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almeno io, almadel e conrad abbiamo argomentato, tu nemmeno quello visto che ormai sei passato agli insulti

:salut:

 

ripeto: definire un omosessuale come una persona in base esclusivamente alla sessualità è un argomento omofobo, e se TU fai questo ragionamento è un tuo problema.

 

a chi fa questi ragionamenti da tanto fastidio essere paragonato allo stereotipo del gay effeminato, ma sappi che tu sei gay tanto quanto loro, anche se rifuggi l'etichetta.

Ciao Almadel, il discorso che facevo io è diverso da quello che tu adesso stai prospettando. Tu adesso poni il discorso su un piano di tutela. Ed io nn ho assolutamente affrontato questo argomento.

Ho semplicemente espresso il pensiero di nn farsi e di nn ghettizzarsi. Per questo rifiuto questa definizione.

Il rifiuto di una definizione, nn c'è bisogno che me lo dici tu, nn cambia ciò che è la realtà - cosa che conosco da sempre e che ho accettato attraverso un lungo percorso interiore. E credimi nn è con il dichiararsi che uno si accetta. Molti hanno la necessità di gridarlo perché vogliono l'approvazione degli altri, senza la quale stanno male. Personalmente nn mi interessa l'accettazione dell'altro; è l'individuo stesso che deve accettarsi, deve riappacificarsi con la propria identità. Solo dopo potrà proporsi e farsi accettare dagli altri se lo vorrà.

Perché rifiuto allora questa definizione? perché ha assunto un significato totalizzante e dispregiativo. E siccome nn corrisponde alla realtà, io la rinnego. Ecco il mio nn farmi ghettizzare e nn ghettizzarmi.

Libero tu di farlo, libero io di rifiutarlo

 

PS: si Almadel rispondevo ad coeranos.

almeno io, almadel e conrad abbiamo argomentato, tu nemmeno quello visto che ormai sei passato agli insulti

:salut:

 

ripeto: definire un omosessuale come una persona in base esclusivamente alla sessualità è un argomento omofobo, e se TU fai questo ragionamento è un tuo problema.

 

a chi fa questi ragionamenti da tanto fastidio essere paragonato allo stereotipo del gay effeminato, ma sappi che tu sei gay tanto quanto loro, anche se rifuggi l'etichetta.

 

Nn capisco! Gli insulti li ho ricevuti io: omofobo lo consideri un complimento?

La seconda battuta nn la capisco: " ripeto: definire un omosessuale come una persona in base esclusivamente alla sessualità è un argomento omofobo, e se TU fai questo ragionamento è un tuo problema".

Me la puoi spiegare meglio per favore?

nessuno ti ha insultato, nelle mie parole ci sono solo constatazioni. quindi non ti permettere.

mi sembra assurdo dover fare una lezione di semiotica, e non sono certo la persona più adatta, ma se può essere utile...

il termine omosessuale indica una persona che ha attrazione per lo stesso sesso, gay è un sinonimo nel linguaggio comune, sono definizioni di un dato di fatto.

definire un omosessuale come una persona la cui unica caratteristica è quella di fare sesso è un argomento omofobo perché significa considerare le persone solo per quello, snaturando le altre caratteristiche umane. se tu utilizzi questo argomento, e l'hai fatto, usi un argomento omofobo.

non ha senso dire che "ha assunto un significato dispregiativo" perché le parole non sono dispregiative di per se, lo sono gli usi che se ne fanno, e se sei tu il primo a ritenerlo un termine dispregiativo si torna all'argomento precedente.

mi sembra di aver spiegato semplicemente, spero di non dovermi spiegare ulteriormente perché non ho voglia di tirar fuori la tavoletta grafica.

Coeranos ti rispondo subito. tu dici: <<definire un omosessuale come una persona la cui unica caratteristica è quella di fare sesso è un argomento omofobo perché significa considerare le persone solo per quello, snaturando le altre caratteristiche umane...>>.

Stai facendo il mio medesimo ragionamento. Vatti a leggere attentamente tutte le mie risposte e vedrai che è come ti dico.

L'etichetta che dico di togliere è proprio questa.

Mio caro Coeranos mi dispiace contraddirti, un conto è la semantica del termine "omosessuale" , altro è la concezione che la gente ha sugli omosessuali. Per togliersi questa etichetta bisogna farsi conoscere dalla gente per quello che veramente si è, nella propria interezza e nn in un aspetto soltanto.

Come vedi il mio ragionamento nn è omofobico; è il tuo pre-concetto nei miei riguardi, nn capisco da cosa è dato, che ti porta a dare un significato distorto alle mie argomentazioni. Ciao

Tut, se il senso del tuo discorso è:

"Per togliersi questa etichetta bisogna farsi conoscere dalla gente

per quello che veramente si è,

nella propria interezza e nn in un aspetto soltanto."

Credo che siamo tutti d'accordo.

 

E' ovvio che "per farsi conoscere nella propria interezza"

bisognerà pur presentare il proprio ragazzo agli amici, no?

Ebbene quando tu farai questo passo, ti etichetteranno come "gay"

sia che tu usi questa parola, sia che tu non la usi.

 

Forse per te il problema non si pone:

forse non hai un ragazzo, forse non hai amici

(questo io non lo posso sapere).

 

Ma è OVVIO che quando i tuoi colleghi ti diranno:

"Facciamo una cena, porta pure la tua ragazza"

E tu ti presenterai con un maschio,

non potrai sfuggire a una definizione, mi sbaglio?

 

Cosa credi di poter nascondere?

Il fatto che a 50 anni convivi da venti con un maschio?

Pensi che tua madre, i tuoi amici, i i tuoi colleghi,

non ti chiederanno mai: "Ma Tut, non è che per caso sei gay?"

 

Questa cosa non riesco proprio a capirla.

Il sesso gay puoi farlo anche senza dirlo,

ma i sentimenti gay non puoi nasconderli.

Beh finalmente si coglie il mio pensiero, avevo perso le speranze.

Credevo di scrivere in aramaico.

Nn voglio dire Almadel che nn devi avere una vita sentimentale, o che devi necessariamente nasconderti. Libero di vivere come vuoi.

Il ragionamento che faccio io è un altro.

Ritengo che, possibilmente mi sbaglio, molti dei pregiudizi che esistono sugli omosessuali sono stati alimentati dagli omosessuali stessi. Meglio ritengo che determinati comportamenti abbiano offerto il destro a chi alimentava tali pregiudizi.

Che fare ?

Li subiamo passivi ?

Lasciamo che ci mettano l'etichetta ?

O meglio ancora li aiutiamo: l'etichetta ce la mettiamo noi?

No, per quel che riguarda la mia persona no: nn subisco passivamente !

Nn accetto che la mia persona sia ridotta ad un aspetto. Nn lo accetto sia che lo faccia un etero sia che lo faccia un omo (vedi quel tale Dell'Oglio e vedi anche coeranos che mi ha ripetuto: "sei omosessuale come me", con l'idea di offendermi. Quindi nella consapevolezza del carattere dispregiativo della parola).

Vedi Almadel, quando mi presento dico così: sono e aggiungo il mio nome e cognome. Questi due mi identificano nn altri. Lo stesso fa l'etero, quando si presenta nn aggiunge al nome e al cognome "eterosessuale" . Nn ha rilevanza ai fini della identificazione, nn vedo perché dovrebbe averla per me.

Se invece devo fare il tuo ragionamento:Tutti ti dicono gay quindi ti presenti come gay. Allora se tutti ti diranno coglione (scusami) tu ti presenterai come un coglione.

 

Allora converrai con me che occorre, per eliminare il pregiudizio farsi conoscere, uscire dal ghetto. Farsi conoscere negli altri aspetti che compongono la persona.

Farsi conoscere per il proprio pensiero (al di là del tema), perché questo siamo: soggetti pensanti.

Tut, ti assicuro che nessuno qui si presenta dicendo "Ciao, sono gay!": sarebbe ridicolo, su questo penso nessuno potrebbe darti torto.

Ma se menziono la mia ragazza, e mi si chiede "Ah, quindi sei lesbica?" io dico, "Sì, lo sono".

In che modo è sbagliato etichettarsi in questo modo?

 

Non penso che coeranos intendesse offenderti dandoti dell'omosessuale, anzi penso che questo dimostri che tu veda nella parola 'omosessuale' un'offesa che non c'è, proprio come fanno gli omofobi. 'Negro' è un insulto, così come 'frocio', 'gay' e 'omosessuale' sono come 'nero' e 'di colore', verranno visti come brutte parole solo da coloro che pensano che essere nero sia una brutta cosa (i razzisti).

Prova ad andare da un asiatico e dirgli "Tu non sei asiatico, sei una persona!" e vedi come ti risponde.

Perché per l'omosessualità si fa un discorso a parte? Solo perché è la minoranza più malvista nella società cattolico-italiana?  

Ma riesci a farmi un esempio pratico?

Non sono proprio sicuro di aver capito

le differenze tra me e te.

 

Io sono dichiarato con gli amici e la famiglia

e - visto che sono inseparabile dal mio compagno -

non potrei fare altrimenti.

 

Nessuno di quelli che mi conosce

pensa che i gay siano effeminati

o pedofili o modaioli o sensibili.

Perché è evidente che io non sono queste cose.

 

Grazie alla mia "etichetta" tantissime persone

che non avevano mai visto un gay "dal vivo"

hanno cambiato opinione sugli omosessuali:

l'hanno cambiata i miei amici, i miei genitori,

i miei compagni a scuola e all'università.

 

Ma tu a quali pregiudizi sugli omosessuali ti riferisci?

Quali di questi pregiudizi verrebbero alimentati dai gay?

 

La storia sulla "pedofilia dei gay" l'hanno messa in giro i preti

e tutto il mondo ha capito perché l'abbiano diffusa...

 

Se ti riferisci all'effeminatezza, stai proprio tranquillo;

nessun eterosessuale mi ha mai chiamato "checca"

solo perché sono gay come Solange.

Ti considerano effemianto solo se sei effeminato,

non certo perché dici di essere omosessuale

(che senso avrebbe?)

Tut, ti assicuro che nessuno qui si presenta dicendo "Ciao, sono gay!": sarebbe ridicolo, su questo penso nessuno potrebbe darti torto.

Ma se menziono la mia ragazza, e mi si chiede "Ah, quindi sei lesbica?" io dico, "Sì, lo sono".

In che modo è sbagliato etichettarsi in questo modo?

 

Non penso che coeranos intendesse offenderti dandoti dell'omosessuale, anzi penso che questo dimostri che tu veda nella parola 'omosessuale' un'offesa che non c'è, proprio come fanno gli omofobi. 'Negro' è un insulto, così come 'frocio', 'gay' e 'omosessuale' sono come 'nero' e 'di colore', verranno visti come brutte parole solo da coloro che pensano che essere nero sia una brutta cosa (i razzisti).

Prova ad andare da un asiatico e dirgli "Tu non sei asiatico, sei una persona!" e vedi come ti risponde.

Perché per l'omosessualità si fa un discorso a parte? Solo perché è la minoranza più malvista nella società cattolico-italiana?  

 

Ariel nn ti rispondo. Ti dico solo di andarti a leggere i miei interventi. Esprimiamo sicuramente un pensiero diverso. Amen.

Inutile ripestare l'acqua nel mortaio.

Anzi si, una cosa la voglio dire. L'esempio del negro è proprio calzante. Perché, vedi, se il termine "negro" nn è nel suo significato originario dispregiativo, allora perché se dici allo stadio ad  un calciatore "negro" succede il putiferio ?

Ma si, hai ragione tu !!!

Sono loro che si dimostrano razzisti alzando un polverone ed  attribuendo al termine un significato dispregiativo. E "razzista interiorizzato" è il calciatore negro che si offende .

OH il ragionamento nn fa una piega :D :D

Almadel nn hai bisogno di esempi pratici. Sui casi di discriminazione gli esempi li puoi portare sicuramente tu meglio di

me.

A tacer d'altro ti faccio solo una domanda. Perché quando in TV si parla di omosessualità oppure vi sono dei gay, attorno al "malato" ci stanno psicologi, neurologi, psichiatri e il prete che ti assolve?

Ora secondo il mio modo di vedere, diverso dal tuo, è coglione chi si presta e va...

 

Per me la discussione è chiusa qua. Ho espresso, sia pure in malo modo, ed esurito il mio pensiero sul tema. Ciao

Tut, perché ti chiudi così al dialogo? Proprio perché il tuo pensiero è diverso è interessante confrontarsi, non voglio farti cambiare idea, vorrei solo capire meglio cosa implica quello che pensi. Per piacere, continuiamo a parlare, io sicuramente non voglio offenderti.

 

Io ho equiparato 'negro' a 'frocio', non a 'gay': 'gay' è equivalente a 'di colore', cioè un innegabile dato di fatto. Cosa pensi di un africano di colore che ti dice che lui non è di colore, è solo una persona?

 

Io sto lavorando per un progetto a stretto contatto con la comunità dei sordi, c'è chi considera anche loro poveri malati da compatire, ma loro non dicono "Siamo solo persone, non sordi!" anzi, vogliono essere rispettati proprio perché sono anche sordi e non come tutti gli altri, hanno una loro lingua, una loro comunità e ne vanno fieri. Non significa ghettizzarsi, molti di loro sono sposati con persone che sentono e comunicano con tutti tramite il labiale, imparano tramite logopedia a parlare, anche.

Ma nessuno di loro direbbe che non è sordo. E' un dato di fatto, scritto nella loro biologia e storia personale.

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