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Che correlazione c'è tra effeminatezza e omosessualità?


Trottolone

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Scusa, Coeranos, ma l'orientamento sessuale, negli uomini e nelle donne, non può essere considerato come

un fenomeno biologico e basta. Potrà essere così negli animali, ma gli esseri umani formano le loro espressioni

sessuali in modo complesso, che partecipa della psicologia, della cultura, dell'educazione. Inoltre, se parliamo

di omosessualità, ed eterosessualità, parliamo di un fenomeno che ha due volti: uno è la pulsione sessuale,

l'orientamento in senso stretto, diciamo il "verso", e l'altro è il complesso della dinamica psichica, dell'investimento libidico,

dell'immaginario, che sottendono quell'orientamento. Chi lo dice? La psicologia del profondo, che finalmente

si è messa a studiare, a ragionare, dell'omosesualità (e dell'eterosessualità) autonomamente considerata, in sé, al

di fuori dell'eziologia.

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ma a me sembra che non abbia detto quello, piuttosto relega l'omosessualità alla psicologia, e mi piacerebbe capire perchè pensa così, per il resto il discorso mi ricorda troppo quello dei creazionisti contro evoluzionisti e non è positivo.

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Il punto è che una teoria del determinismo biologico è incompatibile con le caratteristiche

del fenomeno per come studiate dalla psicologia ed è quindi il determinismo biologico che

semmai relega la differenziazione degli orientamenti ad una dimensione ristretta, in nome di

una teoria della causa.

 

Non vedo poi cosa possa entrarci col mio discorso il dibattito fra evoluzionisti e creazionisti.

Quello è un problema ulteriore cioè il fatto che gli scienziati spesso rispondono al fine di

una teoria generale.

 

Gli evoluzionisti, in genere meno omofobi,  cercano di spiegare perchè l'omosessualità non sia

un errore di natura, giacchè contraddirebbe la legge generale sulla selezione naturale e la sopravvivenza

della specie. L'omosessualità potrebbe falsificare la teoria evoluzionista e quindi deve essere ricondotta a

sistema e tentano varie strade. Il famoso studio di Padova dice che servirebbe a garantire la fecondità

della donna, altri parlano di difetto genetico che assicurerebbe vantaggi in generale alla collettività umana

etc. etc.

 

Certamente la ricerca della causa è funzionale a quel fine scientifico, quindi pur riconoscendo a tali

ricerche il merito di voler salvare capra e cavoli ( ricomprendere l'omosessualità nell'ambito dei fenomeni

naturali in modo da salvaguardare le leggi della Natura ) va pur detto che la ricerca non è poi neutrale

e valorizzante l'omosessualità.

 

I creazionisti semplicemente non vogliono dire che i gay sono stati creati come gli altri esseri viventi.

Qualora lo dicessero non ci sarebbero problemi, ma siccome sono più omofobi degli evoluzionisti non

lo fanno.

 

Entrambe le prospettive dimostrano che la ricerca della causa non è disinteressata e neutrale perchè

serve un fine scientifico o religioso che prescinde dall'osservazione del fenomeno in sè.

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Il punto è che una teoria del determinismo biologico è incompatibile con le caratteristiche

del fenomeno per come studiate dalla psicologia ed è quindi il determinismo biologico che

semmai relega la differenziazione degli orientamenti ad una dimensione ristretta, in nome di

una teoria della causa.

 

a me sembra invece che la presenza, in diverse specie animali, di individui che provano attrazione sessuale per altri dello stesso sesso renda insensata qualunque teoria puramente psicologica.

 

il paragone con la diatriba evoluzione-creazione l'ho fatto perchè i creazionisti sono persone che usano filosofeggiare su argomenti scientifici, usare argomenti puramente retorici ed utilizzare frasi ad effetto, anche se sono argomenti che crollano su se stessi appena inizi a verificarli, un po' come molte cose dette in vari topic qua.

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Sì, ma lo studio dell'attrazione sessuale negli animali

non è affidato alla biologia o alla genetica;

ma a una branca della zoologia che è la "etologia".

 

Con "etologia" si intende proprio

la "psicologia per animali";

quindi non vedo difetti epistemologici evidenti

in quello che ha scritto Hinzelmann

(ci saranno nel giorno in cui l'etologia

sarà totalmente comprensibile geneticamente)

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Si ritorna sempre al punto di partenza.

 

Io osservo i bonobo perchè sono bisessuali e hanno una sessualità sociale

quindi li trovo interessanti in termini comparativi.

 

Chi invece cerca il meccanismo biologico deterministico si interessa ad animali

che non manifestano alcuna forma di sessualità sociale perchè cerca un fenomeno

biologico. Ovviamente c'è il problema che più scendiamo nella scala evolutiva più le

funzioni cerebrali tenderanno ad essere elementari ed univoche, fino a ridursi alla

essenza di funzioni nervose, cioè a negare tendenzialmente l'esistenza di una mente.

 

Del pari sono proprio questi gli animali che interessano ad un evoluzionista, perchè sono

quelli che possono falsificare la teoria evolutiva, qualora manifestino comportamenti

omosessuali. Per un evoluzionista, giustamente, il bonobo è un giocherellone irrilevante

troppo simile all'uomo per pregiudicare le leggi di natura.

 

Quindi come si può capire è questione di punti di vista. Il mio punto di vista mette al

centro l'uomo e gli omosessuali e non la teoria evolutiva o altro.

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Scusami, Hinzelmann, ma dopo aver riletto tre volte la tua risposta, non posso far a meno di notare una grande assenza e una non-risposta.

 

Primo, non mi hai ancora spiegato il cuore del problema, ovvero perché hai escluso categoricamente che l'omosessualità abbia una causa, limitandoti invece nel tuo post, a quanto posso capire, a una difesa della mente come indipendente dal cervello. Tra l'altro non provandola a spiegare, ma limitandoti a rimandare a un'impostazione culturale.

 

Secondo, dopo cinque righe sulla causa deterministica (inutili perché l'avevamo esclusa da un pezzo), arrivato alla causa "probabilistica", che è quella di cui stavamo parlando, l'unica cosa che dici è: "Che senso ha cercarla?".

Così, perché sono curioso. Spero che questo non tolga troppi fondi agli studi sulla vita sociale delle termiti.

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La grande assenza che noto io è un'altra: perché i causalisti continuano a parlare di ricerca di cause

dell'omosessualità e non parlano contestualmente di ricerca di cause dell'eterosessualità? Avevo già fatto

notare questo punto in un altro topic che era più specificamente dedicato al tema - in questo tra l'altro

siete e sono anch'io clamorosamente OT, e mi domando se non bisognerebbe tagliare e cucire - e

nessuno mi ha risposto. Insomma, c'è un'evidente questione preliminare da affrontare: ritenete che

solo l'omosessualità abbia «cause»? Se è così, volete dirci perché? Se non è così, perché martellantemente

parlate esclusivamente delle cause dell'omosessualità?

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Io personalmente ho già risposto alla tua domanda nello stesso topic a cui ti riferisci.

Dico orientamento sessuale a proposito (e non omosessualità), perché non trovo che l'eterosessualità debba essere considerata la base e l'omosessualità una deviazione (senza contare che ci sono varie graduazioni di grigio).

Ma affermare che l'omosessualità non abbia cause, io lo trovo parecchio pragmatistico.

Perché "martello" esclusivamente sull'omosessualità? Semplice, perché in entrambi i topic si è partiti dall'omosessualità, non dall'orientamento sessuale.

 

 

Se volete spostare il topic fate pure. Ma credo che sia inutile, visto che se ormai la discussione si è trasformata in un "A che pro scoprirlo?", "Perché ti interessa?", "Perché martelli su quest'argomento?". Se queste sono le risposte non credo di avere altro da aggiungere. :)

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Beh, Loup, la mia domanda era lecita, anche perché, se il tuo punto di vista è che entrambi gli orientamenti sessuali abbiano una causa,

è strano che poi nella discussione (ma non parlo solo di te, parlavo infatti al plurale) il riferimento all'eterosessualità non emerga mai,

e non emerga mai spontanemente, ma solo come risposta a una richiesta di precisazioni. Questo solo per dire che alla lunga la domanda

viene spontanea proprio per capire l'esatta posizione di chi scrive (e io avevo scordato il tuo post di maggio 2009  :)).

Ciò detto prendo atto della tua risposta che mi soddisfa pienamente.

 

Per questo invito tutti coloro che si interessano a questo argomento (e che la pensano come Loup, ma mi sembra che non si possa

pensarla altrimenti) a intitolare i loro topics e, anche, a condurre la discussione su questo argomento riferendosi sia

all'eterosessualità sia all'omosessualità. Sono convinto che qualcosa ne guadagneremo.

 

In ogni caso questo è stato un lungo OT e io direi che adesso possiamo considerarlo concluso.

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In sostanza credo che categorizzare la socialità umana in comportamenti riferibili ad un ambito femminile (debole) e ad uno maschile (forte) sia semplicemente un costrutto sociale, uno stereotipo, efficace per semplificare la vita quotidiana. Probabilmente ci si aspetta taluni atteggiamenti da un uomo, come per esempio essere protettivo, mentre altri da una donna, come l'essere più sensibile, per semplificare i ruoli degli individui nella società.

 

Lo stereotipo però viene usato fino a quando è efficace. Se definiamo l'essere effeminato per un maschio come avere comportamenti, attitudini, interessi e modi di pensare associabili all'universo femminile, l'effeminatezza scardina lo stereotipo, come la mascolinità in una donna. Non sono comunque sufficienti per sradicarlo definitivamente dalla cultura quindi per mantenere saldo lo stereotipo sesso forte/sesso debole è necessario spiegare la presunta eccezionalità dell'effeminatezza maschile ovvero ritenere che l'effeminato è tale perché omosessuale, perché banalmente sarebbe una donna mancata.

 

Manifestare la propria effeminatezza non è esclusivamente una strategia ma è anche un modo per identificarsi, sentirsi parte di una comunità accettando lo stereotipo gay proposto dai media e dalla società. Non a caso chi non conosce omosessuali crede che essi siano solo esclusivamente effeminati e se ne incontrano uno cercano i tratti che lo facciano identificare come tale.

Sono convinto che ogni individuo abbia caratteristiche asservibili al lato femminile o a quello maschile, solo che culturalmente è sempre stato deviante mostrare atteggiamenti identificabili con il genere opposto. Come si tenta di educare delle bambine a non essere dei maschiacci, così ci si preoccupa se un bambino gioca con le bambole. Ma cos'ha di intrinsecamente femminile il giocare con le bambole?

 

Ancor'oggi per molte persone attribuire effeminatezza ad un uomo significa automaticamente definirlo gay, in quanto è l'unica spiegazione efficace per rinforzare lo stereotipo.

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Io ci andrei cauto con le bambole...non le sottovaluterei :)

 

Manzoni efficacemente fa mettere in mano alla monaca di Monza una bambola

vestita da suora, perchè quello era il suo destino. Quello delle altre bambine era

di diventare madre ( ecco la bambola-neonato di cui prendersi cura )

 

Poi abbiamo le bambole borghesi. Ai maschietti si danno i soldatini ( l'esercito

nazionale ) che in fondo corrispondono al modello maschile della bambola. Alle

bambine si iniziano a dare bambole "signorine di buona società" e non solo bebè.

 

L'ultimo gradino dell'evoluzione è la Barbie iperaccessoriata, che è una bambola

abbastanza godereccia e chiccosa ( chiaramente è lei che piace ad alcuni bimbi

futuri gay, mentre la bambola bebè piace di più alle future trans )

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  • 2 months later...

nessuna correlazione, a mio parere. l'esser "checca" e l'esser "gay" sono cose diverse. spesso molti gay si definiscono "non checca", ma non c'entra nulla. gli uomini del 700 erano effeminati ma non si trombavano tra loro. credo.

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Le spiegazioni e commenti di Isher trovano pure un mio sostegno.

La dinamica e modalità comportamentali son  tanto complesse che non consentono di spiegare con poche definizioni la correlazione tra effeminatezza ed omosessualità. Piuttosto mi sono spesso chiesto che correlazione ci sia tra comportamenti pseudo-effemminati ed un uomo in genere. Il contesto che circonda un neonato e successivamente l'ambiente, le influenze educative, culturali hanno un peso notevole sullo sviluppo della personalità. Credo che vi sia inconsciamente la tendenza del bambino ad associare la propria figura a quella di un modello che gli vien presentato. Questo comporta necessariamente  l'avvicinamento della immagine personale a quella di questo modello ideale. L'immagine ideale è fissa nella mentalità della persona e la definirei indelebile. I comportamenti pseudo-effemminati da parte di un uomo non sono altro che la semplice espressione di questa immagine ideale indelebile. Come si fosse verificato un imprinting. Il successivo sviluppo sessuale non è strettamente connesso a questo percorso oramai concluso in età infantile. In età pre-adolescenziale ed adolescenziale i gusti sessuali si sviluppano a sè, distaccati dalla immagine ideale oramai assunta. Questo che ho scritto può  motivare l'attrazione che uomini, con comporamenti pseudo-effemminati, mostrano nei confronti delle donne.

Accanto ad una donna sono comunque consapevoli della propria diversità, hanno chiara a mente la differenza fisica  e comportamentale. Nell'omosessuale  l'attrazione verso un uomo non è motivata dal fatto di sentirsi donna, piuttosto è una sempice attrazione, semplice richiamo, attaccamento verso fattezze analoghe alle sue. La differenza dell'omosessuale rispetto ad eterosessuale con comportamenti appena effemminati è che nel primo caso si verifica più spesso una autentica ostentazione di atteggiamenti effemminati e questo spesso maschera un conflitto interiore, un dramma, una agitazione, un sorta di complesso di inferiorità.

Le mie son solo congetture dopo osservazione di un gran numero di amici e conoscenti. In molti di loro ho compreso che assumere degli atteggiamenti pseudo-effemminati era come un rappresentare quotidianamente un dramma ma tutto involontariamente. In molti di loro notai la tendenza di auto-commiserarsi come farebbe una ragazza se si sente grassottella e non può indossare il bikini che desidera. A questa auto-commiserazione si aggiunge poi quell'estrema ricerca di sostegno dall'esterno. Una ricerca affrontata dando estremo peso all'estetica, alle fattezze, al fisico pur di richiamare morbosamente attenzione. E' per questo motivo che spesso si bada all'aspetto, alla moda, abbigliamento, fisico ma alla salute si rivolge attenzione? Insomma io penso che via sia una relazione stretta tra atteggiamenti estremamente effemminati e questo dramma interiore caratterizzato da auto-commiserazione che si vive.

Si tratta di una realtà tanto complessa di cui non è facile dare delle opinioni.

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  • 7 years later...
davydenkovic90

Allora, se parliamo degli anni settanta, effeminatezza e omosessualità coincidevano, nel senso che gli unici omosessuali "visibili" erano quelli effemminati. Gli altri si nascondevano.

Oggi direi che i due concetti sono completamente indipendenti.

Al di là della passione per i balli di raffaella Carrà, per lady gaga e altri capolavori del genere, che comunque sono folklore gay da cui non si può prescindere, io sono molto meno effemminato di tanti miei coetanei etero che per venire al mare si depilano, che indossano la borsetta da uomo e simili. E sono come me anche molti altri gay che conosco e frequento.

Inoltre credo che andrebbe ridefinito il concetto di "effemminato", che solitamente è riferito a caratteristiche come la voce alta, movenze sinuose... credo che ci siano molte altre caratteristiche più "effemminate" tipo la depilazione, l'uso di cremine varie, lampade, parrucchiere e centro estetico ogni settimana, per non dire di peggio.

Domanda da un milione di dollari: è più effemminato Cristiano Malgioglio o Cristiano Ronaldo?

 

Edited by davydenkovic90
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Mmmm.. dunque togliersi i peli sarebbe da effeminato? Immagino che per tornare nel mio status maschile dovrò fare una gara di rutti e girare con una maglietta pezzata di sudore..

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Se un uomo è effeminato lo si può vedere anche e soprattutto dai lineamenti del viso più femminili e dal tono della voce più acuto.

I lineamenti del viso e il tono della voce non possono essere influenzati da fattori psicologici e socio-culturali nella prima infanzia.

Ne consegue dunque che per forza di cosa l'effeminatezza sia dovuta anche a fattori biologici. Non escludo che possano concorrere altri fattori, ma fino a prova contraria questi rimangono legati a supposizioni indimostrate.

Questa caratteristica biologica di effeminatezza è mediamente più presente nell'individuo omosessuale, inutile negarlo. I motivi non sono chiari, ma probabilmente l'omosessualità può portare ad una forma di femminilizzazione dell'individuo. Già nel 1991 il neuroscienziato Simon LeVay scoprì differenze nella struttura ipotalamica di uomini eterosessuali ed omosessuali. Una parte dell'ipotalamo chiamata INAH 3 è più piccola negli uomini omosessuali rispetto a quelli eterosessuali, ma uguale rispetto a quella delle donne eterosessuali. L'INAH 3 di uguale dimensione negli uomini gay e le donne etero potrebbe essere il motivo per cui negli uomini gay può verificarsi una forma di femminilizzazione.

Chiarisco comunque che lo stesso LeVay disse di non aver scoperto che l'omosessualità fosse genetica, ma che comunque fosse legata a fattori biologici. Una delle teorie più accreditate sull'origine dell'omosessualità è quella di natura epigenetica. L'epigenetica - cito Wikipedia - è la branca della genetica che studia tutte le modificazioni ereditabili che variano l'espressione genica pur non alterando la sequenza del DNA, si riferisce quindi ai cambiamenti che influenzano il fenotipo senza alterare il genotipo.

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1 minute ago, Uncanny said:

Se un uomo è effeminato lo si può vedere anche e soprattutto dai lineamenti del viso più femminili e dal tono della voce più acuto.

Questa a me pare piuttosto la definizione di "femmineo".

Si può benissimo essere molto effeminati pure con la voce roca, la mascella quadrata e le spalle larghe.

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8 minutes ago, Almadel said:

Questa a me pare piuttosto la definizione di "femmineo".

Si può benissimo essere molto effeminati pure con la voce roca, la mascella quadrata e le spalle larghe.

A me sembrano sinonimi e anche i vocabolari - ad esempio la Treccani - confermano questa impressione.

Poi non so che significato attribuisci tu alla parola "effemminato".

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"Effeminata" è una persona che ha movenze e atteggiamenti femminili - generalmente ricercati -

mentre "femminea" è una persona che ha caratteristiche fisiche femminili - innate -

Puoi avere dei "tratti femminei" o "truccarti da effeminato", ma non il contrario.

Credo che il topic vertesse sull'effeminatezza e non sull'essere femminei.

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Penso che la vera differenza d'uso tra ''femmineo'' ed ''effeminato'' sia il giudizio di valore sottinteso: il secondo termine ha generalmente una valenza spregiativa che il primo spesso non ha.

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Sempre riprendendo la definizione di "femmineo" dalla Treccani che ho linkato sopra, leggo:

femmìneo (ant. e poet. femìneo) agg. [dal lat. femineus, der. di femĭna «femmina»], letter. – 1. Di donna: vesti f.; atteggiamenti f.; L’agil fianco femineo ( Foscolo ); femmineo core (Leopardi); anche, di donne, formato da donne: il femmineo coro (Foscolo). 2. non com. Effeminato.

Non vedo particolari riferimenti a caratteristiche fisiche, si intende in generale tutto ciò che è tipico della donna. Ho dato un'occhiata anche ad altri vocabolari e in nessuno si usa questa tua definizione.

Non c'è differenza di significato, ma al massimo differenza d'uso: effeminato si usa solo riferito al maschio e in senso spregiativo, mentre femmineo si usa sia riferito al maschio sia alla femmina e in senso neutro o positivo.

Lo stesso discorso si potrebbe fare per mascolino e virile, con l'unica differenza che virile si usa riferito solo all'uomo e non ad entrambi i sessi. Mascolino si usa riferito alla donna e spesso in senso spregiativo, virile si usa riferito solo all'uomo in senso neutro o positivo.

Se c'è una cosa che manca è un termine per indicare in senso non spregiativo una donna con caratteristiche maschili, anche se c'è da dire che mascolino è usato anche in senso neutro o comunque ha una connotazione negativa minore rispetto ad effeminato, questo perché una donna con caratteristiche maschili è considerata in modo meno negativo rispetto ad un uomo con caratteristiche femminili.

 

Quindi, per tornare più IT, la distinzione più corretta da fare sarebbe fra caratteristiche femminee/effeminate fisiche e caratteristiche femminee/effeminate comportamentali. Se le prime sono per forza dovute a fattori biologici, le seconde possono esserlo anche per fattori di altra natura. Ne consegue che dunque - mi cito - "per forza di cose l'effeminatezza sia dovuta anche a fattori biologici. Non escludo che possano concorrere altri fattori, ma fino a prova contraria questi rimangono legati a supposizioni indimostrate".

 

 

Edited by Uncanny
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L'effeminatezza dovrebbe indicare un contrasto fra l'identità di genere ( che è Maschio ) e l'espressione esteriore di genere ( che è in parte femminile in modo più o meno marcato ed in relazione anche ad un dato ambiente culturale e geografico )

Tentare la via del biologico, in relazione all'effeminatezza, mi pare poco proficuo per non dire di peggio, anche se potrebbe servire ad evitare il perenne dibattito se costituisca più un tradimento dell'identità gay l'effeminatezza o lo straight-acting

 

 

 

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20 minutes ago, Almadel said:

mi stupisco che qualcuno possa pensarlo.

 

Direi che invece c'è poco da stupirsi che molti lo pensino, siano gay o siano etero, data l'opinione ormai diffusa che l'omoerotismo sia effetto d'una semimaschilità, se non addirittura d'una semifemminilità....

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Beh certo la teoria che esista un cervello gay femminile, potrebbe rappresentare un rilancio scientifico della inversione sessuale

Tuttavia va detto che nessuno lo ha declinato, cioè non esiste qualcuno che negli anni '90 ha declinato il discorso neuro-endrocrinologico come nel 1890

A me pare che l'unica novità di rilievo sia la possibilità che un certo grado di effeminatezza sia positiva se eterosessuale

L'utlimo esempio a me noto sono i vampiri di twilight

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  • 4 weeks later...

A proposito di lineamenti del viso mediamente differenti fra omosessuali ed eterosessuali... 

-

Gay o etero? Lo scopre un algoritmo in base a una foto del volto

Un nuovo studio della Stanford University, pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology e riportato – tra gli altri – sull’Economist, ha scoperto infatti che un algoritmo del computer è in grado di distinguere quasi perfettamente tra gay e eterosessuali con una sola foto del volto: precisamente l’81% degli uomini e il 74% delle donne.

I ricercatori, Michal Kosinski e Yilun Wang, hanno utilizzato il cosiddetto deep neural networks, vale a dire un sofisticato sistema matematico capace di analizzare le immagini facendo leva su una notevole quantità di dati.

Nello specifico l’algoritmo ha rilevato – in media – negli uomini gay una mascella più stretta, un naso più lungo e una fronte più ampia rispetto agli eterosessuali, mentre nelle donne lesbiche una mascella più grande e una fronte più piccola rispetto alle donne eterosessuali.

Il test della macchina, come riporta il The Guardian, è stato realizzato su un campione di oltre 35.000 immagini facciali che uomini e donne hanno reso pubbliche su un sito di incontri americano.

La ricerca ha sollevato dubbi in merito alla violazione della privacy e al futuro che un’innovazione del genere potrebbe implicare. Nick Rule, professore associato di psicologia all’Università di Toronto e da anni impegnato nel campo, ha commentato: “Sconvolgente. Come ogni nuovo strumento, se entra nelle mani sbagliate, può essere usato per scopi sbagliati. Se puoi iniziare a profilare le persone in base al loro aspetto, identificandole e facendo cose orribili contro di loro, questo è veramente male”.

Ad ogni modo lo studio fornisce un prezioso (e ulteriore) sostegno alla teoria secondo cui l’orientamento sessuale non è una scelta ma una caratteristica innata e dipendente dall’esposizione a determinati ormoni prima della nascita.

http://www.gay.it/attualita/news/gay-etero-2

-

Una mascella più stretta e dunque meno marcata - che è più comune negli uomini gay rispetto agli uomini etero stando a quanto emerso dallo studio - non è un carattere più tipicamente femminile? 

Lo stesso discorso al contrario lo si potrebbe fare per la mascella mediamente più grande e marcata nelle donne lesbiche.  

Quindi ciò che sostenevo nella scorsa pagina su possibili forme di "femminilizzazione" a livello biologico dell'uomo gay non era campato per aria, anzi. Lo stesso si potrebbe dire poi per possibili forme di "mascolinizzazione" della donna lesbica. 

Edited by Uncanny
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On 8/9/2017 at 4:06 PM, Uncanny said:

Una mascella più stretta e dunque meno marcata - che è più comune negli uomini gay rispetto agli uomini etero stando a quanto emerso dallo studio - non è un carattere più tipicamente femminile?

Passi la mascalla stretta, ma davvero le donne avrebbero il naso più lungo dei maschi e la fronte più spaziosa?

Credo neanche fra i Neanderthal...

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