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Sergio e Bacco: i santi omosessuali della Chiesa Cattolica


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Forse non lo sapevate, ma la Chiesa Cattolica, nonché quella ortodossa, venera una coppia di santi omosessuali: si tratta di Sergio e Bacco.

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I due erano legionari romani di stanza in Siria durante l'ultimo periodo precostantiniano (300 d.C. circa); convertitisi al cristianesimo, si rifiutarono di fare un sacrificio a Giove e subirono un tremendo martirio.

sergius-bacchus2.jpg

Alcuni studi sulle loro agiografie, però, hanno portato in luce degli elementi singolari che rimanderebbero al loro essere omosessuali.

Nella loro primissima agiografia, per esempio, parlando del rapporto di Bacco nei confronti di Sergio, questi viene definito "ΗΩ ΓΛYKYΣ HΣΤAIPOΣ ΚΑΙ ΕΡΑΣΤΕΣ", letteralmente "il suo dolce compagno e amante"; il termine "erastes", "amante", deriva da "eros" e suggerisce una relazione completa di sentimento e sessualità.

Più avanti nell'agiografia, poi, a parte continui rimandi un po' più velati del tipo "li si vedeva cavalcare spesso insieme", viene fornita anche la descrizione di un particolare supplizio che venne inflitto loro, quello di sfilare nell'accampamento militare in cui erano stanziati in abiti femminili. Forse per mettere in risalto la loro omosessualità ed esporla al ludibrio?

Fatto sta che nell'iconografia tradizionale cattolica e ortodossa le raffigurazioni dei due santi mettono spesso in risalto il loro stretto legame, raffigurandoli a cavallo insieme o con le aureole intrecciate, come potete vedere nelle immagini in questo topic.

Lentz,+Sergius+&+Bacchus.jpg

 

(Un parere da archeologo-storico dell'arte: Bacco è raffigurato sempre con i capelli ricci e fulvi, particolare tipico dell'efebo, l'amante omosessuale :D)

 

Il mio dovere di storico si esaurisce qui :D Io vi ho dato lo spunto: a voi le riflessioni.

AndrejMolov89

Faccio un piccolo OT: siccome sto iniziando ad interessarmi della storia dell'omosessualità, potete consigliarmi alcuni testi per ricostruire il percorso storico dell'omofobia?

Soprattutto, potete darmi delucidazione sulla chiesa pre trecento ?

Non essendo uno storico, ma un cercatore di sassi, non ho modo di trovare testi affidabili.

Greed al momento non ho titoli specifici, ma posso facilmente ricercartene un po' :D Dammi qualche tempo e ti presento la lista.

 

Per quanto riguarda la chiesa pre-costantiniana, come ha detto Almadel qualche post fa la cristianità delle origini (almeno parlando in ambito della chiesa cattolico-romana) non era omofoba.

Per capirlo meglio, bisogna comprendere che negli anni dell'Impero Romano, più o meno a partire da poco dopo l'età di Cesare, l'omosessualità era accettata al livello del "Don't ask, don't tell".

In Grecia il rapporto "erastes-erumenos" (giovinetto- anziano) era considerata la miglior forma di apprendistato; a Roma non si arrivò ad una cosa simile, anche se era d'uopo che gli uomini delle famiglie ricche facessero le loro prime esperienze sessuali NON con una donna, ma con uno schiavo-efebo, giovane, carino e dai lineamenti delicati. Il favoritismo di solito continuava "sottobanco", e non era raro che i ricchi avessero un amante maschio: si trattava per lo più di schiavi o prostituti, ma nemmeno era raro che ci fossero rapporti omosessuali tra persone dello stesso rango sociale.

Per la società romana, dunque, l'omosessualità era una cosa normale che però doveva rientrare nella sfera del privato (basti pensare allo scalpore che sollevò Petronio facendo avere al suo satyricon due omosessuali per protagonisti)... e questo si perpetuò più o meno similmente nella chiesa delle origini.

 

A mio parere (ma dovrei documentarmi meglio anch'io) i problemi iniziarono dopo l'editto di Costantino, con i primi concili che ufficialmente erano stati indetti per sancire la dottrina cattolica e ufficiosamente erano il tentativo dei nobili di portare il cristianesimo dalla loro parte... penso si sia parlato anche di "chi" dovessero essere gli "ultimi" di cui Cristo parlava.

Sicuramente la maggior rilettura la si ebbe solo mille anni dopo col Concilio di Trento: ho ragione di credere che l'omofobia cattolica sia nata lì, visto che più o meno la Chiesa di oggi è quella della controriforma con qualche modifica :D

Oddio, un testo sull'omofobia?

Vediamo cosa pesca Phylolaches... :D

 

In realtà l'omofobia nasce con San Paolo,

quindi proprio all'inizio della storia cristiana:

è lui a introdurla nel corpus del Cristianesimo.

 

Il primo Concilio che sancisce che agli omosessuali

va negata la comunione anche in punto di morte

è il Concilio di Elvira tra i vescovi spagnoli del 305,

posizione che il Concilio di Nicea del 325 sembra accettare.

(Nicea condanna la auto-castrazione, invece)

 

E nel frattempo? Nel frattempo ciascun Vescovo

si regolava come voleva, un po' come nell'Islam o nell'Ebraismo.

Poiché il Cristianesimo aveva però l'ossessione delle eresie

nel IV secolo erano tutti preoccupati di fissare un canone.

 

Da dove proviene l'omofobia di San Paolo?

Un po' dall'ambiente ebraico

(per la quale è qualcosa di impuro mangiar maiale),

ma soprattutto dallo Stoicismo romano

per il quale l'omosessualità propriamente detta

è un modo per sfuggire alle proprie responsabilità civili

che ci vogliono padre e marito.

Da non trascurare il passaggio storico che fa del Cristianesimo la

Religione Ufficiale dell'impero, nel momento in cui il Cristianesimo

diventa "Religione della Croce", quel simbolo più che significare

cristianamente "prova", "sacrificio", significava probabilmente come

il suo archetipo : Unione, Centro.

 

Un Dio ( monoteismo ) Un Impero ( Roma ) Una Chiesa ( il canone

contro le eresie )

 

Insomma tutto ciò che nell'ottica di Dante Alighieri fu la missione

provvidenziale di Roma: la Reductio ad unum...congiurava in realtà

in senso negativo. Questo non spiega San Paolo, ma può spiegare

il "peso" riconosciuto a San Paolo, la sua vittoria storica sugli altri

cristianesimi possibili.

 

Diciamo che quello che indico io è il contributo negativo Occidentale,

romano. Poi c'è la radice negativa orientale più filosofica e difficile da

analizzare. Quanto San Paolo conosceva lo stoicismo? Certamente era

un ebreo che masticava filosofia, ma non so se sia possibile stabilire a

quale livello culturale, certo ne è venuto fuori un pasticcio, ma anche

un qualcosa di nuovo, di inedito ( sia rispetto all'ellenismo che all'ebraismo )

Avete ragione entrambi ragazzi :D

Stamattina avevo volutamente evitato di citare lo stoicismo (che peraltro è presente a Roma da molto prima del Cristianesimo, sottoforma di lotta "mos maiorum/ellenizzazione") proprio per porre l'accento sulla continuità che c'è tra il cristianesimo delle origini e la romanità.

 

Comunque oggi ho parlato con la mia professoressa di Storia Medievale (è rimasta un po' sorpresa di questa domanda :D), e mi ha confermato una posizione simile a quella mia e di AlmadeI: la prima volta che si parlò dell'omosessualità fu nei primi Concili (Elvira e Nicea). Invece mi ha leggermente smentito la mia ipotesi sul Concilio di Trento: probabilmente, mi ha detto, in quel momento storico il problema dell'omosessualità fu considerato esclusivamente come uno fra tanti, visto che l'obiettivo principale era rispondere alle varie riforme.

In ogni caso nei prossimi giorni mi porterà un po' di testi ed atti sui vari concili, nonché qualche testo di storia del Cristianesimo che tratti dell'elemento omosessualità: me li spulcio per bene e vi dico (così facciamo contento pure Greed :D).

 

Tornando ai due santi Sergio e Bacco: visto che mi trovavo nel Dipartimento, sono andato a curiosare nel catalogo di fonti agiografiche, e mi sono reso conto che nelle primissime agiografie (dal IV secolo all'anno 1000, più o meno) i due sono considerati una vera e propria "coppia di santi", e il loro martirio viene narrato negli stessi documenti; dal 1000 in poi, a parte che vengono trattati molto di meno, si assiste ad un progressivo "allontanamento" dei due, finché si prende a parlare esclusivamente di San Sergio, mentre il povero Bacco viene relegato a "Santo di serie B" (del resto avete mai visto un paese che abbia per patrono San Bacco?).

Solo nella religione ortodossa i due continuano tuttora ad essere venerati in coppia.

Io ho delle ipotesi, storicamente oggettive o personalmente soggettive... ma prima preferisco ascoltare le vostre :D

Un paio di classici facilmente reperibili sono senz'altro:

John Boswell, Cristianesimo, tolleranza, omosessualità

Massimo Consoli, Ecce Homo. L'omosessualità e la Bibbia

 

( Boswell, a tratti dà l'impressione di esagerare... )

 

Sui concili credo sia più facile ipotizzare una matrice culturale

ma siamo già all'Editto di Costantino.

 

Direi che durante il Concilio di Trento la condanna della sodomia

fosse del tutto data per acquisita da secoli. Lì si trattava di definire

nuove forme di controllo sociale, che dovevano valere per tutti e quindi

anche per i sodomiti, ma il discorso è indiretto.

Riuscirò a esprimere brevemente la mia teoria? :)

 

Intorno all'anno Mille si consuma lo Scisma d'Oriente

che divide la Chiesa di Roma; quella del latino, lingua dell'Impero

dalla Chiesa di Costantinopoli; quella del greco, lingua dei Vangeli;

tutto per la Questione del "Filioque"

 

Cosa vuol dire? Significa che "Grecisti" e "Latinisti"

litigarono se il Padre amasse il Figlio (gli Ortodossi)

o se il Padre amasse il Figlio e il Figlio amasse il Padre (i Cattolici)

"Filioque" significa appunto "E il Figlio".

 

Qual è il problema, secondo me?

In greco "amare" è in una sola direzione;

l'Attivo ama il Passivo e il Passivo è amato dall'Attivo

(dal che deduciamo che Sergio "erastes" fosse l'attivo);

mentre in latino "amare" si usa per entrambi i ruoli.

Da qui l'incomprensione per il "Filioque".

 

Sergio e Bacco, Phylolaches lo conferma,

smisero di essere adorati assieme proprio

in occasione dello Scisma d'Oriente...

non potrebbe essere un segno della questione del "Filioque"?

Potrebbero aver fatto le spese di quella tensione.

Sono un po' perplesso, però va detto che avresti trovato una ragione valida per litigare sul fatto che lo Spirito Santo proceda

dal Padre al Figlio e non dal Figlio al Padre...io non ho mai capito il senso della discussione in sè.

 

Molto più facile invece il discorso trinitario precedente, c'è la necessità di dimostrare la divinità di Gesù e collocarla nel solco

del monoteismo veterotestamentario, il chè porterà complice Costantino alla scomunica di Ariani, Gnostici etc .etc.

 

Comunque Boswell dedica molto spazio ai due Santi non mancando di sottolineare l'iconografia delle due aureole intrecciate

( molto più rilevante a livello simbolico rispetto ai capelli ) la sua ricerca è la fonte principale in tema. Non mi ricordo a dire il

vero cosa dicesse sulla censura successiva, anche perchè il suo interesse prevalente era dimostrare la tolleranza iniziale e la

compatibilità fra omosessualità e fede cristiana. Il risultato abbastanza buffo è comunque che i gay americani protestanti che

fanno benedire le loro unioni hanno inserito nella liturgia un riferimento ai due santi...con buona dose di pragmatismo ( non

dovendo in teoria credere alla venerazione dei Santi o invocarne la protezione )

Nulla togliendo ai vostri ragionamenti, che trovo precisi ed interessantissimi, vorrei dire la mia :)

Sin dall'inizio io sono stato portato a pensare che in realtà la storia di questi due santi sia una specie di "allegoria didascalica"... e probabilmente i due santi non sono figure storiche (perlomeno non entrambi)!

Vi dico cosa mi ha portato a pensarlo.

 

Innanzitutto, il periodo storico in cui essi vengono collocati.

Gli storici specializzati in agiografia dividono la tendenza a scrivere le vite dei santi in tre periodi:

- Il primo, che dura per circa metà del I secolo d.C, quello in cui viene narrato il martirio dei Santi in forma particolarmente concreta e documentaria, durante il quale al racconto e alla drammatizzazione si preferiscono dati concreti ed essenziali;

- Il secondo, dalla seconda metà del I agli inizi del IV secolo, è il periodo delle persecuzioni cristiane: assistiamo quindi ad un'esaltazione del coraggio dei martiri sottoforma di una drammatizzazione allegorica, che richiama la passione di Cristo (si chiamano infatti Imitiatio Christi). Le agiografie si caricano man mano di significati simbolici e di "esagerazioni", mentre perdono precisione e dettaglio a livello storico;

- Il terzo, dopo l'editto di Costantino: passate le persecuzioni (e quindi terminati i màrtiri), l'agiografia diventa un vero e proprio racconto, cui vengono aggiunti elementi quasi fantastici come i miracoli.

Teniamo presente che i nostri Sergio e Bacco appartengono al secondo periodo.

 

Altro elemento: il nome Bacco. Come ben sapete, Bacco è il nome romano di Dioniso, dio del vino, cui venivano dedicati i famosi baccanali, riti orgiastici di purificazione durante i quali si faceva sesso in abbondanza; con l'instaurazione del Cristianesimo, questa tradizione, un tempo positiva e propiziatrice, venne caricata di significati negativi per favorire il passaggio alla nuova religione (dove il sesso veniva inteso come un peccato e doveva essere regolato da precise norme morali).

Sappiamo bene che molti elementi del paganesimo vennero rielaborati e adattati alle esigenze del momento; quindi è possibile che il nome Bacco non sia passato al santo per puro caso...

 

Insomma, combinando questi due elementi, mi verrebbe da dire che la storia di Sergio e Bacco sia molto allegorica: innanzitutto è una Imitatio Christi (non vi ho detto che tra i martìri subiti dai santi ci fu quello di camminare con dei chiodi infissi nei piedi); poi il fatto che questi due venissero considerati amanti, così come la punizione di dover camminare vestiti da donne, nonché lo stesso nome di Bacco... potrebbero essere tutti elementi che rimandano alla "conversione del peccato in bene".

Insomma, è come se "Bacco" rappresenti in qualche modo il peccato di Sergio, ossia il "vecchio" uso dei riti orgiastici (e quindi del sesso indiscriminato, ivi compreso quello omosessuale) che viene redento dalla religione e dal sacrificio.

 

Questa ovviamente è una mia ipotesi MOLTO campata in aria, che non si basa su null'altro che su elucubrazioni; sarebbe bello portare avanti uno studio per verificare quale sia la verità :asd:

Personalmente ho sempre avuto forti dubbi sulle tesi di Boswell circa l'Adelphopoiesis

cioè le Fratellanze legali greco-bizantine, come prova del fatto che la prima cristianità

non fosse omofoba.

 

Più che altro il contesto storico in cui ci muoviamo ci costringe per realismo ad adottare

l'ottica classica Attivo-Passivo, questo per il semplice fatto che le norme che iniziano a

dare rilievo criminale all'omosessualità sono tali.

 

Se già nel 350 circa e poi nel Codice Teodosiano vediamo punire l'omosessualità, essa è

punita come omosessualità passiva e poi come effeminatezza. Quanto vi sia di cristiano

e quanto invece di pagano è difficilissimo all'inizio distinguere...

 

In questo quadro l'Adelphopoies può essere semplicemente l'adozione legale da parte

di un adulto attivo del ruolo di Padre del proprio amante ( cosa che è possibile fino al nostro

Codice Civile coll'unica differenza che prima l'adottato doveva essere non uomo ora maggiorenne

cioè non ragazzo )

 

Ovviamente questo quadro è essenziale per capire come e quando inizia la persecuzione legale

dell'omosessualità ed il contesto in cui collocare la storia di Sergio e Bacco. Se simbolo di coppia

effeminata ( vestiti da donna ) di coetanei che violavano il codice pagano della sessualità e quindi

redenti dal martirio cristiano

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