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Il governo italiano sta lavorando alla reintroduzione del nucleare


Gastida

Nucleare di nuova generazione: sì o no?  

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  1. 1. Reintroduzione del nucleare in Italia

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On 10/29/2024 at 11:38 PM, Pugsley said:

Ormai l'idealizzazione del rischio non esiste più

Ci manca pure l'idealizzazione del rischio.  Così siamo sicuri che non si combinerà mai niente di ragionevole e utile.

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3 hours ago, Omocrazia said:

Ci manca pure l'idealizzazione del rischio.  Così siamo sicuri che non si combinerà mai niente di ragionevole e utile.

Ragionevole e utile è non pensare al nucleare

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Sei prevenuto, cosa che non giova alla lucidità di giudizio. Ti si può opporre semplicemente che pensare al nucleare è ragionevole e utile. Chiaramente devono essere valutati attentamente pericoli,  svantaggi e vantaggi. Come per tutte le fonti di energia, anche per quella fossile, che probabilmente non sarà sostituibile celermente e facilmente e forse non potrà mai esserlo completamente.

Ma del resto non acquistiamo energia nucleare dalla Francia?  Non ha senso vietare il nucleare in Italia  perché troppo pericoloso e poi alimentarne la produzione acquistandolo dalla Francia!

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https://www.einaudi.it/catalogo-libri/problemi-contemporanei/il-nucleare-non-fa-bene-al-clima-herve-kempf-9788806261917/

978880626191HIG.jpg

«In Europa, dimentichi delle catastrofi di Chernobyl e di Fukushima e dei rischi a Zaporizzja in Ucraina, i lobbisti del nucleare rialzano la testa, provando a dire che è una soluzione per il clima. Ma non lo è. Per almeno quattro ragioni valide e convincenti. Innanzitutto, decidere oggi di costruire nuove centrali significa realizzarle tra dieci anni come minimo: troppo poco e troppo tardi, rispetto agli obiettivi del 2030 per ridurre le emissioni. In secondo luogo i problemi di sicurezza sono enormi. I rischi di un incidente sono bassi? Lo erano anche per le catastrofi che abbiamo menzionato. Ma se dovesse accadere un nuovo incidente, gli effetti sarebbero devastanti per anni per la salute, l’ambiente e il Pil. In terzo luogo, i costi previsionali sono altissimi e praticamente a consuntivo raddoppiano sempre. Significa sprecare risorse utili per energie pulite rinnovabili. Quarto: le criticità delle scorie radioattive sono immense ancora adesso per le centrali esistenti. E non faranno che crescere con la realizzazione di nuove centrali. Il nucleare riassume cosí l’idea, superata, di una crescita senza limiti. Dobbiamo pensare a un’economia sobria fondata sulle energie rinnovabili».

2 hours ago, Omocrazia said:

Ma del resto non acquistiamo energia nucleare dalla Francia?  Non ha senso vietare il nucleare in Italia  perché troppo pericoloso e poi alimentarne la produzione acquistandolo dalla Francia!

Si vede che non leggi nu cazz di quel che scrivo.

Siamo anche un Paese sismico intriso di speculazioni. Sai magari una scossina può fare un disastro. Ah vero ma sei così poco istruito che non sai che la Francia non ha scosse sismiche significative. Scusami. Studia la Geografia e la Geologia

Eppure ai licei scientifici da dove voi nuova intellighenzia italiana pro-nucleare cresce, si studia (o si studiava) scienze naturali in modo forse anche più strutturato che da me a Ragioneria. O forse il termine liceo è troppo per certe scuole

Ah vero ma voi non studiavate anche fisica in modo molto più strutturato? O vale ciò detto prima?

Massì dai le radiazioni sono innocue e non creano danno anche ai figli che si concepiscono

Che mai sarà un errorino nel DNA

Certo che se lo hanno capito negli Emirati Arabi Uniti e non lo capiamo noi...

https://www.rainews.it/articoli/2023/02/emirati-arabi-uniti-presto-pronto-il-pi-grande-impianto-solare-del-mondo--8b2b8be1-58f9-4939-8253-0522ba8e10c2.html

Se poi vuoi proprio leggere in rete qualcosa di significativo...

https://altronovecento.fondazionemicheletti.eu/incidenti-nucleari-una-lezione-per-il-futuro/

Edited by Pugsley
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14 hours ago, Pugsley said:

Si vede che non leggi nu cazz di quel che scrivo.

Non sapevo tu fossi un'autorità in materia...🙄

14 hours ago, Pugsley said:

Siamo anche un Paese sismico intriso di speculazioni. Sai magari una scossina può fare un disastro. Ah vero ma sei così poco istruito che non sai che la Francia non ha scosse sismiche significative. Scusami. Studia la Geografia e la Geologia

Se non sbaglio siamo un paese sismico in alcune aree, ma non in altre.  E comunque Fukushima non dipese da un terremoto, ma da un maremoto, benché il Giappone sia un'area sismica forse peggiore dell'Italia:

"La causa scatenante fu il terremoto e maremoto del Tōhoku dell'11 marzo 2011Al momento della scossa il sistema di sicurezza antisismico della centrale spense tutti i reattori con la procedura di SCRAM, che si attivò automaticamente. Dopo lo spegnimento, in mancanza dell'elettricità fornita dai reattori, si attivarono immediatamente i generatori elettrici di emergenza, che fornirono l'energia necessaria a consentire il normale funzionamento dei sistemi di raffreddamento. Dopo circa 40 minuti la centrale fu raggiunta dall'onda di maremoto generata dal sisma, che scavalcò le protezioni e allagò gli impianti. Lo tsunami distrusse i generatori di emergenza che alimentavano i sistemi di raffreddamento dei reattori 1, 2 e 3 e anche la linea elettrica ad alta tensione che li collegava ai reattori 5 e 6."

14 hours ago, Pugsley said:

Massì dai le radiazioni sono innocue e non creano danno anche ai figli che si concepiscono

Sì, va beh, se vuoi buttarla sul ridere...  Neanche i combustibili fossili inquinano, non causano effetto serra, inquinamento delle acque e dell'aria, scorie di vari tipi e finora mi risulta che abbiano inquinato molto più del nucleare.   Teniamoceli pure e continuiamo così...

 

14 hours ago, Pugsley said:

Certo che se lo hanno capito negli Emirati Arabi Uniti e non lo capiamo noi...

Chiaro che non c'è solo il nucleare. Il problema (a detta degli esperti) è che fotovoltaico, eolico, geotermico non bastano anche perché non sono costanti nel tempo.  Inoltre l'inquinamento per produzione e smaltimento dei pannelli solari non è trascurabile.  Ma del resto la produzione di qualsiasi forma d'energia prodotta, che non sia stare distesi a prendere il sole, causa inquinamento. Si tratta sempre di contemperare le varie forme di produzione di energia finora note (in attesa che un dio provveda a donarci quella perfettamente pulita, costante, stabile e gratuita), tenendo conto dei pericoli e dei benefici di ognuna.

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23 minutes ago, Omocrazia said:

 Teniamoceli pure e continuiamo così..

l'unica risposta giusta e ammissibile è CONSUMIAMO MENO. Ma vaglielo a dire alle sciantose con forno,lavatrice,asciugatrice,ferro da stiro,fohn,arricciacapelli.

Vaglielo a dire agli sfiatoni con l'aria condizionata se no muoiono di caldo

Vaglielo a dire a chi ha paura della propria ombra e vuole tutto illuminato di notte come se fosse giorno

E cosa ne facciamo di tutte le industrie energivore per natura?

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1 hour ago, busdriver said:

l'unica risposta giusta e ammissibile è CONSUMIAMO MENO

A parte che siamo 8 miliardi (grosso modo) distribuiti in più di un centinaio di paesi, di cui i maggiori (Cina, India, Sudafrica) sono arrivati al consumismo da pochi anni e solo in parte e quindi devono ancora smaltire la sbornia 😉. Senza contare quelli più piccoli ma più numerosi (africani soprattutto) che devono ancora incominciare a ubriacarsi e non saremo certo noi a dissuaderli. A parte questo, consumare meno è certo possibile, ma quanto meno? Tra l'altro le stime sulla popolazione futura terrestre tra 25 anni prevedono un aumento del 25% (da 8 a 10 miliardi). Quindi dovremmo tutti noi 8 miliardi attuali ridurre i consumi del 25% entro 25 anni solo per rimanere alla pari con i consumi attuali.

Assodato che degli 8 miliardi presenti qualche miliardo di uomini è in condizioni di sopravvivenza stentata (almeno secondo i nostri parametri...), noi popoli consumisti da poco o da molto tempo dovremmo ridurre i consumi molto oltre il 25% entro 25 anni per rimanere alla pari con i consumi attuali. E consumi attuali significano una portata d'inquinamento di acque, terre e aria difficilmente sostenibile nei prossimi anni dall'ambiente come lo conosciamo.

Fai tu...

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Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin: «La ricerca lavora su piccoli moduli non ancora sul mercato. È prematuro decidere dove collocarli. L’obiettivo è l’integrazione con le rinnovabili».

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14 hours ago, Omocrazia said:

devono ancora smaltire la sbornia

finchè c'è l'interesse a riempire le case di elettrodomestici inutili non cambia nulla. Inoltre cosa abbiamo fatto noi negli anni 60? Li compravamo pure a rate per fare contenti i banchieri 👎

 

14 hours ago, Omocrazia said:

africani soprattutto) che devono ancora incominciare

la fame di energia dei paesi africani è un fenomeno da non sottovalutare. Personalmente il villaggio di capanne illuminato a giorno è il sogno proibito di parecchi governatorotti locali

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C'è una sterminata serie di libri scritti su Chernobyl e su Fukushima... @Omocrazia 

Su Chernobyl ci hanno fatto persino una serie su Netflix anni fa al punto che era sorto anche un dark tourism a Chernobyl prima che i russi invadessero l'Ucraina

Tu pensa @busdriver come ragionano le persone...

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1 hour ago, Pugsley said:

Su Chernobyl ci hanno fatto persino una serie su Netflix anni fa al punto che era sorto anche un dark tourism a Chernobyl prima che i russi invadessero l'Ucraina

Il problema è che non contano le fiction, conta la scienza.

E la scienza è concorde nel ritenere il nucleare la fonte più sicura

e di gran lunga meno inquinante.

Ci sono anche molti libri sulla tragedia del Vajont, ma grazie al cielo

nessuno l'ha usata per farci smettere con l'idroelettrico.

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9 hours ago, Pugsley said:

C'è una sterminata serie di libri scritti su Chernobyl e su Fukushima...

Non ne dubito, ma cosa c'entra? Non si mette certo in discussione né il fatto né le cause né gli effetti. E' chiaro che l'energia nucleare è pericolosa e inquinante e lo sappiamo bene tutti dopo Hiroshima.  Ma questo non è un grande argomento contro il suo uso. Anche perché ogni tipo di energia può essere pericolosa e inquinante.  Dipende sempre dall'uso in relazione al tempo e alla quantità.  Come certe sostanze possono essere farmaci o veleni a seconda della quantità assunta  in un certo lasso di tempo.

5 hours ago, busdriver said:

se hanno fatto le fiction è perchè ci sono stati i disastri.

Quindi se fanno le fictions sulle invasioni di alieni significa che ci sono state realmente le invasioni e che hanno causato disastri????😬

8 hours ago, Almadel said:

Ci sono anche molti libri sulla tragedia del Vajont, ma grazie al cielo nessuno l'ha usata per farci smettere con l'idroelettrico.

Il paragone però sarebbe da fare con le dighe sui corsi d'acqua, perché l'energia idroelettrica la puoi avere anche senza dighe, come quella nucleare la puoi avere anche senza centrali nucleari.  Tutto dipende dalla quantità e dal modo d'uso.

Chiaro che se costruiamo una diga enorme per dare energia elettrica a tutta la pianura padana o a tutta la Sicilia, avremo un pericolo enorme e una distruzione enorme nel caso di rovina del manufatto, qualunque ne sia la causa. Così una centrale nucleare enorme per dare energia nucleare a tutta una regione comporterà un pericolo enorme e una distruzione enorme in caso di rovina.  Invece molte dighe o molte centrali nucleari piccole distribuirebbero il pericolo e ridurrebbero la distruzione in caso d'incidente.

Oltre a questo ovviamente c'è la necessità di maggiori sicurezze per evitare o ridurre il pericolo di incidenti disastrosi.  E infatti la sempre citata Chernobil era una centrale con tecnologie oggi abbondantemente superate.

Rimane poi sempre la contraddizione tra il non volere le centrali nucleari sul nostro territorio e lo stimolarne la costruzione o il mantenimento su quello dei nostri vicini come la Francia.  E' noto infatti che l'inquinamento dell'aria causato dall'incidente di Chernobil si diffuse in mezza Europa a seconda dei venti.

 

 

 

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Il 24 ottobre, con una conferenza stampa alla Camera, è stata presentata la proposta di legge di iniziativa popolare che vuole reintrodurre la produzione di energia nucleare in Italia. Questa proposta è stata presentata da un comitato di cui fanno parte, tra gli altri, il leader di Azione Carlo Calenda e il segretario dei Radicali italiani Matteo Hallissey. In base all’articolo 71 della Costituzione, i cittadini possono presentare una proposta di legge in Parlamento solo dopo avere raccolto almeno 50 mila firme di elettori. Finora, la proposta di legge di iniziativa popolare sul nucleare ha raccolto quasi 20 mila firme sulla piattaforma del Ministero della Giustizia, più di un terzo del totale necessario per depositare il testo in Parlamento. Quest’ultimo, nel caso in cui saranno raggiunte le 50 mila firme, non sarà comunque obbligato a esaminare il testo, e men che meno ad approvarlo.
Il testo della proposta di legge di iniziativa popolare è composto da un solo articolo, suddiviso in due commi. Il primo comma stabilisce che la proposta di legge è, nello specifico, una proposta di legge delega: come suggerisce il nome, con una legge delega il Parlamento dà il potere al governo di fare le leggi su una determinata materia, rispettando però una serie di principi. Il potere di legiferare del governo viene attuato attraverso i decreti legislativi: per questo motivo il testo della proposta è breve e non entra troppo nei dettagli concreti del piano per riportare il nucleare in Italia.
Il governo dovrà creare una Autorità indipendente per la sicurezza nucleare italiana, e definire le modalità con cui valutare quali siti potranno essere idonei per la costruzione delle centrali nucleari (e se dovranno essere considerati «aree di interesse strategico nazionale, soggette a speciali forme di vigilanza e di protezione»). Questa valutazione dovrà essere fatta «in modo da garantire i più elevati livelli di sicurezza a tutela della popolazione e dell’ambiente, tenendo conto delle migliori pratiche indicate dall’Agenzia internazionale dell’energia nucleare (AIEA)». 
La proposta di legge di iniziativa popolare chiarisce poi che il governo dovrà riconoscere dei benefici alle persone che vivono nei territori dove saranno costruite le centrali nucleari (per esempio, con prezzi vantaggiosi per le forniture di energia) e dovrà stabilire le modalità con cui i gestori delle centrali dovranno stoccare i rifiuti radioattivi. 
 

https://pagellapolitica.it/articoli/nucleare-proposta-legge-iniziativa-popolare

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14 hours ago, Almadel said:

E la scienza è concorde nel ritenere il nucleare la fonte più sicura

e di gran lunga meno inquinante.

quale scienza dice ciò ?

cita un articolo di nature o science e poi ne parliamo.

https://it.wikipedia.org/wiki/Science

margherita hack era a favore del nucleare.

carlo rubbia non è favorevole al nucleare.

dunque la scienza non ha un parere unanime.

 

 

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22 minutes ago, marco7 said:

margherita hack era a favore del nucleare.

carlo rubbia non è favorevole al nucleare.

dunque la scienza non ha un parere unanime.

Per la costruzione di una centrale nucleare le opinioni di un'astronoma o di un fisico non sono più autorevoli di quelle di tanti altri scienziati esperti in varie materie. La costruzione di una centrale nucleare richiede numerose competenze che non possono certo essere ridotte alla posizione delle stelle o alla struttura delle particelle elementari, ma nemmeno agli effetti sul corpo umano e sull'ambiente delle radiazioni in caso di incidente (che conosciamo bene).  Non penso che per costruire una diga si interpelli un'astronoma o un fisico, per quanto illustri e scientificamente eccellenti nelle loro materie. Non vedo perché invece li si debba interpellare per la costruzione di una centrale nucleare.

 

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quando la nasa dovette capire perché lo space shuttle challanger ebbe un incidente mortale

https://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_dello_Space_Shuttle_Challenger

si rivolse a un fisico e non ad altri.

https://lithub.com/how-legendary-physicist-richard-feynman-helped-crack-the-case-on-the-challenger-disaster/

http://feynman.com/science/the-challenger-disaster/

per sapere le probabilità vere di incidente nucleare in una centrale nucleare a fissione bisogna pure rivolgersi a un fisico e non a un biologo, a un medico, a un chimico o a un ingegnere.

feynman aveva vinto il nobel, proprio come rubbia.

https://en.wikipedia.org/wiki/Rogers_Commission_Report

feynman era un fisico teorico.

https://calteches.library.caltech.edu/3570/1/Feynman.pdf

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1 hour ago, marco7 said:

quando la nasa dovette capire perché lo space shuttle challanger ebbe un incidente mortale si rivolse a un fisico e non ad altri.

Credo che una navetta spaziale sia diversa da una centrale nucleare.

 

1 hour ago, marco7 said:

per sapere le probabilità vere di incidente nucleare in una centrale nucleare a fissione bisogna pure rivolgersi a un fisico e non a un biologo, a un medico, a un chimico o a un ingegnere.

Secondo me (posso sbagliarmi...) è una faccenda da ingegneri (ci sono anche quelli nucleari) e anche da ingegneri edili e in particolare di strutturisti.  Comunque Rubbia o la Hack probabilmente hanno detto di essere l'uno contrario e l'altra favorevole all'energia nucleare in modo astratto, assoluto. Ma in questo modo qualsiasi opinione è sostenibile, che sia favorevole o che sia contraria. Per esaminare il problema correttamente e decidere ragionevolemente  è necessario considerare concretamente i danni (attuali e potenziali) e i benefici attuali soprattutto in relazione alle altre fonti di energia realmente disponibili. Se no, rimaniamo nell'astratto e nell'assoluto, che è una posizione in ogni caso irrazionale.

 

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Pensa che se provocassimo un incidente nucleare dovremmo anche risarcire i Paesi intorno. Non sono due euro

Pagate voi, con un già alto debito pubblico?

Con i soldi sborsati per la loro costruzione e per eventuale risarcimento, sai quanti redditi di cittadinanza paghi?

 

https://www.newsarde.it/senza-categoria/chernobyl-la-storia-dei-tre-eroi-ai-quali-l-umanita-deve-riconoscenza/

«CHERNOBYL ->Grazie a loro siamo vivi. I tre coraggiosi uomini di Chernobyl che si sono sacrificati per l’Europa e per il mondo.

Tre uomini che hanno salvato il mondo da un incidente che avrebbe cambiato il corso della storia. I loro nomi sono Alexey Ananenko, Boris Baranov, Valery Bezpalov.
Nessuna esagerazione – queste persone hanno salvato il mondo.
 
Dieci giorni dopo l’incidente di Chernobyl, avvenuto alle 01.23 del 26 aprile 1986, gli ingegneri capiscono che siamo tutti di fronte a una nuova minaccia, molto più grande e fatale: un’esplosione di vapore nucleare.
 
Il sistema di raffreddamento del reattore è stato danneggiato e si è scoperto che sotto il nucleo in fiamme si è formata una enorme pozza d’acqua. Senza la capacità di raffreddare, era questione di tempo (e per poco tempo) fino a quando questo nucleo radioattivo si trasformava in lava che avrebbe sciolto tutte le barriere sotto di esso e raggiunto la pozza d’acqua. Se ciò accade, si verificherà un’esplosione che spara un’enorme quantità di radiazioni dritte nel cielo, diffondendole su Europa, Asia e Africa.
 
L’esplosione avrebbe il potere di distruggere i restanti reattori dell’impianto, provocando una tragedia di proporzioni terrificanti, la distruzione di quasi tutta l’Europa.
 
“I nostri esperti hanno studiato la situazione e hanno calcolato che se fosse avvenuta un’esplosione del genere, la sua forza sarebbe stata da 3 a 5 megatoni. Minsk, che è 320 km da Chernobyl, sarebbe rasa al suolo e tutto il continente europeo diventerebbe inadatto alla vita” – rivela uno degli specialisti che era sul posto.
 
L’unico modo per evitare questo inferno e la morte di quasi tutta la popolazione europea è inviare una squadra di sotto-nuclei ad aprire manualmente i cancelli della piscina e a svuotare l’acqua. A tal fine, gli specialisti decidono che servono tre volontari che conoscono bene il sottosuolo della pianta.
 
Ma c’è un problema: le tre persone che scenderanno sono spacciate. Ci sono così tante radiazioni sotto il nucleo in fiamme che tutti e tre saranno morti entro una settimana.
 
Ma tre volontari estremamente coraggiosi accettano di tuffarsi nella piscina sotto il nucleo per prosciugare l’acqua e sacrificarsi così per salvare milioni di altre vite, molto probabilmente la nostra.
 
Sono Valery Bezpalov, Boris Baranov e Alexey Ananenko. Forse non li avete mai sentiti, ma sono quelli a cui dobbiamo la vita in Europa oggi. Durante l’incontro in cui i lavoratori si riuniscono per chiedere a tre di loro di andare in questa missione coraggiosa e suicida, Ananenko, Bezpalov e Baranov iniziano ad alzarsi uno ad uno per dichiarare la loro disponibilità ad aiutare.
 
Gli viene detto che possono arrendersi in qualsiasi momento e non sono obbligati, ma Ananenko risponde: “Come posso rifiutare, solo io so esattamente dove sono i portelli di scarico.”
 
Così i tre si imbarcarono in una missione simultanea di soccorso e mortale. Erano muniti di lanterne a cui si spengevano le luci. Rimasero a lavorare nell’oscurità completa, e ogni minuto sotto quell’acqua li avvicinava al loro destino. Gli uomini non si sono arresi e hanno continuato a toccare i tubi al buio.
 
Sono rimasti sott’acqua più del dovuto, ma alla fine sono riusciti ad aprire i cancelli, azione che salverà la vita a milioni di persone.
 
La piscina inizia a svuotarsi, e i tre eroi risalgono.
 
Ancora oggi non si sa se fossero pienamente coscienti che la loro missione li avrebbe potuti condannare a atroci sofferenze e alla morte. 
 
Ma per i tre coraggiosi ingegneri il destino non sarà crudele come quello riservato a decine di altri tecnici, che in quei giorni lavorarono per cercare di bonificare l’area e che furono esposti a minori quantità di radiazioni.
 
Boris Baranov è morto di infarto quasi 20 anni dopo, solo nel 2005. Alexey Ananenko e Valery Bezspalov sono tutt’ora vivi».
Edited by Pugsley
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1 hour ago, Pugsley said:

Pensa che se provocassimo un incidente nucleare dovremmo anche risarcire i Paesi intorno. Non sono due euro

Sono 70 anni che compriamo energia nucleare dalla Francia,

che ha 76 centrali nucleari è che è letteralmente il motivo

per cui non Europei non abbiamo ancora asfissiato il mondo con gli idrocarburi.

 

Sì, la Francia considera le sue centrali sicure.

E le considera sicure anche il Giappone, visto che Fukushima ha fatto un solo morto

in condizioni talmente estreme che in Europa non possono verificarsi.

E le considera sicure anche l'Ucraina, che pure ha avuto Chernobyl:

infatti ha ancora in uso quindici reattori.

 

Praticamente in tutto il mondo solo l'Italia ha la fobia del nucleare.

In Germania sai chi ha fatto dismettere le centrali? Schroeder.

E sai chi lo pagava? Indovina? Era al soldo di Gazprom e dei Russi,

che volevano continuare a mantenere dipendenti i Tedeschi dal gas russo.

 

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8 hours ago, Pugsley said:

Io non mi fido dei miei connazionali

E anche tu non dovresti fidarti

Guarda che molte centrali nucleari all'estero le hanno costruite i nostri ingegneri.

In generale però è sempre un'agenzia internazionale a seguire i lavori,

proprio perché si tratta di una questione di sicurezza globale.

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13 hours ago, Pugsley said:

Pensa che se provocassimo un incidente nucleare dovremmo anche risarcire i Paesi intorno. Non sono due euro

E se lo provocassero gli altri dovrebbero risarcire noi... Quasi quasi c'è da augurarselo per poter risanare il nostro debito pubblico!😉

Comunque con quello che risparmieremmo sui costi dell'energia d'importazione, nucleare o fossile, probabilmente ci converrebbe correre il rischio dei risarcimenti.  E del resto da alcuni millenni hanno inventato le assicurazioni (già le usavano i babilonesi!)

9 hours ago, Pugsley said:

Io non mi fido dei miei connazionali

Io non mi fido della Meloni, di Grillo, di Conte, della Schlein, di Salvini, di Renzi, di Calenda, di Tajani, di Fratoianni ecc. e nemmeno di me stesso 😏, ma come argomento sia a favore sia contro la costruzione di centrali nucleari in Italia mi sembra, prima che deboluccio, non pertinente...

 

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12 hours ago, Pugsley said:

Io non mi fido dei miei connazionali

E anche tu non dovresti fidarti

Madonna Pug, il livello delle tue argomentazioni è da sciura con la terza media.

Edited by Cesco00
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3 hours ago, Cesco00 said:

Madonna Pug, il livello delle tue argomentazioni è da sciura con la terza media.

Amore, sei tornato, dopo Mylene temevo te ne fossi andata pure tu.

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https://www.aadp.it/index.php/economia-e-ambiente/ambiente/nucleare/la-resurrezione-del-nucleare-giorgio-nebbia

La resurrezione del nucleare (Giorgio Nebbia)

 
 Accademia Apuana della Pace
 Categoria: Nucleare
 06 Maggio 2023
 
Riceviamo dal Prof. Giorgio Nebbia il seguente suo articolo, pubblicato su "La Gazzetta del Mezzogiorno" di martedì 20 giugno 2006.
Il tema del nucleare sta entrando nuovamente nell'agenda del dibattito politico, sia sotto il profilo energetico, visto l'aumento del petrolio, sia sotto l'aspetto militare.
E mentre ritorna questo tema, sembra celarsi la memoria storica che ci aveva portato, anni fa, a respingere, con un referendum popolare, la scelta del nucleare, partendo da considerazioni non di rifiuto aprioristico, ma da valutazioni reali di rischio oggettivo per l'ambiente e l'uomo, valutazione che sono ancora attuali.

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L'estrazione di energia dal nucleo atomico è stata uno dei temi ricorrenti da sessant'anni a questa parte. Considerata potente arma di guerra, poi diventata speranza di pace e di progresso economico, poi declinata sotto l'incubo di alcuni incidenti catastrofici, come quello di Chernobyl di venti anni fa, e sempre presente negli arsenali militari, l'energia nucleare è ora tornata all'attenzione dell'opinione pubblica sotto diversi aspetti. Da una parte esiste l'incubo che alcune potenze, che l'America e l'occidente considerano ostili, possano fabbricarsi una bomba atomica asiatica, nell'Iran islamico e nella Corea del Nord, ultima isola comunista nel mondo. L'estrazione di energia dal nucleo atomico è stata uno dei temi ricorrenti da sessant'anni a questa parte. Considerata potente arma di guerra, poi diventata speranza di pace e di progresso economico, poi declinata sotto l'incubo di alcuni incidenti catastrofici, come quello di Chernobyl di venti anni fa, e sempre presente negli arsenali militari, l'energia nucleare è ora tornata all'attenzione dell'opinione pubblica sotto diversi aspetti. Da una parte esiste l'incubo che alcune potenze, che l'America e l'occidente considerano ostili, possano fabbricarsi una bomba atomica asiatica, nell'Iran islamico e nella Corea del Nord, ultima isola comunista nel mondo.
Fino agli anni sessanta del secolo scorso era accettato che cinque "potenze" mondiali --- Stati Uniti, URSS ora Russia, Inghilterra, Francia, Cina --- potessero legittimamente possedere armi nucleari (con l'implicita silenziosa ammissione che anche Israele ha delle bombe atomiche). Poi India e Pakistan si sono inserite nel club esclusivo delle "potenze" militari nucleari e nessuno ha battuto ciglio. Tutti gli altri paesi, se volevano, potevano costruire, acquistare e far funzionare centrali e reattori nucleari purché gli inevitabili sottoprodotti (uranio e plutonio) non venissero usati per fabbricare bombe atomiche. Questo impegno è fissato da un "Trattato di non proliferazione delle armi nucleari" e la agenzia internazionale IAEA, con sede a Vienna, ha il compito di verificare che nessuno violi tale trattato. L'articolo quattro del trattato stabilisce il diritto dei paesi a usare l'energia dell'atomo a fini commerciali (produzione di elettricità); a dire la verità esisterebbe anche un articolo sei che impegna tutti i paesi a eliminare tutte le armi nucleari esistenti, ma le grandi potenze fanno finta che questo non esista.
Di ipocrisia in ipocrisia, l'Iraq è stato aggredito per il sospetto che volesse costruire una bomba atomica con l'uranio che non si sognava neanche di avere; l'Iran non deve arricchire l'uranio neanche nella forma adatta per far funzionare una centrale nucleare, per il sospetto che possa arricchirlo anche al livello adatto per una bomba atomica; lo stesso vale per la Corea del Nord. Insomma alcuni possono fare bombe e costruire centrali nucleari e altri non devono produrre bombe e neanche trattare l'uranio per costruire centrali. Il confine fra il possibile e il vietato non è basato su considerazioni etiche o ambientali ma solo sul maggiore o minore grado di fedeltà e affidabilità politica o religiosa o ideologica.
Eppure il confine fra lecito o vietato dovrebbe essere tracciato su considerazioni etiche, su ciò che è ragionevolmente "bene" o "male" per i terrestri, per il prossimo della nostra generazione e per il prossimo del futuro. È male la produzione e la stessa sopravvivenza delle armi nucleari, ma il giudizio coinvolge anche le scelte economiche e tecniche relative all'uso "commerciale" dell'energia nucleare. Dopo anni di apparente "sonno", nei quali il basso prezzo del petrolio e l'alto costo dell'elettricità nucleare e una residua attenzione per i problemi ambientali e per i pericoli della radioattività ha rallentato la costruzione delle centrali nucleari, stiamo assistendo ad una viva resurrezione delle attività atomiche. I paesi che dispongono di bombe atomiche stanno perfezionando e aggiornando i propri arsenali; molti paesi, anche emergenti, sono stati convinti dai potenti interessi economici e finanziari che ruotano intorno al nucleare militare e commerciale, della convenienza della costruzione di nuove centrali. Una abile manipolazione dei costi fa credere che l'elettricità nucleare costi tanto meno di quella ottenuta dai combustibili fossili o dalle fonti rinnovabili (energia idrica, solare, vento).
La manipolazione consiste nel non far figurare i costi monetari associati alle due più controverse, e costose, operazioni del ciclo dell'uranio. La prima riguarda lo smantellamento e la sepoltura, per secoli, delle centrali nucleari che, dopo trenta o quarant'anni, devono essere chiuse e che contengono enormi quantità di radioattività al proprio interno: ruderi inavvicinabili, pericolosi, che nessuno sa come sistemare. La seconda riguarda l'irrisolto e ancora più urgente problema della sistemazione dei residui radioattivi dell'intero ciclo del combustibile nucleare, non solo nel corso della costruzione delle bombe. Nel funzionamento delle centrali nucleari commerciali, a mano a mano che dalla fissione del nucleo si libera energia, si formano nuclei radioattivi che devono essere estratti continuamente e sostituiti con combustibile "fresco" (uranio arricchito al 3 % di uranio-235). Il "combustibile irraggiato", estratto dai reattori, contiene uranio insieme a plutonio e ad altri elementi formati dall'uranio, e insieme agli "isotopi" radioattivi di molti altri elementi chimici che si sono formati dallo "spaccamento" (fissione) dell'uranio, la reazione che genera calore da cui poi si ottiene elettricità. Di queste grandi quantità di "scorie" si è parlato un poco ai tempi della "battaglia di Scanzano" (il paesino della Basilicata che si è ribellato al progetto del governo passato di seppellirvi i materiali radioattivi esistenti in Italia), poi l'opinione pubblica se ne è dimenticata. Ma le scorie sono lì, in Italia come all'estero; un libro, appena uscito, del prof. Virginio Bettini, intitolato proprio: "Scorie. L'irrisolto nucleare" (Utet), spiega che la sistemazione delle scorie, da tenere per secoli lontane da ogni forma di vita, comporta un gigantesco impegno, nazionale e internazionale, con giganteschi costi monetari e con una crescente domanda di ingegneri, chimici, biologi, e di innovazioni, non per produrre altra elettricità nucleare, ma per smettere di produrne; ogni chilowattora nucleare prodotto, genera veleni mortali per la nostra e le future generazioni. Possiamo andare avanti così?
 
11 hours ago, Cesco00 said:

Madonna Pug, il livello delle tue argomentazioni è da sciura con la terza media.

Peccato che ho ampiamente argomentato tutti i motivi per cui non la voglio e quello è solo l'ennesimo.

Come sempre @Cesco00 estrapola parti di discorso e ci ricama sopra leggi generali sull'opinione della persona.

Sono sicuro che se scrivessi un elogio alla pianta dell'ulivo e poi ad un certo punto dicessi che però la pianta non la sopporto perché l'olio che si ricava dalle olive è grasso, lui ci ricamerebbe solo su quella frase.

Qui per i più, chi era la figura illustre del Prof. Giorgio Nebbia

https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Nebbia

Edited by Pugsley
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