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Se uno odia una parte di sè, perchè non può eliminarla?


Code

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Non so se questa è la sezione giusta per postare questa riflessione, chiedo perdono in anticipo in caso avessi sbagliato. :P

 

Il problema è essenzialmente questo: io non voglio essere gay. Però lo sono. E a darmi fastidio non è la mentalità della gente, il fatto è che mi danno fastidio i modi di pensare e di fare degli omosessuali, che probabilmente assumo anch'io. Ma quello non è il vero me; sento come se il mio essere gay sia qualcosa che ha inibito il mio vero essere, il mio carattere. E' da un po' d'anni che tengo a bada questa situazione, ma adesso dentro di me si sta creando un fastidio insopportabile. Ne ho parlato con vari amici che mi hanno accettato, quindi non credo sia questo il problema. Semplicemente, voglio distruggere questo lato "parassita" che è in me. L'altro me, quello vero, quello etero, mi manca.

 

Come fare, però? L'auto-convincimento non funziona; forse è necessario andare da qualche psicologo, per trovare qualche trauma nascosto? A dire il vero già ci sono andato, la mia scuola si è organizzata per fornire supporto agli adolescenti; 2 volte ho provato, 2 volte mi hanno lasciato deluso. Forse dovrei andare da uno psichiatra, a questo punto?

 

Boh, non so. So solamente che sono sempre più triste per questo motivo, e riesco ad essere sempre meno "me stesso" coi miei amici. Ho la necessità di risolvere questo problema! Mi potreste dare qualche consiglio, per favore? Ve ne sarei grato.  ;)

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Guest Count Vertigo

Sai, Code, è lo stesso problema che a tratti mi pongo anche io però alla fine penso che non si possa eliminare affatto.

 

Cioè, essere gay non è come eliminare un difetto come la pancetta da commendatore, che basta un pò di dieta e un pò di sano movimento e torni nella normalità. Essere gay è un pò più complesso a mio parere: è come nascere con la pelle nera e voler essere bianco a tutti i costi.

 

Uno psicologo, uno psichiatra, potrebbe solo aiutarti a superare questo disagio ma rimuovere completamente il tuo, il nostro, lato omosessuale credo sia difficile, quasi impossibile, se vogliamo.

 

Non è come cambiare canale da un telecomando, temo.

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ma no...di sicuro uno psicologo potrebbe solo aiutarti a farti capire che se pesi di essere gay sbagli..di certo loro non eliminano l'omosessualità..semplicemente convincono le persone che va eliminata..e i pazienti assuefatti dai loro discorsi si convincono che è solo una loro cosa mentale..di certo non la eliminerai..

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quello che dici deve a mio avviso essere preso nella massima considerazione

ti posso dire alcune cose ma davvero vorrei riuscire a dirle in punta di piedi

 

anzitutto, se avverti questi contrasti interiori, non identificarti precipitosamente come gay

non tutti maturiamo alla stessa età, e a 18 anni hai tutto il diritto di sentirti ancora "fluido"

di sentirti in una fase sperimentale, se è questo quello che ti sta capitando

oggi queste cose non le dice più nessuno

sembra ci sia solo bianco e nero

ma non è così

durante l'adolescenza si può attraversare una fase molto aperta

per approdare secondo i tempi di ciascuno alla propria identità sessuale

se tu sei in un momento simile non devi odiare niente di te

devi semplicemente dare spazio alle tue pulsioni e sperimentarle

viverle con misura ed intelligenza

fare attenzione ai tuoi stati d'animo

distinguere ciò che nasce da "fuori" e che non ti appartiene da ciò che nasce da "dentro"

odiare una parte di sè sotto un certo punto di vista equivale a conoscersi poco

 

se senti il bisogno di un supporto psicologico

ti posso consigliare di trovare un bravo psicologo junghiano

per guidarti e consigliarti in questo viaggio verso la comprensione di te stesso

il viaggio ovviamente è solo tuo ed è l'avventura della tua vita  :P

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Il problema è essenzialmente questo: io non voglio essere gay. Però lo sono.

E a darmi fastidio non è la mentalità della gente, il fatto è che mi danno fastidio

i modi di pensare e di fare degli omosessuali, che probabilmente assumo anch'io.

 

Tu devi semplicemente costruire la tua personalità di gay come la vuoi tu, differente

da quella delle altre persone gay la cui mentalità, personalità e modo di fare e pensare

non ti piacciono.

Questo mi sembra sia il tuo problema, da quanto tu stesso dici.

Voler distruggere il tuo essere gay perché non riesci ad essere gay in modo personale e autonomo

è sicuramente sbagliato e non ti porterà a niente. Inoltre è terribilmente eccessivo: è come voler

amputare il proprio torace perché non è muscoloso (o qualunque altra cosa).

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Caro Code, complimenti per l'avatar, w i DT, ma veniamo al sodo:

Ti da fastidio il modo di pensare dei gay? ma quale modo di pensare? quello che hai in mente a priori, quello dei gay visti in TV? Hai amici gay?

è evidente che non ti accetti dicendo che l'omosessualità ha nascosto il tuo vero lato, quello etero, è una negazione del proprio io condizionata dall'immagine dell'individuo perfetto che hai.

Ti spaventa la vita da omosessuale, non la vedi tua, non ti sembra sia il modo giusto per vivere, ma il modo giusto lo troverai solo tu, assecondando il tuo essere.

Prenditi tempo per capire meglio te stesso.

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Stai chiedendo al sito del WWF come si cucinano i panda? :P

Visto che Conrad si è espresso in punta di piedi,

io cercherò di indossare gli scarponi pesanti.

 

E' evidente che non si possano cambiare i propri gusti:

se mi piace il gelato alla fragola e non quello al cioccolato

non ho nessuna possibilità di preferire il cacao alla frutta

solo perché desidero farlo.

 

Rimane lo sforzo di accettarsi,

ma è appunto uno sforzo

e se si è deboli o pigri si rimanda

o ci si nasconde o si scappa.

 

Strano a dirsi, sono le tue remore il parassita:

ma questo lo capirai tra dieci anni e intanto...

perderai tante occasioni, diventerai livoroso,

acido e anaffettivo e quindi uguale

proprio a quello che non vorresti essere

 

Tu non vuoi "non essere gay"

tu non vuoi "essere un gay infelice"

perchè odi il modo in cui si diventa patetici,

ma ti stai spianando la strada per essere proprio così.

 

Lo so, lo so: a 18 anni siamo stati tutti più o meno così:

l'omofobia interiorizzata è un grande classico dell'adolescenza.

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I motivi per cui non si può eliminare una parte di sé sono chiari: se elimini una parte di te muori dissanguato, o se proprio hai fortuna diventi qualcos'altro, qualcosa che non è più "te". TU non sarai mai felice automutilandoti, ma probabilmente ti fa comodo pensarlo. Se lui, il gay che è in te, è un "parassita", sarà facile dare a lui la colpa di qualunque cosa possa andar male, e tu ne uscirai sempre pulito, è sempre colpa del "parassita", di questo corpo estraneo. Ma è falso, sarai sempre responsabile di ogni gesto e di ogni decisione; non puoi dare la colpa di nulla al gay, perché sei TU il gay, e non otterrai nulla facendogli del male, perché faresti del male a te stesso e basta.

Qualcuno ti ha detto che potresti in effetti scoprire che in fondo sei etero. Non è impossibile, per quanto difficile... ma non è quello il punto, il punto è che tu non vivi la scoperta di te con serenità. Se anche tu scoprissi di essere etero e che questa è solo una fase particolare della tua vita, cosa cambierebbe? Quel gay nel tuo cuore, se fosse anche un elemento temporaneo, una piccola deviazione, una stranezza, non sarebbe per questo meno tuo, meno parte di te. Odiarlo e cercare di ucciderlo non servirà a niente, anzi, lo rafforzerà e seppellirà sempre più dentro di te la verità.

 

Fra l'altro, non sembri avere dubbi su cosa effettivamente tu sei. Tu sai già (o pensi di sapere) come sei, ovvero gay, non manifesti dubbi particolari su questo; e hai già deciso anche come invece vorresti essere, sperando che ti sia possibile trasformarti a comando in ciò che desideri. Ovviamente non funziona così. Ciò che devi chiederti piuttosto è perché vivi questo conflitto, perché dai tanto fastidio a te stesso. Non devi cercare risposta alla domanda "posso cambiare?" (ti anticipo comunque che nel 99% dei casi la risposta è un no secco), ma alla domanda "perché vorrei cambiare?"

E secondo me, come secondo gli altri che hanno scritto sinora, la risposta è la tipicissima omofobia interiorizzata.

il fatto è che mi danno fastidio i modi di pensare e di fare degli omosessuali, che probabilmente assumo anch'io.  

Quali sono questi atteggiamenti? Non so in che razza di mondo vivi, in cui esistono degli "atteggiamenti omosessuali". Io non sono riuscito a trovare una sola caratteristica che sia comune a tutti gli omosessuali che conosco e neanche alla maggior parte di loro, con l'ovvia eccezione dell'amare gli uomini (e ciascuno in modo diverso, fra l'altro). Non esiste proprio nessun atteggiamento omosessuale, questo è un mito omofobico. Non esiste neanche una "tipizzazione" omosessuale; esistono solo tanti uomini e donne, fra le quali ce n'è uno in particolare che sei tu. A questo particolare uomo, in questo momento della vita, piacciono gli altri uomini. Va accettato e basta. Oppure si può rifiutarlo e accettare una vita mutilata; c'è chi lo fa e magari trova anche un buon equilibrio di sopravvivenza... ma io non lo consiglio, mi spiace :P.

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Il tuo post, Code, inizia in modo ottimo, ammettendo la vera natura del tuo problema:

 

Il problema è essenzialmente questo: io non voglio essere gay. Però lo sono.

 

Due frasi estremamente limpide e chiare. Un problema di autoaccettazione, che non dico tutti, ma una stragrande maggioranza degli omosessuali affronta nel momento della propria presa di coscienza.

 

Nel giro giro di poche parole, entri in contraddizione:

 

Ma quello non è il vero me; sento come se il mio essere gay sia qualcosa che ha inibito il mio vero essere, il mio carattere. [...] L'altro me, quello vero, quello etero, mi manca.

 

Quel "io sono" diventa improvvisamente "falso io sono" oppure "altro io sono". Non sequitur. Non esistono due tu; esisti tu ed esiste l'immagine che a te viene imposta dal resto del mondo (conformismo).

Vediamo un po' quale dei due è "il vero io":

- Ipotesi uno: Tu sei omosessuale, la società eterosessuale. Il tuo volerti conformare a tutti i costi all'immagine che la società impone ti provoca malessere, in quanto va contro la tua vera identità.

- Ipotesi due: Tu sei eterosessuale. Un insetto parassitico mentale, venuto dallo spazio, si è infiltrato tra le pieghe della tua materia grigia e ha inculcato in te la falsa convinzione di essere omosessuale. Lo scopo di tutto questo è chiaro: far sì che tu diventi una marionetta inconsapevole della lobby gay che ha come missione il minare il sistema di valori morali della nostra società in preparazione della prossima invasione aliena.

(L'ipotesi più verosimile che mi sia venuta in mente.)

 

Gli psicologi non ti possono aiutare. Il mestiere degli psicologi non è quello di inculcarti a forza opinioni e convinzioni, né assecondarti nei tuoi desideri (o almeno non dovrebbe esserlo). Quello che hai in mente tu si chiama ipnosi, o lavaggio del cervello.

Perché gli psicologi (o chiunque altro) ti possano aiutare, devi porti prima di tutto in quest'ottica: "Voglio comprendere me stesso". Invece tu ti sei posto in tutt'altra ottica: "Voglio trovare conferma del fatto che sono eterosessuale". Per forza sei rimasto deluso dagli psicologi.

 

Aldilà della mia ironia, mi dispiace per la tua situazione, ma devi capire che questa nasce dal tuo rifiuto di te stesso. La soluzione sta nell'accettarti, non nel cambiare te stesso.

Nel tuo post parli in modo schizofrenico di te. Ora ammetti di essere gay, ora il tuo essere gay ha minato il tuo vero essere (che non è gay... contraddizione). Purtroppo la tua è un'età dove capire che cos'è "me stesso" è molto difficile. Ma in questo senso devono essere concentrati i tuoi sforzi.

 

P.S. Personalmente, il solo fatto che tu "tenga a bada questa situazione da un po' d'anni" mi porta a escludere, a differenza di quanto ritiene Conrad, che sia precipitoso il tuo identificarti come gay. In ogni caso, su una cosa mi metterei il cuore in pace: non sei etero.

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Gli psicologi non ti possono aiutare. Il mestiere degli psicologi non è quello di inculcarti a forza opinioni e convinzioni, né assecondarti nei tuoi desideri (o almeno non dovrebbe esserlo). Quello che hai in mente tu si chiama ipnosi, o lavaggio del cervello.

 

Eh, no, nemmeno con l'ipnosi si combina nulla ;). l'ipnosi non potrebbe neanche sfiorare una cosa così radicata come l'orientamento sessuale. Solo il lavaggio del cervello potrebbe. Forse.

Chi non ha letto Orwell vada subito a farlo!  :P

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Se io fossi il suo psicologo lo farei parlare di ciò che non gli piace

degli altri omosessuali.

 

Cosa rappresenta un parassita? Un parassita è una creatura estranea

che invade il nostro organismo per coabitare alle sue spalle succhiandogli

via la linfa vitale. Questa direi sia l'idea del parassita.

 

E' una intellettualizzazione negativa della omosessualità, funzionale ad impedirti

di vivere la tua vita. Ed è esattamente questo meccanismo psicologico di difesa

che ti succhia la vita impedendoti di fare esperienza di cosa la tua omosessualità

potrebbe EFFETTIVAMENTE essere. Cosa stai difedendo? Stai difendendo la

scissione fra il te stesso positivo ( ciò che fai ) ed il te stesso negativo ( ciò

che non fai )

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AndrejMolov89

Ehm, dottore, dottore, ho un problema gravissimo">> il ragazzo, quasi zoppicando, si avvicinò con viso implorante.

<< Che cosa vuoi, figliolo?>> disse il medico, assumendo il tono grave e riflessivo tipico delle cornacchie vestite di nero.

<< Ho un problema! Sono nero, come faccio a non esserlo?>>

 

E qui cadde il silenzio.

 

Non comprendo dove sia la tanto osannata mentalità gay, credo che abbia la stessa consistenza di una scoreggia di ippogrifo.

Ragazzo, come hanno già detto gli altri, non puoi cambiare ciò che sei, ma poi divenire qualcos'altro a seconda di come vuoi direzionare il tuo alveo fluviale. Sei quel fiume, non sei altro che quello, non puoi cambiare la tua identità, puoi solamente incurvarti, renderti sinuoso, tortuoso, a nastro, tutto quel che vuoi, ma non puoi diventare un altro fiume, per definizione.

Se non vuoi essere gay, non vuoi essere te stesso. Se non vuoi essere te stesso, invidierai a morte gli altri, e guarderai la tua maschera divelta sul letto, e vorrai gettarla via ogni volta, ma poi ti accorgerai che l'hai tenuta talmente tanto che quella matassa di idiozie rappresenta una parte d'esperienza gettata al macero, solo perché hai voluto rinunciare al tuo bel volto.

Al di là delle stronzate che ho detto, non sono esperto di queste faccende, ho avuto la fortuna di essermi accettato tranquillamente, senza tanti patemi, però, sappi che non si può andare contro una pulsione così forte come la sessualità, e non ci sono traumi che reggano.

 

Greed se ne andò zampettando allegramente verso il verde prato di un dio .

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dare una risposta ai tuoi dubbi, non è facile perchè solo tu puoi riuscirci! se ti senti inquieto prova a parlarne con un estraneo (magari con uno psicologo o psicoterapeuta) o anche con uno psichiatra (ma non ne vedo il bisogno francamente), magari potrà darti sollievo. io stesso mi identifico, anche se parzialmente in ciò che hai scritto. e l'unico modo che si ha per capire chi si è veramente credo sia l'esperienza e il tempo. auguri!  :P

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mah... avevo il tuo stesso problema... non mi riuscivo ad accettare gay e ci ho messo qualche anno prima di sbloccarmi e vivere una bella sessualità. Dallo psicologo non c'ho passato molto tempo perché il coglione era contro i gay e mi stava innervosendo. L'ho accannato e seguendo il mio istinto homo ho cominciato con naturalezza a VIVERE. Che dirti, forse basta che ti lasci andare e vedi che succede... certo, se ti devi forzare ad andare con una donna... tanto etero non sei... . :P

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ma no...di sicuro uno psicologo potrebbe solo aiutarti a farti capire che se pesi di essere gay sbagli..di certo loro non eliminano l'omosessualità..semplicemente convincono le persone che va eliminata..e i pazienti assuefatti dai loro discorsi si convincono che è solo una loro cosa mentale..di certo non la eliminerai..

Aggiungerei questo: non è il compito dello psicologo "convertire" le persone in bilico in modo che risultino tutte eterosessuali come da norma e copione.

Uno psicologo, se è bravo, aiuta la persona confusa o che si rifiuta, ad accettare appieno la sua essenza, e viverla in modo sereno.

Mi dispiace che tu abbia avuto brutte esperienze con gli psicologi, ma non mi pare il caso di fare terrorismo a un nuovo iscritto in questa maniera.

Anche perché il nuovo iscritto in questione ha scritto di essere rimasto deluso 2 volte da psicologi e io ho una mezza idea che sia stato proprio perché questi ultimi devono avergli detto "se sei gay non puoi cambiare, l'unica cosa da fare è accettarsi"... ovvero una cosa molto diversa da quella che lui sperava di sentirsi dire.

Code, le istruzioni per diventare etero non ci sono. E quelli che dicono di averle, di solito fanno solo disastri, distruggendo le persone.

In sostanza, prima ti accetti e meglio è.

Non puoi dire che non ti piacciono i gay e gli atteggiamenti dei gay, perché i gay non sono tutti uguali. Non ti piaceranno alcuni e gli atteggiamenti di alcuni, ma come tu sei gay e non hai questi atteggiamenti che odi, sicuramente ci saranno altri gay che li odiano e non li hanno.

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stai attento, è pieno di gente senza scrupoli che può far pagare a te ed ai tuoi cifre astronomiche per cure inesistenti. "Luca era gay" è una follia di un impasticcato, eppure la gente ci crede. non farti fregare. invece di pensare ad eliminare la gaiezza da te, fai piazza pulita di quello che ti fa star male. molto più fattibile e ti darà risultati migliori, ed a lungo termine, di cercare di vivere in una finzione.

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