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Cosa pensava Dante dei volgari e delle parlate d'Italia?


Gastida

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Gastida

Dante considerava senza dubbio il romano la parlata più brutta d'Italia, un tristiloquium, un gergo squallido che ben si confà al "popolo fetente" che lo parla. Poi disse che il marchigiano e la parlata di Spoleto erano scherniti da "tutti", così come il milanese e il bergamasco.

Quanto agli abitanti di Aquileia e dell'Istria, diceva che essi non parlavano ma "ruttavano", cioè crudeliter accentuando eructant. Erano aberranti per il Sommo Poeta anche le parlate di Fratta e del Casentino, in Toscana. Anche verso il Sardo Dante aveva una particolare repulsione: a suo dire era un latino parlato dalle scimmie, gramaticam tanquam simie homines imitantes.

I volgari migliori? Per Dante c'era senza dubbio il Siciliano, usato dai grandi poeti alla corte di Federico II di Svevia, però aggiunse che quello parlato dalla gente comune, dalla plebe era troppo lento nella cadenza. Un altro volgare, forse il più bello per Dante era il Bolognese, che prendeva la morbidezza dei suoni dell'imolese e dagli altri volgari emiliani il cicalio, ereditato dai Longobardi.

Il volgare pugliese, invece, era rovinato dalla vicinanza col romano e col marchigiano. Poi prese in giro i Toscani, convinti a torto che il loro fosse il volgare migliore; diceva che i Genovesi avevano una parlata insopportabile, mentre i Romagnoli sembravano tutti effeminati.

I volgari duri da rendere maschi pure le donne per Dante erano invece le parlate e i dialetti del Veneto, il bresciano (oggi è in Lombardia, ma nel Medioevo e nell'età moderna era sotto Venezia), il veronese e il vicentino. Il padovano, il trevigiano e anche il veneziano erano considerati piuttosto sgraziati e tronchi.

E il trentino, il torinese e l'alessandrino? Tutti bruttissimi per l'autore della Divina Commedia, considerati quasi delle lingue straniere.

Fonte: Prof Daniele Michienzi @loquendum

 

Che ne pensate? Aveva ragione Dante?

 

Edited by Gastida
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busdriver

Dante lo considero un pirla,al pari della divina commedia. Se non ricordo male è finita nella stufa a casa mia.

sono contento di aver quasi sempre letto solo lettaratura straniera,fintanto che si poteva. Appunto per essermi tolto dai maroni certi latinismi e certe espressioni così arcaiche da fare schifo ai maiali. Nel caso della letteratura straniera si è comunque passati da un traduttore che ha fatto un goccio di pulizia di certe porcate.

Personalmente mi ricordo certi passaggi che suonavano come "loco moco poco" dal significato almeno inizalmente paragonabile ai tardoccamenti di un ubriaco.

Inoltre certe cose in dialetto rendono molto meglio. Si pensi in banca a un "questa è una rapina nè" con l'accento piemontese....TI RIDONO IN FACCIA!

Per me l'unico dante ammesso è quello nella bottiglia di vetro che si usa in cucina. e l'unica letteratura ammesa è questa

https://it.wikipedia.org/wiki/Verismo

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freedog

che sia stato sommo lo sappiamo.

che ne fosse consapevole e per questo motivo se la tirasse come pochi, pure.

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