Dario Posted January 7, 2010 Share Posted January 7, 2010 Polizia e Carabinieri hanno unito le forze per individuare i giovani che nella notte di Capodanno hanno massacrato di botte Gabriele, un meccanico etiope, e Mohamed, un fotografo egiziano, ambedue di 37 anni. Non è escluso che possa trattarsi di una stessa banda, che potrebbe aver approfittato del caos della notte di festa per improvvisare una sorta di raid razzista e omofobo. Gli investigatori stanno ricostruendo anche un terzo episodio di violenza, riferito dal cliente di un locale frequentato da gay. Il questore Francesco Tagliente e il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Emanuele Saltalamacchia, si sono sentiti per coordinare gli interventi. Il giovane etiope e il fotografo egiziano si sono conosciuti il 2 gennaio nel reparto di chirurgia maxillo-facciale del Cto, dove sono stati ricoverati per le gravi fratture alle orbite riportate nel corso dei rispettivi pestaggi, avvenuti in tempi e luoghi diversi ma in parte simili. Gabriele è stato aggredito in Borgo Pinti poco prima delle 23 del 31 dicembre da un giovane alto con i capelli rasati e le basette, dopo che la sua compagna aveva protestato per i petardi lanciati da un ragazzino che indossava un elmo da antico romano. Di fronte al volto insanguinato del ferito e alle grida della ragazza, dal gruppo sono partiti inni fascisti e saluti romani. E´ il motivo per cui delle indagini è stata investita anche la Digos. Dopo il pestaggio quel gruppetto di esaltati è passato sotto l´arco di San Pierino, dove c´erano diversi locali aperti e qualcuno potrebbe averli notati. Ieri mattina due investigatori della squadra mobile sono andati a casa del fotografo egiziano Mohamed, che sta ancora molto male, e hanno raccolto la sua denuncia, facendosi raccontare tutti i dettagli della aggressione di cui è stato vittima. Erano circa le tre di notte. Mohamed era stato a cena da un´amica, poi aveva fatto una sosta al Piccolo Bar in Borgo Santa Croce. Era uscito da pochi istanti con due amici e stava camminando in via de´ Benci quando ha avvertito una forte spinta alla schiena, si è girato chiedendo "ma che cavolo...", ed è stato accerchiato da un gruppo di giovanissimi che lo hanno colpito a calci e pugni e lo hanno insultato urlando "finocchio di ., arabo di m.". Ancora oggi non sa spiegarsi le ragioni di una tale violenza. La polizia sentirà presto i due giovani che erano con lui e che sono scappati, sfuggendo così al pestaggio. Tratto da Repubblica.it Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Johann Posted January 8, 2010 Share Posted January 8, 2010 che schifo... :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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