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Il valore e il senso dell'amicizia


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Che cos'è l'amicizia?

 

Dico sul serio: si crede di saperlo, ma non so se sia così vero. Per questo vorrei delle definizioni, le vostre,

corrispondenti non tanto alla definizione semantica di un sostantivo astratto,

ma a quello che è il valore dell'amicizia, il senso e i prodotti dell'amicizia, la funzione dell'amicizia, nella vita.

 

Per me la specificità dell'amicizia  tra tutti i sentimenti è data da alcune caratteristiche.

 

La prima è il valore della comunicazione, dello scambio verbale, introspettivo, culturale. Anche tra amanti ci può essere, ma,

se c'è, non è il solo (ci sono anche il sesso e l'amore=passione), mentre nell'amicizia è il solo, e questo le dà uno statuto speciale.

 

La seconda è che essa è l'unico sentimento che abbia una portata in qualche modo etica. Che quindi promuove, in qualche

misura, il bene, o almeno non può esistere in uno scenario di bassezze, colpi bassi, insincerità. I rapporti con i familiari sono

«di sangue» e quindi possono restare in vita, in una misura variabile per ciascuno, anche di fronte a una persona inadeguata

o violenta, di fronte a limiti e delusioni di vario tipo. Anche il rapporto amoroso è un rapporto più spregiudicatamente forte, che

con il sesso e la complicità tra amanti ricuce o risolve vari problemi. L'amicizia è un po' più esigente (forse anche perché è più

disarmata).

 

Cosa chiedo io all'amicizia? Innanzitutto assoluta sincerità, saper chiedere scusa, e vero rispetto: un rispetto che è attenzione,

non una certa noncuranza. Poi certamente aiuto, solidarietà, ascolto reciproco. Ma anche stimolo, un guardarsi in faccia e dirsi

la verità, sempre però in modo affettuoso e con una carica di fiducia.

 

Dite la vostra  :sbav:

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https://www.gay-forum.it/topic/13228-il-valore-e-il-senso-dellamicizia/
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l'amicizia, i miei amici

 

i miei amici di lungo corso sono maschi etero coetanei

ho amiche donne ma le cose sono più difficili, da parte loro c'è spesso un'ambiguità non risolta

lo stesso mi capita con gli amici gay

 

l'amicizia non richiede una prossimità fisica costante

con gli amici possiamo stare senza vederci anche per mesi ma non cambia niente

 

l'amicizia si ritaglia uno spazio astratto: parlato, pensato, chiacchierato, mai fisico

mi piace starli a sentire e a loro piace stare a sentire me

è un confronto di idee e di esperienze in cui si è tutti allo stesso livello

un altro occhio per vedere il mondo

 

l'amicizia può durare tantissimo ma basta spesso un solo litigio per spezzarla definitivamente

o a volte basta ancor meno, una parola o la consapevolezza di una fiducia mal riposta

proprio l'esatto contrario del rapporto amoroso, che invece cresce e si costruisce anche nel litigio... se poi segue il perdono

purospirito

Unafrase dettami dal mio professore in gita mi esplicò definitivamente quello che era il concetto dell'amicizia nella vita dell'uomo.

 

" L'AMICIZIA è L'UNICA VERA DOLCE GOCCIA CHE DIO HA VERSATO NELL'AMARO CALICE DELLA VITA "

 

Rimasi affascinato ed estasiato da questa frase... ed ancora oggi mi fa venire i brividi...

 

Ed è questo in fondo quello che penso... l'amicizia è l'unico legame vero e indissolubile nella vita... quello per cui vale la pena di lottare... quello che va difeso fino alla morte... per il quale vorrei spendere la mia vita!

 

Io do all'amicizia un valore profondo inestimabile... riempie il cuore e la mente... te ne senti appagato e protetto... la cosa sconvelgente è che è tutto gratuito...

 

Non so esprimere a parole tutta la magnificenza che riverso nell' Amicizia... ma per me è tutto!!!

giovane12345

L'amicizia purtroppo fra gay non esiste....se due gay si dicono amici (amicizia vera quella che si intende come massimo valore della vita) c'è sempre uno che prova qualcosa di più... un gay ha come amici o donne o maschi etero con loro si che si può creare quel legame forte e indissolubile...

 

bella la frase di prima ma a me piace questa : L'AMICIZIA NON è SENTIRSI OGNI GIORNO MA VOLERSI BENE OGNI GIORNO

Lacrima Lunare

L'amicizia purtroppo fra gay non esiste....se due gay si dicono amici (amicizia vera quella che si intende come massimo valore della vita) c'è sempre uno che prova qualcosa di più... un gay ha come amici o donne o maschi etero con loro si che si può creare quel legame forte e indissolubile...

 

bella la frase di prima ma a me piace questa : L'AMICIZIA NON è SENTIRSI OGNI GIORNO MA VOLERSI BENE OGNI GIORNO

 

Per me cè amicizia quando si ha la certezza di essere accettati per quello che si è,nel bene e nel male.

E' affetto e fiducia reciproca.

 

E comunque l'amicizia tra gay esiste..

Io sono amica di una ragazza lesbica, ti posso assicurare che condividiamo una sincera amicizia,e non ci interessa amoreggiare tra noi,te l'assicuro.

Se esistono uomini e donne miracolosamente capaci di essere soltanto amici,perché mai dovrebbe essere impossibile per due omosessuali?

Allora io che sono bisessuale dovrei restarmene senza amici a vita?

HaNKy87PaNKY

Non voglio sprofondare nelle cose che scrivevo alle elementari per i temi sull'amicizia... Che poi ora che ci rifletto, penso ancora quello che pensavo da bambino! :D

L'amicizia è fiducia reciproca, vicinanza nel bene e nel male, affetto incondizionato, complicità. Quindi è normale che io sia principalmente amico anche del mio ragazzo e di mia mamma!

L'amicizia tra gay esiste così come esiste l'amicizia tra le signore grasse di 83 anni e gli uomini calvi di 37. PErché non dovrebbe esistere? E poi io ho fidatissimi amici gay, quindi esiste. Fine. :sbav:

La condivisione delle proprie esperienze e dei propri pensieri. Questo c' è appunto anche nelle relazioni sentimentali che credo siano un gradino sopra l'amicizia e non sullo stesso piano.

Quanto ai rapporti famigliari: a seconda che esista o meno il desiderio di condividere e ascoltare allora si può parlare di amicizia.

 

l'amicizia non richiede una prossimità fisica costante

con gli amici possiamo stare senza vederci anche per mesi ma non cambia niente

 

In parte è vero, ma non è la mia concezione dell'amicizia, anzi è la concezione dell'amicizia che temo

e avverso. In fondo può essere un preludio al solipsismo e al narcisismo: l'amico è interiorizzato nella

mente, nell'anima, sono io che me ne sono impossessato, e di lui, in carne e ossa, non ho più bisogno.

Per me l'amicizia significa parlare, fare cose insieme, raccontarsi e raccontare ciò che si è visto e

provato. Richiede vicinanza, prossimità. Si può essere talmente amici di una persona da poter

restare profondamente amici anche se non ci si vede o ci si vede pochissimo perché si vive in due

città diverse, ma qualcosa si perde, anzi si perde molto.

 

un altro occhio per vedere il mondo

 

bellissima espressione!

 

l'amicizia può durare tantissimo ma basta spesso un solo litigio per spezzarla definitivamente

o a volte basta ancor meno, una parola o la consapevolezza di una fiducia mal riposta

 

 

Ecco, ma perché? perché l'amicizia è così fragile ed esigente?

Mi piacerebbe che anche altri rispondessero a questo che è uno dei grandi quesiti dell'amicizia:

le amicizie, le grandi amicizie, sono talmente forti, che finiscono (per dirla in termini estremi).

Perché?

 

 

L'amicizia tra gay esiste così come esiste l'amicizia tra le signore grasse di 83 anni e gli uomini calvi di 37.

 

sono completamente d'accordo.

l'amicizia finisce a volte...

nella mia esperienza sono finite amicizie o per un'ambiguità di fondo (interesse sessuale da una parte sola)

o per una confidenza tradita, per una parola in più detta alla persona sbagliata,

oppure quando uno dei due si accorge che nell'altro c'è un fondo di strumentalità nel rapporto,

non c'è una gratuità assoluta

 

mi è anche capitato che alcune amicizie sono finite per esaurimento

perché magari il rapporto non ha saputo evolversi con le persone,

perché si continua ad essere amici non per vivere l'oggi ma solo per ricordare

e così l'amicizia diventa come il vecchio guscio della tartaruga

che ti stringe in una finzione del passato mentre tu dentro sei un altro

a volte l'unica soluzione, per non cadere nella trappola del "ti ricordi", diventa quella di lasciare che le cose vadano per la loro strada

a volte anche questo lasciar andare è un segno di amore

Domanda; la butto così: come si fa a dire che due persone sono amiche. Cioè... magari io frequento certe persone e impropriamente uso per definirli in qualche modo il termine "amico". Ma qual'è il punto oltre al quale una persona è davvero un amico e non un conoscente o semplicemente una persona che vedi regolarmente.

Second question: come nasce e matura una vera amicizia? Come fare a trovare un vero amico e instaurare un rapporto di sincera amicizia?

 

Sono mooolto confuso... se qualcuno saprebbe darmi qualche risposta, grazie!   :sbav:

 

Ciao,

Lan.

Amicizia.

 

Rapposrto costante tra due individui che mettono in comune esperienze, cultura, idee, ideali.

L'amicizia è confronto...è capacità di accettare e credere che non solo la tua idea è quella giusta ma che quella del tuo amico, per quanto diversa offra un riflesso del mondo che non ti aspettavi di vedere.

L'amicizia è capacità di amare. Provare compassione, ma non nel senso attuale del termine ma come lo intendevano i latini, nel senso puro e più bello di tale parole. ( Cum-passione) la compassione è rendersi partecipe del dolore dell'altro, capire che ciò che accade a lui, ciò che egli sente, è umano e può essere anche tuo. Condividere le gioie e i dolori con coinvolgimento, rendersi parte attiva di una relazione che senza l'uno o l'altro morirebbe. Amicizia, per me è capacità di non avere aspettative.

Se avessi asepttative nei confronti di un amico, mi addolorerei qualora lui non le rispettasse..le aspettative sono dannose, perchè deludono molto spesso, in quanto non siamo enti immutabili ma il contrario che mutano sempre, in continuazione fino alla morte, dunque è normale cambiare opinione, cambiare atteggiamento col tempo..è causa delle esperienze di vita..chi non fa esperienze di vita?

Dunque saper non riporre aspettatrive è un grande compito che un amico dovrebbe provare a fare.

 

Essere un amico è essere parte della vita di qualcuno, non per forza fisicamente, ma sopratutto intellettualmente, poterlo stimolare,renderlo conscio della tua presenza.

 

Affetto,Amicizia...corrodono l'uomo nella maniera più elegante che esista.

L'amicizia è tutto ciò che ci serve per renderci felici. E' sapersi divertire, supportarsi a vicenda, parlare, discutere, confrontarsi, litigare e fare pace. Ma ancora di più, è stare in silenzio. Avere un'intimità tale con una persona da non sentirsi in dovere di riempire i silenzi tra un discorso e l'altro. Non sentire il bisogno di riempire ogni minuto di ogni serata passata insieme con qualcosa di "divertente", perchè alla fine ciò che conta è la compagnia dell'altro, anche se si rimane a casa a guardare repliche di Baywatch e mangiare pizza sul divano.

E non sono d'accordo con chi ha detto che spesso basta un litigio per spezzare un'amicizia, secondo me se il rapporto è realmente importante si riesce ad andare avanti.

Senza una relazione si può facilmente stare, senza amicizie non è possibile sentirsi vivi.

 

Per me l'amicizia significa parlare, fare cose insieme, raccontarsi e raccontare ciò che si è visto e

provato. Richiede vicinanza, prossimità. Si può essere talmente amici di una persona da poter

restare profondamente amici anche se non ci si vede o ci si vede pochissimo perché si vive in due

città diverse, ma qualcosa si perde, anzi si perde molto.

Ti quoto fino in fondo.

E' molto romantico, poetico e ottimista pensare che l'amicizia possa superare qualsiasi confine e che la lontananza fisica non comprometterà il rapporto. In realtà questo è vero solo in parte. E' vero che si può rimanere (anche molto) amici di una persona pur vedendosi poco, ed è vero che anche dopo un anno senza vedersi, con un vero amico è come se non fosse mai cambiato niente.

Ma forse è proprio quello il problema..perchè con un amico che frequenti costantemente, il rapporto evolve.

Poi per me l'amicizia è anche intimità fisica (non sessualmente parlando) fatta di sguardi, baci, abbracci e carezze che sono tutte cose che inevitabilmente si perdono con la lontananza.

 

Tutti nasciamo all'interno di una famiglia, che non ci è dato scegliere. Ma ci sono delle persone là fuori con cui, pur non avendo legami di sangue, vengono a crearsi rapporti altrettanto o addirittura più forti. E sono queste le persone di cui ci dobbiamo circondare. Ecco cosa sono gli amici, sono la famiglia di cui noi scegliamo di far parte.

l'amicizia è amore senza sesso... . Le vere amicizie ti fanno provare le stesse sensazioni che si provano con il/la tua/tuo ragazzo/a. Questo è quello che penso dopo aver pensato a cos'è amicizia con un caro amico. Forse è una definizione (mamma che brutto cercare di dare una definizione ad un sentimento) un pochettino esagerata però in senso lato credo sia molto vera. ciaossss

So che è molto diffusa questa definizione: amore senza sesso.

 

Però in questo modo l'amicizia sembra un amore irrealizzato e

irrealizzabile, mentre l'amicizia deve essere "nutrita" non è un

affetto contemplativo.

 

O meglio può essere anche un affetto contemplativo ma a

quel punto si finisce nel terreno minato del confine fra amicizia

e amore non ricambiato, in cui il "fare insieme" diventa un po'

una sublimazione dell'attrazione.

 

Secondo me una amicizia del genere può essere intensa, ma

rischia di non durare perchè è un equilibrio instabile.

Non esistono affetti assolutamente contemplativi, perché noi abbiamo un corpo, e i cinque sensi, nonchè

tutte le altre facoltà che ci fanno percepire la fisicità dell'altro. Oppure esistono per eccezione. Di fatto,

nell'amicizia esiste un eros, lieve lievissimo o appena più marcato, ma c'è una qualche forma di eros: che

non è la stessa cosa che sesso. Le donne amiche vivono questo lieve eros più degli uomini, baciandosi,

toccandosi, avendo atteggiamenti molto affettuosi. Va anche detto che questo riguarda soprattutto la giovinezza.

Più interessante è domandarsi perché due gay dovrebbero rifuggire da questa intimità, affettuosità, chiamiamola

come ci pare. Non so nemmeno se nell'amicizia tra due etero questa dimensione sia esclusa; forse no, a meno

che si tratti di due persone molto "machi".

amicizia e fisicità: nel mio caso la fisicità è spesso marginale nell'amicizia, con alcuni amici ci si saluta con il bacio sulla guancia, a volte ci si abbraccia,

con altri il protocollo non lo prevede, o almeno io evito di baciare quegli amici a cui il bacio procura un certo imbarazzo

amore e amicizia per me sono due cose ben distinte, e amor vincit omnia

Ma l'eros non è qualcosa di codificabile, cioè di sempre presente o sempre assente; è una variabile;

può presentarsi in una forma percepibile più o meno sensibile con qualcuno, e non con qualcun altro:

e questo in fondo perché una persona "ci piace" e un'altra di meno, no? E' difficile in linea generale

che un amico non ci piaccia almeno un po': nel senso che è difficile che un amico ci paia "brutto",

per noi non lo è mai veramente, anche se di fatto fosse brutto come la fame.

Ma l'eros non è qualcosa di codificabile, cioè di sempre presente o sempre assente; è una variabile;

può presentarsi in una forma percepibile più o meno sensibile con qualcuno, e non con qualcun altro:

e questo in fondo perché una persona "ci piace" e un'altra di meno, no? E' difficile in linea generale

che un amico non ci piaccia almeno un po': nel senso che è difficile che un amico ci paia "brutto",

per noi non lo è mai veramente, anche se di fatto fosse brutto come la fame.

 

Non posso che essere d'accordissimo

 

L'amicizia non posso negare che almeno per me è comunque legata, anche se in manera sempre differente all'eros.

Inteso proprio come sentimento ovviamento non come sesso.

E' sempre piacevole entrare in contatto con un amico e ovvimanete la fisictà a volte gioca a mio avviso un ruolo  fondamentale per la crescita di un' amicizia.

Poter abbracciarsi, essere sicuro quando lui/lei ti abbraccia e lo fa spesso e un senglae d'amicizia che non dve per forza sfociare in qualcosa di più.

E' bello ma ciò non vuol dire che senza esso non si possa essere amici...

prima si parlava dell'amicizia con la A maiuscola... ma nei rapporto di amicizia di tutti i giorni in cui questa A viene ridimensionata, in quanto l'amicizia di cui abbiamo parlato è comunque molto idealizzata, il contatto oppure la totale intesa può mancare ma comunque non essere fondamentale.

M Isher, non so come la vedi tu,

però sì certo, ho amici che trovo brutti.

Per i quali non provo alcuna attrazione.

 

E' vero che, abituato alla faccia di una persona a cui voglio bene

un suo sorriso, o una sua espressione divertita mi sembrano belli,

però è una bellezza piccola, che rimanda al nostro star bene insieme

più che ad un'attrazione erotica.

 

Anzi, dirò di più:

nel tempo ho faticato a fare amicizia con maschi etero se erano ragazzi carini,

proprio perchè l'attrazione per loro mi rendeva un idiota.

Così, non sempre riesco ad avere dei rapporti amichevoli con ragazzi gay;

probabilmente perchè non ho mai frequentato abbastanza un gruppo gay

e quindi non c'è stata la possibilità di costruire un'amicizia.

 

Perchè insomma, non si può essere amico di un ragazzo solo perchè è gay come te, no?

Io con gli amici parlo di molte cose diverse...

però certo, nel tempo il mio essere gay ha fatto sì

che riuscissi a fare amicizia più facilmente con ragazze anzichè con ragazzi.

 

Gli amici per me son pochi, e son persone per le quali mi metto in gioco volentieri,

(spero che sappiano che su di me possono contare :sisi: )

voglio dire, se sto con un amico amico preferisco ascoltarlo e parlarci

che andare a divertirmi con persone di cui mi importa di meno...

m... sì be ho detto cos'è un po' per me l'amicizia...

Ma io sto parlando, Schopy, principalmente di un'amicizia (realizzata) tra due persone omosessuali.

Dicendo «realizzata» dò per scontate alcune precondizioni e condizioni.

 

Non che questo eros (che non è attrazione sessuale) sia assente, tutt'altro, tra etero o tra etero e gay.

Solo che sappiamo bene quante complicazioni e quanti scivoli può creare un rapporto, poniamo, tra un gay e un etero

(ma non tra due etero). Viceversa, tra persone omosessuali si è o si può essere più sciolti, e diretti.

 

La percezione fisica dell'altro è percezione fisica: questo non si può negare, e non credo possa essere ridotta

solo a un controeffetto dell'intesa intellettuale, affettiva, amicale (che poi è il definiendum, quindi ancora

non sappiamo che cos'è: dovremmo forse lasciarla in sospeso, per non predeterminare tutto il discorso).

 

Certo che ci sono degli amici con cui questo eros è quasi assente; come dicevo, l'eros

non è codificabile, può esserci o non esserci; però che non ci sia mai mi sembra strano.

 

 

perché insomma, non si può essere amico di un ragazzo solo perché è gay come te, no?

 

Però vale anche la reciproca, almeno per me: di una persona gay, sono portato a domandarmi se possa essere amico,

oppure, comunque, che cosa possiamo fare o essere insieme, se no è un'occasione mancata. Perché alla base un

incontro tra due gay credo debba essere considerato una positività. Può non esserlo, nel senso che mi imbatto in una

persona con cui non ho niente da spartire, dalla quale sono separato da troppe cose, con la quale non scatta niente,

o alla quale io sono antipatico. Questo è sempre possibile.

premetto sempre che sto rispondendo a questo topic pensando non all'Amicizia, ma ai miei amici

anch'io posso dire che per i miei amici, e alcuni sono davvero di lungo corso, non provo alcun tipo di attrazione fisica

quelli incontrati in passato per i quali provavo attrazione fisica sono stati avviati ad un diverso iter selettivo  :sisi:

alcuni poi sono diventati amici veri, altri fanno parte del mio vissuto ma non saprei neanche dire dove si trovino in questo momento

di eros tra noi ne scorre pochino, quasi niente

affiatamento, risate, discorsi serissimi, belli, profondi,

siamo in 3 spesso, a volte 4

incontri non frequentissimi davanti ad una pizza a confrontare come sta andando, ognuno dice la sua

un'occasione vitale di dire ad alta voce cose che magari fino a quel momento uno non aveva neanche messo bene a fuoco

quando serve ci si da una mano, ad esempio accompagnare

insomma affetto fraterno, ma non erotismo

per me è così oggi, per altri può essere tutto diverso

Il discorso sta inevitabilmente concentrandosi sull'amicizia fra gay.

 

La colpa è mia credo.... :sisi: penso che sia avvenuto nel momento in

cui ho introdotto sulla base della formula "amore senza sesso" di

biggest l'osservazione che allora l'amicizia sembra un affetto

contemplativo che non ha bisogno di essere nutrito, alimentato.

 

Mi pare che in un vecchio topic sull'amicizia fra gay molti dissero

che preferivano l'amicizia con donne, altri che consideravano la

omosessualità irrilevante ( un gusto, un istinto...qualcosa che

accomuna ma può essere condiviso essenzialmente in un modo:

facendo sesso ) altri ancora escludevano una amicizia profonda con

gay ( l'amico gay è qualcuno con cui andare in un locale gay o con

cui parlare di CO o di specifici temi gay...quando ci si sente soli e si è

insicuri in quanto gay )

 

Forzo un po' il senso di quelle risposte per fare emergere dei

possibili criteri interpretativi su quei "limiti", spero di non alterare il

senso: chiunque può correggere...facendo constatare il proprio

punto di vista, beninteso!

Conrad, tu hai il merito di parlare dell'amicizia reale, nella tua esperienza, di come di fatto le tue

amicizie sono, e anche Schopy parlava non di amicizia ma delle sue amicizie. Indubbiamente questo

è un grosso merito perché così si evita di scivolare in discorsi astratti, eppure un po' di astrazione io

la difendo - un po' - perché altrimenti, come si sarebbe detto anni fa, si è "tutta realtà, niente utopia".

Infatti non a caso ho intitolato questo topic «il valore e il senso dell'amicizia».

D'altro canto anche le esperienze che descrivi tu mi trasmettono «un senso» e «un valore», nel senso

che capisco bene di quali emozioni e sentimenti parli descrivendo quei rapporti, quegli incontri.

 

Io avevo introdotto il tema del «fare insieme» perché credo sia coessenziale all'amicizia. Sia intesa

come spensieratezza di stare insieme, quando si è parecchio giovani, sia intesa come costruzione di

un rapporto fondato su letture, scambi culturali, interessi comuni, l'amicizia è sempre un fare a due,

un conoscersi e un raccontarsi a due. Come ho detto, ho paura della premessa che l'amicizia vive

a distanza e in absentia di un rapporto fisico perché secondo me questo (a parte una o due eccezioni

nella vita, che son sempre possibili, e forse due è anche troppo dire) è l'inizio della fine.

 

Andando ancora oltre, e parlando sempre più a titolo personale, per me l'ideale di rimanere amici nella

distanza, nel non vedersi, magari per anni, non è affatto un ideale, anzi è qualcosa che mi genera un rifiuto

o mi trasmette un senso di tristezza.

 

Con questo non voglio certo dire che trovo a ogni angolo della strada persone con le quali realizzare quella

che io intendo essere un'amicizia.

Io ho molte amicizie a distanza che ritengo assolutamente autentiche.

Con alcune di queste persone c'è uno scambio di lettere non virtuali, con altre non mi sento affatto per mesi, con altre ancora mi sento tutti i giorni tramite computer. Non c'è componente fisica per molto tempo, ma quando c'è è preziosa e intensa, e quando non c'è esiste comunque un dialogo importante e che spazia dagli argomenti culturali a quelli personali.

Non è però sicuramente una condizione ideale, questo è vero. E' una situazione dettata dalle circostanze e spesso irreparabile, ma ci si convive e si riesce a condividere comunque molto.

 

Sono molto d'accordo per quanto riguarda la tua osservazione sull'eros amicale, Isher. Io lo percepisco in modo molto forte sia con amiche donne che con amici uomini, sono sempre stata molto espansiva e affettuosa, anche verbalmente.

Per me tutti i miei amici e le mie amiche sono se non attraenti, sicuramente non brutti/e. Li tocco, li disegno, li complimento sul loro aspetto: è parte dello stare insieme e del farsi sentire bene, apprezzati, accettati così come loro fanno sentire me.

 

Mi mette però i brividi però pensare all'amicizia come 'amore senza sesso', perché il livello di intimità che c'è in una relazione è tutt'altra cosa. Una relazione stabile è una variabile che cambia molte cose. Un'amicizia arricchisce la vita in maniera impagabile, ma non diventa una costante che influenza tutte le tue scelte future quanto una persona con cui stai insieme e convivi. 

 

Sono molto d'accordo per quanto riguarda la tua osservazione sull'eros amicale, Isher. Io lo percepisco in modo molto forte sia con amiche donne che con amici uomini, sono sempre stata molto espansiva e affettuosa, anche verbalmente.

Per me tutti i miei amici e le mie amiche sono se non attraenti, sicuramente non brutti/e. Li tocco, li disegno, li complimento sul loro aspetto: è parte dello stare insieme

 

 

Infatti io credo di avere in questo una sensibilità molto femminile (ciò che ci separa è la mia assoluta inettitudine nel disegnare!)

 

Mi mette però i brividi però pensare all'amicizia come 'amore senza sesso', perché il livello di intimità che c'è in una relazione è tutt'altra cosa. 

 

Invece qui mi sento molto maschile. Mi spiego: per me l'amicizia - e qui mi riferisco all'amicizia virile - è proprio un modo

insostituibile di vivere la mia maschilità. Non si può conoscere il maschile, quindi viverlo, senza avere grandi amicizie

maschili. Un uomo senza amici maschi è un uomo dimidiato, un uomo cui manca qualcosa di essenziale.

 

Indubbiamente la relazione amorosa ha dei privilegi su quella amicale, non lo disconosco:

ma è vero anche il contrario. Non so neppure se si tratti di livelli diversi, quanto semmai di piani diversi (che quindi non

creano una brutale gerarchia). 

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