Problemi a relazionarsi

[Albi]

Ho un problema.

Ho sempre pensato di essere solo molto timido ma no, sono proprio asociale. Non credo che la cosa derivi dal fatto che sono gay, ma so che le due cose combinate insieme sono un disastro. Sicuramente c'entra il posto in cui vivo, che ok, non è la cima sperduta di una montagna ma nemmeno una metropoli. Il giro comunque c'è, per quanto sia ristretto, e io ne sono completamente fuori. E ultimamente sento il bisogno disperato di confrontarmi. Cioè, gli amici (amiche, più che altro) ce li ho, ma sono tutti etero e di certe cose non riesco a parlarci bene. Le poche volte che ho cercato di avvicinarmi agli unici DUE ragazzi gay che conosco qui non ho sentito fare la stessa cosa dalla parte opposta. Parlo di amicizia, eh. Però loro sono completamente inseriti nel giro ed evidentemente non hanno bisogno di altri amici gay. Ad esempio: tra mezz'ora c'è una presentazione di Arcigay a Fano (credo sia la prima) e quando qualche giorno fa sono venuto a saperlo ho chiesto a uno di questi due (lo vedo sempre a scuola) se ci sarebbe andato, anche perchè non so dov'è il posto. Mi fa ''Sì, se vuoi ci andiamo insieme'', ma poi non s'è fatto più sentire e non so neanche come rintracciarlo. Adesso son qua, imparanoiato, a chiedermi se ci debba andare, perchè mi scoccia farlo da solo e la sola idea di arrivare lì senza conoscere nessuno mi mette l'ansia. Ma si può???????????

[Casper]

Si può, si può, Albi...

Quello che i "timidi" (passami il termine) come te dovrebbero cercare di fare è, prima di tutto, di non chiudersi a riccio, perchè in fondo nessuno vi mangia e, anzi, ogni occasione che vi si presenta per conoscere un nuovo amico o frequentare quelli che già ci sono è un'opportunità per, pian pianino, sbloccare queste difficoltà a relazionarsi con il prossimo.

Non ti vedo online, spero tu sia andato alla presentazione di cui parlavi... è un primo passo per immergerti un po' in mezzo ad altre persone, che oltretutto con te condividono questa "particolarità" dell'essere omosessuali. L'importante è non ghettizzarsi, ma l'avere una spalla o un confidente che ti capiscono non ha prezzo... e soprattutto in certi casi costa solo lo sforzo di, almeno, provarci.

E' un po' lo stesso "coraggio" (coraggio ???) che ho dovuto trovare io per andare la prima volta a ballare ad una serata gay... alla fine mi sono divertito e l'unico rammarico è stato del non averlo condiviso con gli amici che già avevo/ho.

Gli amici non si trovano e perdono ogni momento, se sono veri amici, ma l'aspirazione a trovarne che ci capiscano al volo e siano sulla nostra lunghezza d'onda quando abbiamo bisogno di loro è legittima.

[Albi]

Torno adesso, sono andato e non ho trovato il posto. Ma d'accordo con tutto quello che dici!

[Hinzelmann]

Se ti mancano amici gay mi pare tu abbia un problema più circoscritto

e specifico dell'asocialità e riguarda solo la tua omosessualità.

 

Si tratta di decidersi a muovere i primi passi in questo mondo.

 

Chiedere un numero di telefono o il luogo dove si tiene una presentazione

cioè per certi versi impegnarsi con se stessi ad andarci, invece di lasciare le

cose un po' nel vago, nell'indecisione, è un problema di determinazione con

se stessi più che di timidezza con gli altri

[Almadel]

Volevo consigliarti di andarci da solo,

ma l'hai già fatto; quindi non ti servono consigli.

:)

[wb]

E' già un inizio, la prossima volta chiedi il numero al ragazzo

Non è poi detto che il primo gay che becchi sia simpatico e disposto ad aprirti un mondo, ma persistendo ti assicuro che persone con cui trascorrere il tempo insieme lo trovi :)

Nei locali gay ci puoi comunque andare con delle ragazze