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Avere amici gay rende più sicuri?


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Guest I_am_igor_stravinskij

Mi scuso in anticipo coi moderatori se ho fatto involontariamente copia di un topic già esistente.

 

Spiego mediante esperienza personale:

Io non ho mai avuto problemi con la mia omosessualità in sè e per sè, anzi quando l'ho scoperto me ne sono fatto una ragione da subito. Il mio grosso problema è stato sempre il mio essere gay ed il relazionarmi con la gente, avevo il terrore costante di essere scoperto  :sisi:! Da poco meno di un anno a questa parte, però, ho avuto modo di conoscere un gruppo di ragazzi gay (del forum, specifico) che frequento tutt'ora con costanza settimanale  :asd: Quest'esperienza mi ha dato molta più sicurezza e sono passato dalla paura di essere scoperto al fare coming out con diversa gente, ma a livelli "ah, ma lo sai che sono gay?"  :sisi: ovviamente con gente che conosco da un po' di tempo, ma prima non avrei avuto il coraggio di aprire bocca!

 

Voi cosa ne pensate? Siete come me dell'opinione che un gruppo di amici gay riesca a far vivere meglio la propria omosessualità? (E fu così che egli si trovò bombardato da: "Ma certo che si, deficiente!"  :rotfl:)

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/12215-avere-amici-gay-rende-pi%C3%B9-sicuri/
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Ciao! Guarda, personalmente io ho bisogno di avere al mio fianco un riferimento gay o bisessuale.

Certo, avere comunque un gruppo di gente che condivide la stessa situazione fa piacere, perchè può consigliarti e vivendo le stesse "esperienze" ti aiuta a viverle meglio tu!

La mia esperienza è stata del tipo: ho conosciuto un gruppo di ragazze e ragazzi gay e bisex questa estate, e mi sono trovato a mio agio... Poi però certi atteggiamenti superficiali e casini vari mi hanno portato ad allontanarmi da loro, tuttavia questa esperienza ha avuto dei lati positivi, tanto che io stesso, ora che ho un po' meno conoscenze di questo tipo, con cui mi frequento assiduamente, parto alla ricerca di gente nuova.

Ho notato inoltre che comunque una conoscenza gay o bisex mi fa sentire meno giudicato di una etero, anche se ovviamente ciò potrebbe non essere vero!  :sisi:

Io dico solo fino ad un certo punto, anche se vorrei proprio dire "no".

 

Certo, con un amico gay sicuramente c'è più intesa se si parla di cose tipo fantasie erotiche :sisi:, ma per il resto non credo che renda più sicuri, tranne forse nel caso si tratti di qualcuno "più esperto" di te.

Per quanto mi riguarda credo che basti avere accanto AMICI.

ma amici amici. non importa se gay oppure etero, solo amici.

I miei mi hanno aiutato a prescindere dai gusti sessuali, dal pensiero politico o da che scuola si faceva....

Abbiamo sempre parlato tranquillamente dei nostri problemi, delle nostre esperienze amorose e dei momenti felici. Anzi, posso testimoniare che avere idee da più punti di vista può aiutare.

Certo che amici della stessa parrocchia da sicuramente sicurezza

Stravinskij, mi dispiace di ricadere nella categoria di risposte che tu temevi, ma la mia risposta è decisamente : sì.

 

La tua stessa esperienza lo dimostra. A un'età come la tua, il sostegno, la frequentazione, la comunanza di amici gay

aiutano molto e in molteplici direzioni. Abbiamo sempre detto che una delle condizioni più svantaggiate di un adolescente e di un giovane gay è, era nel passato, non avere modelli di riferimento, anche solo termini di riferimento, come negare che

avere addirittura un gruppo di amici gay risponda a un bisogno naturale, che ad esempio gli etero soddisfano da sempre con il gruppo etero, e che aiuta a crescere, a sentirsi più sicuri, a non sentirsi solo "individui" ma componenti di una socialità?

 

E questo non è vero solo nell'adolescenza o a 20 o 30 anni, è vero sempre.

 

@ r-h-a.

Attento a non annegare le differenze.

Voglio dire che va benissimo avere amici sia etero e gay, ma non va bene parlare di amici in generale

se mancano gli amici gay. Quindi amici etero e gay, ma comunque amici gay, e non solo etero.

Assolutamente no.

Io non ho avuto amici gay fino a 6 mesi fa, ma a quel tempo tutti sapevano di me e non avevo alcuna insicurezza riguardo al tema. Parlando di amici maschi, tutti gli amici etero che avevo e che anche ora sono decisamente più numerosi degli amici gay mi sono stati vicini e disponibili a discorsi vari.

Non ho avuto alcun beneficio evidente nel frequentare compagnie gay, se non essere trascinato in discoteche gay  :sisi:

Secondo ma la risposta è: sì, senza ombra di dubbio. Parlo da esterno, non avendo amici bi/omosessuali, né tantomeno eterosessuali. Però penso che alla fin fine ciò che sia davvero opportuno avere (non senso di possedere però), sia innazitutto degli amici con la A maiuscola, indipendentemente dall'orientamento sessuale. Certo, devono sapere di te però. In fondo in fondo penso anche solo chi si trovi nella mia stessa situazione possa capire il tipo di sentimento particolare che provo e di cui vorrei parlare apertamente. Per questo penso che un amico del mio stesso orientiamento sessuale sia quanto meno più appropriato. D'altra parte servono anche le differenze per crescere bene. Se poi, con "più sicuri", ti riferisci al fatto di vivere la propria omosessualità guidati da chi prova le nostre sensazioni, penso proprio che mi aiuterebbe tantissimo anche con i coming out, sia in fase di preparazione che di possibili eventi post traumatici. 

allora, poiché la domanda è "avere amici gay rende più sicuri" e non "è bello avere amici gay in generale" (attenzione, è molto diverso) rispondo: sì, aiuta, se ti trovi nel tuo periodo successivo o nel mentre del coming out, dell'accettazione di te stesso. dai 16 ai 21 anni la mia classe al liceo (e conseguentemente la mia compagnia di uscite) era formata più da gay e lesbiche che da etero, perciò la mia omosessualità "messa in pratica" (sul finire dei 17) è stata un passo naturale e con poche incertezze. un periodo molto bello, ma poi, era tempo che prendessi il volo per conto mio.

sì, aiuta, se ti trovi nel tuo periodo successivo o nel mentre del coming out, dell'accettazione di te stesso.

 

Sì Roj, però tieni conto che la vita continua, con i suoi imprevedibili stadi, problemi, esigenze,

fasi diverse, anche dopo che si è spiccato il volo, e dopo che si sono passati i 25 e i 35 e i 45 anni...

Se si ha bisogno di amici gay, se ne ha bisogno per tutta la vita, anche se in modo e forse in misura

diversa (bello è sempre). Visto che tu hai fatto l'esempio del CO, ti ricordo, perché lo saprai senz'altro,

che ci sono casi di "ritorno nell'armadio" nella terza età. E' molto triste e molto doloroso, ma è così.

Non ne so molto, ma non ci vuole molto a capire che sono l'effetto di solitudine, restringimento della socialità,

morti, e appunto mancanza di amici e frequentazioni gay.

Rispondo, come sempre, citando la mia esperienza personale :rotfl:

 

Anni fa, un anno dopo aver iniziato a frequentare il mondo gay, conobbi un ragazzo che mi inserì nel suo gruppo di amici gay. Ho fatto parte del loro gruppo per quasi un anno, e ho dei bellissimi ricordi dei primi mesi di quel periodo:  ho fatto con loro anche il primo viaggio "da adulto", e ricordo che a livello affettivo ho dato e ricevuto molto. Inoltre, molte dinamiche dei rapporti gay le ho scoperte con loro.

Poi, così come tutto è iniziato, tutto è finito... e purtroppo è stato tutto dovuto proprio alle dinamiche gay. Inutili gelosie, invidie per chi si era fidanzato, mancanza di sincerità...

Ad oggi non posso non pensare che in effetti queste amicizie, vista la facilità e la velocità con cui sono terminate (e nemmeno troppo rimpiante, stando a quello che ho sentito dire in seguito) non fossero così profonde come io pensavo.

 

Come ho avuto modo di dire nel topic di qualche settimana fa, io comunque credo che avere degli amici gay sia importante perché è importante avere amici in generale; ma se l'amicizia si basa esclusivamente sull'essere gay... beh, penso che non sia destinata a durare.

Phylolaches, tu inizi il tuo post parlando di un ragazzo che ti ha inserito in un gruppo, poi parli solo di questo gruppo.

Non si capisce dal tuo post se tu hai mai avuto un rapporto d'amicizia personale e profondo con questo ragazzo, o se invece no. L'amicizia è un rapporto duale, sei d'accordo su questo? Ovvio che se un simile rapporto non si costruisce e manca poi qualunque rapporto amicale non ha di che nutrirsi e finisce.

Sì in effetti sono stato poco chiaro, ma ci sarebbe troppo da scrivere... e molto di me da dire :rotfl:

In effetti col ragazzo di cui ho parlato a inizio post ho avuto un rapporto di amicizia privilegiato (lo consideravo il mio migliore amico, ai tempi), ma mi sentivo regolarmente con tutti gli altri, nutrivo per tutti loro (una decina di persone) massima stima e grande affetto. Eppure è tutto finito... e con tutti loro.

fallendaydreamer

Secondo me, dipende.

Dipende dalla persona, in primis, e poi anche dalla fase che questa persona sta attraversando. A una persona che sta scoprendo, accettando la propria omosessualità, sta facendo i primi coming out, ha 1000 dubbi, di certo giova nella maniera più assoluta avere amici gay.

Una persona ben conscia di quello che è e che non ha problemi con se stessa, ben inserita, che ha già diversi amici etero con cui si trova bene e che sanno di lui/lei, secondo me non trova maggiore sicurezza in un gruppo di amici gay.

L'avere amici gay può invece senza dubbio portare innumerevoli vantaggi, a causa, per esempio, della mentalità, del divertimento, dell'andare in posti in cui con gli etero, di norma, non ci vai (disco gay, per esempio), ma se la domanda è semplicemente "rende più sicuri?" allora ho spiegato, dipende dalla persona e dalla fase che sta attraversando.

con gli amici gay puoi condividere alcuni modi di pensiero che con gli amici etero non puoi fare, potranno essere di mentalità aperta, ma quando si tratta di capire l'affettività omosessuale ne sono comunque estranei.

Su questo e su altri numerosi aspetti positivi che porta l'avere amici gay non c'è dubbio, la domanda però è soltanto "rende più sicuri?", non "è meglio avere amici gay che non averne?" :rotfl:

Ma noi non siamo e non ci sentiamo più (o meno) sicuri di noi solo in quanto gay, ma anche in generale.

Come persone. Quindi la domanda del topic ammette due complementi: più sicuri in quanto gay, e più sicuri in generale. Ora, quello che io penso, è che, per un gay, avere amici e affetti e socialità gay porta a entrambi quei risultati.

Guest glitter

Secondo me non è così.

 

La fiducia in se stessi la si impara ad averla confrontandosi con il mondo.

 

Avere amici può servire ma se non si è sicuri di se stessi in partenza difficilmente si potrà andare avanti e superare le varie sfide.

 

Io ho fatto outing con mia sorella pur non avendo amici gay attorno a me e la cosa non mi ha traumatizzato.

 

Anzi, l'avere amici gay a volte, nel corso degli anni successivi, è stato un vero buco nell'acqua.

 

Quindi non sempre aiuta  :rotfl:

Avere amici gay a mio parere aiuta soprattutto a far scomparire il tarlo che molti che sono alle prime esperienze e che hanno solo amici eterosessuali possono avere, ovvero quello di realizzare continuamente "oddio, io sono gay" "oddio, sto incontrando un gay conosciuto in chat" "oddio sto facendo sesso con un gay, e lo sono anche io, oddio siamo 2 gay". Avere amici eterosessuali e basta, secondo me è innegabile che aumenti le differenze o quantomeno le renda costantemente visibili, presenti. Nella compagnia, Tizio sarà sempre "l'amico che è gay", anche con gli amici più stretti, e anche se ci si vuole autoconvincere del contrario. Non siamo uguali: il differente orientamento sessuale, nolenti o volenti, ci obbliga a vedere molte cose con ottiche diverse e non è anche corretto verso se stessi imporsi UNICAMENTE (attenzione, ho detto unicamente) una compagnia in cui, tra diverse linee di pensiero simili, far convivere la propria diversa.

Non so se rendo l'idea... avere amici gay con cui allacciare dei buoni rapporti  fa sì che loro diventino parte della nostra quotidianità così che ad un certo punto diremo "ehi quello è Marco" "quello è Antonio" e non li vedremo più come "gay" ,non li vedremo più come "quell'altra cosa diversa dal mondo che frequento" bensì per quello che essi sono realmente. Quindi per me avere amicizie gay è formativo per una crescita equilibrata; avendo così una "formazione" ben delineata, il passo successivo, ovvero quello di creare un legame affettivo sereno e quanto piu' stabile possibile, sarà molto più semplice da gestire poichè comunque si avrà già avuto un passato confronto con "la stessa metà della mela".

Non solo concordo con GH77

ma aggiungerrei una questione

sulla generalizzazione sui gay.

 

Più gay conosciamo meno crediamo di conoscere

cosa significhi essere omosessuale.

Un ampio campione mette al riparo noi (e gli etero)

dalla costruzione di uno stereotipo.

Veri entrambi gli ultimi interventi, ne dovrebbe conseguire che poi le

amicizie gay si trasformino col tempo e ci accompagnino nel proseguo

della vita, ovviamente non tutte etc etc

 

Quel che accade invece, come dimostrano i vari topic sull'amicizia,

oltre ovviamente la mia esperienza che tali topic confermano, è che

condiviso diciamo il ticket d'entrata nel mondo gay ( CO frequentazione

locali etc ) sembra quasi che il singolo gay passi alla edificazione-costruzione

di una identità compiuta o se vogliamo matura, adulta della propria omosessualità

che sarà tanto granitica quanto sarà stato insicuro da non omosessuale ( prima ) e tanto

tanto più sarà granitica, quanto poi escluderà potenzialmente la possibilità di autentiche

amicizie gay.

 

Fino ad arrivare ai casi estremi di teorizzazione della non amicizia gay : non voglio amici

gay, oppure, l'amicizia è indifferente rispetto all'omosessualità.

 

Il punto quindi secondo me è chiedersi perchè capita questo

In parte sicuramente il fatto che lo step 1  è necessario mentre il secondo passaggio è

percepito come eventuale, poi perchè la "formazione individuale" se debole si rafforza

per esclusioni di ciò che è vicino e si potrebbe andare avanti così...aggiungendo cose

Certamente, avere amici gay aiuta a sentirsi più "normali"

e, conosciuti ragazzi gay molto diversi da noi,

capiamo anche che l'essere gay è una caratteristica personale tra tante altre.

 

In passato, essendo molto curioso dal punto di vista sessuale,

e sognando una relazione soddisfacente eccetera,

avevo difficoltà a fare "amicizie gay"

perchè "sessualizzavo" subito le mie conoscenze,

o cominciavo a fantasticare su una relazione

dopo aver preso una birra con uno sconosciuto.

 

Ora vivo tutto in modo più tranquillo :rotfl:

Vabbè è finita l'astinenza... :rotfl:

 

Ma questo direi sia del tutto "normale".

Si inizia sempre dal sesso.

 

Meno ovvio è che per sentirsi "normali"

bisogna conoscere tanti gay MOLTO diversi

da noi in modo da capire che la omosessualità è

una "caratteristica personale tra tante".

 

Non ti chiedo diversi in cosa...perchè te lo

chiederei solo a quattr'occhi con una bottiglia

in mezzo. Ma considera il fatto che la risposta

a questa domanda per te ha un preciso significato

personale.

Beh certo che mi rivolgevo a te :sisi:

 

Non direi "molto" personale direi proprio "preciso" significato personale

come avevo scritto io.

 

Il molto l'ho scritto in maiuscolo per sottolineare

il fatto che hai messo in relazione la percezione

di una diversità accentuata, fra gay, interna al

mondo gay, al sentimento della "normalità".

 

Una normalità che si sostanzia nell'essere la

omosessualità una "caratteristica tra le tante"

 

E' un modo di ragionare in realtà diffuso fra

giovani gay ed in quanto tale riguarda molti

non solo te. Però investe ognuno a livello

personale e con precisi sottintesi.

Guest JackSkellington

Ma guarda non ci avevo mai pensato...magari sì potrebbe aiutare,se non altro per avere qualcuno con cui parlare che capisca a fondo quello che provi,e che magari ha già avuto i tuoi stessi dubbi e problemi e ti può aiutare.e comunque ci si può fare coraggio a vicenda!

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