Guest Ecate Posted October 30, 2010 Share Posted October 30, 2010 Donna sessuale come Uomo sessuale nel film "Cado dalle nubi" mi ha fatta ridere questa cosa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
niebla Posted October 30, 2010 Share Posted October 30, 2010 Sinceramente un mio amico, anni fa, usava "donna-sessuale" pensando davvero che fosse il termine politically correct equivalente a Homo-sessuale... Quando mi sono accorto che non stava scherzando ho dovuto spiegargli velocemente l'etimologia della parola omosessuale.... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
MYFATE Posted October 30, 2010 Share Posted October 30, 2010 io nella mia vita precedente :) vivevo la parola lesbica come una parolaccia, oggi nella mia nuova vita :) se sento o dico la parola lesbica mi eccito addirittura...Come cambiano le cose Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
dreamreal- Posted March 20, 2011 Share Posted March 20, 2011 A me il termina lesbica non ispira niente di negativo. Non mi sembra una parola brutta. Non mi suona male. Come non mi suona la parola gay. A volte uso anche gay per le donne. Credevo fosse corretto usarlo sia per maschi che per femmine. Lesbica è una parola che definisce qualcosa. E' una parola che tutti conoscono. Secondo me più che con il suono che ha, tante ragazze hanno problemi con il suo significato. Poi come hanno detto altre ragazze, qualsiasi parola secondo come è detta può assumere un tono negativo. In ogni caso se nemmeno noi ragazze lesbiche riusciamo a usare con serenità e con un significato del tutto positivo questa parola, non vedo come potrà cambiare qualcosa tra gli etero. Credo che l'appropriazione in senso positivo di questa parola debba iniziare da noi. Ti quoto pienamente!!! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
RebisRebus Posted April 17, 2011 Share Posted April 17, 2011 a me la parola lesbica non piace per niente. l'ho sentita per la prima volta alle medie dal mio compagno di milano (io ho fatto le medie al sud) che faceva l'avanguardista e suonava come un termine tecnico o una malattia. all'estero ho sempre sentito gay anche per le donne e lo preferisco. comunque preferisco anche omosessuale, anche perchè omosessuale ha un concetto poetico del termine: la ricerca dell'uguale. Lesbismo poi lo trovo particolarmente sgraziato anche come suono. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
rosa_delle_alpi Posted July 20, 2011 Share Posted July 20, 2011 comunque preferisco anche omosessuale, anche perchè omosessuale ha un concetto poetico del termine: la ricerca dell'uguale. Lesbismo poi lo trovo particolarmente sgraziato anche come suono. già,anche a me "lesbismo" suona malissimo, sarà per la doppia "s" e la "b" in mezzo che causano, come dire, una scarsa scorrevolezza nella parola, un effetto di suono poco fluente. ma nemmeno "omosessualità" mi garba, mi dà l'idea di un termine clinico,anche se di fatto non ha sinonimi e quindi, quando voglio designare il concetto, non posso scegliere altri termini. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Amers Posted July 28, 2011 Share Posted July 28, 2011 A me il termine lesbica piace e non lo associo assolutamente ad un termine negativo, non trovo nemmeno che suoni male. Ed insieme ad omosessuale e gay sono gli unici termini che uso. Come detto da qualcun'altra anche io trovo infantile lella, e trovo irritante quando qualcuno mi definisce così. Lella può solo chiamarmi mia sorella come diminutivo del mio nome. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
rosa_delle_alpi Posted August 3, 2011 Share Posted August 3, 2011 Lella può solo chiamarmi mia sorella come diminutivo del mio nome. a proposito... [un po'OT] cosa penseranno del termine "lella" tutte le etero che si chiamano rossella, gabriella, antonella, mirella, lorella, eccetera? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GabrielaVelitch Posted October 28, 2011 Share Posted October 28, 2011 ma io mi posso ritenere: lesbica, gaia, frocia, omosessuale e via dicendo, tanto chi vuole descriminare ti offende con qualsiasi parola Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
araas Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 Io odio abbastanza la parola "lesbica". Mi sembra l'equivalente femminile di "ricchione" o "frocio", e un sacco di persone la usano come insulto. Preferisco il termine "omosessuale", o "gay" anche per le donne. Quando andavo al liceo io e i miei amici usavamo molto la parola "lella", poi ne avevo dimenticato l'esistenza fino a poco fa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ianthe Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 Sì, ma "lesbica" è quasi un iponimo rispetto ad omosessuale ed ha una determinata valenza per via della storia che si porta dietro, differentemente da "frocio", "finocchio" o "ricchione" (altrettanto utilizzati, ma fin dalla notte dei tempi secondo un'accezione negativa) Se poi vogliamo andare a spaccare il capello, qualsiasi termine è o può diventare un insulto tra le labbra di chi dà una connotazione negativa all'orientamento sessuale, quindi perché negarci la possibilità di utilizzare un qualcosa di più specifico e non volgare? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
araas Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 Infatti non critico chi lo utilizza come termine, perché mi rendo conto che è solo una semplice parola... dico solo che a me non piace. Non mi sento a mio agio a definirmi così, quando mi chiamano lesbica mi sento come si sentirebbe un disabile a sentirsi chiamare "storpio". Sarà che l'ho sentita usare troppo spesso da cafoni frustrati in modo offensivo, non so. Ma poi proprio foneticamente è brutta come parola oltretutto Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ianthe Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 A livello fonetico neanche a me piace (ad esempio, scrivo o dico sempre "relazione saffica" e non "relazione lesbica"), però mi definisco lesbica perché è ciò che sono e perché non lo trovo avente un'accezione negativa di per sé. Intendiamoci: ho perso il conto delle volte in cui mi son sentita dire che sono "una lesbica di merda", ma data l'indelicatezza avrebbero potuto anche dirmi che invece sono "un'omosessuale di merda" o che "mi piacciono le donne e sono contronatura" e la portata dei contenuti sarebbe stata uguale. Nulla da eccepire poi sul tuo non sentirti a disagio, ma se ne vogliamo parlarne da un punto di vista oggettivo tocca anche riconoscere che il termine ha una storia differente da quella di un "ricchione" o un "finocchio"! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
araas Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 Ma certo, quello senza dubbio. La storia della parola "lesbica" è assolutamente dignitosa. Ciò che ho scritto era riferito esclusivamente al fatto che a me personalmente quel termine non piace Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
btw Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 scrivo o dico sempre "relazione saffica" e non "relazione lesbica" Io vedrei bene l'aggettivo "saffico" in un paper di studi sulla sessualità, come sinonimo di "lesbico", perché mi suona abbastanza letterario (il che contribuisce a allontanare la percezione del fenomeno dalla realtà, cosa di cui non c'è assolutamente bisogno), mentre "lesbico" è assai più frequente, basti pensare alle associazioni gay e al fatto che in altre lingue la parola è la stessa (inglese, francese, spagnolo, tedesco). Nulla da eccepire poi sul tuo non sentirti a disagio, ma se ne vogliamo parlarne da un punto di vista oggettivo tocca anche riconoscere che il termine ha una storia differente da quella di un "ricchione" o un "finocchio"! Infatti per prendere per i fondelli, a me danno direttamente del "frocio", in mancanza di un corrispettivo femminile. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ianthe Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 "Saffico" negli ultimi anni è stato sdoganato in diversi ambiti (anche di basso livello, come il gossip), diventando giusto un termine più ricercato e meno colloquiale di "lesbica". Indubbiamente non può contare sulla medesima incisività (fonetica e culturale, se vogliamo), ma quello è un problema legato al tipo di conversazione in corso e all'effettiva necessità di porre l'accento: nel momento in cui il succo del discorso è chiaro, cambia davvero qualcosa nell'utilizzo di quel termine rispetto ad un altro? E' ovvio che difficilmente si andrà a dire in giro "Ciao, sai, ho una relazione saffica in corso", ma nel momento in cui la situazione è delineata ci si può anche concedere una libertà di questo tipo. Infatti per prendere per i fondelli, a me danno direttamente del "frocio", in mancanza di un corrispettivo femminile. "Frocio" deriva dal luogo comune della mancata virilità di un uomo, quindi il corrispettivo femminile potrebbe giusto enfatizzare l'aspetto stereotipato della lesbica (grossa, cattiva, rude, ect)... Ma è ovvio che in questo modo perderebbe di senso. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 Vedo che non poche donne non amano il termine lesbica perché evidentemente questo termine ha veicolato per secoli, per troppo tempo, una diffidenza, una ripulsa, un rigetto, di cui è sentito ancora carico. Diffidate delle considerazioni innocentemente fonetiche. E quindi vorrei consigliare a tutte le donne di riappropriarsi del termine «omosessuale»: sono omosessuale, io sono omosessuale. Scusate, ma non avete sentito cento, mille volte le donne etero dire di sé, appunto, io sono eterosessuale? Con la tranquilla sicurezza di chi sa di stare dalla parte della maggioranza, della normalità, del conveniente. Ebbene, usate il termine speculare. C'è spesso tanto malcelato e sottinteso orgoglio nel dire Io sono eterosessuale che varrebbe la pena imparare a dire e a diffondere io sono omosessuale con altrettanto tranquilla sicurezza. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ianthe Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 Due considerazioni, Isher: 1) Per quella che è la mia esperienza, chi utilizza "lesbica" tende ad utilizzare anche "omosessuale" (magari non nella stessa misura) ma più difficilmente avviene il contrario, quindi in linea di massima direi che in un modo o nell'altro già è abbastanza utilizzato il termine "generico" per definirsi. 2) Di questi tempi è già tanto vedere che ci si riesce a definire e avere una sicurezza tale da affrontare con serenità la questione "etichette". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ariel Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 Sinceramente io dico sempre lesbica, mi piace come suono, proprio la sua violenza. Quando lo dico mi sembra uno schiaffo sulla faccia di coloro a cui non piace che io lo sia, e una dimostrazione di orgoglio riconosciuta da quelli che invece non sono contrari, o meglio ancora si riconoscono nel sentimento di fierezza. Omosessuale lo uso solo quando non parlo di me personalmente, mi sembra un termine che distanzia da un piano soggettivo, e più adatto a discutere in generale dell'argomento, o anche scientificamente. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 Ma perché vi sembra un termine tanto distanziante, e scientifico addirittura, se è il perfetto omologo di eterosessuale? Come si definiscono gli eterosessuali? Eterosessuali. Perché noi abbiamo bisogno di termini ingentiliti (gay) o rimontanti all'antichità classica (lesbica)? (a parte il fatto che Saffo va onorata in eterno). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ianthe Posted October 30, 2011 Share Posted October 30, 2011 Gli eterosessuali si definiscono tali nel momento in cui entrano a contatto con una realtà non sempre visibile, mentre noi spesso prendiamo le distanze dalla loro e cerchiamo degli agganci per definire la nostra identità. Anche nel mondo etero si possono notare dei riferimenti storici/culturali per indicare in maniera più lampante (e talvolta "orgogliosa") delle attitudini, come l'essere dei Casanova, ma è ovvio che a loro non viene richiesto di norma un dover emergere e far diventare quel riferimento una sorta di simbolo del proprio essere. E' un po' come la questione dell'orgoglio gay: dire che si è lesbiche può indicare una consapevolezza del proprio essere, meno riscontrabile nel definirsi "solo" omosessuali o attraverso dei giri di parole; probabilmente non si sarebbe arrivati a questo punto se lo sviluppo della realtà omo fosse stato simile a quello etero, ma è lecito pensare che dopo decenni sia sorto il bisogno di stabilire delle basi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ariel Posted October 31, 2011 Share Posted October 31, 2011 Anche eterosessuale mi sembra piuttosto distanziante, infatti al massimo sento le persone dire che sono 'etero' (prevalentemente mie coetanee ma anche persone più grandi), che comunque ingentilisce il termine, lo rende meno clinico. Trovo che il corrispettivo di etero sia più generalmente gay applicato anche alle donne, che però hanno la possibilità di scegliere (ed io ad esempio ho scelto lesbica per le ragioni già scritte). Homo in inglese può anche colpire e funzionare, in italiano 'omo' a mio parere perde di forza per l'assimilazione con altri termini e non mi sento di contrapporlo a etero, che invece è inconfondibile come parola e come significato. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
penna Posted October 31, 2011 Share Posted October 31, 2011 quando mi chiamano lesbica mi sento come si sentirebbe un disabile a sentirsi chiamare "storpio". ...LOL, "storpia lesbica" sarebbe fantastico! xD No comunque anche io percepisco un vago, lontano sottofondo negativo in "lesbica", ma lo ignoro e uso tranquillamente questo termine, lo trovo il più pratico e comprensibile da tutti. Alla fine il linguaggio, in quanto strumento di comunicazione, deve anzitutto rispondere al bisogno di farsi capire. In molti ambiti sono state elaborate parole o perifrasi politicamente corrette, ma se non rispondono al bisogno pratico difficilmente si affermeranno nel linguaggio comune. Anche io ho sentito "gay" applicato alle donne, però mi è sempre sembrato strano, e comunque a volte c'è la necessità di un termine che indichi nello specifico le donne gay. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Divine Posted October 31, 2011 Share Posted October 31, 2011 a me lella non piace proprio, mi sembra un modo per ammorbidire il suono, un modo per chiamare le lesbiche piccole di età. Non lo userei mai e poi mai. uso comodamente lesbica o a volte omosessuale. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted October 31, 2011 Share Posted October 31, 2011 Gli eterosessuali si definiscono tali nel momento in cui entrano a contatto con una realtà non sempre visibile, mentre noi spesso prendiamo le distanze dalla loro Guarda Hremia che gli eterosessauli si definiscono per se, e non solo in rapporto ad altro, anzi si definiscono soprattutto per se. Anche eterosessuale mi sembra piuttosto distanziante, infatti al massimo sento le persone dire che sono 'etero' (prevalentemente mie coetanee ma anche persone più grandi) Stesso discorso: anche tu ti riferisci a una situazione prevalentemente generazionale, e suppongo di conversazione orale. Sta pur certa che in un dibattito culturale, in un'aula universitaria, sul piano pubblico, per non parlare di libri e giornali, gli eterosessuali non si dicono etero, ma eterosessuali, e comunque se si dicono etero è perché hanno imparato che esso è l'equivalente eterosessuale di gay: insomma, vogliono farci un favore, essere gentili e democratici, mostrarsi aperti di mente. Invece sembra che molti gay e lesbiche non siano capaci di liquidare o superare la connotazione originariamente psicologica (ovviamente non positiva, se ci riferiamo a Freud) del termine. Ma allora l'equivalente ingentilito è uno sconto che si fa a sé stessi, alle proprie incertezze. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ianthe Posted October 31, 2011 Share Posted October 31, 2011 Ti faccio una domanda per capire meglio la tua affermazione: pensi che gli eterosessuali sentano il bisogno di definirsi a prescindere? E in virtù di cosa, eventualmente? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted October 31, 2011 Share Posted October 31, 2011 Scusa Hremia, non capisco bene la tua formulazione linguistica: «definirsi a prescindere». Che significa? e «a prescindere» da che cosa? e che significa «in virtù di che cosa»? Ma se tutto ciò che hai scritto significa, semplicemente: «gli eterosessauali sentono il bisogno di definirsi?», la mia risposta è, ovviamente, «sì!». Lo fanno da secoli, da millenni, e non so se ti sei accorta che tutta la Storia, tutta la cultura, l'immaginario collettivo, tutto il regno delle immagini tramandate, diffuse e valorizzate, altro non sono che l'effetto e la diramazione di questa loro definizione di sé. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ianthe Posted October 31, 2011 Share Posted October 31, 2011 A prescindere dal rapporto con l'altro ( = l'omosessualità) e per quale ragione, Isher. Non sto parlando di come la vedo io, bensì di come la vedi tu per capire meglio le ragioni del considerare quasi "superflui" termini come "lesbica" e "gay". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted October 31, 2011 Share Posted October 31, 2011 Non considero superflui i termini lesbica e gay, Hremia: non l'ho mai detto. Io uso scambievolmente i termini omosessuale e gay, senza dare a uno di essi particolare importanza rispetto all'altro. Tutto dipende dai contesti. Nei contesti pubblici, dicevo, o in quelli culturali, e in genere nei contesti di asserzione di sé, come gruppo, gli etero non si chiamano etero, ma eterosessuali. (e se si autodenominano etero lo fanno per gentilezza verso, appunto, i gay). Non capisco perché noi non dovremmo fare lo stesso. E poiché ho notato che non poche lesbiche non hanno simpatia per il termine lesbica, ho fatto notare che c'è omosessuale a disposizione. E non mi convincono le scarse simpatie per omosessuale, anzi, scavando appena un po', mi sembra sia facile vedere che esse nascondono una mancata ri-appropriazione del termine. Ultima osservazione: gli etero usano eterosessuale come termine neutrale, oggettivo, puramente descrittivo: ma proprio per questo tanto più forte. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Divine Posted November 1, 2011 Share Posted November 1, 2011 generalmente io noto che gli eterosessuali usano il ternine etero per dire in modo tranquillo che non sono gay. cioè non per definirsi, ma per specificare che "per caritàà!!!! non sono gay!!! io SONO ETERO!!!! capito??? E T E R O !!!!" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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