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Com’è la vostra famiglia?

Per chi ha avuto esperienze negative ad es. problemi economici, padre alcolizzato, incomunicabilità tra genitori e figli, divorzio dei genitori, incomprensione e odio ecc. il tutto sommato all’omosessualità e alla scoperta di voi stessi e tutto quello che ne deriva.

Come siete riusciti a crescere indipendentemente con i vostri valori, senza sentirvi inferiori e inadeguati, e senza aiuto?

Vorreste avere una famiglia vostra dopo un’esperienza negativa, ma in ambito omosessuale tutto è più complicato?

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/13048-riflessioni-sulla-famiglia/
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beh.. io sono sempre cresciuto con l'idea che la mia famiglia fosse la famiglia perfetta... quella che tutti vorrebbero avere... mia madre ucciderebbe per chiunque di noi... mio padre (nonostante abbia i suoi difetti dovuti all'età) è un padre come pochi: orgoglioso certo, ma non ha paura di mostrare i propri sentimenti... eppure non posso che "incolpare" lui per la mia omosessualità... quand'ero piccolo, mio padre e l'alcool erano grandissimi amici... aveva uno sportello "solo suo" in cui teneva diverse bottiglie... e almeno una a sera finiva... io ero molto piccolo (avevo 4 anni) eppure certe immagini, non mi lasciano... ricordo quando picchiava selvaggiamente i miei fratelli e mia madre chiudeva me e mia sorella dentro l'armadio per non farci assistere... ricordo che mi terrorizzava stare nella stessa camera con lui... mi sgridava anche quando non avevo fatto niente... e io piangevo perchè mi sentivo inutile... ricordo una scena che credo nessuno avrebbe voluto vedere... i miei fratelli erano usciti con degli amici (preferivano scappare piuttosto che essere costretti a stare in casa con lui)... mio padre gli fece le solite raccomandazioni:"alle sette in punto voglio che siate a casa!"... ma sia lui che i miei fratelli sapevano che non sarebbe stato così (loro avevano il brutto vizio di sfidarlo)... infatti, tornarono in ritardo... la scena fu orribile: mio padre sollevo i miei due fratelli e li spinse contro il muro come se fossero due formiche... non dimenticherò mai le urla... mai... e questa volta non c'era mia madre a chiudermi nell'armadio.... non potevo fare altro che guardare e urlare... e credo che in parte, il mio non voler essere come lui, mi abbia portato ad identificarmi in mia madre... e di conseguenza a diventare omosessuale... successero tante altre cose (mia sorella più grande venne sbattuta fuori di casa da lui... e mia madre "rischiò" di lasciarlo) ma se oggi lo vedeste è un'altra persona... non beve da almeno 15 anni e finalmente è uscito il padre che ho sempre desiderato... nonostante ciò... quando andavo alle medie il "mostro" decise di riapparire... i miei genitori erano in crisi e rischiavano di divorziare... credevo di essere tornato indietro nel tempo: minacce e urla si impadronirono di nuovo della famiglia... e io stavo male... lo odiavo (nonostante questa volta la colpa fosse di mia madre)... avevo paura che ricominciasse a bere... e che tutto si ripetesse... per fortuna tutto si aggiustò (dopo diversi mesi)... e adesso va tutto bene... lui ora sembra un'altra persona e non c'è paragone con l'uomo che era prima... ma non posso fare altro che incolparlo per come sono... anche se so che alla fine, la colpa non è sua...

tutta questa situazione ha come creato un muro tra me e lui... andiamo d'accordo, ci abbracciamo e ci parliamo tranquillamente... ma in fondo una ferita è rimasta... ho sempre paura di fare qualcosa di sbagliato... che possa portarlo a "svegliarsi"...

 

detto ciò... a me piacerebbe avere una famiglia mia (se mai fosse possibile)... però non ne sono ancora sicuro... non so se sono adatto a fare il genitore.. sono troppo permissivo e non mi arrabbio mai  :pausa:

Paolo l'omosessualità non è una colpa, quindi non puoi

incolpare nessuno per la tua omosessualità... :pausa:

 

Potrai rimproverare a tuo padre le tue difficoltà ad

esprimere la rabbia o l'eccesso di remissività, ma non

certo l'omosessualità in quanto tale.

beh... Hinzelmann non posso che darti ragione... anche io sono dell'opinione che l'omosessualità non sia dettata da cause esterne... però ogni tanto penso che se le cose fossero andate in modo diverso, forse ora non starei qui a scrivere... non sto dicendo che la mia omosessualità è un peso oppure "sono omosessuale Oddio che disgrazia vivrò nella sofferenza eterna"... però capita sempre di domandarsi "chissà cosa sarebbe successo se..."

alla fine non si sa perchè una persona sia omosessuale (oltre qualche supposizione, non si ha niente!)... e ognuno cerca le proprie motivazioni...  io ho sempre trovato le mie... ma credimi che dal profondo del mio cuore so che sono sbagliate... ma la mia voglia di capire perchè si è così, mi porta a credere che in realtà non lo siano... so che è un discorso un poco contorto... ma credimi non so come spiegarmi....

Da cosa nasce questa "voglia" di trovare una spiegazione alla tua omosessualità

e di poterne incolpare tuo padre, se non dal senso di colpa che provi ancora

per il fatto di esserlo? Erano figli di tuo padre pure i tuoi fratelli, ma loro sono

etero no? E però significativamente i tuoi fratelli lo "sfidavano"...solo che lo

facevano perchè erano più grandi, tu a 4 anni per forza di cose eri indifeso

non potevi che guardare o essere infilato nell'armadio con la sorellina.

Da cosa nasce questa "voglia" di trovare una spiegazione alla tua omosessualità

e di poterne incolpare tuo padre, se non dal senso di colpa che provi ancora

per il fatto di esserlo?

beh.. credimi Hinzelmann... io non mi sento in colpa per essere omosessuale (non l'ho scelto io)... almeno non a livello conscio... sono fiero di ciò che sono: se devo guardare un ragazzo lo guardo senza problemi, parlo della mia omosessualità liberamente e sto cercando qualche associazione gay per poter allargare le mie conoscenze... sono tutte cose che non farei se mi sentissi in colpa... perchè cercherei di reprimermi e di fingere di non esserlo per poter apparire quanto più "normale" possibile e alleviare il senso di colpa.... ho già attraversato questo periodo.... la "voglia" di capire c'è... e questo non te lo nego... a chi non piacerebbe sapere perchè si è gay?? ma non avendo altri "indizi" su cui basarmi, mi sono sempre convinto di questa cosa e solo ora capisco che l'ho pensato erroneamente.... attenzione però... io non ho mai condannato mio padre... non mi permetterei mai... è una persona splendida e ha sbagliato come qualunque essere umano..

comunque su una cosa hai ragione Hinzelmann... forse a mio padre posso solo rimproverare il fatto che oggi non riesco ad esprimere la mia rabbia... ma alla fine se sono gay... non è colpa di nessuno (sempre che di colpa si tratti)... ne sono fiero e non me ne vergogno e questa è l'unica cosa importante...  :asd:

 

grazie per l'interessamento :pausa:

Paolo qui ti contraddici un po'.. Dici di non dare colpa a nessuno ma poi pensi che la colpa sia di qualcuno ma non lo sai e non lo puoi sapere.

Conosco un ragazzo gay e il fratello più piccolo è sposato e non lo è.

Conosco un ragazzo gay che ha scoperto che lo è anche il fratello.

Conosco un ragazzo che non ha avuto alcun tipo di casino in famiglia eppure è gay.

ecc ecc

Ci sono un sacco di situazioni diverse, allora dovrei pensare che per ognuno c'è una causa diversa? Ne dubito!

 

Io personalmente ho un padre molto bravo e premuroso. Ma non è un buon marito. Questo non mi fa pensare che sia stata colpa sua della mia omosessualità, anche perché fin da piccolo ho avuto i primi sentori di essere gay. Già alle elementari mi piaceva che un compagno di classe poggiasse il suo capo sulla mia pancia e gli carezzavo i capelli, gia in prima media mi piaceva guardare il mio istruttore di basket ecc ecc fino a capire che tutti questi tasselli erano la prova che fossi gay.

Mio padre ha tradito mia madre, ma questo sono venuto a scoprirlo solo alle superiori, allora tutti quei sentori che avevo avuto prima? dovevo averli avuti solo dopo, e non prima della scoperta dello scandalo. non so  se mi sono spiegato

famiglia disastrata anche io, prendete una sedia comoda che ci vorrà un po'

io ho avuto una "madre padrona", giusto per fare il diverso dal solito pure qui

 

ho rimosso in qualche modo buona parte della mia infanzia, vedo soltanto degli spezzoni come ad esempio mia madre che mi puniva, che mi tirava ciabatte addosso, che mi picchiava con la scopa, che mi chiudeva in cantina (nemmeno ricordo che cosa facessi per meritarmelo)

mio padre tornava a casa alle otto e spesso litigavano, ma non credo che la abbia mai picchiata

ho saputo che mia madre ha anche avuto una relazione con un uomo di cui io non ricordo praticamente nulla, avevo circa 4 o 5 anni, ma comunque non mi va di chiedere perché con padre ci sono dei tabù da non toccare mai

 

nel 2000 mia madre iniziò a fare il giro degli ospedali psichiatrici di mezza italia per arrivare ad undici ricoveri nel 2006, soffriva di una sindrome bipolare (scusate ma non so bene il nome tecnico, comunque bipolare nel nome c'era, forse era disturbo bipolare, non so bene)

 

da piccolo sono scappato numerose volte di casa, mio padre mi veniva a cercare sempre per le colline dove abitiamo

 

non vedo quella donna (che non chiamo più nemmeno mamma) nè la sua famiglia da un anno e mezzo, la causa di separazione è stata di due anni fa e ora non ci scambiamo neanche gli auguri a natale

ho anche girato per un po' di tempo con un sasso in tasca, progettando un eventuale omicidio in caso la avessi rivista. a oggi sono incensurato

 

mio padre ha sofferto molto a causa della separazione, è rimasto un cristiano fervente ma ad esempio non se la sente nemmeno di andare a fare la comunione in chiesa, nonostante non salti una messa praticamente da quando è nato

nonostante sia capitato (anche spesso in realtà) che da piccolo mi picchiasse, so che mi vuole bene e ogni cosa che ha fatto è per farmi diventare un adulto con sani valori

con lui ci sono alcuni discorsi da evitare, tra cui ovviamente l'omosessualità cui è incredibilmente contrario

più in generale lui è contrario a qualsiasi cosa non sia nella sua idea di "normale", in certi suoi atteggiamenti è quasi folle, per esempio vuole sempre l'ordine assoluto di tutto (camera mia è una zona franca in questo, per lo meno), ma intendo DAVVERO assoluto, va a sistemare i centrotavola in modo che siano sempre al centro del tavolo, va a mettere le biro bic tutte con il cappuccio all'insù nei portapenne, va a controllare che le foto che ha appeso nelle cornici non siano storte... è molto metodico e pensa sempre cosa direbbe di lui la gente

 

ho una sorella cui ho sempre voluto bene, nonostante nelle medie io abbia avuto atteggiamenti violenti su di lei più di una volta, di cui sono estremamente pentito

ho visto per un paio di anni una psicologa che mi ha aiutato moltissimo e ora ho un ottimo rapporto con mia sorella

lei però è più di un anno che mangia sempre meno, un suo pasto è circa un contorno mio, pratica aikido con me 3 sere a settimana e la cosa non è che la possa aiutare, non riesco a convincerla a mangiare in nessun modo

le sono stati prescritti degli integratori ma un paio di volte è stata vista a svuotarli in bagno

 

sono molto legato anche a mia nonna (paterna), ha sofferto tanto nella sua vita e piange spesso e mi tocca sempre consolarla. mio nonno è morto 4 anni fa e anche io ne ho sofferto, ma ovviamente lei di più

 

ora io sto bene, convivo sufficientemente con l'intera situazione, merito forse anche di alcuni miei amici con cui fumiamo erba una volta o due a settimana dall'inizio della scuola quest'anno

 

le uniche mie preoccupazioni sono rivolte a mio padre, cui nascono alcune cose per non da dargli nessun dispiacere, e mia sorella, a farla mangiare di più

io sono diventato forse un po' troppo poco sensibile, scrivere questo post non mi ha provocato nè caldo nè freddo, ne avevo già parlato con altri senza avere la minima reazione emotiva, ma preferisco così rispetto al tagliarmi le vene

 

la mia famiglia non ha minimamente influenzato il mio orientamento sessuale, soprattutto visto che non è successo quando me lo sarei aspettato ma solo negli ultimi tempi

Paolo qui ti contraddici un po'.. Dici di non dare colpa a nessuno ma poi pensi che la colpa sia di qualcuno ma non lo sai e non lo puoi sapere.

ne parlavo con mia sorella pochi minuti fà... e lei mi ha detto le vostre stesse cose... Zigulì la mia contraddizione nasce dal fatto che volevo a tutti i costi trovare un motivo per la mia omosessualità ma alla fine il motivo che io stesso "ho scelto" sapevo non essere vero.... quando non mi accettavo manco a pagarmi (quindi ancora ingenuo e ignorante in materia), tra tutti gli episodi che credevo la causa della mia omosessualità, spuntava sempre mio padre... la psicologa che ho consultato devo dire che non ha distolto il mio pensiero da questa convinzione e piano piano ho cominciato a crederci sempre di più... con il tempo questa convinzione si è affievolita (vedevo il "mio nuovo padre" e dicevo che non era possibile che una persona così meravigliosa avrebbe potuto rendermi omosessuale) e ora che ne parlo con voi e ne ho parlato con mia sorella ho capito che neanche io ci credo (da qui la mia contraddizione)... il mio comportamento era dettato dal voler a tutti i costi una spiegazione... e la vorrei tutt'ora (come ho detto a Hinzelmann) perchè anche se sono sereno, comunque mi piacerebbe sapere perchè succeda questa cosa... ma ho capito che cercavo nel posto sbagliato...

@antoine

Mamma mia, che storiaccia! Beh l'unica cosa che si può dire è

che non c'è verso che nè tu, nè tua sorella possiate sentirvi

inadeguati come persone, rispetto a dei genitori del genere.

Appoggiatevi anzi l'uno all'altra più che potete e se necessario

fate ricorso a supporti psicologici. Fatevi aiutare da chi può

veramente aiutarvi.

@ antoine: perdona la mia insensibilità ma non mi ero reso conto che avevi postato...  :pausa:

 

la tua storia mi ha commosso... soprattutto perchè la figura materna per un ragazzo è una cosa fondamente.. e nel tuo caso ti è venuta a mancare (e i pochi momenti che l'avevi accanto, non sono stati dei migliori)... quoto Hinzelmann che ti dice di sosterti a vicenda con tua sorella... per il resto spero che per il futuro la vita abbia cose migliori in serbo per te!! ti mando un abbraccio!!  :asd:

grazie ragazzi della comprensione, ma sto a posto, tranquilli  :pausa:

@paolo: pure la tua non è che sia tanto bella, il padre che pesta i figli a sangue è una scena che non deve essere tollerata, leggere la tua storia mi ha fatto sentire in mezzo a un film horror, una cosa quasi alla Jason Voorhees, sono quasi stupito del fatto che tu non sia cresciuto paranoico o schizofrenico

Mio padre è morto 5 anni fa ma lo adoravo.

mia madre...abbiamo un rapporto sincero ma burrascoso. a volte mi fa domande entusiasta del mio attivismo, a volte sembra omotrasfoba

mio fratello 18enne lo sento poco

 

io vivo a 1500 km dalla mia famiglia comunque

  • 2 weeks later...

Non è la prima volta che parlo della mia famiglia sul forum ma sento ancora il bisogno di condividere quella che è la mia situazione.

 

La mia famiglia è composta dai miei genitori, mia sorella, mio fratello ed io.

Mia sorella è sposata da 5 anni, ha un figlio, ed è una persona bellissima;

io ho un rapporto meraviglioso con lei anche se spesso ci scontriamo perchè

reputa le mie idee troppo "progressiste".

 

Mio fratello è una persona piuttosto tranquilla, parliamo di tutto e spesso

ci divertiamo a prenderci in giro. Anche lui è sposato, ormai da 3 anni, ma non ha nessuna

intenzione di avere figli.

 

I miei genitori purtroppo sono molto all'antica, sono omofobi e su certe idee

si pongono in maniera del tutto irremovibile: secondo loro l'omosessualità è un peccato,

la reputano una malattia e in certi casi se ne escono con delle frasi molto pesanti.

Spesso mi sono scontrato con loro e ho cercato di fargli capire che gli omosessuali

sono persone normalissime. Purtroppo non vogliono sentire ragioni

e da quando gli ho fatto capire che io sarei gay loro si sono chiusi ancora

di più nelle loro idee malsane.

Sono quasi arrivato alla conclusione che non mi accetteranno mai e che

probabilmente non potrò mai condividere la mia vita con loro.

 

Ho provato anche a chiedere aiuto ai miei fratelli: essi mi hanno consigliato di non

dire nulla e di andarmene di casa quanto prima.

 

Io credo abbastanza nel concetto di famiglia e nonostante i miei

si comportino molto male con me vorrei costruirmene una anche io un domani.

 

Grazie a Dio sono circondato da persone molto aperte di mente, in primis i miei fratelli

ma soprattutto i miei amici, e se ora mi accetto perfettamente è soltanto per merito loro.

Beh...ma puoi costruirtela magari nel senso di Ozpetek di famiglia

allargata d'elezione o degli affetti : i tuoi fratelli + il tuo compagno

magari ti fai "adottare" dai suoi genitori o dai suoi parenti friendly.

Aggiungici un paio di ami-checche ( che fanno allegria ) e un ami-nemico

per metterci un po' di pepe... :)

HaNKy87PaNKY

Non ho capito se dobbiamo rispondere solo se abbiamo problemi in famiglia, ma rispondo comunque.

Io ho sempre avuto una famiglia felice, disponibile e brava. Mi hanno educato bene e mi hanno quasi sempre fatto fare quello che volevo, nei limiti del possiibile e senza sconfinare nei bambini viziati e stronzi.

Ho avuto qualche problema durante i 14-15 anni, chiaramente legati alla questione omosessualità.. C'era un clima di sospetto e di tensione a causa di certi amici di chat che avevo portato a casa e la cosa non era piaciuta a nessuno. Fino a quel momento avevo uno splendido rapporto con tutti, un po' meno con mio fratello perché, avendo lui 10 anni in più e interessi completamente diversi, non ci siamo quasi mai capiti completamente. Mia madre che per me era tutto si rivelò una delusione per l'atteggiamento chiuso e squallido che aveva avuto.. Spiava i miei diari e i miei quaderni, cercava i miei segreti, mi controllava il cellulare e l'avevo trovata a dare fuoco  :) al diario in cui avevo descritto un rapporto sessuale avuto con un mio coetaneo. Da quel momento ho iniziato ad odiarla profondamente, era un odio pieno di cattiveria sia verso di lei che verso me stesso, che mi ero illuso che lei fosse open-minded.. Avevo pure finto di avere una ragazza per un periodo... Terribile. Questi motivi mi hanno portato alla classica fase di adolescente incompreso in combutta coi genitori (e anche con sorella e fratello, a dire la verità). Non sopportavo nessuno.

Così ho deciso di partire un anno in America a 16-17 anni, ho vinto una borsa di studio e addio a tutti. Ricordo che de giorni prima di partire i miei mi avevano trovato piangere a singhiozzi e si erano commossi pensando che io non volessi partire perché non volevo allontanarmi da loro... In realtà piangevo perché un ragazzo che mi piaceva non voleva mettersi insieme a me (...)  :) Un anno intero senza vederli (solo in foto) e sentendoli "poco" ha reso me molto indipendente e loro molto più docili e mansueti. Al mio ritorno la situazione è cambiata totalmente e il problema delle amicizie poco raccomandabili (=gay) è finito nel dimenticatoio. Ho avuto poi l'occasione di fare coming out con mio fratello, mia madre e mia sorella. Mio padre sa sicuramente tutto ma non ne parliamo... È troppo apprensivo di natura, con una cosa del genere lo diverrebbe ancora di più.

Oggi: conoscono il mio ragazzo e lo amano, idem per i suoceri. Siamo molto uniti tutti e 5 (+ gatto Ambrogio e cani vari), parliamo di qualsiasi cosa... L'unico problema è che ogni volta che trovo a casa li trovo un po' più invecchiati e "rincoglioniti".. Ma dovrò abituarmici!

Diciamo che volevo discutere su come le problematiche in famiglia possano porre un freno allo sviluppo della propria maturità, autostima, autonomia e sviluppo sessuale, che tipo di freno, e come successivamente si riesce a venirne fuori, in che modo e grazie a chi.

L'ho chiesto facendo delle domande e degli esempi.

Poi mi sono reso conto che il topic richiede un riferimento alla psicologia adolescenziale non da poco, e dovevo dare molte più informazioni di partenza.

Fin ora vi siete aperti molto, più di quello che pensavo, e vi ringrazio per questo.

"la mia famiglia, siamo..." (sembra il gioco della cortellesi in NPDV)

 

la mia famiglia siamo io mia sorella più grande e i miei due genitori. nessuno, zii nonne etc, ha avuto problemi a riguardo della mia omosessualità (benché una mia nonna in particolare continui a darmi dello straccione con aria inesorabile se la vado a visitare con i jeans strappati, sui miei ragazzi niente da dire, anzi è ancora in contatto con uno di loro) e personalmente non ho conosciuto un singolo disagio che io ricordi, tranne durante l'adolescenza dove ero solito litigare con tutti, adesso infatti con l'età adulta la cosa è quasi completamente sparita

 

l'anno scorso, quando sono partito per il canada per motivo di studio e poi dopo incredibili peripezie (il mio pallino dei viaggi improvvisati dove ho solo un biglietto in tasca e nient'altro) incontrai una persona e decisi di rimanere, sono rimasti scettici ma hanno compreso. in generale ho dovuto affrontare determinate cose, ho vissuto l'alcolismo, la malattia e sofferenza, ma sono sempre stati lì a ogni ora del giorno e della notte. la lunga separazione credo abbia fatto bene ad entrambe le parti (a me sicuramente) ma nonostante tutto sono contento di quello che ho e ho avuto da loro

Mike in the Breeze

La mia famiglia è composta da mia madre, mio fratello (31), le mie due sorelle (27 e 22) ed io (20).

Ovviamente c'era un elemento in più che adesso non c'è più ma di cui ho bei ricordi.

Il rapporto è molto.. Famiglia nordica - ovvero - io mi faccio i cazzi miei, tu ti fai i tuoi, finchè non mi pesti i piedi va tutto bene.

Con mia madre non litigo da anni ed anni (ci pensa la sorella n°22 a fare le mie veci), con mio fratello vado molto molto d'accordo, ovviamente essendo 2 uomini ci coalizziamo contro le altre 2 donne (madre e sorella n°22).

Sorella n°27 è sposata da.. Boh, non mi ricordo, 3 anni fa? o forse 4. Vive con suo marito in mezzo ai monti e pare felice.

La questione omosessualità non è mai stata affrontata... Sono TROPPI!

Fossi figlio unico l'avrei già fatto, 4 coming out in uno sono da sfinimento  :)

A casa siamo in 4, io, i miei e mia sorella più piccola di 3 anni.

Io sono sempre stata quella "strana", non tanto per i miei, quanto per il resto del parentado: leggevo tantissimo (leggo ancora, ma forse una ragazzina di 4 anni attaccata all'enciclopedia fa più effetto), ho sempre avuto interessi estranei ai loro, i miei amici erano fuori dal giro della scuola, all'università ho studiato cose strane, eccetera.

Non per niente mi stanno tutti cordialmente sulle scatole, tranne un mio zio, il fratello minore di mio padre, con cui ho un rapporto stupendo e che è l'unica persona che prendo in considerazione della famiglia.

 

Ho sempre avuto un grosso spirito d'indipendenza e questo mi ha portato a scontrarmi tantissimo con i miei. Nell'ultimo anno e mezzo abbiamo fatto della terapia familiare, cosa che ha aiutato molto tutti, e adesso riusciamo ad avere rapporti più che decenti.

Mia madre ha avuto molti problemi ad accettare la mia omosessualità. Non penso capirà mai al 100%, però adesso si è messa il cuore in pace, diciamo, e dimostra un po' di curiosità e apertura nei confronti della mia ragazza. Mio padre è uno che parla poco, ma ho saputo per vie traverse che per lui non è mai stato un problema.

 

Con mia sorella ci siamo odiate/ignorate per moltissimo tempo, la terapia ci ha aiutato a iniziare a costruire un rapporto e adesso andiamo abbastanza d'accordo, facciamo cose insieme, eccetera. Per dire, mentre ero in Erasmus 4 anni fa in 6 mesi non credo di averci mai parlato al telefono, adesso che sono via per la metà del tempo ogni tanto mi telefona proprio lei, senza aspettare che lo facciano i miei.

Anche lei però non si sbottona tanto, penso che le farebbe bene fare un po' di psicoterapia, a me ha aiutato molto (intendo terapia da sola, non la familiare).

Siamo io, mia madre Livia, mio padre Salvatore, e le mie sorelle, Elisa e Marta, più grandi di me. Elisa è gay come me, i nostri genitori hanno dovuto digerirne due di pillole!

Mia madre in verità non ha nulla in contrario, e a dire il vero in entrambi i casi è stata lei a capire che siamo gay. Mio padre è una brava persona, semplicemente tace, ma io lo capisco, lui viene da una famiglia di paese del sud, certe cose sono radicate culturalmente, e per lui l'unico figlio maschio gay è stato un brutto colpo! Infatti mi ha consigliato di "toccare il sedere a qualche ragazza", hehe!

L'altra mia sorella pure è molto tollerante su queste cose, non ci vede nulla di strano. Comunque è stata Elisa a parlarmi del famoso locale gay qui a Roma, il Coming Out...in pratica mi spiana la strada, che bello!

Quanto ai miei parenti, non sanno niente, non credo siano molto aperti all'argomento, o comunque è una cosa della famiglia da parte di mio padre il tacere, però ho anche un cugino gay, avrà trent'anni. Quindi, guarda un pò, noi gay andiamo a turbare tradizioni culturali di intere generazioni!!

  • 1 month later...

Riprendo il topic, un po’ per sfogo.

Sono cresciuto con i miei che facevano a botte continuamente

ci fu la separazione, mio padre va a vivere altrove lasciandoci con problemi economici, l'ho sempre odiato sia per quello che era che per quello che non era e non è stato in grado di trasmettermi come padre.

Il periodo più brutto è stato dai 14 ai 21 anni, quando sono stato costretto ad arrangiarmi nei momenti in cui avevo bisogno di un sostegno paterno, passati in piena solitudine perché alcuni eventi scatenati da mio padre mi hanno fatto nascondere per la vergogna, ho provato depressione, insicurezza, angoscia, ignoranza e solitudine, mi ero rassegnato a questo.

Solo con l'università ed i nuovi amici le cose cambiarono radicalmente, grazie a loro mi sono sentito rinato.

Dopo molti anni che non lo vedevo arriva una chiamata di un parente informandomi che mio padre è in letto di ospedale con un tumore e sta morendo.

Vado a trovarlo e lo vedo ridotto a un vegetale, non parla, trema, non riesce a parlare, mi dice qualcosa a fatica ma non riesco a capire cosa.

è morto 5 giorni fa.

Tutto insieme sento riemergere il mio passato, e quanto sono stato male a causa sua.

A volte pensiamo a come farci accettare dai genitori sperando che possano capirci e amarci per quello che siamo, altre volte avviene il contrario, cercare di amare un genitore per quello che è o non è, forse io non l’ho fatto, non riuscivo ad amarlo, voler bene a qualcuno è un bisogno innato prettamente umano, ma ormai è inutile rivangare e puntare il dito contro qualcuno che non c’è più, si va avanti.

Penso, in parte, di capirti...

Martedì ho rivisto in un letto d'ospedale uno dei miei migliori amici, nonchè forse la mia prima "cotta"... ha avuto un incidente molto grave in montagna e ha una lesione spinale... forse non tornerà mai più a poter camminare come prima... sono sensazioni che è difficile descrivere, ci provo via MP.

 

Quanto alla conclusione del tuo post, è vero... a volte la contrapposizione personale, il non saper accettare che il prossimo riponga in noi delle aspettative che non sappiamo o possiamo (cosa molto più importante... non è vero che volere è potere, non in tutti i campi) corrispondere, portano a rapporti freddi, scostanti, superficiali... ma che ci si può fare?!?

Credo non sia mai una buona cosa violentare la propria personalità per soddisfare il prossimo, presto o tardi ne pagheremo a caro prezzo le conseguenze.

E oltretutto, amare una persona uno se lo può "imporre" ?!? Ne dubito fortemente... al massimo ci si può "auto-educare" e sorvolare sui difetti altrui, ma l'amore è un sentimento così complesso che non credo si possa sintetizzare dal nulla quando non ci sono le basi per esso.

 

Un abbraccio

Ti ringrazio Casper, anche per il lunghissimo MP al quale ho risposto.

Ho sintetizzato volutamente il post, senza entrare nei dettagli personali, i contrasti tra mio padre erano di natura prevalentemente economica ed ideologica più che per la mia sessualità.

Per il resto sono fortunato ad avere le persone giuste intorno a me.

Mah io credo, anche se non vuoi entrare nei dettagli, che tu debba distinguere o tenere distinto il "come tuo padre era" dal piano del

" come mio padre si è comportato". E' possibile ed ovviamente non c'è neanche bisogno di entrare nel merito, che una serie di decisioni

prese da tuo padre abbiano provocato in te una reazione di rabbia, vergogna e rifiuto nei suoi confronti.

 

Tuttavia il padre era lui, tu eri solo un adolescente. Era lui, quindi, che da persona adulta avrebbe dovuto trovare il modo di stare vicino

a te e comportarsi da padre, nonostante le sue scelte personali.  La persona che tuo padre era non doveva impedire a tuo padre di

comportarsi come il padre che avrebbe dovuto essere e tu avevi il diritto di desiderare e avere.

 

Trovo molto tenero il fatto che tu abbia sottolineato che le ultime parole che ti ha detto non le hai capite, forse avresti voluto sentirti dire delle parole. Forse però è anche più giusto così.

 

Tu hai un forte desiderio di famiglia ne hai sentito la mancanza e temi che sia più difficile farsi una famiglia da gay.

Proprio perchè il contrasto viene prima della questione della tua sessualità, è a monte e coincide con un forte

desiderio infantile e preadolescenziale di "essere come gli altri".

non penso di avere una brutta famiglia.

L'unico difetto che la guasta probabilmente è l'avere un padre affettuoso,ma tendenzialmente troppo protettivo.

Mio padre è inoltre dalle vedute mooolto strette,non è possibile per lui che abbia un fidanzato figuratevi fidanzata,il tema omosessualità è un peccato per lui.  :rotfl: non ho mai avuto un dialogo,o se l'ho avuto è stato in piccoli momenti della mia vita,ma sta di fatto che lui non lo vuole mai avere,non vuole che ci sia particolarmente confidenza fra noi dal punto di vista intimo. Probabilmente non si troverebbe a suo agio,ma essenzialmente penso che lo faccia per mantenere il suo ruolo di padre autoritario e distaccato.

E' strano però come voglia avere rispetto ma il più delle volte ci nega cose mettendoci i piedi in testa solo perché minorenni.Vi sembrerà stupido,ma ho dovuto rinunciare a far ben due gite all'estero con la scuola,non ho mai preteso nulla dalla mia vita,e non mi ha permesso neanche questo.

Vuole tenerci in una campana di vetro,specialmente me,e non capisce che così facendo non fa che peggiorar la situazione.Finalmente ho capito che devo crescere,non voglio ritrovarmi a 30 anni ancora a casa con i miei incapace di affrontare la vita.E' per questo che mi sto sforzando di far vedere la mia responsabilità in ogni cosa che faccio,a partire dall'aiutare nel bar di famiglia (infatti quest'estate ho intenzione di lavorare lì fino all'inizio della scuola,ora ci lavoro ma solo di domenica).

In breve è un tipo all'antica,che non riesce a smuovere le proprie convinzioni radicate forse per l'età,non riuscendo neanche a capire che molto spesso ci nega la libertà ingiustamente.

Vabbè...scusate il testamento.

Mia madre è una persona eccezionale.E' forte e grintosa,allegra,e autoironica.

E' molto diversa da mio padre,però il più delle volte in molte cose lo sostiene,o meglio,non riesce ad essergli superiore.

Posso parlare tranquillamente qui di tutto tanto :asd: mio padre spesso picchiava mio fratello per ragioni stupide.

Perché si ritirava 10 minuti più tardi del dovuto,o perché gli rispondeva.

Lo picchiava quasi da volerlo mandare in ospedale.

Ora le cose sono cambiate,probabilmente perché lui ora è sempre fuori casa per via del lavoro.

Mia madre qu ha difeso ovviamente mio fratello mettendosi in mezzo,ma vi giuro che non è una bella cosa svegliarsi di colpo alle 2 di notte per le urla di mio fratello contro mio padre. L'ho odiato per questo,specialemente perché non gli ha mai chiesto scusa...

Bene...mia madre è l'unica persona di cui mi possa fidare,con cui ho un bel dialogo :ok:

Con mio fratello...bè lasciamo perdere,il suo carattere è tendenzialmente riservato come il mio dopottutto...non voglio di certo che si venga a sfogare con me e che mi venga a dire della sua vita,ma non abbiamo mai avuto un dialogo,un rapporto confidenziale o meglio intimo,basato sulla fiducia.

Siamo il classico cane e gatto.Spesso lo identifico col carattere di mio padre,spesso ha comportamenti da bambino.spesso anche lui ha la mente tarata -.- tipo tu sei la donna e io non ti aiuto nei servizi di casa.Ha 20 anni e sapete che vi dico? Chi se ne frega di come gestirà la sua vita.

Il guaio di questa famiglia è il non esprimere i propri sentimenti.

Non ho mai visto mio padre chiedermi di come sia andata la scuola,o mio fratello che mi aiutasse a far i compiti.L'unica è mamma che si preoccupa un pò di tutti.

A volte non mi sento compresa per il mio modo di pensare,non soltanto per quanto riguarda la sfera dell'omosessualità.Ma del modo di comportarsi,di vedere le cose.

Dovremmo trovare un punto d'accordo? Mah...sinceramente voglio bene a tutti,ma con mio padre che mi dà della persona anormale se difendo gli omosessuali,e di persona straffotente se mi ribello al non poter uscire qualche giorno in più oltre il sabato d'estate,non voglio avere a che fare.Non cambierà mai mentalità ne sono certa.

Scusate ancora per il testamento xD

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