve tempo a Napoli e a Roma e non a Milano il problema è Milano non il tempo. Oggi ho 39 anni e vabbè ci sta ma a Milano ci sono arrivato che ne avevo 32 e a Roma ne avevo 29 (con compagnia di età varia)

 


Credo di capire cosa vuoi dire. Ma come recita il vecchio adagio “la persona giusta al momento giusto”… Chissà, magari anche questa è una possibile chiave di lettura. 

 

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