Frattaglia Posted March 7, 2010 Share Posted March 7, 2010 Non mi pare che ci sia un topic sull'argomento, quindi magari lo apro, sperando che qualcun altro sia interessato. Oltre agli ovvi libri scientifici sulla trans/intersessualità mi interessavano più i romanzi. Nella lista io metterei: - Stone Butch Blues di Leslie Faenberg - Middlesex di Jeffrey Eugenides - Il viaggio di Arnold di Davide Tolu - Invisible Monster (non proprio a tematica, ma ci sono personaggi T) di Chuck Palaniuck Altri? Qualcuno che ha intenzione di parlare a riguardo di qualcuno di questi? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
forget-it Posted March 8, 2010 Share Posted March 8, 2010 Ho amato Invisible monsters per la trama, l'ho odiato per lo stile dello scrittore. Il personaggio T mi ha sempre spaventato incredibilmente, totalmente fuori di testa e di controllo, troppo sottomesso alle pazze "mammine adottive"; il suo essersi in parte pentito del cambiamento mi ha fatto immaginare quanto debba essere difficile iniziare un percorso del genere. Il finale mi è piaciuto Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
RebisRebus Posted March 8, 2010 Share Posted March 8, 2010 bellissimo e utilissimo post. consiglierei tanti libri...ma non sono romanzi ci sarebbe la storia/intervista di Lucy una transessuale ai tempi del fascismo "il mio nome è lucy" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
parole_alate Posted March 8, 2010 Share Posted March 8, 2010 Beh, non so se sia pertinente, dato che il focus è spostato più sul rapporto uomo/donna all'interno della società che sul transgenderismo in sè, però mi pare che almeno da citare ci sia anche "Orlando" di Virginia Woolf... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Frattaglia Posted March 8, 2010 Author Share Posted March 8, 2010 In realtà ho citato Invisible Monsters come un libro non a tematica T proprio perchè (SPOILER) ...uno dei due personaggi T non soffre di disturbo dell'identità di genere. In quanto autolesionista (se non ricordo male era questa la motivazione) decide di assoggettarsi alle tre mammine e quindi di iniziare il percorso di transizione proprio per farsi del male. Tant'è che le manca solo l'operazione finale ai genitali, e se non ricordo male la definisce proprio come il gesto estremo di autolesionismo. Riguardo a Orlando, mi manca. Me lo devo procurare :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted March 8, 2010 Share Posted March 8, 2010 Ho amato Invisible monsters per la trama, l'ho odiato per lo stile dello scrittore. Invisible Monster mi ha dato una sensazione costante di marcata orizzontalità della scrittura. Per orizzontalità intendo mancanza di spessore e di peso delle parole. Anche il mondo circostante è affetto da questa stessa caratteristica. In un certo senso non esiste, di per sé, ma è un effetto del linguaggio, della narrazione, oppure, come verso la fine, un pretesto per giustificarla. Non so se questo possa essere messo in rapporto con l'autolesionismo del personaggio protagonista, nel senso che la negazione giunge a investire il mondo. In ogni caso mi sembrerebbe interessante in romanzi come questo capire che correlazione c'è tra uso del linguaggio, stile, scrittura, e contenuto (mentale, psicologico, affettivo). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
calvin Posted March 12, 2010 Share Posted March 12, 2010 E Myra Breckinridge di Gore Vidal dove vogliamo metterlo? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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