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Elezioni presidenziali in USA del 2024


Gastida

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La ex first lady statunitense Michelle Obama ha fatto un discorso prima del comizio della candidata Democratica Kamala Harris a Kalamazoo (o Kamalazoo, come ha detto lei scherzando), in Michigan. Il Michigan è uno dei cosiddetti stati in bilico a queste elezioni statunitensi, uno cioè di quelli in cui la vittoria di una o dell’altro candidato potrebbero dipendere da poche migliaia di voti, e in cui quindi le campagne elettorali dei due candidati sono particolarmente attive con l’avvicinarsi del voto del 5 novembre.

Obama – che come ha ribadito lei stessa odia la politica, ma insieme al marito Barack è da sempre molto partecipe nelle campagne elettorali dei candidati Democratici e molto apprezzata per le sue abilità comunicative – ha dedicato tutta la seconda parte del suo discorso al tema del diritto all’aborto e in generale alla cura e alla tutela della salute femminile, rivolgendosi in particolare agli uomini e mettendoli in guardia sui rischi che l’elezione di Trump comporterebbe per le donne che amano e per la parità di genere. Il suo discorso ha ripreso in parte i temi già sollevati dal marito nel suo primo comizio di due settimane fa in Pennsylvania, quando si era rivolto direttamente agli uomini a cui «semplicemente non piace l’idea di avere una donna come presidente».

https://www.ilpost.it/flashes/discorso-michelle-obama-aborto-michigan/?homepagePosition=10

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Hanno già votato in circa 50 milioni, quasi un terzo del totale degli elettori del 2020, 155 milioni pari al 66% degli aventi diritto, un massimo storico. Stando all’Election Lab dell’Università della Florida, per l’esattezza al 28 ottobre il numero dei votanti ha raggiunto i 47.482.355. Di persona, avvalendosi del voto anticipato in speciali urne negli stati dove è disponibile, le schede depositate sono state 24.298.083.

https://www.ilsole24ore.com/art/elezioni-usa-cinquanta-milioni-americani-hanno-gia-votato-quasi-record-AGvquko

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On 10/28/2024 at 9:45 PM, Gastida said:

Trump rilancia che sarà rieletto porterà avanti il più grande programma di deportazione di immigrati.

L'aveva detto anche Salvini prima delle elezioni del 2018 (per di più riferendosi agli illegali cosa che quindi sarebbe dovuta essere più facile), ma s'è visto quello che (non) ha combinato.

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1 minute ago, Omocrazia said:

L'aveva detto anche Salvini

non so quanto sia valido il paragone trump - salvini. due persone diverse per principio agiscono diversamente.

prima di diventare presidente la prima volta trump promise un muro sul confine col messico contro i migranti e in effetti il muro fu fatto anche se incompleto credo e con delle pecche. a quanto sia servito il muro veramente contro i migranti è un altro discorso naturalmente.

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Parlavo delle loro promesse di "deportazione" degli immigrati una volta ottenuto il governo.  Chiacchiere vuote per Salvini e presumibilmente anche per Trump, visto anche che nel precedente mandato non sembra abbia concluso granché.

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Ti risulta che Trump abbia espulso se non tutti almeno una parte notevole di immigrati (irregolari) durante i quattro anni del suo mandato? Un mio amico è in California da sette anni (con visto per lavoro regolare) e mi dice che per numero di lavoratori immigrati irregolari e quindi in nero la California può dare lezioni al nostro meridione (lui è pugliese). Aprire la bocca per ventilare l'ugola è facile. Mantenere le promesse fatte è tutta un'altra faccenda.

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Arriveremo al divieto di dire bugie da parte dei politici. Mettiamolo per legge, se dicono bugie, non possono più essere eletti, mettiamolo però in Costituzione.

 

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Il tema dell’immigrazione rimane fondamentale in tutto il Paese.

Durante l’amministrazione Biden hanno attraversato il confine 6,5 milioni di persone, il 2023 è stato un anno da record. Proprio in Arizona, alle urne, oltre al presidente, gli elettori dovranno scegliere se approvare o no la “Proposition 314”, combattuta dagli attivisti, che renderebbe un crimine statale la permanenza nello stato per chiunque non abbia i documenti.

Se in passato l’immigrazione era una questione che spesso veniva affrontata a livello bipartisan, negli ultimi dieci anni è considerata una minaccia all’esistenza stessa degli Stati Uniti. Un po’ per il cambio in sé del tipo di arrivi (non più i messicani in cerca di lavoro, ma famiglie intere dal Centro America in cerca di asilo) e soprattutto per l’ascesa di Donald Trump in politica, la retorica è strettamente collegata alla sicurezza nazionale.

L’ex presidente repubblicano fin dall’inizio del primo mandato aveva puntato su un approccio estremamente punitivo, ora se verrà rieletto promette di alzare il tiro. In ogni comizio quest’anno ha attaccato la politica fallimentare dell’amministrazione Biden e quindi anche di Harris, a cui era stato affidato proprio il dossier immigrazione. Ha accusato i democratici, senza curarsi di offrire dati e prove, di aver permesso “l’invasione di criminali”, come chiama appunto i migranti, colpevoli – dice – di portare delinquenza e droga, soprattutto fentanyl, che ogni giorno uccide migliaia di persone. Per questo il suo piano – difficilmente attuabile – prevede la più «grande deportazione di massa della storia», più muri e più finanziamenti alla polizia di frontiera. Posizioni fortissime che nel tempo sono riuscite a permeare l’approccio degli Usa a questo tema. Anche la vicepresidente Kamala Harris durante la campagna elettorale ha dovuto inasprire le sue posizioni sulla sicurezza al confine, per cercare di lasciarsi alle spalle la crisi migratoria registrata dalla sua amministrazione. Il suo rimane però un approccio più umanitario, a sostegno di una riforma che allarghi le vie dell’immigrazione legale, necessaria al benessere e all’economia degli Stati Uniti. Al di là di quello che afferma Trump, accusato anzi di pensare solo al suo tornaconto, quando, per far rimanere la situazione nel caos, ha fatto cadere una proposta di legge al Congresso appoggiata da entrambi i partiti.

https://www.google.com/amp/s/www.ilmessaggero.it/AMP/elezioni_usa/muro_trump_arizona_elezioni_usa-8444121.html

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1 hour ago, Gastida said:

Un po’ per il cambio in sé del tipo di arrivi (non più i messicani in cerca di lavoro, ma famiglie intere dal Centro America in cerca di asilo) e soprattutto per l’ascesa di Donald Trump in politica, la retorica è strettamente collegata alla sicurezza nazionale.

mi chiedo come mai praticamente in tutte le nazioni democratiche è sempre la destra a promuovere una politica contro i migranti. forse perché i migranti alla fine per lo stato sono un costo finanziario e la destra vuole uno stato con poche spese per avere così anche imposte basse o è un puro calcolo politico l'aizzare la gente contro gli stranieri per guadagnare voti ?

@Almadel

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busdriver
2 hours ago, marco7 said:

è sempre la destra

probabilmente perchè la sinistra cerca negli immigrati un serbatoio di voti

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