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Cosa pensate di chi non legge?


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Guest PianoForte

cultura =/= intelligenza

Sinceramente, allargare le proprie conoscenze accresce di conseguenza anche le potenzialità dell’intelligenza; il suo campo d’applicazione. La cultura non è soltanto un insieme di nozioni, ma anche un processo di formazione intellettuale. Dunque, la cultura certamente non implica intelligenza, ma contribuisce ampiamente alla sua crescita.Non ho un'opinione precisa riguardo le persone che non amano leggere, ma le immagino sempre molto indaffarate. Non so perché. :pop:
Si ma conoscere lingua italiana si traduce nel parlare correttamente.Il che è la PRIMA espressione di cultura.
Ti faccio presente che ci sono individui che sanno parlare, vedi i politici senza fare nomi, ma sono dei grandissimi idioti. Se permetti reputo più chi dice poche cose pur sbagliano i verbi, o gli aggettivi ma le dice con cognizione di causa, piuttosto che il tipo che dice una marea di stupidaggini in un italiano corretto. Io personalmente detesto che si usi il condizionale a casaccio, tutto sommato apprezzo lo sforzo che un individuo fa per parlare quanto più correttamente possibile. Poi, penso anche che Errare humanum est, perseverare autem diabolicum; perciò finchè si sbaglia è tutto lecito, ma se dallo sbaglio che fai e che noti di fare non apprendi nulla li si che parliamo di ignoranza.Comunque per tornare al tema della lettura secondo me chi non legge, indipendentemente dai discorsi di ignoranza o cultura che non sono tanto pertinenti al discorso, si perde una parte di vita. Così come chi si limita a viaggiare solo in Italia, o chi si legge solo quotidiani, o chi si limita a fare quelle poche cose che fa abitualmente. Trovo che ogni limitazione che uno si ponga, fatta eccezione di atti illeciti che personalmente trovo che non siano delle limitazioni che uno si ponga ma degli atti che non vengono nemmeno presi in considerazione da chi non ha la benchè minima intenzione di commetterli, sia alla base una non curanza dell'argomento, quindi in qualche modo un non voler conoscere qualche pezzo di vita. E ribadisco non si tratta ne di ignoranza ne di cultura, o di intelligenza. Si tratta solo di interessi, che ognuno coltiva a seconda di quelli che sono i propri gusti e le proprie esigenze.
Guest PianoForte

Naturalmente, partivo dal presupposto che, per evolversi, il soggetto dev'essere intelligente a priori. :)Poi, c'è da distinguere l'intelligenza, intesa come capacità d’analisi e sintesi, dalla sensibilità. Considero anche quest'ultima una forma d'intelligenza, ma è del tutto indipendente dall'altra.

A questo punto mi sembra di poter dire che siamo tutti d'accordo nel constatare che nel concetto di "cultura" confluiscono (e inevitabilmente si confondono) almeno tre altri concetti: "intelligenza" (intesa come capacita di ragionare), "sapienza" (intesa come complesso di nozioni), "saggezza" (intesa come importanza, pregnanza, complessità, originalità, giustizia - e chi più ne ha più ne metta - di pensiero).Mi smebra che siamo anche tutti d'accordo nel verificare che queste tre componenti sono piuttosto indipendenti l'una dall'altra: ci sono persone "ingoranti" (ad esempio, per non aver avuto accesso agli strumenti del sapere) che però sono intelligentissime e profondamente sagge (penso alla mia venerata e compianta bisnonna); così come ci sono persone sempre informatissime su tutto e però contemporaneamente e completamente "vuote" (quelli, per intenderci, che si fanno la propria cultura leggendo in maniera onnivora ma casuale e superficiale); infine non mancano coloro che, pur essendo intelligenti e sapienti... sono del tutto privi di buon senso (penso a certi politici).A questo punto vi rivolto la frittata e vi chiedo in che misura, secondo voi, questi tre aspetti della cultura sono interrelati e quanto possano fare la differenza il "leggere" e il "non leggere".

  • 1 month later...

Secondo me la differenza risiede in cosa si legge! C'è chi può dedicare alla lettura giornate intere, ma se legge solo Novella 2000 per me resta una persona povera di contenuti. Ci sono studenti che si limitano a leggere solo i libri di testo per la preparazione dei vari esami. Secondo me queste non sono persone colte. La persona colta è una persona curiosa, assetata di conoscenza e di sapere, che vede nella lettura la fonte principale per attingere il proprio nutrimento. Non è che io abbia pregiudizi nei confronti di chi non legge, però le persone che leggono mi stimolano indubbiamente molto di più.

  • 1 month later...

Urge una riattualizzazione di questo topic, in seguito ad un recente evento che ha suscitato in me una piccola riflessione. Ecco qui.Provincia di Mantova, Luglio 2007, ore 20.20 circa. abbiamo appena finito il montaggio della scenografia del "Barbiere di Siviglia", operazione resa difficoltosa e problematica dal fortissimo vento. Prima dell'inizio dello spettacolo, possiamo concederci uno spuntino.Io sono rimasto indietro a sistemare qualche dettaglio; al bar sono dunque stato preceduto dalla squadra dei macchinisti, per lo più persone non troppo istruite e nemmeno troppo italiane, che si esprimono in un misto di dialetti emiliani e magrebini.Mi siedo con loro e vengo pertanto considerato alla loro stessa stregua dal cameriere (persona a sua volta non troppo istruita e nemmeno troppo giovane), anche perché ad una prima occhiata nulla mi distingue da loro (stesse braghe da lavoro, stessi orecchini e tuatuaggi, stessi sporco e puzza): mi si rivolge dunque con modi cortesi ma bruschi, dandomi del "tu" eccetera eccetera.A questo punto accade il fattaccio: apro bocca e, naturalmente, mi esprimo con voce ferma in italiano corretto e fluente. Contemporaneamente lo sguardo del cameriere cade sullo spartito del "Barbiere", che ho appoggiato sul tavolo insieme a un libello di poesie che ho acquistato in stazione e che ancora bramo di sfogliare. Ebbene, il contegno del cameriere cambia immediatamente: comincia a darmi del "lei", si affretta a spazzar via le briciole dal tavolo, raddrizza il coperto...La domanda è questa, allora: se è vero che al giorno d'oggi chi non legge spesso addirittura si vanta di non leggere, è anche vero che fino a pochi anni fa chi non legge provava una certa soggezione nei confronti di chi "ha studiato"; nella vostra esperienza i giovani (non gli anzianotti camerieri mantovani) ancora provano rispetto per l'autorevolezza delle persone colte oppure ormai hanno definitvamente raggiunto la beata pacificazione di porci in brago?

funeralblues

Non ho una cattiva considerazione di chi non legge.Credo siano disponibili talmente tante possibilità di acquisire conoscenza da poter arrivare ad apprezzare, con moderata condiscendenza, anche le persone refrattarie alla lettura.D'altro canto, io sono il classico lettore che vive più di atmosfere che di contenuti. Le mie letture scivolano via veloci lasciando una patina precaria, instabile, di poca durata.In merito al concetto di cultura, temo che l'aspetto più importante, in una persona elevata sia la capacità di traspirare. Che sia questa capacità a fare la differenza, a prescindere dalla quantità di parole, immagini, suoni, sapori, odori che si possano assaporare.Se quindi dovessi evidenziare un fastidio provato, metterei certamente in evidenza la totale mancanza di curiosità da parte di molti individui. Quel menefreghismo dilagante che ci fa disinteressare di tutto e che ci rende, nella sua accezione patologica, addirittura sgradite ed incomprensibili quelle persone che invece si adoperano per soddisfare la loro fame di risposte.

  • 6 months later...

Sinceramente, non vedo di buon occhio chi non legge :D piu che altro non saprei cosa dirgli, di cosa parlare.... ma come si fa a non leggere???????? Hai una visione troppo limitata se non leggi romanzi se non ti alieni dalla realtà. Non so..... comunque sono abbastanza snob su questo argomento

Su sta cosa sono molto snob, anche con il mio ragazzo...! E' più forte di me, l'ignoranza mi fa arrabbiare, e ancora di più sentire la gente  esprimere concetti senza sapere davvero quello di cui si sta parlando... Il qualunquismo... Per me leggere è essenziale per capire il mondo che abbiamo intorno, che sia un romanzo, un saggio di storia o qualsiasi altro...

Poi non capisco come non possa piacere leggere, x me ogni volta è un'avventura immergermi nelle pagine di un libro nuovo...! Certa gente preferisce guardare il GF e per me sarà sempre un mistero...

Tendo a non essere particolarmente severo con chi non legge, perché io stesso leggo assai di meno di quanto dovrei o vorrei. Però vantarsene proprio... :roll:

Ad ogni modo è verissimo che la cultura non si fa solo sui libri. Teatro, conferenze, cinema, finanche il semplice dialogo costruttivo, sono tutti strumenti che accrescono la cultura, che è per sua natura un qualcosa di dinamico.

Il mio adorato Nietzsche, poi, considerava la lettura un semplice passatempo, potenzialmente anche nocivo se utilizzato male; se infatti si è troppo avvezzi ad avere a che fare coi pensieri degli altri, si rischia di perdere la capacità di partorirne di propri. E ho conosciuto certe persone che in verità i libri potevano benissimo evitare di leggerli, se andiamo a vedere quanto sono serviti alla loro maturazione intellettuale.

LucaForLife

Avete pregiudizi verso le persone che non leggono?

 

Fate distinzioni tra chi legge e chi si vanta di non leggere?

A scuola abbiamo un prof. troppo forte che ci fà fare dei dialoghi e, appunto, ieri è uscita questa cosa.

Molti hanno detto che le persone che non leggono perdono una cosa bellissima della vita, altri (compreso me) abbiamo detto che la voglia di leggere nasce dall'ozio: una persona molto lavorativa a volte non trova il tempo, quindi si legge per non oziare (ciò non toglie che si bellissimo avere un compagno libro).

I terzi hanno detto che quelli che leggono sono degli Idioti con la maiuscola perchè sprecano tempo della vita davanti a delle parole che prese da sole non hanno senso. Io mi permisi di dissentire perchè sta proprio nel raggrupare queste parole e immagginare tutto nella mente che c'è il piacere di leggere. Meno male che è un classico.. :roll:

Semplicemente, penso che chi non legge beandosi della propria condizione di non-lettore... si perde uno dei piaceri della vita!

Sì, la metto su un piano edonistico, perchè trovo nella lettura un piacere che è intrinseco al leggere stesso,

indipendentemente dal valore di un libro e dalle riflessioni a cui ci porta.

Per me è un piacere andare in libreria, prendere in mano un libro magari perchè attratto semplicemente dalla copertina,

leggerne le poche rime di trama e alla fine incuriosito procedere all'acquisto oppure passare a sfogliarne qualche altro.

E' ovvio che se un libro fa da maestro, porta ad una lenta e logorante riflessione, tanto di guadagnato,

ma, a meno che non stiamo parlando di un aborto di libro, la lettura reca in sè questo strano e inspiegabile piacere.

Chi non legge non può attingere a questo duplice vantaggio, i motivi possono essere tanti,

ma uno che proprio non concepisco è perchè si è innalzato un muro di ignoranza e presunzione. Purtroppo ce ne sono di questi tipetti...

Non ricordo la mia risposta di eoni fa, comunque ho delle nuove considerazioni derivate da un lavoro per il ministero della pubblica istruzione proprio sulla lettura.

I giovani che non leggono non se ne vantano, anzi spesso adducono scuse assurde per le loro mancanze in presenza di una persona che legge normalmente (questo statisticamente, poi pure io ho beccato la gente che si vanta di non leggere).

In italia stiamo affrontando una condizione di analfabetismo di ritorno (ovvero, quelle persone che un titolo di studio medio o superiore lo hanno ma hanno smesso di leggere qualunque cosa perdono l'uso della lingua italiana scritta, in parte o del tutto).

Indipendentemente dal fatto che non leggere sia un diritto quanto leggere direi, alla luce di queste cose, che il non leggere aiuto l'atrofia della lingua.

(e vai con l'assenza di congiuntivi e condizionali).

Io attualmente sono una di quelli che non leggono perché "non ha tempo", ma mica me ne vanto, anzi, la cosa mi fa soffrire parecchio. Ho un libro comprato e uno prestato che mi aspettano lì, sul comodino, e non riesco nemmeno ad iniziarli. Una volta al lavoro mi riuscivo a concedere almeno una mezz'oretta di lavoro in pausa pranzo. Adesso sono arrivata a un livello che la mia pausa pranzo consiste in 15 minuti per finire quello che ho nel piatto e si torna al lavoro.

 

A volte vorrei abitare lontano da dove lavoro perché così almeno avrei il tempo di leggere facendo il percorso da pendolare ç_ç

 

Io più che perdere l'uso della lingua scritta sto perdendo (come molti del resto) l'uso della scrittura a mano, da grafomane che scriveva 10 pagine al giorno, adesso è già tanto se lascio due righe alla mia ragazza se quando esco lei ancora dorme, e come me molte persone al lavoro che dicono che non sono più abituate nemmeno a fare la propria firma se devono pagare con la carta di credito (perché la maggior parte dei negozi usano il chip&pin).

Cmq, questo è un altro topic.

 

Non leggere.

Mi fa stare male. ecco.

Io non leggo tantissimo per vari motivi, ma ci sono periodi che mi lascio sommergere dai meravigliosi "amici di carta".

Non ho nulla contro chi non legge assiduamente, però caspita, un libro ogni tanto lo vedo pure necessario... non è che pretendo che la gente si legga il simposio di platone o la critica della ragion pura di kant... ma che ne so, anche una cavolata.

Si dice che nella vita basti leggere uno ed un solo libro, o almeno sempre gli stessi autori. Se quel libro e quell'autore ti rimangono davvero dentro, non è un'affermazione tutta da buttare. Ma almeno uno, almeno un solo libro serio nella vita va letto.

  • 2 weeks later...
Guest altromè

Non leggere è un diritto di chiunque, e poi smettiamola con 'sta storia che BISOGNA LEGGERE perchè fa bene, è per questo motivo che molti giovani rifiutano la lettura, perchè nessun insegnante dice che leggere è prima di tutto un'intrattenimento, quello che più di tutti coinvolge la mente, la fantasia, l'emozione. Leggere è un passatempo, come giocare alla playstation o guardare un film, non un impegno.

Certo può capitare che si preferiscano altri hobby, ma vantarsi addirittura di non aver mai letto un libro lo trovo penoso. Sarebbe come vantarsi di non essere mai andato al cinema...

Non leggere è un diritto di chiunque, e poi smettiamola con 'sta storia che BISOGNA LEGGERE perchè fa bene
beh, non "bisogna" leggere, come non "bisogna" bere otto bicchieri d'acqua al giorno, come non "bisogna" fare sport all'aria aperta etc. Leggere è solo una buona abitudine, oltre che un intrattenimento. Tutto qui.
Non leggere è un diritto di chiunque, e poi smettiamola con 'sta storia che BISOGNA LEGGERE perchè fa bene

beh, non "bisogna" leggere, come non "bisogna" bere otto bicchieri d'acqua al giorno, come non "bisogna" fare sport all'aria aperta etc. Leggere è solo una buona abitudine, oltre che un intrattenimento. Tutto qui.

 

Però bisogna ammettere che, nella maggior parte dei casi, la responsabile del mancato interesse per la lettura è la scuola, che insegna a leggere come se fosse un dovere categorico, piuttosto che un piacere. Non vorrei dire banalità trite e ritrite, ma quanti hanno la fortuna di avere insegnanti di letteratura che ti insegnano l'importanza di un determinato libro che ti propongono, cercando di farti capire perché lo si dovrebbe leggere, piuttosto che dire" lo dovete leggere perché è nel programma ministeriale"? Credo pochi. La lettura, più che come un piacere o un arricchimento, viene insegnata come un obbligo da assolvere in modo quasi acritico, semza chidersi il perché delle cose. Per fortuna ho avuto un'insegnate che cercava di sviluppare il senso critico nei suoi studenti. E' stato grazie a lei che mi sono appassionato alla lettura.

 

Alla fine, ognuno è libero di non leggere, però credo che in questo modo non ci si conceda uno dei piaceri della vita.

pregiudizi assolutamente no possono esservi mille cause per cui una persona non legge altrimenti dovrei incominciare  ad averne anche con me stesso visto che in questo periodo sono refrattario alla lettura causa troppi libri in sospeso e cose da fare.

 

Lì penso che qualche distinzione la farei, un conto è non avere "tempo", l'altro è il vantarsi del non leggere.

Be' ...

 

Io sono una di quelle bibliofile accanite, che macina almeno duecento o trecento pagine a settimana ( quando sono impegnata con la scuola ... in estate arrivo a ritmi esorbitanti). Sicuramente ho qualche problema a raggiungere un livello di confidenza maggiore con chi non legge, per il semplice fatto che quando non so di cosa parlare ... mi metto a parlare di libri!  :D Anche se ho tantissimi amici che non leggono per pura pigrizia, ma con cui ho un rapporto bellissimo basato su molte altre cose ... e comunque, ripeto sempre loro che si perdono un gran divertimento e un gran viaggio in mondi completamente diversi :D  :awk:

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