coeranos Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 mi è venuta in mente la libreria di berlusconi con i libri di cartapesta :) con questo ragionamento dovremmo leggere la divina commedia soltanto in manoscritti miniati del XIV secolo perchè sarebbe fuori luogo leggerla nella carta stampata... per me l'errore è non distinguere il contenente dal contenuto. una cosa del discorso di mattia è vera, e cioè del prezzo voluto dagli editori http://www.guidaebook.com/notizie/prezzo-ebook-editori/ è chiaro che se dovessi scegliere tra un libro di carta e un file digitale allo stesso prezzo sceglierei il libro di carta così come per un album musicale (che infatti costano meno comprati in mp3) ma se costassero molto meno in digitale la cosa sarebbe già diversa. il teatro e i monumenti sono diversi perchè importa la fisicità dell'avere gli attori davanti (un'opera teatrale non è un film) o per il monumento è ancora più ovvio, mentre in un libro il contenuto sono le parole. ma io sinceramente non vedo uno scontro carta vs. digitale anche perchè sono sicuro che le persone che leggeranno i libri di carta e gli ebook saranno all'incirca le stesse, l'importante è leggere un problema, inevitabile, sarà che le librerie rischieranno la chiusura ancora più di oggi (in realtà le librerie stanno già chiudendo da tempo senza che ce ne accorgiamo) ma qui il problema è un altro: la gente non legge. La fruizione della lettura non da un libro in carta ma da un lettore digitale è una grande novità, è una cesura importante, è la smaterializzazione del libro. Questo avrà conseguenze ancora non del tutto chiare: non solo sulla filiera editoriale, ma anche sulla struttura stessa del "libro". in effetti è vero, potrebbe avere anche risvolti positivi, come diffondere libri di autori sconosciuti che non sarebbero mai passati per le case editrici. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mattia89 Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 con questo ragionamento dovremmo leggere la divina commedia soltanto in manoscritti miniati del XIV secolo perché sarebbe fuori luogo leggerla nella carta stampata... Sempre di carta e di inchiostro si parla dai, non focalizziamoci su particolari così futili. un problema, inevitabile, sarà che le librerie rischieranno la chiusura ancora più di oggi (in realtà le librerie stanno già chiudendo da tempo senza che ce ne accorgiamo) ma qui il problema è un altro: la gente non legge. Da quel che vedo io le librerie hanno già chiuso. Il 95% di quelle che restano sono le grandi catene. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 Mattia89: Questa è un'argomentazione decisamente più corposa. Su questo punto, comunque, abbiamo visioni opposte. Quelli che tu chiami cimeli, per me sono feticci. Affermare che la letteratura abbia bisogno del libro fisico, per quanto mi riguarda, equivale a dire che non può esserci cristianesimo senza crocifisso appeso al muro. Per quanto riguarda i prezzi, questi saranno decisi dal gioco di domanda e offerta. E' sciocco dire a priori che gli editori proporranno un prezzo fregatura. Potrebbero anche farlo, ma questa strategia non avrebbe esiti felici. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mattia89 Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 Mattia89: Questa è un'argomentazione decisamente più corposa. Su questo punto, comunque, abbiamo visioni opposte. Quelli che tu chiami cimeli, per me sono feticci. Affermare che la letteratura abbia bisogno del libro fisico, per quanto mi riguarda, equivale a dire che non può esserci cristianesimo senza crocifisso appeso al muro. Per quanto riguarda i prezzi, questi saranno decisi dal gioco di domanda e offerta. E' sciocco dire a priori che gli editori proporranno un prezzo fregatura. Potrebbero anche farlo, ma questa strategia non avrebbe esiti felici. Il fatto è che non vedo bilateralità nel discorso. Grazie per giudicare la mia argomentazione corposa, ma non ho sentito la tua di argomentazione, solo giudizi sulla mia. Credo che le nostre prospettive divergano perché ho il sospetto che tu sia un grande appassionato di tecnologia. Anch'io lo sono, ma non commetto l'errore (eh, si) di formulare l'assioma tecnologia=progresso. In ogni caso non esiste una risposta sbagliata e una giusta in queste questioni, quindi è inutile metterla su questo piano. Se tu preferisci leggere un libro su un display io non posso certo dirti che sbagli. Io posso giudicare queste tecnologie come ennesima degenerazione della tecnologia su tutto, ma sarebbe un'opinione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gaston Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 Io più che altro non capisco perché si debba parlare di sostitutivi, sono due modalità di fruizione diverse ed entrambe presentano pro e contro, come dimostra la vostra discussione. Perché quindi non considerare un convivenza di e-book e cartacei? Personalmente sfrutterei la lettura su display soprattutto per pigrizia, poi perché vivendo in una piccola città spesso non trovo ciò che cerco nelle librerie, e infine per ottimizzare gli spazi (in casa) e limitare gli sprechi. Allo stesso tempo trovo che il rituale di farsi una passeggiata fra gli scaffali di una libreria, scoprire un libro che ci interessa, l'esperienza tattile di tenerlo stretto fra le mani, anche se può sembrare assurdo, è insostituibile. Grafici ed editori scelgono accuratamente la grana del foglio, se questo deve essere liscio o patinato, lavorano sulla stampa e sui colori, scelgono il formato, fanno di tutto per realizzare copertine accattivanti (e non solo, alcune sono bellissime illustrazioni). Ciò che ne risulta è un esperienza vera e propria che coinvolge tutti i sensi, dal tatto alla vista, e persino l'olfatto (dubito che non ci siano qui persone che amano l'odore della carta nei libri appena comprati). E non è solo una questione di feticci, l'oggetto si porta dietro tutta una vita e scelte ben calibrate che, anche solo inconsciamente, colpiscono il lettore. Sarò un romantico io, sarà che studio per realizzare libri, per illustrarli e la carta la trovo essenziale. Sarà che da piccolo toccavo i disegni, li ricalcavo e questo mi sarebbe mancato con l'e-book. Non sono assolutamente contrario allo sviluppo delle tecnologie e a certe alternative, ma tali dovrebbero rimanere, la scelta la terrei. So che col digitale ad esempio posso simulare degli acquerelli, risparmiando molto in fogli, colori, e tempo. In effetti è una cosa della quale approfitto spesso e ringrazio chi è riuscito a realizzare certi programmi. Allo stesso tempo non potrei mai rinunciare alla sensualità di un pennello sulla trama di un foglio di cotone e, se questo mi fosse tolto, forse avrei perso una delle ragione che rende speciale quello che faccio. Che poi la gente legga poco è vero, ma credo che la questione sia molto complessa da discutere e finirei OT. In ogni caso si, questo è un altro grosso problema... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 La tecnologia non corrisponde necessariamente al progresso, immagino che siamo tutti d'accordo su questo Di spunti a favore degli ebooks, comunque, ne ho già lanciati. Ne propongo altri. Cominciamo dall'aspetto "ecologico": si riducono drasticamente i costi economici e ambientali non solo connessi alle materie prime necessarie per il libro stampato, ma anche alla gestione e smaltimento del prodotto finito. A questo proposito, cercatevi i dati su quanti libri vengono stampati ogni giorno in Italia, e quelli relativi a quanti libri vengono mandati al macero ogni giorno in Italia, per comprendere le proporzioni del problema. Passiamo all'aspetto "sociale". Il minor prezzo, derivante dai minori costi di produzione, rende maggiormente accessibile la fruizione dei testi; i classici non più protetti da diritto d'autore, in particolare, in versione ebook diventano assolutamente gratuiti per il lettore. La possibilità di duplicare infinitamente l'ebook senza ulteriori costi favorisce una diffusione potenzialmente infinita di ciascun testo, disinnescando peraltro il pericolo che esso vada perduto. Continuiamo con l'aspetto "culturale". Gli editori, forti del loro controllo dei mezzi produttivi, hanno per anni inquinato la letteratura producendo ogni sorta di scemenza. L'editore, con la scusa dei rischi e dei costi della stampa dei libri, ha preso il vizio di pubblicare qualunque cosa a spese dell'autore. Egli ha quindi perso la sua funzione primaria: quella di selezionare la buona letteratura dalla cattiva letteratura, scommettendo le proprie risorse soltanto sulla prima. Produrre un ebook richiede investimenti minimi, che lo stesso autore può sostenere: questo significa che, se l'editore non vuole sparire dalla catena autore-editore-lettore, deve necessariamente ripristinare la propria funzione di selezionatore della buona letteratura. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mattia89 Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 La tecnologia non corrisponde necessariamente al progresso, immagino che siamo tutti d'accordo su questo Di spunti a favore degli ebooks, comunque, ne ho già lanciati. Ne propongo altri. Cominciamo dall'aspetto "ecologico": si riducono drasticamente i costi economici e ambientali non solo connessi alle materie prime necessarie per il libro stampato, ma anche alla gestione e smaltimento del prodotto finito. A questo proposito, cercatevi i dati su quanti libri vengono stampati ogni giorno in Italia, e quelli relativi a quanti libri vengono mandati al macero ogni giorno in Italia, per comprendere le proporzioni del problema. Passiamo all'aspetto "sociale". Il minor prezzo, derivante dai minori costi di produzione, rende maggiormente accessibile la fruizione dei testi; i classici non più protetti da diritto d'autore, in particolare, in versione ebook diventano assolutamente gratuiti per il lettore. La possibilità di duplicare infinitamente l'ebook senza ulteriori costi favorisce una diffusione potenzialmente infinita di ciascun testo, disinnescando peraltro il pericolo che esso vada perduto. Continuiamo con l'aspetto "culturale". Gli editori, forti del loro controllo dei mezzi produttivi, hanno per anni inquinato la letteratura producendo ogni sorta di scemenza. L'editore, con la scusa dei rischi e dei costi della stampa dei libri, ha preso il vizio di pubblicare qualunque cosa a spese dell'autore. Egli ha quindi perso la sua funzione primaria: quella di selezionare la buona letteratura dalla cattiva letteratura, scommettendo le proprie risorse soltanto sulla prima. Produrre un ebook richiede investimenti minimi, che lo stesso autore può sostenere: questo significa che, se l'editore non vuole sparire dalla catena autore-editore-lettore, deve necessariamente ripristinare la propria funzione di selezionatore della buona letteratura. L'aspetto ambientale è la questione più ipocrita possibile. In primo luogo perché è usata dai distributori per far leva sulla nostra sensibilità di ambientalisti e venderci gli e-books a 15 euro; quando in europa gli alberi abbattuti per la produzione di carta fanno parte di vivai a rotazione programmata, e vengono subito ripiantati. Inoltre il riciclaggio della carta fa si che l'impatto ambientale, nella società occidentale in cui l'abusività di deforestazione è quasi assente, sia quasi nullo. Risultato? Nel sud america si continueranno ad abbattere alberi perché lì non hanno l'ipad, da noi perderanno il lavoro le cartiere, i distributori e migliaia di gente. Inoltre la faccenda dei costi è completamente coperta dai 20 euro di media spesi per un libro. Cosa credi che lavorino in perdita? Se tu sei contento di regalargli 15 euro per nulla alle case editrici sull'e-book, buon per te. Riguardo al secondo punto io direi che è bene aspettare. Per ora tra gli e-book non vedo nulla di introvabile, anzi, è un catalogo banalissimo e molto povero, almeno quello delle app sull'ipod touch. La gratuità c'è anche nelle biblioteche, non mi sembra sia una rivoluzione, anche se quello delle biblioteche è solo un prestito. Per il terzo punto io sono pronto a scommettere che non sarà così. Per non saturare il mercato gli store on-line di mondadori continueranno a pubblicare la Troisi e ignoreranno giovani promettenti. Punteranno su quello che avrà più probabilità di essere venduto. Questo perché, anche se on-line, resta un business; diventano liberi solo i classici, non la letteratura contemporanea che anzi andrà strapagata più di prima. L'unico punto a favore da questo punto di vista è che forse gli scrittori emergenti riusciranno a diffondere le loro opere ugualmente al di fuori dei circuiti tradizionali e ad essere letti da un pubblico di massa, ma Einaudi non pubblicherà mai il romanzo di un emergente solo perché costa poco. Ci saranno esigenze di mercato uguali a quelle che regnano adesso. Inoltre quelle case editrici piccoline che fanno pagare all'autore la stampa e la prima tiratura credi che avranno i loro store online? in breve tempo? ne dubito seriamente. Ergo, tutto come prima tranne per coloro che sapranno dove trovare i file di scrittori freelance. Ma anche lì non ci sarà un filtro qualità se non il passaparola e sarà difficile trovare roba decente. Inoltre pongo un problema che diventerà potenzialmente assassino per tutto il mercato dell'editoria. La pirateria. Quella pirateria che ha ammazzato il mercato della musica perché una canzone pesa pochissimo e la scarichi in mezzo minuto. Quanti danni potrebbe fare in un mercato in cui scarichi singole opere che pesano poco più di un mb? Il risultato potrebbe essere (sarà) più catastrofico dell'ecatombe avvenuta nel mercato della musica, che comunque si risolleva con i diritti tv, o l'organizzazione di concerti o altro merchandising. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted May 9, 2010 Author Share Posted May 9, 2010 Personalmente sfrutterei la lettura su display soprattutto per pigrizia, poi perché vivendo in una piccola città spesso non trovo ciò che cerco nelle librerie, e infine per ottimizzare gli spazi (in casa) e limitare gli sprechi. Allo stesso tempo trovo che il rituale di farsi una passeggiata fra gli scaffali di una libreria, scoprire un libro che ci interessa, l'esperienza tattile di tenerlo stretto fra le mani, anche se può sembrare assurdo, è insostituibile. Grafici ed editori scelgono accuratamente la grana del foglio, se questo deve essere liscio o patinato, lavorano sulla stampa e sui colori, scelgono il formato, fanno di tutto per realizzare copertine accattivanti (e non solo, alcune sono bellissime illustrazioni). Ciò che ne risulta è un esperienza vera e propria che coinvolge tutti i sensi, dal tatto alla vista, e persino l'olfatto (dubito che non ci siano qui persone che amano l'odore della carta nei libri appena comprati). E non è solo una questione di feticci, l'oggetto si porta dietro tutta una vita e scelte ben calibrate che, anche solo inconsciamente, colpiscono il lettore. Sarò un romantico io, sarà che studio per realizzare libri, per illustrarli e la carta la trovo essenziale. Sarà che da piccolo toccavo i disegni, li ricalcavo e questo mi sarebbe mancato con l'e-book. Non sono assolutamente contrario allo sviluppo delle tecnologie e a certe alternative, ma tali dovrebbero rimanere, la scelta la terrei. So che col digitale ad esempio posso simulare degli acquerelli, risparmiando molto in fogli, colori, e tempo. In effetti è una cosa della quale approfitto spesso e ringrazio chi è riuscito a realizzare certi programmi. Allo stesso tempo non potrei mai rinunciare alla sensualità di un pennello sulla trama di un foglio di cotone e, se questo mi fosse tolto, forse avrei perso una delle ragione che rende speciale quello che faccio. Che poi la gente legga poco è vero, ma credo che la questione sia molto complessa da discutere e finirei OT. In ogni caso si, questo è un altro grosso problema... mi ritrovo molto in quello che dici, e trovo molti altri spunti interessanti in tutti gli interventi io sono uno di quelli che se non passa almeno un pomeriggio a settimana in libreria poi si intristisce potrei stare ore dentro una Feltrinelli solo a guardare i libri, le copertine, i formati, l'impaginazione, perfino i prezzi mi interessano e poi, ovvio, per vedere quello che viene pubblicato mi piacciono molto anche alcune piccole librerie (le poche rimaste), in cui l'intelligenza, la passione e la selezione del proprietario riescono a mantenere vivo il rapporto con un affezionato pubblico: il libraio che si pone come ulteriore filtro e che in qualche misura diventa una sorta di super-editore, scegliendo e vagliando le cose da esporre allo stesso tempo capisco che l'ebook è effettivamente una realtà, e se ne dovrà tenere inevitabilmente conto ho come la "sensazione" che l'ebook costuisca nel breve-medio termine più una minaccia di sterminio per il giornalaio che per il libraio ma ad ogni modo anche il libro e tutta la catena produttiva-distributiva ad esso legata subirà le sue brave conseguenze sulla questione prezzo degli e-book: il prezzo dovrà adeguarsi verso il basso, inevitabile anche per non far accadere quello che è successo all'industria musicale, distrutta dalla pirateria un testo non potrà costare più di alcuni euri (secondo me dovrebbe posizionarsi attorno al 20-25% dei prezzi di copertina attuali) pena lo scatenarsi della pirateria Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 L'aspetto ambientale è la questione più ipocrita possibile. In primo luogo perché è usata dai distributori per far leva sulla nostra sensibilità di ambientalisti e venderci gli e-books a 15 euro; quando in europa gli alberi abbattuti per la produzione di carta fanno parte di vivai a rotazione programmata, e vengono subito ripiantati. Inoltre il riciclaggio della carta fa si che l'impatto ambientale, nella società occidentale in cui l'abusività di deforestazione è quasi assente, sia quasi nullo. Risultato? Nel sud america si continueranno ad abbattere alberi perché lì non hanno l'ipad, da noi perderanno il lavoro le cartiere, i distributori e migliaia di gente. parli un po' a vanvera http://www.greenpeace.it/scrittori/guida-editori.pdf è un catalogo banalissimo e molto povero, almeno quello delle app sull'ipod touch. Scopro quindi che finora ho discusso di ebooks con te che hai una vaghissima idea di cosa siano? Per il terzo punto io sono pronto a scommettere che non sarà così. Per non saturare il mercato gli store on-line di mondadori continueranno a pubblicare la Troisi e ignoreranno giovani promettenti. Punteranno su quello che avrà più probabilità di essere venduto. Questo perché, anche se on-line, resta un business Un business che comincerà a mostrare qualche piccola crepa, non appena gli autori si renderanno conto che il rapporto benefici-costi di pubblicare tramite l'editore pinco pallino sarà uguale, se non minore, alla pubblicazione in proprio. Per quanto riguarda la pirateria, nel caso della musica vedo che i danni più tristi li hanno subiti i poveri surplus delle case discografiche. Per contro, ti vorrei ricordare che, anche senza pirateria, Alda Merini è morta nella più nera miseria, mentre i suoi editori si apprestano a spremere il suo cadavere per gli estremi profitti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mattia89 Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 parli un po' a vanvera http://www.greenpeace.it/scrittori/guida-editori.pdf Io ho parlato di europa infatti. In ogni caso articolo estremamente fazioso. Pieno di "alcuni" "anche da" e altre definizioni molto vaghe. Tanto per sapere, credi che gli e-book possano fermare il processo di deforestazione? Scopro quindi che finora ho discusso di ebooks con te che hai una vaghissima idea di cosa siano? Ipod e Ipad diventeranno gli e-book per eccellenza. Non quello che hai tu. Un business che comincerà a mostrare qualche piccola crepa, non appena gli autori si renderanno conto che il rapporto benefici-costi di pubblicare tramite l'editore pinco pallino sarà uguale, se non minore, alla pubblicazione in proprio. D'accordo ma il problema rimane. I piccoli editori che pubblicano esordienti non si vedranno negli store on-line per molto tempo. E in ogni caso non è detto che possano dare spazio a questi. Per quanto riguarda la pirateria, nel caso della musica vedo che i danni più tristi li hanno subiti i poveri surplus delle case discografiche. Per contro, ti vorrei ricordare che, anche senza pirateria, Alda Merini è morta nella più nera miseria, mentre i suoi editori si apprestano a spremere il suo cadavere per gli estremi profitti. Quindi sillogismo. Tutti gli scrittori muoiono in povertà e le case editrici ne divorano i resti? Inutile negarlo. La pirateria potrebbe avere conseguenze apocalittiche sul settore editoriale. Quando parlo di fumetti americani, di marvel e del servizio di distribuzione digitale sai di cosa sto parlando? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 Nella stessa misura in cui è credibile che il consumo di acqua del rubinetto invece che di quella in bottiglia possa bloccare l'inquinamento complessivamente imputabile allo smaltimento della plastica. Si tratta di un importante passo in quella direzione, non della soluzione definitiva al problema. EDIT Leggiti un intero romanzo sull'ipod o sull'ipad, magari alla luce diretta del sole, poi ne riparliamo. Alcuni piccoli editori che pubblicano esordienti già vendono o distribuiscono online. La Kult Virtual Press, per esempio, offre testi gratuiti di buona qualità in tutti i formati leggibili dai vari reader. Ed è proprio l'editoria gratuita di qualità a sconfessare la tua ultima pretesa (che è poi quella dei difensori del copyright): la pirateria distrugge la cultura perché la cultura non può sopravvivere fuori dalla logica del profitto. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mattia89 Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 Dimmi, in proporzione credi che i libri consumino più carta di riviste e giornali? Credi che la carta si limiti ai libri? Niente quaderni in futuro? niente fogli da disegno? niente manifesti nella metro? Come inscatoleremo le cose? ci portiamo a casa la pizza nel nylon? Ma quale grande passo. Sarebbe un'inutilissima goccia nell'oceano. Per giunta purgando l'unica carta che non dovrebbe essere mai messa in discussione, quella dei libri. C'è un mucchio di burocrazia cartacea che potrebbe essere facilmente evitata e resa digitale. E così molta altra carta sprecata inutilmente. Che pensino a quella, non a togliermi i libri. Alcuni piccoli editori che pubblicano esordienti già vendono o distribuiscono online. La Kult Virtual Press, per esempio, offre testi gratuiti di buona qualità in tutti i formati leggibili dai vari reader. Ed è proprio l'editoria gratuita di qualità a sconfessare la tua ultima pretesa (che è poi quella dei difensori del copyright): la pirateria distrugge la cultura perché la cultura non può sopravvivere fuori dalla logica del profitto. Editori lontanissimi dalla logica mainstream però. Credi potrebbero sostentarsi con la sola vendita online? Nell'editoria come puoi guadagnare se non dalla vendita concreta? è qui la differenza tra mercato della musica ed editoria, il business musicale può sopravvivere senza vendere i dischi, l'editoria senza vendere libri muore di fame. Comunque ho letto qualcosa sull'ipod. La lettura è sufficiente, non da fastidio agli occhi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 Hai bisogno di informarti parecchio sull'argomento, davvero. Ci sono già in giro prototipi di schermi e-ink flessibili come fogli di carta, anche a colori. Un solo dispositivo sostituirebbe le centinaia di pagine di carta di quotidiani e riviste acquistate e buttate in un anno da ogni persona. Le città potrebbero poi disporre di pannelli flessibili durevoli, sui quali proiettare i diversi manifesti. Pensa al risparmio cumulabile durante i periodi elettorali Per quanto riguarda la burocrazia, sfondi una porta aperta. Dopo il passaggio dalla posta tradizionale all'email, qualcosa si sta finalmente muovendo per abbattere i cumuli di pratiche e documenti cartacei della PA. In ogni caso, non credo affatto che i libri o la carta per la pizza spariranno, puoi dormire tranquillo. Immagino piuttosto una convivenza con ridistribuzione dei pesi relativi. EDIT Nell'editoria come puoi guadagnare se non dalla vendita concreta? (...) Comunque ho letto qualcosa sull'ipod. La lettura è sufficiente, non da fastidio agli occhi. E' la stessa cosa che si chiedevano i discografici all'indomani di Napster, pensa un po'. Oh, beh, allora se non ti dà fastidio puoi tranquillamente leggerti interi libri sullo schermo del pc. La resa è la stessa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mattia89 Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 Ma infatti io sono il primo a dire che riviste e quotidiani dovrebbero essere i primi ad essere convertiti al digitale. Il passaggio dalla posta tradizionale all'email dove/quando avviene? Per chi ne fa richiesta. Come la bolletta Telecom. Scusa se te lo dico ma sei un pò ingenuo. Questi schermi sottili, che conosco, costerebbero una cifra incalcolabile in più della carta. Pensi che un qualsiasi governo, azienda, privato spenderebbe mai cifre folli per risparmiare carta? Io non credo, come non credo che le centrali nucleari si convertiranno mai al torio anche se non inquina e produce più energia. Anche ammettendo che questi display fossero economici ci sarebbe sempre bisogno di carta. Ti sembra che la cultura occidentale sia la sola al mondo? Te li vedi in Bolivia con i display al posto della carta prima di 150 anni? Bisogna regolamentare il disboscamento della terra, comunque avendo ben presente che è impossibile fermarlo. Tutto il resto è roba da voyager o giornalisti sognatori o, appunto, prototipi che mai verranno commercializzati. E' la stessa cosa che si chiedevano i discografici all'indomani di Napster, pensa un po'. Come ti ho già detto, gli scrittori non sono rockstar. Con un pò di economia creativa spiegami come le case editrici possono guadagnare diversamente dalla vendita di libri. Forse la vendita di diritti per i film, ma anche quella paga poco. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 Se io sono ingenuo, tu pretendi di avere la sfera di cristallo Gli scrittori non sono rockstar? Chiedilo alla Rowling, a Saviano, a Stephen King... La differenza tra il mercato editoriale e quello discografico è molto più sottile di quanto credi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mattia89 Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 Se io sono ingenuo, tu pretendi di avere la sfera di cristallo Gli scrittori non sono rockstar? Chiedilo alla Rowling, a Saviano, a Stephen King... La differenza tra il mercato editoriale e quello discografico è molto più sottile di quanto credi. Ok, ennesimo sillogismo. Tutti gli scrittori raggiungono la fama di Stephen King e JK Rowling. Non è avere la sfera di cristallo, è semplice realismo eh. Comunque ho letto un articolo su repubblica mi pare, in cui si dice che il problema non è europeo in quanto le cartiere europee producono la carta dai vivai di cui ti ho già parlato, e gli editori comprano quasi esclusivamente da loro. Il problema è il resto del mondo. E per quello possiamo fare poco. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 ...nella misura in cui tutti i cantanti raggiungono la fama di Madonna, Bruce Springsteen e U2, tanto da poter coprire i costi di ogni album con i guadagni derivanti da tour, ospitate e merchandising vario. Non è realismo il tuo, è pretendere di avere tutte le risposte pronte. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lum Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 Mattia89, evita di quotare per intero un messaggio, e di quotare in generale un post immediatamente sopra al tuo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted May 9, 2010 Author Share Posted May 9, 2010 Ed è proprio l'editoria gratuita di qualità a sconfessare la tua ultima pretesa (che è poi quella dei difensori del copyright): la pirateria distrugge la cultura perché la cultura non può sopravvivere fuori dalla logica del profitto. su questo dissento fortemente la cultura ha bisogno di persone dedicate, non di gente che faccia per "hobby" l'editore la figura dell'editore la ritengo insostituibile, e non tanto come puro servizio di pubblicazione ma come consapevole operatore di mediazione culturale ed è un lavoro a tempo pieno come si può pretendere che qualcuno lo faccia senza ricavarne un sano stipendio di cui vivere? parlo in particolare dei piccoli editori, quelli che garantiscono il giusto livello di "anarchia" e che sparigliano le carte del pantano coloro che rendono il mondo della cultura vitale e non appiattito sulle solite due o tre grandi case editrici Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Frugale978 Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 Immaginate quale impatto economico e ambientale potrebbe avere il passaggio di massa dal libro stampato su carta all'ebook? Economico ed Ambientale??? Ambientale?? Ma tu sai che quella sigletta che leggi, mentre compri un qualsiasi prodotto elettronico, denominato "RAEE", la tassa sui rifiuti elettronici, che hanno un altro tasso d'inquinamento altissimo. La carta si ricicla, sempre se si fa la differenziata. Ovvio... Il materiale elettronico ha materiali talmente tossici che hanno una difficoltà di smaltimento, ed un inquinamento conseguenze di inquinamento del suolo, dell'aria, dell'acqua con ripercussioni sulla salute umana. Quindi affermare che il tuo Reader inquina meno dei miei libri, non credo che sia vero, sappi che non mi basta una vita di letture per raggiungere il tuo gioiellino. Economico??? Perchè li scarichi?? Costano dai 5€, se li trovi a buon prezzo, in su... Ecco i tascabili costano dai 4,99 € sempre se non ci sono le offerte che partono dal 30%... Senza comprare un l'osannato Reader che partono dai 250€ in su... Ebook.. Ecologici ed Economici??? mah Sarò ottuso... scusate Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted May 9, 2010 Share Posted May 9, 2010 la figura dell'editore la ritengo insostituibile, e non tanto come puro servizio di pubblicazione ma come consapevole operatore di mediazione culturale ed è un lavoro a tempo pieno come si può pretendere che qualcuno lo faccia senza ricavarne un sano stipendio di cui vivere? Tranne rari casi (vedi sopra le rock star dell'editoria), gli scrittori non vivono delle proprie opere. Per quale ragione gli editori dovrebbero vivere delle loro edizioni? Anzi, fosse possibile rimuovere del tutto il margine di profitto sulle opere, solo i veri editori, quelli appassionati e competenti, sceglierebbero di continuare ad essere tali. La carta si ricicla, sempre se si fa la differenziata. Ovvio... Il materiale elettronico ha materiali talmente tossici che hanno una difficoltà di smaltimento, ed un inquinamento conseguenze di inquinamento del suolo, dell'aria, dell'acqua con ripercussioni sulla salute umana. Quindi affermare che il tuo Reader inquina meno dei miei libri, non credo che sia vero, sappi che non mi basta una vita di letture per raggiungere il tuo gioiellino. Mi sembra improbabile confrontare lo smaltimento della carta con quello degli apparecchi elettronici, visto che la frequenza con cui viene mandata al macero la carta (pensa solo ai quotidiani) è senza ombra di dubbio decisamente superiore alla frequenza con cui apparecchi elettronici vengono abbandonati in discarica. Girando per il sito di Greenpeace, peraltro, emergono dati interessanti. Per quanto riguarda l'Italia, l'associazione sostiene che solo il 35,2% della carta in circolazione viene effettivamente rimessa in circolo come carta riciclata. Inoltre, l'utilizzo di carta riciclata da parte degli editori appare del tutto marginale: "gran parte della carta proviene dalle foreste primarie di Finlandia e Canada (direttamente o attraverso Svezia, Germania e Stati Uniti), o da paesi come la Russia o l'Indonesia, paesi in cui rispettivamente il 50% e il 75% del legno viene estratto illegalmente." (http://www.greenpeace.it/scrittori/editoria_deforestazione.htm) Economico??? perché li scarichi?? Costano dai 5€, se li trovi a buon prezzo, in su... Ecco i tascabili costano dai 4,99 € sempre se non ci sono le offerte che partono dal 30%... Senza comprare un l'osannato Reader che partono dai 250€ in su... Non parlavo di "impatto economico" con riferimento alle tue tasche Ma se la metti su questo piano, posso avere legalmente sul mio lettore i "Canti Orfici" di Dino Campana in pdf a 0 euro, mentre tu dovresti spendere almeno 6 euro per averlo in volume cartaceo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Frugale978 Posted May 10, 2010 Share Posted May 10, 2010 Mi sembra di leggere servizi di certi giornali politici, che cavano solo quello che gli interessano Scusa leggi tutto il sito anche quello che sponsorizzi... visto che tiri in ballo Greenpeace come fonte ufficiale, ma potremmo tirare in ballo altri fonti, in un suo comunicato stampa leggi ben altro sottolineando la pericolosità: "Sono considerati pericolosi per il loro contenuto di elementi tossici e persistenti, che rappresentano un rischio per l’ambiente e la salute umana nelle varie fasi di trattamento, riciclaggio e smaltimento." Dove riporta come il mercato illegale di tale tossicità va a discapito dei più deboli(come sempre). Questa è la legge del soldo... Comunque puoi leggere tutto il comunicato sul sito: http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/rifiuti-elettronici2.pdf e tutti gli articoli e le petizioni che stanno facendo contro i rifiuti tossici, il sito nè è pieno, strano che non lo hai notato. Quello che ti consiglio di informarti solo, senza farsi dettare da una frenesia di consumismo, poi puoi comprare tutti i reader che vuoi. Se riferisci a libri con fuori dai diritti d'autore, quelli li trovi a a 1€ al mercato, che visto un Reader costa 250€, ci ho sempre guadagnato :P Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
coeranos Posted May 10, 2010 Share Posted May 10, 2010 ma scusa, non copri mica un nuovo lettore per ogni libro, non si fa così il paragone! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Frugale978 Posted May 10, 2010 Share Posted May 10, 2010 Difatti Coeranos dico che, tutto è al prezzo di un solo Lettore... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted May 10, 2010 Author Share Posted May 10, 2010 Tranne rari casi (vedi sopra le rock star dell'editoria), gli scrittori non vivono delle proprie opere. Per quale ragione gli editori dovrebbero vivere delle loro edizioni? Anzi, fosse possibile rimuovere del tutto il margine di profitto sulle opere, solo i veri editori, quelli appassionati e competenti, sceglierebbero di continuare ad essere tali. si può essere scrittori o poeti a tempo perso e svolgendo un altro lavoro non si può essere editori a tempo perso se un editore non riesce a vivere di una professione che lo impegna a tempo pieno si dedicherà a qualcos'altro, soprattutto se è competente perchè dovrebbe perdere tempo a fare un lavoro non remunerato? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted May 10, 2010 Share Posted May 10, 2010 Mi sembra di leggere servizi di certi giornali politici, che cavano solo quello che gli interessano Scusa leggi tutto il sito anche quello che sponsorizzi... visto che tiri in ballo Greenpeace come fonte ufficiale, ma potremmo tirare in ballo altri fonti, in un suo comunicato stampa leggi ben altro sottolineando la pericolosità: "Sono considerati pericolosi per il loro contenuto di elementi tossici e persistenti, che rappresentano un rischio per l’ambiente e la salute umana nelle varie fasi di trattamento, riciclaggio e smaltimento." Non mi sembra di aver negato la tossicità degli apparecchi elettronici. Ti ho solo ricordato che il volume di carta che ogni giorno finisce al macero è incomparabilmente superiore al volume di apparecchi elettronici che vengono destinati ogni giorno allo smaltimento. Tanto più se si considera che è facile che un apparecchio elettronico venga rivenduto come usato ad altri consumatori, piuttosto che gettato in discarica. Persino quando è "morto", è possibile conservarne i componenti come pezzi di ricambio. Se riferisci a libri con fuori dai diritti d'autore, quelli li trovi a a 1€ al mercato, che visto un Reader costa 250€, ci ho sempre guadagnato :P nonsense in ogni caso, al momento, di reader ne trovi anche a 199 non si può essere editori a tempo perso Chi lo dice? sarebbe interessante piuttosto vedere se l'editoria può funzionare in ambito no-profit. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mattia89 Posted May 10, 2010 Share Posted May 10, 2010 Chi lo dice? sarebbe interessante piuttosto vedere se l'editoria può funzionare in ambito no-profit. Ma posso sapere su cos'altro guadagnano editori e scrittori se non sulla vendita di libri o materiale cartaceo? ...nella misura in cui tutti i cantanti raggiungono la fama di Madonna, Bruce Springsteen e U2, tanto da poter coprire i costi di ogni album con i guadagni derivanti da tour, ospitate e merchandising vario. Non è realismo il tuo, è pretendere di avere tutte le risposte pronte. Quando dici "in misura" cosa vuol dire? A parte i sopracitati quale altro autore può vantare una simile celebrità? Non tutti gli autori sono Dan Brown. Non credo di avere tutte le risposte pronte. Credo però che uno sguardo al futuro debba essere critico, cinico e realistico; non basato su qualche articolo di Focus o Wired scritto da giornalisti sognatori che vivono nel loro mondo. Mi sembra improbabile confrontare lo smaltimento della carta con quello degli apparecchi elettronici, visto che la frequenza con cui viene mandata al macero la carta (pensa solo ai quotidiani) è senza ombra di dubbio decisamente superiore alla frequenza con cui apparecchi elettronici vengono abbandonati in discarica. Ma secondo te dove sono i vecchi Ipod, quelli della prima generazione ORA? e si parla di 6-7 anni fa. In ogni caso è impossibile parlare di inquinamento con i giornali visto che la carta di giornale è carta riciclata e le macchine che la riciclano sono alimentate dalla stessa carta giornale. Al massimo puoi dire che inquina il camioncino che la porta in edicola. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
orodeglistupidi Posted May 10, 2010 Share Posted May 10, 2010 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Mattia89 Posted May 10, 2010 Share Posted May 10, 2010 Bella prova di umiltà. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Frugale978 Posted May 10, 2010 Share Posted May 10, 2010 Penso che Mattia abbia risposto ai dubbi di Oro, quindi non dico altro se no poi appende "Chiuso per Ferie" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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