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Identità omosessuale


nonaprite

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[modbreak=yrian]Questo topic è il risultato dell'unione di più topic che trattavano lo stesso argomento. L'articolo di Nonaprite di cui al link qui sotto non è purtroppo più leggibile, ma la discussione rimane più che valida. Segnalo anche i topic correlati: Quanto l’omosessualità influenza la vostra vita?, Omosessuali migliori degli etero?, Discriminazione al contrario, Cultura gay, cultura suicida?, Etichette linguistiche omosessuali[/modbreak] Qui discutiamo dell'articolo col medesimo titolo pubblicato sulla mia rubrica.http://www.gayforum.tv/modules.php?name=News&file=article&sid=60&mode=&order=0&thold=0

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Guest -NakedOnTheSand-

Indubbiamente la parola gay si riferisce al popolo omosessuale. Quindi la troviamo inevitabilmente dovunque si parli o ci siano omosessuali e omosessualità. Per NakedOnTheSand la parola gay si riferisce ad una persona che ha attrazione per il suo stesso sesso sia fisica che affettiva, e che ha atteggiamenti effeminati, anche allo 0,1%. Perchè è ovvio che in alcune persone si notano e sono più evidenti che in altre. E qui entrerò in contraddizione con il concetto da me espresso in una discussione simile a questa (di cui non ricordo il titolo), ovvero credo che non ci sia differenza tra la parola gay e la parola omosessuale. C'è chi dice 'Sono omosessuale, non gay' per sottolineare il mantenimento della propria 'mascolinità' al 100%.

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io penso che la parola gay significa un uomo che ama una persona dello stesso sesso.... che sia affemminato o no.... poi c' chi attribuisce questo termine e tante altre cose...ma per predere in giro...o per usarlo in modo dispregiativo...

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Io penso che la parola gay nasca da una discriminazione. Nell'antica Grecia non ci si distingueva in etero ed omo, ma ognuno era libero di amare, chi volesse.

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...io credo che tu dovresti rileggere :(

 

Letto tre volte... giuro... i casi son due, o sono stupida (probabile probabile) oppure la questione per me è cosi' semplice che rifiuta certe domande.

Gay significa una cosa ben definita, che poi come parola possa venir usata con migliaia di accezioni diverse è un'altro conto, non è 'quel qualcosa' che è gay, è solo il modo in cui la lingua si evolve.

Quindi, io, continuo a non capire qual'è la domanda fondamentale che scaturisce dall'articolo. Il capire se, effettivamente, esistono cose (o luoghi) che sono gay (o che possono esserlo per definizione)?

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La domanda di base è, come dici tu, semplicissima: cos'è gay?

Io non ho fatto altro che scomporla e mostrare come il termine gay in contesti e situazioni diverse muti.

Quello che potete fare voi è rendere gli altri partecipi della vostra idea o definizione del termine gay.

Se per te gay è qualcosa di ben definito va benissimo, se poi ci dici anche cosa significa ci rendi più felici.

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Gay è l'omosessuale liberato,post-stonewall, che è cosciente della sua identità, non se ne vergogna nè sente il bisogno di ostentarla senza necessità, che lotta per i suoi diritti e vive in modo sereno la propria sessualità.

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Con gay penso si intenda chi prova attrazione per qualcuno dello stesso sesso, e fin qua d'accordo con NakedOnSand. Ma ho da obbiettare sulla parte dell'essere effemminato...non necessariamente il gay deve essere femmineo >_>

 

Comunque alla parola gay spesso vengon collegati molti significati, che posson andare dall'essere effemminato o aver buon gusto...ma quella a parer mio è solo una stupida convenzione usata dalla maggior parte della popolazione....

Non so se mi spiego....(se non capite mandatemi pure un MP minatorio =_='')

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uhmmm gay è un uomo omosessuale. Né più né meno.

Il fatto che venga usati per indicare un certo tipo di locali (solo perchè frequentati da omosessuali) o il fatto che qualcosa funzioni male (eh si, in americano si usa), o per insultare non significa, secondo me, che quelle cose siano gay, è semplicemente uno dei miliardi di usi che si puo' fare di una parola, e le parole non rendono le cose simili a se stesse.

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Quoto firesky. Naked uno o è effeminato o non lo è, poi tu intendi che una minima percentuale dello 0,1% la hanno solo i ragazzi gay o proprio i ragazzi in generale? O_o

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Guest -NakedOnTheSand-

Intendo i ragazzi gay. Tutti hanno quel qualcosa che ti fa capire se sono gay o meno. Basta anche un gesto a volte, anche il modo in cui ci si guarda le unghie.

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  • 2 months later...

Questo è un topic provocatorio; quelli che appartengono al vecchissimo forum ricorderanno i miei spunti di riflessione, questo va inserito in un ideale filone di continuazione di quella tradizione.

Chi fosse troppo suscettibile a ironia e provocazioni è vivamente sconsigliato a leggere oltre.

 

 

I gusti che caratterizzano una persona sono tanti, e si moltiplicano a seconda di quanti interessi questa persona abbia. Gusti alimentari, estetici, culturali, musicali, letterari ecc ecc.

 

Nel caso dei gusti sessuali, però, avviene un fenomeno strano: in base ad essi viene decisa l'identità sessuale di un individuo.

Sei uomo e ti piacciono i maschietti? Allora sei gay.

Ti piacciono le donne? allora sei etero.

Sei donna e ti piacciono le donne? Allora sei lesbica.

Ti piacciono gli uomini? allora sei etero.

 

A seconda dei miei gusti sessuali io ho un'identità sessuale. Invece in base ai miei gusti alimentari io non ho un'identità alimentare, ho solo dei gusti. Perchè avviene ciò?

Cos'ha la sessualità di tanto rilevante o diverso da dover determinare un'identità, e non poter rimanere un semplice gusto?

 

Trovate sensato che l'umanità venga divisa in base alle preferenze sessuali?

Perchè non veniamo divisi fra amanti del gusto pistacchio e amanti del gusto puffo?

 

Immaginatevi se esistesse un'identità in base alla preferenza dei partner biondi o mori.  I biondofili e i morofili.

"Tu cosa sei?"

"Io morofilo, e tu?"

"Ah, non so; mi piacciono entrambi. Credo di essere un bifilo."

"No, sei solo confuso. Secondo me sei solo un morofilo che non ha ancora le idee chiare!"

 

Dove sta la differenza? Perchè questo scenario ipotetico è irrealistico?

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Guest everybody_hurts

La trovo una bella riflessione, ne faccio tante simili praticamente tutti i giorni, il difficile è il mostrarle, parlarne e ancor peggio scriverle.

Quando avrò raggiunto una certa maturità per rispondere a questa e ad altre 1000 domande ti risponderò, potrebbe essere tra un secolo o tra un secondo :love:

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Dove sta la differenza? Perchè questo scenario ipotetico è irrealistico?

 

Credo che la differenza stia sempre in quel trito e ritrito argomento che è "il naturale",ossia ciò che è contro natura.Ovviamente io non sostengo la tesi,ma la spiego..

Se ad un ragazzo piacessero solo le more questo non gli precluderebbe la possibilità di procreare con la mora,perché questo è lo scopo(secondo chi sappiamo noi,che ha influenzato il nostro modus vivendi per millenni)dell'atto sessuale.Se invece io vado pazza per le donne questo non è normale,perché non mi permette di procreare.

In estrema sintesi credo sia questo.

In più stiamo parlando di SESSO,argomento che è da sempre tabù in un modo o nell'altro,il che rende le variazioni sul tema ancora più inaccettabili di quanto siano le variazioni ad esempio alimentari di una persona(Non nascondo però che io personalmente guardo un po' male tipi come i vegani.. :love:)

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Un uomo e una donna generano una vita, un uomo e un uomo o donna e donna no.

La differenza è solamente e semplicemente questa.

Da sempre l'istinto dell'uomo punta a una sola cosa: la soppravvivenza della specie.

E' normale che un comportamento omosessuale venga visto come negativo ed è quindi normale che la società qualunque essa sia veda l'omosessualità come un male e le persone vengano bollate a seconda dei loro gusti. L'emarginazione e la discriminazione degli omosessuali viene dettata dall'istinto, dalla volontà di far sopravvivere la specie e quindi il contenimento del fenomeno semplicemente ficcando in testa alle persone che un omosessuale è il demonio.

Se ora la situazione sta migliorando, attribuisco questi miglioramenti solo alla società che si sta aprendo molto velocemente a molti aspetti che fino a pochi anni fa erano tabù e alla possibilità della scienza di ricreare in laboratorio vite umane (anche se non è stato totalmente raggiunto).

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Guest conrad

Nel medievo, essere zoppi era una cosa immonda. La paura del diverso si crea nei riguardi di differenze tangibili, evidenti, forti e marcate. Così l'umanità viene divisa fra chi crede in Allah e chi in Dio, fra chi è biondo e chi nero, fra chi è omosessuale ed eterosessuale, fra chi è di Forza Italia e chi di Rifondazione Comunista, fra chi la legalizzerebbe e chi no.

 

Quando i fan del gusto pistacchio, defenestreranno gli amanti della fragola... si avrà un altro motivo di scontro. Di certo, una coppia di maschi o di femmine che non possono generare prole provocano più scandalo rispetto a coloro che non fanno il gelato verde e rosso XD.

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Tu hai citato l'alimentazione. Un conto è dire "mi piace la pasta", un altro è decidere di diventare vegetariano. Questo definisce un aspetto importante dell'identità della persona. Non è più legato a gusti, ma dipende da ideali fondamentali del carattere.

 

Non penso che quella sessuale sia l'unica distinzione, nè la più marcata. Almeno non sempre. Politica, cultura, soldi, moda, nazionalità etc sono quasi sempre motivo di distinzioni. Molte persone di un partito politico sono subito prevenute nei confronti di appartenenti ad uno opposto, collocandoli in una dimensione sociale e caratteriale che magari non rispecchia affatto la realtà. Allo stesso modo spesso un laureato viene considerato diversamente da una persona che ha la quinta elementare e che per questo è ritenuta ignorante, a priori. Io ricordo ai tempi del liceo che esisteva una rivalità enorme tra un alternativo e un fighetto, come se ci fosse una qualche regola per cui  le due identità non potessero legare. Alternativo eri una persona, fighetto un’altra.

 

L'identità sessuale è molto importante perchè non è una scelta. Non devi seguire delle campagne gay VS etero e  poi decidere cosa più ti si addice. Sorvolando su tutte le complicazioni riguardo alla negazione, repressione e così via, tu sei gay punto. Questa E' la tua identità sessuale.

 

Parlare di colore di capelli è diverso perché si torna al discorso “gusti”. Tu non nasci predisposto a provare attrazione solo per un biondo con gli occhi verdi. Allo stesso modo, anche se ritieni di preferire un moro, è difficile, se non impossibile, che tu nella vita possa andare solo con mori.

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sono daccordo con quello che han detto tutti. soprattutto con quelli che hanno affermato che il problema risiede comunque nella DIVERSITà. la paura del diverso , del disuguale , di qualcosa che non ha a che fare con la loro realtà spaventa spesso la maggio parte della gente.

Ovvio la distinzione dal lato sessuale è scaturita per via dell'impossibilità delle coppie omosessuali di procreare  su questo non c'è dubbio ..

e credo che non sarà mai possibile una ipotetica distinzione tra una persona a cui piacciono solo i biondi e una a cui piacciono solo i mori .. perchè come ha detto louis queste sono cose che non puoi scegliere , puoi valutare tu se ti piace più un colore rispetto ad un altro ma non puoi decidere di diventare omosessuale o meno.

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i gusti citati nell'esempio, 'biondofili' e 'morofili' possono essere soggetti a variazioni, in fondo è solo una preferenza al primo sguardo, mi auguro che poi parlando meglio con la persona in questione si superi questo scoglio.

 

i gusti sessuali invece sono qualcosa che ci condizionano e non credo mai che un gay vorrebbe andare di sua iniziativa con una donna. perché dovrebbe? se accettiamo che i propri gusti sono così volubili allora accettiamo anche che non esiste nessuna definizione nemmeno di orientamento sessuale.

 

di conseguenza, ognuno di noi dovrebbe essere portato per andare con chiunque.

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Parlare di colore di capelli è diverso perché si torna al discorso “gusti”. Tu non nasci predisposto a provare attrazione solo per un biondo con gli occhi verdi. Allo stesso modo, anche se ritieni di preferire un moro, è difficile, se non impossibile, che tu nella vita possa andare solo con mori.

 

Perchè per i capelli si parla di gusto e non di identità?

Davvero non nasciamo predisposti a provare un certo gusto?

Siamo realmente sicuri che il processo che ci porta ad apprezzare più i mori o i biondi sia poi così diverso dal processo che ci porta ad essere gay o etero? Dove sta la differenza?

 

In base a quello che leggo nei vari post, secondo voi la differenza è soprattutto sociale. Se il sesso e la procreazione non avessero una certa rilevanza sociale, allora parleremmo di gusti sessuali e non di identità sessuali.

Luis cita un esempio interessante, i vegetariani (e prima sono stati citati i vegani). In questo caso la scelta di alimentazione determina un'identità "alimentare".

Poco più in là, però, nel post Luis sottolinea una grossa differenza fra l'identità alimentare e quella sessuale: la prima è il risultato di una scelta, la seconda no. Quindi che l'essere vegetariano implichi un'identità è frutto di un ragionamento che include oltre alla preferenza alimentare anche l'adesione ideologica a qualcosa. Invece per i gay non c'è questo ragionamento (oltre al fatto che nel caso dei vegetariani non è che questi vomitino a mangiar carne ma scelgono semplicemente di non farlo, la differenza è enorme).

 

Roj84, poi, ha colto nel pieno la provocazione.

Ha davvero senso continuare a mantenere questa distinzione rigida di orientamento sessuale?

Questa distinzione che porta a una marea di incomprensioni (accettazione sociale, il problema della bisessualità e simili)?

 

Vi faccio un esempio in prima persona: se sotto minaccia di morte fossi costretto a scegliere se andare con una bellissima donna o con un ragazzo grasso e molto peloso (senza offesa per gli orsi, ma questi sono i miei gusti; vi prego di prenderla nell'ambito dell'esempio e dello scopo dimostrativo di esso; in ogni caso mi scuso se offendo qualcuno) sceglierei la donna.

Siamo sicuri che l'orientamento sessuale sia così diverso da uno dei tanti gusti che ci portano a scegliere i nostri partner?

 

Se ci guardiamo dentro e attorno per un attimo ci accorgiamo che spesso i nostri gusti in fatto di uomini e donne cambiano molto da persona a persona, in alcuni casi sono inspiegabili l'un l'altro. Eppure tutti gli altri gusti, tranne il genere sessuale, sono considerati volubili o modificabili o di poco conto.

La mia domanda è: ha davvero senso mantenere questa differenza?

Non possiamo considerare quello per il genere sessuale solo un gusto?

Non semplificheremmo la nostra esistenza?

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guarda... sulla storia della minaccia di morte...

Io, effettivamente, vomito e mi sento male se mangio alcune cose (leggasi: alcuni tipi di carne e frutta) ma sotto minaccia di morte me ne mangerei comunque a quintali (salvo poi morire ugualmente).

Ci sono scelte nella vita che non son dettate dalla mera morale (non mangio carne perchè mi dispiace ammazzare un povero agnello) ma da bisogni fisici. Mia nipote sta male due giorni se mangia del pesce, e non è che non le piaccia, anzi.

L'omosessualità non è un gusto personale, o una scelta, è cosi' e basta, esattamente come l'eterosessualità. Per questo non si puo' parlare di gusti sessuali ma è piu' giusto il (triste, vero) termine 'identità sessuale'.

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Scusate se insisto, ma vedo che una delle domande non viene colta.

In base a cosa diciamo che un gusto come può essere quello alimentare è una scelta?

 

Io non ricordo di aver mai scelto i miei gusti alimentari. Credo di esserci nato o comunque di averli maturati inconsciamente; la genesi che ha portato alla nascita dei miei gusti in molti campi mi sembra estremamente simile a quella che ha portato i miei gusti sessuali.

 

L'omosessualità è tendenzialmente poco spiegabile (ci sono molte teorie, ma non si è certo vicini ad una soluzione), allo stesso modo non è neppure spiegabile il perchè certi gusti alimentari o musicali (o quant'altro) insorgano in certe persone e non in altre.

Cosa ci fa dire che la sessualità è diversa dagli altri gusti?

 

A me non piace la pepsi, è così è basta; non credo potrò mai apprezzarla, mi sembra dolciastra e mi lascia un retrogusto orribile. La coca cola invece no.

Che differenza c'è con le mie preferenze sessuali?

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Io non ricordo di aver mai scelto i miei gusti alimentari. Credo di esserci nato o comunque di averli maturati inconsciamente; la genesi che ha portato alla nascita dei miei gusti in molti campi mi sembra estremamente simile a quella che ha portato i miei gusti sessuali.

 

Personalmente non sono d'accordo... da bambina odiavo dei cibi che ora mangio, ed anche con gusto, ed è possibile fare delle scelte volontarie in campo alimentare: non mangio cose prodotte dalla kinder. Non mangio carne perchè non voglio che qualcosa venga ucciso per il mio nutrimento, uso l'aspartame senno' ingrasso.

 

La differenza, secondo me, sta nel fatto che i gusti alimentari o artistici possono variare, possono essere ragionati (ovviamente alcuni sono innati), ma in campo sessuale nessuno direbbe mai: sono gay perchè non mi piacciono le donne perchè hanno un gusto strano (:P), quindi vado con gli uomini. E sopratutto, non è una cosa sceglibile. è cosi' e basta, altrimenti io, in un futuro, potrei anche decidere di essermi riabituata agli uomini e tornare etero... e non mi ci vedo proprio...  :love:

 

 

Edit: cacchiolina... sto diventando analfabeta....  :P

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Ecco, Saintjust, tocchi una delle questioni vive del topic.

Non potrebbe essere che per pura abitudine o convenzione sociale tendiamo a considerare la sessualità qualcosa di rigido?

 

Tu hai citato una parte del mio post, ma dopo io porto l'esempio della pepsi. E' veramente così diverso dalle preferenze sessuali?

E' tanto strano pensare che la sessualità possa essere qualcosa di fluido e passibile di evoluzione come gli altri gusti?

 

Perchè di fronte a qualcuno che da un certo punto della sua vita inizia a frequentare i gay diciamo "è sempre stato gay solo che adesso si è scoperto", mentre di fronte a qualcuno che smette di ascoltare i lunapop e passa ad ascoltare vivaldi diciamo "si è evoluto"?

Perchè siamo quasi spaventati all'idea che anche quel lato di noi potrebbe essere mutevole come gli altri?

 

Quando decido che musica ascoltare lo faccio veramente in modo razionale? Non c'è anche lì un'emotività ed un istinto che mi spinge in modo del tutto incontrollabile?

Nella stessa sessualità noi poniamo una marea di ragionamenti razionali, non ultimo quello di fare del sesso sicuro e solo con persone "affidabili".

Possiamo essere attratti da persone che sappiamo essere poco di buono, ma evitiamo di avere con essere rapporti. Non è questo estremamente simile al discorso che fai con il cibo e con l'aspartame o i grassi?

 

La mia non è la difesa di una tesi, ma una provocazione. Vorrei solo stimolare la riflessione su un punto che diamo per scontato.

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Probabilmente hai ragione, ma questo discorso non credo valga per tutti. Io personalmente penso che non saro' mai nient'altro che lesbica. Se mi fosse stata data la possibilità di scelta, probabilmente non sarei qui, e non per i problemi sociali e parentali in cui sono incorsa, ma per, come ha detto qualcuno, semplice desiderio di maternità. Ho provato a stare con dei ragazzi, ma non solo non ha funzionato, stava arrivando ai limiti della violenza su me stessa.

Credo che sia un discorso che puo' presentare molteplici ed infiniti punti di vista, so che berrei la cocacola light (che mi fa, sinceramente, schifo) se fossi anche un minimo assetata, ma che non guarderei mai un uomo, se fossi molto disperata  :love:

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