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Lovely beach


Mattia88

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Terza storia... Per niente triste, romanticosa come le altre... ^^

Buona lettura!!

 

 

Estate, tempo di vacanze, sole, spiaggia, bagni in mare o in piscina.

E perché no perfino di amore.

 

Anche quell’anno Marco era andato via con i suoi genitori, nella loro casa al mare in Francia.

Niente di strano penserete voi. Il punto è che Marco ha 21 anni ed è pieno di amici ed amiche.

Il ragazzo però non se la sentiva ancora di smettere di andare in vacanza con i suoi genitori, gli vuole veramente molto bene.

Aveva quindi accettato di buon grado di accompagnarli, pensando che comunque staccarsi un po’ da tutto e da tutti gli avrebbe fatto più che bene.

Ancora non sapeva quanto bene gli avrebbe fatto...

 

Arrivarono al mare sabato sera, stremati dal lungo viaggio, sistemarono le camere e dopo aver cenato fuori andarono a letto presto.

Dopo un lungo riposo e una abbondante colazione, Marco e i suoi genitori decisero di andare in spiaggia a prendere il sole e il ragazzo ne approfittò per dare un’occhiata alla fauna maschile del luogo.

Ebbene sì, Marco era gay.

I suoi genitori lo sapevano e nonostante inizialmente ci fossero stati grossi malumori e discussioni al riguardo, la cosa era stata archiviata in quanto entrambi i genitori volevano solo la felicità del loro figliolo e ne avevano accettato l’orientamento sessuale.

Quella mattina in spiaggia c’era veramente molta gente e per un puro colpo di fortuna riuscirono a trovare un posto dove stendere gli asciugamani; vicino a loro c’erano altre famiglie e un gruppo di ragazzi piuttosto carini.

Dal primo momento che i loro sguardi si incontrarono fu chiaro per tutti, tranne forse per loro due, che quella vacanza avrebbe portato grosse novità.

Marco è piuttosto alto, con capelli castani tagliati corti, occhi nocciola, un fisico asciutto e leggermente muscoloso data la sua attività in palestra. Tutto sommato era considerato piuttosto carino.

Il ragazzo che attirò la sua attenzione era alto quanto lui, con capelli biondi che coprivano uno degli occhi azzurri, un accenno di barba e un sorriso mozzafiato; per completare il tutto aveva spalle larghe e un fisico atletico dovuto sicuramente al nuoto.

Il castano rimase molto colpito, era il più bel ragazzo che avesse mai visto e avrebbe voluto tantissimo andare lì a presentarsi e conoscerlo, ma era troppo timido per farlo. O meglio diventava timido quando un ragazzo era molto carino e gli piaceva particolarmente.

E beh… questo era proprio uno di quei casi!

Il ragazzo biondo aveva subito notato la presenza di Marco e fin troppo spesso si voltava per guardarlo, i suoi amici ovviamente notarono la cosa e cominciarono a canzonarlo e stuzzicarlo, scatenando così un piccolo inseguimento sulla spiaggia che si concluse con un lungo bagno in mare pieno di spruzzi e scherzi. Dopotutto anche il biondo era italiano e non voleva farsi scoprire così facilmente, senza avere la sicurezza che anche l’altro fosse gay.

Marco intanto con voluta nonchalance seguiva ogni attività del biondo e dei suoi amici, con la speranza che fosse lui o uno degli altri ragazzi a parlargli per primo… Ma purtroppo quel giorno il suo desiderio non si realizzò.

Durante tutta la giornata i due ragazzi si scambiarono sguardi più o meno celati, entrambi desiderosi di presentarsi e conoscersi meglio. Ma c’erano alcuni piccoli particolari che li frenavano. Per Marco la sua timidezza, il non sapere cosa potergli dire per avvicinarsi e la presenza dei suoi genitori.

Per il biondo unicamente la presenza dei genitori dell’altro ragazzo.

Verso la fine del pomeriggio i genitori di Marco decisero di tornare a casa per potersi lavare con calma e preparare la cena, raccolsero quindi le loro cose e tutti i tre insieme si avviarono.

Il ragazzo biondo era piuttosto dispiaciuto di non aver potuto parlargli, ma era sicuro che uno dei prossimi giorni sarebbe riuscito a parlargli.

 

Lunedì mattina, i genitori di Marco decisero di andare a visitare un paio di paesini medievali dispersi sulle colline; il ragazzo colse l’occasione al volo e disse di voler tornare nella stessa spiaggia del giorno prima. I genitori non trovarono nulla da obiettare e partirono lasciandolo da solo. Il ragazzo nel giro di pochi minuti si era cambiato, preparato e uscito di casa per andare in spiaggia, desideroso di ritrovare i ragazzi del giorno precedente, ma in particolar modo un certo biondino.

Intanto l’altro ragazzo era arrivato in spiaggia con i suoi amici e cercava con lo sguardo il castano che il giorno precedente lo aveva stregato.

Non dovette aspettare a lungo che lo vide spuntare all’ingresso della spiaggia e con suo grande piacere vide anche che era da solo.

Marco si diresse allo stesso posto dove si era messo il giorno prima, vide il biondino e un sorriso gli si dipinse sul viso senza che lui potesse fermarlo. Stese il telo e si mise a sedere, indeciso se cercare di parlargli o andare prima a fare un bel bagno. Optò per la seconda e si diresse al bagnasciuga, con calma entrò in acqua fino a metà vita e poi si tuffò.

Nuotò con tutta calma per almeno una mezz’oretta cercando di schiarirsi le idee. Non era la prima volta che gli piaceva un ragazzo, quindi sapeva come poter attaccare bottone, ma alcune ansie lo attanagliavano.

Magari aveva frainteso gli sguardi, oppure se li era solo sognati. Il biondo poteva essere eterosessuale e lui fare una figura di merda. Quando decise di uscire dall’acqua aveva già pensato che avrebbe cercato di fare amicizia e poi magari se avesse notato dei segnali si sarebbe mosso di conseguenza.

Marco non si accorse però, di essere stato attentamente osservato durante tutta la sua nuotata e neanche di aver suscitato alcuni pensieri assolutamente non casti nel ragazzo biondo.

La visione del castano che usciva dall’acqua tutto bagnato era stata quasi troppo per lui che aveva dovuto distogliere lo sguardo e cercare di calmare i bollenti spiriti; non voleva essere denunciato per atti osceni in luogo pubblico.

Tornato dal suo telo e prima ancora di potersi sdraiare per asciugarsi un attimo il cellulare di Marco cominciò a suonare.

“Bonjours Tesoro! Come stai?” disse il castano dopo aver guardato il display, come sempre era la sua migliore amica Giulia che voleva chiacchierare.

Il biondo sentì una piccola punta di gelosia, non poteva proprio pensare che quel bel ragazzo fosse fidanzato.

“Buongiorno caro! Tutto bene e tu?”

“Anche io tutto bene, aspetta che mi sposto un attimo che ti devo parlare…” dicendo così si era alzato e allontanato un po’ dal gruppetto di ragazzi.

“Perché spostarti? C’è gente interessante?”

“Puoi ben dirlo! C’è un ragazzo bellissimo, il più bello che io abbia mai visto. Giuro!”

“Scommetto che non gli hai ancora parlato…”

“Ehm…”

“Sei sempre il solito giandone!! Smettila di preoccuparti per le possibili figure di merda. Cerca di fartelo amico poi pensi a come proseguire… Cosa stanno facendo?”

“Sì hai ragione, ma non è così facile come la fai tu mia cara! E poi cosa ti interessa sapere cosa fanno?”

“Ricordati tesoro che IO HO SEMPRE RAGIONE! Tu dimmelo e basta.”

“Sbuf! Sempre la solita…. Stanno per giocare a beach volley.”

“Perfetto! Chiedi di giocare anche tu, che tanto sei bravo, così li conosci.”

“Ci stavo giusto pensando…”

“Se se come no… Dai è meglio se vado, stasera chiamami e raccontami, io poi ti racconto di Simone…”

“Ok tesoro! Ci sentiamo stasera! Baci!”

 

Marco tornò dal suo telo, cercando di farsi forza e trovare il coraggio di fare quanto aveva appena deciso. Per sua fortuna ci pensò il biondo a facilitargli le cose.

“Ciao! Ti va di giocare con noi?”

“Ciao! Sì, se non è un problema…”

“Assolutamente no! Comunque io sono Alan, piacere!”

“Marco, piacere!”

Tutti gli altri ragazzi si erano già posizionati sul campo da beach volley, loro li raggiunsero e cominciarono a giocare, il castano in una squadra e il biondo nell’altra. La squadra di Marco vinse praticamente tutte le partite, stracciando Alan e i suoi che furono costretti a fare da schiavi agli avversari. La punizione venne decisa dagli amici del biondo, che ovviamente lo affidarono a Marco.

I due erano decisamente in imbarazzo.

“Senti che ne dici di andare a bere qualcosa al bar?” chiese Marco per fare qualcosa e spezzare il silenzio.

“Si ci sto! Però visto che ho perso, offro io!”

“Ma no dai non ti preoccupare… E poi mi sentirei in debito…”

“Dai che esagerato! Se ti senti molto in debito, troverò un modo per farti sdebitare…”

Marco arrossì violentemente pensando a tutti i doppi sensi possibili e che sinceramente non gli dispiacevano poi tanto.

Alan scoppiò a ridere e preso per una mano lo trascinò verso il bar.

Rimasero al bar praticamente tutta mattina, conoscendosi meglio, scoprirono che entrambi andavano all’università, che avevano praticato gli stessi sport, condividevano molti interessi e che abitavano anche vicino. Alan aveva un paio di anni più di Marco e viveva fuori città, non avevano amici in comune e per questo non si erano mai visti.

“Allora Mark, sei fidanzato?”

“No, sono single. E tu?” Marco sorrise tranquillo, aveva intuito dove la conversazione poteva portare e la sua iniziale timidezza era ormai scomparsa.

“No, no. Sono anche io single. Hai visto qualche ragazza interessante?” Alan cercava di sondare il terreno, non essendo ancora sicuro dell’omosessualità dell’altro. Marco ridacchiò e decise di scoprire le carte.

“Veramente sono gay… E sì direi di aver visto un ragazzo molto interessante!” nel dirlo si era sporto leggermente verso di lui, guardandolo negli occhi e sorridendo maliziosamente. Se doveva provarci era il caso di cominciare sul serio!

Alan sorrise, finalmente sapeva quello che gli interessava e non aveva proprio intenzione di farsi scappare il castano.

“Oh bene! Anche io sono gay e dimmi, chi sarebbe questo ragazzo? Non mi piace molto avere della concorrenza…”

Marco arrossì e il biondo ridacchiò prima di prenderlo per una mano e farlo avvicinare quel tanto che bastava per sussurrargli “E’ ora di fare un bel bagno…da soli…”

Il castano ripreso il controllo annuì e lo segui fuori dal bar, dietro a una duna di sabbia dove c’era una piccola spiaggetta nascosta e deserta.

Si buttarono in acqua e cominciarono a giocare come due bambini, fino a quando Alan non abbracciò Marco e lo spinse verso una roccia. Il castano intrappolato dalle braccia del biondo non poteva scappare, non che ne avesse intenzione comunque.

I due si scambiarono il primo bacio di una lunga serie. Un bacio dolce e lento. La lingua di Alan leccò le labbra del castano prima di entrare nella sua bocca per accarezzarla ed esplorarla. Cominciò subito una lotta che terminò quando i due si staccarono per riprendere fiato, stremati dalle forti sensazione che provavano.

“Mi piaci Marco, mi piaci troppo perché ti possa lasciar andare…”

Marco arrossì leggermente, ma trattenne lo sguardo “Anche per me è la stessa cosa, mi piaci veramente troppo, più di chiunque altro…”

Non era di nuovo più tempo per le parole, la bocca poteva essere usata per attività migliori.

 

Verso metà pomeriggio i due ragazzi tornarono nell’altra spiaggia tenendosi per mano, palesando quindi la loro attrazione. Gli amici di Alan li accolsero con applausi, fischi amichevoli e pacche sulla schiena. Rimasero sdraiati sui loro teli a prendere il sole, abbracciati continuando a parlare di tutto. Quella sera dopo cena si sarebbero rivisti per prendere qualcosa da bere insieme o un gelato.

Al loro ritorno i genitori di Marco trovarono loro figlio decisamente contento e soddisfatto, gli chiesero cosa fosse successo e lui raccontò loro di aver conosciuto Alan, non entrò ovviamente nei dettagli. Sua madre era molto felice per lui, finalmente aveva trovato un ragazzo con la testa sulle spalle, non come i suoi ex. Suo padre era un po’ più preoccupato ma si dimostrò comunque felice per il figlio.

 

Le vacanze dei due ragazzi passarono molto in fretta.

Di giorno stavano insieme in spiaggia, giocavano, facevano il bagno, prendevano il sole, parlavano. Di sera uscivano a volte da soli, a volte con gli amici di Alan. Il giorno della partenza fu un po’ triste per tutti, ma il biondo e il castano avevano deciso di provare a continuare a frequentarsi. Quindi si lasciarono in uno stato d’animo tutto sommato positivo.

 

 

DIECI ANNI DOPO

 

“Amore, ti sei vestito che dobbiamo andare a cena dai tuoi genitori?”

“Sì Mark sono pronto! Devo solo sistemarmi questa ciocca di capelli… Non vuole saperne di stare al suo posto… Tra un po’ uso la colla…”

“Dai Alan lascia fare a me… Ecco vedi non era così difficile… E ora andiamo!”

Mentre si voltava il castano venne bloccato dal biondo che lo ringraziò con un lungo e sensuale bacio, prima si dirigersi tutto raggiante alla porta.

Si conoscevano da dieci anni, stavano insieme da nove e a breve sarebbero andati in Spagna per sposarsi. Ma ogni volta che Alan lo baciava in quel modo, Marco perdeva la testa.

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