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Gli Stati Uniti d'America del futuro.


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WASHINGTON. Gli Stati Uniti d’America tra una quarantina d’anni, forse meno, non avranno più una popolazione a maggioranza bianca. Nel 2042 - infatti - quelle che sono le attuali minoranze etniche saranno la maggioranza del Paese. I bianchi americani sono destinati a diventare minoranza di fronte alla crescita demografica delle altre etniche, prima fra tutte quella ispanica. Lo ha rilevato l’ultima ricerca demografica condotta dal Census Bureau americano, secondo la quale il fenomeno è già in atto in diverse contee e comunità locali: le minoranze (ispaniche, asiatiche, afro-americane) già oggi in alcune zone sono maggioranza. Il fenomeno secondo le proiezioni del Census Bureau continuerà ad espandersi ad un ritmo tale che le attuali minoranze saranno la maggioranza degli americani entro la metà del secolo. Il Census Bureau indica anche una data esatta: mantenendo inalterati gli attuali flussi demografici, le minoranze di oggi saranno maggioranza nel 2042. O meglio, nel 2042 si raggiungerà la parità, ma date le caratteristiche demografiche di ispanici, asiatici e afro-americani da un lato (nascita in crescita) e di bianchi dall’altro (aumento della popolazione ultra 65enne), nel giro di pochi anni i bianchi saranno minoranza. Non solo: i bambini bianchi diventeranno minoranza ben prima di quanto non lo diventeranno i loro genitori. secondo le proiezioni del Census Bureau questo avverrà tra una quindicina d’anni. Mantenendo inalterati gli attuali flussi, il Census americano ha calcolato che i bambini non bianchi supereranno quelli bianchi già nel 2023. A crescere maggiormente tra le attuali etniche presenti negli Usa saranno gli ispanici, che da qui al 2050 si triplicheranno: passeranno dagli attuali 46,7 milioni 132,8 milioni. «Ciò significa che un americano su tre sarà ispanico» sottolinea il Census Bureau nel suo rapporto. La popolazione afro-americana crescerà invece dai 41,1 milioni attuali ai 65,7 milioni nel 2050, ma la sua percentuale relativa non muterà: sono il 14% oggi, saranno il 15% nel 2050. Per quanto riguarda infine la popolazione asian-americana, le proiezioni del Census Bureau parlano di una crescita esponenziale: dai 15,5 milioni ai 40,6 milioni, con una incidenza percentuale dal punto di vista demografico che passerà dal 5,1% al 9,2%. Accanto a queste crescite “di colore”, vi sarà una crescita “bianca” molto più contenuta: dagli attuali 199,8 milioni i bianchi americani passeranno nell’arco di quarant’anni a 203,3 milioni. Al punto che nel 2059 saranno solo il 46% della popolazione americana totale.

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https://www.gay-forum.it/topic/13525-gli-stati-uniti-damerica-del-futuro/
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Francamente mi stupisce che non sia già così.

 

Ma Italiani ed Ebrei sono "bianchi"

e si intende per "bianco" solo uno WASP?

(bianco anglosassone protestante?)

 

No no i bianchi sono intesi come europei, dunque chiamati negli USA "caucasici" gli italiani comunque sono bianchi. :ok:

Mother Fucker

Negli ultimi diecimila anni

non si è mai sentito

di Cinesi, Africani o Latinos

che abbiano discriminato gli Europei...

:ok:

Semplicemente,perchè non ne avevano la forze nè in termini numerici nè in termini economici,ma le cose dovessero cambiare non ci metterei la pietra sopra..sopratutto pensando al regime cinese..

Anche io sono abbastanza sicuro

che per quanto la crudeltà europea non abbia paragoni,

ad ammazzare non sia una etnia rispetto a un'altra

ma solo il gruppo che abbia più fucili.

 

Nonostante questo mi fa ridere pensare

a un Ku Klux Klan dei Neri contro i WASP,

a un campo di concentramento ebreo per tedeschi

alla Cina che bombarda Londra per vendere oppio agli Inglesi

o agli Algerini che avvelenino i pozzi francesi.

Abbiamo però dei sensi di colpa tanto radicati

che pensiamo sempre che gli altri ci restituiscano il trattamento :ok:

 

Negli USA nel 2042 non ci sarà una nuova etnia dominante,

semplicemente smetterà di essercene una

e - se siamo fortunati - le commistioni etniche

saranno così diffuse da impedire il razzismo.

Tutto è possibile, certo.

 

Solo che io frequento molti stranieri

e a tutti piacciono moltissimo gli Italiani,

mentre la maggior parte degli Italiani...

beh, insomma...

qui in Veneto si parla di purghe etniche pure al bar...

 

Ecco, anche per gli USA...

Ho più paura di un nuovo KKK

piuttosto che del contrario...

Mother Fucker

Tutto è possibile, certo.

 

Solo che io frequento molti stranieri

e a tutti piacciono moltissimo gli Italiani,

mentre la maggior parte degli Italiani...

beh, insomma...

qui in Veneto si parla di purghe etniche pure al bar...

 

Ecco, anche per gli USA...

Ho più paura di un nuovo KKK

piuttosto che del contrario...

Io anche,però in parte giustifico la paura degli Italiani,non so da voi,perchè in Veneto non ci sono mai stato,ma qui la maggior parte o ruba o spaccia(vabe qui andrebbe punito di più chi ne fa uso,ma lasciamo stare sto discorso che su certe cose sono fascistone :ok:),la gente ha paura.

Guest Ale_dream

Capisco chi ha avuto esperienze di persone straniere che rubano e spacciano, c'è da dire che molti di questi vengono qua disperati e l'italia non li mette proprio in condizione di integrarsi e trovare un' occupazione sicura.

Finisce che vengono sfruttati da qualcuno (spesso italiano) oppure che si danno alla delinquenza (non voglio giustificarli).

Tempo fa facevo un lavoro in cui andavo in ogni azienda per proporre un servizio di collocamento, ho visto delle realtà agghiaccianti.... innanzitutto tantissima manodopera straniera poi le condizioni di lavoro erano a dir poco scandalose: rischi, sporcizia, orari assurdi.....

 

Gli stranieri da noi sono un problema fintanto che allo stato(chi è al potere) fa comodo che siano un problema, sono solo un capro espiatorio...

 

Ricordiamoci che noi italiani all'estero siamo famosi oltre che per il cibo per la Mafia...che non è proprio una gran bella figura.

Per conto di chi spacciano?

 

Il mercato della droga attualmente è in mano alla 'ndrangheta

calabrese, che ha il monopolio delle importazioni dalla Colombia

 

Se lo spacciatore è spesso maghrebino, il narcotrafficante è calabrese

 

( Chi fa uso di droga è già attualmente punito giacchè basta la detenzione

di sostanza a costituire reato )

 

Da quando la politica dei prezzi al dettaglio ha corrisposto ad una domanda

di consumo di massa ( diciamolo che il consumo di sostanze ha dilagato...ed è

DI FATTO incontrollabile ) ovviamente non conviene rischiare pene alte per un

modesto ricarico ( a parte qualche ragazzo stupidino che spaccia per autofinanziare

il proprio consumo ) ed ecco che entra in gioco l'extracomunitario.

Eheh,

le fabbriche sono dei Veneti e ci lavorano i Ghanesi

la droga è dei Calabrasi e la spacciano i Tunisini:

mi sembra che non faccia una piega.

(a parte che ignoro che fastidio dia la droga o la prostituzione

a chi non si droga o non va a puttane...)

Mother Fucker

Io vivo un ambiente ad alta presenza cammoristica,so bene come funziona e come gira anche se non faccio uso di droga,ma posso dirvi che negli ultimi anni si sonno infiltrati anche ''clan'' stranieri sia del nord europa sia di immigrati che lavorano indipendentemente dalla camorra dalla mafia ecc...Dire che sulla droga ci sia il solo monopolio dei calabresi è un'idea,che posso capire sia molto diffusa al nord,poichè non conoscete certe realtà se non tramite qualche servizio al tg..

Ma il problema per me non è poi tanto chi spaccia,ma chi si serve e per quale motivo,i veri colpevoli sono loro.

 

Il fastidio di chi si droga,sta nel fatto che provoca danni sia agli altri che all'ambiente oltre che a se stesso,al riguardo c'è davvero poca informazione.

Dire ''ognuno deve essere libero di fare quello che vuole'' non è sempre giusto non è una politica da seguire sempre,bisogna valutare conseguenze che possono essere molto dannose.

Guest Ale_dream
(a parte che ignoro che fastidio dia la droga o la prostituzione

a chi non si droga o non va a puttane...)

 

Penso che fregarsene non sia una soluzione, preoccuparsi per il tuo prossimo è il primo passo per farti sentire più vicino (sto parlando in generale).

Non è che preoccuparsi del prossimo si sostanzi nel metterlo

in galera o in una casa chiusa, eh?  :ok: Mi pare un po' surreale

doverlo precisare, ma tant'è... :ok:

 

Comunque prima di trasformare il melting pot americano nella

sagra del pregiudizio...il chè è in parte OT, ci dovremmo chiedere

se l'identità plurale americana ( quella che ha digerito irlandesi, italiani

polacchi, ebrei...) cambi al solo cambiare del colore della pelle.

 

Inaspettatamente il gruppo etnico più consistente fra i "caucasici" è

costituito dai tedeschi e nessuno lo sa perchè essendo la maggioranza

sono scomparsi, si sono totalmente annullati nell'identità americana.

Sono i gruppi minoritari che invece hanno conservato di più tracce delle

loro origini.

 

Gli afroamericani sono arrivati come schiavi e non come persone che

cercavano la libertà. Inoltre venivano dall'Africa...si sono trovati come

su un altro pianeta e se non fosse per il colore della pelle ed il pregiudizio

razziale avrebbero conservato poco delle loro origini. L'identità afroamericana

è una identità costituitasi sulla oppressione, sulla memoria dell'oppressione e

sul pregiudizio razziale.

 

Non credo onestamente che possano essere accostati ad asiatici ed ispanici

sulla base del fatto che "non sono caucasici"

Sono abbastanza certo che il vostro problema

non siano i danni della droga, ma il razzismo.

 

Il tabacco fa decine di migliaia di morti l'anno in Italia,

ma non ho mai sentito nessuno prendersela coi tabaccai:

suppongo ciò sia dovuto al fatto che sono Italiani.

 

A me piacerebbe credere che la gente ce l'abbia

con certe etnie a causa delle loro attività illecite;

ma se così fosse - qui in Veneto -

sarebbe stigmatizzati solo i Tunisini per la droga

e i Nigeriani per la prostituzione.

 

A me invece non sembra proprio.

 

In Veneto non facciamo neanche distinzione

tra un Napoletano e un Maghrebino

(entrambi sono delinquenti

che dovevano starsene a casa loro)

figuriamoci se ci perdiamo in sottigliezze...

Mother Fucker

Avete messo in mezzo le mafie che sono prettamente un problema nostro(anche se comunque camorra,mafia ecc operano moltissimo al nord italia e nord europa.

Non il razzismo,quest'ultimo è un problema italiano non solo del sud.

 

Sul tabacco c'è un giro d'affari enorme,poco importa che il tabbaccaio sia italiano o meno,ma non si può giustificare l'uso di droga,richiamando alla libertà personale o paragonandolo all'uso di sigarette(da quando una sigaretta ha gli stessi effetti di una pasticca?).

Come dice l'esperienza giuridica tedesca,l'uso di droghe è abuso di libertà.

Non credo che il processo di integrazione qui avverrà mai, dato che noi italiani non siamo nati come Stato multetnico sebbene con relativi bilinguismi e minoranze antichissime (come quelle albanesi, romanze o greche), qui la società multietnica ha già mostrato i segni del proprio fallimento, come lo hanno confermato in Inghilterra e Olanda.

Gli Stati Uniti erano una colonia penale, poi divenuta civile e resasi indipendente da una dura guerra rivoluzionaria, ma se Londra avesse concesso alle colonie d'oltremare più autonomia non avrebbero certamente optato l'indipendenza e sarebbero rimaste sotto la Corona britannica.

Si sono espansi con boom demografici e con guerre e conflitti sono giunti ad unificare il West con l'Est sotto il governo del Campidoglio di Washington, i bianchi discendenti dai coloni inglesi si sono adattati alle condizioni del Nordamerica unendosi poi ad ex coloni bianchi come quelli francesi quando nel 1808 vendettero la Louisiana agli statunitensi, i bianchi così per coltivare le loro piantagioni e produrre nelle loro aziende allevarono milioni di neri africani nelle Americhe che ben presto però rimasero nel continente e si integrarono con dure battaglie razziali per diritti egualitari con i bianchi statunitensi che nel frattempo ebbero incessanti immigrazioni prima tra il XIX e XX secolo e poi verso la metà del XX secolo che plasmarono in un certo senso la società già multietnica degli Stati Uniti. E' un processo inevitabile, sebbene sia teatro di nuove invenzioni e cambiamenti. Anche l'Impero Romano era inizialmente solo italico, poi con la trasformazione di sudditi in cittadini, la diminuzione di abitanti al centro dell'Impero e la crescita nelle province e con la cittadinanza a tutti gli abitanti si rese possibile il cambiamento radicale della società.

Credo che le discriminazioni dei secoli passati sono da monito a quelli che verranno, non credo che negli anni 2050 si diffonderà la xantofobia (odio per i bianchi) gli USA saranno semplicemente una potenza rivoluzionata dai cambiamenti demografici. Se poi vabbè voi lamentate perchè ci saranno meno "fighi americani" vabbè tanto con tutti gli esperimenti eugenetici di questi anni, pure due genitori creoli potrebbero avere un figlio biondo con gli occhi azzurri. :ok:

Guest Ale_dream
Non è che preoccuparsi del prossimo si sostanzi nel metterlo

in galera o in una casa chiusa, eh?  Mi pare un po' surreale

doverlo precisare, ma tant'è...

 

Ok non avevo precisato ma il preoccuparsi per il prossimo vuol dire: tollerare, comprendere e regolamentare..

Tanto il proibizionismo non funziona.....

 

Tornando in topic, gli italiani dovrebbero comprendere che dare pari diritti alle minoranze (sia razziali, sia intese come orientamento sessuale o altro) non vuol dire dargliene di più,  oppure non vuol dire snaturare i diritti di una maggioranza.

L'integrazione raziale è solo un passo verso un' integrazione totale che per ora è Utopia....

Da veneto quale sono, trovo impossibile

parlare di "fallimento della società multietnica"

senza il peso dell'emotività.

 

Tutti i discorsi razzisti sono analoghi a quelli omofobi,

chi dice "gli immigrati hanno più diritti degli italiani"

sono gli stessi che dicono che

"i gay sono più tutelati dei padri di famiglia".

Da veneto quale sono, trovo impossibile

parlare di "fallimento della società multietnica"

senza il peso dell'emotività.

Tutti i discorsi razzisti sono analoghi a quelli omofobi,

chi dice "gli immigrati hanno più diritti degli italiani"

sono gli stessi che dicono che

"i gay sono più tutelati dei padri di famiglia".

 

Un conto è parlare di omosessualità ed altri generi sessuali che devono essere messi sullo stesso piano e rispettati, un conto è parlare dell'identità culturale e storica di immigrati di altri paesi. Lo disse pure un celebre professore universitario di Fez, in Marocco, è inutile far credere ad un algerino che qui troverà una nuova patria, non sarà mai così, se non per pochi, credo sia giusto aiutarli nel loro paese, senza unire tradizioni completamente diverse, in democrazia e libertà.

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