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Viaggiare è sopravvalutato?


Gastida

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Il voyage d’Italie era un genere paraletterario molto praticato: con le rarissime eccezioni che ancora vengono lette e citate, questi lunghi reportage sette-ottocenteschi redatti da letterati o aristocratici restano un corpus quasi indigeribile di luoghi comuni orientalisti e impressioni non richieste sulle stesse opere d’arte e gli stessi monumenti. 

Anche quello del marchese de Sade era noioso e ripetitivo, ma ha funzionato come uno schizzo dal vero, uno di quei quadri di sintesi che i pittori preimpressionisti tracciavano sinteticamente en plein air allo scopo di fissare gli elementi essenziali di un paesaggio per poi rielaborarli con calma in un’opera più strutturata e importante. 

L’itinerario classico tra le città d’arte si trasformò, nella mente ossessiva di Sade, in una cupa e perversa scenografia adatta a ospitare le gesta di Juliette, l’eroina che prospera grazie al vizio, al contrario della virtuosa – e per questo perseguitata dagli uomini e dalla natura stessa – Justine, sua sorella. Juliette accumula potere e prestigio organizzando orge crudeli tra le mura dei palazzi rinascimentali fiorentini, nelle regge borboniche e a San Pietro, per e con  papa Pio VI, da lei confidenzialmente appellato “Braschi”. 

Naturalmente è legittimo annoiarsi, come molti fanno, anche leggendo il Sade romanziere, ma non è questo il punto. Juliette è sicuramente un prototipo della bad girl, ma soprattutto è l’incarnazione del bad tourist, il cattivo turista. Il suo arrivo in ogni nuova location porta stragi e violenza, stupri e assassinii, fonte di godimento per chi agisce (per lo più ricchi aristocratici) e di infinite sofferenze per le vittime, a volte anch’esse nate nel privilegio ma più spesso nei bassifondi. La natura, che a quei tempi era più nota per essere matrigna e distruttrice che non Pacha Mama, premia la sua capacità di nutrirsi di vite straziate procurandole trionfi e successi evolutivi. La vita, il piacere sono il campo della sopraffazione, dominati dal principio estrattivo: non c’è posto per gli scout. 

Senza arrivare agli estremi di Juliette e dei suoi sodali, sarebbe ora di ammettere che in viaggio siamo tutti uguali a lei: forse non rapiamo bambini per usarli come prede sessuali (anche se le cifre sul turismo sessuale minorile sono sorprendenti, e gli italiani sono primi al mondo nel campo), ma prediamo le loro case ogni volta che prenotiamo un airbnb o un booking, costringiamo i loro genitori a diventare in qualche modo nostri servitori – camerieri, maestri di sci o kitesurf, animatori, commessi, bagnini, guide, insomma ad abbracciare tutti i mestieri precari, stagionali e poco redditizi che dipendono dai flussi turistici. Ci accaparriamo la loro acqua per giocare a golf su prati molto verdi, ci riserviamo l’uso esclusivo delle loro spiagge più belle, dei musei e monumenti più importanti, dei mezzi di trasporto più efficienti. La nostra smodata passione per il territorio in cui abitano alimenta la produzione di nuova edilizia, nuove strade, nuovi parcheggi, nuove piste da sci, nuovi impianti di risalita, nuovi porti turistici, nuovi aeroporti sempre più simili a centri commerciali: ammassi di cemento che deturpano quei territori che, se prima erano molto amati perché “vergini”, ora finiscono per non piacerci più; e allora, si va in cerca di altri lidi, più o meno incontaminati da conquistare e poi abbandonare, in un loop senza fine

https://lucysullacultura.com/il-buon-turista-non-esiste/

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voi riuscite a cagare in altri cessi diversi da quello di casa vostra o in campagna/montagna/all'aperto o passate tutta la vacanza costipati e cagate una volta tornati a casa?

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1 hour ago, MyleneFarmer said:

voi riuscite a cagare in altri cessi diversi da quello di casa vostra o in campagna/montagna/all'aperto o passate tutta la vacanza costipati e cagate una volta tornati a casa?

Non è che quello che succede a te poi succede anche agli altri

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io cago però ci impiego molto più tempo se cago fuori, mi servono più minuti per acclimatare il mio culo alla tavoletta nuova

ovviamente il cesso dev'essere pulito. 

ho cagato spesso anche in campagna e lì è un po' più complicato: è meglio appoggiarsi un bell'albero spesso per fare lo squat

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14 minutes ago, MyleneFarmer said:

io cago però ci impiego molto più tempo se cago fuori, mi servono più minuti per acclimatare il mio culo alla tavoletta nuova

ovviamente il cesso dev'essere pulito. 

ho cagato spesso anche in campagna e lì è un po' più complicato: è meglio appoggiarsi un bell'albero spesso per fare lo squat

tra l'altro farla in modo naturale accovacciati aiuta più l'epulsione e riduce la possibilità di avere emorroidi

C'è qualcuno che pensa sia anche più soddisfacente, come sensazione di espulsione

 

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