Albi Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 Pistoia, 5 feb. - (Adnkronos) - ''La pratica omosessuale e la ostentata e dichiarata omosessualità impediscono l'amministrazione della comunione, secondo quanto dice la Chiesa e nessuno sicuramente è in grado di contraddire questo precetto''. Lo afferma il Vescovo Emerito di Pistoia, Monsignor Simone Scatizzi, in un'intervista al sito cattolico on line 'Pontifex'. ''L'omosessualità in quanto tale è un disordine - dichiara Scatizzi - e su questo non ci sta discussione. In ogni caso con gli omosessuali e' necessario usare delicatezza e misericordia e alla fine il giudice ultimo e' Dio, pertanto sulla terra nessuno e' autorizzato ad emettere sentenze''. Ma per coloro che proclamano la loro omosessualità e la praticano ''qui le cose cambiano un tantino. Da pastore sono obbligato, sempre in linea generale, a rifiutare la comunione - ricorda il vescovo emerito di Pistoia - Certo, se si presentano davanti a me non posso dire di no, non per buonismo, ma perche' non so se questi possano essersi confessati, pentiti o aver cambiato vita. Il principio generale è che la conclamata, ostentata e praticata omosessualità è un peccato che esclude dalla comunione''. ''Neppure i divorziati possono accedervi - aggiunge monsignor Scatizzi - ma non per una cattiveria della Chiesa e i divorziati mai devono sentirsi emarginati o esclusi dalla comunione con la Chiesa, ma esiste una oggettiva situazione incompatibile con il sacramento e la sua ammnistrazione''. Quanto alla ''convivenza tra persone cattoliche more uxorio e non sposate è peccaminosa e comunque - aggiunge il presule - è un atto impuro e come tale non permette al sacerdote di dare la comunione al convivente''. fonte Mi chiedo come possano ancora esistere gay cattolici. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 Comincio ad apprezzare la funzione "politica" e dissacrante della bestemmia, proposta da Almadel qualche tempo fa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
HaNKy87PaNKY Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 ...Non è mica una novità! È la stessa cosa per i divorziati... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 Vorrei proporre ad ArciGay niente alcolici nei locali Arci per i Cattolici... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FreakyFred Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 Non tutti i preti fanno così, ovviamente. Ma è risaputo che la posizione ufficiale è quella. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ziguli Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 Mi chiedo come possano ancora esistere gay cattolici. Forse esistono perché alcuni non sanno tutto questo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wunderkind Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 Come appunto si dice nell'intervista, Dio è il giudice finale, non mi serve il loro benestare: un giorno sarà chiaro tutto a tutti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 La cosa più ridicola è l'espressione: l' «ostentata» e dichiarata omosessualità impediscono eccetera. Ha una logica dire «la pratica dell'omosessualità» (Sesso), ha ancora una logica dire la «dichiarata omosessualità» (perché implica la piena coscienza di essa), ma la «dichiarata omosessualità» può fare solo ridere! Non si può fare insieme il Grande Inquisitore e la Dama di san Vincenzo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mic Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 Dov'è lo scandalo? Lo scandalo dovrebbe essere semmai il fatto che ci siano dei preti che danno la comunione a omosessuali che vivono la loro vita sessuale in modo del tutto normale... oppure che la danno ai divorziati, o ad altre categorie non-comunicabili. Nella dottrina della chiesa cattolica c'è scritto chiaro e tondo cosa è peccato e cosa non lo è e le gerarchie non fanno che ripetere che non esiste il cattolicesimo fai-da-te: o segui le regole o sei fuori. Io vado sempre a messa la domenica quando sono a casa... ma la comunione non la faccio mai, perchè lo so benissimo che prima dovrei confessarmi... e confessare cosa? Che sono contento di essere gay e che non ho nessuna intenzione di buttare nel cesso la mia vita sessuale e sentimentale? Secondo la dottrina cattolica dovrei farlo, secondo la mia coscienza no. Questione chiusa. I due vescovi hanno semplicemente detto chiaro e tondo quali sono le regole del gioco, non so se mi faccia più ridere o piangere il fatto che la gente e i mass media sembrino cadere dal pero. "uuuhh ma come! spargono odio! scandalo!" Ma che siete scemi? La dottrina cattolica è la stessa da decenni e ve ne accorgete solo adesso che è omofoba e incoerente? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 Fa anche ridere o piangere che tu, così consapevole del danno che la religione cattolica somministra quotidianamente a noi omosessuali, decida comunque di alimentarla con la tua presenza a messa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mic Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 Grazie o acidella : p Ti informo che se non fai la comunione (alcuni lo chiamano sciopero del sacramento) a messa è come se non ci vai perchè "salti" l'unica cosa per cui dovresti essere lì. Ad ogni modo io ci vado perchè sono da una decina d'anni nel coro della parrocchia: diciamo più che altro che vado in chiesa per cantare, non per sentire brani del vangelo che conosco a memoria o riflessioni che ho già sentito fare un miliardo di volte. E non per prendere la comunione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wolf Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 ''con gli omosessuali e' necessario usare delicatezza e misericordia'' fantastico, come con i bambini deficienti Posto che personalmente la vedo come Mic, comunque mi viene un dubbio: nel senso che non capisco se Mosignor Scalizzi distingua tra omosessualità "dichiarata" ed omosessualità "praticata", o parli di "omosessualità dichiarata e praticata"..io ho sempre saputo (magari erroneamente, ma è una "versione" che ho sentito in più occasioni, anche da parte di ministri del culto), che il peccato non è "essere" omosessuali, quanto "praticare" l'omosessualità. Una persona (sto parlando in via puramente ipotetica) può essere un omosessuale dichiarato, ma per ragioni sue aver scelto "di non praticare": in questo caso rientrerebbe "nei canoni" della comunione, giusto? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 per ragioni sue aver scelto "di non praticare" Wolf, mi hai fatto rizzare i peli come ai gatti. Ci sono due cose che mi terrorizzano: le operazioni chirurgiche e il voto di castità. Mic, ti fai comunque vedere nell'ovile. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wolf Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 per ragioni sue aver scelto "di non praticare" Wolf, mi hai fatto rizzare i peli come ai gatti. Ci sono due cose che mi terrorizzano: le operazioni chirurgiche e il voto di castità. eheheh non mi ricordo chi era che disse "di tutte le perversioni, certamente la più aberrante è la castità" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Diabolik Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 ''con gli omosessuali e' necessario usare delicatezza e misericordia'' fantastico, come con i bambini deficienti Posto che personalmente la vedo come Mic, comunque mi viene un dubbio: nel senso che non capisco se Mosignor Scalizzi distingua tra omosessualità "dichiarata" ed omosessualità "praticata", o parli di "omosessualità dichiarata e praticata"..io ho sempre saputo (magari erroneamente, ma è una "versione" che ho sentito in più occasioni, anche da parte di ministri del culto), che il peccato non è "essere" omosessuali, quanto "praticare" l'omosessualità. Una persona (sto parlando in via puramente ipotetica) può essere un omosessuale dichiarato, ma per ragioni sue aver scelto "di non praticare": in questo caso rientrerebbe "nei canoni" della comunione, giusto? giustissimo..non è tanto l'essere omosessuale ma il fatto di praticare con qualcuno dello stesso sesso... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Loup-garou Posted February 5, 2010 Share Posted February 5, 2010 Benissimo, spero che tutti i preti inizino a fare come l'emerito vescovo. Così forse un po' di gente inizia ad aprire gli occhi sulla dottrina della Chiesa. Compresi i sostenitori del "cattolicesimo e omosessualità non si ecludono a vicenda". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
coeranos Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 lupo-mannaro ha detto esattamente ciò che penso, ci aggiungo un commento personale che è l'anagramma del cognome del monsignor scatizzi (cit. diginex) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 Vi sbagliate, però. La Chiesa non solo non accetta l'atto, ma nemmeno la pubblica dichiarazione. Tant'è vero che un gay dichiarato non può entrare in Seminario, neppure col voto di castità. Per loro sarebbe come dire: "Sono un ladro che non ruba". Se non rubi, ovviamente non sei un ladro. Se non hai rapporti coi maschi, non sei omosessuale; l'idea che esista una "identità sessuale" scompagina la loro dottrina. Una persona che non rubi, ma abbia la tendenza a rubare COMUNQUE si vergogna di quella tentazione, no? Allo stesso modo l'omosessuale cattolico casto si vergognerebbe di definirsi omosessuale. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 Verissimo, difatti questo signore che ha tutta l'aria di uno che trae estrema soddisfazione dalla propria vita, ha detto: dico che la pratica conclamata della omosessualità è un peccato gravissimo, costituisce uno scandalo e bisogna negare la comunione a tutti coloro che la professino, e colui il quale addirittura ne fa vanto, si mette fuori della comunione della Chiesa e non merita questo sacramento. Fanno in tempo a pentirsi da questo orribile difetto. Lo ribadisco: all’omosessuale praticante e conclamato non va amministrata mai la comunione, quando si presenta davanti, il ministro abbia il coraggio di tirare avanti. Se volete diventare suoi fans, si chiama Monsignor Giacomo Babini. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sweet Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 Alla buon'ora, così forse tutti i gay cattolici si cominceranno a rendere conto che NON SONO I BENVENUTI. (non che finora non ci fossero segni eh... ma si ostinano a non vederli!...) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
coeranos Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 freak, hai sbagliato monsignore! babini è quello della precedente affermazione contro i gay apparsa nello stesso sito. questa volta si tratta del monsignor scatizzi che faccia... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ziguli Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 vi prego certe facce non le mettete, oppure avvisate post prima che le vorreste mettere :-S Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 Intervengo in qualità di Toscano...intanto Scatizzi non è nuovo a polemiche contro i gay, già in passato ritenuti responsabili di veicolare la crisi della virilità maschile ( 2005 ) Cioè disse proprio una cosa del genere...e più recentemente il Vescovo di Grosseto aveva invece deprecato in Vendola il cattivo modello di un uomo pubblico-politico "dichiarato". E qui mi aggancio al discorso di Isher e lo dico chiaramente e senza intenti polemici a fedeli e non fedeli, ma perchè si capisca il salto di qualità. Non c'è nessun fondamento logico o teologico che possa consentire di distinguere l'omosessuale dichiarato e/o l'omosessuale involontariamente dichiarato ( e quindi direi sicuramente irresponsabile ) in quanto "ostentato" dall'omosessuale velato e riterrei invisibile in quanto virile ( suppongo ostentazione= effeminato nella loro testa ) Questi sono criteri strettamente politici e palesemente discriminatori, oserei dire pure poco eleganti, che alludono all'idea del "contagio" alla "corruzione" dei modelli educativi e degli ambienti ecclesiatici di base. Se non capite questo chiaro segnale che i vertici diocesani toscani stanno comunicando, non capite il senso della presa di posizione. In passato lo sbarramento era posto fra il gay della parrocchietta, tollerato in ruoli di contorno e invece chi per poter entrare in contatto con Monsignore, sapeva benissimo che il presupposto minimo era essere sposato. Non posso dire di più per ragioni di riservatezza...ma il senso è chiaro. Al gay della parrocchietta invece si proponeva di contenere l'affermazione della propria omosessualità nel segreto del confessionale, niente si diceva sull'ostentazione. Inoltre la regola del segreto era poco applicata, c'era una certa tolleranza ( bisognava non fare scandalo, essere discreti...non fare casino ) Il segreto del confessionale è da sempre il sistema di controllo inclusivo usato dalla chiesa dai tempi della Riforma, ed è gestito, demandato, al ruolo personale fra fedele e confessore, che è l'unica cosa che sfugge al Principio Gerarchico. Quello che è chiaro è che la chiesa sta alzando il livello dello scontro politico lo fa anche a livello europeo e internazionale noi Italiani paghiamo per tutti insieme ai polacchi e pochi altri. All'alzarsi del livello dello scontro, cala sulla base una saracinesca discriminatoria o una richiesta di chiusura netta. Personalmente io non mi sento di esprimermi sul senso di frequentare la messa senza poter partecipare ai sacramenti, perchè sono ateo. Però non dite che non cambia nulla...perchè il segnale al confessore è chiaro e c'è. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 freak, hai sbagliato monsignore! Nono. Lo so che questa discussione è su Scatizzi, ma a sostegno delle argomentazioni di Almadel ho portato le vecchie sparate del Babini. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 In sostanza, dice Hinzelmann, questa è una comunicazione di servizio non ai gay ma ai parroci e ai preti che devono confessare affinché la vita ai gay credenti sia resa sempre più difficile ed essi si decidano a diventare non-gay credenti. Ed è anche una comunicazione di servizio ai fedeli eterosessuali i quali devono manifestare misericordia per persone la cui sola assunzione di sé implica che siano disordinate moralmente: devono cioè, detto in soldoni, abituarsi a considerare gli omosessuali come persone che hanno, in ultima analisi, torto. La dichiarazione di guerra è partita credo ormai 4 o 5 anni fa, era fine agosto/settembre, quando Ratzinger promulgò un editto relativo alla formazione del futuro prete il quale, se manifesta la minima tendenza omosessuale, e anche solo interesse per la cultura o pubblicazioni gay - è scritto proprio così -, non può essere ordinato sacerdote. Anche qui siamo totalmente al di fuori dei fondamenti biblici, dottrinali, ma nell'ambito di vera e propria politica, e la politica è quella di formare un operatore religioso, attivo nella società, non tollerante, anche nel senso della passata tolleranza cattolica "all'italiana", ma proprio intollerante, e ferocemente omofobo. La cosa, direi, ha un certo rilievo per tutti. Lo scrissi in una mailing list gay piuttosto importante dove fui violentemente zittito perché allora nello Stato maggiore glbt italiano di sinistra si coltivava l'assurda speranza che con Prodi passassero i Pacs e allora bisognava stare zitti e non provocare la chiesa. Ecco come va a finire a "non provocare" la chiesa. L'altra obiezione che mi fu rivolta è che i gay non si devono ingerire nelle cose della chiesa, e nemmeno dei gay credenti, che, questo il sottinteso, sono colpevoli del loro male e dunque piangano se stessi - obiezioni entrambe molto miopi se non altro perché questa è una guerra e un fatto politico che riguarda tutti e tutta la società. Cosa debba fare un gay credente non spetta a me dirlo anche perché tutto ciò investe non solo il rapporto tra omosessualità e appartenenza a una chiesa (cosa molto facile a risolversi) ma il rapporto tra essere gay e avere fede. Però consiglio a chi si trova in questa condizione una lettura molto attenta e molto meditata dell'Epistola sulla tolleranza di Locke dove secondo me ci sono tutte le risposte o almeno moltissimi strumenti per elaborarle. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 Locke? Intendi la sua argomentazione sul perché i Cattolici NON possano essere tollerati? A me pare che il gay credente abbia la classica religione fai-da-te e che sia poco interessato alla dottrina cattolica sulla sessualità. Visto che la "religione fai-da-te" è il principale nemico di Ratzinger (quel relativismo riguardo a un Dio Buonista che ama tutti coloro che si sentono a posto con la coscienza) l'unica formula per farsi valere è la scomunica. Dall'altra parte il "gay ateo" o si elegge a balia dei gay credenti o tace per convenienza politica o trae spunto per la blasfemìa o dice "è il vostro brodo". A questo punto vorrei sapere dai gay cattolici quale di questi atteggiamenti preferiscono. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 Tutti i cattolici sono mediamente cattolici della domenica, e hanno problemi con la dottrina sulla sessualità. Se vogliamo mi potrei trovare meglio io, sposando una cattolica devota e "fredda", con cui fare un paio di figli, di un eterosessuale...la differenza a parte la possibilità di entrare nelle "grazie" di qualcuno entro i 20 anni ed ottenere magari un lavoro, è quando vado a confessare dopo le mie scappatelle omosex. Non ci vado? Non esisto. Non dico di essere gay e non lo rivendico, non sembro gay, non partecipo ai sacramenti...perchè un Vescovo dovrebbe scomodarsi a rilasciare dichiarazioni su di me? Giustamente mi ignora. Se il problema è politico e lo è, è così. Se poi tacciono pure i gay non credenti è la situazione ideale per Mons. Scatizzi Non capisco perchè i gay italiani nutrano l'illusione che la chiesa quando parla di omosessualità si rivolga sempre a loro, noi siamo le vittime non gli interlocutori. Quindi dobbiamo valutare l'effetto che certe dichiarazioni hanno sulla comunità ecclesiastica eterosessuale e sulla pubblica opinione eterosessuale. Il capitolo gay credenti, per me è in secondo piano rispetto a questa situazione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 Locke? Intendi la sua argomentazione sul perché i Cattolici NON possano essere tollerati? Locke non dice certo questo, Almadel. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kuppolotto Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 Monsignor Simone Sticazzi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted February 6, 2010 Share Posted February 6, 2010 Comunque, questi monsignori hanno la faccia di due grandi morti di cazzo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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