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Bisex... e bicomplicatezze.


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Queerlicious.

Dunque, vediamo, da dove nizio?

Allora..

Conosco, in chat, un ragazzo. Scopro che è della mia stessa scuola. Mi dice di essere etero, ma fa battute un po' equivoche.

Chattiamo per qualche giorno, e lui mi contatta sempre su MSN, si mostra piuttosto interessato a me, e continua a dire cose che mi fanno pensare.

Ieri, finalmente, vuota il sacco: è bisessuale. E mi dice pure che sono carino, e che si meraviglia del fatto che io sia ancora single.

Inoltre continua a fare battute sarcastiche e, tra le altre cose, dice che se decidesse di provare questa sponda del fiume, penserebbe a me. Per metterci assieme o altro.

 

Ora, che devo fare?

Io non riesco ad aspettare che lui si decida a darsi una mossa. Ne' vorrei forzarlo, soprattutto se è insicuro (su di me, sulla sua sesssualità, eccetera eccetera), perchè ho paura di farlo scappare.

Eppure tutto, finora, mi fa ben sperare in questa storia.

Help me, please!  :D

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https://www.gay-forum.it/topic/12249-bisex-e-bicomplicatezze/
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Continua a sentirlo, ma non privarti dal resto... lo conosci cmq a malapena, e una relazione, non si sa se potrà nascere... ma specialmente, avrà molte paure, visto com'è l'ambiente scolastico!!

Tu continua per la tua strada, ma come già detto, continua a sentir anche lui! :D

probabilmente dovresti guardare altro

non per il fatto che il tizio in questione si dichiari bisessuale anzi,

ma dal fatto che prima si dichiari etero..poi bsx

poi dichiari di voler fare un giro sull'altra sponda

denota una gran confusione di fondo

 

il fatto che poi dimostri tanto entusiasmo nei tuoi confronti

puo' essere che sia perche' :

nella stessa scuola=vicini=comodita'

il che mi fa pensare che forse cerchi un sesso amico

o ancor meno una botta e via, sicuramente entusiasmo che scema

una volta consumato

 

vadi oltre  :sisi:

Ah... beati coloro che con ancora il cordole ombelicale attaccato hanno già tutte le certezze... anche quella di essere FELICEMENTE omosessuali!!!

Ahriman, forse ti sfugge che la nostra società è formata da una maggioranza di eterosessuali che, in quanto maggioranza, si ritiene la norma mentre considera gli omosessuali alla stregua di un bug del sistema.

Finiamola di fare i super fighi che non hanno mai avuto incertezze, paure, crisi e di etichettare gli indecisi o chi è in fase di accettazione come quelli delle "stesse scemenze".

credo ci sia da distinguere tra chi e' incerto e vuol capire

e chi trova rifugio e comodita' dietro tali incertezze

forse la differenza sta nel modo in cui ci si pone di fronte alle altre persone :s

perche'  da chi usa tali argomentazioni come paravento

comunemente non ci si aspetta altro che richieste di sesso..e magari ben nascoste

poi insomma, ci si fa i propri conti riguardo il cosa si cerca.

ingenuita', buonismo e vittimismi solitamente non pagano

per cui e' quasi meglio prevernirle certe cose

Quando un "incerto" si tira indietro,

tutta la responsabilità di quello che è successo

ricade sull'altro.

 

Magari anche l'altro era insicuro, debole e preoccupato

e non è affatto detto che fosse "felicemente omosessuale".

 

A diciassette anni io non ero "più gay" o "più certo"

rispetto al mio compagno di allora;

però ero io "quello che lo aveva plagiato".

 

Per cui - dall'oggi al domani -

a causa dell'incertezza altrui

sono diventato "felicemente omosessuale"

:sisi:

Una serie di regoline semplici semplici, per evitare fregature: se non si fa

sesso non si è fidanzati, non si fa sesso se non si è introdotti in locali gay

o si rifiuta di andarci, se ti definisci etero devi essere tu a dimostrarmi

il contrario io non ti chiedo niente. Non accetto limitazioni di sorta in

alcun campo da chi si definisca eterocurioso, confuso o bisessuale

soprattutto se la bisessualità è palesemente virtuale.

 

Rischiate di fare il vuoto...degli incerti, però almeno non vi saranno

ragioni per prendersela con loro dopo: saranno scappati prima!

Mi sembra che stiate schematizzando, o tentandoci, una cosa che non ammette schemi: è tanto difficile capire che siamo tutti diversi per mille motivi, e che i nostri comportamenti non rispondono ad una logica tipo acceso/spento, buono/cattivo?!?

Estremizzando certe posizioni verrebbe da pensare che uno debba attendere la persona della propria vita prima di esporsi in una relazione affettiva... assurdo.

Quello che è importante fra due persone adulte è la SINCERITA', l'essere trasparenti su cosa si prova nelle varie fasi di una eventuale relazione e il parlare subito quando le cose stanno cambiando...

Detesto chi per puro egoismo se ne fa un baffo dei sentimenti altrui, ma questo non implica automaticamente che l'avere dubbi o incertezze sia sinonimo di menefreghismo o voglia di prendere per i fondelli il prossimo.

Certo, ci sono i professionisti del "cambio di umore" che da un momento all'altro mollano tutto in corsa, ma li relego in quell'insieme di persone adulte anagraficamente ma non cresciute mentalmente nel quale includo quegli etero che vengono di nascosto ad incontrarsi sotto le finestre del mio ufficio... 30enni e 40enni, alcuni con prole (i seggiolini per bambini parlano chiaro), incapaci di ammettere di avere un rapporto ufficiale al capolinea e che ricercano in quegli incontri clandestini lo sfogo alle frustrazioni del rapporto che non hanno le palle di interrompere.

Allora... immaginatevi voi che siete gay di andare in chat a cercare una ragazza, la trovate e le dite che siete gay e che però solo per lei, proprio per farle un favore perché quel giorno vi sentite buoni, siete tentati di "provare l'altra sponda". Il tutto con un certo tono di condiscendenza.

 

Ma vi sembra credibile?

 

A me francamente questo sembra un insulto all'intelligenza di chi si sente fare questo discorso.

 

Va bene nascondersi (no, non va bene, ma ammettiamo pure che vada bene per assurdo) ma questo è davvero intignare con dolo.

Non basta la sincerità su cosa si prova...bisogna pretendere comportamenti

che dimostrino la "buona volontà".

 

E questo è necessario proprio per il fatto che la norma è eterosessuale

e fintantochè sarà così, necessariamente bisogna fare i conti con la

omofobia interiorizzata e l'autoaccettazione.

 

In poche parole fissare delle regoline che verifichino la volontà di

comportamenti coerenti con ciò che si dice di provare, serve proprio

a ingaggiare la persona sotto questo specifico profilo.

 

Il chè significherebbe andare a vedere se in effetti la persona è

veramente disposta a mettersi in gioco : senza escluderlo in partenza

ma neanche limitandosi a far affidamento sulla sincerità del sentimento.

Una tappa fondamentale della formazione del "giovane gay"

è la pessima esperienza con curiosi, velati, fidanzati bisex o confusi.

Quando questi individui smettono di essere destabilizzanti,

ormai è troppo tardi: abbiamo perso interesse a frequentarli.

 

Pretendere da loro sincerità, è un po' troppo;

magari sono sinceri quando dicono "voglio solo provare";

ma io da adolescente ero troppo romantico per non farmi illusioni.

Ora che sarei pronto ad accettare una simile proposta,

frequento pochi curiosi o fidanzati bisex, nessun velato o confuso.

In ogni caso - se li rievoco alla memoria -

li ricordo come fonti di frustrazione.

 

"Avere i propri tempi" è un diritto? Bene,

allora lo è anche "evitare le frustrazioni".

Queerlicious.

Update: grazie a tutti per l'interesse che avete dimostrato in tutta questa faccenda. Ma è arrivato il momento di mettere un bel full stop.

Infatti proprio oggi il bisex in questione mi ha detto, chiaramente e senza sotterfugi, che non è interessato a me "in quel senso".

Fine della storia: l'ennesima porta si è chiusa. Mi chiedo solo quando si aprirà 'sto portone!

Update: grazie a tutti per l'interesse che avete dimostrato in tutta questa faccenda. Ma è arrivato il momento di mettere un bel full stop.

Infatti proprio oggi il bisex in questione mi ha detto, chiaramente e senza sotterfugi, che non è interessato a me "in quel senso".

Fine della storia: l'ennesima porta si è chiusa. Mi chiedo solo quando si aprirà 'sto portone!

Dai dai prima o poi tisi aprirà il portone.

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